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Autore: Spensieratezza    22/03/2020    2 recensioni
Ship Ron x Harry /Silente x Piton
Questa è una versione di Harry Potter 3.0
Avete presente la mia fanfiction Harry Potter 2.0? Ecco, provate a immaginarvi la stessa storia, ma cambiando il paring. Se invece di essere innamorato di Draco, Harry fosse stato innamorato di Ron? Cosa sarebbe cambiato? In questa storia riprenderò tante cose di quella fanfiction, per quanto riguarda le cose che volevo cambiare e per la coppia Silente/Piton, che anche in questa versione alternativa, saranno innamorati.
Ps il rating è arancione per dei capitoli che scriverò dopo il quarto anno!
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Regulus Black, Ron Weasley, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Avviso: ragazzi, vi chiedo scusa per il capitolo ENORME che vi ho propinato ma CREDETEMI, non potevo mettere un link, dovevo PER FORZA dare un tributo a Reg e Sirius in un solo capitolo, è così enorme perchè le cose capitate a loro, le ho scritte anche nella drarry e ho voluto metterle anche in questa storia, ma non potevo fare di nuovo capitoli su capitoli xd credo non capirete NULLA di questo capitolo, se non leggete anche altre le altre storie, in particolare dovete sapere che anche qui Regulus e Sirius stanno insieme, quindi se volete avere un quadro più completo di tutto, vi consiglio davvero di leggere la loro storia. 

Verde e Oro


ps se non avete voglia di leggere tutta la storia di Reg o Sir o non sopportate la storia d'amore tra due fratelli, o non ricordate dopo tanti capitoli tutto, potete saltarla (ma io non lo consiglio) e potete leggere solo questi che sono davvero importanti per capire il capitolo:

Atto finale - seconda parte: capitolo in cui Damian parla a Voldemort di suo fratello, fa riferimento al flashback raccontato nel capitolo che segue.

Atto finale - terza parte:: capitolo in cui Reg ricorda di quando voleva aiutare Minus.





Regulus nel Velo


Regulus aveva perso la nozione del tempo lì dentro.
Non sapeva cosa fosse quel Velo, non l’aveva mai saputo, neanche quando aveva letto di esso. Un brivido gli era sempre sceso giù per la schiena, istantaneamente.
Assomigliava alla musica di un pianoforte, un lungo addio.
Una musica che non cessava mai, che lo cullava. Che ad un certo punto sentiva così ovunque da credere..
Che la musica..
Era dentro di lui.
 
Non aveva più lacrime per piangere, forse uno straordinario effetto del restare al buio per così tanto tempo.
O forse la sua anima era a un livello superiore di consapevolezza così alta che giudicava senza senso oramai piangere.
Sarebbe stato inutile, sciocco e senza significato.
Sacrificarsi per suo fratello, LASCIARLO, era stata una sua scelta, spezzargli il cuore un’altra sua scelta così come farsi odiare, tutto pur di salvarlo, tutto pur di far sì che avesse una vita felice, accanto a una nuova famiglia, accanto a…Potter.
Un’altra possibilità…
Quella che non avrebbe avuto lui.
I mangiamorte non meritano la felicità.
Un pizzico di dolore e di senso di colpa lo pervase, facendogli pensare a Piton.
E anche a Damian.
Si augurò che loro potessero essere felici, dovunque si trovassero.
 
Piton..Piton..che non era riuscito a salutare.
Ora immagini di quel giorno lo tempestavano, come una testa immersa d’acqua, dolcemente, ancora e ancora.
Avrebbe voluto salutarlo..avrebbe voluto…
Avrei voluto dirgli addio…
Ma quelli come loro non meritavano neanche di poter dire addio a chi amavano.
Pensò a Severus.
Diventato un mangiamorte, separato da Lily, suo grande amore, senza potergli mai dire addio.
Non c’era stato addio tra loro, erano solo…diventati estranei.
Si chiese se fosse la maledizione del tempo.
Allontanarsi senza dirsi addio, solo..allontanarsi..
Persone che prima pensavi fossero indispensabili, all’improvviso diventano inutili, deludenti, sostituibili..
Regulus voleva fare qualcosa per tutto questo.
Ora, dentro quel Velo, voleva prendere con sé tutti i cuori della gente e portarli con sé.
Era lui dunque un mangiatore di cuori?
No, semplicemente si riferiva all’altro cuore, sì, aveva sempre pensato che le persone avessero due cuori, come aveva sentito una volta.
 

Ciascuno di noi ha due cuori

ma uno eclissa l'altro

se ognuno di noi riuscisse

anche per un solo instante

ad intravedere la luce

del suo cuore nascosto

allora capirebbe che quello

è un cuore sacro

e non potrebbe più fare a meno

del calore della sua luce...

(dal film Cuore sacro) Regulus era convinto che l’altro cuore, quello che non sapevi di avere, era quello che conservava tutti i sentimenti che ti avevano spinto in Paradiso e che poi per qualche ragione, avevi dimenticato.
Un innamoramento folle, il primo grande amore della tua vita, il tuo grande sogno da ragazzino, quel peluche che avevi tanto amato.
Ti avevano mandato al Paradiso ma la signore della Natura aveva stabilito che era solo per un periodo e quindi..quando meno te l’aspettavi, il tuo secondo cuore ha restituito quei sentimenti alla Luna, per non tornare più.
Sulla Luna sono conservate tutte le cose che perdi sulla Terra…
 
Regulus avrebbe voluto prendere l’amore di Lily per Piton, o meglio, parlargli, dirgli che avrebbe conservato per lui, quell’amore, che non c’era bisogno, che lo donasse alla luna. Lui, in quel velo, per l’eternità, avrebbe ricordato, l’avrebbe fatto anche per lui, anche quando avrebbe stabilito che non era vero amore.
Che non era vero niente.
Avrebbe conservato anche l’amore di lui e Sirius, quello che lui e suo fratello si erano promessi.
Non c’era bisogno, non era importante che anche lui ricordasse, non era meno vero solo perché lui aveva dimenticato.
Una cosa non è meno vera, se la dimentichi.
Avrebbe vissuto fino alla morte, fino a quando sarebbe morto, con quel ricordo, il ricordo di aver amato così immensamente qualcuno ed è molto di più di quello che viene concesso all’uomo, oggigiorno.
Sirius avrebbe anche potuto dimenticarlo, lui non lo avrebbe amato di meno per questo, anzi era meglio per lui se lo avesse fatto, sarebbe stato più felice.
Si sentiva così solo però li sotto quel velo.
Qualcosa però avvenne, senza che lui lo avesse previsto.
Il velo interruppe quella dolce nenia per un suono più morbido, graffiante, ma allo stesso tempo quasi vellutato.
Solo che non era un suono che sentiva con le parole, ma con i sensi, quasi.
Una carezza?
Aveva l’impressione che il Velo lo..
Cullasse.
Possibile che cercasse di consolarlo?
Si lasciò andare, senza quasi accorgersene e precipitò dondolandosi, in un sogno.
O almeno credeva fosse tale.
 
Lui e Sirius alla festa di Natale a casa Potter, un pranzo meraviglioso, un tendaggio rosso, Sirius lo afferra e lo bacia, coperto da quel rosso.
Quel rosso che aveva tanto odiato perché emblema della Casa che lo aveva diviso da lui.
Una coppia di ragazzi dai capelli rossi li guardano e ridono, Regulus li guarda stranito.
Non sembrano fare parte di quella cornice..come se fossero..lontani.
Anacronistici.
Poi loro spariscono quasi come se non ci fossero mai stati.
“Sirius..hai visto anche tu?” ma Sirius non gli permise di sottrarsi al bacio.
“Lasciali perdere, non ci romperanno le scatole prima di qualche anno, abbiamo ancora tempo.”
“Che significa?”
“Significa che voglio godermi solo il presente.”
“Il presente..sì..”
Ma che significava? Di quale presente parlava? Quale tempo? Quali anni?
 
 
 
*
Un corpo estraneo attraversò il Velo, interrompendolo dalle sue fantasticherie e dal suo Sogno.
Un sospiro pesante, un respiro che avrebbe riconosciuto tra mille.

Sirius…
Regulus??

In quel momento a Regulus non importava se la venuta di suo fratello li sotto significava che anche lui aveva perso, che anche lui ERA PERSO, voleva essere egoista per una volta.
Gli era mancato così tanto.
Avvolse le braccia attorno a lui, stringendolo in un abbraccio pregno di cose non dette.
Da troppi anni.



Sirius nel Velo

Quando cado dentro il Velo non posso fare altro che pensare ad Harry.
Non mi preoccupo per me, ma per Harry, il mio figlioccio, se io non riesco a salvarmi, se io muoio, lui soffrirà troppo e dopo quanto ha perso, dopo aver perso Lily e James..non è giusto che perda nessun altro..penso a Remus, lui ha sofferto troppo, come me, per la loro morte, lui ha solo me, non merita di soffrire anche per me.
È a loro che penso quando cado attraverso il velo, ma quando l’ho già raggiunto, i pensieri per loro scompaiono, lasciando il posto a ricordi che credevo dimenticati, dolori che pensavo sepolti.

Regulus..

Mi accorgo subito della presenza di un altro corpo accanto al mio, lo riconosco subito.
Non dovrei riconoscerlo..

Regulus?

Questo corpo..questo calore..lo riconoscerei tra mille..queste mani..anche se non posso vederle..so che appartengono a lui.

Non dovrei saperlo..
Cosa ci fa lui qui?
Regulus…

All’improvviso è come se il tempo non fosse mai passato, il Tempo mi ritrasporta nel passato, non sono più al Ministero, non sono più dentro il Velo.
Il Velo è il mio passato, che è diventato il mio Presente. Sono ancora un ragazzino, un ragazzino che va ancora a scuola e gode della soddisfazione per la rabbia che provano i suoi genitori per il fatto che sia stato smistato in un’altra Casata.
I colori rosso e oro di Grifondoro riempiono la mia testa, mi danno alla testa.
Guardo James.

Il suo cuore è rosso e oro, come la casa a cui appartiene, come il coraggio del leone del quale ne fa parte.
Non sono neanche più a Hogwarts, l’ho finita.

Sono andato a vivere con James e la sua famiglia, sono diventato come un figlio per loro e un fratello per James.
Ho fatto l’amore con mio fratello e lui mi ha lasciato.
E poi??
È come se il tempo si fosse fermato in quell’istante, non so più cosa è successo dopo, mi sembrano passati solo cinque minuti, oppure un’ora.

Sento a malapena James e i malandrini che mi consolano su una panchina permeata di odio bianco, come il mio cuore.
E poi?
E poi non conta più nulla, perché Regulus è qui, lo sento accanto a me, nella pelle, mischiato alla mia pelle, al mio sangue, alle mie ossa.
Lo abbraccio. Ci abbracciamo.
Ci baciamo.

Ho quasi timore a farlo, temo di fargli male, più male di quanto lui abbia potuto soffrire, perché lo so, lo sento nelle ossa che deve aver sofferto molto.
E tutto a un tratto il dolore che io ho provato, mi sembra così insignificante, da sentirmi inutile, grezzo e piccolo, provo vergogna, ma allo stesso tempo mi sento forte come non mi sono mai sentito.

Ci sono io ora qui con te..

Ho l’impressione che lui lo capisce, forse il Velo è come una sorta di mezzo per la telepatia, posso quasi sentire il suo sollievo da parte a parte.
Ma all’improvviso qualcosa mi trascina fuori di nuovo.
No. No. NOOOOOOOOO.

Sirius fuori dal Velo



 
Remus.

Remus mi ha tirato fuori, strappandomi dal Velo.
Lo capisco, io avrei fatto lo stesso per lui.
Lupin mi prende tra le braccia.
Ricordi confusi di quando ero più piccolo mi sommergono.


“Lasciami andare..o mi farai pensare di essere innamorato di me”
“Perché, avresti qualcosa in contrario?” sorride lui.
“No..è che il mio cuore appartiene già a James. “ disse Sirius guardando James malizioso.
James scoppia a ridere.
“Sono fortunato ad avere un amico così fedele!”
 

Non mi ha più abbracciato così da quando ero ragazzino.
E io non ho cuore di dirgli che è un’altra la persona che vorrei tenere tra le braccia.
Ma Regulus..

Regulus..dovete tornare indietro..non potete lasciarlo..li..non..
E poi svenni.


Quando Sirius si risvegliò, venne circondato dalle braccia di Remus.
“Ero così preoccupato. Stai bene, adesso.”
“Remus..cosa diavolo ci faccio qui?” capì subito di essere al San Mungo.

