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(Non) un tipo da acqua

Percy non è sicuro che il modo in cui Talia si è dichiarata a Reyna possa funzionare anche per lui e Nico: quasi stendere qualcuno con un fulmine e poi strillargli in faccia che lo si ama gli pare un tantino esagerato, e lui preferisce le vie più semplici. Tipo una bella confessione al mare.

Sono sulla spiaggia del Campo, i due figli dei Pezzi Grossi, e al più grande frulla in testa già da un po’ l’idea di buttarsi ammollo nell’acqua fresca. E vorrebbe far venire con sé anche il Re degli Spettri, visto che sotto il sole estivo sembra sul punto di ebollizione: ha le guance rosse come peperoni…

Il newyorkese afferra l’italiano a tradimento e poi si catapulta verso la distesa azzurra davanti a loro, ignorando gli strilli furiosi dell’altro. Quando finalmente lo lascia andare, scopre che quello si è avvinghiato contro il suo busto e non ha intenzione di mollare la presa. Percy appoggia le mani sui suoi fianchi, per sostenerlo e dargli sicurezza.

Nico avvampa ancora di più e fa per distogliere lo sguardo, ma i suoi occhi rimangono incatenati a quelli dell’altro quando quello apre bocca. – Mi spiace se ti ho spaventato, ma volevo parlare lontano da orecchie indiscrete perché devo dirti qualcosa di importante. Non è da me fare giri di parole, perciò ecco… credo… credo di essermi innamorato di te.

Il figlio di Ade si ammutolisce e fissa incredulo il maggiore, che adesso tace e lo osserva serio in attesa di una sua risposta. È parecchio strano per lui distendere le labbra in un sorriso – un’azione che non è abituato a fare da chissà quanto tempo – e poi annuisce con il capo, pronunciando uno strozzato “sì” che non c’entra niente con la logica del discorso ma che Percy capisce comunque.

In uno slancio di felicità il semidio della Profezia si china a cercare la bocca dell’altro in un tenero bacio a stampo.

Il Re degli Spettri sorride contro le labbra del suo amato. –Percy, adesso però mi potresti riportare a riva per favore?