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Autore: Spensieratezza    19/04/2020    2 recensioni
Ship Ron x Harry /Silente x Piton
Questa è una versione di Harry Potter 3.0
Avete presente la mia fanfiction Harry Potter 2.0? Ecco, provate a immaginarvi la stessa storia, ma cambiando il paring. Se invece di essere innamorato di Draco, Harry fosse stato innamorato di Ron? Cosa sarebbe cambiato? In questa storia riprenderò tante cose di quella fanfiction, per quanto riguarda le cose che volevo cambiare e per la coppia Silente/Piton, che anche in questa versione alternativa, saranno innamorati.
Ps il rating è arancione per dei capitoli che scriverò dopo il quarto anno!
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Regulus Black, Ron Weasley, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Harry aveva deciso di usare la Felix Felicis, la pozione della fortuna, per riuscire ad avere il ricordo di Lumacorno ed aveva funzionato! Lui, Ron ed Hermione, erano usciti per andare al funerale di Hagrid e una volta fuori, nei pressi della baracca di Hagrid, avevano trovato il professor Lumacorno. Opera della Felix Felicis. Avevano fatto il funerale quindi tutti insieme e alla fine, Lumacorno e Hagrid erano davvero sbronzi. Ron ed Hermione erano ancora lì, ma decisero di stare zitti per lasciare ad Harry campo libero.

“Il mio papà non era così vecchio da andare..e nemmeno la tua mamma e il tuo papà, Harry..” diceva Hagrid piangendo grosse lacrime. “Terribile, terribile..”

Harry sentì gli occhi lucidi, ma si sforzò di trattenersi.

“Terribile..” disse infine Hagrid, addormentandosi mentre il professor Lumacorno ancora cantava.

“Mi spiace, sono stonato da far paura.” Disse Lumacorno.

“Hagrid non parlava del suo modo di cantare. Parlava della morte dei miei genitori.” Disse Harry.

Lumacorno rimase come freddato, ma Harry, implacabile, cominciò a raccontargli com’era andata. “Mio padre era morto per primo, lo sapeva?”

“Io..no..”

“Voldemort lo uccise e poi scavalcò il suo corpo per andare da mia madre. Le disse di togliersi di mezzo, lei non doveva morire, lui voleva solo me. Cercò di supplicare Voldemort, ma lui RISE.”

“Basta! Io sono vecchio, davvero ragazzo mio, non devo sentire, non voglio sentire…”

“Me l’ero dimenticato, lei l’ammirava, vero?”

“Non riesco a immaginare chi non potesse, dopo averla conosciuta…così coraggiosa..così divertente..”

“Ma lei non vuole aiutare suo figlio.. mia madre mi ha dato la sua vita ma lei non vuole darmi un ricordo..” sussurrò Harry con una sorta di languida e triste dolcezza.

Lumacorno cominciò a piangere.

“Mi vergogno molto di quello che ho fatto..di quello che ho detto…ai tempi non pensavo..non credevo..”

“Rimedierebbe a qualsiasi errore se lei mi desse quel ricordo, ora, professore.”

Lumacorno lo guardò.

“Sei veramente il prescelto?”

“Sì.” Rispose Harry.
 
Lumacorno non disse più niente, ma si limitò a togliersi il ricordo con la bacchetta. Il lungo argenteo filo di memoria, finì dentro una bottiglia vuota.

“Sei un bravo ragazzo..non pensare troppo male di me, quando lo vedrai..”
 







L’indomani mattina, Harry non sapeva come comportarsi. Alla fine della sua lezione, si rivolse a Lumacorno.

“Professore..ehm..lei ricorda quello che..è successo ieri notte?” tentennò.

Lumacorno inaspettatamente gli sorrise.

“Certo che sì, Harry, ti ho dato il ricordo.”

Harry sbattè le palpedre.

“Credevi che fossi troppo ubriaco per ricordarlo?” sorrise.

“Un po’, ma speravo di no.” ora anche Harry sorrideva.

“Il professor Silente è tanto arrabbiato con me?”

“No, anzi, mi ha detto che deve stare tranquillo. Tanta gente è stata messa nel sacco da..insomma..lui.”

