Libri > Good Omens
Segui la storia  |       
Autore: Edeia_Hex    04/08/2019    3 recensioni
"L'apocalisse che avrebbe dovuto distruggere l'intero pianeta Terra e con esso tutti i suoi abitanti... non era avvenuta. La vita, sia a Tadfield, che in tutto il resto del mondo, sembrò ricominciare da capo, ripercorrendo dal principio una giornata potenziale disastrosa, che adesso, però, risultava essere del tutto normale.[...]
C'era qualcosa di diverso, però...
Sembrava mancasse all'appello un certo pezzo di carta scivolato per sbaglio da un certo libro di profezie."
Genere: Angst, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley, Gabriele
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 1: Ricapitolando.





Dove eravamo rimasti?

Ah, giusto.
L'apocalisse che avrebbe dovuto distruggere l'intero pianeta Terra e con esso tutti i suoi abitanti... beh, semplicemente non era avvenuta. La vita, sia a Tadfield, che in tutto il resto del mondo, sembrò ricominciare da capo, ripercorrendo dal principio una giornata potenziale disastrosa, che adesso, però, risultava essere del tutto normale.
La gente si sentiva comunque un po' confusa... ma nessuno si fece troppe domande complicate.
Era un giorno come un altro, dopotutto.

Proprio qui, dall'inizio del giorno successivo a quello per-nulla-così-importante, continua la nostra storia...

"Un cono alla vaniglia ed un ghiacciolo. Veloce!"

"Crowley! Non essere così maleducato! Oh, lo scusi buon uomo, il mio amico è un po'...irritato, stamattina."

"Tsk... Sì, sì, certo! Muoviti, andiamocene."

"Ecco a lei, caro. Tenga pure il resto- Oh! Crowley, Aspetta!! Per l'amor del cielo!"

...Umh.
C'era qualcosa di diverso, però...
Sembrava mancasse all'appello un certo pezzo di carta scivolato per sbaglio da un certo libro di profezie.

Beh, stiamo a vedere.
Chissà come si evolveranno le cose.

"Ma- dico io, ti sembra il modo!? Quel povero anziano... l'hai trattato malissimo! Vorrei sapere cosa ti ha fatto di male, in quei dieci secondi in cui ci hai parlato!"

"Sono. Un. Demone, angelo. Non ho bisogno di una scusa per essere "sgarbato"." Affermò Crowley, ficcandosi in bocca il ghiacciolo appena acquistato e staccandone avidamente un grosso e succoso pezzo.

"No, ovviamente no... e- per cortesia, mangia come le persone normali! Ti arriverà al cervello tutto quel ghiaccio."

"Fhatti mieih!" Rispose con la bocca piena, per poi ingoiare il boccone tutto d'un fiato.
"Posso fare tutto quello che mi pare, adesso! Niente più vincoli... o cazzate varie! Niente più- oh! Ugh-! AHHGH! L-la mia testa!!"

"Non... emh... non credo che qualcuno ti avesse mai... vietato di fare una cosa simile..." disse l'angelo in tono più che incerto.

Osservare l'amico che si dilettava in una sottospecie di balletto schizofrenico, mentre stringeva saldamente la dolorante testa fra le mani, lo turbava non poco.
Qualcosa non lo convinceva.
Certo, Crowley non poteva essere sicuramente definito come "normale", né da umano, né da demone... ma, ecco... diciamo che adesso si stava comportando in maniera molto più strana del solito.

"C'è qualche... problema, Crowley?"

"NO! Tutto bene! Devo solo riprendermi, dammi qualche secondo!" Rispose Crowley, il quale adesso si era accovacciato a terra, continuando a stringere la ribelle chioma rossa fra le dita.

"No, io- ...io intendevo in generale."

...

Silenzio.

Com'è che si diceva sulla Terra? Parla più di mille parole?

"Crowley, per favore, non farmi preoccupare. Che succede?" Chiese Aziraphale pacatamente, cercando di mantenere la calma.