“Remus..” disse l’altro.  “Sei caduto dentro il Velo dell’Ufficio Misteri..sei..sei rimasto in coma per giorni.”
“Harry..la Profezia..i mangiamorte…”

“Sta calmo, sta bene.Stanno tutti bene, ma eravamo molto preoccupati per te,soprattutto Harry. Avessi dovuto vedere come si è incazzato con Silente.” Ridacchiò per sdrammatizzare.
Ma Sirius non lo stava più guardando.

“Sirius? Va tutto bene?” Remus era terrorizzato al pensiero che Sirius potesse cadere di nuovo in coma. Non poteva perdere anche lui dopo James. Non poteva!

“Ehi..Sirius..guardami..ti ho detto che stanno tutti bene..”
“Reg..Regulus..”
Remus si gelò. Non sentiva quel nome da anni.
“Come?”
“Mio fratello..”

“Sir..” sospirò Remus. “Tuo fratello..è..è morto..gli inferi…”
“NO!! LUI è VIVO! IO L’HO SENTITO!”
Remus lo abbracciò prontamente, sussurrandogli all’orecchio.
“Ti scongiuro, Sir, cerca di stare calmo o mi faranno sbattere fuori. Tu non vuoi che mi sbattano fuori vero?”
“No..no..no..”

“Va bene, allora non gridare, per favore, ok?” gli accarezzò i capelli.
“D’accordo..ma Regulus..”
“Regulus è morto..”
“Ma io l’ho sentito..ho toccato il suo corpo.”

“Dove? Dove l’hai sentito, Sir? Mentre eri in coma? L’hai ..l’hai sognato?”
“No..” scosse la testa. “Quando ero dentro il Velo.”
A Remus si mozzò il respiro in gola. Nessuno sapeva cosa succedeva una volta che cadevi la dentro e Harry gli aveva detto di aver sentito qualcuno sussurrare li dentro.

“Ti giuro che l’ho sentito, ti scongiuro, devi credermi, Remus!” singhiozzò.
Non sentiva singhiozzare Sirius da quando James era morto e la cosa gli provocava molto dolore.

“Reguius è caduto nel lago..in mezzo agli inferi..” disse e si sorprese di sé stesso quando sentì affiorare delle lacrime ai suoi occhi. “Hai pianto la sua morte, noi ti abbiamo consolato..” disse ricordando il dolore di quei giorni, come si era sentito distrutto a vedere Sirius in quel modo, al funerale, in suo onore, come James l’aveva abbracciato e gli aveva detto: “Devi essere forte, noi dobbiamo essere forti per lui.”

E di come si era stupito della forza di James, lui che riusciva a rendere forti anche altre persone.
“Probabilmente il Velo ti fa ricordare le persone care, che sono scomparse..che sono..”
“No, non dire quella parola. Non dirlo.”

“Ma Sirius..lo sai anche tu che non è possibile una cosa del genere..come potrebbe essere li dentro?”
Ma mentre diceva quelle parole, si sentiva anche lui le convinzioni venire meno.
Non avevano mai ritrovato il corpo in fondo.

E ora si sentiva esattamente come quando era ragazzino, come quando lui non voleva combinare una marachella ma i suoi amici lo guardavano con quel sorriso malandrino in grado di sciogliere ogni sorriso, in grado di convincerlo a fare qualunque cosa, quando era con loro si convinceva che ogni cosa fosse giusta, loro la facevano sembrare giusta.
“Ti prego..io devo andare di nuovo li.”
“farò finta di non aver sentito.”
“Remus, quello è mio fratello!”

Remus scosse la testa, si sentiva disperato, peggio, si sentiva ancora un ragazzino, come erano tornati a parlare di Regulus, come, dopo tutti quegli anni? Sirius, era come se fosse tornato ragazzino, quel ragazzino che bruciava d’amore per suo fratello, ma era come se Remus allo stesso tempo fosse ancora adulto, non era più preparato a trattare ancora quella situazione, non c’era più James con lui..James che era morto..ucciso da una luce verde..James che non sarebbe più tornato..

“Reulus..è morto. “ e si odiò profondamente per quelle parole ma le disse comunque, come fa la maggior parte della gente. “è morto e io non ti riporterò in un luogo in cui ti ho quasi perso, per un ricordo, Sirius.”
Un silenzio di tomba incorniciò la stanza, poi Sirius disse quelle parole che lo uccisero.
“James..lui mi avrebbe portato.”

Parole in grado di scavare nella carne, in grado di scavare un solco nel cuore e poi triturarla, laghi di lacrime che creavano una tempesta nei suoi occhi, ma lacrime invisibili, che piangevano nel suo cuore, ma non all’esterno.
Ma James è morto! Lui non c’è più! E con lui se ne sono andate anche le nostre stronzate, Sirius!

Ma James era James e quindi non riuscì a far risalire quelle parole crudeli alla sua bocca, non riuscì a farlo perché farlo avrebbe ucciso anche un po lui, ma ucciso veramente, non come poco prima.
Quella frase scavò più a fondo di quanto pensava e se ne rese conto quando capì che fu la molla a farlo decidere.

Non sapeva se era per onorare la memoria di James, o per amore di Sirius, o perché così avrebbe finto che l’amico corvino fosse ancora con loro.
“Ci servirà un mantello dell’invisibilità…e ce l’ha Harry.”
Sirius lo guardò scioccato, in aspettativa.

“Dovremmo chiederglielo ma sarà meglio non dirgli per che cosa.”
“Tu..stai parlando seriamente? Mi accompagnerai fin li?”
Remus sospirò rumorosamente.
“Se provi anche solo ad avvicinarti a quell’arco, ti uccido.”
“Non lo farò!” disse prontamente Sirius.

“Non mettere alla prova la mia amicizia, Sirius. Forse non sarò capace di ucciderti veramente ma nessuno mi impedirà di farti un petrificus totalus e lasciarti li fino al mattino, per punizione, mi hai capito?”
Sirius annuì capendo che sarebbe stato capace di farlo veramente.
“Lo giuro, ma dobbiamo assicurarci che lui sia li e se l’unico modo è..”

“In tal caso mi avvicinerò io al Velo, ma tu sarai pronto a guardarmi le spalle.”
Sirius annuì.
“Come facciamo a lasciare la stanza? Avremo bisogno..”

“Non ti lasceranno mai uscire in queste condizioni, abbiamo bisogno di qualcuno che…” sospirò. “Dobbiamo convincere qualcuno a usare la Polisucco.”
Sirius rabbrividì e Remus capì cosa stavano aspettando.
Fidarsi di qualcuno. ANCORA.

E sarebbe andata ancora peggio quando avrebbe detto a Sirius chi gli era venuto in mente per quella prova di fiducia.
“Va bene, Rem, mi fido di te.”
Poi lo abbracciò, lasciando Remus di stucco.
“Grazie.”

“Farei qualsiasi cosa per vederti felice.” Disse Remus.
Poi si sfilò dall’abbraccio e lo guardò amaramente. “Ma Sirius..devi restare pronto..a una delusione..se anche Reg fosse davvero li..sono passati ANNI..potresti..sai cosa potresti vedere, vero?”
Sirius annuì, sembrava più lucido di quando si era appena svegliato.

“Potrei vedere un cadavere, o potrei vedere un corpo vivo ma morto dentro o impazzito, lo so. Ma tutto è meglio del dubbio.”
“Va bene, io adesso devo andare, l’orario delle visite è quasi terminato, tu comunque tieniti pronto, io penserò a..”
“Remus, aspetta!”
Remus si voltò agitato.
“Cosa?”

“Io..devo raccontarti una cosa, una cosa che..ho ricordato, io credo.”
“Un ricordo? Quale?”
“Ti ricordi quando sono sparito per andare a cercare Regulus..e voi siete venuti a cercarmi, ma io non ricordavo cosa fosse successo nel mio incontro con lui?”

Remus annuì. Tutto a un tratto aveva paura, non voleva davvero sapere, ma gli amici servono a questo, per sentire anche quello che non vuoi sentire e forse lui in realtà voleva sentire.

“Lui te l’ha dato allora?” chiese Sirius, aspettandolo a Grimmauld Place.
“Sì, anche se pensa che dopo quello che ti è successo, sei un pazzo.” Disse Remus.
“ E come l’hai convinto?”
“Gli ho detto che una nuova birichinata dei malandrini ti avrebbe rimesso in sesto. Non ha fatto domande. Credo che sentire quel nome l’abbia scosso.” Disse Remus senza guardarlo.
“Rem..”
“Quasi quanto ha scosso me.” disse Remus sempre senza guardarlo, poggiando il mantello su una sedia.
“Rem!”
Remus si voltò e Sirius lo abbracciò di slancio.

“Grazie. So quanto ti costa mentire a Harry.”
“Beh, non è proprio come mentire no? In fondo non sembra poi una cosa tanto diversa da quelle che facevamo a Hogwarts. Intrufolarci di nascosto in un posto proibito. Devo ammettere che un po mi manca.”
“Anche a me. Mi fa uno strano effetto vedertelo toccare.” Sorrise Sirius.
“Anche a me, ma forse..a me di più.”
Sirius aggrottò le sopracciglia.

“Capitava sovente vedere tu e James con questo addosso, permetteva più a te di toccarlo che a me o a Peter.”
Sirius abbassò lo sguardo.
“Ehi, ce l’hai con me?” gli chiese Remus, alzandogli il mento con le dita.
“No..è solo che..è la seconda volta che gli affidiamo la vita di uno di noi nelle nostre mani..”

“Quando hai ricevuto la mia lettera, avresti voluto uccidermi, vero?” gli chiese Remus sorridendo amaramente.
“Quasi. Ma ero al fottuto San Mungo ancora e se avessi reagito male, non mi avresti fatto uscire.” Disse lui.
Remus sorrise.
“Rem, ti fidi di lui?”

“Mi fido del potere che abbiamo noi uomini, quello di poterci riscattare anche a distanza di anni, mi fido della potenza del perdono..che è molto più forte degli uomini a cui appartengono.”
Gli occhi di sirius si inumidirono.
“Mi fido dei Malandrini..che non moriranno mai..neanche quando i loro corpi lo faranno.”
“Ora andiamo..prima che comincio a piangerti addosso come una ragazzina.”

Remus sorrise. “Sirius, tu SEI una ragazzina. Guarda che capelli.”
“Sta zitto e pensa ai tuoi.”
“Sono sempre meglio dei tuoi, cane barbuto.”



Salvare Regulus 



Tornare in quell’ufficio fu penoso per tutti e due e si rivelò anche una cosa sorprendentemente lunga.
Ci misero due ore, Remus e Sirius ad arrivare fino all’arco.
Quando infine si ritrovarono dentro quella stanza, si paralizzarono.
“Tu..come mi hai tirato fuori, Remus?”
“Con un incantesimo di appello.”
“Seriamente è bastato così poco?”

“Sì, ma..tu ci eri appena caduto dentro..”
“Non importa. Voglio provare. Deve toccare a me stavolta.”
“Accio Regulus Black.”
Passarono dei secondi interminabili, quello che passò nella mente e nel cuore di entrambi i ragazzi era difficile da descrivere.

“Rem..è chiaro che non funziona..te l’avevo detto che non..”
Ma fu in quell’istante che un corpo venne tirato fuori come per magia e cadde proprio davanti di loro, quasi con grazia.
Mio dio.” Dissero in coro.
Davanti a loro un ragazzo della loro età, giaceva, immerso come in una specie di bolla protettiva che lo cospargeva di luce.

“Mio dio, Sirius sembra..sembra..io non ci posso credere..”
Quello che avevano davanti era nientepopodimeno che un miracolo.
Come ci si comporta in casi come questi?
Sirius cercò di toccarlo, ma Remus lo fermò.

“Lo so che non desideri niente di più di toccarlo, Rem, credimi, ma non sappiamo cosa sia quella cosa che gli sta intorno. Potrebbe farci del male..”
Il ragazzo si mosse appena.
Sirius trattenne il fiato.
“Regulus!!”

“Sirius? Sirius.” Il ragazzo sembrava parlare con la voce strozzata, di lacrime e forse di dolore.
“Sirius, Sirius, NO!!”
Ma Sirius non ce la faceva, non poteva restargli lontano un secondo di più.

Lo toccò delicatamente per il braccio, poi strinse appena.
“Reg..sei proprio tu..”

“Sono..morto? Questo è il Paradiso?”
Sirius sorrise.
“Sei il solito presuntuoso cetriolo. Credo che un saltino in Purgatorio almeno lo dovresti fare.”
“Regulus..”

Era stato Remus a parlare. Il ragazzo si girò appena verso di lui.
“Regulus..sono Remus..Remus Lupin, ti ricordi di me?”
“Sì..l’amico di mio fratello e di James Potter..caspita,sei..invecchiato.”
Remus sorrise.

