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Autore: la_pazza_di_fantasy    15/02/2020    1 recensioni
Camille, terzogenita della famiglia Taiwell, è costretta a sposare il principe dei vampiri per sterminare l'intera famiglia di lui.
Caleb non vuole sposarsi, sopratutto non con una bionda.
Cecil sta per perdere la sua famiglia, la sua vita e anche il suo titolo di nobile per colpa di una malattia ritenuta incurabile.
Jerome vive nel ricordo di un amore che non tornerà più.
Alexander deve mantenere la sua promessa.
Margaret vorrebbe poter rimediare ai suoi errori.
Nikolas vorrebbe tutto tranne la guerra.
Nel mentre i vampiri sono impegnati a respingere i Ghoul e impedirgli di distruggere il loro regno.
Ci riusciranno? E soprattutto riusciranno ad evitare l'attacco da parte degli umani?
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caleb riuscì a parlare con Eddard solo quando la maggior parte degli invitati se ne stava andando via. Camille si era seduta un attimo sui divanetti e si era tolta i tacchi aiutata da Sophi quindi il ragazzo ne aveva approfittato per parlare con il vampiro che si era rintanato al buffet che era vicino ai divanetti.

- come facevi a sapere che sarebbe sopravvissuta?- chiese il rosso a bassissima voce, non voleva farsi sentire dai vampiri ancora presenti.

- intuizione- disse l’uomo con un leggero sorriso sulle labbra.

- e come hai fatto a parlarle nella mente?- chiese ancora Caleb sempre più curioso.

- ho provato sperando che funzionasse e così è stato. Stai dubitando di me?- chiese l’uomo che in realtà non aveva raccontato tutta la verità, ma voleva aspettare un altro po’ prima di sganciare la bomba.

- certo che no, anzi ti ringrazio- disse Caleb con il sorriso sulle labbra per poi posare velocemente lo sguardo su Camille che stava parlando fitto fitto con le sue sorelle. Anche Eddard aveva spostato lo sguardo sulla ragazza e sorrideva.

- ne sono felice- disse il moro per poi portarsi alla bocca un calice con dentro del sangue.

- quanto tempo rimarrai?- chiese il rosso cambiando discorso.

- parto appena finisce la festa, non posso lasciare il confine per troppo tempo. Ma stai sicuro che ritornerò- “devo parlare con Camille” era questo il seguito della frase che l’uomo non disse ma pensò.

- okay, non farci aspettare troppo. Camille comunque era leggermente spaventata da te all’inizio-

- me ne sono accorto, in realtà è stata colpa mia e della mia reazione quando l’ho vista- disse l’uomo pensando a come si era bloccato quando aveva visto quel viso, identico a quello di lei.

- ora devo proprio andare- disse il vampiro dopo un qualche minuto di silenzio sorridendo a Caleb. Poi si diresse verso le tre ragazza sui divanetti. - è stato un piacere, ci vediamo prossimamente- continuò fissando i suoi occhi i quelli di Camille che sorrise, ormai tranquillizzata dalle buone intenzioni del vampiro.

- a presto allora- disse la mora, ma non fece in tempo ad alzarsi dal divanetto per salutare decentemente il vampiro che questi era già sparito.

- fa sempre così non ti preoccupare- le disse Caleb raggiungendola e sedendosi al suo fianco.

- volevo ringraziarlo decentemente-

- l’ho fatto io per te non ti preoccupare-

- poi ti ha detto come ha fatto?- chiese la mora poggiando la testa stanca sulla spalla di Caleb.

- ha detto che era intuizione, e per il fatto del parlarti nella mente ci ha provato e basta-

- ma tu non sei convinto- sussurrò la mora tenendo gli occhi chiusi.

- no, però c’è un motivo per il quale mi ha mentito. Mi fido di Eddard, lui e i miei genitori sono amici da quando erano piccoli e io sono cresciuto con lui sempre intorno. Prima o poi ci dirà la verità-

- sono stanchissima- disse Camille che aveva precedentemente annuito alle parole di Caleb.

