Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: Seira Katsuto    30/07/2019    1 recensioni
Sono una persona che fa pensieri strani e senza senso anche nei momenti meno appropriati, solitamente tengo per me tutte le cazzate che il mio cervello spara, ma essendo che mi sono rotta di parlare da sola ho voluto fare questa specie di diario in cui scriverò ciò che voglio.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

È incredibile come il 29 luglio sia ancora una giornata schifosa, mi dispiace per mia madre dato che compie gli anni questo giorno, spero che almeno lei abbia passato una bella giornata, di certo migliori di quando si è rotta la gamba. 
Oggi ho compreso che il passato ci sarà sempre, non importa quanto io possa cambiare, non importa che io comprenda i miei sbagli, perché alla fine anche dopo anni mi sarà sempre rinfacciato.
Sia le cose che ricordo che quelle che manco ricordo.
Continuo ad essere stanca sinceramente, sono stata bene per un po' e guarda caso dopo
Sembra che sia sempre io a sbagliare, ad essere immatura eccetera eccetera.
Non è mai abbastanza.
Se non vieni significa che sei questo, se non fai quello significa che sei quest'altro, se non parli significa che in fondo hai dei problemi con me, se stai in disparte significa che sei una stronza, se non sorridi significa che non vuoi stare qui.
Tutti sembrano sempre avere la verità in mano quando si tratta di chi sono io.
Non ho più voglia di starci dietro, se proprio volete continuare ad etichettarmi per ciò che ho fatto in passato, se volete farmi passare per ciò che sono stata 3 o 4 anni fa invece di chi sono ora, fatelo pure. 
Alla fine l'unica opinione che conta per quanto riguarda me stessa è la mia, non ho bisogno che ci siano altri a confermarmelo.
Ma di certo non starò per sempre ad ascoltare.
Il peggio è passato e non ho voglia di altri problemi.
Più ora che mai mi sono accorta di quanto mi piacerebbe essere un po' come mr x, forse è egoistico o stupido non conoscendolo abbastanza, ma da ciò che ho visto mi sembra che lui si comporti come vuole, come se fosse completamente libero dalle relazioni umane.
Non che non le abbia o che non ci tenga a nessuno, però quando non vuole stare con qualcuno o non ha voglia di compagnia lui può liberamente non esserci ed è circondato da persone che lo sanno apprezzare lo stesso. 
Perché invece io non posso non volere stare con qualcuno? Perché "dovrei far finta di nulla così che gli altri stiano bene"? Perché non posso andar bene comunque? Perché dovrei essere stupida per questo? Perché dovrei essere immatura? Chi ha deciso cosa è stupido o immaturo? Chi ha deciso che per essere maturi bisogna sacrificarsi per gli altri? Chi ha deciso che bisogna tenere buoni i rapporti con tutti se no si è immaturi? Perché invece gli altri possono farlo e senza motivo? Perché se a me non sta bene come uno mi tratta e per questo non ci voglio avere a che fare è stupido ma se altri lo fanno con me perché "a pelle non vado a genio" nessuno fa niente e si va avanti come sempre? Perché quando ci rimetto io si lascia stare ma quando sono io è una catastrofe?
Perché devo essere sempre da sola? Perché non c'è nessuno mai disposto a difendermi, perché devo essere sempre io quella forte, perché devo incontrare solo gente che non fa altro che andarsene o trattarmi da idiota?
Perché se poi voglio un po' di tranquillità non va bene? Perché quando cerco di riprendermi arriva sempre qualcuno a dirmi che "qualcosa non va"?
Sono stanca, e stavolta non è né tristezza né rabbia, sono stanca e basta.
Ancora non ci credo che mi abbiano rinfacciato cose così vecchie da non ricordarle, come se le persone non cambiassero.
Ahah, alla fine qualunque cosa dica non andrà mai bene.
Questo significa che in fondo le cose passate non sono mai passate, che in fondo la carta del "eh ma quella volta tu" ci sarà sempre.
No, questa volta non ne posso più.
Qualunque cosa scriva o dica anche per scherzo è guardata con i raggi x.
"Non avrei giocato contro i bot" ho scritto testualmente a mi love una volta che lei aveva startato una partita perché in quel momento non ne avrei avuto voglia.
Quindi per lei questo significava che per me giocare contro i bot era la stessa relazione che hanno i cristiani con il satanismo.
Una stronzata detta giusto perché non avevo visto che era startata.
"Dici che non giocheresti mai nella vita contro i bot, ma con mr x ci giochi".
Con mr x.
Alle 3 di notte.
Dopo due settimane che non lo sentivo.
Ma veramente dovrei cercare una giustificazione per una cosa come questa? Cioè che dovrei dire: "no guarda è che non ci giocavo da tanto, avevo voglia di stare sveglia e lui mi ha proposto una partita non troppo impegnativa e io ho accettato". 
Ma che due coglioni sinceramente.
Ma devo dirlo veramente? Ma siam seri? 
Mi sembra di discutere del nulla. 
Mi sono rotta di dover essere giudicata sempre da coloro che dovrebbero volermi bene. 
