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Autore: aly_inWonderland    25/02/2020    0 recensioni
Cosa succederebbe se a distanza di due anni Harry Styles e Louis Tomlinson si rincontrassero? Cosa succederebbe se il primo ascoltasse una canzone del secondo che parla della loro storia d'amore ormai conclusa da tempo? Cosa succederebbe se terminare quella relazione fosse stato l'errore più grande che Louis abbia mai compiuto?
Larry!
Genere: Angst, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutto ciò che ho scritto è completamente inventato da me e non è mia intenzione offendere o diffamare nessuno, non voglio insinuare nulla con questa fanfiction nè rovinare la vita di nessuno.

Uno stivaletto dorato smontò dalla limousine bianca che aveva appena parcheggiato davanti agli studi della BBC seguito subito da una gamba fasciata da dei pantaloni a zampa di elefante decorati da una stampa floreale sui colori del rosso e del rosa. Una mano smaltata di giallo si aggrappò alla portiera e presto le macchine fotografiche che circondavano il veicolo furono in grado di inquadrare l’intera figura del cantante britannico dai capelli ricci e gli occhi verdi, ospite per quella sera del suo amico di lunga data Nick Grimshaw. Subito i paparazzi gli furono addosso facendo a gara a chi gridava più forte non facendo altro che far aumentare il mal di testa della star del momento che tentava di ignorarli mentre veniva scortato dalla sua guardia del corpo all’interno dell’edificio nel quale avrebbe avuto un’intervista nel giro di dieci minuti. A fatica riuscì a raggiungere la porta girevole degli studi e, una volta oltrepassata, fu salvo. Tirò un respiro di sollievo quando le domande urlate dai paparazzi si infransero contro il vetro della porta e non potettero più raggiungere le orecchie dell’ex One Direction. Subito una signorina con un'alta coda di cavallo e un completo nero gli si avvicinò dando il benvenuto a lui e al suo manager. - Harry Styles, è un piacere conoscerla, sono Jennifer Kit. - si presentò porgendo la mano all’uomo che la strinse con un sorriso cortese. - Nick la aspetta nel suo studio. - lo informò - Ha bisogno di qualcosa? Un caffè? - chiese sempre educatamente. - No, grazie. Molto gentile - negò il riccio - Benissimo, allora se vuole seguirmi - disse la ragazza dopo essersi accertata che anche i suoi accompagnatori non gradissero niente e facendogli strada tra quei corridoi infiniti costellati da porte chiuse e tutte uguali. Harry si chiese come riuscisse a non perdere il senso dell’orientamento, lui si sarebbe sicuramente perso alla prima svolta, se non prima. Il suo manager gli si avvicinò mettendogli una mano sulla spalla e - Stai bene oggi? - gli chiese. Harry annuì sorridendo leggermente. Certo, Jeffrey Azoff poteva risultare severo a volte ma il ragazzo sapeva che teneva a lui, non solo per una questione di soldi, e che sarebbe potuta andargli molto peggio. - Solo… vedi di non farti scappare cose compromettenti, ne abbiamo già parlato: tutto ha il suo tempo. - quasi lo supplicò l’amico. A quelle parole Harry si fece scappare una lieve risata che fece alzare gli occhi al cielo al maggiore. - Tranquillo Jeff, so quello che faccio.- quelle parole non fecero altro che agitare il procuratore perché no, Harry decisamente non sapeva ciò che faceva.

Si fermarono davanti ad una porta bianca e la signorina dalla coda di cavallo bussò leggermente prima di abbassare la maniglia ed entrare. - Harry! - esclamò entusiasta una voce maschile. - Nick - rispose al saluto il cantante andando ad abbracciare il presentatore televisivo e radiofonico. - Ti vedo in forma, come stai? - si informò quest’ultimo. - Il solito - si limitò a rispondere l’uomo dagli occhi verdi mentre l’amico stringeva la mano al suo manager. Successivamente Nick lo fece accomodare su una sedia nera abbastanza comoda per poi sedersi di fronte a lui e sistemare qualche foglio mentre continuava a conversare amabilmente con il suo ospite a microfoni spenti. - Della tua vita amorosa che mi dici? Chi sono state le tue ultime conquiste? - chiese. 

- Sei sicuro che non siamo in onda? - si informò l’intervistato prima di rispondere dopo aver ricevuto una risposta affermativa. - Nessuno di particolare comunque, avventure di una notte - si limitò a rispondere Harry - Spero ragazzi interessanti almeno - si premurò Grimshaw con un leggero ghigno ad incurvargli le labbra. - Certo che erano interessanti - ribattè offeso Styles con un ghigno - per chi mi hai preso? -.

