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Autore: ArrowVI    02/12/2019    1 recensioni
Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Capitolo 8-4.5: Limbo



<< Fratellone! >>
Tutti quei momenti felici che trascorsi con te...

<< Ti stavo aspettando, fratellone! >>
Tutti quei sorrisi, gli abbracci.

<< Mi sta bene questo vestitino, fratellone? >>
Tutta la fiducia che avevi in me...



<< Fratellone! Aiutami! >>
...L'ho tradita.



Mi sento ancora come se fossi in un limbo fra quel giorno e il presente. Continuo a voltarmi eppure quelle scene rimangono sempre davanti a me... Secondo dopo secondo, giorno dopo giorno, anno dopo anno continuo a vederle. 

Continuo a sentire quelle urla, quell'...Odore... Senza tregua continua a tornare indietro ogni volta che provo a liberarmene come un boomerang e mi colpisce di nuovo con ancora più forza di prima.


Non riesco a sopportarlo... Non voglio parlarne... Non ho nulla da dire...
...Eppure continuo a vederlo, continua a divorarmi ogni giorno dall'interno come un verme che si nutre di una carcassa lentamente.

Mi sento come se fossi ancora li, come se non fossi mai andato via.
E' scomparsa dalla mia vita nel giro di pochi istanti e non sono riuscito a fare nulla... Non sono riuscito a muovermi...

...Non ho potuto aiutarla, ho... Solamente guardato.


Non sono stato abbastanza forte... Non lo sono tutt'ora.
Ogni volta che guardo Jessica vedo mia sorella... E mi ricordo di averla delusa, abbandonata. Non riesco a guardarla in faccia, a parlarle... Nonostante vorrei farlo.



"Salve, Signor Alcher...."
Quel dottore... Era lui l'uomo che aiutava mia madre. Quella penna nera all'interno di quel taschino nel petto, una piccola cravatta grigia sopra il camice bianco.

"Sono desolato..."
No... Non dirmi ancora una volta quelle parole... Le sento ogni notte quando chiudo gli occhi, vedo ogni volta la cartella clinica di mia madre che tieni in mano.


Fatelo smettere... Fatelo smettere!
Non importa se mi tappo le orecchie, continuo a sentire le sue parole!
Non importa se chiudo gli occhi, continuo a vederlo!

Perché sono ancora qui?! 


"Sua moglie... Ha una gravissima malattia al cuore."
Sta zitto!
Sta zitto, non parlare! Perché non riesci a sentirmi!?

"Crediamo che abbia al massimo un mese di vita."
No...
No, no, no... No... No!... NO!

"Non possediamo la cura."



Non riesco più a vedere il suo volto...
Sei li, davanti a me, distesa su quel maledetto letto d'ospedale attaccata a quelle maledette macchine... Quindi perché?! Perché il tuo volto è offuscato...!? Perché non riesco a vederti?!

"Seryu..."
No... La tua voce è metallica, non sei tu... 
Perché non riesci a sentirmi? Perché non riesco a muovermi? 

"Voglio che tu sia forte..."
No, non dirmi queste parole, non voglio sentirle ancora... Qualcuno lo faccia finire! Qualcuno metta fine a questo incubo, perché non riesco a svegliarmi?!

"Per me... Per Marianne."
Non posso... Non sono abbastanza forte per proteggerla...!

"Lo so che lo sei... Che lo sarai... "
Madre? 
Perché hai smesso di accarezzarmi il volto?

"Merd- Fate uscire il ragazzino!"
Madre...? 
Che ti prende, madre...?

"Passatemi il defibrillatore, subito!"
No... Sta diventando tutto buio di nuovo... 

Madre...? Non andartene di nuovo... 
Mam-



So che sia un sogno...
Ogni parola che dico non esce dalla mia bocca, rimbomba intorno a me come un eco.

Non posso muovermi... Posso solo guardare e rivivere le cose che vidi quei giorni come in un limbo, quasi come se il karma stia cercando di farmi pagare per qualche errore che ho commesso...

