Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: Babbo Dark    12/04/2020    3 recensioni
[Omegaverse], [AU Teen Wolf/Mulan], [Omega!Stiles/Alpha!Derek], [tutti vivi], [tutti licantropi].
Stiles Stilinski è un Omega diciottenne il cui sogno principale è quello di rendere onore alla propria famiglia; la sua vita cambia drasticamente quando, a causa dell'invasione dell'esercito delle chimere, suo padre verrà chiamato alla guerra. Nel disperato tentativo di salvare padre e famiglia, Stiles rinuncerà a tutto e con l'aiuto del draghetto Mushu si imbarcherà nella sua impresa più difficile: passare per Alpha e arruolarsi nell'esercito della Contea.
A grande richiesta torna su EFP questa AU che pubblicai tempo fa, ho cercato di rendere onore sia alla precedente fanfiction (che purtroppo è andata perduta) che al Classico Disney; spero di aver fatto un buon lavoro!
Genere: Azione, Comico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Theo Raeken
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Sterek in Disney... '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Note iniziali: buona domenica e buona Pasqua a tutti voi, lupetti del mio cuore! Come passerete la giornata? In quale stanza della casa mangerete il pranzone pasquale? Io lo farò sulle scale, così giusto per movimentare la giornata…

Coooomunque, passiamo alle cose serie: come detto ieri, ecco a voi il primissimo capitolo di questa long; devo ammettere che Noah mi fa un po’ pena, poveretto, e il peggio deve ancora arrivare… Ammetto che sto ridendo come un matto nel ricordarmi le battute scritte per nonna Stilinski, io amo il personaggio del Classico e spero ancora che facciano uno spin-off tutto dedicato a lei ‹3
Come noterete si parla di Sindaco e Contea nella storia; questa modifica geografica (passatemi il termine) sono stato costretto a farla proprio a causa del Classico Disney a cui mi sono ispirato. In “Mulan” si parla di Impero Cinese e Imperatore, visto che è ambientata agli inizi del decimo secolo se non sbaglio, e fare la stessa cosa con questa fanfiction mi sbrava un poco stupido; altra cosa che ho modificato è il rapporto Alpha/Omega. Mi sono ispirato al pensiero tipico del maschilismo più becero, proprio per indicare la situazione di Stiles e l’importanza delle sue decisioni future; in assenza di un concetto simile il suo atto di mascherarsi da Alpha per salvare il padre non avrebbe un’importanza rilevante e, ammettiamolo, la scena in cui Mulan viene smascherata è bellissima…

Che dire della scelta dei personaggi? Credo che nessuno più di Deucalion possa fare il Sindaco di Beacon Country e Talia è perfetta per il ruolo del generale Shang (visto e considerato che suo figlio darà filo da torcere al nostro protagonista…); per il momento questa storia sarà aggiornata settimanalmente, per il futuro possiamo anche aumentare a due capitoli pubblicati. Sfortunatamente mi sono reso conto che la descrizione dell’addestramento di Stiles è venuta più lunga del previsto (da due capitoli a cinque) ma non potevo evitare di descrivere tutto il percorso fatto dal ragazzo per poter portare onore a tutti.

Nel capitolo accenno al concetto di disonore ma non lo spiego a fondo, questo perché la descrizione di ciò che comporta essere disonorati avverrà nel capitolo otto e sarà lo stesso Stiles a farla; tuttavia, se qualcuno di voi vuole avere degli spoiler, oppure è semplicemente curioso, me lo faccia sapere e provvederò.

Essendo una song-fic e un’Omegaverse, ho deciso di modificare leggermente il testo della canzone “Molto onore ci darai” e di inserire, tramite i diversi stili, tutti i partecipanti della canzone; forse sarò io ma un Derek cantare m’intriga parecchio… Qui di seguito trovate tutte le indicazioni.
Non credo di aver altro da dire e quindi vi saluto, vi abbraccio e vi auguro una buona lettura. Ci vediamo di sotto!
 

Babbo Dark
 
 

Allison
Kira
Hayden
Omega
Danny
Ethan
Claudia
Miriam
Malia
Stiles
Popolo

 
 


Il più raro e il più bello di tutti…
Capitolo Secondo: Molto onore ci darai

 
 
 

Il Sole si levò pigramente dall’orizzonte, illuminando il paesaggio con i suoi caldi raggi di luce, ma ad accoglierlo non ci fu il placido russare dei licantropi o i borbottii insensati di qualche lavoratore notturno, bensì gli animi inqueti e timorosi di uomini e donne; la notizia dell’invasione era riecheggiata rapidamente per tutta la Contea di Beacon, risvegliandone gli abitanti e informandoli della situazione, e non ci volle molto prima che Alpha e Beta si riunissero per discutere dell’argomento, immaginando quale strategia sarebbe stata attuata dal loro Sindaco nonché la prossima mossa delle chimere.