Qualche minuto dopo cominciarono la vera e propria intervista che si svolse come tutte quelle che aveva tenuto prima, le solite domande noiose e prive di spessore oppure, al contrario, troppo private che il cantante tentava di aggirare e durante le quali Jeffrey si mordeva le unghie ansioso e spaventato dalla risposta che avrebbe potuto dare il suo cliente.  La parte finale fu quella più particolare dell’intervista. - Facciamo un gioco - propose il presentatore - io ti mostro la fotografia di qualcuno e tu, senza dirne il nome, mi dici cosa ne pensi, ok? - spiegò Nick sistemando qualche foglio stampato davanti a lui. - Qualsiasi cosa?- chiese Harry - Qualsiasi. - confermò l’altro e - nessuno saprà di chi stai parlando a parte me e te - disse con un ghigno. - Mi piace - affermò il riccio e così iniziò il gioco. La prima foto raffigurava Paul Higgins, la sua prima guardia del corpo. - Dovrebbero farlo santo - disse subito Harry - ha una pazienza infinita quell’uomo. Veramente non so come abbia fatto a non suicidarsi dopo i primi dieci minuti che ha avuto a che fare con noi. - continuò con un sorriso malinconico ad incurvargli le labbra rosse che, Grimshaw avrebbe potuto giurarci, erano ricoperte da uno strato di lucidalabbra trasparente. - E’ veramente gentile, disponibile e mi dispiace un po’ per come l’ho fatto esasperare. - concluse mentre Jeff allungava il collo per vedere di chi stesse parlando. - Resta là! - lo ammonì il presentatore puntandogli un dito contro. - l’identità degli interessati resta tra me e Harry - lo rimproverò il moro mentre il manager arretrava con le mani in alto. Il riccio parlò di altri due personaggi che, come prevedevano le regole, restarono anonimi al pubblico. - Sappi che mi hanno dato un’altra foto da mostrarti, ma visto che ti voglio bene e tanto so che non diresti la verità, anche se nessuno saprebbe l’identità di colui o colei di cui stai parlando, te ne scelgo un’altra. - disse il maggiore cominciando a smanettare con il suo cellulare per poi mostrargli una foto trovata su Internet sul momento di Liam Payne. - Un ragazzo fantastico, non c’è che dire. Mi hanno fatto rimanere sinceramente male alcune sue dichiarazioni ma mi rifiuto di crederci: troppe volte mi ha aiutato ad andare avanti a testa alta e mi ha fornito una spalla su cui piangere quando ne avevo bisogno per pensare che tutto ciò che ha detto sia vero. Non l’ho mai ringraziato come si deve ora che ci penso, spero di averne l’occasione in futuro. - disse senza esitazione. - Un fatto divertente su di lui? - chiese Nick. Il cantante si prese il mento tra le dita pensandoci su. - Mmm… che dire… una volta da ubriaco ci ha provato spudoratamente con me - decise di dire infine, tanto nessuno avrebbe mai saputo di chi stava parlando. Nick sgranò gli occhi scioccato - Credevo fosse etero - disse inarcando un sopracciglio perplesso. - Bhe, in fondo siamo tutti un po’ gay, no? Soprattutto con dell’alcool in corpo - rispose il cantante mettendo su un sorriso strafottente e ammiccando. - Alcuni più di altri - concluse il moro lanciando al riccio un’occhiata eloquente.

L’intervista si concluse con la canzone Two Ghosts e dopo aver scambiato gli ultimi saluti i microfoni vennero spenti di nuovo. - Chi c’era nella foto che non mi hai mostrato? - chiese curioso Harry prendendo in mano il foglio che l’amico gli stava passando. - Oh - sospirò triste il cantante ma, infondo, per nulla stupito dall’identità dell’uomo ritratto nella foto che teneva in mano. - Ho pensato che non ti andasse di parlarne… ho fatto male? - si premurò di chiedere l’intervistatore poggiando una mano sulla parte inferiore della schiena del riccio e massaggiandola con movimenti circolari. - No, hai fatto bene. Grazie… spero tu non finisca nei guai per averla cambiata. - L’altro fece un movimento con il polso come per dire 
figurati per così poco. - Chi c’era nella foto? - chiese curioso Jeff. L’uomo dagli occhi verdi gli mostrò la fotografia che il manager guardò velocemente prima di dire con un sorriso riconoscente - Sì, Nick. Decisamente grazie. -. Il presentatore aprì la porta facendo strada agli altri due.  Prima di uscire, Harry poggiò la foto di Louis Tomlinson sul banchetto accanto alla porta.

