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Autore: Mercurionos    14/10/2019    3 recensioni
ULTIMO CAPITOLO: Alba e Cenere:
E lì, nell’ombra silenziosa e fredda,
sotto lo scampanellio della pioggia,
Vegeta volse lo sguardo alle proprie spalle,
e la vide.
L'Impero Galattico di Freezer, tirannico dittatore di tutto ciò che esiste: un periodo oscuro e inenarrato. Il rinnovato nucleo dell'impero attende tre guerrieri saiyan, gli ultimi della propria specie, predestinati a mostrare il proprio valore all'Universo. A partire dagli ultimi giorni del Pianeta Vegeta, fino a quel fatidico 3 Novembre, e oltre, nel massimo rispetto del magnifico Manga di Akira Toriyama.
Parte di "Dragon Ball: Sottozero", la vita dell'eroe che non abbiamo visto crescere.
Genere: Avventura, Comico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Freezer, Nappa, Nuovo personaggio, Radish, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dragon Ball - Sottozero'
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Capitolo 4 – La Grande Battaglia per il Destino del Voto, Parte 1 – 19 Marzo/1 Aprile 749

L’indomani, i quattro saiyan partirono alla volta di Neo Freezer. Essendo il viaggio di brevissima durata, Radish rimase sveglio per esaminare il proprio invito: teneva in mano una placchetta metallica rettangolare grande quanto la sua mano, dagli angoli arrotondati e ricoperti da un materiale plastico bluastro. Solo allora si accorse che al centro della lastra era stato inciso un cerchio, circondato da altri segni simili ad un circuito elettrico. Istintivamente vi premette sopra, e la placchetta cominciò a ticchettare, a volume sempre più alto. Di colpo comparve un’ologramma sopra alla targhetta, per lo stupore di Radish.

Un funzionario in uniforme da cerimonia apparve dal nulla e cominciò a parlare: “Gentile recluta, lei è stata selezionata per partecipare agli esami di accesso al Nuovo Istituto per la Specializzazione nella Bellica Arte di Neo Freezer. Gli esami cominceranno il giorno successivo alla cerimonia d’apertura delle “Freezer-Weeks” e termineranno il giorno del compleanno di Sua Maestà Imperiale Lord Freezer, quando saranno pubblicati i risultati. Solo 2400 candidati saranno accettati nell’anno sperimentale di questo progetto, quindi è richiesto il massimo impegno.

Informiamo che è necessario munirsi preventivamente dei seguenti oggetti in caso si venga inseriti nelle graduatorie: una capsula M.U. fornita dall’Arma Imperiale, almeno un’uniforme militare da cerimonia completa, almeno un’uniforme militare da combattimento completa, almeno un’uniforme militare di servizio completa, almeno un’uniforme militare ordinaria completa, documenti identificativi e tutte l’occorrente alla vita nei dormitori accademici per la durata dell’intero anno accademico. Su Neo Freezer sono in ogni caso presenti una vasta gamma di negozi specializzati e non, a disposizione degli studenti. Grazie per l’Attenzione. Vi attendiamo numerosi.”

Radish comprese quindi il motivo della premura di Nappa nelle settimane precedenti, ma si chiese se dei contadini come lui e Pump fossero stati all’altezza di un ambiente così diverso dalle campagne tranquille a cui si erano abituati. Erano stati strappati dalla loro casa con la forza solo per tornare nel mondo dal quale erano fuggiti anni prima. Forse Radish era più confuso che triste, ma non sapeva veramente come sentirsi a suo agio quando finalmente le navicelle atterrarono sui cuscini d’atterraggio dello spazioporto.


Nappa scese in fretta e raccolse i tre giovani per portarli allo sportello di registrazione, dove tutti e quattro mostrarono i propri documenti per far registrare le navette che li avevano portati sul Pianeta. “Molto bene. – l’addetto del banco registrazione inserì nello scanner le quattro carte d’identità – Siete qui per l’ammissione all’Istituto, vero? Metto le vostre sfere in lista per l’hangar del N.I.S.B.A. allora.” Nappa alzò una mano per interromperlo: “No no, abbiamo già quattro posti riservati. Ecco – gli mostrò un plico di fogli pieni di scritte e codici – qui c’è scritto tutto.”

