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Autore: Sia_    14/05/2020    7 recensioni
"Fred e George ci hanno offerto di provare il loro nuovo prodotto una mezz’oretta fa e abbiamo accettato tutti, però ci sembrava brutto lasciarti fuori dai giochi." dice Harry, confondendo le sue parole in un rumoroso sbadiglio.
"E cosa farebbe esattamente questa caramella?"
"Non lo sappiamo." si affretta a dire Ginny, innocentemente.
"Mi state dicendo che voi tre, coscientemente, avete ingerito un loro prodotto senza controllare cosa fosse o cosa facesse?" chiede a questo, tremendamente preoccupata, "Voi siete pazzi."
"Hermione, siamo grati del fatto che ritieni le nostre invenzioni prive di pericolo." commenta ironicamente George, passandosi una mano tra i capelli.
"Ma per provare che è tutto completamente sicuro… " Fred apre la bocca, facendo cadere velocemente una caramella in bocca e, tanto velocemente, la manda giù verso lo stomaco, "Abbiamo deciso di prenderla anche noi."
La sicurezza dei movimenti di Fred la stupisce e una piccola vocina nella parte più recondita del suo cervello comincia a dirle che forse, ma solamente forse, non è una cosa così… pericolosa.
La vista di Fred viene oscurata dalla mano di George, che le offre la stessa caramella di prima con un sorriso a trentadue denti, "Cosa ne dici allora?"
Oh, al diavolo.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Angelina/George, Draco/Hermione, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, Lavanda/Ron
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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- Questa storia fa parte della serie 'Fred/Hermione ❤'
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Oh, al diavolo - Capitolo diciannove


Hermione arriva a pranzo con il cuore ancora in subbuglio: ha passato la lezione di Trasfigurazione assorta nei suoi pensieri tinti di rosso: ha ricordato ogni momento, ogni parola, cercando di capire quando esattamente si fosse innamorata per la prima volta. 

Le piace pensare che il suo cuore abbia trovato una casa sicura durante l'estate, ma qualcosa le dice che è da molto prima: il ricordo del suo ballo notturno con Fred è incancellabile nella mente, come sembra esserlo il contatto flebile con la mano del gemello durante la Coppa del Mondo. Arrossisce, sedendosi vicino ai suoi amici: li saluta velocemente e comincia a trafficare nella tracolla, per servire la pozione a Ron. Appena apre la boccetta che ha nella mano, un piccolo fumo verdastro si libera nell'aria, preoccupando il Weasley che si allontana di scatto. Però è curioso, fissa con un certo interesse il liquido che riempie il bicchiere sulla tavolata, fino a quando non capisce che è per lui, "È l'antidoto" spiega metodica Hermione, chiudendo la boccetta con un sorriso e guardando poi l'amico. 

"Ha un aspetto orribile." dichiara, allontanando il bicchiere il più lontano possibile. 

"Ronald, non fare il bambino."

"Tu l’hai bevuta?" rilancia il più piccolo dei Weasley, ancora con una smorfia schifata sul volto. Hermione si blocca, constatando che l’ultimo commento ha rapito tutta l’attenzione di Ginny e Harry, che sono seduti al suo fianco. Non fa in tempo a rimproverare Ron e salvarsi da quella situazione, che Fred e George li raggiungono, prendendo posto il più vicino possibile a lei, che viene salutata da una coppia di ghigni. 

"Rispondimi." la richiama Ron, prendendo in mano il bicchiere e avvicinandolo a lei, "L’hai bevuta o no?"

Ginny e George assumono la stessa espressione malandrina, osservando con un certo divertimento l’imbarazzo dell’amica. 

"No, non l’ho bevuta." dice questa a denti stretti, spingendo con la mano il bicchiere verso Ron, che la guarda esterrefatto.

"Perché dovrei essere il primo a provarla?!"

Con un moto di compassione, George arriva in soccorso, "L’hanno bevuta anche Draco e Tiger, se questo può consolarti."

