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Autore: Sia_    17/03/2020    4 recensioni
"Fred e George ci hanno offerto di provare il loro nuovo prodotto una mezz’oretta fa e abbiamo accettato tutti, però ci sembrava brutto lasciarti fuori dai giochi." dice Harry, confondendo le sue parole in un rumoroso sbadiglio.
"E cosa farebbe esattamente questa caramella?"
"Non lo sappiamo." si affretta a dire Ginny, innocentemente.
"Mi state dicendo che voi tre, coscientemente, avete ingerito un loro prodotto senza controllare cosa fosse o cosa facesse?" chiede a questo, tremendamente preoccupata, "Voi siete pazzi."
"Hermione, siamo grati del fatto che ritieni le nostre invenzioni prive di pericolo." commenta ironicamente George, passandosi una mano tra i capelli.
"Ma per provare che è tutto completamente sicuro… " Fred apre la bocca, facendo cadere velocemente una caramella in bocca e, tanto velocemente, la manda giù verso lo stomaco, "Abbiamo deciso di prenderla anche noi."
La sicurezza dei movimenti di Fred la stupisce e una piccola vocina nella parte più recondita del suo cervello comincia a dirle che forse, ma solamente forse, non è una cosa così… pericolosa.
La vista di Fred viene oscurata dalla mano di George, che le offre la stessa caramella di prima con un sorriso a trentadue denti, "Cosa ne dici allora?"
Oh, al diavolo.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Angelina/George, Draco/Hermione, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, Lavanda/Ron
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fred/Hermione ❤'
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Oh, al diavolo - Capitolo undici
 

Ginny fa sprofondare il viso nel suo cuscino, cercando di nascondere il pesante rossore che ha sul volto. Qualche ora prima la voce di Harry è tornata nella sua mente, più disperata che mai. All’inizio non le ha voluto dare peso, col compito di Trasfigurazione da finire per il giorno dopo, ma ad un certo punto si era fermata, immobile. 

Harry Potter è nel panico più totale, niente canzoni a smorzare la pressione: deve baciarla, vuole baciarla. Avrebbe voluto baciarla già da qualche tempo, è vero, ma la nuova pressione di George gli impone di velocizzare i tempi. Baciarla adesso per esempio, se solo riuscisse a trovarla. Ma anche trovandola, come potrebbe vederle le sue labbra? Miseriaccia, è tutto complicato quando ci stanno di mezzo i Weasley. Perché George si è fissato sul fatto che deve baciare Ginny? Gli ha detto che non ci riesce, che vorrebbe, vorrebbe prendere le sue labbra più di ogni altra cosa al mondo, ma se una nuvola di nebbia blocca i suoi intenti romantici non può farci nulla. La voce del Prescelto grida nella mente di Ginny, che improvvisamente capisce. 

Si alza, corre fuori dai dormitori e, mentre sta cercando Harry per il castello, intercetta i gemelli in mezzo al corridoio del terzo piano, dopo aver salutato Hermione, che sembra essere appena tornata in Sala Comune.

"Tu sapevi che io l’avrei sentito!" punta i piedi lei, osservando con un cipiglio divertito George, "Vuoi che faccia io la prima mossa."

Fred li guarda confuso, mentre il fratello si mette a ridere di gusto, "Oh Ginny, vedi che sei la mia preferita? Capisci sempre tutto al volo."

"Ma perché dovrei baciarlo?" chiede la ragazza, sistemandosi la gonna della divisa e arrossendo appena sulle guance. 

"Volevi smettere di sentire Harry nella mente? Eccoti una soluzione: quando Katie ha baciato Lee, lui non ha più cantato a squarciagola davanti a tutti."

"Una spiegazione?" interrompe Fred, grattandosi il capo, confuso. 

"Quindi lo devo solo baciare?" Ginny lo ignora, mentre la sua mente corre già verso floridi orizzonti. 

"Solo baciare, se funziona."

"Ma sono trasparente?" si chiede il gemello dimenticato, incrociando le braccia al petto. 