Dopo essere usciti dalla struttura, Vegeta si piazzò davanti a Nappa, minaccioso: “Spiega. Perché noi tre abbiamo già dei posti riservati? Tu sei un insegnante, e ok, ma noi?”
“Uff… Speravo proprio che non me lo chiedessi.”
“Perché?”
“Al momento l’esercito non è messo benissimo con la qualità dei soldati. Voi tre, unicamente per il vostro livello di combattimento, siete tutti sopra alla media dell’esercito. È quasi impossibile che voi non veniate ammessi.”
“E cosa succede se io non voglio essere ammesso a questa stupidata?”
“Verresti ammesto comunque. Alle prove saranno presenti moltissimi esaminatori, e si accorgeranno di certo se non fai sul serio. Inoltre, non siamo proprio degli sconosciuti, purtroppo”

“Che palle!” Vegeta incrociò le braccia e si girò, spiccando il volo.
“Che ragazzo difficile… Dai, su, andiamo.” Anche Nappa si librò in aria, subito seguito da Pump e Radish. Dopo qualche attimo, Radish notò che l’aria intorno a loro si riempiva sempre di più di individui di tutte le razze possibili, e tutti stavano volando nella stessa direzione. In lontananza, ad un tratto apparve un punto bianco che lentamente si faceva sempre più grande, fino a diventare enorme: un gigantesco e scintillante castello rotondo, dominato da un’altissima torre centrale, si ergeva al centro di una cittadina. Tutto splendente, l’insediamento era stato costruito in una sconfinata regione pianeggiante, al limite con un gigantesco bosco di agisse blu.

Le migliaia di persone in volo si abbassavano piano piano verso un vastissimo piazzale, nel quale una folla movimentata si stava disperdendo in un centinaio di file più o meno ordinate. I quattro saiyan si arrestarono un attimo per osservare la caotica scena. “Tirate fuori gli inviti – disse Nappa ai tre ragazzi – e leggete il codice sul retro, dovrebbero essere in ordine.” Pump lesse ad alta voce l’incisione sulla placchetta metallica: “Allora… 97.3, e poi 340. Cosa vuol dire?”
Anche Radish lesse il suo codice: “Da me è 97.3 e 341”.
Vegeta parve stizzito: “Perché sono dopo di voi? Io ho 342!” Nappa li stava osservando divertito: “Vuol dire che siete nella fila 97, al terzo banco di iscrizione. In tutto ci sono 4000 banchi. Ora vi accompagno.”

Dopo circa mezz’ora di attesa, tutti e tre i ragazzi riuscirono a far registrare i propri documenti e si allontanarono dalla piazza. Dal momento che la cerimonia di benvenuto era stata fissata nel tardo pomeriggio, Nappa ne approfittò per mostrare la cittadina agli altri. Non che ci fosse molto da vedere, però: le vie principali sembravano l’open day di una scuola elementare, silenziose e piene di ragazzi annoiati. Nessun negozio aveva ancora aperto, e solo alcuni commercianti stavano già riempiendo le vetrine di articoli.

“Sembra conoscere bene questo quartiere, signor Nappa.” disse Radish con un tono inquisitorio. Nappa si voltò di scatto, e cominciò a descrivere cose a caso: una fontana, un palazzo, un marciapiede…
Verso sera, si diressero in direzione dei dormitori dell’Istituto per cercare le proprie stanze. Nappa si staccò da loro per prendere nota degli orari delle singole gare di ammissione a cui dovevano partecipare i tre ragazzi.
“Come? È stata aggiunta una quarta prova?” L’inserviente, che si trovava davanti al gigantesco saiyan, rispose con voce tremula: “S-sì, p-professor Nappa… Il sovrintendente, Lord Zarbon, ha insistito per l’inserimento…”
“Di cosa? Parla.”
“Beh… Nei prossimi due giorni si terrà una prova scritta per valutare l’attitudine psicologica dei cadetti…”
“Come? Con un test? Ho bisogno di vedere questa prova!”
“Veramente dovrebbe restare segreta fino a domani…”
“Immagino che si possa fare uno strappo alla regola, visto che sono un docente, no?”

L’inserviente non disse nulla, ma si limitò a guardare il terreno, visibilmente preoccupato. Alla fine, però, rispose: “Va bene. Ecco gli orari che mi ha chiesto, e un fac-simile del test di domani. Quello di dopodomani sarà differente.”
Nappa sorrise, cangiando espressione: “Perfetto! La ringrazio.”
“Professore, – aggiunse l’altro, mentre Nappa si stava già allontanando – la prego di mantenere tra noi due questa faccenda.”
“Quale faccenda?” L’uomo si voltò sorridendo, e si incamminò verso i dormitori al centro dell’accademia.

