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Autore: mido_ri    16/09/2019    1 recensioni
Aleksey e Alaric sono uniti da un insolito legame che permette all'uno di percepire sensazioni e pensieri dell'altro.
Isolati dal mondo intero, tristi e diversi, si incontrano e realizzano di non essere soli, ma di essere destinati a ricongiungersi dopo una lunga e inspiegabile separazione.
Genere: Introspettivo, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Primo

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Mia madre dice sempre che le persone con il viso pieno di lentiggini sono nate sotto un cielo stellato. Ciò, tradotto, vuol dire che, se durante la notte della nascita tutte le stelle sono visibili, la vita del bambino sarà ricca di fortuna e serenità. Cavolo, mia madre è davvero fissata con questa roba. E volete sapere la cosa divertente? Non ho neanche l'ombra di una lentiggine in faccia ma lei, pronunciando le sue solite parole, mi guarda come se le vedesse davvero. E sorride. Quando ero piccolo ci credevo anche io e stavo ore e ore davanti allo specchio; per un periodo mi convinsi anche del bisogno di portare gli occhiali. Quando cominciai ad andare alle scuole medie non facevo altro che chiedere ai miei compagni se vedessero le lentiggini, voltando la faccia a destra e a sinistra nella speranza che almeno uno di loro riuscisse a scorgere qualcosa. Finalmente, durante il primo anno di liceo, il mio compagno di banco mi disse chiaramente che non avevo un bel niente in faccia, soltanto un'espressione da scettico annoiato e da artista senza talento. Vai a capire cosa diavolo intendesse quel ragazzo. 

In ogni caso non dissi mai a mia madre che in realtà era lei ad aver bisogno degli occhiali, se la sarebbe presa il diavolo, e poi lei era contenta così. Dunque posso affermare di non essere affatto destinato a fortuna e serenità, anzi, mi sa proprio che sono nato durante un bel temporale: non c'è altra spiegazione. Ora potreste chiedermi a cosa stia alludendo. Be', bella domanda. Neanche io ho trovato una vera e propria spiegazione, fatto sta che è successo e io devo esporre il tutto in qualche modo, ammesso che vi interessi.

Mi chiamo Aleksey Bergström, soltanto il nome è un programma. Mio padre è svedese, ma questo non è importante. Vivo in una cittadina che conta poco più di ventimila abitanti, a Est della Virginia, in America: Hopewell. Che poi non ho mai capito cosa ci sia da sperare bene, questo posto è un mortorio e non c'è null'altro da aggiungere. Ma, ancora, non è questo il punto. Mi raccomando, non prendetemi per uno svitato, vi assicuro che non è come sembra: credevo di avere un angelo custode, o di essere perseguitato da uno spirito, insomma... una cosa del genere. Tutto è cominciato con la storia delle lentiggini. Sapevo di non averne ma, perfino dopo aver cominciato il liceo, mi sono sempre comportato come se le avessi avute. Non è che un ragazzo con le lentiggini debba comportarsi in chissà quale modo, ma a volte ero davvero convinto di averle e di non ricordarmene soltanto perché erano sempre lì e io ormai non ci facevo più caso. In momenti come quello correvo in bagno e andavo a guardarmi allo specchio, come facevo quando ero piccolo, e cercavo di scovare qualche piccola macchia sul mio naso, ma non vedevo assolutamente nulla. Vi giuro, questa cosa mi faceva impazzire.
Ma non è questa la cosa più sorprendente, anzi, il fatto delle lentiggini vi sembrerà una cosa da niente a confronto. A volte sentivo che il mio corpo non mi apparteneva... sì! Proprio così. Mi capitava di avvertire un leggero formicolio alle gambe e altre strane sensazioni per ragioni inesistenti; a volte gustavo perfino sapori dolci mentre mangiavo cibi indubbiamente salati. Molto spesso diventavo estremamente triste senza un motivo apparente ed ero capace di stare giornate intere chiuso nella mia stanza a divagare con la mente. E no, ci tengo a ribadire che non sono fuori di testa. Ormai mi accadeva così spesso di provare sensazioni fisiche e mentali non appartenenti a me, che ci avevo messo una pietra sopra e avevo rinunciato a capirne il motivo, anche se a volte, a pensarci bene, mi rendevo conto di quanto quel fatto fosse in realtà inquietante.

Contrariamente a come potreste pensare, questo è soltanto l'inizio del mio racconto: il racconto di come è rinata in me la curiosità di scoprire perché mi fosse toccata una sorte così bizzarra e di come non sono riuscito a scoprire proprio un cavolo.

  
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