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Autore: Diva_13    29/04/2020    2 recensioni
Come lingue di fuoco i loro cuori ardevano.
Colmi entrambi di sentimento: gioia, trepidazione, paura, amore e passione.
Come lingue di fuoco che danzano, le loro essenze sinuosamente si univano.
Senza sosta, lentamente, godendo di ogni attimo.
(...)
Con tali pensieri per la testa, Hermione Granger ravvivò le fiamme morenti; chiese alla stanza delle necessità di far comparire un’altra coperta e delicatamente la pose sulla schiena nuda del ragazzo accanto a lei.
Un braccio le avvolse dolcemente la vita e la ragazza, pensando a come sino a quel momento erano andate le cose fra loro, non potè fare a meno di domandarsi come lei e Fred fossero giunti fino a quel punto.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Ginny Weasley, Il trio protagonista | Coppie: Angelina/George, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, Lavanda/Ron
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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Hermione decise di non raccontare nulla a Ginny. Aveva bisogno di elaborare l’accaduto senza l’intervento dell’amica. Non era quello di cui necessitava, un diverbio con Fred, una sfida o una scommessa. Non sapeva come chiamare quella strana situazione che si era andata a creare.

-Non ci siamo mai parlati, se non superficialmente. Cosa è cambiato?- si chiese la ragazza la mattina successiva.

Non aveva dormito bene. Il suo sonno era stato molto travagliato. Si era domandata a lungo su come sarebbe stato il proprio futuro.

Ragionò sui problemi che il suo nuovo rapporto con Fred le avrebbe causato. Poi pensò ad Harry, e alla situazione che invece lui stava vivendo. E rise di se stessa. Si vergognò, sotto un punto di vista, per essersi preoccupata in questo modo, per una cosa così futile, quando il suo migliore amico solo pochi mesi prima aveva incontrato Voldemort ed in quel momento era denigrato dall’intera comunità magica. Il suo compito di migliore amica era sostenerlo. Non angosciarsi per delle sciocchezze. E così sarebbe stato. Lei era Hermione Granger, non si sarebbe lasciata scombussolare dagli strani comportamenti di un ragazzo, privo di serietà.

Con questi pensieri in testa, e decisamente più tranquilla, la strega scese per la colazione. Harry era silenzioso, Ron invece si stava abbuffando di uova.  Gli chiese se avesse avuto altri incubi. Il ragazzo sorrise mesto, a sotto intendere come fosse impossibile la loro assenza durante la notte.

La Mc Granitt consegnò loro gli orari, e il quinto anno di Grifondoro si ritrovò a sospirare per il sollievo: avrebbero avuto lezione di pozioni unicamente il giorno dopo. Per quel giorno l’unica lezione interessante sarebbe stata difesa contro le arti oscure. Avrebbero conosciuto la nuova insegnante.

La sala grande di stava riempiendo e fu nel momento in cui il trio si stava alzando per dirigersi a lezione, che entrarono i gemelli. Ad Hermione tornarono in mente le immagini della sera precedente e volse il capo frettolosamente evitando lo sguardo dei ragazzi. Fred, che aveva visto il gesto della riccia, rise. Suo fratello lo guardò come se fosse improvvisamente diventato pazzo. Venne tranquillizzato da un cenno del capo.

La giornata fu tremenda: la Umbridge aveva deciso di negare l’uso della bacchetta nella sua materia, e aveva messo in punizione Harry, quando aveva ribattuto alla sua affermazione sul fatto Voldemort non fosse tornato. Hermione si ritrovò per la prima volta ad odiare un professore. Non sarebbero riusciti ad imparare nulla, e visti i tempi che correvano si trattava di una disgrazia. inoltre stava costruendo delle bugie su una verità palese. Come era morto Cedric Diggory?

Anche la situazione con i propri compagni si era dimostrata peggiore di quello che si aspettavano. La tensione impregnava l’aria, e le voci mal celate aleggiavano per tutto il castello.
Hermione abbracciò il proprio migliore amico. Alla fine si sarebbe risolto tutto, e loro sarebbero stati sempre con lui. Nel bene e nel male.

L’unica nota positiva, ragionò la ragazza, era stata la mancanza di pensieri riguardo a Fred. Quella mattina si era lasciata vedere vulnerabile, come se le fosse importato realmente qualcosa, e tutte le cose sottointese dal ragazzo fossero state vere. Quando in realtà non era assolutamente così.