Hermione imprime nel suo cervello quella risposta, facendo un calcolo mentale. Sposta gli occhi verso Fred per un solo secondo, mentre il cuore fa un salto carpiato nel petto: perché non l’ha bevuta? Ha già confessato i suoi sentimenti a qualcuno? O George sta solo giocando con lei? Lo guarda velocemente, come per chiedere spiegazioni, ma questo nasconde tutta la verità dietro un semplice sorriso. 

"Hermione, bevila anche tu, fammi compagnia, ha un aspetto orribile!"

Di nuovo al centro dell’attenzione, sbatte un paio di volte gli occhi, insicura sulla prossima mossa. Avrebbe già dovuto bere quella maledetta pozione, è tutto il giorno che si porta dietro le fiale: una l’ha data a Draco nel cortile, quella di Ron è nel bicchiere sulla tavola e l’ultima di cui si è presa carico, quella per lei, è ancora chiusa nella sua borsa. 

Berla? Hermione ha pensato di berla ogni minuto della mattina, ma non è mai riuscita a portare la boccetta alle labbra. Non sa bene cosa l’abbia fermata più volte, perché abbia deciso di procrastinare, ma anche messa alle strette da Ron e da una decina di occhi che la fissano, Hermione quella pozione non la vuole bere. Non che non si fidi di sé stessa, è solo che non vuole abbandonare quella sensazione: ha paura che, bevendo da quella boccetta, sparisca...

Riporta la sua attenzione al pranzo, notando come tutti continuino a fissarla, in attesa di una sua risposta. La sua pelle brucia solo sotto lo sguardo attento di Fred Weasley, che non ghigna come il gemello, ma sembra essere il più interessato, dopo Ron. Ron che, approfittando del suo silenzio, le ha riavvicinato il bicchiere contenente la pozione. 

Oh, al diavolo

Hermione recupera la sua tracolla, che nel frattempo ha spostato sotto al tavolo, e si alza in piedi senza dire niente. Più si allontana dal posto, più aumenta la velocità dei suoi passi ed è sicura che quando passa dalle porte della Sala Grande stia correndo. Si ferma solo quando, senza fiato, è certa che nessuno l’abbia seguita. Si accascia a terra in uno dei corridoi del secondo piano e avvicina le ginocchia al volto. Si sente tutto ad un tratto stupida ed egoista. Ma che c’è di male a voler provare quei sentimenti ancora un po’? Che c’è di male se l’idea di pensare a Fred tutto il giorno le piace? 

Ormai sa di essere innamorata, non ha più dubbi sui suoi sentimenti, ma è la caramella che le riempie la mente del gemello e ha paura che, una volta bevuto l’antidoto, sparisca tutto. Sparisca il ricordo così limpido di un qualsiasi pomeriggio estivo, sparisca il suono così reale della sua voce, l’odore dei campi della Tana che l’accompagna da mattina a sera. Ha paura che quel pezzo che la tiene ancorata a Fred venga lavato via per sempre. 

"Un galeone per i tuoi pensieri." sussurra qualcuno al suo fianco, sedendosi. A seguirla non è stato nessuno della tavolata di Grifondoro. Draco Malfoy, con un sorriso un po’ divertito, la guarda. 

"Come… ?"

"Granger, sei fuggita dalla Sala Grande, penso che persino la Umbridge si sia preoccupata questa volta."

Sorride, ricordando la conversazione di quella mattina, "Perché mi hai seguita?"

"Ho detto che non ho bisogno della tua pietà, ma mi è sembrato che tu avessi bisogno della mia, per un attimo." non risponde e si perde di nuovo tra i pensieri, tornando a nascondere il volto nelle ginocchia. Non vuole parlarne con lui, perchè Draco ha i suoi problemi, Draco ha il suo cuore pesante con cui avere a che fare e non vuole infliggergli altro dolore.

"Granger, non ho tutto il giorno e il pavimento è freddo." la riprende, dandole una spallata per farle perdere l’equilibrio, "È per quel Weasley?"

Hermione si gira immediatamente, "Che Weasley?"

"Sono tutti uguali, non puoi davvero chiedermi di distinguerli." dice annoiato, grattandosi alla base del collo. La strega scuote il capo, lasciandosi scappare una risata, ma quando sta per ricominciare a parlare, Draco la interrompe, "Quello alto, uno di quei due che sono più uguali degli altri."

