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Autore: Sia_    20/05/2020    6 recensioni
"Fred e George ci hanno offerto di provare il loro nuovo prodotto una mezz’oretta fa e abbiamo accettato tutti, però ci sembrava brutto lasciarti fuori dai giochi." dice Harry, confondendo le sue parole in un rumoroso sbadiglio.
"E cosa farebbe esattamente questa caramella?"
"Non lo sappiamo." si affretta a dire Ginny, innocentemente.
"Mi state dicendo che voi tre, coscientemente, avete ingerito un loro prodotto senza controllare cosa fosse o cosa facesse?" chiede a questo, tremendamente preoccupata, "Voi siete pazzi."
"Hermione, siamo grati del fatto che ritieni le nostre invenzioni prive di pericolo." commenta ironicamente George, passandosi una mano tra i capelli.
"Ma per provare che è tutto completamente sicuro… " Fred apre la bocca, facendo cadere velocemente una caramella in bocca e, tanto velocemente, la manda giù verso lo stomaco, "Abbiamo deciso di prenderla anche noi."
La sicurezza dei movimenti di Fred la stupisce e una piccola vocina nella parte più recondita del suo cervello comincia a dirle che forse, ma solamente forse, non è una cosa così… pericolosa.
La vista di Fred viene oscurata dalla mano di George, che le offre la stessa caramella di prima con un sorriso a trentadue denti, "Cosa ne dici allora?"
Oh, al diavolo.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Angelina/George, Draco/Hermione, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, Lavanda/Ron
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fred/Hermione ❤'
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Oh, al diavolo - Capitolo venti
 

Hermione si è rintanata in Biblioteca, in quel posticino appartato che ha trovato con Viktor l’anno prima, pur di sfuggire a tutte le sue ammiratrici. Apre il libro di Storia della Magia per calmare il suo cuore, ancora in subbuglio per la conversazione con Draco di qualche ore prima. Dopo essere scesa nelle cucine per chiedere del cibo, Hermione era sicura di non voler tornare in Sala Comune, sotto gli occhi indagatori dei suoi compagni. Per questo, stringendo le mani intorno alla tracolla, si è lasciata trasportare in Biblioteca. 

Mentre il Serpeverde scivola via dai pensieri, le parole cominciano a danzare sotto ai suoi occhi, costringendola a maledire Merlino e le sue mutande: Fred è di nuovo ovunque. Apre la tracolla con fare svogliato, osservando dall’alto la fiala contenente la pozione: il vetro brilla alla luce delle candele della stanza, in un certo senso sembra attirarla a sé. Con due dita fa per prendere in mano la boccetta, ma si ferma quando qualcuno le si siede a fianco. Chiude la tracolla con un gesto veloce, accorgendosi solo dopo che Ron ed Harry si sono messi ai suoi lati: per un attimo si sente come al secondo anno, alla ricerca della Pozione Polisucco. 

"Hermione." esordisce l’unico Weasley al tavolo, "Dobbiamo parlare."

Alza un sopracciglio incuriosita, chiudendo Storia della Magia, cercando con gli occhi la figura di Madama Pince, assicurandosi di non disturbarla. "Di cosa?"

"Io capisco che tu non ce l’abbia voluto dire, ma noi lo possiamo superare, devi solo darci il tempo." si intromette Harry, sistemandosi al meglio gli occhiali sul naso.  

"Esatto." conferma Ron con enfasi, "Noi siamo pronti a supportati in qualsiasi scelta tu faccia, perché sei una nostra carissima amica, sei come una sorella."

"Io… Non vi seguo."

"Tu e Malfoy, a noi sta bene."

"Bene." fa eco Harry, prendendo le mani delle ragazza nelle sue e sorridendo, "Ci siamo accorti che vi cercate spesso e oggi lui ti ha seguita, non è stato difficile mettere insieme i pezzi: siamo felici se tu sei felice."

Hermione sbatte gli occhi un paio di volte, incredula. Osserva le mani del Prescelto, poi il volto sorridente di Ron e il suo cuore di ammorbidisce di colpo: è bello sapere di avere degli amici talmente importanti da andare oltre qualsiasi scelta, "Io e Draco non siamo niente." si affretta a chiarire, scrollando il capo, "Ma vi ringrazio." Hermione lascia il contatto con Harry e riapre il libro di Storia della Magia con più serenità. Cerca di concentrarsi al meglio sulla lettura, sicura che anche gli altri siano venuti per studiare, ma si accorge presto che la stanno ancora fissando, preoccupati. 

"Cosa c’è?" chiede ingenuamente, appoggiando il volto al palmo della mano.

"Quindi non ti piace Malfoy?" Harry è il primo a parlare, ma a bassa voce, forse per paura di essere mangiato vivo. 