Andò a dormire, col cuore in pace, preoccupata unicamente per Harry.

Purtroppo per la strega, la figura del rosso minò duramente, durante tutti i giorni seguenti, il proprio autocontrollo. In ogni occasione a lui possibile provava a metterla in imbarazzo. Le faceva occhiolini e rivolgeva sorrisi ambigui.

Durante il secondo giorno scolastico, in seguito alla lezione di Piton, mentre stava consolando Harry a cui erano stati tolti dei punti per via della sua versione letale, così l’aveva definita il professore, della pozione della pace, i gemelli le passarono accanto.

-Granger- si limitò a pronunciare Fred sorridendole e mimando il segno di un bacio.

Hermione, che nel frattempo si era girata al richiamo, voltò il capo furiosamente, farfugliano qualche parola, che somigliavano a: ti crucio, brutto babbuino. Sia Harry che Ron osservarono la scena confusi e seguendo la ragazza, che nel frattempo si stava allontanando velocemente.

-Ma, ma Hermione? Perchè mio fratello ti ha salutata in quel modo?-

-Perché i fumi delle sue pozioni gli hanno bruciato l’ultimo neurone esistente Ronald.-

I gemelli che avevano sentito la discussione risero.

La situazione continuò in questo modo nei due giorni seguenti. La riccia aveva deciso di limitarsi ad ignorarlo e a rispondere con sorrisi di circostanza. Imbarazzata più che altro dagli sguardi indagatori dei suoi amici. In particolare di Ginny che la guardava costantemente con aria scettica.

-Quei due non me la contano giusta- sibilò, tirando una sberla sulla mano di Neville che aveva tentato di prendere un’ape frizzola dal suo pacchetto.

Nemmeno George era convinto della situazione, ma miseriaccia!! Quando si trattava di poter infastidire qualcuno, non si sarebbe mai tirato indietro. Lungi da lui potersi chiamare George Weasley.
 
Il tutto sembrò degenerare qualche giorno più tardi. Erano a cena, Ron stava mangiando voracemente una coscia di pollo, mentre Hermione ed Harry discutevano della punizione che il ragazzo avrebbe dovuto scontare quella sera con la Umbridge.

-Non preoccuparti, andrà tutto bene, non credo possa esistere qualcosa peggiore di Piton- stava dicendo il bambino che è sopravvissuto alla ragazza, fissando con aria sconsolata il professore di pozioni. Non sarebbe passato molto tempo che avrebbe avuto una punizione anche con lui. Ne era sicuro.

Ron farfugliò qualche parola, in maniera incomprensibile, per via del cibo che aveva in bocca. Un pezzetto di pollo masticato cadde sul tavolo.

-Cavolo Ronald, che schifo, non hai un minimo di pudore?- chiese schifata Ginny

-Giusto Ronnino, dovresti avere un minimo di pudore…-

-Davanti a delle ragazze poi…-

-Non stupirti se rimarrai solo a vita!- conclusero contemporaneamente i gemelli, comparsi in quel momento.

Tutti risero, tranne il soggetto interpellato e la riccia, la quale si ritrovò a fissare male entrambi i fratelli.

-Dai Granger, stai tranquilla. Le nostre battute non lo uccideranno. Vedi Ronnino, nonostante la tua mancanza di eleganza, Hermione ti difende comunque. Forse hai un minimo di
speranza-

Ron, che nel frattempo aveva messo in bocca un altro pezzo di carne borbottò qualche parola sconnessa arrossendo.

Anche Hermione stava per ribattere, quando Fred, le si sedette accanto. Le poggiò un braccio sulla spalla e avvicinando il proprio viso all’orecchio della riccia le sussurrò con un sorriso malandrino sulle labbra

-Tranquilla Granger, non c’è bisogno di scaldarsi. Tanto lo sappiamo tutti che ami me, pensavo che avessimo già chiarito questo argomento-

La frase venne comunque udita, e coloro che erano in ascolto rimasero pietrificati. Harry si ritrovò a spalancare gli occhi, Ginny continuava a spostare lo sguardo dal fratello all’amica. George si limitò a rimanere in silenzio.

