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Autore: Jubbathehut    20/09/2019    4 recensioni
- Io penso che sia un ottimo modo per… - Albus alza gli occhi sul volto della sua sottoposta, ma non riesce a finire la frase.
- Per squilibrare gli animi? Per aumentare le ore di servizio di tutti noi professori? - I capelli della donna, prima raccolti in un garbo chignon, si sono ormai lasciati cadere sulle spalle, sconfitti e stressati anche loro.
- Minerva, divertiamoci un po’. - Severus le tocca la spalla, accennando un breve sorriso, - Sono sicuro che questa esperienza sarà per tutti formativa e costruttiva. -
- I dormitori maschili e femminili sono nati e sempre si sono perpetrati così per secoli, perché dovremmo mescolarli? Perché noi? Perché adesso? -
- Andiamo, la cena sta per essere servita. - Il preside le stropiccia i capelli già spettinati e si avvia verso la porta, per poi girarsi un'ultima volta verso Minerva, - Vieni? -
La professa McGranitt alza gli occhi al cielo, consapevole di non poter far cambiare idea all’amico di vecchia data e si rimette il cappello, sospirando, - Le si ritorcerà contro. - gli sussurra infine, sorpassandolo all’uscita della porta, senza mai girarsi indietro.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Luna Lovegood, Neville Paciock | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, Lavanda/Ron, Luna/Neville
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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He chose me - Capitolo sedici
 
A Sia_ e a Chris_88 e a galaxia.
 

Quando Hermione apre gli occhi quella mattina si sente al sicuro e si accorge presto che quella sicurezza è data dalla presenza di Fred Weasley al suo fianco. Dopo mesi, finalmente, avevano dormito nello stesso letto. 

Era stata una decisione presa al volo: quando entrambi erano rientrati in camera lei si era lasciata cadere sul suo letto, lanciando un timido sorriso a lui, che si era allentato la cravatta e si era avvicinato, allungandole il braccio, per unire le mani ancora una volta e cominciare a ballare da soli in camera, senza musica. Si erano messi a ridere, non curanti del rumore ed infine, dopo un paio di minuti, Fred l’aveva alzata tra le sue braccia velocemente. Hermione si era sentita in dovere di dover ricambiare quel volo, baciando le sue labbra con gentilezza, accarezzandogli poi il petto: era tutto così naturale. 

Si erano staccati, rimanendo a sorridersi: c’erano tanti grazie in quelle espressioni, dei grazie che non serviva nemmeno esprimere. Lo sapevano di essersi divertiti, che non avrebbero mai potuto passare una serata così bella con nessun altro al mondo. Hermione Granger apparteneva a Fred Weasley e Albus Silente l’aveva capito prima di loro. Ma non c’era da meravigliarsi, quel mago era un genio. 

- Dormi con me stanotte. - le aveva sussurrato lui, spostandole una ciocca di capelli, - Prometto di non fare nulla, è solo che non voglio averti lontana. - 

Lei aveva strofinato il naso contro quello di lui, - Mi piacerebbe tanto, Fred. - 

E cavolo se svegliarsi a fianco a lui era stato bello. Si gira verso il suo volto, ancora addormentato. Sembra essere così in pace, sollevato ed Hermione, da così vicino, comincia a contare le sue lentiggini. Sono sempre state così belle? Sempre state così luminose? 

Hermione sorride, facendo cadere l’occhio sugli zigomi di Fred, osservando la pelle morbida, causata dalla barba appena tagliata. Le piaceva meglio senza? Non sa ancora dirlo, anche se infondo sa che Fred sta bene con tutto. Lo sguardo le cade velocemente verso il collo, per scendere verso la maglietta: riesce a studiargli la parte più alta del petto, ma prima di poter far nascere dei pensieri poco puri nella mente, si accorge di colpo di avere nelle narici solo il profumo di erba tagliata di Fred. 

Sorride, chiudendo gli occhi e incastrandosi meglio sotto il mento di lui, che nel dormiveglia la stringe al suo petto, facendo scomparire il volto nell’ammasso di capelli di Hermione. Erano entrati in paradiso? 