Incentrati sulle loro paure, i mannari non notarono il fuoristrada militare sfrecciare rapidamente per le vie della capitale, ignorando qualsiasi segnale stradale o semaforo; Talia Hale si era sempre definita un Alpha pronta a tutto, capace di sostenere anche le battaglie più ardue, ma non appena udì la notizia della caduta del fronte nord percepì il proprio lupo fremere spaventato e ulularle nel petto. La donna era a conoscenza della doppia natura di quegli esseri, lei stessa aveva condotto un’indagine sul presunto luogo di nascita delle chimere, e dopo diversi scontri con quei mostri aveva capito quanto potessero essere letali; così, non appena fu pronta, salì a bordo del suo mezzo e lasciò l’Accademia Militare di Sunnydale per potersi recare il prima possibile dal Sindaco, elaborando nel viaggio la strategia più idonea per affrontare la situazione.

Così, parcheggiato malamente il fuoristrada tra le linee bianche, l’Alpha scese rapidamente dal veicolo e corse all’intero del palazzo sindacale, scostando brutalmente tutti i Beta e gli Alpha che si affaccendavano nei loro compiti; non ci volle molto prima d’intravvedere la figura alta e snella del Sindaco, intento a dialogare amabilmente con il suo vice.
 
 

«Mio Alpha, presto! Dobbiamo portarvi in un luogo sicuro!» esclamò Talia entrando della stanza e ignorando gli sguardi irritati dei consiglieri sindacali.

«Generale Hale, è un po’ che non ci vediamo…» il Sindaco le sorrise e si congedò dai consiglieri con un gesto del capo prima d’indicare una finestra laterale «Facciamo due passi.» disse con naturalezza prima di incamminarsi, subito seguito dalla donna; quando la finestra si chiuse, l’uomo sospirò pesantemente e si massaggiò le tempie. Solo in quel momento Talia si rese conto dell’aspetto stanco del suo vecchio amico, con le scure occhiaie a deturpargli il volto e i capelli appesantiti da quella che, ne era certa, era stata una pesante nottata insonne.

«Deucalion…» sussurrò l’Alpha posandogli un braccio sulla spalla, attirando l’attenzione del suo interlocutore «Sei in pericolo, le chimere si stanno muovendo rapidamente e non puoi rimanere nel palazzo! Non posso perderti amico mio, non posso…» disse prima di scuotere appena il capo, l’aria satura dell’odore di preoccupazione e tristezza.

«Camminiamo.» le rispose Deucalion prima di muoversi.
 


Nel silenzio assordante che li circondava, i due Alpha si persero nei propri pensieri mentre la città, poco a poco, riprendeva vita e la classica monotonia quotidiana; le auto iniziarono a immettersi nel traffico, i bambini si precipitavano a prendere lo scuolabus, i ragazzi parlottavano tra loro mentre si avviavano alla scuola… Tutto sembrava così dannatamente normale eppure, nonostante tutto, entrambi sapevano che non era così; le chimere avevano sferrato il primo attacco alla loro Contea e si stavano muovendo all’interno dei confini, asserragliando le città e distruggendole così come avevano fatto dall’inizio della loro creazione. Gli Alpha sapevano che non c’era tempo da perdere, che ogni secondo era prezioso, e quando si ritrovarono nuovamente davanti la porta che li aveva visti uscire pochi istanti prima sospirarono contemporaneamente.
 

 
«Il mio popolo ha bisogno di me, non posso scappare.» disse Deucalion mentre osservava un triste sorriso tirare le labbra della sua amica «Talia, te la senti di dirigerti a nord? È fondamentale scoprire i piani di Raeken e cercare di fermarli il prima possibile, non possiamo perdere tempo.» la donna annuì e indurì lo sguardo prima d’illuminare le proprie iridi di rosso, immediatamente imitata dall’amico.

«Agli ordini.» rispose Talia con un sussurro per poi stringere la mano del Sindaco, sugellando quella tacita richiesta di attenzione reciproca; i due, sorridendosi un’ultima volta, rientrarono nello stabile dove ad attenderli trovarono i consiglieri sindacali, che non si erano mossi di un centimetro in quel breve lasso di tempo.

«Generale, ho già ordinato di far preparare tutte le forze militari presenti nella Contea.» disse Deucalion mentre osservava la grande cartina della città posta sopra un lucido tavolo in noce «Signor Deaton…» uno dei consiglieri, un Beta di colore silenzioso e dall’aria attenta, annuì e fece un passo nella direzione del Sindaco, pronto ad attuare qualsiasi suo ordine «Scriva un avviso di arruolamento, un Alpha o un Beta di ogni famiglia sarà chiamato alle armi per servire la propria Contea.» il mannaro annuì e sparì rapidamente dietro una porta alla sua sinistra mentre Talia, spalancando la bocca, fissava confusa il suo vecchio amico.

«Mio Alpha, mi permetta…» sussurrò la donna avvicinandosi appena all’altro «Credo che il mio plotone, nonché tutti quelli presenti nella Contea, siano sufficienti per combattere la minaccia. Perché arruolare dei civili e utilizzare risorse per trasformarli in soldati semplici?» chiese aggrottando le sopracciglia; Deucalion, però, sospirò rumorosamente e afferrò una bottiglietta d’acqua abbandonata a pochi centimetri di distanza dalla mappa prima di vuotarla del suo contenuto.