"MmmmmmMa niente, nulla! Ho solo un... presentimento, tutto quì." Rispose l'altro, rimettendosi in piedi e fingendo nonchalance. Cercando di fare ancor di più lo gnorri, iniziò a spolverarsi i vestiti spiegazzati, ma si accorse di non avere più in mano il resto del ghiacciolo.
Dove lo aveva lanciato?

"Un... presentimento?"

"Già!"

"Ed è... un presentimento bello?"

"Mmh no! No, non proprio. Hai visto dove ho lanciato il ghiacciolo?"

"Ooh, cielo, lo sapevo! Riguarda la faccenda dell'Armageddon, vero!? Oh, Sapevo che non l'avremo passata liscia così facilmente! Che stupido! Che ingenuo!"

"Angelo! Dove ho lanciato il ghiacciolo!?"

"Non lo so dove è il tuo stupido ghiacciolo!!"

Aziraphale sapeva benissimo dove era il suo stupido ghiacciolo, ma in quel momento non credeva fosse poi così importante. Inoltre la paperella colpita a tradimento sulla nuca sembrava stare abbastanza bene.
Per evitare ulteriori spiegazioni (ed anche per farsi perdonare quel piccolo momento di rabbia), decise semplicemente di farne comparire uno nuovo.

Ah, avrebbe dovuto decisamente smetterla con questi frivoli miracoli, o sarebbe finito di nuovo nei guai.
Sempre se non lo fosse già, per l'appunto.
Beh, comunque non sarebbe stato proprio il massimo, finire nei guai, mentre si è già nei guai.

"Cosa- cosa dovremo fare in proposito, secondo te? MANGIA. BENE." Disse il più minacciosamente possibile, tendendo il nuovo dessert verso l'amico, il quale sembrava aver apprezzato molto il gesto.

"Sì, sì... Uuh, non so. Non so neanche se è davvero un presentimento o...boh, qualcos'altro."

"Qualcos'altro!? In che senso!?"

"Non lo so! Ma come te lo devo dire, con l'alfabeto morse!? Oggi sei davvero assillante!"

Sì, era vero. Se ne rendeva conto, stava esagerando, ma l'ansia era una di quelle..."sensazioni" che non era mai riuscito a controllare bene.
Che angelo mediocre che era! Avevano proprio ragione, lassù...

"È- è vero... mi dispiace. Certe volte proprio non riesco a controllarmi... perdonami." Disse l'angelo, guardando il suo gelato con aria affranta.

Aziraphale non avrebbe mai guardato in quel modo del cibo... soprattutto se la pietanza in questione era un tripudio di sostanze zuccherine che ti facevano venire il diabete al solo poggiare dello sguardo.
A Crowley non piaceva vederlo in quello stato. Era chiaro che fosse molto preoccupato e ne aveva anche tutte le ragioni, effettivamente...

Il fatto, però, era che (anche se non l'avrebbe MAI ammesso a nessuno) anche Crowley, in cuor suo, aveva davvero tanta paura.
Si erano intromessi nel Grande Piano ed erano stati scoperti a " fraternizzare" l'uno con l'altro all'insaputa dei loro rispettivi capi. Certo, Crowley non si pentiva affatto delle sue azioni. Era pronto a ricominciare da capo e fare nuovamente gli stessi errori, per quanto lo riguardava. Non rimpiangeva affatto di aver mandato in fumo l'Armageddon o di aver stretto amicizia con Aziraphale, e mai lo avrebbe fatto.

Ecco ... forse l'unica cosa che avrebbe evitato sarebbe stata farsi scoprire.
Ma d'altronde tutti i suoi piani finivano col ritorcerglisi contro, ormai ci aveva fatto il callo.

"... Sì, vabbè, fa' nulla. Direi che, semplicemente, non ci conviene abbassare troppo la guardia, tutto qui."

In effetti poteva anche essersi sbagliato, non era la prima volta che succedeva...

C'era qualcosa nell'aria, però... una specie di cattivo presagio, che era cominciato il giorno prima e che ancora sembrava non cessare.
Ma, tutto sommato, ieri era stata una giornata particolare... forse.

Non ricordava, sinceramente, ma era inutile pensarci troppo su.

Sarebbe passato tutto.

