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Autore: Nene_92    26/07/2019    1 recensioni
L'estate è passata, l'assassino è stato trovato e la morte di Samuel Larson è ormai un lontano ricordo.
Come continua la vita dei personaggi dopo l'omicidio?
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(si tratta di una raccolta di OS sui protagonisti presenti nella storia interattiva "Un Omicidio per i Black")
.
[la storia fa parte della serie "La nuova dinastia dei Black"]
Genere: Comico, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'La nuova dinastia dei Black'
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SELENE BLACK - SFIDE (seconda parte)



A Gabriel David Fournier erano sempre piaciute le sfide.
Nato e cresciuto in Francia, apparteneva ad una famiglia purosangue antichissima che però, a causa di diverse scelte sbagliate, aveva perso nel tempo buona parte delle sue ricchezze.
E questo, sia lui che suo padre, David Marcel, non erano mai riusciti ad accettarlo.

In parte attizzati dai racconti sui loro antenati - che raccontavano di fasti, ricchezze e lussi sfrenati - e in parte per carattere, si erano messi perciò in testa di voler recuperare gli antichi splendori della loro casata.

Una sfida.


E per farlo avevano puntato tutto sulla possibilità di riuscire a contrarre per lo stesso Gabriel un matrimonio combinato molto prestigioso: Clothilde Dalhia Gauthier era stata la candidata perfetta, per i loro scopi.
Molto bella, purosangue e di famiglia ricca, non poteva però vantare un cognome altrettanto nobile e antico quanto quello dei Fournier.

Per questo motivo le due famiglie avevano trovato quasi subito un accordo favorevole per entrambi: Clothilde avrebbe consegnato ai Fournier una consistente dote, in grado di rimpinguare le casse ormai vuote della famiglia. E in cambio i Gauthier sarebbero entrati a pieno titolo nelle posizioni gerachiche più importanti del mondo magico francese.
Un seggio al Senato era già pronto per il figlio maschio, Vincent.

Ma Gabriel non era per natura capace di stare fermo.
E la prospettiva che da lì a meno di un anno non sarebbe più stato un uomo libero, l'aveva profondamente destabilizzato.
Per quel motivo, quando aveva sentito parlare di una cattedra maledetta nella prestigiosissima Hogwarts, una cattedra nella quale nessuno riusciva a durare per più di un anno, la volontà di sfidare la sorte si era affacciata prepotentemente in lui.
Aveva un anno di tempo, prima del matrimonio.
E intendeva sfruttarlo a pieno.

Conosceva bene anche suo padre però, e sapeva quanto sarebbe stato difficile ottenere il suo consenso.
Ci mise mesi per convincerlo. E ci riuscì soltanto ponendogliela come sfida: riuscire ad ottenere una cattedra così prestigiosa, in una scuola di magia così rinomata, sarebbe stato soltanto un modo per aumentare il prestigio della loro famiglia.
E se nel frattempo fosse riuscito a dimostrare che quella maledizione era solo una farsa, un concentrato di chiacchiere da comari, allora ulteriore vanto ne sarebbe derivato, per tutti loro.
A costo di trascinare sua moglie in Inghilterra dopo le nozze, lui avrebbe mantenuto quella cattedra per almeno due anni.
Vincendo così un'altra sfida.


-*-

Utilizzando il passo felpato che aveva ormai sviluppato come Auror nel corso degli anni, Darius raggiunse Cassiopea, appoggiandole una mano sulla spalla. "Dorme?" Domandò in un sussurro.
"Sì, e non ho intenzione di svegliarla per portarla ad un funerale." Rispose Cassy altrettanto a bassa voce, spostandosi all'indietro con la schiena per appoggiarsi a lui e continuando ad accarezzare i capelli di Lyra. "Chissà da chi li ha presi tutti questi ricci." Aggiunse sovrappensiero.

(da "Un omicidio per i Black" - cap. 4 - Il funerale)


Selene Black correva.
Correva per i corridoi di Hogwarts e nel frattempo borbottava maledizioni a mezza voce.
Maledizioni contro l'estate, finita troppo presto.
Maledizioni contro il mese di settembre, portatore dell'inizio delle lezioni.
Ma, soprattutto, maledizioni contro i suoi compagni di casa.
Perchè, ne era certa, erano stati loro a disattivartele l'incantesimo sveglia che aveva puntato la sera prima. E, ovviamente, a non disturbarsi di svegliarla nemmeno quando avevano lasciato la Sala Comune per dirigersi a colazione.
Così lei si era ritrovata lì, alle nove di mattina, ad aver saltato sia la colazione che la prima ora di lezione.

Trasfigurazione.
La McGrannit alla prima occasione l'avrebbe di sicuro fatta a pezzi.


E, se non si fosse data una mossa, sarebbe arrivata in ritardo anche per la prima lezione di Difesa contro le Arti Oscure dell'anno.
Un meraviglioso biglietto da visita per il nuovo professore, non c'era di che discuterne.

Attraversò l'ultimo corridoio - mentre le sue gambe iniziavano a protestare per l'eccessivo sforzo fisico - e finalmente si infilò nell'aula.
Peccato che...
"La signorina Black presumo." La accolse una voce maschile ironica "Stavo giusto facendo l'appello dopo essermi presentato ai suoi compagni. Una vera sfortuna, per lei, trovarsi all'inizio dell'elenco."
"Mi scusi professore... io..." Provò a balbettare una giustificazione lei, ancora in piedi, al contempo boccheggiando per cercare di riprendere fiato.

E perdendolo nuovamente osservando per la prima volta le fattezze dell'uomo posto di fronte a lei.

Disattenta com'era stata al banchetto di benvenuto, non aveva fatto caso a lui.
Si aspettava il solito signore di mezza età, ormai prossimo alla pensione, così come era stato per gli ultimi tre anni.
Non di certo un ragazzo, di pochi anni più grande di lei, con un leggero accento francese, una zazzera di capelli ricci e scuri, insieme a due occhi azzurro-verdi in grado di perforarle l'anima.

Solo il suo perfetto autocontrollo le permise di non esporsi oltre.

Borbottando una scusa appena udibile - la prima che le venne in mente - si andò a sedere nell'unico banco vuoto presente nell'aula, registrando a malapena come anche la risposta del suo interlocutore fosse stata altrettanto vaga.
Poi cercà di ignorare tutto il contesto che la circondava per il resto della lezione.
Cercando di convincersi che quegli occhi che continuavano a seguirla insistenti fossero dovuti soltanto ad una sua suggestione.

Avrebbe scoperto presto che non era affatto così.
I sentimenti che l'avevano travolta come un treno, non erano affatto a senso unico.

Gabriel Fournier, dove averla vista, aveva iniziato a progettare la sua nuova sfida.


-------------------------


Uhm sì.
Sono di nuovo qui, come promesso, con la seconda parte di questo racconto.
Vi informo che la terza arriverà dopo il 5 di agosto (ma solo perchè domani mattina ho un aereo e sarò in vacanza all'estero per un po' , perciò non avrò occasione di caricare qualcos'altro).

Per chi volesse questo è il pv di Gabriel -->
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Direi che è tutto.
Ci vediamo (anzi, leggiamo!) mese prossimo!


Nene

  
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