«Mistic Falls, Wolfville, Bree Land…» iniziò a elencare l’uomo, lo sguardo severo puntato alla parete di fronte a sé dove primeggiava lo stemma di Beacon City «Tutte queste Contee alleate sono state conquistate dalle chimere, i loro Sindaci sono morti e la popolazione sterminata.» Talia abbassò lo sguardo e ringhiò, ricordando perfettamente le emozioni provate quando quelle notizie giunsero al suo orecchio non meno di sette mesi prima «Non voglio correre il rischio di prendere sottogamba questa situazione, Generale, inoltre vorrei ricordarle che se un singolo granello di sabbia può sbilanciare i piatti di una bilancia, un singolo soldato può rovesciare le sorti di una guerra.» la donna annuì e sospirò pesantemente prima di rialzare la testa e fissare il profilo dell’Alpha «Dobbiamo fermare questa carneficina, vendicare i caduti, e imparare dal passato…» Deucalion si voltò, incrociando lo sguardo con la sua amica e sorridendole apertamente «Quando questa guerra sarà finita dobbiamo apprendere la lezione per evitare che la storia possa ripetersi! Abbiamo già commesso quest’errore, ignorando gli esperimenti del Dottor Valack e gli orrori che accadevano nella “Drug’s Perfect”; ora quel folle è morto, ucciso dalle sue stesse creature, e la fabbrica è stata distrutta ma ciò non basta a fermare quei mostri.» Talia annuì e sospirò nuovamente, portandosi una mano al fianco mentre l’altra veniva posata sul tavolo «Non sappiamo niente sulle chimere, solamente il fatto che sono licantropi aventi una tripla natura.» le ricordò per poi incrociare le braccia al petto.

«Le fermeremo.» disse Talia prima di eseguire il classico saluto militare e, dopo aver abbracciato il suo amico d’infanzia, marciò spedita verso l’uscita; nella sua mente iniziava a delinearsi la strategia perfetta per poter sfruttare al meglio le risorse a sua disposizione.
 

 
***
 

 
I raggi solari filtravano tra le alte costruzioni in cemento, illuminando le numerose lapidi disposte ordinatamente per il Beacon Hills Memorial Cemetery e permettendo agli intarsi dorati di brillare; lì, chiuso all’interno della propria cappella di famiglia, si trovava un Alpha chino sulle ginocchia, intento a pregare la vecchia litania tramandata di generazione in generazione nella sua famiglia. Noah Stilinski era un uomo comune, non possedeva nessun elemento straordinario, eppure il suo nome era conosciuto per tutta la Contea; il suo ruolo di sceriffo, infatti, l’aveva portato a collaborare fianco a fianco con i migliori membri dello staff sindacale e ben presto, caso risolto dopo caso risolto, la sua fama iniziò ad arrivare alle orecchie di ogni mannaro.

L’apice della sua carriera fu raggiunto un uggioso giorno di metà aprile quando, dopo mesi d’indagini e appostamenti, Noah era riuscito ad arrestare Kate Argent, la piromane di licantropi; durante la colluttazione, però, la Beta decise di sparare un proiettile allo strozzalupo contro il ginocchio dello sceriffo ma nonostante la ferita e l’avvelenamento, l’Alpha riuscì ad arrestarla. Dopo quell’evento Noah non era più riuscito a camminare normalmente, tant’è che il Sindaco gli aveva accordato un piano pensionistico anticipato, e l’uomo ben presto iniziò a usufruire di una gruccia per potersi spostare tranquillamente in ogni dove.

In quella mattinata d’ottobre insolitamente calda, l’Alpha si era alzato alle prime luci dell’alba per potersi recare nella cappella di famiglia con lo scopo di pregare i propri Antenati visto che, allo scoccare del mezzodì, il suo unico figlio sarebbe stato esaminato dalla Mezzana e Noah, nonostante l’immenso amore che provava per il giovane mannaro, era terrorizzato da un possibile esito negativo; se la Mezzana non dava il suo benestare, gli Omega non potevano essere corteggiati e dopo il terzo fallimento i mannari venivano spediti in una Casa di Recupero Corpi, oltre che essere etichettati come disonorati.
 

«Antenati, udite le mie preghiere…» sussurrò pesantemente l’Alpha mentre sollevava il capo e fissava le urne della propria famiglia «Vegliate sul mio Stiles, aiutatelo a superare questa prova e rendere onore alla famiglia…» una singola e solitaria lacrima abbandonò gli occhi chiari di Noah, tracciando una scia chiara contro la pelle perfettamente sbarbata «Sapete, lui è un bravo ragazzo e un licantropo eccezionale ma… Ecco… Lo status di Omega gli va un po’ stretto… Eppure sarebbe un Compagno perfetto per qualsiasi Alpha…» borbottò Noah prima di sospirare rumorosamente per poi afferrare la propria gruccia, alzandosi a fatica da terra «Aiutatelo, Antenati, aiutate un giovane Stilinski in difficoltà. Vi prego…» sussurrò un’ultima volta prima di uscire dalla struttura in cemento, chiudendo attentamente il cancello alle sue spalle, per poi recarsi allo spiazzo centrale del cimitero dove lì, come a custodire il viottolo che avrebbe condotto i visitatori alla cappella di famiglia, si trovava la Grande Volpe di Pietra, animale totemico degli Stilinski; carezzando la fredda testa della statua, Noah si recò alla propria auto.
 