"Si vede tanto?"

Il cuore di Malfoy si stringe appena nel petto, ma non è una novità, è già al corrente dei sentimenti non ricambiati della Granger. Non le risponde, non sa come farlo. Si vede, ovviamente, se la si continua a guardare tutto il giorno, tutto il tempo. Si vede, se lui è innamorato dal terzo anno e lei quell’estate era sugli spalti nelle braccia del gemello. Si vede, se si è Draco Malfoy. 

"Forse." le dice, sorridendo amaramente, "Ma anche se fosse, non capisco perché dovrebbe essere un problema."

"Perché lui non lo sa." Hermione arrossisce sulle guance, tornando a guardarlo. 

Draco si rende improvvisamente conto che no, non è come pensa. Che no, lei e il gemello non hanno già una relazione come crede da tempo. Eppure, portando indietro la mente, è così facile mettere a posto i pezzi: Fred, ogni volta che pensa a lei dal quarto in anno in poi, è sempre stato lì. Dietro, di fianco, davanti a Hermione, che è nettamente più stupida di quanto Draco abbia mai ipotizzato. 

Quella è una delle tante ragioni per cui non ha mai fatto niente, detto niente: ha rispettato, in silenzio e da lontano, i sentimenti di entrambi, senza intromettersi. È stata la caramella a dargli la spinta di fare ed essere qualcosa che non ha mai pensato: Draco è testardo, per certi versi è egoista, pretende ciò che vuole e non può avere, ma non si sarebbe mai messo in mezzo ad una relazione. 

"Granger, sei un caso perso." ride, rilazandosi in piedi, passandosi poi una mano sul mantello per pulirlo dalla polvere del pavimento. 

"Grazie della tua pietà." palesemente ironica, Hermione accetta di prendere la mano che Draco le offre e torna in piedi anche lei. 

"Il mio è un dato di fatto: vedi di darti una mossa, anche se credo che potrebbe aspettarti per altri mille anni."

"Come?" Hermione, che si era girata a pulire la mantella, non ha sentito tutta la frase del Serpeverde, che alza gli occhi al cielo esterefatto. Non ha intenzione di passare un altro minuto a discutere di quell'argomento: non c'è nulla di cui parlare, è così palese che non ha senso perdere tempo. Basterebbe che Hermione tirasse fuori il coraggio di confessare i suoi sentimenti, di fare un passo in avanti. Si sistema la tracolla sulla spalla e le sorride: non sa perché, ma ha il cuore nettamente più leggero adesso, le chiacchierate con la Grifondoro sono un toccasana per l'anima. Forse perché è innocente, forse perché è buona di natura. 

"Il mio è un dato di fatto: si vede lontano un miglio." Draco la saluta con un movimento svogliato della mano, abbandonandola nel corridoio. La giovane, con le guance arrossate abbassa la testa al pavimento: è davvero così palese? 

 

 

A Fred non è sfuggito, oltre alla forma delle gambe di Hermione che corrono per la Sala Grande, che Draco si è alzato dal suo posto con una stupida scusa e l’ha seguita da qualche parte per il castello. Per tutto il pranzo uno strano movimento di stomaco non l’ha più abbandonato. A più riprese osserva la porta, nella speranza di veder comparire o uno o l’altro, per evitare di pensarli insieme. Poi alla fine ci rinuncia, cominciando ad ascoltare i fitti discorsi di Angelina. 

Ron, invece, si è maledetto. Dopo essersi ripromesso di chiedere ad Hermione se stesse bene, è riuscito a mandare tutto in fumo. Osserva il bicchiere che gli ha lasciato davanti e cerca con gli occhi la figura di quella che crede sia Lavanda. Ride insieme ad un’altra Lavanda e, ad un certo punto, entrambe si girano a sorridergli.