"Capito, An- ? ...Aziraphale?" Crowley si guardò intorno.
Che strano, Aziraphale si trovava proprio accanto a lui fino ad un attimo fa, dove era finito?
Dopo un'attenta osservazione dei dintorni, finalmente riuscì ad intercettarlo. Aziraphale si trovava semplicemente qualche metro più in là, con un pezzo di scotch bianco immacolato sulla bocca e con le manine tozze avvinghiate in una stretta corda.
Veniva trascinato da due angeli, chissà dove, mentre un terzo era rivolto verso Crowley ed aveva iniziato a blaterare robe senza senso riguardo al "tradimento" e ad una "punizione esemplare"....?

...EH!?

L'angelo che aveva cominciato a parlare, fece un sorrisetto acido e girò sui tacchi, raggiungendo i colleghi.
Se non avesse avuto la certezza matematica che quelli fossero stati effettivamente degli angeli, Crowley avrebbe giurato di aver viaggiato per sbaglio nel tempo ed di essere ritornato nel 1941.

"Az- Aziraphale!!"
Preso dal panico, Crowley si preparò a scattare verso l'amico in difficoltà... ed anche il secondo ghiacciolo finì così per aria.

Oh, sì. Era proprio una brutta sensazione quella che percepiva... ma non ebbe nemmeno il tempo materiale per rendersene conto, che qualcuno alle sue spalle lo colpì violentemente alla testa.

"Sei in grossi guai, collega." Sibilò una voce maligna alle sue spalle.

...Hastur?

Che pezzo di merda , era proprio lui?

Crowley non riuscì a capirlo. La testa cominciò a girargli troppo velocemente e sentiva mancarsi sempre di più le forze.

Prima il rischio di ipotermia cerebrale a causa di un semplice ghiacciolo... ed ora questo.
Se ne avesse avuto la possibilità, il demone avrebbe sicuramente affermato che il corpo in cui si ritrovavano a vivere gli umani, faceva davvero schifo.

----

Come ho detto all'inizio, questa giornata era una giornata del tutto nuova e ricca di sorprese.
Per riuassumerla in breve, i due amici vennero presi con la forza e portati al cospetto dei rispettivi "capi". Nessuna sentenza di morte fu concordata, fortunatamente, né per l'uno né per l'altro... il che sembrava essere una cosa molto positiva.

Fatto sta, che una punizione andava comunque data, a coloro che disubbidivano alle regole.

...Ma che tipo di punizione?

----

-14 ore prima.

Caffetteria Tap Coffee, Soho. Londra.-

"Non capisco perché dobbiamo discutere di questioni della massima importanza in questo... questo posto. SULLA TERRA." Disse in maniera irritata Lord Beelzebub, guardando imperturbabile l'essere celeste seduto di fronte a lui, il quale sembrava essere molto impegnato a rigirarsi i pollici nervosamente.

"E dove saremo dovuti andare? In paradiso? O all'inferno, magari? NO , grazie! Questo per lo meno è un luogo abbastanza neutrale." Rispose l'arcangelo Gabriele, raddrizzandosi sulla sedia e ricambiando lo sguardo del collega/nemico mortale.

Ok. Va bene...stavolta aveva ragione lui, doveva concederglielo.
Il meno possibile metteva piede lassù, meglio era per tutti.

"Non potevamo andare in un luogo più isolato, magari?" Ribattè l'altro, infastidito.
"Questo posto pullula di umani." Concluse, lanciando delle occhiatacce nei dintorni.

"Qui si sta bene! E poi, non preoccuparti, non ci daranno peso, ho tutto sotto controllo-"

"I signori desiderano qualcosa?"

La cameriera che spuntó completamente dal nulla alla loro destra, riuscì a farli sobbalzare dalle proprie sedie.

Beelzebub e Gabriele si guardarono in maniera incerta.

"..."Non ci daranno peso", eh?..."

"Intendevo che non capiranno nulla di quello che ci diciamo! È ovvio che vedono che siamo qui!"

"Eeeh... signori? Volete... umh, ordinare qualcosa?" Chiese nuovamente la cameriera, stavolta in tono decisamente più confuso.

