Storie originali > Soprannaturale > Vampiri
Segui la storia  |       
Autore: Selian    28/07/2009    4 recensioni
"18 anni appena compiuti.
E forse la mia condanna non mi permetterà nemmeno di raggiungere i 20.
[..]
Ormai sono una persona importante.
Le guardie mi chiamano scherzosamente "Bloody Mary"..
Simpatici vero?
[..]
E così mi portò nel "cortile" assieme a gli altri carcerati..
Questa prigione è un pò "particolare" in fatti di esecuzioni..
Come dire..la vecchia e cara sedia elettrica, e le vecchie e care iniezioni di cianuro, sono state riposte nel dimenticatoio a prendere polvere..
Ma come, non lo sapete?
I vampiri sono a capo del mio penitenziario, come in quelli della maggior parte del mondo..
Ed i licantropi (come anche altri vari tipi di demoni) sono le "guardie carcerarie"..
Almeno nel mio carcere era così[..]"
Una vita d'inferno per chi l'inferno non se lo merita..
Almeno, non completamente.
°° E' LA MIA SECONDA FF, SPERO CHE PIACCIA ^^°°
Genere: Romantico, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 6

Questa cella vuota in cui ho vissuto, amato, pianto ora mi appare più fredda che mai.
Le ferite inferte non guariranno più adesso..

La vita mi sta scorrendo tra le dita come sabbia bianca.
Mi sento così amareggiata..

E' una sensazione strana quella che provo, pensando a cosa accadrà.
Provo inquietudine, ma anche ansia, euforia e tristezza, tutte emozioni contrastanti eppure così affini..

Per tanto tempo ho provato ad immaginare la mia morte, da quando mi hanno spedita quì dentro, ma nulla potrà essere paragonato alla realtà.

La mia esecuzione avverrà stasera, esattamente ad un quarto a mezzanotte..
Non capisco perchè così tardi, ma per me sarà indifferente.
Dovrò pur sempre morire, l'ora per me non è importante.

Sono stata convocata, ho una visita.
LA VISITA.

Sarà costretta a vedermi in questo stato.
In questo luogo, per l'ultima volta.

Povera piccola, dopo la mia morte sarà costretta a rimanere in balia degli assistenti sociali.
Ora era ospitata a casa della zia Sally, che ci ha sempre trattate come figlie sue, ma ora neanche lei può nulla contro quegli avvoltoi.
Lei non è veramente nostra zia, ma è stata la nostra salvezza in quegli anni bui..

Mi aprono la porta, e ciò che vedo mi fa provare l'unico rimorso per ciò che ho fatto.
La mia Lily era ad uno dei tanti tavoli bianchi della sala, era tutto talmente bianco in quel luogo da darmi un che di fastidioso agli occhi, come una lampada puntata in viso.

Il suo vestitino di lana bianca risaltava la sua carnagione color miele, unica somiglianza che ci accomunava a nostro padre.
Era cresciuta in quegli undici mesi, si era alzata di qualche centimetro ed avevano iniziato ad assottigliarsi i fianchi.
Era bella e pura, dai lunghi capelli dello stesso colore della carnagione ondulati, come i miei..e gli occhi, questi nostri occhi, così simili, eppure così diversi, grigio-azzurri, limpidi come il cielo in estate.

Ora erano spenti, vuoti, freddi.

Mi stava guardando con sofferenza, provocandomi una stretta al cuore.
Poi si alzò e mi corse incontro, abbracciandomi con forza, come a volersi fondere con me.
Lo ricambiai con altrettanto affetto e struggimento.
Sentivo le sue piccole spalle tremare, il corpo sobbalzare, i singhiozzi soffocati contro il mio petto.

Povera piccola, così giovane e già così stanca della vita.

- Non andare Mary, non lasciarmi sola, non di nuovo..ti prego..- sussurrò tra un singhiozzo e l'altro, mestamente, cercando di sembrare un minimo più forte di quanto già non fosse.
Sapeva di star facendo il suo primo ed ultimo capriccio, ma era anche il più impossibile da accontentare.

Ormai piangeva senza remore, senza nascondere il suo dolore e la sua impotenza di fronte a questa tragica situazione.
Non volevo essere io la causa delle sue lacrime, non doveva più piangere, la mia piccola grande bambina.

- Non ti lascerò Lily, sarò sempre con te, anche se non potrai vedermi, lo sai..sarò sempre dentro ai tuoi occhi, per sempre in te..- dissi baciandola tra i capelli- Devi essere forte piccola mia, perchè devi andare avanti anche per me, devi sorridere, devi tornare ad amare con la semplicità e l'ingenuità tipiche della tua età, devi vivere..me lo prometti? Mi fai questo favore?- chiesi inginocchiandomi di fronte a lei, che ora si premeva i pugni contro gli occhi, in un disperato tentativo di fermare le perle salate che le cadevano dagli occhi.

