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Autore: DanieldervUniverse    22/08/2019    3 recensioni
Senza pretendere chissà quale discussione seria o scontro di ideologie pratiche, vediamo come se la cavano Squall e Firion in situazioni analoghe coinvolgenti il loro (si spera un giorno) intimo rapporto con Lightning (che alla fine la vogliono sempre tutti. Povera amore).
Genere: Comico, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Firion, Lightning, Squall Lionheart
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
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#04 – Quattro salti in palestra

Squall
-E sono dieci- disse Squall, con una nota di soddisfazione. Si passò una mano sulla fronte per asciugare qualche gocciolina di sudore e togliere un po’ della polvere che gli era finita negli occhi, mentre Gidan e Bartz stavano sdraiati a terra proprio davanti a lui, senza fiato e senza alcuna intenzione di alzarsi di nuovo.
-Sul serio…- riuscì a dire il genoma, ansando pesantemente -Che… razza… di… allenamento… fai…?
-Voi due tra i SeeD non sareste durati neanche un giorno- commentò Squall, mantenendo la sua stoica espressione come una maschera. Allenarsi era una delle poche cose che lo metteva di buon umore, ma di certo non aveva alcuna intenzione di farlo notare a nessuno: alcuni gli si sarebbero attaccati come la peste e gli avrebbero rovinato la gioia della sua attività preferita.
-Quanti… ancora…?- balbettò Bartz, mentre tentava di girarsi su un fianco per aiutarsi ad alzarsi.
-Altri nove set.
Il mimo crollò a terra mentre Gidan lanciò un guaito degno di un cane bastonato. Nessuno dei due era più interessato ad alzarsi. Squall fece uno sbuffo.
-Ehi scolaretto- lo salutò Lightning, arrivando in quel momento con una borraccia d’acqua. La passò al SeeD senza chiedere e quello diede due rapide sorsate prima di restituirla.
-Sta andando bene vero- commentò la donna.
-Potrebbe andare meglio- replicò lui, lanciando uno sguardo mesto verso i suoi due compagni. Sentiva il bisogno di gongolare almeno un poco, ma non davanti ad altre persone: l’avrebbe fatto la sera, mentre tutti gli altri dormivano.
-E a te come è andata?- disse poi, continuando la conversazione.
-Direi piuttosto bene. Kain sa come usare la sua lancia.
Squall annuì. Una volta gli aveva quasi cavato un occhio con quell’arma. Peccato che poi il dragone avesse deciso di evitare duelli con lui: era un ottimo partner per fare quattro salti.
-Vuoi che li sostituisca io?- si offrì Lightning, indicando il dinamico duo sofferente a terra.
-SÌ PER FAVORE!- esclamò Gidan, usando tutto il prezioso fiato che aveva faticosamente raccolto in quei secondi.
-Lascialo perdere- replicò Squall, scuotendo il capo -Non devi farlo se non vuoi.
-Nessun problema da parte mia- rispose Lightning, dando all’ego del SeeD una vigorosa soddisfazione -A meno che tu non pensi di perdere, scolaretto.
Squall ebbe un fremito. Era un piccolo guaio per lui rifiutare una sfida fisica, era il motivo per cui non aveva mai rifiutato a Seifer un po’ di sano esercizio.
-Come vuoi signorinella- replicò lui, facendo roteare il gunblade con destrezza -Ti consiglio di fare riscaldamento prima di farti male.
-Sei tu il riscaldamento ragazzino- replicò lei, estraendo la sua arma.