“Anche tu, ma non quanto mi sarei aspettato. Assomigli a Sirius. Avete entrambi la dote dell’eterna giovinezza. “
Sirius sbuffò passandosi una mano sui capelli.
“Regulus..dove sei stato tutto questo tempo?”
“Nel Velo.”
Remus e Sirius si guardarono.

“Ma..quindi qualcuno ti ha tenuto rinchiuso li? Ti portavano da mangiare? Ti parlavano?”
Regulus scosse la testa.
“Siete le prime persone che vedo..REALI da quando Voldemort..mi ha messo li dentro..”
Poi si voltò verso di loro.

“Quanto..quanto tempo è passato?”
Sirius deglutì.
“Sir..quanto tempo?”
“Reg..” disse Remus, posandogli una mano gentile sulla spalla. “Un anno dopo che tu sei..scomparso..i Potter sono morti..”
Regulus sbarrò gli occhi verso di lui.

“I Potter? James? “ si volse verso Sirius, sapeva quanto il fratello tenesse a James, era il suo migliore amico.
“Il loro figlio è sopravvissuto…” disse Remus.
Regulus sbattè le palpedre.
“Hanno avuto un figlio..”

“E io..sono stato incolpato della loro morte..” disse Sirius.
“Che cosa??? Ma è assurdo!! Non è vero! Non è vero!”
“Ho passato tredici anni ad Azkaban.” Disse Sirius.
Regulus spalancò la bocca atterrito.
No.
Non era possibile.

Sirius incolpato della morte di James.
“Perché..?”
Sirius e Remus sospirarono.
“è una lunga storia..te la racconteremo..” disse Remus. “Adesso..ce la fai a camminare?”

Ma Regulus continuava a guardare suo fratello. Suo fratello.
“Ti hanno incolpato della morte di James..” sussurrò.
Delle lacrime rigarono il viso di Sirius.
Solo lui e Remus potevan capire forse la portata del dolore che questo poteva significare.

“Sei stato ad Azkaban..” gli accarezzò uno zigomo con le dita.
Negli occhi di Sirius, il dolore più profondo.
E poi il viso di Regulus si contorse in una smorfia di sofferenza e dolore, dopodiché appoggiò il volto contro la sua spalla e cominciò a singhiozzare, stringendolo forte.

Remus lasciò a loro del tempo insieme ma dentro di sé non abbassava la guardia, temeva che Regulus non fosse veramente Regulus, era meglio restare in guardia.
Poi tutti e tre si apprestarono a lasciare la stanza per lasciare l’ufficio.

Prima che potessero farlo però, una specie di miagoio provenne dall’arco.
Si guardarono tutti e tre.
“C’è un gatto là dentro?” chiese Sirius.

“No. Non credo.” Rispose Reg.
“Accio gatto.” Disse Remus.
Niente.
Un miagolio sordo si ripetè.

Molto perplessi i tre lasciarono la stanza.



Quando Sirius portò Regulus a Grimmauld Place, sorreggendolo con un braccio, quasi rischiò di perderlo di nuovo, quando il quadro di sua madre, vide Regulus. Strillò subito, continuando a gridare “Amore mio. Amore della mamma, sei tornato finalmente, vieni qui.”
Sirius guardò a bocca aperta, il quadro di sua madre, lacrimare di lacrime irreali, un sorriso gioioso, fare capolino da lei. Era inquietante e insieme la cosa più dolce che avesse mai visto.
Regulus fece un sorriso timido e malgrado si tenesse a malapena in piedi, si avvicinò al quadro della madre e lo abbracciò.
Sirius si voltò verso Remus che gli aveva messo una mano sulla spalla e si tuffò tra le sue braccia, singhiozzando.
“Sfogati, Sirius, sfogati. Ci sono io qui con te. C’è anche tuo fratello.”
 
 
 
 
*


L'amore dei due fratelli



“Sei certo che non sia la cosa migliore portarlo al San Mungo?” gli stava chiedendo Sirius in cucina.
“Reg ha bisogno di riposo e della sua famiglia e per famiglia intendo te. Non sono io a doverti dire queste cose, non è vero?” disse Remus facendogli l’occhiolino.
“Lo so, lo so, ma io..” si morse il labbro.
“So che sei molto preoccupato per lui, Sir, lo sono anche io, ma riflettici, Reg è in stato confusionale, ma evidentemente in buona salute, non credo sia la cosa migliore arrecargli troppo stress, non oggi. Insomma, è appena tornato in vita. Magari aspetta un po prima di portarlo a fare tutti gli accertamenti del caso.”
“Sì, sì, hai ragione, come sempre sei il più saggio del gruppo, Rem. E io ti ringrazio tanto.”
“Sì, lo so, do sempre il meglio di me, quando vedo uno dei miei migliori amici, felici.”
Lo sguardo di Sirius si incupì.

“Ehi, che stai pensando? Guarda che ne ho diversi, oltre a te, conta Harry, i suoi amici, la famiglia Weasley, sono un po come una seconda famiglia. Mica sono come te, un orso bruno che non vuole avere nessuno.” Tentò di distrarlo dal pensiero di James.
“Non sono più così, da molto tempo, l’affetto del mio figlioccio mi ha dato un calore che non pensavo di poter provare di nuovo.”
“Sì, ecco, dunque, regola 1: non dire frasi così ambigue, se non vuoi essere frainteso, e 2, non dire < figlioccio > ti fa sembrare vecchio.”
Sirius scoppiò in una risata.
“Ti voglio tanto bene, Rem.” Disse abbracciandolo di nuovo.
“Devo essere geloso?” chiese il nuovo arrivato.

Regulus era lì davanti a lui, ancora bello come l’ultimo giorno che l’aveva rivisto.
“Credo che qui qualcuno stia reclamando le tue attenzioni, Felpato. Vi lascio soli.” Poi si bloccò.
“Se è un inferius, uccidilo e torno ad aiutarti a seppellirlo.”
 
Quando se ne fu andato, Regulus guardava ancora lo spazio vuoto lasciato da Remus.
“Scherzava, vero?”

“Umorismo nero, Rem è fatto così. È l’unico umorismo che conosce.” Disse il Black compiaciuto.
“Io..non credo scherzasse del tutto. Lui non si fida ancora di me, vero?”
Sirius gli pose una mano sulla spalla.
“Reg, negli anni in cui sei stato via, siamo stati traditi da più persone che io possa contare, e da un sacco di falsi amici, persone insospettabili travestite da agnelli, è normale che Rem sia un po protettivo nei miei confronti. Sono stati tempi duri. Per tutti, credimi.”
Reg gli rivolse un sorriso dolcissimo.
“Voglio sapere tutto. Non nascondermi niente.”
Sirius lo fissò con un’occhiata penetrante.

“D’accordo, ma prima devi farti una doccia. Anche se sembri pulito, non ti fai una doccia da..16 o 17 anni, che cavolo.”
Regulus sorrise.
“Me la fai tu?”
Per qualche secondo, l’atmosfera scese.
“Reg..io..”
“L-lascia stare. È un pensiero stupido..o meglio, una battuta stupida..n-non avrei d-dovuto..”
Sirius gli afferrò un braccio con dolcezza.

“Pensavo volessi i tuoi spazi, ma se sei tu a chiedermelo..e va bene. Andiamo di sopra.”
 
 
Casa Black era come Regulus ricordava, ma allo stesso tempo, era diversa. Forse è questo che accade, quando per tanto tempo torni in una casa e la trovi come prima.
Alla fine tutto torna come prima, ma non è più la stessa cosa.
Regulus sapeva che non poteva aspettarsi che Sirius lo accogliesse con un bacio, forse era addirittura presuntuoso SPERARLO, dopo tanti anni. Non erano più ragazzini, quel treno era passato e forse pensare a questo dopo una cosa forte come una “resurrezione” sarebbe considerato sacrilegio nei confronti di un Dio, sempre se un Dio esisteva.
Eppure non poteva fare a meno di sentirsi ferito all’idea che Sirius si fosse voltato quando Regulus cominciò a spogliarsi.
Entrò nella doccia e da lì, disse:

“Sirius non sei costretto a rimanere con me, puoi andare se vuoi, posso fare da solo.”
Nessuna risposta, Regulus sentì solo il fruscio dei vestiti cadere molto in fretta e Sirius aprire la porta della doccia.
“Sai, sei più idiota di quanto ricordassi, tutti questi anni non ti hanno cambiato, Reg.”
Regulus quasi avvampò a trovarselo così vicino, poi notò che era quasi nudo, a eccezione di un paio di boxer neri.
“Hai lasciato i boxer.” Notò. Sperò non sembrasse come un’accusa.
“Non volevo metterti a disagio.” Disse Sirius, entrando con lui nella doccia.
Regulus tentò di fare di tutto per non piangere.

A disagio!!! Siamo stati a letto insieme!! Ma forse lui l’ha dimenticato. O forse non vuole ricordarlo!! Vuole fare di tutto per scordarlo! E io stupido! Stupido! Stupido!
 
Cercò di fare di tutto per distrarsi, si insaponò con il sapone liquido, che gli scappò dalle mani quando percepì che Sirius si era sfilato anche i boxer e li aveva gettati via. Il sapone cadde sulle mattonelle.
“Maledizione..” sussurrò lui.
Non fece in tempo a chinarsi che le mani di Sirius gli avvolsero la vita.
Sentì il respiro mozzarsi.
Erano insaponate come lui.
E lui era caldo attorno a lui. Come allora.

“Come devo fare con te, Reg?” gli sussurrò caldo e ammaliante. “Io non ho dimenticato..”
Regulus si girò verso di lui, gli occhi lucidi. Forse tra poco sarebbe scoppiato.
“Non mi sbagliavo quindi, è per questo che nascondevi le lacrime..” disse, asciugandogliele con le dita. “Perdonami, Reg..io pensavo fossi troppo sconvolto per..volere che parlassimo di..”
“Sirius, in tutti questi anni, il pensiero DI TE è stato la cosa che mi ha tenuto in vita. Non ho fatto altro che sognare di stare con te. Non mi sono mai stancato di volerlo..per tutti questi anni.”
“Nemmeno io! Nemmeno quando hai cancellato la mia memoria..impedendomi di ricordare il grosso sacrificio che hai fatto per me.”
Regulus si irrigidì a questo.
“Non parliamone qui, per favore.”

“Come hai potuto farlo, Reg? Non avevi diritto di scegliere per me. Come hai potuto strappare anche il ricordo della più bella notte della mia vita?”
“Non capisci che io l’ho fatto, PER TE, stupido??? “ gli battè dei pugni sul petto.”Non volevo che cercassi Voldemort per vendicarti! Perché è quello che avresti sicuramente fatto! Non volevo che soffrissi per ME. Io l’ho fatto PER TE.”
“Ho sofferto lo stesso per te, sciocco.”
Regulus si irrigidì.
“L’incantesimo mi ha fatto scordare SOLO l’amore che attribuivo a noi, i pensieri, i sentimenti a livello cosciente, ma non mi ha impedito di PROVARLO o di sentire che ero ancora legato a te. Non ESISTE una magia che è in grado di scacciare via l’amore, Reg.”
Gli occhi di Regulus cominciarono a lacrimare subito.

“Guardami.” Gli disse prendendogli il viso tra le mani. “Io non ricordavo quello che mi aveva avvicinato a te, i nostri momenti felici, ma dentro di me soffrivo all’idea di averlo perso, questa è una cosa che né tu né Voldemort avreste mai potuto levarmi.”
“Sirius, mi dispiace così tanto, non avrei mai voluto..”

“ A me NON dispiace. È un’altra conferma del fatto che quello che provavo per te, che entrambi provavamo, era autentico, la mia sola speranza è che tu..lo provi ancora.”
Il bacio di Regulus fu la sua risposta, all’inizio fu impacciato, ,ma poi le carezze di Sirius, bagnate e carezzevoli, lo sciolsero e i due si baciarono sotto la doccia, stretti in un abbraccio dolce e ammaliante.
Si insaponarono a vicenda, all’inizio con dolcezza, poi sempre più freneticamente, ma ancora non ci fu il sesso, erano entrambi ancora troppo sotto tensione per il ricongiungimento.
Quando uscirono dalla doccia, Sirius avvolse lui e Regulus in un asciugamano, poi si buttarono sul letto della camera di Sirius e si baciarono ancora nudi e avvolti dall’asciugamano.
“Avrei voluto..fare questo con te, quando eravamo ragazzi.” Disse Regulus sussurrando sulle sue labbra.
“Ma io sono felice che lo fai ora. Con me.” disse Sirius, carezzandogli il collo , prima di baciarlo ancora.
 

