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Autore: Liberty89    18/07/2009    13 recensioni
Fan Fiction vincitrice del 3° Gold Fiction Contest, indetto dal Fan Fiction World Forum.
Questa storia è stata catalogata come un "must", ed è pertanto consigliata a tutti i lettori.

Il Regno massimo
Chiamerà l’ultimo cuore prescelto.
Un cuore in costante pericolo
Perché il confine che lo separa dal buio
È fragile,
Come il cristallo.
La Via del Tramonto
Sarà accompagnata da una chiave oscura,
Creata dal Regno supremo stesso,
Poiché il tramonto conduce alle tenebre.

-Dal capitolo 24-
Un nuovo nemico minaccia la pace dei mondi e i prescelti del keyblade partiranno per una nuova avventura, in compagnia di un nuovo custode, un personaggio inventato (o quasi) dalla mia pazza mente!In questa fic s'incroceranno le trame di alcuni noti anime e film d'animazione, per cui saranno presenti spoiler su di essi, in ogni caso avviserò quando verrà l'occasione. Come generi ho messo i principali, ma qui dentro ci sarà di tutto: dalla drammaticità alla demenza pura xD nonché alcuni cenni di vita reale ^^ Spero vi piaccia!
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sclero di una notte di mezza estate'
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Salve a tutti! Finalmente posto anche una long fic, che scrivo da ormai un anno. Il titolo può essere ingannevole, tutto perché l'idea per questa storia mi ha attraversato il cervello mentre ero al cinema a guardare un film (con cui non c'entra assolutamente nulla! xD) e quando sono tornata a casa mi sono limitata a far scorrere le dita sulla tastiera. Per ora non so che altro dirvi se non buona lettura!

Disclaimer: I personaggi originali di questa storia mi appartengono, mentre gli altri e le diverse ambientazioni non sono miei. La fic non è stata scritta a scopo di lucro.



Capitolo 1: Una notte come tante
Il freddo vento di aprile le sferzava le braccia con la sua violenza, ma per lei era come una leggera brezza. Il suo corpo era ormai abituato a ricevere colpi ben peggiori di un alito di vento. Inoltre un fuoco particolare bruciava dentro di lei e nemmeno la neve più gelida le avrebbe fatto avvertire qualcosa più di un brivido.
Il silenzio regnava sovrano in quella notte senza luna.
Le stelle non si mostravano al suo sguardo, perché oscurate da uno spesso strato di nubi.
Unica fonte di luce, erano i lampioni del paese. Ma per lei erano più che sufficienti. Col tempo, i suoi occhi si erano abituati al buio della notte. Ormai vedeva come se fosse in pieno giorno.
Il vento cessò e con esso il movimento del suo cappotto. Un lungo cappotto di stoffa nera senza maniche, provvisto di cappuccio, con la cerniera che partiva da sotto il collo per arrivare all’altezza del cavallo dei jeans, anch’essi neri.

Don... don... don...

Il campanile aveva iniziato a muoversi. La mezzanotte era giunta. L’ora delle streghe e dei fantasmi nelle favole.
L’ora delle ombre dagli occhi gialli e dei loro sinuosi antagonisti dal corpo bianco-sporco nella sua realtà.
Il braccio destro andò a premere veloce il tasto play dell’I-Pod nascosto nella tasca dei pantaloni e la prima, chiara, nota della Nona sinfonia risuonò nel silenzio della sua mente, mentre gli occhi si aprivano e quelle creature uscivano dal loro nascondiglio. Un sorriso amaro le segnò il volto celato e un’unica parola uscì dalle sue labbra.
-Cominciamo.-
Il braccio destro si levò verso l’esterno e nella mano vi apparve un’arma leggendaria, che in molti mondi era famosa per aver portato la pace, ma in quel mondo solo lei la conosceva e la pace… quella non le era ancora stata restituita. Scese con un leggero balzo dal tetto della chiesa e si gettò tra le bambole bianche e tra le figure d’ombra, facendone polvere.

