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Autore: Lord Kleveland    08/09/2019    2 recensioni
Un anno è passato da quando XANA è stato sconfitto. La vita dei Guerrieri sembra tornata alla normalità, ma Lyoko è una tecnologia incredibilmente avanzata e piena di lati nascosti. Segreti che riguardano il programma, la sua storia, i suoi utilizzi. Tutti elementi che attirano interessi. Interessi... inumani.
[La storia non prende in considerazione gli eventi dei libri e di Evolution]
Genere: Azione, Science-fiction, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aelita, Jeremy, Nuovo personaggio, Ulrich
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Terra – Francia – Sceaux – Lunedì 5 Settembre 2005 – Dalle 8:00 alle 13:05


Il Kadic aprì i suoi cancelli, dando ufficialmente inizio al nuovo anno scolastico. La massa di studenti si mosse inizialmente per un percorso regolare, partendo dall’ingresso fino alle bacheche dove erano segnate le posizioni delle classi. Poi iniziarono a dividersi, ognuno dirigendosi verso la propria. Quella di Odd e Ulrich sembrò essere rimasta invariata, i due si erano seduti affianco e si erano ripromessi di fare del loro meglio quell’anno. Erano stati molto vicini a non superare quello precedente, di certo non volevano passare lo stesso inferno proprio l’ultimo anno di Collège. Ma queste sono promesse che si fanno tutti gli studenti, mantenerle sarebbe stato un altro paio di maniche.


Dopo un po’ entrò la professoressa di scienze Suzanne Hertz. Si mise a sedere dietro la cattedra, diede una breve occhiata al registro e poi lo posò. Tutti si aspettarono che desse il bentornati alla classe, che augurasse il meglio per il nuovo anno e che iniziasse la solita manfrina sull’impegnarsi, sul futuro e tutti gli altri argomenti della tiritera. Invece no, fece un’osservazione ad alta voce.

Sembra che manchi il nuovo arrivato”

Appena disse quello, tutti iniziarono a parlottare tra loro. Si fecero le teorie più disparate su chi potesse essere. Odd e Ulrich non furono da meno.

E se fosse il russo che hanno incontrato Jeremy e Aelita?” disse il primo.

Quell’Avier? Non credo. Sarebbe una coincidenza davvero incredibile” quasi a voler rispondere a quella domanda, il nuovo arrivato entrò accompagnato da Jim Morales. Assicurarsi che fosse proprio Anisimov non fu difficile.

Alto, bianchiccio, tuta Adidas, borsone nero. Odio quando ci azzecchi Odd”

Non partire prevenuto. Magari è simpatico”

Un tipo descritto come più strano ed eccentrico di te? Credo che faccia parte della mia lista degli incubi”

Ehi, mi sta salutando” era vero, Avier aveva puntato lo sguardo verso Odd e aveva mosso la mano in un breve saluto. Un gesto che fece partire tra gli alunni le teorie più disparate su quale legame avessero quei due, nessuno ovviamente arrivò neanche vicino alla verità.


Jim nel frattempo stava continuando un lungo discorso che partiva da Ho incontrato questo giovanotto seduto fuori il cancello del Kadic a giocherellare con una moneta, continuava con Ci siamo messi a parlare, ed è così bravo, intelligente, interessante e modesto e finiva con Lui è arrivato con mezz’ora di anticipo, sono io che l’ho fatto ritardare perché non riuscivo a smettere di ascoltarlo. La storia di Jim aveva edulcorato la verità, perché in realtà era successo che il signor Morales lo avesse minacciato di andar via scambiandolo per un barbone (ottenendo per Avier il soprannome di Occhio di falco), che lui avesse spiegato il malinteso e avesse iniziato a raccontargli la sua storia e che, infine, Jim lo avesse trattenuto per fargli finire di raccontare di quella volta che pescò a mani nude un salmone in un fiume gelido della Russia.


Comunque, nonostante la versione riveduta e corretta di Jim, il fatto che Avier e il professore di educazione fisica andassero d’accordo fu un altro evento causa di scompiglio e chiacchiericcio


Come fa Jim a trovarlo simpatico? Come fa LUI a trovare simpatico Jim? Chi è questo tizio?” domandò Odd, che era passato da essere il più ottimista dei due a quello più spaventato. Poteva accettare qualsiasi cosa, ma non quella. Era semplicemente troppo assurdo.