 

Intanto, chiuso all’interno della propria stanza e con ancora indosso il pigiama di Batman, si trovava un giovane Omega appena diciottenne; i capelli castani perfettamente sparati in tutte le direzioni risaltavano particolarmente sulla pelle nivea puntellata di numerosi nei. La lingua del ragazzo saettava rapidamente sulle labbra rosse e lucide di saliva, le sopracciglia corrucciate sopra due iridi castane e il naso alla francese arricciato a causa del disperato tentativo di memorizzare a memoria tutti i dettami che la sua Contea prevedeva per gli Omega; Mieczyslaw Stilinski era un ragazzo intelligente eppure la sua mente si rifiutava categoricamente di ricordare quell’infinito elenco di nozioni che tutti i ragazzi come lui dovevano conoscere a menadito. Un Omega indisciplinato era un Omega solo, e un Omega solo finiva per essere disonorato a vita; purtroppo, come Mieczyslaw ripeteva fin troppo spesso, senza un Alpha accanto nessun Omega era pienamente libero.

Gli Alpha potevano tranquillamente frequentare le università, gli Omega erano costretti a fermarsi alle superiori; gli Alpha potevano ottenere qualsiasi posto lavorativo, gli Omega erano impiegati principalmente come maestri d’asilo, babysitter e badanti. Se si era fortunati, l’Omega trovava un buon Alpha con cui legarsi, il quale gli consentiva di proseguire gli studi e ambire a dei lavori più celebri, negli altri casi si finiva per vivere all’interno della propria casa, servendo e riverendo il proprio Alpha fino alla fine dei suoi giorni.

Mieczyslaw odiava quella situazione eppure si ritrovava costretto a viverla e affrontarla; perciò, dopo l’ennesimo sbuffo accompagnato dalla classica imprecazione colorita, il ragazzo afferrò un tratto-pen nero e iniziò a trascrivere sul proprio avambraccio sinistro tutte quelle note che non riusciva a ricordare. Se la sua mente non avesse collaborato con lui, allora si sarebbe rivolto a qualche aiuto non propriamente legale.
 

 
«Aggraziato, elegante, raffinato, educato, silenzioso, ordinato, rispettoso, attento e puntuale!» terminò di scrivere il ragazzo, sorridendo trionfalmente davanti alle piccole macchie d’inchiostro che risaltavano sulla sua pelle diafana; il campanile della chiesa rintoccò le undici e Stiles sbuffò sonoramente visto che, a causa del suo udito sviluppato, quel rumore gli provocavano ogni volta delle fastidiose emicranie dalla breve durata ma che, nonostante tutto, risultavano comunque fuori luogo per qualsiasi licantropo «Con una bella camicia solamente io posso vedere questo piccolo trucchetto, nella speranza che quella tizia non mi chieda proprio quest’argomento…» ragionò tra sé e sé il ragazzo prima di sbadigliare rumorosamente e stiracchiarsi, beandosi del silenzio proveniente dall’interno della casa; poco a poco, però, la mente del giovane iniziò a lavorare e Stiles si ritrovò a sbarrare gli occhi mentre una vocina gli ricordava l’importante appuntamento che aveva nel centro della cittadina.
 
 

Alzandosi dal letto, e inciampando a causa delle lenzuola malamente attorcigliate sul pavimento, Stiles imprecò a denti stretti e si precipitò verso l’armadio per poi estrarre la busta in plastica contenenti gli indumenti che avrebbe indossato per la sua valutazione e successivamente, cadendo nuovamente nel tentativo di sfilarsi maglia e pantaloni al tempo stesso, il ragazzo riuscì a recuperare un paio di boxer dal proprio comodino e una vecchia tuta dall’armadio; infine, quasi dimenticandola, Stiles indossò la propria t-shirt preferita e successivamente si catapultò lungo il corridoio del secondo piano, dirigendosi verso le scale e lì, intento a fissarlo preoccupato, si trovava suo padre.
 
 

«Ragazzo, ancora qui?!» esclamò Noah fissando il proprio figlio fiondarsi in cucina per preparare chissà cosa «Sei in ritardo di dieci minuti per l’appuntamento con Allison, ricordi? Devi prepararti per la Mezzana!» urlò l’Alpha per poi roteare gli occhi quando Stiles, sorridendo come se nulla fosse, uscì dalla cucina con le sue pillole e una tazza di tè verde.

«Un antidolorifico e gli integratori, papà, e non dimenticare di finirti il tè! L’ha detto il dottore!» gli ricordò avvicinandogli la tazza e le pillole.