Ron invece ebbe una reazione totalmente naturale, sensibile e delicata, come ci sarebbe aspettato da lui ovviamente: sollevò improvvisamente il capo, mentre stava deglutendo, facendo in modo tale che il pollo gli andasse di traverso e lui fosse obbligato a tossire, sputacchiando carne in giro. Riuscì ad evitare il soffocamento solo grazie al tempestivo intervento di Harry, che iniziò a battergli poderose pacche sulla schiena.

-Ma è un vizio di famiglia di farvi salvare per mancato soffocamento da me?- si domandò fra se e se.

Hermione non si scompose. Aveva capito il gioco del rosso e non aveva intenzione di fungere ancora a lungo come suo giocattolino. Con calma quindi, senza spostare il braccio del ragazzo dalla propria spalla, si girò. I due visi erano estremamente vicini.

I ragazzi osservavano la scena rapiti, mentre Ron mugolava. Venne prontamente zittito dalla mano di Ginny che gli mise sotto al naso altro pollo.

A un soffio dalle labbra del rosso, quando sembrava che si stessero per baciare, la ragazza sorrise -Mi sembrava di essere stata chiara, con te non uscirei nemmeno se fossi l’ultimo uomo sulla terra. E vedi di mangiare una mentina, che hai l’alito pesante- e detto ciò si scostò dalla strana posizione in cui erano finiti.

Fred scosse la testa scoppiando a ridere -Granger Granger.-

Il tutto venne accompagnato da Ron, che nel frattempo si stava bevendo l’acqua e si ritrovò a sputare per la sorpresa in pochi secondi.

-Cavolo Ronald, ma cosa sei? Un lama?- urlò infuriata Ginny costretta ad asciugarsi da uno schizzo finitole in faccia.

La discussione si concluse in una serie di epiteti poco delicati nei confronti del povero Ron. Ma dallo sguardo che la rossa rivolse ad Hermione, la ragazza capì che l’amica avrebbe voluto parlare della scena appena accaduta.


L’occasione cadde esattamente quella sera, mentre Harry era in punizione dalla Umbridge e Ron, ancora sotto shock si era defilato a letto.
Hermione sedeva sul letto della propria stanza, che in quel momento era vuota. Ginny si trovava davanti a lei. E l’osservava

-Non è quello che pensi- esclamò improvvisamente la riccia

-E cosa starei pensando?-

Hermione fisso male l’amica. –Mi pare ovvio che ti sia fatta strane idee su me e Fred. Non è così, si sta solo divertendo ad infastidirmi. Con George che lo sostiene. E io gli rispondo a tono, quindi non è proprio quello che stai pensando-

Ginny annuì sorridendo -Non pensavo proprio a nulla, mi domandavo cosa stesse succedendo. Mi devo preoccupare? Mio fratello sa essere tremendo quando vuole. Ma giusto che hai sollevato l’argomento…sicura sicura che non stia succedendo nulla?-

La riccia si limitò a fissare male l’amica. Ginny fece le spallucce

-Povero Ron, oggi è rimasto traumatizzato. Tuo fratello è proprio un’idiota-

-E’ proprio divertente questa situazione in realtà. Cioè strana, perché tu e Fred che parlate fa un po’ senso. Ma è divertente-

-Tuo fratello crede di poter fare l’idiota. Ma capirà ben presto che con me non si può giocare. Basta ignorarlo e si stancherà ben presto-

-Peccato- sospirò la rossa afferrando un’ape frizzola – anche se non credo tu riuscirai ad ignorarlo, sei troppo orgogliosa e battagliera. Inoltre per quanto ami mio fratello questa situazione è così divertente. Sarebbe stato carino vedere qualcuno che gli tiene testa. Ma forse è meglio così, Ron è molto sensibile, non sopporterebbe a lungo la situazione. Si farebbe strani film mentali.-

Ginny venne colpita da un cuscino.

-Finiscila con questa storia. Ci tengo a Ron e lo sai, non farei nulla che potesse scioccarlo. Fred deve solo capire che mi deve lasciare stare. E prima che tu lo dica non ho bisogno di consigli. La situazione si concluderà ben presto. Non ho tempo per queste cavolate- e la conversazione sfumò su altri pettegolezzi, che Ginny aveva raccolto per il castello durante quei giorni.


