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Autore: Darlene_    29/07/2019    5 recensioni
||STORIA INTERATTIVA|| posti disponibili
Un'arena piena di insidie, 24 giocatori, un unico vincitore.
I sessantaquattresimi Hunger Games sono cominciati.
Tra i 24 tributi vi è Finnick Odair, un quattordicenne pieno di aspettative, e Darlene Jones, dello stesso distretto e un segreto mai rivelato.
In un gioco in cui i sentimenti non sono ammessi, Finnick dovrà mettere in discussione le sue certezze e lottare per la sopravvivenza.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Finnick Odair, Nuovo personaggio, Tributi di Fanfiction Interattive, Vincitori Edizioni Passate
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PERFETTI (S)CONOSCIUTI



LE MIETITURE






 
 
DISTRETTO 1
 
L’accoglienza, nel distretto 1 era sempre allegra e calorosa, lo sapeva bene Lily, che da cinque anni si occupava delle mietiture. Anche quella volta il loro comitato di benvenuto non fu da meno: la stazione ferroviaria era gremita di persone, tutte pronte ad applaudire, acclamando a gran voce le troupe di Capitol City. Molti di loro sarebbero stati intervistati dai giornalisti per i reportage serali, altri si accontentavano di essere fotografati in mezzo alla folla, ma nessuno era restio a farsi immortalare in quel momento.
Lily guardò il programma della giornata, assicurandosi che tutto rientrasse nei tempi e fu felice nel constatare di essere in perfetto orario. Salì nuovamente sul vagone, pronta per il primo dei suoi innumerevoli cambi d’abito.
Poco lontano dal caos della stazione, alcuni ragazzi si allenavano nella palestra dell’Accademia. Nonostante molti giovani desiderassero solo essere pronti esteticamente per l’estrazione, tanti preferivano restare in mezzo agli attrezzi, per un ultimo ripasso, oppure semplicemente per essere ripresi dalle telecamere, mostrando tutta la loro abilità fisica.
Tra loro vi era una giovane dai capelli dorati, intenta a colpire un manichino con dei coltelli, certa di aver tutta l’attenzione rivolta verso di sé. Era innegabile la sua bravura e alcuni fotografi le chiesero di restare in posa per l’articolo principale del giornale serale della capitale. Solo dopo un intero set decise di prendere il suo borsone e andare a casa a cambiarsi.
 
“Sono felice di essere di nuovo qui, in questo meraviglioso distretto!” Ammise Lily e subito il pubblico cominciò ad applaudire. Nonostante il suo carattere, forse un po’ troppo eccentrico, le era facile capire le persone e ad ottenere il loro supporto, cosa che le risultava molto utile sul lavoro.
“Anche quest’anno siamo pronti per conoscere i due coraggiosi tributi che diventeranno l’orgoglio dell’uno, ma prima vorrei dire qualcosa.”
Tutti restarono in silenzio, in attesa di scoprire quello che pareva essere un segreto.
“Da quando vi rappresento ho scoperto le bellezze di questo posto e ci ritorno sempre con molto piacere, ma non sarei qui senza il vostro appoggio. Grazie.”
Alcuni sorrisero compiaciuti, altri invece si limitarono ad annuire, si aspettavano una manifestazione del genere, ma nonostante tutto ne erano felici perché quella sera stessa in televisione ogni cittadino di Panem avrebbe avuto modo di capire quanto fosse forte il legame di reciproco rispetto tra il primo dei distretti e la capitale.
“Prima di iniziare vorrei presentarvi l’ultimo vincitore dell’uno, che io stessa ho guidato nel viaggio verso l’arena.” Dopo una pausa teatrale annunciò: “ecco a voi Jason Gardner!”
Dopo l’ennesimo consenso del pubblico venne estratta una ragazza dai capelli corvini, ma prima ancora di potersi presentare fu fermata da una volontaria.
Lily parve entusiasta e chiese gentilmente il nome della nuova candidata.
La giovane si fece avanti tra la folla, la coda di capelli dorati che oscillava ad ogni passo. Quando raggiunse il palco sorrise e rispose: “Sono Ophelia Lyoid, pronta per servire il mio paese!”
Ovviamente il suo comportamento avrebbe subito attirato l’attenzione dei capitoli, chissà se anche lei ne era consapevole.
Come era facile prevedere anche il tributo maschile fu immediatamente rimpiazzato da due mani alzate. Una di essere era quella di un bambino, forse alla sua prima mietitura, ma non fu chiamato, al suo posto si presentò un giovane di bell’aspetto. Si staccò dai suoi coetanei per dirigersi verso il palco. Al suo passaggio calò il silenzio, rotto solo da qualche bisbiglio. Un brivido percorse la schiena del sindaco del distretto e sicuramente non era dovuto al freddo.
“Sono Elios Gardner.”
Lily gli sorrise, incapace di comprendere il disagio dei suoi concittadini. Invitò i tributi a darsi la mano e concluse il suo programma invitando gli abitanti a restare sintonizzati sul canale nazionale per gli aggiornamenti in tempo reale.
 