Chissà. Magari XANA è tornato e lui è un suo spettro” disse Ulrich sorridendo leggermente con tono sarcastico.

O magari lui È XANA!” i due trattennero a stento risate così forti da poter sovrastare il chiasso di tutta la classe. Jim finì il suo racconto e uscì dalla classe, la professoressa Hertz chiese a tutti di fare silenzio e poi lasciò Avier libero di presentarsi.


Privet! Ovvero ciao nella gloriosa lingua russa. Mi chiamo Avier Antonovic Anisimov. Piccola guida alla mia identità: Avier senza la J davanti, nonostante sia teoricamente sbagliato, ma il mio nome si scrive così. Se vi chiedete il perché… Non fatelo. Non ve lo dirò mai” il suo modo di parlare, mettendo enfasi in ogni parola e marcando quell’accento russo buffo ma non invadente, unito al suo gesticolare estremo ma eloquente, riuscirono di nuovo a far sorridere e incantare chi lo stava ascoltando. Anche la professoressa Hertz ammise a sé stessa che gli piaceva sentirlo parlare. Solo Ulrich, come la cassiera del bar, era immune a questa sorta di incantesimo e lo trovava, anzi, irritante.

Antonovic è il mio patronimico, quindi non usatelo per riferirvi a me, mi farebbe alquanto strano. Infine, il mio cognome è Anisimov e non Asimov. In molti si confondono, ma io non ho nulla a che fare con il buon Isaac. Non mi piace neanche la fantascienza.

Detto questo, vengo da Vladivostok ed ho 17 anni. Questo vi farà capire che ho tante cose di cui non essere fiero riguardo il mio percorso, ma sono qui per dare il meglio di me. Spero di riuscirci” toccando quell’argomento, il suo tono di voce era più serio, non riusciva proprio a scherzarci.


È questo lo spirito giusto. Qualcuno vuole chiedergli qualcosa?” fu la professoressa a parlare, facendo alzare un mucchio di mani. Avier aveva catturato la curiosità di tutti. O, come disse Ulrich a Odd (loro due erano tra i pochi a non aver alzato la mano): si era già fatto un mucchio di fan. Lo disse con tono cinico, quel tipo continuava a non piacergli per nulla.


La professoressa si sorprese della quantità di interesse suscitato dal nuovo arrivato, ma cercò di dare a tutti la possibilità di chiedergli qualcosa. Fece partire Marianne, una ragazza dai lunghi biondi seduti nei primi banchi.


“Dove si trova Vladivostok?”

“In Russia” il modo fermo e deciso con cui aveva detto quell’ovvietà fece morire dal ridere la classe.

“No, inten…”

So cosa intendevi. Si trova in una parte della Russia che di solito non vedete sulle cartine europee, ovvero la Russia cosiddetta asiatica. Vladivostok è proprio sull’Oceano Pacifico, abbiamo la Flotta infatti. Inoltre è anche relativamente vicina al Giappone. Un mio amico diceva che se mi fossi messo sulla spiaggia e avessi sputato abbastanza forte, avrei potuto centrato qualcuno ad Osaka. Spero non sia mai successo veramentedopo altre risate, si passò a una nuova domanda di un’altra ragazza. Questa era molto più personale.


Sei fidanzato?” il volto di Avier perse il suo sorriso e la sua giovialità. Il suo sguardo diventò come vacuo, smarrito. Quella domanda scatenò una certa confusione in classe, e la reazione del ragazzo di certo non freddò i bollenti spiriti. La professoressa cercò subito di calmare la situazione.


Lisa, ti pare una cosa da chiedere così? Il nostro Anisimov probabilmente non apprezza parlarne apertamente” Avier ebbe uno scatto, come se si fosse svegliato da breve sonno, la sua espressione tornò quella di prima.

Si, è proprio così. Non sembrerà, ma anche io mi imbarazzo a volte” alcuni ci credettero, altri si chiesero se fosse davvero quella la ragione dietro quella reazione così strana. Fatto sta che le domande proseguirono. Quando finirono, Avier si mise a sedere su un banco libero in prima fila, senza compagni. Nessuno poté dire se si fosse seduto da solo per indole, o avesse semplicemente occupato il primo posto che gli era capitato. Fatto sta che per tutto il resto delle ore di lezione se ne rimase lì, con il suo borsone da ginnastica sul banco e un’aria disinteressata, eppure sempre pronto a rispondere alle domande rivoltegli dai prof.