Ah... So cosa c'è adesso...
Questa foresta... Il rumore del vento fra le foglie... Questo poso era il nostro preferito.
Aveva una vista spettacolare su un lago vicino all villaggio in cui crescemmo.

C'era questo specifico punto in cui Marianne andava sempre... Tra i rami di un albero c'era un piccolo nido di rondini. Dal giorno in cui lo vide, Marianne tornò sempre in quel punto, sperando di vederle per la prima volta. 
Era raro vedere le rondini a Mistral... Dopotutto superavano la nostra nazione solamente una volta all'anno, durante il periodo in cui migravano in stormi.

Non ha mai potuto vederle...


Ah... E' già ora? 
Quasi mi ero quasi dimenticato di essere ancora in questo incubo.


Quell'armatura, quelle corna, quel mantello... E' come se tu fossi ancora qui, davanti a me, anche dopo tutti questi anni.
Perché sei venuto dietro a noi...? Saresti dovuto essere morto durante la Notte Cremisi... Ah, non puoi sentirmi. 

Giusto... Posso solo guardare queste scene, non posso parlarti.


Non so perché non mi hai ucciso, quel giorno, anche se avessi potuto farlo. Volevi farmi soffrire ancora di più?
Sembravi serio... Non hai sorriso neanche una volta, sembravi quasi annoiato ogni volta che mi buttavi in terra.


Non... Non ero abbastanza forte. 
Forse... Forse non mi hai ucciso perché non ero neanche lontanamente una minaccia? O perché volevi che fossi io a uccidermi con le mie stesse mani dalla disperazione? 

... Ci sei andato vicino. Per poco non lo feci.


"Fratellone!"
No, ti prego... Non chiamarmi.... Non posso aiutarti... Non vedo nemmeno il tuo volto, è offuscato.

"Aiutami, fratellone!"
Non ci riesco... E' troppo forte... Sono troppo debole...

"Lasciami andare, lasciami andare!"
Perché l'hai portata via...? 
Perché la vita mi ha tolto tutto...?


Ah... Ancora una volta è diventato tutto nero...
E' già la tua ora, padre?

"
Lo troverò e riporterò indietro Marianne. Te lo prometto."
Anche la tua faccia è offuscata. 
Ah... La divisa che ti trovarono addosso quando riportarono il tuo corpo a casa... Non riesco più a sopportare vestiti di quel colore, da quel giorno. Era un verde così acceso, madre l'adorava.

Fu lei a scegliere quella divisa? Ah, giusto... Non ho fatto in tempo a farti questa domanda...

Tre giorni... Appena tre giorni e le campane suonarono ventidue volte... Una volta per ogni membro dello squadrone che scegliesti per andare alla ricerca di Marianne.


E' tutto nero, ancora una volta.... Cosa ho fatto per meritarmi questo?
Ho... Ho fatto ogni cosa che mi è stata chiesta, quindi perché?

Ho aiutato le persone, ho studiato, non ho mai trattato male Marianne, anche se non fosse la mia vera sorella... Quindi perché?
Che genere di Dio avrebbe permesso a una cosa del genere di accadere alla famiglia che faceva da guardiana al suo tempio...?



Sono solo... Non so cosa fare... Ho paura di guardarmi intorno, non voglio rivedere quelle scene.
Fatele smettere, sento di nuovo le loro voci sovrapporsi l'una con l'altra... Mi stanno facendo impazzire!

Perché non riesco a svegliarmi...? Mi sarei dovuto svegliare!

Perché... Cosa sta succedendo...?


...Uh?
Cosa è quella luce? Non l'ho mai vista prima, in questa oscurità.
Magari... Magari se riuscissi a raggiungerla... Magari potrei svegliarmi?

Forse... 



Dove... Dove mi trovo? Non ricordo questo posto.
Un... Giardino in fiore? L'erba è verde, fresca e umida... E' un campo che si espande a vista d'occhio, nessuno potrebbe annaffiarlo per intero...