Fecero un giro diverso per tornare indietro poiché  il riccio aveva chiesto se fosse possibile prendere un caffè dato che la stanchezza cominciava a farsi sentire. Si fermarono davanti alle macchinette continuando a chiacchierare del più e del meno. Harry stava bene. Si sentiva a suo agio con il presentatore, era simpatico e spigliato e sapeva dare buoni consigli… ok forse era un po’ espansivo e allungava un po’ le mani ma sempre restando rispettoso nei suoi confronti e sapendo riconscere i limiti senza mai metterli alla prova. Rise a una sua battuta e due fossette gli bucarono le guance mentre gli occhi verdi si illuminarono di una luce nuova. - Dio Harry - si lamentò il maggiore appoggiandosi con un gomito alla macchinetta del caffè - se solo avessi qualche hanno in più! - il cantante si limitò ad alzare le spalle e sogghignare - Ti è andata male, mi dispiace -. Dopo ancora qualche scambio di battute passarono davanti ad una vetrata al cui interno si potevano vedere qualche microfono, casse e strumenti musicali e diverse persone che si aggiravano indaffarati al suo interno. Harry riconobbe la sala come quella in cui aveva cantato la canzone Juice di Lizzo. Gran bella cover si disse. Prima che potesse volgere lo sguardo altrove qualcosa attirò la sua attenzione… o meglio qualcuno. Il riccio si fermò di colpo, i suoi occhi sbarrati erano fissi su un punto nella sala. Nick lo guardò confuso ma seguendo lo sguardo dell’amico ci volle poco a capire cosa avesse scioccato tanto il riccio. - Cazzo - imprecò - Harry mi dispiace, non sapevo fosse qui… non me lo aveva detto nessuno, io… - 
- Tranquillo - lo interruppe l’altro con lo sguardo ancora fisso all’interno della sala, le iridi verdi ancora puntate sulla figura di Louis Tomlinson.  Non riusciva a staccarvi lo sguardo mentre ricordi su ricordi gli riaffioravano in mente. Erano due anni che non lo vedeva, due anni che non sentiva la sua voce, che non gli chiedeva come stesse. Si rese conto che per lui, quel ragazzo con cui era stato per quasi cinque anni, era ormai uno sconosciuto. Quelle labbra che più e più volte aveva baciato avrebbero potuto raccontare migliaia di storie di cui lui non era più il coprotagonista o che non aveva neppure mai sentito. Gli si strinse il cuore a quella rivelazione.  - Posso entrare? - chiese a Nick ignorando le scuse che quello gli stava porgendo e la sua espressione stupita alla sua richiesta. - Io… sì… credo di sì ma… sei sicuro? - Sì. Harry era sicuro. Non sapeva cosa stesse succedendo e perchè fosse così convinto di quella scelta, dopotutto quell’uomo gli aveva pur sempre spezzato il cuore e non sapeva perché volesse rivederlo… forse le sue fan avevano ragione: trovava davvero piacere nel dolore.
Alla risposta affermativa di Harry, Grimshaw aprì la porta della sala e fece entrare il riccio per poi seguirlo a ruota, indeciso se andare a chiamare Jeffrey o no. Alla fine decise che ciò che stava succedendo non era non era poi così importante da informare il manager di Harry, il presentatore sapeva di stare mentendo anche a se stesso ma non voleva chiamare Jeff e poi vivere con il senso di colpa di non aver lasciato ad Harry la possibilità di riappacificarsi con il suo ex… perché era quello che voleva fare giusto? Non aveva intenzione di fare scenate… Dio, aveva fatto un casino! 

Come si chiuse la porta alle spalle Louis attaccò con la prima nota della canzone e il presentatore televisivo avrebbe davvero voluto tirare una testata al muro non appena riconobbe le note di Too young. Il liscio cominciò a cantare con gli occhi chiusi e Nick sperò non li aprisse mai. La fortuna non era a suo favore, però, perché subito dopo i primi versi questo li aprì.
L’azzurro incontrò il verde.

ANGOLO AUTRICE
Salve a chiunque abbia letto questo piccolo capitolo di questa breve storia che sarà composta da altri due capitoli prima di giungere al termine. Vi ringrazio per aver scelto di leggere questa fanfiction e di non essere passati oltre, spero di non avervi deluso. Ci tengo a dire che con questa ff vorrei raccontare il mio personalissimo parere su quella che potrebbe essere stata la storia del rapporto tra Harry e Louis e di come si è evoluto nel corso degli anni. Naturalmente è tutto frutto della mia immaginazione e della mia mente malata che non ha altro da fare se non elaborare teorie su persone che non sanno neppure della mia esistenza (e forse è meglio così). Comunque fatemi sapere cosa pensate di questo primo capitolo lasciando una recensione se vi va, mi farebbe molto piacere sapere il vostro parere e nulla, ci vediamo domani con il prossimo capitolo.
   
 
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