Contemporaneamente anche George aveva ritenuto necessario parlare col proprio gemello. Si trovavano entrambi nella propria camera mangiando degli scarafaggi a grappolo assieme a Lee.  O meglio, loro stavano rubando gli scarafaggi a grappolo di Lee. Non che questo avesse importanza. Si sapeva: tutto quello che era di Lee era loro e che tutto quello che era loro non era di Lee. Semplice e conciso.

-Perché ricordatelo Lee- stava dicendo George -Tu devi sentirti onorato ad essere amico di due geni come noi-

-Fino a quando non tirerete su qualche soldo con le vostre invenzioni non potrete definirvi magnifici-

-Diventeremo ricchi, e tu potrai dire “io li conoscevo”- Risero

-Sempre che la Granger quest’anno, essendo prefetto, non vi crei enormi problemi. Quella ragazza vive per il rispetto delle regole- disse Lee mangiando nel contempo un dolce.

Fred ghignò – Hermione non sarà un problema, lei ci trova geniali sai? Ha solo qualche difficoltà ad ammetterlo-

Lee lo guardò confuso

-Mio fratello a quanto quest’anno trova divertente stuzzicarla. Anche se non ho capito bene il gioco a cui sta giocando E’ proprio necessario fingere di corteggiarla per metterla in imbarazzo? Ron ci lascerà le penne e anche se siete divertenti da guardare, lei continua a farti fare la figura del babbuino. O la stai corteggiando davvero e ogni sua parola rivolta è ora?- concluse scherzando George

Fred scoppiò in una sonora risata -Gred, non preoccuparti. Mi sto solo divertendo a darle un po’ di fastidio. Non farti venire mille paranoie. Non ci sto provando con lei. Come hai detto tu, è divertente vederla in imbarazzo-

-Che poi- aggiunse Lee -In realtà, cosa ci sarebbe di male nel caso?-

I gemelli lo fissarono contemporaneamente come se gli fosse spuntata una seconda testa

-E’ diventata proprio carina. Non guardatemi così. Volete dirmi che non l’avete pensato anche voi, l’anno scorso, al Ballo del Ceppo? E’ cresciuta. Non ti giudicherei Fred se ci
provassi realmente con lei.-

Fred si limitò a prendergli tutti i dolci e a scuotere la testa. George guardò il fratello e rise.

-Tranquillo Lee, mio fratello non mischierà i suoi geni da buffone con quelli da secchione-

-Esatto mi sto solo godendo le sue reazioni. Sono spassose- E poi fece un cenno di capo al fratello, che rispose con uno sguardo significativo. Per loro almeno.

Lee li fissò. Non avrebbe mai capito le loro conversazioni silenziose. Si limitò ad andare a dormire.
 


Hermione era convinta che Fred stesse tramando qualcosa di particolare. Che entrambi i gemelli lo stessero facendo in realtà.  Ogni volta che si incontrano trovavano l’opportunità di farla arrabbiare ed infastidirla. E lei si era ripromessa di non reagire. Come se in realtà la faccia di Fred non le facesse salire la voglia di maledirlo. Ogni volta che la guardava o rideva o le mimava scene di svenimento. Non avrebbe ceduto al suo gioco.

Durante le selezioni per il quiddich venne raggiunto il punto di culmine. Era andata per sostenere Ron. Poco dopo la fine mentre tutti i giocatori stavano scendendo dalle scope lei si era avvicinata all’amico e lo aveva abbracciato congratulandosi per aver ottenuto il ruolo di portiere.

-Bravissimo Ron-

-Lo pensi davvero? Hai visto come ho parato l’ultima pluffa?-

In quel momento però passarono i gemelli.

-Ronnino, tranquillo anche se avessi fallito…-

-Lei ti avrebbe voluto lo stesso-

-Sarete una coppia fantastica- conclusero contemporaneamente.

Hermione furiosa si limitò ad arrossire per la rabbia. Non ce la faceva proprio più, questa storia doveva finire. Lei, e la sua stupida idea di istigare Fred, dicendogli che non lo trovava carino. Ma cosa le era preso? Ora si trovava a dover affrontare questo. Avrebbe fatto meglio ad ignorarlo fin da subito.

-Hermione…ma tu?-

-Smettila di dire cavolate Ron, e vatti a cambiare che sei tutto sudato-

Per la miseria. A lei non piaceva Ron, e nemmeno Fred. Ma cosa avevano tutti quest’anno?