Odd e Ulrich si aspettarono che prima o poi si rivolgesse verso di loro. Facendo qualcosa di strano e imprevedibile, invece per tutte le ore di lezioni fu uno studente modello sotto questo punto di vista.


D'altro canto, finite le lezioni…


Ma guarda un po’ che giornata piene di coincidenze. Prima incontro la coppietta e ora sono in classe con Otto Von Kartoffel e…” Avier squadrò Odd da capo a piedi, si mise una mano sul mento, squadrò di nuovo Odd e poi ammise.

Pozdravlyayem! Non riesco a riassumerti in un solo nomignolo. Hai vinto un barattolo di kompot alla Anisimov” aprì il borsone e ne estrasse un barattolo di vetro pieno di un liquido trasparente acquoso rosastro dove galleggiavano pezzi di frutta accuratamente tagliati

“Che roba è?” domandò Odd curioso mentre girava il barattolo per far muovere la frutta al suo interno

“Una pozione contro i mali della società, i problemi di spirito e le avversità del mondo. Un…”

È frutta bollita” Ulrich interruppe bruscamente il tenore del discorso di Avier, facendogli fare un’espressione delusa ma senza fargli perdere il suo buonumore ostentato.

“Voi tedeschi non avete alcuna poesia”

“Perché ovviamente i russi sono noti come tipi raffinati…”

E questo che c’entra? Noi russi siamo sempre stati un po’ indietro. Abbiamo passato il tempo ad ammazzare zar, a prendere parte a rivoluzioni con le idee confuse e ad impoverirci con il comunismo. Dai, esportiamo gas e legna. Di che stiamo parlando?” la discussione era diventata delirante in un secondo, quel ragazzo aveva davvero un dono in queste cose. Ulrich poté solo commentare.

“Tu sei strano forte”

“Lo so” poi si rivolse di nuovo ad Odd con un elegantissima piroetta su un tallone.

Che razza di capelli hai comunque?” una domanda che in molti rivolgevano ad Odd quando vedevano i suoi capelli a punta con il ciuffo viola. Il ragazzo aveva una risposta pronta a seconda di chi glielo chiedeva, eppure fu quasi sul punto di fare un errore gravissimo.

“È un taglio alla…” si fermò a seguito di un’occhiata gelida di Ulrich. Non riuscì a capire come fosse possibile che stesse per rivelare di Lyoko a qualcuno appena conosciuto. Era come se i suoi modi di fare gli avessero fatto abbassare la guardia, facendoglielo percepire come un grande amico.

“Alla?” domandò Avier, curioso del perché si fosse interrotto.

“…Pennello. Una punta di pennello con del colore viola sopra. È questa l’idea”

Alla pennello? Mi rincuora che un madrelingua faccia più errori grammaticali di me” Odd sorrise a quella affermazione, ma dentro di sé si sentì pieno d’ansia. Non avrebbe voluto abbassare la guardia di nuovo, non doveva rischiare assolutamente.

“Sai, l’idea è interessante. La realizzazione… Non tanto. Scommetto che se ci metto una mano in mezzo trovo un tesoro” e lo fece davvero. Infilò una mano nella chioma bionda appuntita di Odd, finse di scavare al suo interno e poi esclamò qualcosa.


Oh guarda! C’è sul serio qualcosa” tirò fuori il braccio e si mise ad osservare il cellulare che stringeva in mano.

“Rosa. Molto virile” Odd riconobbe il suo telefono. Si tastò le tasche dove lo teneva e le scoprì vuote.

“Ma quando l’hai preso?”

“Quando ho preso quest’altro” il ragazzo agitò la mano e fece apparire un altro telefono grigio. Questo era di Ulrich, che glielo strappò immediatamente di mano.


Non provare più a borseggiarmi. Capito?”

“Ma era un trucco di prestigio”

Può darsi. Ma non frugarmi più tra le tasche” il tono ammonitore di Ulrich fece apparire un’espressione dispiaciuta sul volto di Avier. Il problema risultava capire quanto fosse vera o recitata.

