L’aria era
fredda, una candela stava lentamente
morendo in un angolo del comodino, ma alle due persone presenti nella
stanza
sembrava non importare.
Erano nudi,
con solo il piumone e la vicinanza a
riscaldarli. Fare l’amore al buio era stata
un’esperienza straniante sulle
prime; la cecità li aveva resi impacciati, persino Itachi,
solitamente sicuro
di se stesso, si era riscoperto più cauto, come se fosse la
prima volta che
toccava il corpo nudo del compagno. Naruto naturalmente spigliato e
privo di
imbarazzi, era invece stato in silenzio e aveva tolto i vestiti
all’altro con
lentezza, senza la solita affrettata passione.
Entrambi
avevano scoperto qualcosa di nuovo
nell’altro e in se stessi quando a guidarli erano state solo
le sensazioni
tattili delle loro mani, i respiri affannati che scappavano dalle
labbra aperte
e il calore sprigionato dalla pelle.
C’era
stato un bisogno di toccarsi, di raggiungersi
in qualche punto più profondo dove non erano mai stati e che
finora avevano
solo intaccato, senza rendersi conto di quanto fosse profondo quel lago
di cui
avevano toccato solo le sponde.
Dopo non
c’era stato bisogno di parole, Itachi si
era seduto con la schiena contro la testiera e Naruto si era accomodato
tra le
sue gambe, racchiuso nel cerchio protettivo delle sue braccia e con un
piumone
ad avvolgerli. Avevano guardato il cielo fuori dalla finestra, notando
quanto
anch’esso sembrasse diverso senza più le luci
artificiali della città. Si
vedevano addirittura le stelle, qualche nuvola passeggera che di tanto
in tanto
copriva la luna che illuminava debolmente la stanza dopo che la candela
si era definitivamente
spenta.
All’improvviso
il cielo si rischiarò di mille
colori, i rumori delle esplosioni dei fuochi d’artificio
riverberavano
nell’aria arrivando fin dentro al petto, facendo tremolare lo
stomaco e credere
che il cuore potesse davvero muoversi e arrivare fino in gola, o
risalire al
cervello per meglio parlargli d’amore.
Naruto
voltò la testa per guardare Itachi con la
pelle dai mille colori che esplodevano fuori dalla finestra e
pensò che il
nuovo anno non poteva iniziare meglio di così, con un
black-out e loro due
insieme in quella stanza fredda e buia, perché insieme non
c’era buio o
difficoltà che potesse davvero fare paura.