Dopo circa cinque minuti, si staccarono. Sirius cominciò a vestirlo, anche se Regulus si lamentava di non essere un marmocchio.
“Prima che tu faccia una visita medica, non sono sicuro della tua circolazione e dei tuoi movimenti.” Si giustificò Sirius.
“Certo, certo, dì piuttosto che non riesci a smettere di mettermi le mani addosso.”
Sirius si zittì e il fratello ridacchiò.
“Sirius..credo tu voglia sapere come faccio a essere ancora vivo. Non mentire, lo so che vuoi saperlo.”
“Non sei obbligato a dire niente, ora, voglio che tu ti riposi e ti senta a tuo agio.”
Ma l’altro scosse la testa.

“Ho avuto ANNI per stare fermo, immobile. Adesso voglio raccontarti tutto. Chiama il tuo amico. Voglio racontarlo pure a lui.”
Sirius si affrettò a chiamare Remus.



Remus pensò di non poter essere più scioccato di così, ma si sbagliava.
Pensava che niente avrebbe superato il grandissimo sollievo di rivedere Sirius VIVO e la notizia incredibile che Regulus Black fosse tornato dalla morte, ma si sbagliava ancora una volta.
Quello che Regulus raccontò loro, aveva davvero dell’incredibile.
L’adorabile fratellino di Sirius, non più così piccolo, ormai, anche se sembrava nonostante l’altezza esser rimasto identico ad allora, visto che era cambiato pochissimo, mise davanti al lupo mannaro, una serie incredibile di eventi che lo scioccarono oltremodo.
Dovette aggrapparsi al suo migliore amico, per non cadere.
Regulus raccontò ad entrambi che Voldemort, la causa di tutte le sue sofferenze, aveva UNA FAMIGLIA.
Una famiglia? Ma stiamo scherzando? Quell’uomo orribile aveva una famiglia? I mostri NON DOVREBBERO avere una famiglia.
Non solo, Voldemort aveva un FRATELLO, un fratello che gli aveva voluto addirittura BENE!
Voldemort aveva addirittura PIANTO.
Per quell’amore aveva deciso di risparmiare Regulus, l’aveva messo nel Velo!
Ma Regulus e Seth avevano avuto una conversazione, un incontro sconvolgente, di cui gli altri erano del tutto all’oscuro, che li sconvolse.
 
 
 

Lo straordinario incontro tra Regulus, Damian e Seth

C’è qualcosa che non va. Qualcosa di sbagliato..
Regulus lo capisce subito, appena vede un ragazzo la cui luce è talmente potente da abbagliare tutto lo spazio circostante.
Regulus non crede alle auree, il fatto di per sé può apparire strano, visto che esiste la magia, forse credere alle auree sarebbe un po come credere all’amore, e dopo che si è separato da suo fratello, niente ha più importanza, soprattutto l’amore, perché se da qualche parte fosse mai esistito veramente, è MORTO.
Sì, l’amore è morto, come Dio, forse una volta era esistito ma poi è morto anche lui, abbandonando gli uomini.
Eppure, se Sirius fosse ancora lì con lui, sarebbe disposto ancora a credere alle vecchie menzogne, che l’amore esiste, che c’è una luce in fondo al tunnel, che gli uomini possono ancora essere salvati..
Quel ragazzo braccato dai mangiamorte, aveva qualcosa in lui, che spingeva a credere alle vecchie menzogne.
Regulus non sapeva vedere le anime, ma, si convinse che se ne fosse stato capace,. Probabilmente sarebbe riuscito a vedere la sua. Decise un colore.
L'aurea di quel ragazzo sarebbe stata bianca, accecante, o forse azzurro, un azzurro luminoso, come e più del mare, salato più del mare, sì perché la bellezza BRUCIA come il sale, e più profondo dell’oceano.
Si pensa sempre che il colore della purezza è gialla, o bianca, e rosso è il colore dell’amore, ma se invece il colore della purezza fosse BLU? Se l’amore fosse BLU? Bellissimo eppure crudele, come il blu, che ti scava nell’animo, freddo e crudele, come l’oceano. Il blu è bello ma non è caldo, è freddo, freddo, freddo.


Si avvicinò ai mangiamorte.
“Che state facendo? State perdendo tempo con un ragazzino? Ma non vi vergognate?”li attaccò, cercando di modulare il ritmo della voce, non doveva tremare, ma suonare arrabbiato. Più ti mostri arrabbiato e più le cose vanno bene, fai credere che sei arrabbiato per la perdita di tempo, non mostrare compassione, MAI.

“Questo bambolotto vorrebbe parlare con il Lord in persona, ci stavamo facendo quattro risate.”
I mangiamorte risero. Regulus lo guardò curioso.
“Perché vuoi parlare con lui?”
“Ma perchè vuole morire giovane, ci sembra ovvio.” Sghignazzarono i due.

“Ho bisogno di parlare con lui.” Disse l’altro ma non specificò di cosa. “Mandare..un messaggio..ma non sono una minaccia..”
“Certo che non lo sei, carino. Ma vedi, non abbiamo bisogno di messaggeri, per conto di quel stupido club che avete istituito tra di voi. Se ti portiamo con noi è solo per divertirci a torturarti, o credi veramente che il Lord abbia tempo da perdere con te?”
Sghignazzarono ancora di più.

“Va bene, lo accontenteremo, sarà divertente, vedere cosa..”
“NO!!” pessimo errore, non avrei dovuto. Suonavo come fossi disperato.
Ma non ci fu bisogno del mio intervento, all’istante i mangiamorte vennero presi come da un grido acuto, tenendosi il braccio e sembrarono sconvolti.
Regulus aggrottò le sopracciglia.

Quando finì l’agonia, i due si rivolsero al ragazzo.
“Beh, sembra che è il tuo giorno fortunato, il signore oscuro è arrabbiato, molto arrabbiato, ha fretta e non vuole che perdiamo il nostro tempo con un moccioso, ha detto di lasciarlo andare, oggi si sente di buon umore e vuole premiare con la misericordia.”
Regulus rimase basito davanti a un simile controsenso. Ma come, non aveva appena detto di essere arrabbiato?

Ma i mangiamorte erano stupidi e non facevano domande, ne controbattevano ai suoi ordini.
“Smamma ragazzino e ricordati che non sarai mai più così fortunato.”
Ma lui con grande orrore di Regulus, si ribellò.
No, vi prego, portatemi con voi! So che vi sarò utile, devo assolutamente parl..”
“Mi occuperò io di questo perditempo, voi tornate pure al vostro compito.” Dico io arrabbiato.

“Ma il Signore Oscuro ha det..”
“Ho capito, non sono sordo! Non intendo ucciderlo, ma ciò non include essere più gentile del dovuto con un simile tardo di mente. Andiamo, abbiamo un po da discutere.” E si allontanò prendendolo per un braccio.

I due rimasero un po perplessi, poi si smaterializzarono pensando che dopotutto in caso, Voldemort avrebbe punito lui, non loro.
 
 
 
 
Quando si furono allontanati abbastanza, Regulus perse tutto il suo autocontrollo.
Si può sapere cosa è tutta sta pagliacciata?? Vuoi morire, giovane?”
Seth non si lasciò scomporre, dalla sua rabbia.
 
“Torturami pure se vuoi, sono disposto a tutto se ciò mi porterà a conoscere il tuo padrone o anche solo potergli parlare almeno una volta.”
Regulus era ancora più impressionato. Una simile faccia d’angelo, un criminale? Il mondo meritava l’estinzione.
“Come può una simile faccia d’angelo, desiderare passare al lato oscuro?”
 
“Non desidero questo! Desidero solo parlare con LUI.”
“Perché???”
Un’ombra di dolore attraversò così forte il ragazzo che Regulus provò l’impulso di abbracciarlo e stringerlo forte a sé per consolarlo ma non lo fece.
Il ragazzo abbassò gli occhi.
“Non posso dirlo..ma non voglio fargli del male..davvero..solo..”
 
“Se non vuoi farlo tu, lo farà la mia magia, sto per violare la tua mente, volevo avvisarti.”
“Cosa? No. Non farlo, ti prego!!”
Regulus non si sentì mai tanto malvagio come in quell’occasione, si sentiva davvero sporco dentro e cattivo, ma lo fece lo stesso, si sentiva morire ma lo fece.
Uno scudo sembrava fare forza per allontanarlo, ma ciò nonostante avvertì qualcosa.
 
Il ragazzo stava facendo una fiera resistenza, tuttavia, Regulus riuscì a intravedere qualcosa, come una specie di LEGAME, come un laccio emostatico ma saldo, saldo come il SANGUE, un legame di sangue? Può essere?

“Quello che ti lega a LUI, è più di una specie di venerazione di quella che hanno i suoi discep..cioè NOI per lui vero? Tu non sei un esaltato, che vuole la gloria, tu CREDI DAVVERO, di avere un legame con lui e forse è perfino vero.”
 
Seth si coprì la faccia con le mani e singhiozzò.
“Dimmi chi sei.”
“Io..io PENSO..credo di essere..un componente della sua famiglia.”
Era logico che dire la parola FRATELLO lo faceva soffrire molto e Regulus capì questo perché anche lui era un fratello.
Quella realizzazione, lo fece tremare e sentire più vulnerabile come non mai, abbassò la guardia e non si rese neanche conto che Seth lo stava guardando adesso in modo sospettoso.

“Un altro mangiamorte mi avrebbe già attaccato..o ucciso..o riso di me..tu sembri..diverso..perchè?”
“Cosa? Ma no. Ti stai sbagliando..è solo che..” Regulus ci mise qualche secondo più tardi a inventare una scusa credibile, non riuscì a rimettersi subito la sua maschera e questo fu un errore, Seth si aggrappò al suo braccio con una mano e Regulus sentì un dolore fortissimo, come la MORTE.

Si chiese se ci si sentiva sempre così, quando eri sottoposto a una forza legiliens o se era solo lui a sentirsi così, perché il dolore del ricordo di Sirius era ancora così forte e doloroso.
Si sentiva violentato. Era una cosa così forte che avrebbe preferito MORIRE.
Poi riprese il controllo di sé e diede uno schiaffo forte a Seth che crollò dal’altra parte della strada.
 
 
 
“Come…come OSI. Dovrei UCCIDERTI.” Disse lui ansimando. La rabbia lo accecava ma niente era paragonabile alla PAURA. Chi era quel ragazzino così dotato da poter fare questo a un mangiamorte?
Seth ora lo guardava con lacrime che gli rigavano la faccia.
“Sapevo che non potevi essere malvagio! L’ho visto dai tuoi occhi..quello che provi..la tua sofferenza..”
Regulus si dimenticò all’istante della purezza apparente di quello strano mago, andò da lui e lo tirò per i capelli.
“COSA HAI VISTO, PARLA!!”

La tua sofferenza!!” mugolò l’altro. “Sei così tanto infelice..il tuo cuore appartiene a un altro ragazzo..un’altra persona..è di famiglia..non ho visto altro..credimi..niente di privato..non avrei potuto..non avrei mai osato..ho solo sentito tanta sofferenza..e un volto..” Regulis lasciò piano andare la presa.. “Tu e io siamo uguali..l’avevo capito da subito..un altro mi avrebbe ucciso e torturato..ma tu no, tu sembravi capirmi..”

“Ti stai solo illudendo ragazzino, TU NON MI FAI ALCUNA PENA.”
“Non voglio la tua comprensione! Solo..ringraziarti..”
“Ringraziarmi?” ripetè Regulus come istupidito.
“Sì!! Ora grazie a te, sono tranquillo, mi hai dimostrato che era come pensavo, non esiste niente di cosi corrotto che non si può risanare, tu sei in un posto che non dovresti stare, tu non dovresti stare qui, ma con lui! Lascia che mi offra io al tuo posto! Se lui avrà ME, magari ti lascerà andare e potrai tornare da lui. “

Regulus era terrorizzato. Chi era questo ragazzo che era in grado di sconvolgergli l’anima molto più di quello che erano mai riusciti a fare Voldemort e lo stesso Sirius?

Si accorse a malapena di mettersi le mani tra la testa. Il brivido della tentazione lo stava sopraffacendo, rimpianse di aver odiato e provato pena per tutti quelli che erano cascati nella sua morsa, poveri sciocchi! Poveri diavoli. Ora che capiva quanto crudele fosse la tentazione voleva tornare indietro e chiedere scusa a tutti quelli che aveva giudicato! Voleva implorare il loro perdono!! La tentazione era peggio dell’odio, ti consumava, ti faceva uscire pazzo. La tentazione aveva il profumo dell’amore e l’amore ERA UN DEMONE.

