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Autore: udeis    12/05/2019    1 recensioni
Senza James non ci sarebbero mai stati i Malandrini: di questo Peter, Remus e Sirius ne sono assolutamente sicuri. Non sanno cosa lui abbia visto in loro e come sia riuscito ad andare oltre i pregiudizi, ma l'ha fatto e ha reso i loro anni ad Hogwarts i migliori della loro vita e la sua amicizia ha influito profondamente anche sulle scelte che hanno compiuto da adulti. Questa raccolta analizza il rapporto tra lui e i Malandrini, visto dal punto di vista di questi ultimi in vari momenti della loro vita.
Genere: Angst, Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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promt: "non dobbiamo per forza lottare possiamo anche arrenderci e vivere da vinti".

Il treno per Hogwarts
 
Mentre saliva su quel treno con un sorriso temerario, aveva paura: un leone con il cuore di un coniglio che percorreva un sentiero di mattonelle gialle, già deciso da qualcun’altro.
Non sapeva come -e se- raggranellare il coraggio per fare ciò che davvero voleva e così affrontava la sorte con un ghigno sul viso e la rassegnazione di un condannato a morte.
Era un desiderio piccolo, il suo, la fiammella di una candela nel buio di una cantina piena di spifferi, eppure per realizzarlo avrebbe dovuto avere la forza di un gigante.
Sirius era forte: sapeva correre più veloce di tutti i bambini che conosceva, sapeva controllare la sua magia anche senza bacchetta e non piangeva mai, ma un gigante non avrebbe ancora potuto batterlo. Al terzo anno, era sicuro che ci sarebbe riuscito, ma per allora sarebbe stato troppo tardi.
 
La grande strega, sua madre, lo terrorizzava: sapeva essere terribile quando si arrabbiava e non era passato giorno che non gli avesse ripetuto cosa succedeva a un Black che tradiva il suo sangue. Sirius non era mai stato altro che il primogenito di un’importante casata purosangue e non osava rinnegare le sue origini, se significava rinunciare all’unica casa che avesse mai conosciuto. Che fine avrebbe fatto altrimenti? Dove sarebbe vissuto durante l’estate?
 
Si vergognava di questi pensieri e ne aveva paura, però aveva deciso di nascondere ogni cosa dietro un volto di granito, come un vero purosangue. Fino alla decisione del capello lui sarebbe rimasto il piccolo patetico ribelle di casa Black: non avrebbe lasciato a nessuno la soddisfazione di vederlo fragile e in ginocchio, di vederlo sconfitto. 
 
Poi aveva incontrato James e non aveva vissuto da vinto mai più.



Note: vorrei specificare solo che Sirius, in questa storia ha undici anni, quindi è ancora un bambino quindi penso sia abbastanza naturale che abbia paura di abbandonare e di tradire la sua famiglia, anche se già non corre buon sangue, quella è l'unica realtà che conosce, quindi in un certo senso si sente destinato, malgrado tutto a Serpeverde.
La raccolta finisce qui e ringrazio tutti coloro hanno seguito e letto questo mio esperimento: mi farebbe molto piacere sapere che cosa ne pensiate.
  
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