“Mi spiace. Se vuoi, puoi vedere nelle mie” si svuotò le tasche riuscendo, con un gioco di equilibrio notevole, a tenere tutto il contenuto sui palmi delle mani

Guarda. Non mi int…” Odd si intromise di colpo

“A me si, perché hai tutte quelle monete?” si riferiva alla mano sinistra dove, oltre il telefonino, aveva dodici monete con disegni, materiali e dimensioni diverse.

Vari motivi. Antistress, giochi di prestigio, fare colpo sulle ragazze…”

Come?” fu sempre Odd a fare quella domanda. Il suo era un Come hai detto? Ma Avier lo interpreto con un Come fai?. O forse finse di interpretarlo così, volendosi mettere in mostra di nuovo.

“Così” disse, e poi lì superò con un passo dirigendosi alle loro spalle.

Ehi Elisabeth” i due ebbero un secondo di confusione, non ricordandosi chi si chiamasse Elisabeth nel Kadic. Poi gli venne in mente che Elisabeth era il nome completo di Sissi. Si girarono augurandosi non fosse così, che si riferisse ad un’altra Elisabeth di cui avevano scordato l’esistenza. Ma la verità non era quella, i due si prepararono ad assistere a un fallimento cocente.


“Come sai il mio nome, prego?” il tono e i modi di fare altezzosi di Sissi non era cambiati affatto in un anno.

Jim mi ha parlato di tante cose e di tante persone riguardanti questa scuola. Ovviamente non poteva saltare Elisabeth Delmas, la figlia del preside Delmas. È stato un sacco di tempo a dire quanto tu sia un ragazza forte e determinata, sempre pronta a dare il massimo per raggiungere i suoi obiettivi” le parole di Jim gli rimbombavano ancora in testa. Quella ragazza è fastidiosa come poche cose a questo mondo. Ogni volta che le sto vicino mi viene un prurito nervoso, gliene direi quattro se non fosse la figlia del Preside. A proposito, tu non gli dirai che ti ho detto questo, vero? VERO?

“Non poteva essere altrimenti. Comunque, se pensi di diventarmi amico per ottenere dei vantaggi, sappi che non funziona così. E poi, io dubiterei anche della prima parte”

Sissi fece per andarsene, ma poi non si spostò perché fu di nuovo incalzata dalla voce di Avier.

“Figurati. Non mi sono mai piaciute le raccomandazioni. Volevo solo dire che questo posto mi piace molto, è proprio un bell’edificio. Tu sai la storia che ha?”

“No, non mi sono mai interessata. La smetti con quella moneta? È irritante” Avier aveva fatto girare una moneta sull’indice della mano destra per tutto il tempo in cui aveva parlato con la ragazza. La fece cadere sul palmo mentre Odd e Ulrich si dissero come fosse inevitabile il suo fallimento. Non avevano ancora capito con chi avessero a che fare.


“Come sei riuscito a farlo?” l’espressione smorfiosa di Sissi era stata sostituita da una di genuina curiosità. Il ragazzo davanti a lei aveva fatto saltare la moneta usando i muscoli della mano e l’aveva ripresa con l’altra che teneva al di sopra. Il tutto in un modo tale che la moneta non sembrò né rimbalzare né venire lanciata, ma cadere verso l’alto

“Fare cosa? Questo?” rifece lo stesso trucco e la ragazza rimase stupita di nuovo

“Si, questo qui”

“Non è difficile, sai? Posso insegnartelo”

“Sul serio?”

“Certo. Magari possiamo farlo in mensa. Tu aspettami lì, devo mettere questo borsone nella mia camera. Jim mi ha trattenuto e mi ha impedito di farlo. Mi si sta segando tutta la spalla. Ci vediamo lì?”

“Certo”

“Allora, conservala” il ragazzo le mise la moneta in mano, poi le diede le spalle e camminò lungo il corridoio. Superò Ulrich e Odd senza fare il minimo cenno, ma anche se avesse fatto o detto qualcosa, loro due non avrebbero risposto. Così come Jeremy e Aelita nel bar, loro rimasero imbambolati per qualche minuto. Poi Odd iniziò a parlare.

“È così improbabile che XANA sia tornato?”

“Non lo so, Odd. Non lo so”

“Però questa pozione non è male” Ulrich volse lo sguardo verso il suo amico e vide che aveva svitato il barattolo del kompot e ne aveva bevuto un sorso.

“Lo hai provato sul serio?” gli domandò mentre iniziò a incamminarsi verso la mensa, Odd gli si affiancò mantenendo il suo passo.