"Ti vediamo perfettamente, Fred, non essere sciocco." gli dice Ginny, alzando finalmente gli occhi su di lui, ma per quanto lo stia guardando, i suoi pensieri sono ancora focalizzati sul Prescelto. È ricambiata. Come lei, adesso lo capisce senza problemi, anche Harry la vuole vedere, vuole passare del tempo insieme, vuole ridere, scherzare. Il cuore fa un balzo nel petto ed è sicura che la voce nella sua mente si sta intensificando. 

"Accertato quello, una spiegazione?"

"Mi piacerebbe dartele, ma sembra che io abbia un appuntamento con Harry e, ve lo giuro, sta diventando impaziente." taglia corto la ragazza, sparendo con un cenno della mano verso la Sala Comune dei Grifondoro, nella speranza di trovarlo.

Appena sparisce dietro l’angolo, Fred alza un sopracciglio verso il gemello, che ride di gusto, dandogli una pacca sulla spalla, "Giuro che non ho fatto niente." mente tranquillamente, ma lo sguardo dell’altro lo esorta a confessare, "Potrei aver avuto una piccola conversazione innocente con Harry, non è un reato."

"Vuoi vedere se funziona anche con lei?" chiede Fred, riprendendo a camminare per il corridoio, nella direzione opposta a quella presa da Ginny. 

"Con Lee ha funzionato, magari c’è bisogno di un semplice bacio." George alza le spalle, guardando poi il gemello che sorride come un ebete, "Hermione sta di nuovo pensando a te?" chiede malizioso, scuotendo il capo, "Perché non glielo dici?"

Fred torna con i piedi per terra, girandosi di colpo, "Dire cosa a chi?"

"Ad Hermione, non puoi dirglielo e basta? Che senti quando lei ti pensa… "

"Mi taglierebbe in due per averglielo tenuto nascosto." dice sbrigativo Fred, "E poi farebbe a pezzetti quello che è rimasto, giusto per assicurarsi di avermi fatto sparire dalla terra."

George continua a guardarlo per qualche secondo, mentre l'altro infila le mani nelle tasche. Ha osservato Fred girare intorno ad Hermione per tutta l’estate e proprio non riesce a concepire perché l’argomento, tra loro due, non sia mai venuto fuori: che Fred non l’abbia ancora capito? Che non sia davvero innamorato? Che abbia paura? È probabile che sia spaventato, lui non li ha mai conosciuti, mai sperimentati quei sentimenti: forse, pensa, le è piaciuta Angelina, ma quello che prova per Hermione sembra essere più intenso, profondo. E anche lei, a parere di George, non la conta giusta: quando si univa ai due a Grimmauld Place, spesso l’occhio gli cadeva anche sul volto della giovane che, arrossato, nascondeva un semplice sorriso. Anche se stava rispondendo all’ultima lettera di Viktor, nell’intingere la penna nell’inchiostro, fissava Fred solo per una manciata di millisecondi, per evitare di essere scoperta. 

Così ne studiava il volto, così ha scoperto del suo neo alla base del collo, così - a George piace pensare - anche lei se ne è innamorata. Il punto è che non ne è sicuro, non ne ha avuto la conferma e non sa cosa diavolo la caramella abbia fatto ad Hermione. Si passa una mano tra i capelli, raggiungendo il gemello che è già entrato nel loro magazzino segreto: la Granger avrebbe finito per far impazzire tutti e due. 

Con un movimento della bacchetta accende il fuoco sotto al calderone, dando le spalle a Fred, che si appoggia alla colonna e incrocia le braccie al petto, "Quindi?" 

"Quindi cosa?" accovacciato a terra, George si gira a guardarlo. 

"Hai intenzione di aggiornarmi su quello che hai scoperto?" Fred alza di nuovo il sopracciglio, sedendosi al suo fianco. Ha notato gli strani movimenti del fratello negli ultimi giorni, le strane occhiate lanciate ad Harry e Ron, il fatto che si dileguasse sempre velocemente, senza che nemmeno Angelina ne sapesse qualcosa. 

"Non ti si può nascondere niente." George sorride, sconfitto. Ha sperato di raccogliere il maggior numero di informazioni prima di confrontarsi di nuovo con il gemello, metterlo davanti al fatto concreto che quelle caramelle non fanno proprio niente, se non renderti ancora più disperatamente innamorato. 

"Mi sono sentito trascurato."

