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Autore: Ms Mary Santiago    06/04/2019    4 recensioni
[STORIA INTERATTIVA - Conclusa]
[Sequel de "Il gioco degli Invisibili"]
I loro genitori hanno avuto a che fare con un Club alla loro età, ma dall'altra parte dell'Oceano le cose sono diverse … E lo impareranno a loro spese.
Dal testo:
Osservò la lista degli studenti che avrebbero trascorso i mesi seguenti tra le mura di Ilvermorny. Era la prima volta che al Riot Club veniva affidato un compito importante come quello di selezionare maghi e streghe all’altezza di entrare a far parte della Confederazione Internazionale dei Maghi una volta terminati gli studi. E come se la pressione non fosse abbastanza si aggiungeva anche quel manipolo di inglesi del tutto sconosciuti da dover esaminare con la dovuta cura.
Sospirò recuperando un pezzo di pergamena pulito e appuntando distrattamente alcune annotazioni.
La riunione di quella sera si prospettava decisamente lunga, sperava solo che i membri del Club si decidessero a presentarsi tutti puntualmente o avrebbero rischiato di fare le ore piccole anche quella volta.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Maghi fanfiction interattive, Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Epilogo

 

 

 

 

 

Esme volse lo sguardo verso Astrid, scostando appena gli occhiali da sole mentre camminavano lungo quello stesso viale che avevano percorso innumerevoli volte durante le ultime sette estati.

- Riesci a credere che non torneremo a Ilvermorny quest’anno? È così strano pensarci. –

- Già, tu sarai impegnata a girare per il mondo con Desmond e io … -

- Tu sarai chiusa in un’officina a riempirti di sporco e grasso con indosso terribili vestiti da uomo – concluse per lei l’amica, sorridendo a metà tra il divertito e l’incredulo.

Non riusciva proprio a capire come Astrid potesse desiderare di passare un anno intero immersa in un’officina puzzolente e circondata da omoni che l’avrebbero guardata dall’alto in basso.

- Lo sai che ho sempre amato i motori. –

- Altra cosa assolutamente inspiegabile, ma ormai ho rinunciato a cambiarti e mi faccio andare bene così come sei – asserì, prendendola a braccetto e dirottandola verso una di quelle vetrine estremamente costose a cui in condizioni normali Astrid non si sarebbe mai fermata nemmeno per sbaglio.

Eppure, proprio come aveva detto Esme, entrambe avevano ormai imparato a rassegnarsi e adattarsi alle rispettive personalità agli antipodi.

 

 

Caos esitò un attimo prima di scendere dall’auto che li aveva condotti ai margini della proprietà di casa Powaqa e il gesto non sfuggì a Jackson, che gli battè una mano sulla spalla e gli sorrise incoraggiante.

- Tranquillo, se non ti lasci spaventare dal numero e dalla confusione sei già a buon punto. –

- Non è quello che mi spaventa, ma a quanto ho capito quella che porta i pantaloni in famiglia è nonna Powaqa …. E se non dovessi piacerle? –

- Winnie il tuo ragazzo se la sta facendo sotto -, intervenne Joaquin sghignazzando, - ti consiglio di tenergli la mano mentre entrate in casa. –

La ragazza si voltò verso il terzetto, le mani sui fianchi e un’espressione risoluta, - Cosa gli avete detto per spaventarlo? –

Sorrisero con fare angelico.

- Assolutamente nulla. –

- Certo -, Winona sbuffò roteando gli occhi, - come se le vostre facce angeliche potessero mai fregarmi. Coraggio, Caos, ti assicuro che la nonna non ha mai mangiato nessuno. –

Jackson si sporse verso Joaquin, mormorando: - Finora. –

 

 

Arthur strinse a sé Marcus, chinandosi a baciarlo un’ultima volta prima di lasciarlo libero di afferrare la sua valigia.

- Spero davvero che quest’anno finisca il prima possibile, l’estate è volata ed è così ingiusto che tu debba tornare in Gran Bretagna per altri nove mesi. –

- O forse solo tre – replicò Marcus mordicchiandosi il labbro inferiore.

- Tre? –

- Se tornassi per le vacanze di Natale sarebbero solo tre mesi. –

Arthur si aprì in un sorriso smagliante prima di stringerlo e baciarlo nuovamente con passione.

- Sembra proprio che abbiamo un piano, pulcino. –

- Non smetterai mai di chiamarmi in quel modo? –

- Assolutamente no, non ti resta che rassegnarti all’idea. –

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

Diana sgranò gli occhi davanti alla sagoma alta e affascinante di Baron, che si stagliava sull’ingresso di casa sua.

