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Autore: pokas    01/04/2020    5 recensioni
Quando dovrebbe essere una domenica calma e rilassante una password dimenticata fa partire il caos.
Un viaggio attraverso ricordi e amori, una sola domanda basta e spalancare il passato aperto a diverse esperienze e pieno di sentimenti di una persona semplice, una segretaria come tante che ha un'unica preoccupazione: rispondere alla domanda di sicurezza "chi è stato il tuo primo amore?".
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Presa dall'ansia iniziai a fare una lista delle persone che potevano essere le mie ipotetiche cotte vere e proprie, il nome più recente che mi tornò in mente era Fabiana.

Un anno prima di conoscere Daniele conobbi lei, bellissima, innocente, con le forme giuste. Era perfetta, non come me che non sono mai stata particolarmente abbondante, non lo ero per nulla. La conobbi alle superiori, avevamo tante cose in comune, soprattutto il passato. Entrambe figlie di genitori separati.

Non seppe mai cosa provavo per lei, non avrebbe mai dovuto saperlo. Il rapporto tra noi ci rendeva molto intime, ma io volevo di più, volevo il suo amore. Lei frequentava ragazzi disgustosi, che da lei cercavano solo una cosa, senza voler sapere nulla. Io conoscevo di lei tutto, io l'aiutavo, io la proteggevo, io la meritavo.

Erano desideri un po’ oltre il mio modo di comportarmi, non mi era mai successo di provare certe cose per lei, ma quella volta, esplosi. Era a casa mia, come ogni volta a parlare di ragazzi.
-guarda Chiara, questo ragazzo bellissimo mi ha appena scritto- disse mostrandomi una foto di un ragazzo biondo ed occhi verdi
-già, ti piace?- chiesi nascondendo il telefono dietro la schiena. Avevo creato un profilo falso, se lei si fosse innamorata di quel Mario, forse scoperta la verità sarebbe andata oltre il fatto che io ero una donna.

Posso anche essere sembrata disperata, ma il suo pensiero non mi dava tregua, la vedevo ovunque, la volevo ovunque. I giorni passarono, e non riuscivo a perdonarmi di passare il tempo ad ingannarla, ma ero troppo presa, come anche lei.

I messaggi dolci si trasformarono in spinti e da spinti si trasformarono in oscenità, mi vantavo tanto di essere una donna che odiava il modo disgustoso dei ragazzi di approcciarsi alle ragazze innocenti, ma la richiesta di una foto mi scapò e lì mi resi conto di aver toccato il fondo.

La foto del suo corpo era qualcosa di magnifico, ma non ebbi il coraggio di tenerla e la cancellai per sempre dal cel -tutto bene?- scrisse
-si, sei bellissima… ma forse non avresti dovuto farlo con così tanta facilità, ci sono tanti profili falsi in giro, come il mio per esempio- scrissi dall'account di Mario
-chi sei allora?- rispose
-non temere, sono un volto amico, ho eliminato dal cel la tua foto, non ne farò parola con nessuno, ma dimentichiamoci di questa storia- risposi poi la bloccai sul social ed eliminai l'account, ero stata un mostro, ma per fortuna mi sono fermata in tempo.

Di quella storia non ne parlai con nessuno, speravo tanto che Fabiana se ne scordasse eppure il giorno dopo la ritrovai davanti casa.

-hey a cosa devo la tua visita?- chiesi aprendo la porta
-ho una storia assurda da raccontarti- rispose entrando
-riguardante?- 
-un ragazzo bellissimo anche se un po’ strano, un certo Mario- disse sedendosi sul divano
-hem… dobbiamo proprio? Non è che io ami molto parlare di ragazzi- cercai di sviare la discussione
-ne troverai uno anche tu che ti farà vibrare l'anima-
-tu l'hai trovato?-
-speravo fosse Mario, mi ci trovavo bene, ma poi è scomparso-
-forse non è chi ti ha raccontato di essere- dissi senza guardarla in faccia
-bhe è questo che mi preoccupa, se non avesse davvero 17 anni? E se fosse un anziano pervertito?-
-bhe non avresti nulla da temere a meno che non hai fatto qualche cavolata con quel cel-
-bhe forse…- iniziò preoccupata ed imbarazzata, non potevo farla stare male per un guaio combinato da me
-facciamola finita, sono io Mario, ho cancellato la foto e ti chiedo scusa-. Lei mi fissò sorpresa, non rispose si alzò e se ne andò senza fiatare, il mio piano era andato in pezzi, per uno stupido desiderio avevo perso la mia migliore amica.

Non la sentì per molto, fino a quando non mi vibrò il cel -dobbiamo parlare. Fabiana.- c'era scritto. Erano le 9.30 di domenica mattina, una vecchia fiamma mi aveva mandato un messaggio dopo anni ed io non avevo ancora mandato il mio documento al capo.
   
 
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