Hermione nega con una scrollata del volto, girando la pagina del libro: non ho bisogno di leggerla fino in fondo, sa benissimo che la duecentoventisette parla della fondazione di Hogwarts, una delle sue parti preferite: quante volte l’ha già guardata? Conosce le frasi a memoria parola per parola, le ripete nella mente come un sussurro, mentre riprende ad ascoltare le congetture dei due amici.

"Però hai preso la caramella e hai una fiala della pozione nella tracolla." nota Ron, "Pozione che, tra l’altro, funziona a meraviglia."

Hermione questa volte annuisce, sorridendo appena per il complimento. Sa benissimo dove stanno andando a parare i ragazzi, ma li lascia continuare: è stanca di tenersi tutto dentro, ha pensato abbastanza a Fred Weasley da sapere che è innamorata di lui da un tempo ormai stupidamente lungo. 

"Non l’hai bevuta?" le chiede Harry, sempre più curioso. 

"Non ho bevuto neanche una goccia di questa pozione, no." conferma la ragazza, mettendosi più dritta. 

"Hai intenzione di farlo?" Ron alza un sopracciglio, avvicinandosi a lei con fare sospetto. Lui e Harry hanno passato una sera a parlare di Hermione, delle sue possibili cotte, degli effetti, della pazzia. All’inizio, accettare l’idea che si fosse innamorata di Draco Malfoy è stato terribile, quasi impossibile: tra tutti quanti, il Serpeverde era l’unico che avrebbero voluto evitare come la peste, entrambi per ovvie ragioni, ma con il tempo ci hanno fatto pace. Se Hermione è felice, hanno pensato in contemporanea distesi sui loro letti, siamo felici per lei. Ma l’amica non ama Draco, l’idea non l’ha mai sfiorata e se ne sta da ore con una pozione nella tracolla: sanno entrambi che è l’ora di far parlare lei. 

La ragazza non sa come rispondere, con Ginny avrebbe aperto spontaneamente la conversazione e avrebbe già trovato una soluzione, ma parlare dei suoi problemi d’amore con Harry e Ron è qualcosa difficile da praticare, perché è un territorio che non ha mai voluto esplorare, specialmente con il Weasley.

"Abbiamo sempre parlato della mia cotta per Ginny." le fa coraggio il Prescelto, "E se Ron non ti ha mai parlato di Lavanda è solo perché è tremendamente timido."

"È imbarazzante, ma puoi chiedermi quello che vuoi, quando vuoi, qualsiasi cosa."

Si morde il labbro inferiore, "Non so se la voglio bere ora." dice calma, fissando gli sguardi penetranti dei suoi amici, che chiaramente aspettano di sapere molto altro, "Magari tra qualche ora… "

"Hermione." la richiama Harry, "Ginny mi ha detto che è da giorni che cerchi una soluzione ovunque e, una volta che ce l’hai tra le mani, non la utilizzi subito? Forse una piccola parte di te sta cercando di lanciarti un messaggio."

"Forse vuoi semplicemente che la situazione cambi." rimarca Ron con più sicurezza. 

Hermione sbatte gli occhi un paio di volte: si sente come se un secchio di acqua ghiacciata l'abbia appena lavata dalla testa ai piedi. Vorrebbe poter stare con Fred ovviamente, ma la paura la frena, "Non in negativo, non potrei sopportare che finisca così." tutto ad un tratto ha una improvvisa voglia di parlare, "A me piace, ma si è in due in una relazione, come posso essere sicura di non perderlo? Se non ricambiasse i miei sentimenti, potremmo smettere di collidere, abbandonarci anche come amici e io non potrei… " alza gli occhi su Harry e Ron, che si sono improvvisamente resi conto della profondità di quei sentimenti e non sanno cosa fare, "Più vivere."

Il Prescelto, più veloce nel ragionamento, ci mette poco a comprendere che è innamorata di Fred: l’ha notato che i due si sono avvicinati, ma ha sempre pensato che fosse un’amicizia simile a quella con Ron o con Ginny. La guarda con uno sguardo dolce, cosciente che certe paure sono proprio inutili: glielo vorrebbe dire che non è possibile perdere un Weasley, che sono palesi i sentimenti del gemello, che è tutta l’estate che le gira attorno ogni attimo libero, ma si limita a sorridere. Ron ci mette qualche secondo in più, forse perché non hai mai pensato che la sua famiglia fosse in grado di imprigionare sia Harry che Hermione. Le sue orecchie arrossiscono un poco, mentre la bocca gli si apre e non trova la forza per chiuderla. 

"Quella è esattamente uno dei motivi per cui non voglio parlarne, soprattutto con voi." commenta la giovane, indicando l’espressione sorpresa di Ron, "Berrò quella pozione, non vi preoccupate."