“Non dovevo?”

“Per quello che ne sapevamo, poteva essere avvelenato”

“E poi dici che sono io quello che spara sciocchezze”

“Ormai non so più cosa sia assurdo e cosa non lo sia” Odd rise, poi bevve un altro sorso.

“Sul serio. È fantastico. Dovresti provare”

“No”

“Fallo per me”

“Ti odio” Ulrich prese il barattolo e bevve un po’ del contenuto.

“Allora?” domandò l’amico.

“Hai ragione. È davvero buono” Ulrich ne bevve ancora e ancora.

Ehi, non lo finire. È il mio premio”


Mensa- Dalle ore 13:10 alle ore 13:15


I guerrieri Lyoko erano seduti insieme allo stesso tavolo della mensa. L’argomento della discussione era monopolizzato su Avier. Dopotutto, lo stesso Avier aveva monopolizzato la mensa, venendo circondato da un mucchio di ragazzi curiosi di saperne di più su di lui. Non sarebbe stato improbabile che anche la signora della mensa volesse saperne di più su di lui. E in tutto questo, riusciva a parlare tranquillamente a Sissi per spiegare come fare i passaggi muscolari con le monete.


Dopo un po’ il telefono di Jeremy squillò.

Oh! Yumi sta chiamando. Aveva detto che l’avrebbe fatto” Jeremy premé il pulsante verde del cellulare e se lo portò all’orecchio.

Ehi Yumi! Che bello risentirti. Com’è il primo giorno di liceo? Ottimo, sono contento ti stia piacendo. Tu e William avete scelto lo stesso indirizzo, giusto? Oh! È lì con te? Ciao William. Che bello sentirti! Lasciami passare il telefono agli altri, così li potete salutare” Jeremy diede ad Aelita il telefono e salutò i suoi amici nel liceo, poco dopo anche Odd e Ulrich ebbero fatto lo stesso. Poi il telefono tornò in mano a Jeremy.

Dovremmo riunirci quando possiamo. Magari una domenica in cui non abbiamo lezioni. Questo mese esce quel film sui Fantastici 4, potremmo andare a vederlo insieme. Si, sembra una bella idea. Allora vediamo di organizzarci. Che si dice qui? Vorrei dire che non è cambiato molto, ma mentirei”

Di a quei due che abbiamo una spia sovietica” disse Ulrich, Jeremy scoppiò a ridere per quella definizione. Yumi aveva sentito quello che aveva detto il ragazzo, ma ovviamente non aveva capito a cosa si riferisse. Jeremy si apprestò a spiegare.

Niente. C’è questo nuovo arrivato, è un russo con un nome spagnolo. Avier Antonovic Anisimov. Come potrei descrivertelo… Hai presente William? Bene, aggiungici Odd e qualcosina di me e poi carica tutto al massimo. Terrificante, vero? Però Ulrich l’ha preso subito in simpatia…”

Preferivo prenderlo sotto le scarpe” il gruppo scoppiò di nuovo a ridere.

Si, siamo tutti un po’ terrorizzati da lui. Lascia che ti spieghi…” e Jeremy raccontò della sua esperienza al bar con Aelita e di quella raccontatagli da Odd e Ulrich.

Infatti, è un tipo incredibile. Ma credo che abbia finito le sue carte. Che altro può fare?”



Ufficio del preside Delmas – Dalle ore 18:00 alle ore 18:05


Fatemi… Razionalizzare. Questo nuovo ragazzo russo le ha corretto un errore in una equazione algebrica, ha detto correttamente tre anni di programma di storia, ha distribuito vasetti di marmellata ed è entrato sulla bocca di tutti in meno di ventiquattro ore?” il preside Delmas era seduto sulla sedia del suo ufficio e davanti a lui c’erano tutti i professori che erano passati nella classe di Avier, tutti confermarono quella versione.

E mia figlia si è anche presa una cotta per lui… Oltre vent’anni di carriera e non mi è mai capitato nulla di simile”

Sua figlia non si è mai presa una cotta?”

Ovviamente si! Parlavo della popolarità del ragazzo. Jim, che domande fai?” l’insegnante di ginnastica fece un’espressione imbarazzata. Cercò subito di sviare l’attenzione dalla sua gaffe .