Non era possibile, l’aveva persino seguita lì a Londra.

- Sei ufficialmente uno stalker, spero che tu lo sappia. –

- Mi hanno detto di peggio -, replicò scrollando le spalle, - ma io preferisco definirmi come molto motivato ad ottenere quello che voglio. –

- E sarebbe? Portarmi sull’orlo di una crisi di nervi? –

Le sorrise sghembo.

- Non era esattamente dove avrei voluto portarti, ma potrei anche accontentarmi per il momento. –

- Se era un’allusione sconcia giuro che … -

Baron alzò le mani in segno di resa.

- Frena, frena, tigre. Non stavo insinuando nulla di osceno, intendevo solo dire che sono qui per portarti a quel famoso colloquio per lo stage che ti avevo promesso a San Valentino. –

Diana lo osservò con fare dubbioso.

- Va bene, ma ho bisogno di prepararmi come si deve … vuoi entrare? –

- Cominciavo a perdere la speranza che me l’avresti mai chiesto. –

 

 

Khendra emise un trillo deliziato che attirò all’istante l’attenzione di Edward.

Il ragazzo si sporse dalla cucina per osservare la sua fidanzata e si arrischiò a domandare: - Cosa è successo? –

- Reina e Liam andranno a vivere insieme non appena termina l’anno, lui glielo ha appena chiesto. –

- E tu hai pensato bene che ciò meritasse un urlo da spaccarmi i timpani? –

- No, volevo solo distrarti dalla cucina in realtà, sei pessimo ai fornelli e io vorrei mangiare qualcosa di commestibile come ultima cena prima del mio rientro a scuola. –

L’afferrò per i fianchi, tirandola verso di lui e solleticandola senza pietà.

- Sei tremenda. –

 

 

Scott rimase in silenzio davanti alle occhiate inquisitorie dei fratelli di Brooklyn. Sapeva che non c’era nulla di peggiore che l’esame dei membri maschi della famiglia e da quello che Diana le aveva raccontato quei due non erano affatto dei tipi quieti e pacati.

- Allora la smettete di fissarlo e vi decidete a dire cosa ne pensate? – sbottò d’un tratto Brook, che sembrava conoscerli abbastanza bene da aver capito già cosa stessero pensando.

- Diciamo che ci fidiamo e ce lo facciamo andare bene – iniziò uno dei gemelli.

- Ma se sgari scappare dal paese e cambiare identità non sarà sufficiente a salvarti la vita – concluse l’altro.

Bene, minacce di morte … quei due dovevano aver studiato la parte del fratello maggiore iper protettivo nello stesso posto in cui era andato Caos.

- A ogni modo … benvenuto in famiglia, Scott – conclusero all’unisono, abbracciandolo uno dopo l’altro e lasciandolo poi libero di affrontare la matrona di casa.

 

 

Quando Loki entrò in casa e vide sua madre e quella di Izzy confabulare sedute sul divano, chinandosi di tanto in tanto a osservare ritagli di giornale, seppe già che c’era qualcosa che non andava.

Così quando salì al piano superiore ed entrò nella stanza della sua ragazza diede voce alle sue perplessità.

- Cosa stanno combinando quelle due? –

- Sono su di giri da quando hanno scoperto che stiamo insieme, si vedono già consuocere pronte ad accudire una vagonata di nipotini. –

- Ma se ci siamo appena diplomati. –

- Vallo a dire a loro, continuano a dire quanto sia bello essere dei genitori giovani ed energici. –

Loki si lasciò ricadere sul letto accanto a lei e le cinse i fianchi attirandola a sé per poi baciarla.

- Sai -, sorrise malizioso, - per sfornare nipotini è sempre meglio allenarsi con largo anticipo. –

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Salve!

Siamo giunti anche al termine di questa storia e come sempre io sono ancora tremendamente legata a ogni singolo personaggio e mi rincuoro pensando che ho ancora modo di scrivere di loro tramite la raccolta di OS (che per la cronaca uscirà qualche minuto dopo questo capitolo). Ovviamente tutto questo non sarebbe stato possibile se non fosse stato per voi, che avete creato i vari OC, perciò un sentito grazie a tutti i partecipanti ma anche a chi ha letto, recensito, inserito nelle preferite, nelle ricordate o nelle seguite.

Ci sentiamo prestissimo con la prima OS della raccolta e tra un paio di settimane con il sequel.

Buon weekend.

XO XO,

Mary

   
 
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