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Autore: hermy09    22/12/2019    0 recensioni
Crono è stato sconfitto e per il campo è l'inizio di un cambiamento. Molti semidei stanno arrivando e gli altri ragazzi del campo dovranno rapportarsi per la prima volta con i figli degli dei minori. Proprio tra loro Nico, costretto dal padre a tornare al campo, potrebbe trovare qualcuno per cui restare.
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nico di Angelo, Quasi tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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(NICO)

A Nico faceva ovviamente un po' strano. Seguire Choe, per dirgli cosa poi? Non era meglio farsi i fatti suoi? Se lo diceva sempre eppure... la sitauzione non cambiava.

(CHLOE)

Ci sono momenti in cui il calore di un fuoco e dei tuoi amici non bastano, l'unica cosa che ti serve è stare da sola. Di andare in spiaggia non se ne parlava, il mare era ormai legato a troppi brutti ricordi. Ma i piccoli rumori nel silenzio di un bosco, erano un ineguagliabile rimedio alle preoccupazioni.

Chloe ripensò con più calma agli avvenimenti della giornata.
Nico Di Angelo.
Quante cose dietro quel nome. Sull'Andromeda per un periodo non si parlava d'altro.
-Ci serve alla svelta.
-Non importa se è giovane, proprio per questo è perfetto. 
-Se vogliamo sconfiggere Percy Jackson ci serve un altro come lui.
Luke, (o Crono difficile a dirsi) lo voleva.
Ben presto capì pure perchè.

Quando lo aveva visto a New York il giorno della battaglia si era chiesta che effetto facesse combattere con accanto tuo padre, il dio dei morti. E se capisse che effetto provocasse lui stesso in quella situazione. Poteva avere la sua età eppure sembrava così padrone di se stesso, in controllo dei suoi poteri. Tutte cose che a Chloe mancavano decisamente. Lei non aveva mai conosciuto Ecate, la dea aveva preferito affidarla subito a qualcun altro, Circe. L'isola di Circe, un luogo insidioso, dove la strega formava le ragazze che preferiva, sulle arti magiche. Una trappola così sicura dove crescere e morire. Benché tutto ruotasse attorno alla grande maestra Circe, si venerava principalmente sua madre, Ecate. Chloe aveva fantasticato così tanto su di lei da bambina, tanto quanto velocemente perse la stima per la dea dopo la battaglia. Quando cresci tutto si pone su un piano diverso. Era stata sua madre ad abbandonarla sull'isola che aveva sempre voluto lasciare. Non avrebbe mai dimenticato la sera che riuscì a fuggire insieme a sua sorella Cassandra, sebbene non fossero consanguigne, si era sempre presa cura di lei, salendo sull'Andromeda. Era stato Ethan ad aiutarle, e su di lui Chloe non aveva avuto dubbi fin dal principio. Pensando però a come era andata a finire sentì un groppo alla gola e i sensi di colpa gravargli sulle spalle. Dalla sconfitta di Crono era tutto un "E se.." .

Se avesse fatto più in fretta.

Se avesse saputo controllare meglio i suoi poteri.

Se fosse rimasta sull'isola.

Se non fossero scappati e poi trovato il campo...
Presa dai suoi pensieri si accorse di essersi inoltrata troppo lontano, non era sicuro stare lì da sola. Si sedette però stremata dalla giornata che le aveva procurato un sussulto dopo l'altro finché... un brivido di freddo.
Quelle che a chi non aveva mai visto una fantasma potevano sembrare nubi di fumo, si avvinghiarano alle sue caviglie provocandole un bruciore innaturale. Non di nuovo, non anche al campo, doveva per forza essere colpa del figlio di Ade.
Non doveva essere normale che i fantasmi potessero toccarla, eppure era così dalla prima volta che ricordava di averne incontrato uno.
"Chloee" Li sentiva chiamare, ma era un suono inudibile agli altri, che rimbombava nella sua testa solo per lei. O almeno pensava. Mente cercava di ignorare ciò che le veniva detto una spada nera e lucente fendè l'aria mandando via li spiriti, tra le loro urla disperate e Nico di angelo la fece voltare verso di lui.

-Ma come ti viene in mente di andare fino a qua da sola. L'aveva sorpresa di nuovo di spalle, spaventata... e in lacrime ora che ci faceva caso.