A proposito, mi sono dimenticato che mi ha chiesto di consegnarle un barattolo anche a lei” Jim si tolse lo zaino che teneva sulle spalle in quel momento, lo aprì e tirò fuori un altro barattolo di kompot alla Anisimov.

Dovrebbe provare. È fantastico”

Ma non è marmellata. Ecco perché aveva quel nome strano. Come faccio a…

Sviti il tappo e beva”

Così semplice? Almeno la mia gola smetterà di essere secca” il preside fece come detto da Jim e inghiottì un sorso della bevanda. Poi allontanò il barattolo da sé, riguardò il contenuto e si rivolse di nuovo ai professori.

Signori, se questo Avier Anisimov non farà danni e mi porterà altri barattoli. Credo che sopporterò qualsiasi stramberia concepisca la sua testail preside e i suoi colleghi iniziarono a ridere di gusto.


Cortile – Dalle 18:00 alle 18:15


Vi riconfermo quello che vi ho detto a pranzo. Questo Avier non lo sopporto proprio” Ulrich se ne stava con la schiena appoggiata a una delle tante colonne che separavano il cortile dal camminamento esterno dell’edificio scolastico, attorno a lui vi erano Odd, Aelita e Jeremy.

Io vorrei solo sapere cosa pensa” disse Jeremy, poi si tolse gli occhiali e iniziò a pulire le lenti con un panno

Quando ha parlato del sapere ‘il nostro segreto’ è stato dannatamente inquietante. Ma non so se stesse giocando, oppure volesse comunicare qualcosa”

Cosa intendi? Pensi che…” Odd si guardò intorno, temeva che Avier fosse nascosto lì vicino ad ascoltare. Se riusciva a camminare senza farsi notare, doveva essere un mago anche nel nascondersi.

“…Sappia di Lyoko?”

Improbabile. Ma di certo ha capito che nascondiamo qualcosa. Non deve arrivare oltre, dobbiamo assolutamente impedire di lasciarci sfuggire qualcosa. Capito, Odd?” Jeremy lo guardò con occhio critico.

Ti giuro che non volevo! Non so come sia possibile che stessi per fare un errore così stupido”

Forse non è colpa sua Jeremy. Anche noi, per un attimo, lo abbiamo trovato amichevole e ci siamo dimenticati di come ci spaventasse all’inizio” si era aggiunta anche Aelita. Jeremy si era nel frattempo rimesso gli occhiali.

Si, anche questo è vero. Credo sia il suo modo di fare, di parlare… Sa persuadere. Dovrebbe entrare a far parte della polizia, qualsiasi criminale confesserebbe in mano sua” Ulrich stava per aggiungere qualcosa, quando si sentì un fischio fortissimo, come quello di un bovaro. Il gruppo si girò e Odd si ritrovò una moneta volare verso di lui e atterrargli tra i capelli, centrando perfettamente il suo ciuffo viola tra tutti quelli biondi. A lanciare la moneta era stato Avier.

Un colpo da maestro”

Che razza di mira! Ma tu non sei umano, amico mio” disse un ragazzino attorno a lui e gli mise una banconota da cinque in mano.

Mai scommettere con me. Non punto mai soldi dove non posso vincere”

No, dai. Non venirmi a dire che sapevi di riuscir…” Avier prese istantaneamente un’altra moneta e la lanciò con il pollice, così come aveva fatto con la prima. Odd si sarebbe spostato ma Avier aveva lanciato la moneta nel momento esatto in cui si era messo le mani nei capelli per togliersi la prima. La seconda moneta entrò nella sua chioma dallo stesso ciuffo

Ho capito… Devo darti altri soldi?”

No, non serve”

Ricordami di non farti arrabbiare” il ragazzino se ne andò, mentre Avier si avvicinò ai guerrieri Lyoko giocherellando con una terza moneta. Questa volta non la faceva roteare sull’indice, ma la lanciava da una mano all’altra con i muscoli dei palmi.


Scusate il disturbo. Ma quando vedo una possibilità di guadagnare qualcosina, non riesco a resistere” fu accolto freddamente dal gruppo. Odd fece per ridargli le monete che aveva lanciato, ma Avier gliele fece tenere per “i danni morali”.