"Hai ragione, avrei dovuto parlartene, ma devi metterti nei miei panni: sei parte di tutto questo." George si gratta la testa, "Hai preso la caramella e ogni volta che Hermione appare, per te non esiste più nessun altro."

Fred continua a non comprendere, testardo com’è e guarda il gemello con un’espressione confusa stampata sul volto. 

"Te ne sei reso conto?" chiede a questo punto George, "Perché volevo che te ne rendessi conto da solo, non dirtelo io."

"Che mi piace?" lo sguardo negli occhi di Fred è innocente, una delle cose più pure che l’altro abbia mai visto in vita sua, "Non ho mai pensato che potesse esistere qualcuno che mi piacesse tanto quanto lei, me ne sono reso conto." sorride alla fine, contagiando anche George. 

"A Harry piace Ginny." si lascia infine scappare il più informato, "Diciamo che ho preso due piccioni con una fava."

"Quindi Ron ha davvero perso la testa per Lavanda Brown?"

"Confermo." George torna a controllare la fiamma sotto al calderone, togliendosi velocemente il maglione, a causa del caldo che il fuoco emana. 

"Sai qualcosa di Hermione?" Fred si alza dal suo posto, prendendo un pezzo di pergamena in mano, per controllare di avere tutti gli ingredienti per la pozione. Fa più finta di leggerla che altro, ben attento ad ascoltare la risposta del gemello. 

"Il nulla, è davvero brava a tenersi un segreto, a meno che non provi niente per nessuno."

"Viktor non è qui." dice con sicurezza Fred, abbassando il foglio sul pavimento, "Potrebbe… " 

"Non fasciarti la testa per nulla." George alza gli occhi su di lui, mettendogli una mano sulla spalla con fare amichevole, "Non mi sembra che sia andata a fare una passeggiata con Krum, ultimamente."

Fred apre la bocca per contraddirlo, dirgli che è tutta l’estate che si scrivono, che di sicuro una passeggiata l’hanno fatta ad un certo punto l’anno prima, che potrebbe essere, ma si accorge che non avrebbe senso perdere tempo per qualcosa che non può e non vuole provare. Un battito accelerato gli ricorda che Hermione sta pensando a lui, ancora una volta, e lui sorride: va bene così, anche solo così sarebbe sempre andato bene. 

 

 

Nonostante le sue aspettative Hermione, una volta raggiunta la Sala Comune, non è salita in camera a prendere i libri: si è seduta di nuovo sulla poltrona, osservando il vuoto cosmico davanti a lei. Allunga le mani verso il fuoco del camino, girando il volto per guardare un gruppo di ragazze del terzo anno che ridono, per poi tornare a fissare la fiamma intensa. Calda, rossa, giocosa, anche quella è in grado di ricordarle Fred. Chiude gli occhi, chiedendosi improvvisamente dove Harry e Ron si siano cacciati quella mattina. Preoccupata per entrambi, di Harry per le sue visioni, di Ron per il suo comportamento ambiguo, non sa più come parlare ai suoi due migliori amici. Il ritratto della Sala Comune si apre, costringendo Hermione a spostare l’attenzione su Ginny, che è sicura di aver salutato un paio di minuti prima. 

"Posso chiederti una cosa?" ferma l’amica che entra nella stanza come una furia: ha il volto arrossato, che si intona perfettamente con il colore dei capelli, sia per la corsa, che per gli indecenti pensieri di Harry Potter.

"Poco tempo, parla veloce." taglia corto quest’ultima, sedendosi sulla poltrona per prendere fiato.  

"Ho la sensazione che stiano per succedere un mucchio di cose." inizia Hermione, "E credo anche che molti ne siano a conoscenza." conclude, alzando un sopracciglio in direzione di Ginny, che lascia andare un sospiro. No, non è normale che Draco Malfoy si metta a parlare con lei, che Harry sia così stupido da aver bisogno della stessa spiegazione due volte e, infine, che Fred resti bello anche la mattina presto. Si blocca, sicura di aver già notato l’ultima qualche settimana prima. 

"Non ti si può nascondere nulla." ride quindi la piccola Weasley, osservando il volto dell’amica, che è sull’orlo di una crisi. 