 

Evidentemente il paradiso non era presente solo nella loro camera, il paradiso li seguiva dovunque: se ne accorgono nelle settimane successive. 

Quando le dita di Hermione toccano quelle di Fred e si stringono sotto al tavolo dei Grifondoro durante il pasto, la sala si colora di colori che non hanno mai visto, più caldi, più tiepidi. Anche il fuoco, quando ci si siedono accanto e vicini, sembra essere formato da un milione di sfumature nuove: era mai stato così bello guardare le fiamme nel camino la notte tarda? Hermione se lo chiede mentre è abbracciata a Fred. Schiena contro petto, di solito lei tiene aperto un libro che deve leggere per i suoi esami e lui rimane tranquillo a parlare con George. 

Il cielo è quello che cambia di più, soprattutto quando il Sabato pomeriggio spariscono per qualche ora, con grande disappunto di George e Ron - che ha bisogno di fare i compiti -, per osservare le nuvole. 

- Quella ti assomiglia. - le sussurra un giorno giorno Fred, accarezzandole la testa. 

- Scusa? - gli chiede, lasciandosi scappare una risata quando alza gli occhi su quella massa senza senso. 

- Credo che sia il fatto che è carina. - si lascia scappare lui, colorando il volto di Hermione: no, non si era ancora abituata ai suoi complimenti, soprattutto perché la prendevano sempre di sprovvista. 


- George, stavo pensando a quanto fossi fortunato ad averti come gemello. - esordisce Fred in Sala Grande una mattina, leggendo le istruzioni della loro ultima invenzione, facendo cadere lo sguardo su Hermione con la coda dell’occhio, che sta leggendo un libro a fianco a lui, - Devo essere l’uomo più fortunato del mondo, per essermi capitata anche la ragazza più carina di tutto il creato. - 

Il volto di lei prende fuoco, causando le risate di George e la nascita di un sorriso a trentadue denti sul volto di Fred: decisamente fortunato. Fortunata però è anche Hermione, perché oltre a tutti i complimenti, lui è in grado anche di servirle infinite battute, frecciatine e commenti maliziosi. 

Quelli più di tutti le colorano il viso, mettendola alle strette e costringendo il suo pensiero a correre verso immagini impure. Però Hermione aveva cominciato a comprendere, si era allenata. In un paio di settimane anche lei aveva cominciato a portare Fred verso il baratro. 

Ci sono mattine in cui in Sala Grande, la sua mano scappa dalla presa del ragazzo, per andare ad accarezzargli la coscia con delicatezza, facendogli alzare un sopracciglio, accompagnato da un sospiro levato. Ci sono pomeriggi in cui è lei che lo prende per la cravatta e lo trascina negli sgabuzzini del castello: li hanno già visitati tutti? E lo bacia, si arrampica sul suo corpo, come fa sulle parole scritte nei libri di scuola. Ha bisogno di Fred esattamente come ha bisogno di eccellere in tutto. Quando Fred la solleva tra le braccia, ancorandola al muro, accarezzando le sue di cosce, è lì che Hermione si ritira: maliziosamente interrompe il bacio e lo lascia spiazzato in un buio sgabuzzino, con la pazza voglia di voler assaggiare ogni centimetro della pelle della So - tutto - io. 

La notte, quando vanno a letto - ci sono le sere che dormono insieme, quelle in cui preferiscono addormentarsi da soli, augurandosi una silenziosa buonanotte dall’altra parte della stanza - si lasciano andare controvoglia, stanchi per la lunga giornata. 

Ma Fred è ormai affamato, di una fame che ha preso anche lo stomaco della Prefetto più saccente di tutta la scuola. Quando lui entra in camera quella sera e i loro sguardi si incontrano per sbaglio, un pesante silenzio cade tra i due. La prossima mossa non la conosce nessuno dei due. Giocare è un conto, spingersi oltre la linea è un altro. 