"Oppure potresti dire a Fred cosa provi per lui." Harry alza le spalle, chiudendo con una mano la mascella del ragazzo che ha affianco. 

"Oppure potrei andare ad abitare nel Platano Picchiatore." Hermione scuote il capo, chiudendo il libro che ha davanti con sicurezza. 

"Oppure… " riesce a riprendere parola Ron, nonostante la gola secca, "Potresti dire a mio fratello quello che provi per lui."

"L’ho già detto."

"Rimarcavo, per cercare di convincerla."

"Tu hai bevuto la pozione, mi sembra." commenta Hermione stizzita, "E, allo stesso modo, sono ben sicura di ricordare che sia stata Ginny a fare la prima mossa, perché mai io dovrei… "

"Io non ho mai aspettato di bere la pozione." Ron dice con tranquillità, "Perché sono certo che se mai le dirò qualcosa, lo vorrò fare senza caramelle e senze effetti, mentre tu te ne vai in giro da tutto il giorno con la boccetta nella tracolla, l’ho vista." 

"E, come ben saprai, ho cercato Ginny per ore, mi ha solo trovato per prima." rimarca Harry con un sorriso soddisfatto, mentre Hermione si fa sempre più piccola nella sua sedia della Biblioteca, "Comunque non sei costretta, è solo un suggerimento."

"Vogliamo che tu non ti penta di nulla, che tra qualche anno tu possa guardarti indietro e dire che è stata la mossa giusta." Ron le sorride, "Bere quella pozione e cercare di dimenticare i tuoi sentimenti, è davvero quello che vuoi?"

Non risponde, perché il suono della campana le ricordo che sta per iniziare la lezioni di Pozioni ed è sicura che Piton non apprezzerebbe un ritardo. Ritira il libro nella tracolla, lanciando un veloce sguardo alla boccetta che ha nascosto nel taschino… Oh, al diavolo. 

 

 

Tiger, entrando nell’aula di Pozioni, non lo fa ballando: sarebbe stato un problema, cercare di spiegare a Piton perché il suo corpo ha una irrefrenabile voglia di muoversi. 

Farlo capire a Draco è stato abbastanza difficile: non è colpa sua se Susan Bones è bella quando incrocia le braccia al petto e gli dice che non è la giornata giusta per darle fastidio, che è stanca delle sue minacce. Forse, invece di rubarle la bacchetta dalle mani, dovrebbe provare a regalarle un fiore qualche volta, anche se è sicuro di ricevere un rifiuto. 

La guarda prendere posto in aula e lancia lo sguardo, sprezzante, verso di lui: il cuore gli si scioglie nel petto e abbassa lo sguardo, proprio mentre Draco si siede al suo fianco. Fiero, con la testa alta e un sorriso quasi forzato, anche Malfoy sta guardando qualcuno dall’altra parte della stanza, ma è meno palese. L’occhio gli si infrange sulla parete, non è proprio fisso su Hermione.

La giovane se ne accorge qualche momento dopo e gli sorride per un briciolo di secondo, complice la loro ultima chiacchierata, ma poi si gira e alza la mano per rispondere alla domanda di Piton, perché quella lezione lei l’ha già letta qualche giorno prima. Le guance si arrossano un attimo quando le vengono detratti i soliti cinque punti e Ron le mette una mano sulla spalla con fare consolatorio. 

È un gesto così semplice, ma Draco ne è geloso, nonostante sia già stato rifiutato. Sta cercando di allontanarla dalla testa, sta cercando di dirsi che non ne vale la pena, che non lo hai mai fatto: Hermione non sarebbe mai stata sua. È sempre stato e sempre sarà solo un sogno. 

 

 

A cena, Ron prende iniziativa: a volte bisogna smetterla di avere paura, soprattutto dopo aver affrontato Lord Voldemort con Harry per quattro anni consecutivi. Non si siede con i suoi amici, ma prende posto vicino a Lavanda. 

"L’ho letto nella mia tazzina stamattina." commenta lei con un sorriso, "Che sarebbe successo qualcosa di bello."

Il vassoio che Ron tiene tra le mani si inclina, facendo cadere troppe patate nel piatto e, quando Lavanda ride e gli pulisce la maglietta con un movimento della bacchetta, Hermione comprende che sono giusti, che si stanno già incastrando perfettamente. 

Poi alza gli occhi su Harry e Ginny che, seduti davanti a lei, stanno ripercorrendo le loro giornate, prima uno e poi l’altro. Hermione diventa trasparente, sono in un altro pianeta, anche se a volte tornano alla realtà e le chiedono qualcosa. Appena finisce di rispondere, la sua attenzione è spostata verso la risata di Angelina, che appoggia il volto alla spalla di George. Le loro mani si cercano, si trovano, si uniscono e si fondono. 