“Ce ne hai messo di tempo!” Vegeta stava riposando su un letto a castello a tre piani quando rientrò Nappa. L’appartamento che era stato assegnato ai tre ragazzi era di fatto abbastanza piccolo, ma organizzato in modo da rendere sfruttabile quanto più spazio possibile. Il monolocale conteneva i letti dei ragazzi, tre sedie e tre piccole scrivanie una attaccata all’altra e un ampio armadio inserito nella parete, e sul muro parallelo al letto era stato incastonato un teleschermo. Da una porticina nell’angolo, vicino all’unica finestra della stanza, si accedeva al bagno, che, nonostante le limitate dimensioni, aveva un lavandino, un wc e una doccia non troppo piccola.

“Ho delle buone e delle cattive notizie, ragazzi.” Pump e Radish si alzarono dalle loro sedie, incuriositi. “Allora… Intanto vi confermo che questa sarà la vostra stanza definitivamente, ho depositato tutti i documenti necessari. Inoltre parteciperete nel primo dei due turni dei test, quindi cominciamo domani. La brutta notizia è che… Inizierete con un test scritto.” Radish e Pump scattarono in piedi: “Che?! Un test di cosa? Noi non sappiamo nulla! Siamo stati per anni su Luud proprio per non sapere niente dell’impero!” “Non me ne frega niente.” Vegeta balzò giù dal letto, si infilò gli stivali, e uscì dalla stanza, sbattendo la porta. Nappa non fece neanche in tempo a dirgli qualcosa che quello era già uscito. “Vabbè, lasciamo perdere, lo dico a voi.”

L’indomani pomeriggio, Nappa accompagnò i tre ragazzi nel settore riservato a loro per lo svolgimento del test scritto. “Sicuro di non voler sapere nulla, principino?” disse Pump amorosa a Vegeta, che era rientrato solo tardi nella loro stanza. “Ti ho già detto che non me ne frega nulla. Stattene zitta e fammi fallire questa boiata.”
“Ma è proprio per questo!”
“Zittaaaaa…”
“Cavoli tuoi allora! Arrangiati, scemo!”
I tre si sedettero sui banchi disposti in lunghissime file, nelle piazze sia all’interno che all’esterno dell’accademia. L’atmosfera concitata che animava i piazzali si spense di colpo quando rintonò un primo suono di sirena. La zona piombò nel silenzio e tutti i cadetti si sedettero ai banchi loro assegnati. Sulla cima della torre centrale dell’accademia atterrò una persona con il mantello, che prese il microfono per parlare al milione circa di aspiranti cadetti dell’accademia.

“Buongiorno. Sono Lord Zarbon. Vi informo che fra un attimo comincerà la prova di cento domande teoriche. Il tempo concessovi apparirà sul lato del questionario sul banco. Durante tutto questo tempo è garantito il meteo soleggiato attuale, quindi vi consiglio di non tirare in lungo, in quanto rischierete di rimanere sotto la pioggia allo scadere del tempo a vostra disposizione. Potete cominciare… Ora!” Gli schermi sui singoli banchi si illuminarono e comparì una domanda: “Quando è nato Lord Freezer?”
Un addetto si avvicinò subito al banco di Vegeta: “Tu! Perché stai ridendo?” Vegeta si incupì subito: “Non è niente, SIGNORE, mi compiacevo solo dell’intelligenza delle domande, SIGNORE.” E riprese a sogghignare, al che l’altro: “Fallo più in silenzio. Continua!” “Sì, SIGNORE… Tsk.”

Allo scadere del tempo, Nappa riunì i suoi pupilli e chiese del test. Pump e Radish apparivano abbastanza soddisfatti: “Beh, non era così difficile alla fine. Sapendo che dovevamo inneggiare alla stupidità e alla tirannia le domande che abbiamo letto ieri erano abbastanza facili da rispondere.” “Aspetta, cosa?” Vegeta si piazzò davanti ai suoi compagni: “Ripeti.”
Radish rispose un po’ stizzito: “Se tu fossi rimasto con noi, avresti capito che il test era subdolamente costruito per scegliere gli individui più fedeli all’impero e disinteressati alle azioni compiute da Freezer e dall’esercito.”
“Oppure anche gli scemi che seguono alla lettera ogni ordine!” Aggiunse Pump vivace.