Lumacorno annuì. Sembrava ancora imbarazzato e triste.

“Mi piacerebbe fare una chiacchierata con lui appena possibile. Vorrei scusarmi per non  averlo fatto prima.”

“Sono sicuro che lui ne sarà molto felice, professore.” Disse Harry.

Lumacorno esitò ancora un attimo, poi svelò i suoi pensieri di quel giorno.
 



“Harry, quel ricordo che tu e il professor Silente avete visto..credo che quello sia stato in assoluto il momento in cui ho visto le mie illusioni su quel ragazzo, svanire.”

Harry capì che parlava di Voldemort e tacque.

“Credevo fosse un ottimo ragazzo, brillante, talentuoso..ma buono. Quando ha cominciato a chiedermi degli horcrux, quando capì che era interessato addirittura ai modi in cui spezzare l’anima in SETTE PARTI, fu come se il mio castello di carte, crollò in quel momento. Non lo dissi a nessuno. Speravo di sbagliarmi.”

“Professore, qualunque cosa lei avesse detto, non sarebbe bastato a fermare Voldemort, lui ormai era troppo..”

“Troppo DENTRO le arti Oscure, sì…forse è così..ma io non riuscii a smettere di pensarci. Mai. Nemmeno quando arrivò al Potere. Soprattutto, quando arrivò al Potere..ma la cosa che non potevo sopportare, più di tutte..e questa è la cosa vergognosa, che più delle morti, più delle cose orribili che quel mostro fece, io non potevo accettare di essermi…sbagliato..

Harry tacque di nuovo.

“è terribile..scoprire di esserci sbagliati così tanto su qualcuno..ti distrugge.”
 
Una persona forse meno empatica, avrebbe mandato a quel paese Lumacorno e le sue stupide retoriche, lui stava a parlare di sogni infranti e illusioni perdute a un ragazzo che ha visto la sua famiglia spezzarsi per colpa del mago che da oltre sedici anni gli tormentava l’esistenza..ma Harry era un ragazzo speciale e non solo comprendeva come Lumacorno si sentiva, ma ne fu addirittura commosso.

“Credo che il professor Silente apprezzerà molto la sua sincerità e il suo pentimento, professore.” Gli sorrise Harry.



 
 
*
Harry si sentiva sfinito dopo quello che avevano visto nel ricordo di Lumacorno.

Davanti a lui e anche davanti al Preside, si era mostrato sicuro, forte, deciso, non voleva dare l’impressione di crollare come un bambinetto, voleva mostrarsi un uomo, altrimenti Silente avrebbe smesso di fidarsi di lui. Non poteva deludere Silente, Piton, soprattutto dopo che Lumacorno aveva espresso, anche se non a parole, stima nei suoi confronti.

Eppure nonostante questo, quando era da solo, si sentiva crollare. Cercava di stare lontano da Ron ed Hermione, perché aveva capito fin troppo bene dall’ultima volta, quanto la tentazione di cedere di crollare tra le loro braccia, fosse forte e irresistibile. Si ricordava come aveva lasciato che lo consolassero, quando era triste per quello che aveva visto nel ricordo di Piton.

Si era lasciato abbracciare e coccolare da loro ed era stato molto bello, ma anche sinceramente imbarazzante per un ragazzo di sedici anni.

Harry aveva capito che l’amicizia con loro era la sua più grande debolezza, ma non voleva che ricapitasse, non voleva che loro vedessero questa debolezza e avessero cominciato ad allontanarlo, reputandolo patetico. Non voleva essere un peso. Per loro o per nessuno.

Eppure, non poteva fare a meno di rimpiangere, il non essere per una volta, un ragazzo come tutti gli altri. Non essere il Prescelto, non avere nessuna cicatrice, avere dei genitori da far dannare come tutti i ragazzi della sua età e perfino ubriacarsi fino a perdere il senno, magari.

Ma da quand’era che faceva ragionamenti così da sfigato qualunque? Si stropicciò la faccia durante le lezioni di Pozioni e si disse che doveva riprendersi.
 