«Va bene, va bene!» rispose Noah con un timido sorriso sul volto «Ora va!» Stiles annuì e corse alla porta principale per poi uscire nel vialetto di casa, facendo sospirare fin troppo rumorosamente suo padre «Figliolo, le tue cose.» disse sollevando la busta in plastica contenete gli indumenti; imprecando sottovoce, Stiles rientrò in casa e afferrò l’oggetto prima di uscirne nuovamente «Le chiavi.» disse solamente l’Alpha sollevando pigramente il mazzo e, com’era avvenuto un attimo prima, Stiles rientrò in casa e imprecò.

«Fammi gli auguri!» urlò l’Omega mentre usciva definitivamente di casa e Noah sospirò quando udì il motore della jeep avviarsi.

«Io vado a pregare la Luna, sperando che lei possa ascoltarmi…» borbottò l’Alpha iniziando a salire le scale.
 
 
Nonostante l’eccitazione presente nell’aria a causa dell’imminente Valutazione Annuale degli Omega, Stiles non incontrò molto traffico mentre abbandonava la periferia per dirigersi al centro di Beacon Hills, dove risiedeva il “Salon de beauté Argent”; i pensieri del ragazzo, però, subirono un’improvvisa frenata quando notò la calca di Alpha, Beta e Omega intenti a correre da una parte all’altra dei negozi nel disperato tentativo di acquistare l’ultimo accessorio adatto per i propri candidati e così, sospirando, Stiles parcheggiò la macchina e recuperò il necessario prima di mettersi a correre verso il salone.

 

 
*** 

 

 
«Ma proprio oggi doveva essere in ritardo…» un’Omega sulla quarantina non smetteva di guardarsi attorno nella speranza di poter individuare la familiare figura della jeep azzurra del figlio ma continuava a sospirare rumorosamente e scuotere il capo, preoccupata come non mai per il destino del figlio «Dovevo chiedere agli Antenati un po’ di fortuna, vero?» domandò a un’anziana donna posta alla sua destra che, in risposta, sbuffò e roteò gli occhi.



«Ma quanta fortuna possono darti? Sono morti!» esclamò l’anziana alzando le mani al cielo, ottenendo un “Mamma, per favore…” in risposta dalla più giovane.

 
«Claudia, ancora nulla?» chiese una graziosa Omega dai capelli corvini appena uscita dal salone di bellezza; la donna, Claudia, sospirò e scosse il capo facendo incupire la più giovane «Spero che si sbrighi, la Mezzana non è una donna paziente…» disse tristemente prima di rientrare nel locale.

 
«Stiles, giuro sulla Luna che se hai passato la mattinata a giocare ai videogames te li butto tutti!» inveì Claudia portandosi le mani nei capelli.

«Ha diciotto anni!» le rispose l’anziana Omega «Si sarà masturbato per placare l’ansia!» disse ricevendo un’occhiataccia in risposta «E comunque ho trovato questo grillo fortunato, basterà lui…» sussurrò sollevando un piccolo barattolo in vetro dove, all’interno, si trovava l’insetto «Oh, eccolo qui…» le due donne si voltarono di scatto verso destra dove, a qualche metro di distanza, si trovava la figura di uno Stiles fin troppo nervoso e accaldato.

 
«Scusate il ritardo!» disse fermandosi davanti alle due donne; Claudia lo folgorò con lo sguardo, illuminando le iridi d’oro, mentre l’anziana sollevava le spalle con nonchalance «Che ho detto?» chiese osservando la madre che, scuotendo il capo, lo afferrava per le spalle per poi spingerlo dentro il salone.

 
Tu sei quello da sistemare?
Sta tranquillo, lo farò!
Ora sembri un bel rametto che un frutto darà!

 

 
«Ciao Stiles, mi chiamo Allison e mi occuperò della tua igiene.» Stiles fissò confuto la giovane Omega che gli stava sorridendo e sollevò scetticamente un sopracciglio «Puzzi di sudore…» gli sussurrò la ragazza e Stiles si limitò ad arrossire e piegare il capo «Vieni qui dietro.» disse indicando un elegante separé bianco ornato da fili di edera rampicante che creava intricati disegni sulla superficie liscia del legno «Spogliati e poi immergiti nella vasca presente, per favore.» prestando attenzione che nessuno lo spiasse, soprattutto sua nonna, Stiles si sfilò rapidamente gli abiti che indossava e s’immerse all’interno della grande vasca di porcellana, spalancando la bocca quando l’acqua gli accarezzò la pelle.

«È GHIACCIATA!» esclamò l’Omega illuminando le iridi e ringhiando irritato mentre, dietro di lui, Allison ridacchiava tranquillamente e preparava tutto il materiale necessario.

«Sarebbe stata calda se fossi arrivato in tempo.» lo riprese bonariamente sua madre ma, appena notò le scritte con il tratto-pen, incupì lo sguardo e lo fissò in quello colpevole del figlio «Stiles…» sospirò affranta mentre Allison iniziava a versare shampoo e balsamo sui capelli dell’Omega.

«Sono appunti…» borbottò il mannaro ignorando la forza impiegata dalla ragazza per massaggiargli il cuoio capelluto.