Firion
-Scusa- disse Cloud, prendendolo per mano e tirandolo in piedi -Non sono uno che va per il sottile.
-Prego- replicò Firion, tradendo una smorfia di dolore. L’altro gli rinnestò la spalla con una torsione secca. Il ragazzo lanciò un breve gemito.
-Meglio?
-Sì- rispose Firion, muovendo un poco il braccio per confermare che fosse tutto a posto -Ripetimi perché mi sto allenando con te.
-Laguna si è perso, Tidus e Tifa sono andati a cercarlo, Kain e Cecil hanno accettato di allenarsi con Jecht…- mentre spiegava un forte rombo risuonò nella distanza -E tutti gli altri erano già accoppiati.
-E Lightning?- domandò Firion.
-E Lightning cosa?- domandò la donna spuntando proprio in quel momento. Firion sobbalzò e arrossì vistosamente.
-E-ehi, ciao- disse, voltandosi con palese disagio. Al solito, non riusciva a controllare l’imbarazzo in presenza della ragazza. Era terrorizzato e felice, ma di certo non poteva dirglielo in faccia: sai che imbarazzo.
-Buongiorno- rispose lei in tono più distaccato. Cloud si limitò ad alzare una mano in segno di saluto.
-Come mai parlate di me?
-Firion pensa che sia meno faticoso allenarsi con te che con me.
-No! No no no non intendevo quello!- iniziò lui, ma l’occhiata che gli lanciò la ragazza lo fece ammutolire.
-Non penso che sia offensivo nei miei confronti- continuò Cloud -Firion non ha la mia stessa resistenza o forza, si fa più male.
-…
-Se non ce la fa con me va bene.
-…
-Forse dovrei essere più delicato.
-…
-Credo che andrò ad allenarmi con Jecht.
Il Soldier si allontanò con passo tranquillo, tradendo ovviamente una cupa ombra di depressione perché era rimasto ferito dalle parole dell’amico.
-Mi-mi dispiace. Non dovevo parlargli in quel modo- balbettò Firion, contrito per aver offeso l’amico.
-La frittata è fatta. Ormai non ci puoi più fare niente- replicò Lightning, zittendolo con un gesto. La ragazza si sfilò la giubba e il mantello e iniziò fare un rapido riscaldamento sotto lo sguardo sconvolto del ragazzo.
-La fai finita di fare la faccia da pesce lesso ogni volta che io scopro un po’ di pelle?- domandò lei, dura. Firion non reagì.
-Avanti, mostrami cosa sai fare- sospirò la ragazza, estraendo il gunblade e preparandosi a combattere -E per favore, se ti sfioro non metterti a piangere.
-Io non piango mica.
Lightning gli fece un sorriso inquietante e il ragazzo realizzò che probabilmente per la fine di quella sessione avrebbe seriamente pianto.


Alla fine dell'allenamento...

Squall
Squall crollò in ginocchio, ansante. Lightning, dal canto suo, era piegata sulle ginocchia.
-E dieci- disse la ragazza, accennando un sorriso di sfida -Niente male scolaretto.
-Anche tu- rispose lui, lasciandosi sfuggire un sorriso -Per un riscaldamento.
-Ah ah ah. Spiritoso- replicò lei -Domani appuntamento alla stessa ora. Non deludermi.
Squall annuì, stranamente felice.

Firion
-È… finita…?- domandò Firion, stesso a terra con gli arti sparsi in giro.
-Sì, è finita- gli rispose Lightning, versandogli un po’ d’acqua sulla faccia per farlo riprendere. Il ragazzo si ripulì un po’ il volto e accettò l’aiuto a rialzarsi. Calde lacrime di sollievo solcavano le sue guance.
-Coraggio, non sei andato tanto male- gli disse lei, prima che lui le collassasse addosso dalla fatica.
-Guarda che non ti bacio di nuovo se ti addormenti.
Firion si concesse una piccola risata stentata. Lightning alzò il sopracciglio, ma sorrise a sua volta.
-E ora andiamo campione. Non lo dai certo a vedere ma pesi. Ti direi di levarti l’armatura se non fossi così fragile.
Firion dal canto suo non commentò, anche se si riprometteva di riuscire a diventare abbastanza forte da non necessitare di un’armatura.

  
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