-Lasciami stare- gli disse anche troppo bruscamente. In fondo l'aveva tirata via da una brutta situazione
-Dove vado sono fatti miei, nessuno ti obbliga a segurmi ogni volta.
-Un semplice grazie ti costava proprio vero? Comunque non mi stupisce questo, ma quelli invece... chi erano, perché potevano toccarti?.
Chloe non ne poteva più, a malincuore continuò sgarbatamente.
-Dirtelo non cambierebbe nulla, tu...-
-Eh no, sei tu ad esserti fatta tutta una tua idea, ma io al contrario di te non giudico senza conoscere. E se mi ascoltassi lo capiresti.
Chloe non rispose più. Si era lasciata prendere dalla sua ansia dovuta allo spavento di prima... e molto probabilmente da quella cosa che Clovis gli aveva detto essere "stress post traumatico". 
-Però non credo sia questo il luogo giusto- disse Nico guardando la foresta attorno a loro. 
-Torniamo dagli altri conosco qualcuno che ti rimetterà su.

(CHLOE)
Nico l'aveva portata da Will Solace, un ragazzo della casa di Apollo che per farla sentire meglio gli aveva prescritto... una tazza di cioccolata calda e latte. Will occupandosi dell'infermeria poteva avere degli strappi alla regola sul coprifuoco. Mentre beveva pensava che i due ragazzi messi uno vicino all'altro, con i capelli scuri e la pelle chiara di Nico a contrasto con l'abbronzatura e i riccioli biondi di Will, formassero un duo buffo, così opposti ma per qualche motivo andavano daccordo. Ma in fondo Will era sempre gentile con tutti.
-Come ti senti?-le chiese.
-Molto meglio- rispose asciugandosi la bocca con un tovagliolo. 
-Sarà stato un caso isolato, ma se dovesse ricapitare un altro calo di zuccheri dimmelo, non aspettare che ti trovino accasciata in un angolino- aggiunse sorridendo guardando Nico che nel frattempo dava le spalle leggendo dei poster su un muro.
"Cosa fare in caso di scossa da figli di Zeus"... era possibile una cosa così? Chissà cosa poteva fare Nico, oltre ciò che aveva già visto.
-Beh se non vi dispiace io oggi sarei un po' stanco. Chloe, non occorre che tu dorma qua, ma quando hai finito misurati la temperatura, mi sei sembrata un po' fredda. Resti con lei Nico e chiudi tu?
Nico non si voltò. -Certo tranquillo.
Will appoggiò le chiavi sul letto accanto a Chloe -Allora buonanotte ragazzi- disse Will. Ed uscì lasciandoli soli.
Chole ruppe il silenzio. 
-Se l'è bevuta facilmente.
Nico smise di darle le spalle.
-Una qualità che apprezzo di Will è la sua capicità di capire quando l'aiuto che puoi dare a chi ti sta davanti è rispettarne la privacy. 
-È poco invadente ma non è ingenuo.
Il ragazzo si sedette sul letto di fronte a Chloe. Sembrava determinato ad avere uno scambio più lungo di quelli finora avuti tra loro, al contrario di lei che guardava il pavimento fisso. Decise di precederlo. 
-Posso chiederti perché non hai intenzione di rivelare da dove vengo?Perché se avessi voluto farlo, non sarei qua, lo avresti già fatto.
-Come sospettavo non sei ingenua neanche tu.
Chloe lo guardò accigliata.
-La penso più o meno come te. Se fossi qui per minacciare il campo lo avresti già fatto, se i tuoi scopi fossero loschi avresti già provato a farmi del male, non ti verrebbe troppo difficile. E inoltre non ti importerebbe di essere cacciata via.
Che vedesse l'aura dei semidei come faceva lei? Allora percepiva che i loro poteri erano su un piano molto simile.
-Tuttavia ciò non toglie che la situazione sia strana. E preferisco per sicurezza indagare, ma se devo mettere inutilmente nei guai qualcuno preferisco che sia direttamente tu a parlarmene. Non credo nemmeno che avrò bisogno di giurarti il mio silenzio, se ho ragione ciò che potresti dirmi nuocerebbe solo a te stessa.
La stessa cosa in fondo valeva per lui. Già dalla prima volta che l'aveva vista aveva avuto la possibilità di fare ciò che meglio riteneva, e non le aveva mai torto un capello.
Chloe decise di ripagare un atto di pietà con un atto di fede.
-Da dove vuoi che inizi?