«Tieni questo grillo, ci servirà o io non mi chiamerò più Miriam!» esclamò sua nonna prima di scoppiare a ridere a causa del leggero ringhio del nipote.
 
 

 
Brillerai come mai, e d'orgoglio brilleremo noi!
Il più bello certo tu sarai, molto lustro ci darai…

 


«Con questo bagnoschiuma senza aromi o petrolati la Mezzana riuscirà a percepire il tuo vero odore…» lo avvertì Allison prima di versare nella vasca un prodotto fin troppo liquido per i gusti di Stiles che notò, tristemente, l’assenza di qualsiasi tipologia di bolle saponate «Hai una pelle così morbida e delicata, oltre che nivea!» si complimentò l’Omega ridacchiando appena al rossore che si dipinse sulle guance del ragazzo «Qualsiasi Alpha venderebbe le proprie zanne per poterti lasciare qualche succhiotto!» disse lascivamente prima di scoppiare a ridere al “Lo dico sempre che il sesso è la risposta a tutto!” praticamente urlato da Miriam «Ok, abbiamo fatto.» Stiles le sorrise notando il pesante accappatoio bianco in spugna e sospirò sollevato quando notò che la ragazza aveva chiuso gli occhi.
 
 
Uscendo dall’acqua, e cercando di non scivolare sul bagnato, Stiles afferrò l’indumento e lo indossò prima di stringere attentamente la cinta per evitare che chiunque potesse vedere le sue grazie; il ragazzo arrossì quando Allison e sua madre iniziarono ad asciugarlo con dei movimenti abbastanza calcati ma dopo qualche attimo madre e figlio si spostarono sulla destra dove, oltre un pannello bianco che occupava quasi tutta la stanza trovò un’Omega asiatica, Kira recitava il cartellino appeso alla sua divisa, e una Beta che sembrava a tutti gli effetti la sosia di Selena Gomez.
 
 
«Ciao Stiles, sono Hayden e lei è la mia collega Kira, ci occuperemo dei tuoi capelli.» disse la sosia della Gomez, facendo annuire il ragazzo che occupò rapidamente la morbida poltrona blu posta davanti allo specchio, preoccupandosi di coprire bene la propria zona intima.
 

 
Grazie a noi, quegli eroi,
gli altri Omega non vedranno più!
Con un taglio più curato tu,
molto onore ci darai!
 
 


Fortunatamente la cura dei capelli non durò molto, per buona pace di Stiles, il quale osservò Hayden spuntare semplicemente le punte troppo rovinate e passare semplicemente un rasoio elettrico contro la sua nuca per poi spuntare le basette con una lametta vecchio stile; Kira, invece, oltre a rimuovere i capelli caduti per evitare che si incollassero alla pelle ancora umida, si occupò di creare un’acconciatura alla moda e accattivante al tempo stesso.

Alla fine, dopo aver lavorato con phon e spazzola, senza contare una generosa dose di lacca, Kira riuscì a domare quella chioma castana che Stiles portava in testa; il ragazzo sorrise euforico quando notò un elegante piega fatta al suo solito ciuffo, che ora era stato spostato elegantemente di lato, mentre il resto dell’acconciatura prevedeva che i capelli rimanessero abbastanza mossi da amalgamarsi con il resto del look senza sembrare disordinati.

Così, annuendo al “Guai a te se ci passi le mani in mezzo!” di Hayden, Stiles si spostò verso l’ennesimo pannello, verde questa volta, che occupava la parte sinistra del salone di bellezza; ad attenderlo trovò sua madre e due ragazzi estremamente attraenti, oltre che un discreto numero di Omega intenti a terminare di vestirsi. Gongolando, e sussurrando un “Visto che non sono l’unico ritardatario…” a sua madre, Stiles sorrise ai due ragazzi che gli passarono gli abiti da lui acquistati qualche giorno prima, perfettamente stirati sul momento e pronti per essere indossati.
 

 
C'è solo un modo in cui potrai dar gioia a tutti noi:
un Alpha pur che sia di buona dinastia!
 

 
«Spero di essere scelta da un Alpha ricco!»

«Io voglio un Alpha bello!»

«Purché sia bravo a letto mi accontento di tutto!»

«Io un Alpha forte!»

«Io voglio che mi ingravidi al primo calore, voglio dargli tanti cuccioli!»
 

 
Stiles corrucciò lo sguardo nell’udire quegli Omega oche intenti a chiacchierare amabilmente di Alpha, come se loro non avessero alcun diritto o speranza solamente perché Omega, e all’ennesimo coro di risolini sospirò rumorosamente e roteò gli occhi, causando una risata fin troppo rumorosa in Ethan, come suggeriva il cartellino appeso alla sua divisa.
 

 
«Ti vien voglia di alzare gli occhi al cielo, eh?» disse sarcasticamente, strappando un sorriso nel ragazzo «Io sono Ethan e lui è Danny, ci occuperemo degli abiti da voi scelti e, se abbiamo qualche cosa in più nel nostro guardaroba, cercheremo di migliorare ulteriormente il tuo look!» spiegò per poi fargli un occhiolino mentre gli passava un paio di boxer neri, visto che tutto il vestiario tendeva sul grigio scuro, e dopo averli indossati Stiles tolse l’accappatoio, arrossendo ai fischi dei due commessi.