"Eeeemh... sì! Sì certo!" Rispose Gabriele, sorridendo di rimando e sperando tra sé e sé che così facendo la signorina li avrebbe lasciati stare in santa pace.

Lei però non si mosse.

Stava sbagliando qualcosa? Evidentemente sì, perché adesso la donna li stava guardando come se fossero degli scherzi della natura.

Aah, questi umani! Certe volte erano davvero così maleducat-

Oh! Certo! Ecco cosa stava dimenticando!

"La ringrazio." Aggiunse con disinvoltura l'angelo, sfoggiando uno dei suoi sorrisi migliori.

Che fosse la cosa giusta da dire o no (e Beelzebub lo dubitava, a giudicare dal modo in cui la signorina li aveva squadrati), aveva comunque funzionato e finalmente se ne era andata.
Il leader delle forze maligne tirò un pesante sospiro e decise di cominciare a parlare. Se non si fossero dati una mossa, sarebbero sicuramente rimasti in quel luogo disgustoso fino al prossimo Armageddon.

"L'angelo Aziraphale ed il demone Crowley si sono macchiati di uno dei crimini più grandi: hanno tradito le loro fazioni, fraternizzando col nemico e interferendo nella riuscita del Grande Piano. La sentenza che io riterrei quella più giusta, sarebbe la pena di morte."

"Ed è anche quella che io riterrei più consona... ma al Signore questo metodo non và bene, anche se non mi ha spiegato esattamente il perché."

"Di poche parole. Come sempre." disse in tono annoiato Beelzebub, come se fosse un fatto molto ricorrente.

"Lei ha riposto la sua fiducia in me," rispose in maniera infastidita Gabriele.
"perché sa che saprò ragionaci su e prendere, infine, la scelta più giusta."

"La tua scelta più giusta era la pena di morte, se non erro."

"Ma non era la mia scelta finale." concluse l'Arcangelo, sorridendo in un modo che riusciva a mandare il demone su tutte le furie.

Che sbruffone insopportabile.

"Allora non vedo per quale motivo ne stiamo discutendo insieme. L'inferno ha già preso la sua decisione in merito alla punizione da eseguire."

"Dovremo pur sempre parlarne! Dopotutto le fazioni sembrano essersi decisamente... "mescolate" in questo trambusto-"

"Le scelte stupide e sconsiderate di un singolo demone non intaccano minimamente l'integrità della mia intera fazione! O della tua." lo interruppe Beelzebub, ormai ufficialmente su tutte le furie.
"Direi che quì possiamo essere entrambi d'accordo su questo punto, non trovi?"

"Sì, assolutamente! Ma, vedi... mi sembra tutto troppo drastico, in effetti."

Sì, lo sapeva. Lo aveva capito.
Aveva capito benissimo a che gioco stava giocando la controparte.

Quel... deficiente voleva rendersi bello agli occhi del suo Signore, il quale era...oh! Così tanto contrario alla pena di morte, cercando di salvare il didietro non solo alla sua patetica scusa di un angelo... ma anche alla SUA patetica scusa di un demone.

Questi "esseri celestiali" si credevano fin troppo scaltri, per i suoi gusti.

"Non credo proprio." rispose acidamente Lord Beelzebub, incrociando le braccia ed allungando le gambe sotto il tavolino, per assume una posizione più comoda.

"Ok, ma, pensaci su, il tuo demone si è comportato davvero da infame! Non è forse questo che dovreste fare normalmente da contratto, voi altri?"

"Ci ha traditi! Non-"

"Sì si, ok! Ma, pensaci un attimo! Li facciamo giustiziare, e poi? È finita lí. Puff! Basta, capitolo chiuso. Storia vecchia!" aggiunse con insistenza, cercando di rafforzare il concetto alzando sia le sopracciglia che le larghe spalle.
"Sì è vero, sarebbero da esempio, ma i miei angeli sanno già a cosa vanno in contro in caso di disobbedienza, così come i tuoi uomini. Sarebbe ... inutile." disse infine, raddrizzandosi nella sua postazione ed accavallando le gambe.