-E tu, vedi di maturare, che è ridicolo come troviate divertente prendervi gioco di me. Non è più divertente-

Dopo quella scena, la ragazza non incontrò più i gemelli. Si impegnò accuratamente ad evitarli e, a quanto pareva, la decisione era reciproca. Ogni cosa era tornata normale.

Con la gioia dell’idea che quella situazione si fosse finalmente conclusa, Ron ed Hermione si ritrovarono a camminare nei corridoi per la ronda notturna qualche giorno dopo, senza crucci particolari per la testa.

-Ci dividiamo quest' ultimo piano così facciamo prima?-

Hermione annuì. Si stava apprestando a controllare l’ultimo corridoio, quando un improvviso rumore da un’ aula in disuso la indusse ad avvicinarsi ed entrare nella stanza.
Seduto su un banco che trafficava con degli ingredienti vi era uno dei gemelli. Quando si voltò la riccia riconobbe il volto di Fred.

-Cosa ci fai qua?-

-Ma allora mi spii davvero Granger-

-Cosa ci fai qua?- ripetè la strega

Fred si avvicinò -Nulla di particolare, tranquilla. Tu perchè non sei con Ronnino? Hai deciso di diventare ribelle ed evitare il giro di ronda?-

-Sta perlustrando l’altro corridoio. Vedi di tornartene a letto o sarò costretta toglierti dei punti-

Fred negò con la testa e la ragazza si avvicinò ulteriormente puntandogli la bacchetta al petto.

-Sei proprio carina quando mi sgridi. Ma tranquilla non c’è bisogno di fingere indifferenza. Ti capirei se preferissi me a mio fratello. E’ fastidioso il fatto che tu continui a negarlo.-

-E’ quindi tutta una questione di orgoglio?-

-Non esattamente. Ma sarebbe molto meglio se tu ammettessi la verità. Ovvero che non ti sono indifferente.- la ragazza si mosse, e per un momento Fred temette che stesse per
affatturarlo davvero.

Quello che fece però la riccia non era previsto. Si avvicinò maggiormente al ragazzo che nel frattempo la stava osservando. Delicatamente gli circondò il collo con le braccia e alzandosi sulle punte dei piedi senza inibizione poggiò le proprie labbra su quelle di Fred.
Il ragazzo inizialmente rimase impietrito, ma quando la lingua di Hermione gli accarezzò il labbro inferiore si risvegliò, desideroso di ricambiare quel bacio. La ragazza però si tirò indietro e guardò il rosso con aria di sfida.

-A quanto pare ad avere le farfalle nello stomaco fra i due non sono io. Lasciami stare e finiamola subito. Evita di fastidirmi e farti strane idee. Non ammetterò che tu mi piaci, perché non è così. Sei tu che stavi per ricambiare il bacio. Togliti, qualunque fantasia tu abbia dalla testa-

Si voltò, pronta ed andarsene. Fred però afferrandole la mano, la tirò contro il proprio petto. Per una frazione di secondo si fissarono negli occhi e poi il ragazzo si avventò sulle sue labbra, baciandola appassionatamente. Hermione sentì le propria ginocchia cedere, non cadde solo grazie alle braccia del ragazzo che la sorreggevano stringendola a se.

Quando si separarono Fred rise – A quanto pare ti sbagli Granger, non sono il solo ad essere interessato-

Hermione sbuffò -Come credi Weasley, per me rimani sempre il solito buffone-

-L’importante è che ne sia convinta tu, è inutile negare l’ovvio- disse il rosso avvicinandosi un’ultima volta -Io, a differenza tua, non ho problemi ad ammettere di trovarti carina.- Con lo sguardo la osservò nuovamente -Molto carina.-

Detto ciò poggiò un’ultima volta le proprie labbra su quelle della ragazza e uscì dalla stanza facendole l’occhiolino.

Hermione continuò a pensare al bacio mentre tornava nel dormitorio e andava a letto. Perchè aveva ceduto? Perché le era piaciuto? Sicuramente il ragazzo la stava prendendo in giro.

Si sfiorò le labbra con le dita, sorridendo involontariamente.

Si, avrebbe proprio dovuto parlare con Ginny.

 
   
 
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