Ron sa di non voler baciare ogni studente della scuola e, anche se vedesse solamente una copia della ragazza che gli piace, non avrebbe il coraggio o la faccia tosta di baciarla dal nulla, non è pronto: per questo la sua mano stringe istintivamente il bicchiere, mentre Hermione cade nella parte più recondita del suo cervello e tutto il mondo diventa sempre più Lavanda. Lavanda seduta di fianco a lui, Lavanda alla tavolata delle altre case, Lavanda al posto di Silente. In un solo sorso, sparisce come è arrivata. Di nuovo, a sorridergli è una sola, che sembra più vera che mai. Le sue orecchie diventano di un rosso acceso e si gira verso George, per ringraziarlo. 

"Dovresti ringraziare anche Hermione." Ginny fa da eco. 

"Se fosse qui."

"Se tu non l’avessi fatta scappare." rilancia George, con un mezzo sorriso da malandrino.

"Se avesse bevuto la pozione senza fare storie." Ron appoggia il viso alle mani, affranto. 

"Forse ha le sue buone ragioni per non voler ancora bene la pozione." fa spallucce Ginny, cercando di immaginare cosa avesse trattenuto l'amica: ha forse trovato il coraggio di esprimere quei sentimenti? O meglio, è finalmente pronta ad accettare quei sentimenti? 

"Forse… " ripete George, alzando gli occhi sulla sorella, come per metterla alla prova. Se l’aspettava certamente che Ginny fosse la spalla di Hermione Granger: le due sono diventate sempre più legate dall’estate prima, sono ormai due facce della stessa moneta e conoscono una le emozioni dell’altra. Si chiede, osservando il volto complice della sorella, quanto ne sappia. 

"Forse." dice più convinta, ghignando, confermando tutte le sue congetture su George: ne sa sempre una in più del diavolo e può metterci una mano sul fuoco, è a conoscenza anche dei sentimenti di Fred. Porta gli occhi sull’altro gemello, cercando sul suo volto un accenno di risposta, ma quest’ultimo è perso in una conversazione pacata con Angelina. Eppure, pensa con divertimento, è raro che Fred sia interessato ad ascoltare i fitti discorsi sulla moda magica invernale. Che stia cercando di non pensare a Draco che insegue Hermione? 

Sorride, addolcita da quel pensiero e si perde per un attimo al giorno in cui li ha beccati sul lago, a quello sguardo che Fred le ha lanciato, mentre Hermione era di spalle e il suo cuore ha un brivido. Sposta gli occhi su George, come a cercare una conferma, che non tarda ad arrivare. Nasconde il ghigno che le nasce sul volto nel bicchiere di succo di zucca, emozionata di aver scoperto quel nuovo amore. Vorrebbe correre dietro all’amica per congratularsi, ma si sforza di rimanere ancorata al suo posto, prestando attenzione alle domande di Ron. 

"Forse cosa?" indaga sottovoce, avvicinandosi. Anche Harry si spinge in avanti, sistemandosi meglio gli occhiali sopra il naso. 

"Forse dovreste chiedere a lei." conclude quel discorso con un largo sorriso, osservando con una certa felicità le speranze dei due ragazzi andare in fumo. 

"Ginny, sei un mostro."



Eccomi qui! 
Lo so, il capitolo non è neanche lontanamente come gli ultimi che ho sfornato, ma una piccola pausa da Fred ed Hermione dovevo prendermela, perché non sono ancora sicurissima di come avverranno i loro prossimi incontri. Ci sto pensando, spero presto di venirmene fuori con un piano perfetto. 
Per quanto riguarda questo capitolo, finalmente la nostra So - tutto - Io è venuta a patti con i suoi sentimenti e non possono proprio biasimarla se vuole tenere tutte quelle emozioni così vicine, anche io vorrei sentire il suono della risata di Fred così vivido. La invidio un pochino. 
Ho voluto far tornare Draco, è una delle ultime volte, ma ha avuto una sua parte nella storia: è innamorato della giovane strega, ma forse da quest'esperienza può nascere un'amicizia? Mi piace pensare che, quando li lascerò, saranno in grado di cavarsela da soli e di rimanere uniti. 
Detto questo, ringrazio ancora tutti quanti: questa storia è diventata sempre più importante per me e questo è anche merito vostro, che la state amando e la amate. Rendete le mie giornate molto meno pesanti, grazie davvero. 
Sia ❤
   
 
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