"Draco Malfoy mi ha abbracciato in mezzo al corridoio prima, non è difficile capire che il mondo si sta ribaltando."

"Mi sarei fatta un paio di domande anche io a quel punto." Ginny le sorride, ritrovando la calma interiore e silenziando la voce di Harry con un movimento della bacchetta, "Sono tutta tua, il resto può anche aspettare. Vieni in camera mia." le due salgono nel dormitorio, proprio quando Harry entra in Sala Comune disperato: non avrebbe mai trovato Ginny Weasley, è senza speranza.

"Cosa vuoi sapere?" 

"Quelle caramelle, tu quanto ne sai?" chiede Hermione, appoggiandosi all’armadio semiaperto di Ginny, che preferisce sedersi sul suo letto sfatto. 

"Harry ne ha la testa piena." risponde subito Ginny, "Continua a dire che prendere quella caramella è stata una pazzia, che non capisce proprio come i gemelli non sappiano cosa sono, ma che altrettanto è divertente immaginare Lee che fa cadere tutte quelle pozioni nel calderone bollente, senza dimenticare poi gli incantesimi che hanno lanciato quella sera" Hermione la guarda senza parole, cercando dentro sé stessa un briciolo di autocontrollo per evitare di scendere nei corridoi e commettere l’omicidio dei gemelli. 

"Comunque poi si è fissato sul fatto che la caramella è rosso, come il colore dei beh… Dei miei capelli." continua imbarazzata Ginny, "Quindi penso che sia per questo che la mia era dello stesso colore degli occhi di Harry, no?" 

Hermione ci pensa un attimo: cerca di ricordare la sua caramella, scoprendosi colpevole. Lo riconosce quel colore e sa benissimo chi sia la persona che glielo ricorda così precisamente. Un fuoco sconosciuto le si accende nel corpo, mentre una miriade di farfalle le volano nello stomaco. 

"Comunque George ha preso da parte Harry e Ron, decidendo di trovare una soluzione: quando Katie ha baciato Lee in Sala Comune, gli effetti della caramella sono scomparsi. Per questo stavo cercando Harry." Ginny si accorge presto che Hermione sta camminando avanti ed indietro per la stanza. Alza un sopracciglio, osservandola curiosa.

"Caramelle che cambiano colore a seconda di chi le guarda, che creano confusione e sintomi fastidiosi, i quali spariscono con un semplice bacio?" riassume la più grande, smettendola di colpo di camminare, per lanciare i suoi occhi nocciola in quelli di Ginny, che si limita ad annuire, per poi vedere l’amica cercare un pezzo di pergamena e una piuma per scrivere un paio di righe.

"Cosa stai facendo adesso?"

"Prendo nota." risponde metodica Hermione, sorridendo appena, "Per Harry, credo che sia grandioso che tu gli piaccia e che lui ti piaccia." si ricorda di dirle anche, non avendo mai smesso di fare il tifo per lei dal secondo anno. Vorrebbe cercare anche Harry, dirgli che è grandioso che finalmente è stato in grado di aprire gli occhi, che Cho Chang non era la strega giusta per lui. Osserva Ginny per qualche secondo, la quale probabilmente ha già ripreso a viaggiare con la mente. Poi si muove, allungando la mano verso la maniglia della porta. 

"Dove stai andando?" chiede la piccola Weasley, ringraziandola con una dolce espressione sul viso. Hermione sta cominciando ad agitarsi, lo ha notato: perché è in ansia solo adesso? 

"In Biblioteca, ovviamente." spiega la riccia, "Mi faresti il piacere di non baciare Harry ancora per qualche ora? Vorrei cercare una cosa."

"Ma… " Ginny prova a contestare, convincendosi poi a rimanere in camera. Almeno in quel luogo il Prescelto non l’avrebbe trovata: le scale per il dormitorio delle ragazze sono incantate per un motivo.



Torno a pubblicare, perché in tempi di quarantena non ho altro da fare che scrivere e scrivere. Hanno cominciato a farmi male le mani, non mi succedeva da così tanto tempo: è proprio vero che è il tempo che ci manca sempre. Ringrazio chi segue la storia con tanto amore e cura, siete molta gioia del mio isolamento. Vi auguro tanta salute e tanto amore, 
Sia ❤
   
 
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