Se voglio stare da sola non significa che non me ne frega più un cazzo di nessuno. 
Se con mr x ho voglia di giocare più che con altri non devo giustificarmi. 
Se con lui posso stare scialla e pensare solo al gioco senza stress, se con lui sto bene non devo giustificarmi. 
Sono stanca di dover dare una ragione ad ogni mio comportamento. 
Mr x è unico. 
Nella mia testa forse può essere anche perfetto. 
Con lui lo stress lo dimentico e anche le cose pesanti alla fine non me le fa pesare.
Non me frega un cazzo se sono cieca o  se "non è giusto che con lui gne gne".
LUI NON SI LAGNA.
Minchia certo che lo considero come una manna dal cielo, non rompe i coglioni.
Può essere petulante, può far scherzi fastidiosi, può "rompere" con gli scherzi.
Ma in due anni non mi ha mai scassato il cazzo per cose pesanti, e non è che non ne abbiamo parlato, semplicemente poi si va avanti, si cazzeggia di nuovo e come va va.
A me non interessa se questo significa che lui ha x, y, z, ж, б, т, и, п, о, ш, ц difetti.
A me va bene così. È pacifico. Rilassante.
Non mi fa sentire il peso della vita insomma, perché da quando invece lo conosco devo sempre scusarmi del fatto che io mi senta così.
Perché se stessimo insieme allora sarebbe visto come "ah ma è normale che voglia passare più tempo con lui o sia più accondiscendente".
Ma questi sono i problemi? Io che faccio una personalizzata con mr x? Madonna mia che stress.
E poi dovrei parlare quando voglio della mia vita privata, ma se ogni volta che dico di essere felice per qualcosa su mr x mi viene rinfacciato? Ma che dovrei dire a persone così? Che dovrei dire a chi mi reputa stupida, immatura e a chi non è felice per le piccole cose decenti che mi accadono?
Non posso capirlo.
Non capisco perché devo, DEVO, per forza fare "qualcosa" se no significa che non voglio più bene a nessuno.
Cioè se uno mi manda all'inferno o mi tratta di merda perché è incazzato va bene, perché "la rabbia fa dire brutte cose, è normale".
MA ANCHE STO CAZZO NORMALE.
È normale dire ad una persona a te cara "tutto ciò che provavo è odio" e "spero non esista l'inferno per te"?
Poi se io non voglio più sentire quelle persone perché potrebbero rifarlo sono io la stronza che tratta le persone come oggetti.
Io non sono il bersaglio dello scazzo altrui, non sono qui per subirmi la frustrazione di gente a cui non frega un cazzo di ferirmi.
E non è che se 4 anni fa ho detto ad un tizio che odiavo "non eri morto?" (CHE NON RICORDO MANCO DI AVERLO DETTO), me lo si può rinfacciare ora.
Io sono certa. Al 100%. Che da quando è successa la cosa con lo svizzero non ho MAI osato augurare la morte a nessuno. Manco se ero incazzata.
Non auguro la morte manco allo svizzero o alla miss.
Non ricordo come fosse prima onestamente. 
Però 4 anni fa sembra che io abbia detto una frase simile, ah mi dovrò ammazzare per questo mi sa.
Ormai me lo dovrò portare nella tomba anche se non lo ricordo.
Anche se le persone crescono e cambiano in fretta di carattere.
Eh niente ormai sono segnata.
Quindi non posso permettermi di dire che non voglio stare con chi per rabbia esagera con le parole.
Perché forse anch'io esagero in certi versi, magari mi escono frasi deprimenti.
Ma di certo non direi MAI qualcosa come "spero che per te non esista l'inferno" o "adesso tutto quello che provo è odio" unicamente per una litigata.
Non dovrei nemmeno giustificarmi per questo, è una discussione inutile.
Per fortuna a breve sarò in vacanza e per forza non potrò sfortunatamente stare online. Che peccato davvero.
Sì, voglio bene ai miei amici, ma questo non significa che tutto vada perfettamente, non significa che non mi possa incazzare, e non significa che non voglia stare da sola.
Io voglio essere felice. E di certo non lo sono vicino ad una persona che prima era speciale e adesso non lo è più. E non lo sono vicino a chi mi chiama stupida per questo. Per chi ogni volta che entro su discord devo sentirmi come se "oddio oddio forse adesso trovano qualcos'altro che non va".
Per quanto possa voler bene non ce la faccio più.
Voglio vivere come voglio senza dover essere sempre esaminata.
Se questo non può essere accettato allora non mi importa se per gli altri è perché "io non ci tengo abbastanza" o perché sia stupida o perché sia immatura, la situazione è questa, non sarà accusandomi in questo modo solo perché abbiamo modi di pensare diversamente che tutto si sistemerà.

Come sempre ora me ne torno da morfeo che mi aspetta, so già che il domani farà schifo, dato che è sempre così la mattina e dopo una giornata simile non può essere di certo migliore.
Mi preparo psicologicamente ai piccioni che mi sveglierà no alle 6 di mattina.
Spero sempre che le mie parole non offendano nessuno, che vengano capite, ma ne dubito.
Ormai sento di aver rinunciato a poter trovare una soluzione pacifica, dato che è così da mesi, ma spero nel buonsenso altrui e che esista qualcuno che sappia accettarmi e basta.
Buonanotte.

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Seira Katsuto