- tranquilla domani ci riposiamo- disse il rosso lasciandole un bacio sui capelli scostando leggermente la coroncina per non farsela finire in un occhio.

- ma quale riposo domani dobbiamo ancora festeggiare!- disse Sophi tutta felice, lei sembrava non sentire minimamente la stanchezza.

- festeggiare cosa?- chiese Caleb.

- vi prego nooo- disse invece Camille gemendo di frustrazione.

- dai solo un’altra sera così- disse la rossa cercando di convincere la sia neo cognata.

- no, vi prego tutto ma non una festa come queste, non mi reggo in piedi- disse la mora mentre Caleb cercava ancora di capire per cosa dovessero festeggiare.

- e se facessimo una cena intima con torta?- chiese Cecil che si era appena aggiunto al gruppetto mentre Laila annuiva all’idea del ragazzo.

- questo si può fare- disse Camille sorridendo grata a Cecil per quell’idea.

- mi potete spiegare cosa si festeggia? Io non ho ancora capito-

- il compleanno di tua moglie- disse Laila con in sorriso sulle labbra.

- davvero?- chiese il principe fissando i suoi occhi verdi in quelli neri della ragazza al suo fianco.

- si- disse lei.

- quanti anni fai?-

- 18-

- è per questo che avevi proposto il 20 per sposarci-

- si, non volevo sposarmi il giorno del mio compleanno-

- cavolo tre feste di fila, e io che volevo riposarmi- disse il principe ridacchiando. - devo prenderti il regalo-

- non ti azzardare, io non ti ho fatto niente- disse Camille alzandosi di colpo dalla spalla di Caleb iniziando a guardarlo male.

- in realtà si- disse il ragazzo per poi baciarla sulle labbra. - non protestare-

Camille si arrese e si rimise nella posizione comoda di prima. In realtà l’unica persona che le aveva fatto dei regali era sempre stata Alex, né suo padre né Margaret le avevano mai regalato qualcosa. Era felice che Caleb volesse farle un regalo.

- di che regalo stai parlando Caleb?- chiese curiosa Sophi facendo arrossire Camille che ebbe la prontezza di nascondere il viso nella spalla di Caleb in modo di non far vedere a nessuno la sua faccia. Anche Caleb sarebbe arrossito se non fosse stato un vampiro.

- il fatto di essere viva dopo la cerimonia- disse il ragazzo facendo sospirare di sollievo la mora. Era stato lo stesso Caleb a dire che non potevano parlare di quello che era successo quella mattina.

- ahw quanto siamo romantici, all’inizio odiavi l’idea di sposarti e adesso guardati- disse Cecil per poi scoppiare a ridere seguito a ruota da Caleb.

- a chi lo dici- disse il rosso stringendo più a se Camille. - ci ho messo impegno per odiarti, ma è impossibile- disse poi rivolto a Camille che arrossì ancora di più.

- io pensavo fossi un mostro quindi credo che siamo pari- disse la ragazza facendo ridacchiare tutti i presenti.

- infatti dovevi vederla in carrozza, ad un certo punto ho avuto paura che si volesse buttare fuori- disse Jerome ottenendo un’occhiataccia da parte di Camille.

- e tu quando sei spuntato?- disse il biondo a moro.

- da parecchio damerino dei miei stivali-

- come osi brutto..-

- ragazzi!- gridò Sophi dividendo i due che stavano per ammazzarsi a vicenda. Gli sguardi di fuoco purtroppo non riuscì a fermarli.

- noi andiamo- disse dopo un po’ prendendo Camille in braccio e salutando gli altri.

- cosa fai!- disse la ragazza che non aveva voglia di essere portata in braccio.

- ti porto nella nostra camera così ci riposiamo per bene- disse il ragazzo. - e poi le tue scarpe sono nelle grinfie di Sophi-

Camille si arrese e si fece trasportare dal principe dei vampiri fino alla sua nuova camera, quella che avrebbe condiviso con lui.

Non si sarebbe mai aspettata che si sarebbe davvero innamorata di quel vampiro che era stata costretta a sposare. Sloan la voleva punire, ma le aveva fatto solo un favore, un enorme favore.

   
 
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