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Autore: Fuuma    22/07/2019    2 recensioni
01. La perla dell'oceano – mermaid!au (stucky)
02. Il lupo dentro – werewolf!au (thorki)
03. Di noi diranno – epic!au (stucky)
{ raccolta di fic per i prompt di WAOFP e del gruppo stucky Till the end of the line }
Genere: Angst, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James ’Bucky’ Barnes, Loki, Steve Rogers/Captain America, Thor
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Characters: Loki Laufeyson; Thor Odinson;
Pairing: Thor/Loki { thorki }

Warning: slash; incest; werewolf!au;

Il lupo dentro

 

La trappola di coperte, in cui si è unita la carne e intrecciata la pelle, odora di sesso caldo e corpi umidi; è un invito dolce al riposo e mette voglia di rimanere in quel bozzo, al sicuro, come nel ventre di una madre. Loki, però, scansa le lenzuola con la linea elegante della gamba che si solleva e si fa di lato, cerca il bordo del letto, si alza e, come sempre è accaduto, fugge. La sua stessa essenza per natura è sfuggente, sabbia nera tra le dita. Thor fa appena in tempo a sollevare una mano, sfiorandogli il braccio, guardandolo scivolare via.

Loki ruota il capo, i capelli lunghi mossi al vento della sera – ultimamente sono una colata di velluto e petrolio che gli raggiunge le natiche sode e come serpenti strisciano sulla pelle bianca, creando disegni che Thor vorrebbe cancellare con le dita e ricreare con la lingua.

«Rimani» lo invita il fratello.

«Per cosa, di grazia? Hai già avuto quello che volevi.» Loki allontana il braccio, assicurandosi di tenersi fuori portata e sputa veleno. Negli occhi c’è una luce sinistra che Thor gli ha visto troppo spesso, ma che ancor più spesso il fratello gli ha nascosto, come ora, quando si volta a dargli le spalle e si avvia verso la porta.

Che Thor abbia avuto quel che vuole è vero, ma così dovrebbe valere anche per l’altro. E, in ogni caso, il corpo nudo e snello di suo fratello che si struscia tra le proprie braccia, affamato delle proprie carezze, è solo una piccola parte di quello che ha sempre voluto.

Getta via le lenzuola e si alza. «Perché devi sempre farti pregare?»

Fuori dalla finestra, la sera è ancora giovane; nel cielo, la luna a tre quarti è l’accenno di sbadiglio bianco. Per una volta Loki potrebbe smettere di fare l’orgoglioso e passare il tempo insieme a lui, invece di concedergli solo poche ore dei suoi pomeriggi, per poi rintanarsi chissà dove, immerso nei suoi studi. Perché li trovi così interessanti, Thor non se ne farà mai una ragione.

Avanza a piedi nudi verso il fratello. Gli cala addosso con le braccia, stringendolo in una morsa di muscoli sodi e gonfi che gli si chiudono intorno al petto, mentre il mento poggia alla sua spalla e il volto sparisce oltre la coltre di morbidi capelli corvini.

«Rimani» ripete e posa un bacio al suo collo. O avrebbe voluto farlo.

Il colpo trancia a metà parola e respiro.

Quando Thor riapre gli occhi, non ha idea di come sia finito in terra, in una strisciata dolorosa che percorre il pavimento e lo fa sbattere schiena e testa contro il bordo del letto.

Loki è ancora in piedi sulla porta, nello stesso punto in cui l’ha abbracciato. Ha occhi che non sono più smeraldi, ma hanno raccolto nell’iride l’oro di un sole rabbioso, tagliato a metà dalla virgola di una pupilla lunga e sottile.

C’è qualcosa di bestiale nei suoi tratti fini. L’eleganza si mescola a una virilità tutta nuova, quasi animale, e i denti serrati mostrano una coppia di canini tozzi e pronunciati.

Thor fa per rialzarsi in piedi.

Loki getta un braccio in avanti, un palmo aperto a fermarlo e una mano a coprire il proprio volto. «No! Stai lontano da me!»

«Sei un mannaro…»

«Taci.»

«Perché non me l’hai detto?»