«Ciao sex symbol, sei disponibile per questa sera?» gli sussurrò maliziosamente Danny all’orecchio mentre gli passava dei calzini neri.

«Per te? Posso liberarmi anche dall’incontrare il Sindaco!» rispose scherzosamente Stiles prima d’indossare i pantaloni morbidi.

«Spero che tu non sia dimagrito, Stiles…» disse apprensiva Claudia per poi sorridere quando notò il capo calzare perfettamente al corpo del figlio.

«Casomai dovrebbe ingrassare!» rise Ethan aiutandolo a indossare una camicia nera «Saresti ancora più sexy con qualche chiletto in più.» disse facendogli l’occhiolino.
 


 
Gli Alpha, vogliono…
Omega obbedienti, ma che volino!
Educati e con del fisico!
Molto onore ci darai…
 
 

«Aggraziato, elegante, raffinato, educato, silenzioso, ordinato, rispettoso, attento e puntuale.»

«Sensuale e raffinato!»

«Romantico…»

«Una fetta di culo no?» domandò Stiles, attirando gli sguardi sconvolti degli Omega oche presenti nello studio «Insomma, noi dobbiamo essere praticamente perfetti e loro?!» chiese sistemandosi la camicia nei pantaloni per poi allacciarsi la cintura bianca «Ragazzi, andiamo! Noi dobbiamo essere delle divinità scese in terra mentre gli Alpha possono mettersi comodamente sul divano a bere birra e ruttare! È ingiusto!» Danny ed Ethan scoppiarono a ridere sguaiatamente mentre gli Omega, lanciandogli uno sguardo shoccato, lasciavano l’ala borbottando acidamente tra loro; Claudia, invece, sospirò rumorosamente e si portò le mani ai fianchi prima di sorridere in direzione del figlio che, per tutta risposta, indossò la giacca e sollevò le spalle «Che c’è?» disse ricambiando lo sguardo.

«Sei bellissimo…» sussurrò la donna dandogli un tenero bacio sulla guancia.
 

Alla fine Danny ed Ethan regalarono al ragazzo un foulard grigio chiaro per ringraziarlo delle risate fatte e i due Stilinski si recarono verso l’ultimo pannello in legno, dietro il quale sarebbero stati aggiunti gli accessori essenziali per completare il look; Stiles sospirò rumorosamente nell’udire le chiacchiere da Omega pancini provenienti dall’esterno del salone e si chiese se tutti gli Omega di Beacon Hills, anzi dell’intera Contea, fossero cresciuti con l’idea di dover sfornare figli e fungere da servi a qualsiasi Alpha.
 
 
Serviamo il nostro Sindaco e le chimere batterà!
Gli Alpha in guerra e noi a casa a procrear!
 
 

«Il mio nipotino!» esclamò nonna Stilinski osservando il ragazzo entrare nell’ultima ala del salone dove la sua amica Malia lo aspettava con un sorriso euforico sul volto, un bracciale in una mano e un orologio nell’altra «Da parte del babbo…» sussurrò l’anziana Omega prima di strizzare l’occhio a Stiles che sorrise emozionato per poi farsi scivolare al polso destro il bracciale di un turchese quasi accecante e successivamente si agganciò l’orologio al polso sinistro.

«Un attimo solamente…» disse Malia afferrando un lucidalabbra rosato dal fornito cassetto alla sua sinistra «Ecco qua!» esclamò dopo aver spalmato il prodotto sulle labbra dell’Omega, che sorrise timidamente.
 
 

 
Grazie a noi tu sarai,
come un fior di loto, candido…
Nessun Alpha ti rifiuterà!
Molto onore ci darai…
 
 

«Oh, cucciolo mio…» Claudia carezzò dolcemente il viso del ragazzo percependo le lacrime sfuggire al suo controllo e bagnarle il volto; Stiles sorrise emozionato e abbracciò la madre, percependo i propri occhi inumidirsi quando un debole singhiozzo abbandonò le labbra della donna «Sei cresciuto così tanto…» sussurrò carezzando la schiena del ragazzo «Sei pronto.» disse staccandosi da Stiles e baciandogli dolcemente una guancia, facendo sorridere il figlio.

«Non ancora!» esclamò nonna Stilinski avvicinandosi rapidamente ai due Omega «Una mentina per l’alito…» l’anziana donna ficcò prepotentemente in bocca al nipote una spessa caramella bianca prima di tirare fuori una piccola scatola in velluto blu «Questi sono stati tramandati nella nostra famiglia da Omega in Omega…» sussurrò aprendola e mostrando a Stiles due gemelli da polso argentati; il ragazzo spalancò la bocca quando notò le piccole teste di volpe venire appuntate attentamente sui polsini della sua camicia «E questo è il dono della tua nonna, possa la Luna benedirti mio Piccolo Miracolo…» nonna Stilinski tirò fuori dalla tasca un’altra scatola, più lunga rispetto all’altra, al cui interno primeggiava una catenella in oro bianco fina ed elegante.