Fatemi indovinare. Il Fronte Germanico vorrebbe vedermi morto. Odd è spaventato. Tu, Jeremy, un misto delle due. Mentre tu, milady, non sai cosa pensare” il fatto che Avier ci avesse preso di nuovo lì stupì, ma non quanto le prime volte. Anzi, Ulrich fu spietato.

Esatto. Ora che sai come stanno le cose, vattene”

Immaginavo. Però, prima volevo dirvi…”

No. Non ci interessano i tuoi giochetti, i tuoi oggetti o quals…”

“…Che vorrei scusarmi” Ulrich si interruppe. Quello non se lo aspettava, Avier riuscì a stupire anche lui senza apparirgli irritante. Non tanto per ciò che disse, ma per come lo disse. Tutto quel suo tono esuberante ed eccentrico era scomparso, diventando… Umano. Non c’era altro modo di spiegarlo. Non era più un personaggio, era una persona.

Vedete. Vi sembrerà peculiare anche questo. Ma in Russia avevo paura di tante cose, i teppisti, i coltelli, le persone sbagliate… Tante cose pericolose. Ma dovevo essere Avier sagace che dice la cosa giusta e sa cavare denaro dai sassi per poter andare avanti. Quando sono arrivato in Francia, queste paure sono sparite. Era tutto così sicuro, così facile. Non ho saputo controllarmi…” Avier smise di lanciare la moneta da una mano all’altra, lasciandola nella sinistra che chiuse in un pugno. Poi la fece sparire con un movimento di polso. Iniziò a gesticolare, in maniera molto meno teatrale di quanto facesse di solito.

“…Niente freni inibitori, gente facile da stupire… Non sono riuscito a controllarmi. Però, non sono così. Non sto facendo la morale del Ogni comico in realtà cela una persona triste. Semplicemente, voglio dirvi che non sono sopra le righe sempre e comunque”


I quattro guerrieri Lyoko lo guardarono ora confusi. Credevano di essersi fatti un’idea di quel ragazzo, e ora quel ragazzo riusciva a metterli di nuovo in difficoltà parlando con una spontaneità e un’umanità tale da stranirli. Che fosse anche quella una sua mossa? Ma perché si dovevano fare tutte quelle paranoie? Erano tutti certi che senza il fattore Lyoko, avrebbero magari trovato Avier lo stesso strano e fastidioso, ma non addirittura pericoloso. In parte lo avevano trattato male, anche Ulrich dovette pensarlo, perché fu sempre lui a continuare a parlare.

Senti. Non pretendere che diventiamo amici dall’oggi al domani…”

Mai preteso”

Però fa piacere sapere che, oltre a lanciare monetine in testa a Odd, sei venuto qui anche per dire questo” gli altri furono dello stesso avviso e non aggiunsero nulla. Avier fece un sorriso, molto lieve ma anche molto naturale. Sembrò genuinamente felice. Mosse un passo indietro e fece per andarsene, quando si fermò di colpo e si girò di nuovo.

Mi dimenticavo il motivo più importante per cui sono venuto qui”

Niente giochi, vero?” il ragazzo russo tranquillizzò Ulrich sotto questo aspetto, poi si rivolse a Jeremy.

Quando ho portato la borsa in camera dopo aver finito i barattoli, ho lasciato la chiave all’interno e poi sono uscito senza. Adesso sono chiuso fuori”

E io cosa c’entro? Aspetta, non mi dirai che…”

Non sai che siamo in camera insieme?” Jeremy ebbe un mancamento, si accasciò a terra sulla schiena e rimase lì per un po’.

Sheesh! Vi ho davvero fatto dei danni” la scena fece ridere i guerrieri Lyoko e dopo un po’ anche Jeremy iniziò a farlo.

Prima ti incontriamo al bar, poi finisci nella classe di Odd e Ulrich, ora siamo in camera insieme. Certo che il destino vuole proprio incollarti a noi, vero?”

In effetti, è vero. Questo si che è inquietante. Se solo dipendesse da me! Comunque, visto che dovremo stare nella stessa stanza, solo una regola per il quieto vivere. Quando mi cambio, tu potresti stare fuori dalla camera?”

Perché?”

Non mi piace spogliarmi sotto gli occhi di qualcuno. Solo per questo”

Basta che non mi chiudi fuori”

Non oserei mai”


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Allas okrum Niktor. Anè pikratos Lyoko”

Totan kotan" 

Limin arches troxa?”

Losk. Nikta askena inkretir”

   
 
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