«Taci ho detto!» L’urlo di Loki è un ruggito. Le spalle si incurvano in un gesto involontario e sgraziato, che mette in mostra muscoli asciutti che Thor ha appena scoperto essere ben più forti di quanto non sembrassero. Non per questo, però, il biondo è intenzionato ad ascoltarlo.

La testardaggine è un problema di famiglia.

Di nuovo in piedi, avanza a braccia allargate, nudo e armato solo dell’amore per suo fratello e del coraggio di accettarlo nonostante i suoi difetti, la sua lingua d’argento, le sue pugnalate alle spalle. E ora questo.

Mano a mano che avanza lo sguardo di Loki si fa inorridito. Dovrebbe scappare, ma trema e non riesce a trovare stabilità sulle gambe. Quando Thor lo raggiunge è troppo tardi per sfuggire alla dolcezza del suo abbraccio – lo cattura, lo intrappola, lo doma e sia mille volte maledetto, perché per quanto ci abbia provato, Loki non è mai riuscito a staccarsi da lui.

Thor gli apre i palmi sulla schiena e se lo schiaccia addosso, riscopre il suo corpo e se lo tatua sul proprio – petto, ventre, cosce e riesce a sentire sotto la pelle fredda di Loki un’energia ferale che scorre tra i nervi, pronta a scoppiare da un momento all’altro. Il suo respiro gli arriva a boccate gonfie e ansanti contro il collo, zaffate bestiali in cui si raccoglie un’impazienza nervosa.

L’indomani ci sarà luna piena, ecco perché suo fratello è così inquieto. E lui non ne sapeva niente.

«Avresti dovuto dirmelo, avrei capito.»

«No, invece» ribatte Loki. Non ricambia l’abbraccio, lo subisce passivamente, come un animale in trappola e come tale fa vagare lo sguardo intorno alla stanza, alla ricerca di una via d’uscita.

«Forse hai ragione, ma ti avrei accettato comunque. Non l’ho forse sempre fatto?»

Lo sguardo di Loki si ferma sul profilo di Thor. La sua barba bionda gli solletica la guancia e l’istinto di strusciarsi al suo volto è così forte che alla fine cede, socchiude gli occhi, e gli si addossa completamente.

«Da quanto tempo?» chiede il fratello.

«Mesi. Un anno.»

Quello che rattrista Thor non è sapere di esserne rimasto allo scuro per tutto questo tempo, ma sapere che Loki sia stato costretto a convivere da solo con la vergogna di sé e di quello che è diventato. Comprende ora il motivo di tanto impegno nei suoi studi: la ricerca di una cura, prima che i cacciatori di mannari lo scoprano e reclamino la sua testa.

«Ti aiuterò a tornare umano, fratello.» Sigilla la promessa con un bacio, sforzando con la lingua la barriera dei suoi denti.

Sente i suoi muscoli rilassarsi poco a poco e quando il bacio si scioglie, gli occhi di Loki sono tornati normali, di nuovo di quel verde intenso, ipnotico e velenoso a cui Thor ormai è assuefatto.

Non scioglie l’abbraccio, lo usa per trascinare nuovamente il fratello verso il letto, ma prima di raggiungerlo un brivido gli attraversa la schiena.

Si ferma e abbassa gli occhi alla sua bocca.

«Loki…» Il rimprovero è quello che si usa per i cani disobbedienti e Loki storce il naso allontanando i denti spalancati alla giugulare di Thor, evitando l’azzannata.

Certe cose, almeno, non sono cambiate.

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Questa fic è rimasta nel mio hd a prendere muffa esattamente per un anno e un giorno e nonostante tutto continua a non piacermi granché. Avrei dovuto riscriverla da capo, ma visto che so non l'avrei mai fatto e che avrei finito comunque per cambiarla completamente rispetto all'originale, ho preferito tenerla così e passare oltre.

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Scritta per: La giornata fantasy della 7 Days of Summerland @We are out for prompt

Prompt di: Federica Perrotta MCU Thor/Loki, Werewolf!Loki. Perché me l'hai tenuto nascosto?

   
 
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