Poi tirò su col naso, e puntò i suoi splendidi occhi pieni di lacrime nei miei, pieni di amore e rammarico verso quel piccolo cucciolo indifeso, costretto ad affrontare il mondo degli adulti troppo presto.

- Si, te lo prometto..continuerò anche per te..sorriderò per te..vivrò..per..te- e riprese a singhiozzare violentemente, tuffandosi contro di me nuovamente, bagnandomi il collo ed annusando il mio odore per l'ultima volta.
Come i bambini piccoli, quando annusano la propria madre per imprimere il suo odore nella mente, lei stava annusando il mio profumo, per non dimenticarselo.

Io la strinsi a me, baciandole il collo, gli zigomi, le tempie, la fronte, il naso, senza sosta, come a tentare di contenere tutto quel dolore che la stava distruggendo velocemente..

Rimanemmo abbracciate per quelle che ci parvero ore, poi improvvisamente una guardia mi richiamò.

- No! Ancora un pò..per favore..- chiese disperata la mia piccola stella, stringendomi ancora di più a se, ma era tempo per lei di uscire da questo terribile posto, non volevo che avesse ricordi di questo terribile luogo.

Non volevo che avesse questi ricordi.

- Lily, ora devi andare..- dissi staccandola da me, e guardandola con malcelato dolore- Ricorda ciò che ti ho detto..e ricordalo sempre, io ci sarò dentro di te, non ti lascerò mai..ti basterà alzare uno sguardo al cielo, ed io sarò lì sempre, a proteggerti..- continuai mordendomi il labbro inferiore, nel vano tentativo di non piangere.
Tutto inutile, avevo già gli occhi lucidi.

Non devo mostrarmi debole, donerò la mia vita per lei.
Sarà la mia ancora di salvezza nel momento cruciale, sarà il mio ultimo pensiero.
Il più dolce e rassicurante.
Morirò col suo nome sulle labbra, sorridendo.
Finalmente serena.

Venne condotta fuori dalla stanza, mentre rimaneva con gli occhi puntati su di me. Poco prima della porta, però, mi lanciò un bacio con la mano, dicendo- Ti voglio bene sorellina..per sempre..grazie..della..tua..vita..- le ultime parole furono un singhiozzo dietro l'altro, avrebbe avuto questo rimorso per sempre, povero tesoro.

Ti voglio bene anche io, piccolo raggio di sole..
Per sempre.
.
.
.

Sono sdraiata sulla mia branda, a braccia e gambe aperte, ad osservare il soffitto.
E' quasi ora di pranzo, e fa un certo freddo.

Il freddo, una sensazione che mi mancherà, adoro sentire i brividi causati da questa temperatura.
Sospiro per l'ennesima volta.

Respirare, un'altra cosa che mi mancherà.

Adoro questo senso, molto più degli altri.
Sentire il profumo dei fiori in primavera, dell'oceano in estate, della pioggia, dell'erba tagliata, della neve.

Osservo le mie mani, così lunghe ed affusolate, eleganti, come quelle di mia madre.
Piego il polso e il gomito, per sentire i muscoli tendersi e le ossa muoversi.
Forti e sani.
Muovo le dita, ed osservo nuovamente i muscoli dell'avambraccio muoversi leggermente sotto il sottile strato di pelle color miele, obbedienti.

Poi passo la mano sul viso, così morbido e giovane, dalla forma ovale.
Le labbra piene, morbide, dalla forma a bocciolo.
La forma dei miei occhi, ne sono sempre andata fiera, dal taglio felino, identici a quelli di mia madre.
Il naso, leggermente storto, a causa dei miei numerosi "incidenti".
I miei lunghi capelli, che arrivano a toccarmi la vita, ondulati e biondi.

Scendo lentamente verso il collo, teso e sottile dal quale si può sentire lo scorrere del sangue.
Al mio petto, sodo e leggermente abbondante.
Mi soffermo qualche secondo sul battito del mio cuore, forte e ritmico.
Al mio ventre, piatto e muscoloso.

Mi alzo sui gomiti per osservare le mie gambe.

Piego il ginocchio e sento i muscoli tesi e scattanti della coscia, poi piego la caviglia per sentire il muscolo sodo e pieno del polpaccio.

Il mio corpo mi mancherà.
Mi mancherà la sua forza e agilità, la sua capacità di difendersi e la sua capacità di amare, pienamente e completamente.

Lacrime di nostalgia e rammarico cadono lentamente dai miei occhi, scorrendo sulle guancie asciutte e sul mento forte e fiero, cadendo sul letto, provocando delle macchie salate sulla maglietta.

Tiro su col naso, evitando di continuare a piangere, cercando di farmi forza.
Ma il mio punto di forza ha disertato il suo posto, lasciandomi sola, alla mercè del mondo..

Ed un'altra ondata di lacrime invade i miei occhi, gonfiandoli e arrossandoli.

Sono sola adesso.
Solamente io.
.
.
.
.
.
.