Lo stomaco di Hermione si chiude di colpo: si sente improvvisamente così sola, nonostante sia circondata da così tanta gente. Anche Neville, che solitamente le parla, quella sera sta comunicando a distanza con Luna, che ride al tavolo dei Corvonero. 

Non è tanto la voglia di parlare con qualcuno, è solo che lei non ha nessuno con cui parlare così profondamente: non c’è nessuno da cui può tornar per dire che il suo giorno è stato stressante, che è stanca, che… I suoi occhi cadono su Fred, perso in una conversazione con Lee e Katie. Improvvisamente si rende conto di un intero universo: è dall’estate prima del suo quarto anno che Fred le domanda, che Fred la fa ridere, che Fred la stringe e la protegge. 

Alla Coppa del Mondo, è sicura che il mento del ragazzo si sia perso tra i suoi ricci, mentre le commentava le mutande degli Irlandesi ed è convinta che quella sia stata la prima sera in cui le ha tenuto la mano, per evitare di perderla in tutto il trambusto. 

Poi è arrivato il quarto anno, le loro chiacchierate davanti al focolare, le loro stupide ricerche in Biblioteca, il loro ballo in Sala Comune alle tre di notte. Ballare con lui, lo ammette infine, è stato più di qualsiasi cosa, più del valzer dei campioni con Viktor Krum. Hermione si focalizza ancora sui ricordi dell’estate a Grimmauld Place, ai sorrisi, ai colori caldi. Tutt’un tratto vorrebbe essere seduta a fianco al gemello, far sparire il volto nel petto di Fred, sentire il braccio di lui intorno al collo, le sue labbra che le lasciano un veloce bacio sulla fronte. Come a leggerle nei pensieri, il gemello ricambia lo sguardo, mentre tocca il bicchiere freddo con la mano: è come se si stesse innamorando di nuovo. 

I loro occhi si fondono, l’intera Sala Grande sparisce: Fred appoggia il volto al palmo e le sorride appena ed Hermione risponde a quel sorriso, incapace di focalizzarsi su qualsiasi altra cosa. Vorrebbe urlare, alzarsi sulla panca e dire a tutti che è innamorata del gemello, perché non ha più senso tenerlo nascosto. 

Fred, invece, non ha compreso fino in fondo: il suo cuore, qualche secondo prima, ha cominciato a battere senza sosta e ha dovuto voluto  trovare Hermione con lo sguardo. Poi c’è stata un’esplosione, come quella dei fuochi d’artificio che sta sperimentando con George. 

Il sorriso che si increspa sulle labbra di lei gli riempie il cuore di una felicità insensata, quasi pazza. È sicuro che se i suoi occhi potessero parlare le direbbero di venire a sedersi al suo lato, di appoggiarsi al suo petto, le direbbero quella battuta che ha fatto ridere Lee, le direbbero un mondo intero. 

Però c’è silenzio, entrambi rimangono muti: spaventati, brilli, imbarazzati. I suoni della Sala Grande tornano a riempire le loro menti, ed Hermione è inglobata in una lunga conversazione con Harry. Fred la imita, ricominciando ad ascoltare Lee, lanciandole qualche volta uno sguardo, per cercare di perdersi ancora da soli, magari sarebbero andati via, sarebbero volati lontani. Sarebbero andati alla Tana, a inseguirsi nell’erba alta, sarebbero andati sul lago intorno ad Hogwarts a lanciare pietre nell’acqua, a bagnarsi i piedi, sarebbero andati nella soffitta di Grimmauld Place.

Hermione però non si volta più: la sua mente è troppo impegnata a pensare, non può più fermarsi sul volto di Fred.

Oh, al diavolo, è innamorata. 

Oh, al diavolo, glielo deve dire.

 


 

Aggiorno un po' prima perché ho trovato un goccio di tempo questa sera. Sono gli ultimi sprazzi di libertà prima della intensa sessione, sto cercando di gedermeli. 
Questo capitolo mi è un po' caro, forse perchè mi è piaciuto riportare in vita il mio carissimo trio, è sempre bello descriverli e parlare di loro, anche se faccio un po' di fatica a destreggiarmi nei dialoghi: la prima parte ne è piena, è stata una bella sfida per me, che amo le descrizioni e i momenti un po' più morti. 
Ringrazio ancora tutti quanti, è bellissimo ricevere tanti commenti alle mie parole, mi rendete estremamente felice e, se sono ancora qui dopo tanti mesi, è solo merito vostro. Grazie, grazie, grazie. 
A presto, sessione permettendo, 
Sia 

 
   
 
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