Crollò in ginocchio e Seth gli prese le mani tra le sue strappandole dal suo viso. Era caduto in ginocchio con lui e Regulus provò l’impulso di spingerlo via, prenderlo in braccio e portarlo via, nasconderlo.
Se qualcuno li avesse visti ora, adesso, li avrebbe puniti, se li avesse visti qualche mangiamorte o Voldemort, non avrebbe mai immaginato cosa avrebbero potuto fare loro, un simile gesto di tenerezza da parte di un mangiamorte ad un nemico, equivaleva alla forca.

“NOOOO. LASCIAMi.” Si scrollò lui di dosso e poi si rannicchiò su se stesso, poco lontano, uggiolando come un animale ferito.
 



Quando tornò in sé, pochi secondi dopo, vide un’ombra agitarsi poco lontano. Credeva fosse la Morte arrivata per punire e uccidere lui e quello strano ragazzo, invece era il suo amico DAMIAN.
Ma certo! L’incantesimo che avevano fatto per essere un tutt’uno per proteggersi! Damian aveva ascoltato ogni singola parola ed era intervenuto. Ma non poteva permettere che uccidesse o facesse del male al ragazzo, doveva proteggerlo.
Ma Damian lo avrebbe fatto? Voleva credere di no, ma la speranza e la fiducia erano per gli stolti.

Poi sentì delle parole che gli straziarono il cuore.
 
“Lascia che venga io! Che mi offra al posto di Black!”
“Sei un folle! Perché mai dovresti volerlo fare? È un percorso buio,senza via d’uscita. Non lo capisci?”
“Lo capisco benissimo!”
“E allora perché??”

“Perché…i fratelli non dovrebbero mai essere separati..a meno che non siano costretti..” disse Seth con gli occhi scintillanti di lacrime.
 
Dicono che quello che non ti uccide ti fortifica, forse fu questo a dargli la forza di gridare.
“NO!! Fatti gli affari tuoi!”
Si girarono tutti e due verso di lui.

“Black..” Damian lo chiamava sempre per cognome.
“Lascia stare i sacrifici da eroi degli anime! In questo circolo c’è spazio per un solo martire, non per due!” disse Regulus.
“Tu.. non dovresti stare lontano da..”
“Tutti noi abbiamo un destino e questo è il mio! Se mi sono sacrificato per mio fratello, per essere una persona migliore per lui, per dargli un futuro migliore, credi davvero che lascerei qualcun altro a soffrire al posto mio?”

“Ma è quello che IO VOGLIO. LO STO CHIEDENDO IO, AVREMMO QUELLO CHE ENTRAMBI DESID..”

“SEI SOLO UN POVERO STOLTO! Io ho fatto tanto per essere all’altezza del ragazzo che..che amo con tutto il mio cuore. Mio fratello. Se ora ti consegnassi al mago più crudele che il mondo ha mai conosciuto..non sarei degno di tornare da lui. Non sarei migliore di un assassino a sangue freddo. Tu ameresti mai uno così, che venda un’altra persona al suo posto?”

Seth trattenne il fiato, non sapeva cosa dire.
Si avvicinò incautamente e strinse le mani di Regulus.
Damian lo stava guardando e Regulus provò l’impulso di sotterrarsi mille metri sottoterra.
“Io non ti conosco..ma tu stai soffrendo tanto e io voglio solo..”

“Ogni uomo ha un destino, anche se costellato di sofferenza, un destino tracciato che a volte può cambiare ma non spetta a un altro decidere, io ho delle altre cose che mi tengono ancorato a terra..” si girò a guardare la faccia di Damian, forse un giorno quella faccia lo tradirà, ma non oggi, non ora, ora lo rende ancora felice, lo tiene incollato al terreno, lo aiuta a tenere insieme i pezzi e quindi Reg gli è grato, ora,domani non lo sa, ma lui vive il presente, qui e ora, Reg pensa che se tutti avessero ragionato in questo modo, le persone sarebbero state più felici.

Regulus si rigira a guardarlo e ora è lui a tenere le mani di Seth, a tenere insieme i pezzi, perché quando hai una connessione spirituale con qualcuno, ti mescoli fino a non riconoscere più dove inizi tu e dove finisce l’altro.
“Non spetta a te salvarmi, Seth.

Sembra che dire il suo nome ad alta voce lo abbia fatto crollare, i pezzi si sono infranti come un vaso che cade. E Regulus si stranisce di pensare che questo possa essere causato da un nome, un singolo nome. Desidera tornare indietro e rimangiarsi quel nome ma non può farlo oramai.
“Come fai a sapere come mi chiamo? La legilimanzia?”

“No..” e ora piange anche Regulus. “La chiamano la connessione dell’anima, esiste anche tra le persone, tra i babbani, dicono sia una specie di magia naturale a cui hanno accesso anche i babbani, è solo che non lo sanno. Nei momenti di massimo dolore e sofferenza, due anime possono essere così in sintonia e collegate nel loro medesimo dolore da avviare come una sorta di telepatia, la loro mente inconscia registra informazioni sull’altro senza saperlo, i babbani non possono avere accesso a queste informazioni che rimangono relegate nell’inconscio, ma i maghi, in queste situazioni, proprio perché MAGHI, possono registrare queste informazioni, è un po come la legilimens ma è una cosa che avviene senza che tu lo decida, è un potere fuori controllo.”
“Un po come l’AMORE..” disse Seth.

Damian si mette in mezzo, ai tempi Regulus pensava che fosse l' impazienza di perdere così tanto tempo, la PAURA che arrivasse uno scagnozzo di Voldemort o lui stesso a scoprire che conversavano e piangevano insieme ad un mago che avrebbero dovuto uccidere, a spingerlo a interrompere quella cosa penosa.

POV REGULUS 

Quanto mi sbagliavo Non era ne pena, ne paura, ne impazienza a spingerlo, semplicemente voleva impedirmi di crogiolarmi ancora in questa sofferenza, voleva liberarmi da tana agonia!”
E così fece un Oblivion su Seth.
Prima di allora non sapevo che si potesse fare un Oblivion su qualcun altro per qualcosa di diverso che dal proprio egoismo, ma per altruismo, per allevare le proprie pene.

E quella fu la seconda volta che Damian mi salvò.
Alla fine si stava dimostrando un essere umano più meritevole di me,.
 
Mi accorgo a malapena di essere preso in braccio e portato via, Damian che mi tiene tra le braccia, se qualcuno, mio fratello mi vedesse, penserebbe che mi sono fatto una love story o che sto morendo.

Sento Damian biascicare qualcosa, qualcosa a proposito che questo diavolo di incantesimo era una porcheria.
Sorrido e mi accuccio al suo petto, sto imparando a leggere Damian.
Lui parlava in questo modo perché l’incantesimo aveva devastato anche lui emotivamente.
Dubito che vorrà riprovarlo.

Eppure io sono così felice di aver provavo questa cosa con lui.
 
 

Damian e Regulus parlano di Piton

Quando torniamo alla base di Voldemort, io provo a dire tutte queste cose a lui, provo a dirgli quanto sia speciale, unico, migliore di me, un essere umano decente, di gran lunga superiore a me che sono solo un povero relitto che si crede un eroe e invece è solo un relitto distrutto, ma lui scuote la testa, mentre la stanza si riempie di erbe aromatiche e di ribollii di pozioni nel calderone.


“Se io sono così, è perché TU mi fai essere così, sono i tuoi sentimenti a farmi comportare così, mi influenzi, quindi tutta questa bellezza che tu mi amputi, deriva da una fonte che saresti tu..”
Rimango allibito davanti a queste parole.

“Quindi potresti smetterla di piangerti addosso? Mi faresti un gran piacere. Tra l’altro, se pensi che questo sia un inganno per non farmi essere arrabbiato con te, ti dico che gradirei essere arrabbiato ancora a lungo. Mi stai costringendo a sopportare quell’assurdo pipistrello di Piton, che da quando siamo tornati, non fa che tempestarmi con richieste e domande su cosa stiamo combinando.”
“Piton??” sentire il suo nome mi fa scoppiare qualcosa dentro che assomiglia al dolore.

“Sì, lui..non capisco cosa c’è tra di voi, siete tipo, amici o qualcosa del genere?”
“Una volta..insomma..a Hogwarts ci siamo frequentati per un periodo..”
Damian mi guarda allibito.
“Tu e il pipistrello?”
“è durata poco, ma siamo poi rimasti amici..condividiamo la stessa malinconia..provo grande affetto per quel ragazzo..anche se ci siamo un po allontanati..lui..queste pozioni sono merito suo?”
“Già..” disse Damian sbuffando ma in modo sorpreso. “Suppongo allora che dietro il terzo grado a cui mi ha sottoposto, si celi una sorta di preoccupazione nascosta sotto strati di arroganza e curiosità malsana per i segreti altrui..”
“Ti ha detto che è preoccupato per me? “

“Ma figurati! Piton dire cose del genere? Preferirebbe essere avvelenato da una creatura magica e restare senza antidoto! Ha detto però cose strane! Tipo che vuole essere sicuro che queste cose funzionino e reagiscano bene al problema, di tenerlo informato perché gli è di grande utilitá, visto che lo aiutano a diventare più grande come pozionista, di non sprecare nessuna goccia, di far valere il mio talento e dimostrarmi degno di avermi dato cose preziose come le sue pozioni, che se scopre che ho trattato male le sue cose, me l’avrebbe fatta pagare e poi ha continuato a tempestarmi per venire qui ad assicurarsi che non trattassi male le sue cose o non tentassi di rubare NULLA.”

Regulus sentì qualcosa sciogliersi nel suo petto e fare un male cane.

“è il modo che ha Severus per sapere le cose venendo a patti con il suo orgoglio. Quando ti ha detto che vuole essere sicuro che la pozione reagisca bene al problema, voleva dire che voleva assicurarsi che io stessi bene e guarisca, quando ha detto di non sprecare nessuna goccia è perché ogni cosa, un mescolamento o un giro sbagliato possano rendere nulla l'antidoto o la pozione curativa, ha fatto leva sul tuo orgoglio, parlando del tuo talento, per spingerti a dare il meglio senza dirti esplicitamente di fare il meglio per curarmi, e quella cosa sul rubare le tue cose..poteva minacciarti per ridargliele, non avrebbe bisogno di venire qui..ma vuole..vedermi..”

Damian annuì e una sorta di strano sorriso, lo pervase.

“Adesso l’ho capito..ma prima no..vedi il mio discorso, Reg? Tu con la tua luce fai questo, sciogli i cuori di noi mangiamorte! Non dire più quindi che non sei degno di noi o che io sono migliore di te, il farmi capire questo, già questo ri rende migliore. Grazie a te ho scoperto che anche noi mangiamorte possiamo essere quasi umani.”

Regulus non riusci a dire più niente, si stava quasi addormentando.
“Dunque vorresti che venisse qui?”
“sì, per favore..”
“Lo sai vero, di non aspettarti coccole o altro vero? È alquanto improbabile perfino che ti saluterà, non voglio che tu ci rimanga male nel caso..”
“Già solo vederlo e sapere che si preoccupa per me, mi è di gran conforto , non preoccuparti, Damian, e anche quello che tu hai fatto per me, lo sai che lo apprezzo tanto, vero?”
Damian sbuffò.
“Mi ringrazi per averti impedito di raggiungere il fratello che tu ami tanto?”
“Sì, perché non sarebbe stato giusto e lo sai anche tu..non possiamo..raggiungere la felicità, rendendo infelici gli altri..”
Damian non lo abbracciò , perché i mangiamorte non si rendono ridicoli con simili gesti da babbani mollaccioni, solo diversi minuti dopo, quando Regulus stava oramai per piombare nell’incoscienza, gli sembrò di sentire come delle braccia avvolgerlo in un caldo tepore.
Ma sicuramente si sbagliava.
O forse no.
A volte si poteva ancora credere alle vecchie menzogne.
 
 
 
 
*

Che fine ha fatto Peter Minus? 

Remus e Sirius rimasero allibiti davanti alle rivelazioni di Regulus. Questo era grande. Era una cosa davvero gigantesca e se si partiva già così, non osavano immaginare che portata avrebbero avuto, altri tipi di rivelazione da parte sua.

“Abbiamo sempre trattato male quel ragazzo..forse su qualcosa ci sbagliavamo, Felpato.” Disse Remus.