 
Finite le lezioni, notò Malfoy che camminava da solo, e decise di fare un altro tentativo.
“Ehi, Malfoy.”
“Potter.”
“Posso parlarti?”
“Tutto qui?”

“Prego?”

“Nessuna battuta sprezzante, insulto o risatina strafottente?”

“Beh, avremmo tempo anche per quello, no? Ma prima volevo parlarti e assicurarmi che non mi sfuggissi di nuovo. Andiamo? Sta tranquillo che non mordo.”

“Su questo, avrei delle perplessità.” Disse Malfoy, ma accettò di seguirlo.
 
 
 lo portò in cortile, sorprendendolo.

“Che c’è, Malfoy? Sembri Confuso.” Disse Harry sorridendo.
“Certo che lo sono. Credevo mi scaraventassi in un’aula deserta. Non hai paura che i tuoi amichetti possano vederti con me?”
“E se anche fosse?”

Draco sembrò impallidire e accartocciarsi su sé stesso.
“Non dici sul serio, vero? Una volta non avresti parlato così.”
“Lo so che è sconvolgente per te scoprirlo, Malfoy, ma le persone cambiano.
“Non nella mia esperienza.”

“Tutto questo…” disse Harry indicando il castello e il lago davanti a loro. “Finirà, prima o poi. Non rimarremo a scuola per sempre.”
“Che grande scoperta, Potter! Hai per caso altre verità illuminanti da rivelarmi o è finita qui?”
“Ti sto dicendo che tutto quest’odio che pensi di provare per me, finirà. Non calpesteremo più i piedi su questo cortile, non staremo più a guardare i gemelli infastidire la piovra gigante…”
“Io non li ho mai guardati..” finse Draco.

“Non sarà più il giorno delle doppie ore di pozioni, né quello degli esami o dello studio..nè delle rivalità tra Case. La nostra vita cambierà e rivaluteremo i nostri piccoli drammi di studenti..”
“Perché mi stai dicendo queste cose, Potter?” lo guardò da più vicino. “Che cosa vuoi dimostrare?
Harry sorrise sotto i baffi.
“C’è una cosa che i gemelli non sanno della piovra gigante..non gliel’ho mai detto..è una cosa che ho scoperto da solo..”

“Ma certo! Perché San Potter è in grado di scoprire sempre tutto, non è così?”
Harry stette zitto e dopo un attimo, Draco sbottò.
“Beh??? Il gatto ti ha morso la lingua? Che diavolo hai scoperto??”
Harry ridacchiò sotto i baffi.
“Se vieni qua, te lo faccio vedere.

“è un trucco vero? Vuoi affogarmi o farmi mordere da quella bestiaccia, come è successo con quell’ippogrifo. Lo sapevo che era tutta opera tua!!”
Harry rise.
“Non tutti vogliono farti del male, lo sai vero?”
Per un attimo Draco rimase fermo a fissarlo.

“E poi, sono vicino a te, colpirebbe anche me, no? O credi che io sia più in gamba di te?” lo sfidò.
Draco digrignò i denti.
“Har..Potter, se questo è uno dei tuoi trucchi, la pagherai molto cara.”
“Avanti, Draco, dimostra di essere coraggioso.
Quella parola colpì Draco con un pugno sullo stomaco.

“Se hai in mente qualche scherzo, la pagherai,Potter.”
Harry rise tra sé, poi quando Draco si avvicinò abbastanza al lago, lo afferrò e lo buttò dentro.
 
Malfoy ne riemerse a bocca spalancata con tutti i vestiti infradiciati.
Harry rideva senza ritegno, tenendosi la pancia.
“Ma sei..ritardato?”
Harry rise ancora più forte. Tutti li stavano guardando.

Draco si grattò la testa e sembrava ora molto più giovane della sua età. Lanciò un’occhiata agli studenti che applaudivano tra cui c’erano molti Serpeverde.
“Sei morto, Potter.”
Ma in quel momento la piovra prese Draco tra i suoi tentagli intrappolandolo in una specie di strano abbraccio misto a una giravolta.
“No, no, no, brutta bestiaccia, va via, va viaaaaa.”