(NICO)

-Quella ragazza con te quando ti ho incontrata chi era?
-Mia sorella, ma solo di madre. L'avevano ferita e l'ho trascinata via d'impulso. Non potei fare nulla però...

Nico non poteva non pensare a Bianca. Si era sempre chiesto se potendo scegliere, avrebbe scelto di essere con lei nel suo momento fatale. Non aveva fratelli o sorelle con cui condivideva solo un genitore come tutti gli altri al campo. Non sapeva se ci fosse differenza nell'affetto.

-Scusa se mi permetto... ma che tipo di relazione avevate?
-Ci accomunava solo nostra madre, ma la conosco da sempre, nonostante il nostro legame sia cresciuto solo dopo molto.
Dopo parlarono di come Chloe insieme agli altri ragazzi avessero finto di essere dei senzatetto e fossero stati portati al campo. Insieme a Chloe c'erano il ragazzo asiatico che aveva conosciuto quella mattina, quel ragazzo della casa di Ipno, Clovis, e due ragazzine più piccole: una figlia di Morfeo e una di Nike.

-Però io so che non siete i soli rimasti dell'esercito dei Titani. Se vi eravate schierati dalla loro parte, perché ti preoccupa essere mandati via da qua, potreste unirvi a loro... non ci sono prove certe ma io credo alla teoria secondo la quale non si siano dispersi, ma siano ancora un gruppo unito- ne avevano più volte parlato con Percy.
A Chloe non dovette piacere il tono astioso del figlio di Ade perché fu subito pronta a rispondergli.
-Noi non abbiamo scelto un bel niente, molti non avevamo altra scelta. Sapevano benissimo che tipi di semidei reclutare, chi liavrebbe sicuramente seguiti. Molti, io per prima si sono sentiti salvati dalle più disparate situazioni. Non mi sorprenderebbe se avessero usato i poteri delle figlie di Afrodite o di Ecate per persuadere i più restii, ma fidati, che le loro promesse non lasciavano indifferenti.
-Io non mi sono lasciato convincere. Rispose pronto Nico.
-Tu conoscevi altre realtà, molto solo la solitudine. Io ho scoperto del campo solo dopo. Col senno di poi comunque mi sono resa conto della trappola in cui stavo, il pericolo non era rappresentato solo dai titani, era tutto il sistema tra noi semidei ad essere corrotto. Dopo quello che ho visto non mi sognerei mai di unirmi a chi credeva fortemente nella causa.
Chloe sembrava fortemente turbata.
-E ad ogni modo se davvero fosse rimasto qualcuno dell'esercito dei titani non accetterebbero mai un nostro ritorno, saprebbero che li abbiamo traditi cercando asilo qui. Spero solo che non ne siano a conoscenza,  tenterebbero di costringerci a diventare spie... e non voglio perdere anche questo posto.

Nico non seppe come controbbattere. Sentiva la tensione nell'aria farsi sempre più fitta e ogni sua domanda più scomoda dell'altra. -Prima parlavi dei poteri delle figlie di Ecate. I tuoi poteri sono... - cercava le parole più adatte -...familiari ma allo stesso tempo nuovi per così dire.
La ragazza fece un sospiro -Nonostante fossi convinta di conoscere bene le arti magiche, almeno tutte quelle che padroneggiavo, è cambiato qualcosa. Adesso sono capace di fare cose "nuove", ma non dipende totalmente dalla mia volontà.
-Certe abilità mi costano molto più sforzo, rispetto a ciò che mi viene naturale come alzare un braccio-. Fece un gesto con la mano e il letto sotto Nico si allontanò facendo sussultare il ragazzo -Ho capito il concetto-.
-Questa faccenda delle novità c'entra con ciò che ho visto oggi nella foresta, e ciò che hai visto tu sull'Andromeda?- Azzardò Nico.
-Ciò che non avresti dovuto vedere, e ciò che non avrei voluto vedere io-.  Rispose Chloe
Troppo personale. Forse aveva già ottenuto più spiegazioni di quelle che sperava di ricevere. Durante la chiacchierata il ticchettio dell'orologio sul muro aveva fatto sa sottofondo, Nico lo guardò.
-Si è fatto tardi comunque, credo che dovresti riposare-.
Chloe scese dal letto -Se ci riuscirò certamente-.
-Che intendi?- Chiese Nico che invece già si immaginava con la testa abbandonarsi al cuscino. 
Chloes si fermo sulla porta -mi viene difficile far vincere il sonno- ed uscìsenza dare la buonanotte.

 

   
 
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