“Non dire assurdità!” disse Sirius scocciato ma un po a disagio. “Non cambio certo idea su Mocciusos, solo perché ha creato una pozione e quindi ha fatto solo il suo dovere da essere umano..non è un santo, se anche si è redento..dobbiamo sempre ricordarcelo. Il fatto che mi sia scusato con lui..questo non cancella tutto..ad ogni modo concentriamoci di più su queste rivelazioni, se ritrovassimo questo ragazzo.. potrebbe essere la chiave per fermare Voldemort.”
“Felpato! Vorresti davvero rimettere in mezzo questo povero ragazzo dopo tutto quello che ha già passato?”

“No..non sto dicendo..e comunque siamo in guerra, siamo tutti coinvolti. Era solo un’idea..a questo proposito…Remus, credo che ora dovremmo raccontare qualcosa..noi..gliel’ho promesso.”
“Tipo..a cosa ti riferisci tra le tante cose?”
“Tipo il colpevole della morte di James e Lily.”
“Non gliel’hai ancora detto????”
“Ehi non gridare, mi sento a disagio a parlarne, ok? Volevo rimandare il più possibile questa conversazione.”
“Oh, Felpato, sei incredibile.”

“Vi prego..” si intromise Regulus. “Sirius non mi ha ancora detto perché è stato incolpato della morte dei Potter, io sono morto molto prima che LUI potesse orchestrare un simile piano, non immaginavo..cioè sapevo che odiava i Potter ma non fino  aquesto punto e ora voglio scoprire chi è stato a togliere il sorriso a mio fratello.”

Remus e Sirius si guardarono amareggiati.
“è stato Peter Minus.”
Regulus abbassò lo sguardo mortificato.
“Speravo non mi faceste il suo nome.”
“Tu..lo conosci?” chiese Remus timido.

“Sì..io..oh non pensate che io..quando l’ho visto arrivare tra i mangiamorte, io avrei voluto avvisarvi del pericolo..ma Voldemort me l’ha impedito e mi ha cancellato la memoria per impedirmi di avvisarvi!” e raccontò loro quello che lo stesso Voldemort aveva ripristinato in lui prima di gettarlo nel Velo.
“è accaduto lo stesso giorno che Damian ha parlato di suo fratello, perché non ce l’hai detto subito?” chiese Remus cercando di non assumere un tono accusatorio.

“Tra questa valanga di informazioni, e i troppi anni passati nel Velo, la mia memoria non  è così lucida come se queste cose fossero capitate una settimana fa, sono passati più di sedici anni! E poi volevo aspettare perché sapevo poteva essere un argomento che vi avrebbe feriti..ma non immaginato che lui..oh, è così terribile..così grave..io non lo sapevo..credetemi..io..”
Il suo corpo venne scosso dai singhiozzi e Sirius lo abbracciò consolandolo.
“Ti crediamo..ti crediamo..”

“Sì, a questo proposito, ci sarebbe una cosa da dire, su Perer Minus, Felpato, credo sia il momento di dirlo..” disse Remus.
“Non ora, Rem.”
“Ma è troppo importante.”
“Non vedi come sta?”
“Vi prego, ditemi tutto, non fatemi star in ansia, cos’altro ha fatto Minus, ha fatto del male a qualcun altro?”

Peter Minus è passato al lato buono. Abbiamo scoperto che è innocente e sta dalla nostra parte noi, è riuscito a staccarsi dal parassita immortale con sette vite.” Remus lo disse tutto d’un fiato, per impedire a Sirius di impedirglielo, e Regulus assunse un colorito sempre più bianco a ogni parola e poi scoppiò in lacrime.
“Bel lavoro, Rem.” Disse Sirius acido.

“Ehi, solo perché TU non hai mai perdonato il nostro..amico..non signfica che..”
“Ha ucciso il NOSTRO migliore amico, Remus!”
“Senti, lo so che tu non hai mai digerito la sua morte, ma..non vi eravate chiariti?”
“Beh!! Forse pensavo di averlo perdonato e invece non..”
“Peter….lui è davvero riuscito a sottrarsi alla maledizione Imperius?”

I due si voltarono verso di lui e Remus lo accolse con un sorriso gioioso.
“Sì..preparati perché c’è un’altra storia che merita di esser raccontata.”
 
 
E fu così che fu il turno di Remus di raccontare della storia sorprendente di Peter Minus, del fantastico viaggio attraverso il tempo di Harry durante il quarto anno, che il loro amico aveva deciso di intraprendere per salvare Cedric e Minus, di come Minus passò dalla loro parte, di come riprese un rapporto con il migliore amico di Harry, di come fosse rimasto un ragazzo, di come alla fine gli somigliasse così tanto. Dovette scansare uno schiantesimo da parte di Sirius a queste parole, ma era la verità.

Peter sembrava così buono..forse solo uno come Regulus poteva superare la sua bontà.
Raccontare questo a Regulus sembrò rallegrare il giovane e Sirius guardò Remus come un ringraziamento, e a Remus sembrò di rivedere lo stesso ragazzo dei tempi della scuola, quel giovane spenserato che era ancora amico di James. Un giovane che ancora non aveva perso così tanto.

“Vorrei..sì, io vorrei..credi che io potrei..”
“Incontrarlo? Ma certo che sì!!”
Sirius sembrava combattuto.
“Sei sicuro che sia..”

“Ma stai scherzando, Sir? Ti rendi conto di quale sorta di miracolo sia stata il ritorno di tuo fratello? Credevo che niente potesse superare il miracolo di Peter, che fosse solo quello una sorta..di..favola, dell’amore, del bene che sconfigge l’odio, ma mi sbagliavo! C’è qualcosa di ancora più bello. Ben due persone che credevamo perdute, per motivi differenti, sono tornati da noi. È la luce che sconfigge l’oscurità, è una cosa che può portare solo gioia in mezzo a tanto dolore. Questi due devono incontrarsi assolutamente!”
“Certo..ovvio che è una cosa bella..dopo Peter..anche lui..”

Aveva un sorriso triste e Regulus gli accarezzò la guancia.
“So che non posso sostituire..quello che per te era un fratello d’anima..se potessi..farei cambio per restituirtelo, Sir..”
“Non dirlo neanche per scherzo.” Disse Sirius scuotendo la testa con energia, ma le lacrime caddero e Remus trovò che dimostravano che Regulus come Remus potessero leggergli dentro cime nessun altro.

Ma forse talmente fu il senso di colpa, che Sirius abbracciò subito Regulus.
“Non dirlo neanche per scherzo, sei uno stupido. Tu se il cuore mio.”
Ma sia Remus sia Regulus, sapevano che era una frase vera a metà.

Certo, Sirius non avrebbe mai scambiato la sua resurrezione con quella di James, ma sapevano comunque che il suo cuore era diviso in due, lui soffriva ancora per Jamie, era inutile provare a negarlo e probabilmente pensare al fatto che due delle persone che lui amava si erano salvate e pensare che ora i malandrini erano riuniti tutti tranne il suo preferito, era di sicuro devastante per lui.
Non doveva sentirsi in colpa per questo. Era ingiusto.

“Felpato..manca tanto anche a me,..” gli disse Remus, abbracciandolo anche lui.”


La città segreta del Velo

Regulus raccontò loro una cosa che finora non aveva ancora raccontato. Quando Damian aveva raccontato a Voldemort del suo incontro con Seth, aveva parlato in prima persona, ma non aveva raccontato i dettagli e Voldemort aveva quindi pensato che fosse stato solo Damian a incontrarlo, in realtà era stato Regulus prima e poi Damian, ma questo Regulus non lo ricordò subito perché Damian gli aveva fatto un incantesimo Confundus sul momento quando parlava con Voldemort.
Una volta che Regulus entrò nel Velo per, il velo del suo cuore gli fu dissipato.
Si ricordò quindi di cosa era davvero successo e ancora una volta provò un affetto incredibile per il suo migliore amico. Lui aveva voluto proteggerlo.
Sperò che fosse felice ora, dovunque egli fosse adesso.
Sperò che riuscisse a ricostruirsi una vita.
E dentro il Velo lui ne trovò un’altra di Vita.
 
Viveva con Sirius ed era felice. Un’altra vita, un altro mondo, insieme alle persone che amava.
James era sempre presente, come i malandrini, erano tutti felici e camminavano di notte, fino alle 4 del mattino e andavano in giro tutti insieme in giro per negozi.
I negozi non chiudevano mai, neanche di notte. Ed erano illuminati , sempre, e le commesse erano sempre gentili, nessuno odiava mai nessuno, non esisteva il freddo o la stanchezza, o l’odio.
James era sempre James, lo guardava e rideva, scherzava con lui e Regulus di rimando.
E continuava a chiedergli scusa, per tutto, a volte piangeva, James gli sorrideva con quel sorriso meraviglioso e gli diceva: “Non devi scusarti, Reg. è tutto a posto. È un’altra vita, quella!”
Ma Regulus lo guardava con un sorriso triste, che cosa significava quello? No, lui voleva scusarsi, scusarsi all’infinito, perché James glielo impediva? Aprì la bocca per scusarsi di nuovo, ma braccia gentili lo avvolsero intorno alla vita. Sirius.
“Lascia perdere.” Gli sussurra.
Regulus si blocca, vede i malandrini continuare a camminare nella notte, li imita con Sirius ancora attaccato a lui, e nello sfondo, nell’ombra vede un gattino nero, con occhi celesti che lo fissa.
Si tira dietro una sottile riga gialla, come ombre che lascia attorno al suo paesaggio.
 
 
A volte è difficile, a volte Regulus sente che c’è qualcosa di sbagliato, di vivere in un mondo che non gli appartiene, a volte si sente morire di nuovo, peggio, si sente AFFOGARE, ma poi sente un miagolio e tutto torna a posto.
Come quella mattina in cucina, aveva un tremendo mal di testa, ma il miagolio del gatto che ormai era abituato a trovarsi dappertutto, lo raggiunse.
“Dai da mangiare a Sogno, amore?” chiese Sirius.
Certo, lui avrebbe SEMPRE nutrito il suo guardiano dei sogni.
Il responsabile di quel sogno meraviglioso che stava vivendo.
 
 
 
Una notte lui vide un castello argentato, brillare come un albero di natale. Sapeva di essere l’unico a vederlo, aveva provato a chiedere a Sirius se lo vedesse e lui disse di no, ma poi ci erano andati insieme e lo avevano visto.
Ci erano entrati e avevano visto un mondo fatto di ombre e di luci, un castello enorme in cui si riunivano tutte le persone che erano state infelici, per raccontare la loro vita, per festeggiare, vivere e mangiare insieme.
Era come una Hogwarts globale, magica, una grande famiglia.
Sirius all’inizio era spaventato dalla scoperta di questo nuovo mondo, Regulus non lo capiva, ma poi lui disse una cosa strana:
“Reg…io non credo di essere REALE.”
E il mondo di Regulus crollò un’altra volta, i ricordi tornarono in quel momento, anzi, erano sempre tornati, quasi ogni notte, a volte quasi ogni mese, ma lui li scacciava sempre con la felicità. Si era illuso che fosse il suo mondo vero.
“Non sono il tuo vero Sirius, qualsiasi cosa io sia, non sono reale e neanche i miei amici lo sono.” Disse triste.
“Io credo che chi non sia reale, non sappia di esserlo.”
“Se ora mi costringi a passare con te, potrei scomaprire per sempre. Io non avvertirò niente ma tu..è quello che vuoi davvero?”
Regulus lo baciò con passione.
“è quello che voglio, perché ti amo così tanto che ho portato te perfino quaggiù e se il mio..il nostro amore può fare questo, tu non scomparirai mai, sarai sempre con me, nessuno può mandarti via.”
Sirius sembrava per metà rassicurato e quindi lo seguì.
 
 
Ascoltando tanta gente, Regulus scoprì che quelle persone, le persone del CASTELLO, erano tutte le persone che erano cadute nel Velo e avevano preso coscienza della loro condizione, erano in un certo senso ILLUMINATE, solo chi lo scopriva, poteva accedervi.
“Hai visto? Anche tu ci sei entrato, sei più tranquillo adesso?” gli chiese Regulus accarezzandogli la mano.
“No! Sono ancora più terrorizzato! Perché io non sono mai caduto nel Velo! Io sono..sempre stato qui.”
Regulus ponderò su quella risposta. Sirius aveva ragione. Lui non era mai stato nel Velo o questo forse significava che…
“Sirius! Non è che…dopo che io sono scomparso, tu sei caduto nel Velo per prendermi? Dimmi che non hai fatto una cosa così stupida!”
“è inutile, Reg.” scosse la testa lui. “Non ricordo niente della vita che tu mi dici, la mia vita è questa..mi dispiace, so che non è vera, che la mia vita reale è un’altra..ma io..non lo ricordo..prendimi per quello che sono..un'ombra del tuo vero amore che è sempre vissuta qui e quindi non ricordo altro.”
Regulus annuì e poi lo abbracciò per consolarlo, ma sapeva che c’era qualcosa che gli sfuggiva.
 