In quel tempo, Fred gliel’ha già detto che l’ama, oh se la ama. È un amore così prepotente che a volte fa fatica a dormire, un amore così prepotente che lo fa saltare di gioia. Ed Hermione sentiva lo stesso: ci sono giorni in cui, mentre è intenta a scrivere il tema di pozioni, ecco che Fred entra nella sua mente, colorandole un lungo pomeriggio di compiti. 

Ora però, Hermione non sa se appoggiare la penna al tavolo per avvicinarsi a lui, che allo stesso modo non sa se aprire bocca. Succede tutto troppo velocemente, si trovano improvvisamente uno davanti all’altro, a sorridersi. Si stanno dicendo che sì, è arrivato il momento di amarsi. 

La dita di Fred corrono ad accarezzarle la guancia, mentre il volto di lei si colora di una tenue sfumatura rossastra, - Ti amo. - le sussurra. Hermione risponde alzandosi sulle punte e facendo combaciare le labbra in un bacio che diviene sempre più profondo. 

Il bacio si tramuta presto in una danza: le mani di lui corrono sul suo corpo, scoprendola velo per velo e, quando la vede nuda per la prima volta, il suo cuore perde l’ennesimo battito: prima o poi, a causa di Hermione Granger lui sarebbe morto. La stessa cosa è quella impressa nella mente di lei, mentre gli accarezza quel petto che è sempre così morbido, sembra velluto sotto le sue dita. Gli bacia l’incavo del collo, provocandogli dei brividi lungo la schiena. 

Fred cerca poi le sue labbra, insieme ad un permesso che è concesso dal sospiro rumoroso che le esce dalla bocca: entra dentro lentamente, appoggiando la fronte contro quella di Hermione. Non c’è dubbio, sono in paradiso. 

È un luogo così magico che, quando i gemelli lasciano la scuola, Hermione non lo sente lontano, un luogo così magico che quando si rincontrano l’estate dopo i loro sentimenti sembrano essersi duplicati, permettendo ad entrambi di superare la guerra con una forza che nessuno avrebbe mai pensato di avere. 

- Sono a casa. - gli sussurra sulle labbra Hermione, quando ormai Voldemort è morto ed entrambi si ritrovano nella Sala Grande del castello di Hogwarts, baciando lievemente Fred. E le stesse parole gliele ripete quando vanno a vivere insieme qualche mese dopo, quando si sposano, quando nasce il loro primo figlio. 

 

- Dimmi che è uno scherzo. - commenta tragico uno dei gemelli Weasley, quando gli occhi di Hermione cadono su di lui. Lei, che è impegnata a incastrare una pila di vestiti nella parte più in alto dell’armadio, quando lo vede, perde la presa, ma il suo corpo non tocca terra.

Quando riapre gli occhi, il viso del ragazzo è a pochi centimetri dal suo e le sue braccia le cingono il corpo, - Tutto bene? -

Hermione si scosta, imbarazzata più che mai, toccando il pavimento e guardando, disperatamente, in un’altra direzione, - Sì, grazie di avermi presa. - sussurra appena, desiderosa di voler uccidere Silente, seduta stante.

 

Lo scherzo più bello di tutta la sua vita, pensa Fred, guardando Hermione ballare con la piccola Rose nel salotto di casa. E lei, alzando lo sguardo verso il marito sorridente, pensa che non basterebbe costruire una statua ad Albus Silente, nemmeno mille. Se ne era andato, lasciando un ultimo regalo: il suo esperimento aveva riempito il mondo magico dell’amore che era mancato nel decennio precedente, costringendo Hogwarts a prendere un provvedimento: in sua memoria, dal 1995, il dormitorio misto era diventato tradizione. 

 

Concludo, lascio questa storia alle spalle. Ho amato ogni singolo capitolo, ogni singolo momento. Ho amato ogni singola recensione o commento. 
Ringrazio ancora tutti quanti per avermi seguito in questa avventura, ve ne sono estremamente grata. 
Inoltre, ho avuto la possibilità di pubblicare la storia sul blog di Sia_: la troverete anche qui! Ti ringrazio per tutto, seriamente. 
A presto - si spera -, 
Jabba
   
 
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