Il sangue scorre lento dal mio polso verso il palmo della mano, copioso, denso.
Non appena ce ne fu abbastanza da riempire il calice della mia mano, leccai il taglio facendolo rimarginare immediatamente.
Vi aggiunsi sopra, in piccole dosi, vari tipi di erbe tritate, tra cui edera, ortica e un petalo di rosa rossa.

Poi vi diedi fuoco, facendone scaturire un fuoco color cobalto.
Sta funzionando.

Non appena tutto fu in cenere, quel che ne rimase lo versai in una coppa d'argento.
La mia mano era terribilmente sfigurata sul palmo, ma sarebbe guarita.
Non appena vi versai anche il sangue che avevo esplicitamente chiesto di portarmi, un'altra fiamma, questa volta color vermiglio, scaturì dalla coppa.

La presi con la mano già bruciata, e ne bevvi il contenuto, ustionandomi ulteriormente mano e bocca.

Ora devo solamente aspettare il calare delle tenebre e tutto potrà dirsi finito.

Osservo Jason aldilà della stanza che mi guarda con espressione sconcertata e confusa, un odore acre di pelle bruciata invase l'aria del mio ufficio.

Dovette tapparsi il naso, mal sopporta il nostro odore durante la combustione.
Mi sporsi verso lo specchio d'argento presente nella stanza, osservai il mio viso, ustionato in particolar modo sul labbro inferiore.
L'argento è un metallo a noi difficile da maneggiare, alle volte fatale se usato come arma, ma lo è particolarmente per la specie di Jason, il quale si teneva ben lontano.

La mano è ormai quasi scarnificata, il labbro è ustionato, la mia immagine era qualcosa di molto simile ad una mostro delle fiabe per bambini.
Sorrisi a me stesso.
Il sangue bevuto però stava già facendo effetto sulle ferite, si stavano pian piano rimarginando.

Ero tornato perfetto.
Bene, ora non mi resta che aspettare questa sera.

La mia esistenza ora è sul filo del rasoio adesso, è in bilico per lei, solo per lei.

- Ora che hai finito di giocare al piccolo chimico, vuoi spiegarmi a cosa ti è servito darti fuoco ad una mano?- chiese Jason aprendo la finestra, tenendone le accurate tende di velluto nero e rosso amaranto chiuse al sole.

- Ti posso semplicemente dire che mi è servito- risposi asciutto, chiudendo il libro con le istruzioni che avevo eseguito alla lettera poco fa. Era il libro che ieri Mary mi aveva visto leggere.

Il mio oleandro bianco..
Era così bella.
Così forte.

Così mia..

- Ho leggermente intuito che ti è servito, anche perchè, razza di piromane che nn sei altro, non credo che ti saresti ridotto in quelle condizioni per nulla..- rispose a tono- Eppoi vorrei sapere anche a cosa ti è servita una delle sacche di sangue del generale Freaser..mi avrebbe fatto ribrezzo beverne il sangue..cioè, mi fa ribrezzo comunque, ma credo che più che sangue dovesse sapere di acido nitrico!- disse assumendo un viso nauseato.

Sorrisi involontariamente.
Il suo sangue mi era servito eccome, anche se a causa di quel maledetto incantesimo aveva un sapore orribile.
Troppo acido, e meno dolce e corposo rispetto a quello degli altri.

Ma il gioco valeva la candela.
Iniziavo a sentire il cambiamento che stava subendo il mio essere, la mia anima.
Ghignai cattivo.

Ora sarebbe stato un pareggiamento di conti tra me e lui.

- E' l'ora della vendetta..- sussurrai lugubre osservando la mia mano destra, racchiusa in un pugno.
Mi sarei fatto giustizia, avrei fatto ciò che avrei voluto, e nessuno me l'avrebbe potuto impedire..

L'avrei salvata.

========================================================================================================

Che ne dite di questo sesto cap??
Cosa avrà architettato Samuel??
Hehehe lo scopriremo presto!!
Lo so, è corto, ma mi è venuto di getto!!
Scusate, è un pò incasinato probabilmente, e anche bruttino!!!
Scusateeeeeee!!! >___<

RINGRAZIAMENTI:

vigife: Spero che questo cap ti abbia un pò risollevato il morale ^^
Al prox cap ^^

_New_Moon_: Ecco l'aggiornamento, spero ti piaccia ^^
XD non ti preoccupare x la svista XD capita (troppo spesso!) anche a me! XD
Purtroppo per farla durare un pò di più devo accorciare un pò i cap, per non anticipare troppo XD
Al prossimo commento ci conto!
Baci

nikoletta89: XD A quanto pare ci sarà una svolta importante sulla scelta di Samuel..
Ti aspetto al prox cap, grazie di aver commentato!! ^^
Baci

ale_9038: Ciauuuuuuuu ^^
Allora, che dici, ti ho un pò rafforzato con questo cap? XD
Spero di si ^^
Al prossimo cap!!
Baci

Beh, allora al prossimo cap, spero di ricevere commenti, ne sarei felice ^^
Ciaoooooo ^^

Baci T_L_V
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Vampiri / Vai alla pagina dell'autore: Selian