La mascella di Vegeta parve cadere per metri, prima di fermarsi. Paralizzato, i suoi occhi si spensero, e il principe cadde in avanti, con la faccia in terra.” “Vegeta! – Nappa si piegò sul giovane esanime, lo agitò un poco, poi se lo mise in spalla – Dai, andiamo a casa. Domani potrete riposarvi quanto volete.”
Pump balzò in aria per guardare negli occhi Nappa: “Signor Nappa, dopodomani che prova ci aspetta?”
“Mah, più che una prova è una normale formalità. Dovrete liberare tutto il ki possibile in una volta sola e farvelo misurare da uno Scouter Fisso. Basta pensare di dover scagliare un’onda di energia con tutto ciò che avete.”
“Quindi si può variare il proprio potenziale istantaneamente?”
“Quello no, ma il valore registrato dagli scouter dipende dalle radiazioni emesse: potete semplicemente aumentarle in questo modo. Così potreste passare da mille a mille cinquanta, ad esempio.”
Radish abbassò lo sguardo al terreno: “Io arrivo malapena a seicento…”
“Tranquillo, Radish. La media dell’esercito è di circa cinquecento, quindi siete tutti e tre qualificati dal principio. Almeno spero.”

Più tardi, nella unità informatica dell’accademia…
“Ehi, Marteys. Ci sono ‘sti due che hanno preso il massimo al test!”
“Davvero? Ma è possibile rispondere con cento su cento?”
“Quello sì… Controlla 97.3… 340 e 341.”
“Aspe’…Sono due saiyan! Ce ne sono ancora?!”
“Allora il punteggio ha senso. Se sono giovani sono nati già sotto il dominio imperiale. Li hanno indottrinati bene quelli.”
“Aspetta, i saiyan iscritti sono tre. Controllo anche il 342- Oh cazzo!”
“Che succede?”
“Questo qua era il principe dei saiyan, Vegeta! È quel prodigio della battaglia che talvolta lavora con Dodoria e Zarbon!”
“Fiii… È il cocco di Freezer! Adesso vedo il suo profilo. Eccolo: è arrivato quattordicesimo: mica male. Però… il test gli assegna una psicologia da scemo.”
“Eh? Cioè?”
“Le sue risposte non sono coerenti. Certe volte dice una cosa che poi smentisce in un’altra domanda. A furia di combattere si è lavato il cervello da solo.”
“Che pirla! Ha combattuto così tanto da diventare un idiota schiavo dell’esercito.”
“Lascia perdere, va’. Vediamo di finire in fretta.”

Note dell’Autore:
Quando ho scritto dei festeggiamenti per il compleanno di Freezer, avevo intenzione di renderli in onore del centesimo anniversario dalla nascita dell’imperatore, ma indovinate? Esatto, Broly. Freezer è da poco tempo imperatore, e nel film sembra molto giovane, se non un bambino. È quasi tenero tutto rosa!

Ho perso anche molto tempo pensando a come dovessero esprimere il concetto di tempo i personaggi nella storia, in quanto dopotutto si tratta di un insieme di razze aliene, e le parole “Ora” e “Settimana” non avrebbero molto senso logico. Però nulla ha impedito a Goku, un contadino terrestre, di parlare con Freezer, un alieno giramondo, o se per questo, con Yakon, che a malapena si qualifica come umano. Quindi ho deciso di lasciar perdere la questione della nomenclatura delle unità di tempo. Nonostante questo aspettatevi mesi da quaranta giorni con nomi napoleonici e settimane da sei giorni, poiché sono un cretino e odio il mio fegato.

I boschi attorno alla capitale sono di alberi agissa. Il motivo? Non è mai stato nominato un altro tipo di albero alieno nel manga, quindi mi sono adattato.

Ho anche perso una quantità indicibile di tempo a calcolare quante persone sarebbero state invitate al test d’ingresso, quanti si sarebbero presentati, come sarebbe stata strutturata l’accademia, il grattacielo-dormitorio, la città… Veramente troppo tempo buttato, ma almeno adesso ho l’anima in pace.
(Comunque su 4'296'326'591 invitati si sono presentati in 3'806'457, poi disposti in gruppi di 9516 candidati a testa per il test scritto. Ho una trentina di numeri simili sparsi per il foglio su cui prendo appunti per la storia. E io devo trovarmi un hobby migliore della matematica)

Se capisco come mettere le immagini sotto il testo, vedrete come ho pensato la scuola e i suoi… spazi vitali.

Ovviamente Vegeta non vorrebbe doversi adattare alle richieste di Freezer, ma la trama deve andare avanti, quindi… Non perdetevi assolutamente il seguito.
   
 
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