 
 
DISTRETTO 6
 
Il giorno fatale era arrivato. Nel distretto si sentiva l’ansia crescere, la si percepiva nelle case, tra le strade, nei negozi. Era come un gas letale che si spandeva ammorbando coloro che incontrava sulla sua strada. Nessuno aveva il coraggio di cantare, ballare, nemmeno i bambini giocavano festosi perché tutti sapevano che quella sera almeno due famiglie avrebbero pianto i loro cari.
In piazza tutto era stato allestito per la mietitura e a poco a poco le persone vi si riversavano per ottenere un posto oppure per la registrazione annuale.
Quello era il giorno delle suppliche e delle preghiere, della speranza e della paura.
Coloro che credevano in un qualche dio lo pregavano, chiedendo di essere risparmiati, almeno una volta. Tra essi vi era Evelyn che con le mani giunte e gli occhi rivolti al cielo recitava dei versi che la nonna un tempo le recitava. Accanto a lei altre ragazze, tutte giovani, speravano di essere graziate ancora.
“Benvenuti, popolo di Panem, che i sessantaquattresimi Hunger Games abbiano inizio!” Esclamò l’accompagnatrice, una donna con troppi strati di trucco e troppi pochi chili di grasso.
Il pubblico applaudì, non tanto per entusiasmo, ma per dovere, per mostrare a Capitol City la loro sottomissione. L’unico che non si unì all’ovazione fu un ragazzo dai capelli corvini, in piedi nel recinto di corde che delimitava i possibili tributi.
Come al solito venne visionato il documentario sulla storia di Panem e di come i distretti avessero lottato senza però ottenere una vittoria. Era sempre lo stesso, con le stesse immagini e le parole che incitavano a acclamare la capitale, ma nessuno ebbe il coraggio di distogliere lo sguardo dal monitor, tranne quell’unico ragazzo, che continuava a fissarsi le scarpe, per nulla interessato alla propaganda.
“Ed ora passiamo all’estrazione!”
L’accompagnatrice si avviò con passo malfermo verso la prima boccia, cercando di sistemarsi meglio su quei tacchi a spillo che minacciavano di rompersi da un momento all’altro. “La fortunata di oggi è Lyla Grint!”
Nessuno applaudì, non ci furono incitazioni, né pianti disperati, solo il silenzio.
Un ragazzo si avvicinò a passo lento, ma deciso verso il palco, ignaro del fatto che, a pochi metri di distanza, l’uomo delle scommesse stava dando una banconota stropicciata ad un signore distinto.
La capitolina rimase un attimo interdetta, poi precisò: “Mio caro, se vuoi offrirti volontario dovrai aspettare l’estrazione del tributo maschile.”
L’altro non si fece intimorire da quelle parole e salì comunque sul palco. Quando fu accanto alla donna si presentò.
“Io sono Lyla Grint.” Il suo tono era freddo e lo sguardo glaciale, ed apparve imperturbabile quando la donna di città le lanciò un’occhiata inquisitrice. Non si mosse minimamente mentre quella osservava i suoi jeans dal taglio maschile e gli scarponi da lavoro.
Quando finalmente l’accompagnatrice si riprese dallo stupore minimizzò l’accaduto e si preci pitò verso l’altra boccia, pregando mentalmente che non ci fossero ulteriori intoppi.
“Il tributo è Noah Morris!”
Una mano abbronzata si levò dalla folla: apparteneva ad un ragazzo molto giovane, ad una delle sue prime mietiture, ma non appariva tremula o indecisa. Si incamminò verso il palco, accompagnato da applausi e sguardi di ammirazione.
“Bene, bene! Per caso ci sono volontari?”
Alla domanda rispose solo il fischio del vento, ma lei non si scoraggiò, sapeva che nei distretti meno popolari i giovani non apprezzavano una bella sfida e probabilmente tutta la nazione ne era al corrente.
Prima di dichiarare conclusa la mietitura, Noah le si avvicinò e le disse, a voce non troppo alta, ma udibile anche nelle ultime file: “Sei contenta che ci sia almeno un maschio vero?”
Lei non rispose, rimanendo impassibile, ma già pregustava un bagno caldo e profumato per togliersi di dosso gli spiacevoli inconvenienti della giornata.
 
 
 





Note autrice: 

Finalmente è arrivato il nuovo capitolo! Lo aspettavate voi, lo attendevo io e finalmente eccolo qui. Come potete vedere è molto corto, ma non vi preoccupate, non saranno tutti così. Purtroppo questi sono gli unici due distretti di cui, ad oggi possiedo entrambi i tributi e, non volendo farvi attendere oltre ho deciso comunque di pubblicare, spero appreziate questa scelta. Qui sotto lascio la lista dei tributi ancora liberi, chi vuole si può prenotare per averne altri: sia coloro che hanno già dei tributi, che coloro che sono approdati adesso in questa storia. 
Il prossimo capiolo quando sarà pubblicato? Quando avrò altri tributi!






Tributi prenotabili: hanno la casella vuota
Tributi prenotati: c'è il nome di chi li ha prenotati
Tributi cinsegnati: nome autore in grassetto
Tributi presentati oggi: c'è il prestavolto





 
Distretto maschio  femmina
1
Elios Gardner
Volontario


 
Ophelia Lyoid
Volontaria

2 Katniss Pale master
3    
4 Finnick Darlene
5    
6
Noah Morris
estratto

Lyla Grint
Estratta

7 Pale Master katniss
8   Flame
9   Sasi
10   Fire_star
11 Katniss Sasi
12    
  
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