E questo cosa è? Sembra un cestino da... Picnic? 
Non ricordo queste immagini... Da dove arrivano?


"Fratellone!"
No... Quella voce...

Cosa ci fai qui, Marianne? Posso vedere la tua faccia... Perché? Dove sono?

"Cosa vuoi dire "dove sono", fratellone? Stiamo avendo un picnic tutti insieme!"
Puoi sentirmi? No... Cosa succede... Dove...

La tua faccia... Posso vederla...

"Mh? Sei strano oggi, fratellone."
I tuoi occhi verdi... I tuoi capelli corti, castani, così soffici... Li avevo quasi dimenticati...

"Siediti con noi, Seryu."
...Ah...

... No... Madre? Tu... Non abbiamo mai avuto un picnic insieme. Da quando Marianne arrivò a casa, sei sempre stata a letto... Cosa è questo ricordo, da dove proviene? Perché potete sentirmi...?

"Shh, non rovinare questo momento, Seryu. Sei sempre così serio. Siediti vicino a me, vieni, lasciati coccolare un po'."
Non capisco... Come...


Ah... Quest'odore familiare... I tuoi dolci capelli color argento... 

"Eheh, quando eri piccolo ti piaceva nasconderti fra i miei capelli come se fossero delle tende. Eri così carino quando lo facevi."
Stai... Ridendo?

Non riesco a ricordare l'ultima volta che ti ho sentito ridere... Ah..! Il tuo volto! Posso vederlo!

"Ovvio che puoi vedermi, sciocchino. Potrai vedermi ogni volta che vuoi. Noi saremo sempre qui, nel tuo cuore."
Non capisco... Questa scena non è mai successa... Perché è tutto così luminoso, così reale?

"Seryu, fai troppe domande."
Padre...? Non hai mai partecipato agli eventi in famiglia, eri sempre occupato con le faccende militari... Perché sei qui? Perché anche la tua faccia è chiara e non sfuocata?

"Cosa vuoi dire "perché sono qui", idiota? Siediti, prima che ti faccia sedere io stesso con la forza.
No... E' tutto così strano, inusuale... Cosa è questo odore di rose?

"Perché non passi solamente qualche minuto con noi, prima di lasciarci di nuovo, Seryu?"
Non voglio lasciati, madre! Voglio solo... Uh? Marianne?

"Ti voglio bene, fratellone!"
Io...Non riesco a capire... Posso sentirti? Perché riesci ad abbracciarmi?

"Invece di fare domande, figliolo, stai semplicemente con noi. Almeno per un po' possiamo essere ciò che non siamo stati. Lo faresti questo favore, a tua madre?"
Mi... Dispiace... Non sono riuscito a essere forte, non sono riuscito a difendere Marianne.

"Shh, va tutto bene Seryu. Chiudi gli occhi e rilassati, così, appoggiati a tua madre. Lasciati andare."
Mi dispiace... 

...Mi dispiace....

"Ti amiamo, Seryu. Ci manchi tanto."
Mancate tanto anche a me, madre.





Quando Seryu riaprì gli occhi, si ritrovò all'interno della cabina della nave diretta a Magnus.

Si alzò di scatto dal suo letto, respirando affannosamente e portandosi una mano sul volto, quasi come per cercare di capire se stesse ancora sognando.
Stava piangendo.
I suoi compagni erano ancora addormentati nei letti a fianco a lui.
Il ragazzo, confuso, si guardò intorno, realizzando che quella esperienza non fosse altro che uno strano sogno che mai ebbe prima in vita sua.

In quell'istante, guardandosi intorno, notò un singolo petalo di rosa sopra le coperte del suo letto.


____________________________________________________________________________________________________________

Fine del capitolo 4.5, un intermezzo tra il capitolo 4 e il capitolo 5, un flashback dell'incubo che Seryu ebbe a bordo della nave diretta a Magnus di qualche volume fa.
Spero sia stato di vostro gradimento e a presto con il capitolo 5!


 


 
   
 
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