«Grazie nonna… Ti voglio bene…» sussurrò emozionato Stiles mentre la collana gli veniva fissata al collo.

«Anche io amore mio, anche io…» rispose l’anziana Omega prima di lasciare un dolce bacio sulla guancia del nipote «E questo tuo amichetto ti aiuterà!» sussurrò tirando fuori un barattolo in vetro contenente un piccolo grillo; Stiles roteò gli occhi ma ridacchiò quando l’oggetto gli venne infilato in tasca.
 
 
Perle di bellezza… Mostra con orgoglio!
Avrai un amico, qui con te, ti porterà fortuna!
 
 

«Sono pronto.» sussurrò Stiles cercando di reprimere l’emozione che gli animava il lupo.
 
 

Claudia e Miriam gli sorrisero e gli baciarono nuovamente le guance, augurandogli la benedizione della Luna e tutta la fortuna che il mondo potesse dargli; Stiles sorrise e abbracciò le due Omega prima di uscire dal “Salon de beauté Argent” per poi incamminarsi sulla strada principale, appositamente sgombrata dalle forze di polizia per poter permettere alla popolazione di ammirare gli Omega che, di lì a qualche istante, sarebbero stati valutati dalla Mezzana. Stiles si osservò attorno, intimidito da tutti quegli sguardi puntati su di lui, e cercò di concentrarsi sul battito cardiaco di sua madre; improvvisamente tutta la tensione lo colpì con violenza, minacciando di fargli perdere il controllo sul proprio lupo nel bel mezzo della strada. Tutti contavano su di lui per portare onore alla famiglia, suo padre aveva speso molti più soldi di quanto lo stesso Stiles si aspettasse e il ragazzo iniziò a temere che tutte quelle fatiche potessero risultate sprecate; non voleva fallire, non poteva far cadere la propria famiglia nel disonore, e prima che se ne accorgesse si ritrovò a sollevare lo sguardo sul cielo limpido.

Un debole sorriso gli tirò le labbra quando notò l’immagine sbiadita della Luna e il ragazzo inspirò profondamente, ritrovandosi a pregare…
 

 
Gli avi miei supplico…
Fate che non sia ridicolo!
Che mio padre sempre sia di me,
fiero e sempre lo sarà!

 
 

La casa della Mezzana era sempre più vicina e Stiles arricciò il naso a causa dell’eccessiva puzza di agitazione che permeava l’aria, ritrovandosi a scrutare la folla attorno a quei cinque Omega che sembravano sfilare verso il patibolo; alcuni piangevano, probabilmente gli Omega di famiglia, altri sorridevano emozionati e poi, proprio tra due Beta perfettamente identici, Stiles incontrò la figura piangente di sua madre e quella sorridente della nonna.
 
 
È più cattiva della morte!
Brutta e con le gambe corte!
Sorte mia, salvali!
Guarda con amore a loro che,
sono perle avute in gioventù!
Per noi tutti la virtù…
 
 

‘Vi prego…’ pensò il giovane licantropo rallentando il passo quando il gruppo arrivò davanti al piccolo giardino che delimitava la casa della mezza; uno alla volta gli Omega sollevarono il capo e poi, all’unisono come prevedeva la tradizione, ruggirono con tutto il fiato che avevano in corpo per poi cadere in ginocchio, la testa bassa e il cuore impazzito nell’attesa che la Mezzana facesse il suo ingresso.

Il pesante uscio in mogano sbatté violentemente contro il muro bianco, facendo cadere parte dell’intonaco, e il cuore di Stiles perse un battito; la Mezzana era arrivata…
 

 
 
Lustro e onore sempre…
Lustro e onore sempre…
Lustro e onore sempre…
Lustro e onore sempre…
Lustro vi daremo noi!
 
 
 


Note finali: io adoro Mulan ma solamente scrivendo il capitolo dedicato all’introduzione del film mi sono reso conto di quanta gente canti la canzone, nonché delle pretese che gli uomini hanno sulle donne! La battuta di Stiles («E na fetta di culo no?») è stata fatta in realtà dalla mia migliore amica; stavamo parlando del film e lei se ne esce con questa perla. Non potevo non metterla!

Omega pancini, già… Per chi non conoscesse le mamme pancine si tratta di una vera e propria congrega fatta d’ignoranza e patriarcato in cui le donne hanno come unica aspirazione quella di essere dei forni per bambini; se volete una prova del degrado che purtroppo regna nella vita di queste persone cercate su Facebook la pagina de “Il Signor Distruggere”, non dimenticherete facilmente quei post…

Sì, Ethan è un Omega e non sta con Danny! Mi piace stravolgere le cose, lo ammetto…

E nulla, non credo che ci sia altro da aggiungere e quindi ringrazio tutti coloro che stanno leggendo silenziosamente la storia, coloro che l’hanno aggiunta in una delle categorie di EFP e soprattutto le dolcissime linn86 e Opalus per aver recensito il prologo di questa storia, vi adoro!

A sabato prossimo!
 

Babbo Dark
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: Babbo Dark