E quello cos'era?
C'era stato... un non so che di peculiare nel modo in cui aveva scandito le ultime due parole, che riuscì a stuzzicare la curiosità del demone.

"... Dove vuoi arrivare?" chiese cautamente Beelzebub, osservando attentamente l'altro in viso.

"Io credo che dovrebbero impararla LORO la lezione. Dovrebbero subire una vera e propria punizione che faccia capire loro quanto hanno sbagliato e quanto siano nel torto. Dovranno subire le conseguenze delle loro gesta... sulla propria PELLE."

...

Oh.

OH .

Ma CERTO.

"... Gli angeli ed i demoni non hanno la "pelle"." Rispose Beelzebub, accennando un ghigno compiaciuto.

"Gli umani sí, però." rispose l'arcangelo.
"Ok, ascolta: vogliono mantenere le loro rispettive posizioni e ritornare alla normalità? Allora dovranno meritarsele. Non si sono comportati per niente come esseri superiori in questi ultimi secoli, anzi! Si sono comportati esattamente come dei comunissimi esseri umani! Facendosi prendere dal panico e causando-...non causando... il finimondo." continuò Gabriele, abbandonando quella sua aria quasi malevola e riprendendo il suo solito atteggiamento amichevole.

Un vero peccato, se il demone doveva essere sincero.

"... Che dimostrino l'esatto contrario, allora." Sorrise malvagiamente Beelzebub.
Questa punizione, ne era sicuro, sarebbe stata uno spasso.
E, con un po' di fortuna ed una buona dose di pazienza, era convinto che anche la sua volontà sarebbe stata esaudita, alla fine. Non aveva molta fiducia nella redenzione dei due, soprattutto se, come si era già dimostrato, i soggetti in questione tendevano a farsi trascinare un po' troppo dalle abitudini degli umani.

"E se se lo meritano, saranno più che i benvenuti!" Concluse Gabriele allegramente, allargando le braccia.

"Signori, devo chiedervi di alzarvi, se volete restare dovete ordinare qualcosa da consumare."

A quanto pare la cameriera di prima aveva chiamato i rinforzi. Al suo posto, si era palesato un uomo molto più brutto, molto più peloso e anche decisamente molto più sgarbato, che fissava i due esseri immortali con sguardo accigliato e con le mani sui due ampi fianchi.

Ah, tutto quì? Potevano dirlo prima.

Gli umani erano davvero troppo complicati da capire. Prima non erano così, erano semplici, prevedibili.
Adesso si erano come evoluti per il peggio, assumendo comportamenti bizzarri che non stavano né in cielo né in terra... letteralmente.

Lord Beelzebub non si sarebbe sicuramente posto il problema di tentare di comprenderli, preferita di gran lunga ignorarli il più delle volte e sicuramente l'arcangelo utilizzava il suo stesso metodo, anche se in forma più "cortese".

Ma se l'uomo qui presente, e la signorina prima di lui, insistevano nel fargli prendere qualcosa da mangiare... allora il demone li avrebbe accontentati, per stavolta.
Avrebbe ordinato un bel piatto fresco, che avrebbe consumato mooolto lentamente.

"Vendetta sia, allora." Disse a Gabriele, il quale non proferì parola, ma ricambió il suo ghigno con uno dei suoi soliti sorrisi ammalianti.

"Giustizia, vorresti dire."

"È la stessa cosa." concluse il demone, schioccando le dita.

In un batter d'occhio il tavolo occupato dai due si liberò, ed il responsabile barcollò come preso da un capogiro.
Quando si riprese, si sentì davvero molto confuso e spaesato.

Che ci faceva di fronte ad un tavolo vuoto?





------

Salve!

Prima di tutto, grazie mille per aver letto questo primo capitolo di questa mia nuova storia:)

Spero vi sia piaciuto, e per favore lasciate un commento, anche se breve, ma fatemi sapere cosa ne pensate.

Ve ne sarei davvero grata!❤

Grazie ancora e alla prossima!

-Hexporpora.

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Good Omens / Vai alla pagina dell'autore: Edeia_Hex