Harry sempre senza perdere il sorriso sulle labbra, si avvicinò alla piovra, facendogli dei grattini e accarezzandola e quella mollò Draco che cadde di nuovo nell’acqua,
 
“Segreto che ho scoperto da solo: se la piovra ti prende tra i suoi tentagli, si scioglie se gli fai i grattini all’altezza dei tentacoli. È sensibile alle carezze.” Disse Harry mellifluo.
“Oh, ma che bestiaccia..adorabile..” disse, spingendo Harry sott’acqua con la testa.

Harry andò subito sotto, ma Draco non aveva intenzione di mollarlo, lo teneva per le braccia da dietro, Harry si mise a nuotare sott'acqua con Draco ancora appeso. Quanfo Draco se ne accorse lo molló subito. Cosí Harry riemerse.
Si notava che Draco volesse fare qualche battuta sull'argomento ma erano tutte a doppiosenso e quindi decise per il classico: " Ora capirai chi comand..AAAAAAH. AHHHH. AIUTO…COSA MI HAI FATTO.”
Harry sorrise.
“Una delle trappolone del torneo tremaghi.” Disse Harry scoprendo la sua bacchetta che fortunatamente non era andata persa nonostante il bagno, prima che il biondo andò di nuovo giù.

Delle foglie si erano attaccate alle caviglie del biondo che ormai era in allarme più che mai, quando all’improviso una sirena bionda che sembrava una fata, appoggiò le labbra alle sue.
Draco strabuzzò gli occhi e dimenticò l’attacco di panico che sentì accartocciarsi nelle vene.
Subito dopo la sirena, sciolse i nodi che lo tenevano legato.
 
Draco Mlafoy riemerse nell’acqua come se avesse vinto le Olipiadi, tutti intorno applaudivano.

Malfoy era così stupefatto che si era dimenticato della lotta con Potter.
“Chi..chi era quella?” chiese Draco.
“Non vedi bene? Mi sa che anche tu hai bisogno di un paio di occhiali.” Disse Harry sorridendo.
“Una sirena.” Specificò poi lo stesso Harry.
“Ma..ma..non si sono mai viste qui..o almeno non così..è..”
“Bella? Raggiante? Luminosa? Leggiadra?”

Draco lo guardò così male che Harry non potè fare ma meno di sorridere ancora.
“Io..sento di..insomma, ha un’aria..famigliare..
“tu dici? Beh, allora, ti svelerò un segreto anch’io..” disse, andando vicino a lui. “è Luna Lovegood.” Disse al suo orecchio.
“COSAAA? “
“Schhh.”

La sirena Luna li stava guardando appollaiata su uno scoglio, poi cadde di nuovo nell’acqua e sparì alla vista.
“La stramboide?” gli chiese Draco bisbigliando.
“Sì. Non trovi che sia molto CARINA quando non ha quegli affari ridicoli tra i capelli?”
Draco rimase a bocca aperta, si immaginò ancora i suoi occhi azzurri, quei capelli d’oro lunghissimi che gli incorniciavano il viso.
“Carina..non è il termine che avrei usato..” disse per poi tornare a guardare Harry duramente.

“Se la dannata piovra mi ha rovinato la divisa, me la pagherai, Potter!” disse Draco furibondo, spingendolo e facendolo cadere di nuovo nell’acqua.
Harry vide Draco rimettersi in piedi e scalciando e sbuffando con i vestiti fradici, fare una pausa e scrollarsi i capelli fradici e sorrise.
Draco Malfoy un mangiamorte? Adesso sembrava solo avere la sua età, un ragazzino che si concede una cretinata, con i vestiti bagnati e dopo aver avuto a che fare con una piovra giocherellona.

Non era attratto da Draco, no, era innamorato di Ron, ma non poteva fare a meno di dire che Draco aveva un’elettricità, un magnetismo, che attraeva.
Era stato bello “giocare “ con lui in quel modo, anche se il biondo non avrebbe mai ammesso che stavano giocando, ma se davvero era stato lui a cercare di uccidere il preside – Harry sperava sempre di no – gli aveva restituito un po di spensieratezza anche se per poco.
Harry sperava che avrebbe potuto abituarticisi.
   
 
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