 
*
“IL VELO!!!” gridò Sirius, interrompendo il racconto di Regulus. “Io ci sono caduto DAVVERO, DENTRO.”
Regulus rimase a bocca aperta. Ma certo. Ora collegava tutto. Era successo esattamente come nel suo sogno dentro al velo.
Quindi..il Velo aveva previsto il FUTURO?
“Ma è successo quest’anno solo, Sir!” disse Remus. “Quindi non puoi essere stato nel Velo con Regulus per più di quindici anni.”
“Aspetta..credo di ricordare..nel Velo..quando ci sono caduto dentro..ho visto qualcosa..un CASTELLO..un castello luminoso con luci azzurre, io ci ero attirato..volevo entrarci, ma poi cambio DIREZIONE, mi giro, vedo Regulus che mi sorride, lo rincorro, lo rincorro,in un tunnel senza fine.”
“Che significa questo?” chiese Remus.
“Magari inconsciamente sapeva che una parte di lui è stata sempre con me. In fondo è un mago.” Disse Regulus.
“Comunque vai avanti, ti prego!” disse Sirius.
“Feci delle ricerche mentre vivevo nel Velo, in una biblioteca. Scoprìì un libro, un grosso libro sugli animali ritenuti oscuri che invece erano animali buoni, il Velo era tra questi. Tutti pensano erroneamente sia un mostro che si ciba delle anime e le divora, ma non è così. Si sono sbagliati tutti. è vero che il Velo è un organismo vivente, ma lui non fa del male alle anime, ma le accudisce, costruisce dei paradisi per loro, fa in modo di alleviare le loro pene, curare le loro anime…lui ha tanto bisogno di compagnia e di affetto, le anime sono la loro famiglia. È come un cucciolo, bisognoso di affetto.”
Sirius e Remus si guardarono.
“Io mi sono preso cura di lui in tutti questi anni, lui, il CUCCIOLO, ama tutti, ma ha scelto ME.”
“Quel miagolio che abbiamo sentito nella sala..” disse Remus restando senza fiato.
“Era lui. Ne sono sicuro. Mi ha chiamato.” Disse Regulus mentre delle lacrime scivolavano sulle sue guance.
Sirius guardò Remus terrorizzato. Remus alzò le braccia come per dire Cosa ti aspetti che io faccia?
“Reg..” disse Sirius gentilmente. “Lascia perder ora quell’essere, abbiamo cose più importanti di cui occup..”
Si è preso cura di me per tutti questi anni! Non intendo abbandonarlo!” singhiozzò Regulus tenendosi il volto tra le mani.
“Ragiona, se anche fosse così, cosa pensi che possiamo fare? Lui è..insomma..il VELO..è la sua natura..”
“Dobbiamo cercare di portarlo con noi.”
“Cosa??? Sei uscito fuori di senno?? Non possiamo! Lui è fatto così!! E rischiamo che uno di noi resti di nuovo intrappolato nelle sue fauci!”
“Non gridare così, Sirius!” reagì Remus.
“Non sa quello che dice!!!”
Remus e Sirius continuarono  a gridare in quel modo per diverso tempo fino a che Remus non prese per un braccio Sirius e lo trascinò di nuovo in cucina per parlargli da solo.
 
 
 
 
 
“Devi essere più comprensivo nei riguardi di Regulus e di quello che ha passato.”
“Guarda che lo sono invece!”
“Non sembra! Quella cosa.di cui parla..gli ha fatto compagnia per tanti anni, gli ha regalato il sogno di una vita insieme a te, è ovvio che lui..”
Non è un dannato cucciolo, Remus! Non possiamo portarlo con noi! Se proviamo anche solo ad avvicinarci, cercherà di intrappolare di nuovo noi, o lui, io non posso perderlo di nuovo ora che l’ho ritrovato, non posso perdere di nuovo nessun altro!”
Sirius sembrava aver perso il controllo. Remus lo osservò.
“Se non vuoi farlo tu, lo farò io.”
“Non costringermi a prendere la bacchetta,”
“Senti, Regulus ha rischiato la vita per tutti noi, PER TE, BRUTTO FIGLIO DI PUTTANA, non ha mai chiesto NIENTE, niente, ha sacrificato la sua vita relegandosi a una NON VITA, tutto per noi, e ora l’unica cosa che chiede, vorresti negargliela?”
“Remus..ragiona anche tu, ti prego, non vorrai tornare laggiù? E cosa speri di fare? Quella a cui mio fratello è tanto legato è una rappresentazione della cosa che l’ha imprigionato, non potremmo MAI trasformarla in un cucciolo in carne e ossa! E chi ti dice che se anche potessimo, non ci ucciderebbe, se anche solo lo toccassimo?”
Remus sembrava combattuto su questo.
“Chiederò aiuto a Piton.”
“CHE COSA???  Sei ancora più pazzo di quello che pensavo!” disse Sirius.
“Ti ricordi o no che lui ha preparato una pozione per me per evitarmi il dolore a ogni luna piena?”
“Ok, ma..”
“Niente ma!! Sirius, io da lupo mannaro posso capire il dolore di essere considerato un reietto e pure malvagio a causa della mia natura, non lascerò un altro essere SIMILE nella mia stessa condizione.”
“Remus..tu e mio fratello siete le persone più buone che io abbia mai conosciuto, dico davvero, ma ora, con tutta la storia di Voldemort..non possiamo preoccuparci di niente altro.”
“Sirius, tuo fratello è ritornato, VIVO e ci ha fatto un’importante rivelazione. Potrebbe essere la scoperta del secolo, non possiamo lasciar perdere.”
“E va bene, vediamo di fare quello che possiamo fare, ma dovrai stare lontano da quell’aggeggio infernale, casomai facci cadere Mocciosus.” E detto questo, il licantropo scoppiò a ridere fragorosamente.
 
 
 
*
Piton pensò che Remus fosse impazzito, quando gli chiese aiuto e soprattutto quando gli disse che cosa volevano fare, ma poi, con un sorriso compiaciuto, accettò di entrare nel reparto proibito della biblioteca di Hogwarts per avere accesso al alcuni incantesimi tra i più difficili.
Ne avevano trovato uno che consisteva nel richiamare a sé l’anima di un organismo che si nascondeva dentro un oggetto, a patto che anima e oggetto fossero un tutt’uno, non funzionava per esempio con gli Horcrux.
Era un incantesimo che richiedeva tantissima energia e soprattutto magia bianca, gli intenti non avrebbero dovuto essere malvagi, l’incantesimo avrebbe cercato di annullare l’incanto dell’oggetto per allacciarsi all’anima, per cui l’organismo vivente sarebbe diventato vivente anche nella loro dimensione, fuggendo da quell' astrale.
Gli organismi di cui parlava nel libro, si chiamavano ANCORE.
L’ancora rimaneva intrappolata in una dimensione onirica o astrale, facendo da custode delle anime in quel mondo, ma l’ancora poteva anche fuggire da quel mondo, ma non poteva farlo da sola.
“Cosa succede alle anime intrappolate li dentro se noi facciamo uscire l’ancora? Non è che il mondo si dissolve distruggendole vero? Non voglio che diventiamo responsabili di un genocidio.”
“In linea di buona, raggiungono questa dimensione, in linea di brutta, raggiungono il paradiso, trovando la pace. Ehi non guardarmi in quel modo, Black, è già tanto che ti sto aiutando, non sono onnisciente o veggente. Questi sono i rischi,, ed a ogni modo è come se fossero già morte no? Da un paradiso ad un altro che differenza potrebbe mai fare?”
Era inutile sperare in maggiore sensibilità da Piton, quindi Remus lo ringraziò e gli disse che aveva deciso di andare avanti.
 
Piton e Remus riuscirono a produrre un incanto così potente che, il Velo si trasformò nell’adorabile gattino che aveva fatto compagnia a Regulus per così tanti anni.
Regulus aspettava in un angolo, il gattino appena lo vide, gli andò davanti, tutti gli puntavano la bacchetta addosso, ma Regulus pregò:
“Non fategli del male. Lui..è mio amico.”
Il gattino gli arrivò in braccio facendo le fusa e tutti si tranquillizzarono.
Quella notte Sirius dormì nello stesso letto con Regulus e il gatto. Cosa bisognava sopportare per amore!
Sorrise tristemente all’idea che quell’essere era simbolo di sofferenza per lui perché gli aveva portato via il fratello, ma era anche simbolo della felicità del fratello, per quello che aveva fatto lui per tanti anni.
Harry saputo che Sirius si era rimesso, era corso ad abbracciarlo forte, trovandosi lì anche una quasi sua copia sputata.
“Chi sei tu?”
“Harry..questo è mio fratello..Regulus..” disse Sirius asciugandosi gli occhi.
“COSA?”
“Piacere di conoscerti, Harry.”

L'incontro tra Harry e Regulus



Harry rimase incantato a guardare Regulus.
Era come vedere una perfetta riproduzione del suo padrino.

Non una goccia d’acqua. Regulus non era una goccia d’acqua. Non era Sirius, era come se avesse potuto vedere la luce che aveva contraddistinto l’anima di Sirius ai tempi della scuola, e questa luce avesse intrappolato tutto, l’amore per i malandrini, l’amore per gli scherzi, quella sua aria così scanzonata e ribelle, l’amore per James, suo padre. Regulus anche vivendo in un’altra casa, in un’altra dimensione, era come se avesse intrappolato l’anima di un Sirius sedicenne e ne avesse preso una forma propria.
All’improvviso la consapevolezza che ora il suo padrino fosse FELICE nel rivedere una persona a lui famigliare, una persona della sua famiglia per cui aveva molto sofferto, di nuovo da lui, VIVA, ebbe il potere di fargli provare una felicità delirante, ad ondate, che minacciavano di farlo svenire.
“Sirius..mi ha parlato tanto di te.”
“Davvero?”

Harry non riuscì a resistere e lo abbracciò. Era incredibile la felicità che sentiva, nonostante non conoscesse quel ragazzo, ma la verità era che non era mai stato uno sconosciuto per lui, nel vero senso della parola.
Durante il quinto anno, Sirius si era aperto con lui, gli aveva parlato di questo fratello, che era scomparso e che forse era stato ucciso perché si diceva che negli ultimi tempi aveva cambiato idea, che si era reso conto di esser passato dalla parte sbagliata.

Si ricordava di come Sirius ne aveva parlato tra le lacrime,  di come disse di odiarlo e di non esser sicuro che in fin dei conti avesse cercato seriamente di opporsi a Voldemort. Lui credeva fosse scappato, e Voldemort gliel’aveva fatta pagare. Piangeva mentre lo diceva, Harry capiva che era diviso tra sperare che non fosse così, che in fondo lo aveva combattuto, per ricordarlo con onore e sperare che inece NON lo aveva fatto. Pensarlo vivo ma codardo forse era di gran lunga migliore.

“Abbiamo ritrovato Minus quando credevamo che fosse ormai perduto per sempre..se non abbiamo trovato un corpo..” aveva tentato di consolarlo Harry, mettendogli una mano sulla spalla.
Erano seduti sullo stesso letto di Ron, Sirius non si distaccò da quella sorta di strano abbraccio, ma scosse la testa.
“Un miracolo nella nostra vita è già uno di troppo. No, Regulus è morto, non tornerà mai più indietro. Non è come con Minus.”

Come puoi saperlo? Avrebbe voluto urlargli Harry, invece non ce la fece, le forze gli mancarono e semplicemente lo abbracciò. Per bene stavolta.
 
 
Si riscosse da quei pensieri e lasciò andare il corpo di Regulus, un po imbarazzato.

In quel momento arrivarono anche Ron ed Hermione, e Regulus raccontò a Harry la stessa storia che aveva raccontato a Remus e Sirius.
“Ero in questo luogo strano,  buio..cercavo qualcosa, non mi ricordo che cosa, che sarebbe servita per aiutarmi a sconfiggere LUI, non ricordo cosa fosse, mi dispiace, è tutto offuscato nella mia memoria..”

“Non ricordi se fosse un oggetto che potevi tenere in mano? Grande? Piccolo? Come una spada? O se sei riuscito a prenderlo?” chiese Remus.
Regulus scosse la testa, con gli occhi lucidi, era chiaro che si sentiva in colpa.

“Mi dispiace, ragazzi, sono stato colpito alla testa da vari incantesimi, per indurmi a ricordare cose del passato, non ultimo, anche un Confundus da parte del ragazzo che era con me,  e poi rinchiuso nel Velo. Se anche non fossi caduto li dentro, quello credo sia abbastanza. Non ero neanche sicuro di cosa dovessi prendere in realtà, so che in principio andai alla cieca, ma poi non ricordo cosa accadde.”
Harry sembrava deluso, avevano una possibilità per riuscire a sconfiggere Voldemort, ma non sapevano ora da dove partire.

