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Autore: Wolfirea    27/01/2020    2 recensioni
Ventun anni, il diario di un’eterna Peter Pan che non ha alcuna voglia di crescere e prendersi le proprie responsabilità
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi di nuovo qui, in realtà dopo cinque minuti aver pubblicato il primo capitolo: sarà che stamattina la voglia di studiare è bella che andata a farsi benedire.
Però sento la necessità di raccontarvi ciò che sono diventata, e soprattutto chiarire che sono una ragazza tutt’altro che superficiale.
Ho stereotipato il genere femminile in due categorie: la bella e la brutta ragazza.
Ebbene, è stato soltanto un modo per lanciare il messaggio, perché credo fermamente —e ne ho la dimostrazione tangibile— che la bellezza non è fatta dell’aspetto, chiaramente l’occhio vuole la sua parte, ma ciò di cui parlo sta nell’animo, nella bontà e nell’amore che una persona è in grado di trasmettere e donare.
La mia mancanza di carattere ha fatto si che negli anni tanti portoni mi fossero sbattuti in faccia, ma al tempo stesso vengo apprezzata come “Scrigno di Pandora” perché se mi viene raccontato un segreto potrei portarmelo nella tomba.
È tra le poche cose di cui posso vantarmi, se ti sono amica hai davvero trovato un tesoro: una persona disposta ad ascoltarti, a supportarti e a consolarti nei periodi peggiori.
Coloro a cui voglio bene sono fortunati, il mio cuore è d’oro, peccato abbia sempre creduto gli altri fossero come me.
Perché quando ho scoperto il perbenismo e la superficialità umana qualcosa nella mia visione del mondo si è incrinata.
Siamo circondati da persone veramente stupide, che basano davvero tutto su stereotipi, ed è così tremendamente triste che si limitino alla superficie senza scavare a fondo.
Costoro guadagnano tutto il mio disprezzo, ogni passo che fanno mi suscita un voltastomaco incredibile.
Non aprirò una parentesi sulla vita degli influencer/YouTuber —-sempre che non ne sentirò la necessità in seguito— ma sappiate che pochi di loro hanno la mia stima.
Il biasimo è un sentimento ricorrente nella mia persona.
Sto ancora sperando che mi risponda, non so se lo farà, in ogni caso dovrei cucinare anziché starmene sul divano a scrivere.
Ma l’altro giorno ho pianto e questo metodo funziona, per cui ho deciso di raccontarvi di Lui, e poi magari degli altri.
Erano otto mesi che non riuscivo a togliermi dalla testa un ragazzo, ero convinta fossimo anime gemelle perché non ho mai incontrato nessuno tanto simile a me, con cui stavo così bene.
Tra di noi chiaramente non è funzionata, siamo usciti solo una volta e ci siamo visti ogni singolo giorno a lezione, ma non ha mai voluto approfondire ciò che sarebbe potuto nascere tra noi.
Eppure, non riuscivo a rassegnarmi perché in un modo o nell’altro non voleva uscire dalla mia vita —testa in realtà, pare ne fossi ossessionata— così non bastò un’estate e nemmeno altri tre mesi di indifferenza totale.
Ci vollero due ragazzi, una friendzone e altri imbarazzanti casini tra compagni di corso.
Il primo era molto carino, si girava a guardami e mi sorrideva spesso, scaldandomi il cuore.
Per un volta decisi di buttarmi, così feci tutto io:  lo invitai a prendere un caffè insieme, gli scrissi se volesse uscire con me, e infine mi presi un bel due di picche, a discapito delle circostanze.
Perché tramite il suo amico sapevo del suo interesse nei miei confronti, ma forse è troppo vigliacco.
A ogni modo, non ci restai troppo male, forse perché Lui continuava ad essere al centro dei miei pensieri nonostante fosse fidanzato.
E bizzarria della sorte poche settimane dopo aver rotto con la ragazza pensò bene di approcciare su Instagram con me.
Like tattico s’intende.
Nonostante il mio interesse non gli diedi considerazione, in fondo non volevo esser un rimpiazzo, così aspettai un mese per ricambiare il suo like.
E da quel momento la mia vita è stata totalmente ed irrimediabilmente stravolta.
Soffro da anni di una sindrome definibile di Peter Pan, io non voglio crescere, voglio continuare ed esser bambina e per questo mi piacciono... i bambini.
Non pensate sia pedofila, semplicemente coetanei —con anche un anno in meno— che hanno l’aspetto di bambini, ovvero visetto lindo senza un misero accenno di barba, non particolarmente muscolosi, con un dolce musino da bimbo delle medie.
Per la bellezza di due mesi ero affascinata da quel ragazzo che faceva astrusissime domande dal fondo dell’aula mandando in crisi i professori, e dicevo alla mie amiche “oddio ma è lui, quanto caspita è bello e intelligente” tormentandole di continuo.
E Dio se lo ammiravo, era Lui, esattamente il ragazzo dei miei sogni.
Quindi, figuratevi il senso di profonda realizzazione quando mi scrisse poco più di un mese fa.
Ero letteralmente innamorata dell’idea che mi ero creata di lui, che dal vivo fu addirittura meglio.
Ci siamo sentiti tutte le vacanze di natale, mi ha fatto degli auguri a capodanno da farmi venire le vertigini, e mi ha riempito così tanto di aspettative da farmi dimenticare la magnifica sessione d’esame che mi attendeva —mi attende, dal girone infernale non sono affatto uscita—.
Appena sono finite la vacanze mi ha chiesto di studiare insieme, a me che non avevo mai condiviso con un ragazzo più di due ore di appuntamento.
Otto ore in aula solo io e lui a flirtare come idioti, a fare esercizi, ma soprattutto a stare dannatamente bene insieme.
Infatti, l’esperienza si è ripetuta.
Per questo sono qua a scrivere e chiedermi cosa diavolo è andato storto questa volta.
Non parliamo più come prima, mi risponde dopo ore, e non intendo quattro, ma ventisei, ma cerca sempre di portarla avanti questa conversazione.
Quasi fosse impossibilitato ad usare il telefono per rispondere ad uno stra maledetto messaggio, e quando gliel’ho fatto notare mi ha detto che lui è tranquillo, che non gli piace chattare, e che mi faccio troppi giri.
Biasimatemi se soffro come un cane nonostante mi abbia raggiunto per studiare tre giorni fa, «Ti va di vederci domani per mettere insieme gli appunti?»
E una cosa vorrei chiarire, lui è un genio, è davvero bravo e non ha assolutamente bisogno del mio aiuto per studiare.
Detto ciò vado a mangiare, perché tutto ciò mi sta distruggendo e continuo a distrarmi.
Se volete raccontarmi di voi sono disponibile a qualsivoglia confronto.
Grazie di essere arrivati fin qui.

  
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