Quella notte perlustrò ogni angolo del suo paesino e, visto e considerato che aveva fatto in fretta, si spinse anche nel paese vicino. Trovò due squadroni per ciascuna delle due stirpi di creature, anche loro non avrebbero visto l’oscurità della notte seguente. La lama di quell’arma straordinaria, capace sia di portare ordine nel caos sia caos nell’ordine, distruggeva tutti gli esseri che si trovavano sulla strada di colei che l’impugnava.
Il suo corpo si muoveva automaticamente, compiendo i passi di una danza che conosceva alla perfezione, senza seguire necessariamente le note della sinfonia che risuonavano nelle orecchie, ovattando i suoni esterni.
L’inizio del quarto movimento la risvegliò. Il tempo stava per finire.
Si mosse veloce tra i nemici e li colpiva senza esitazione. Verso la fine della melodia si fermò. Al centro della strada c’era solo lei.
-Missione compiuta.- disse, voltandosi e preparandosi a balzare sul tetto di un edificio.
Qualcosa attirò la sua attenzione e la fece desistere.
Uno dei bianchi era comparso. Corpo massiccio, privo di volto. Tra le lunghe braccia brandiva una strana arma, lunga e all’apparenza pesante. Non se ne curò e corse verso di lui senza paura. Più rapida di un fulmine, più sfuggevole dell’aria, gli passò accanto e lo superò. Dopo pochi secondi, l’essere scomparve in una scia di luci bianche.
-Adesso ho finito.- pensò con soddisfazione, saltando di tetto in tetto per fare ritorno alla sua casa e all’altra parte della sua vita.

In dieci minuti arrivò davanti alla palazzina di due piani in cui abitava.
-Buio.-
Pronunciata quella piccola e semplice parola, tutti lampioni si spensero e lei, con la solita rapidità, prese le chiavi, aprì il portone, salì le scale e arrivò davanti alla porta dell’appartamento.
-Luce.-
I lampioni e le lampade che illuminavano il quartiere tornarono ad accendersi, come se niente fosse accaduto.
Riprese il mazzo di chiavi e estrasse quella per aprire la porta. La aprì ed entrò, facendosi abbracciare dal calore che invadeva la casa. Si tolse le scarpe, richiuse a chiave la porta e salì silenziosamente la scala interna per arrivare in mansarda, dove si trovavano le camere. La sua stanza era proprio davanti alle scale, vicino al bagno, poi c’era la stanza dei suoi genitori e in fondo al corridoio c’era quella di sua sorella.
Entrò nella sua stanza e si chiuse la porta alle spalle senza fare rumore, poi si diresse verso il letto, su cui si sedette. Appoggiò le scarpe per terra, tolse l’I-Pod dalla tasca e si cambiò.
Messo il pigiama, prese gli indumenti che si era appena tolta, scarpe comprese, e mise il tutto in una borsa che teneva nel fondo dell’armadio. Non la usava da quando aveva dieci anni, le dispiaceva buttarla e aveva fatto bene a non farlo, visto che ora tornava utile per nascondere le prove della sua seconda vita.
Ebbene sì, nessuno, a parte una persona, sapeva della sua attività notturna e al momento non era in quella casa. Nemmeno i suoi genitori sapevano quello che faceva, ma anche se avessero trovato i suoi vestiti non sarebbe accaduto nulla perché: primo, suo padre non sapeva nemmeno che vestiti avesse; secondo, a sua madre avrebbe detto che il cappotto l’aveva fatto fare per una festa di halloween, per i pantaloni rotti, avrebbe detto che le andavano ancora e che erano buoni per stare in casa, per le scarpe che ci era affezionata; terzo, sua sorella doveva solo azzardarsi a mettere mano al suo armadio senza permesso altrimenti si sarebbe trovata senza una mano, e lei era in possesso dell’arma per farlo. Forse quest’ultimo punto è un po’ esagerato. Lei non avrebbe mai e poi mai fatto del male alla sua sorellina, perché anche se era un essere rompiscatole e leggermente lagnoso, le voleva un mondo di bene.
Finito di sistemare la borsa, prese e si mise a letto.

Don... din...

Il campanile rintoccava l’una e mezza.
Sorrise. Quella sera era tornata prima del previsto, di solito a quell’ora era ancora in giro a sterminare esseri dalla forma strana.
Si addormentò tranquilla e iniziò a sognare. I suoi sogni la portarono a viaggiare tra i suoi ricordi e le fecero rivivere la notte in cui ricevette quella strana arma a forma di chiave.
Il keyblade.





Piaciuta? Il primo capitolo è il più corto, gli altri che ho scritto sono molto più lunghi, quindi non preoccupatevi che di robaccia da leggere ce n'è xD Commentate numerosi mi raccomando!
See ya!
  
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