“Non preoccupartil Reg, non è colpa tua. Noi continueremo comunque a cercare, magari Silente ha abbastanza elementi per riuscire a fare uno più uno. “ disse Sirius.
“Minus?” chiese Regulus a sorpresa.
Si guardarono tutti negli occhi.

“Mi avete detto che ora sta dalla vostra parte, voglio vederlo.”
“Ma certo. Penso proprio che sia un’ottima idea.” Disse Harry e fortunatamente per Regulus nessuno aveva niente da replicare.


Peter arrivò un’ora dopo l’arrivo di Harry. Si incontrarono in camera di Sirius, e Regulus rimase un attimo perplesso nel vedere come Peter sembrasse…piccolo.
Ma certo, Sirius lo aveva avvisato del suo piccolo problema, di come avesse dovuto farsi visitare al San Mungo per scongiurare possibili problemi fisici o neurologici, ma vederlo identico come allora..e forse addirittura ancora più giovane di allora, era..strabiliante.
Teneva la mano saldamente intrecciata a quella di un ragazzo dai capelli rossi.

“Va tutto bene, Ron, vorrei restare da solo con lui.” Gli disse.
Il rosso sembrò lasciarlo a malincuore, poi si avvicinò a lui timidamente, ma non osò fare altro.
“Mi ricordo di te,” disse. “Eri sempre gentile con me, ma io..ero troppo fuori di testa per accorgermene.”
Senza pensarci un secondo di più Regulus si fionda ad abbracciarlo.

Oddio, quanto deve avere sofferto questo ragazzo? Non oso immaginarlo, almeno io ero in un rifugio, un meraviglioso rifugio, in un sogno, sotto una campagna di vetro.
“Mi dispiace…sono una persona ignobile..” singhiozza. “Un codardo.”

“Ehi, tu non sei un codardo. Sei stato così coraggioso da riuscire a sconfiggere la maledizione imperius. Sei un ragazzo MOLTO coraggioso e sei di esempio per tutti.” gli tengo il viso tra le mani.
Sento qualcuno singhiozzare, è mio fratello Sirius.
“Ho sempre saputo che potevi farcela, Pet..”
“Tu..lo sapevi?”
Regulus annuisce.
Lui quasi scoppia di nuovo a piangere.

“Quando mi parlavi..ora ricordo, la tua gentilezza. Tu l’hai sempre saputo.”
“Non ho avuto abbastanza tempo.” Dice Regulus con il cuore rotto. “Non ho fatto in tempo a salvarti.”
“Ti sbagli. Tu l’hai salvato. Hai salvato tutti noi.” disse Sirius e senza aggiungere nient’altro, prese Peter e lo affogò in un abbraccio singhiozzante che stupì tutti, compreso il biondino.
“Sir..” disse lui scioccato.

“Non ti ho mai perdonato, Pet. In questi ultimi due anni, sono riuscito a perdonarti tante cose per me imperdonabili, ma di una non sono riuscito. Neanche tutte le volte che ti ho detto che l’ho fatto.”
“Lo so, Sir, mi dispiace da morire per Pot..”
“NO. Non capisci, sì, amo James, ma ti ho perdonato per quello e ti ho perdonato anche per il mio arresto, ma è anche un altro il motivo per cui non ho saputo perdonarti, perchè tu ci hai lasciati. Ci hai traditi e ci hai abbandonati. Eri il più..piccolo tra di noi e ci hai lasciati.”

Peter si accasciò tra le sue braccia.
“Mi dispiace.”
“Finalmente hai chiesto scusa, piccolo ratto.” Ridacchiò l’altro.
“Sono imperdobaile..tu non dovresti perdonarmi.” Disse, spostandolo delicatamente con un sorriso triste.
“James..James l’avrebbe fatto. Lui era il migliore. Il migliore tra tutti.” disse Sirius.

“Beh, direi che ora mi rimane solo da conoscere Kreacher, che ne dite? A proposito, dov’è?” chiese Regulus. “Non sarà mica..morto?” si chiese impaurito.
“Ehm, a dire la verità, non è più qui..è ehm a cucinare a Hogwarts.”
“Cosa?? Ma..perchè?”
“Perché non lo volevamo più qui dopo che ha tramato per far uccidere Sirius.,” disse Harry gelando subito la stanza di parecchi gradi.

A regulus cascò il mondo un’altra volta. Il suo elfo preferito..aveva tramato per far uccidere suo fratello? Come cavolo era possibile?
 
 
 
*
 
Quando Regulus e Kreacher finalmente si incontrano, l’elfo scoppia a piangere tra le sue braccia e sembra non riuscire più a smettere.
Regulus con grande pazienza, gli racconta cosa gli è successo, l’elfo ascolta tutto a occhi sgranati e poi quando Regulus gli chiede se gli aveva detto qualcosa o gli aveva raccomandato di tenere a bada qualcosa, l’elfo non ha dubbi.
Si trattava di un MEDAGLIONE.

Corre subito nella soffitta a cercarlo ma il medaglione non si trovò e Kreacher cominciò a gridare preso dall’agitazione.
Quelle grida fecero saltare in mente a Regulus un’altra cosa, prese l’elfo per le spalle e lo guardò dritto negli occhi pronto a fargli una ramanzina, mentre Sirius lo guardava male e nel frattempo continuava a cercare tra i sacchi dei cimeli dei Black.
Delle grida più forti delle altre distrassero Sirius dalla sua ricerca che tornò a guardarli. Era evidente che Regulus lo avesse appena rimproverato e ora l’elfo cercava di colpirsi con una vecchia ciabatta, trattenuto da Regulus.
 “Se vuole ammazzarsi, digli di darsi fuoco, ma lontano dalla mia vista.” Tuonò Sirius.
“Sirius, per favore.”
“Kreacher ha dato del dolore al padroncino,a Kreacher dispiace tanto.”

Ora anche Harry, Ron ed Hermione tentarono di strappargli la ciabatta.
Kreacher, d’ora in poi giurerai fedeltà anche a mio fratello. Non voglio mai più sentire che trami per ucciderlo, altrimenti…beh altrimenti mi deluderesti molto e qui non potrai mai più restare.” disse Regulus ancora stordito dalla notizia.

Sirius era basito e per un attimo non capì più nulla, poi ricollegò quelle frasi a cosa successe nel famoso ufficio misteri.
“Non è colpa di Kreacher! Kreacher è vissuto sempre nel disprezzo dei maghi, che l’hanno sempre trattato male, non sa cosa significa la gentilezza e Bellatrix…” cominciò Hermione, lanciandosi nel suo sololiquio.
“Reg..non dovevi..non c’era bisogno che tu..”

“Sì che c’era bisogno. Sei MIO fratello, Sir..” poi si voltò verso Kreacher. “Smettila, Kreach..ascoltami..” si inginocchiò piantandogli le mani sulle spalle.
“Sì, padroncino?” chiese l’elfo asciugandosi gli occhi.
“Quello che hai fatto, ha permesso a Sirius di essere li, quel giorno e di ritrovarmi. È stato grazie a te se ora siamo riuniti, se ora tu puoi anche solo parlarmi, ma SOPRATTUTTO grazie a Sirius.”
L’elfo si voltò esterrefatto verso il moro.
“Grazie a lui?”

“Sì, lui è caduto nel Velo, mi ha scoperto e ha fatto di tutto per tirarmi fuori, quindi io devo la mia vita a entrambi, ma se ci tieni a me, devi essere più gentile con Sirius perché è una persona a cui voglio bene.”

Kreacher stava già dicendo a ripetizione “il signorino Sirius ha salvato il padroncino Regulus.” E i suoi occhi si inumidirono di lacrime.
Sirius nel frattempo era troppo sotto shock della piega che avevano preso gli eventi e scappò terrorizzato, mentre l’elfo lo inseguiva chiedendogli se per cena volesse lo stufato con le patate.
“Sei fottutamente geniale, hai lo spirito dei malandrini.” Disse Ron chiedendogli di battere il cinque.

Harry sospirò. Chi se lo sarebbe mai aspettato che il fratello di Sirius avrebbe battuto il cinque con il suo amico Ron.

 






















Note dell'autrice:  Un pensiero per Team, che mi recensisce sempre tutto e veendo questo capitolone le sarà preso un colpo ahha xd
Povera xd Team, non preoccuparti se anche non commenti tutto. Lo capisco :))

Un pensiero anche per Abby: perdonami :(( so che non hai letto le altre storie e che con questo capitolo ti metto in seria difficoltà, mi dispiace, mi sento in colpa ma..io purtroppo devo pensare a cosa è meglio per la mia storia :((( e per questa storia era importante fare un capitolo anche esagerato, pur di non seminare capitoli sparsi e qua e là, evitando di mettere capitoli sparpagliati, prediligendo link che magari in molti non avrebbero letto :( questi pezzi erano troppo importanti x esser saltati :(
cmq non sei obbligata a leggere le altre storie ^^

ho parecchio da dire, il capitolo è ENORME quindi mi perdonerete, spero, se cercherò di essere breve e concisa xd
allora, magari non vi aspettavate la storia d'amore tra Sir e Reg ma io LI AMO e non mi è bastato inserirli in una sola storia LOL quindi beccateveli anche qui, xd ovviamente come è cominciato tutto, lo spiego nel link a inizio capitolo :) non potevo riportare qui 42 capitoli xd 

NEL VELO: lasciate che faccia alcune precisazioni :))
A scanso di equivoci, è Reg la persona che Sir vorrebbe tenere tra le braccia, anche se penso che effettivamente, la seconda persona sarebbe James, se potesse scegliere.
ho voluto rendere più realistica che posso questa scena e mi sembrerebbe STRANO che Sirius dopo una cosa del genere potesse tornarsene tranquillamente nell'Udfficio Misteri senza alcuna resistenza da parte di Remus xd
e non volevo che Remus credesse facilmente alla cosa di Reg, chiunque penserebbe che Sirius stia straparlando credo.
Inoltre, voglio specificare una cosa: Sirius aveva dimenticato SOLO l'ultimo incontro con Regulus, non tutta la sua storia d'amore con lui, altrimenti sarebbe stato anche un gran bel casino, non era realistico che i suoi amici non tirassero più in ballo Regulus.
Poi, una parentesi sui ricordi di Sirius, ho pensato fosse più realistico che ricordasse a poco a poco, non tutto in fretta, vedendo Regulus, ha ricordato le cose che aveva dimenticato e ha momentaneamente rimosso la vita dopo Regulus, ma non temete, era perchè era in stato confusionale al momento.


IN OSPEDALE: Spero non vi abbia deluso il fatto che non ho scritto il momento in cui Sirius ha ricevuto la notizia che il ragazzo a sostituirlo in ospedale sarebbe stato Peter. Magari un giorno scriverò questo missing moment, oramai sono la regina dei missing moment xd ma non ho proprio la forza di scriverlo ora...scusatemi xd Non c'è stata nessuna morte e quindi la casa è ancora di Sirius anche se cercherò il modo per far sì che sarà anche di Harry, per motivi di trama.

SALVARE REG. per quanto riguarda Remus e Sirius che salvano Reg,  lo so che sarebbe stato più epico se ci fosse andato solo Sirius ma..
che razza di amico sarebbe stato Remus se l'avesse lasciato andare da solo??
E so anche che il fatto dell'incantesimo di Appello sembra ridicolo, ma ora diciamoci la verità..Harry ha provato a farlo per richiamarlo? no xd
quindi NON SAPPIAMO se alla fine se l'avesse fatto, se avrebbe funzionato o no xd
e..vi piace il Velo trasformato in un gattino? ahhah


ora cerco di riportare l stesse note che ho riportato nello spin off (i 5 capitoli li ho riposrtati tutti qui, è la ragione del capitolo enorme, scusate )
dunque, spero non siate infastiditi dal fatto che Reg non ricordi del medagiione, purtroppo mi sono ricordata in ritardo che a quel punto poteva avvertire Silente del medaglione falso, ma siccome la scena di Silente nella grotta è proprio una di quelle cose che NON posso cambiare, ho dovuto inventarmi quacosa affinchè NON lo avvertisse. Non odiatemi xd amo Silente anche io e...sapete potrebbe esserci una sorpresa xd

HARRY E REG: Reg sarà il cucciolo della storia, insieme a Peter (che in questa storia è magrissimo e cucciolo) fatevene una ragione ahha mi divertirò anche a creare una bella bromance tra Harry e Reg!
   
 
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