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Autore: Miss Loki_Riddle Gold    30/05/2020    1 recensioni
Questa sará una serie di One-shorts su Harry Potter (Severus/Remus) raccolte dal 2015 a oggi nei vari events di We are out for prompts e Who LindtLock Drabble e qualsiasi altro gruppo in cui mi dovessi scrivere nel frattempo.
La cosa che li lega é parlare tutti della stessa ship.
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altro personaggio, Remus Lupin, Severus Piton
Note: AU, Raccolta, Soulmate!AU, What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Più contesti
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HP, Remus/Severus:
Non sapevano che l'altro stesse morendo ma pensavano l'uno all'altro nello stesso istante. (Tradimento + Incubi)

Almeno era felice. Si era sentito spezzare in due quando lo aveva visto sposasi con un altro, altra ad essere precisi. Sembrava di vivere in un incubo. La sua vita era un insieme di incubi, ogni singolo giorno. Era stato felice e speranzoso solo quando aveva pensato che lui… lui potesse ricambiarlo, ma non era importante. Non poteva pensare a lui, non ora. Aveva ancora un ultimo compito da eseguire. Sentì il dolore al collo, dove quel maledetto serpente lo aveva morso. Avrebbe dovuto dichiararsi, avrebbe dovuto spiegare, cercare il suo perdono, invece aveva continuato quella farsa. Forse, una volta conosciuta la verità lo avrebbe potuto perdonare. Forse, se solo… ma non importava, non più. Ormai aveva la sua vita, sua moglie e suo figlio. Sarebbe stato felice. Non importava. Stava morendo.
Guardò i tre ragazzi, davanti a lui. Sembravano i tre malandrini. 
Sarebbe morto guardando il corpo del suo aguzzino, quello era ironico. Aveva pensato più volte a come se ne sarebbe andato, ma quello… Quello era troppo. Ricordò il modo in cui Remus gli sorrideva, chiedendogli più volte scusa per i suoi amici, unendosi a lui nel fare i compiti, le volte in cui gli aveva toccato la mano mentre si passavano qualcosa, prima di ritirarsi. Ricordò quell’unico giorno in cui era entrato mentre era in forma di lupo, quando lo aveva visto e la paura che aveva provato, ricordò le leccate della bestia, come aveva strofinato il naso umido contro la sua mano. L’unica volta in cui aveva davvero lasciato che il loro affetto si dimostrasse. Non lo aveva morso e se… se solo non fosse arrivato Potter… ma c’era. Era lì a mandarlo via, a fare il gradasso credendo di averlo salvato quando in realtà aveva solo spezzato quel momento solo loro. Remus non aveva più avuto il coraggio di avvicinarsi. Non aveva mai avuto il coraggio di baciarlo, di dichiararsi, non quando lo vedeva così vicino a Black. Doveva esserci per forza qualcosa fra loro. Aveva odiato Black e Potter. Aveva odiato perdere la sua unica amica, Lily. Almeno l’avrebbe rivista mentre aspettava Remus. Aveva odiato Tonks, il suo modo di conquistare e corteggiare l’uomo che anche lui amava, ma ora… ora era felice che non avesse scelto lui. Ora era felice di lasciarlo a lei, era felice che non avrebbe pianto la sua perdita. Ora Remus avrebbe potuto essere felice anche senza di lui.
- Guardami… hai gli occhi di tua madre.- Si costrinse a dire, guardando gli occhi di Harry Potter e vedendo l’ombra della sua migliore amica, forse non l’aveva amata, ma l’avrebbe aiutato ad aspettarlo. Forse. 

***

Avrebbe dovuto dirglielo. Si era ripromesso di parlargliene, doveva cercare Severus e dirgli che lo amava, doveva dirgli che il figlio di Tonks non era suo. Doveva dirgli che non aveva mai avuto occhi che per lui, ma non poteva, non più. Doveva dirgli di quanto si fosse sentito tradito quando aveva saputo di come fosse morto Silente, ma non poteva, non più. Non in mezzo a quella guerra, non con Tonks al suo fianco. Doveva dirgli che l’aveva sposata solo per ripicca, solo per dimenticarlo, ma non c’era mai riuscito. Avrebbe voluto vederlo al matrimonio, per vedere la ferita nei suoi occhi, ma adesso voleva solo baciarlo. Era stato un pensiero costante in quei lunghi anni. Doveva dirgli quanto facesse male sapere che l’uomo che ami è divenuto un Mangiamorte, un nemico. Aveva creduto in lui, aveva atteso troppo. Il tradimento di vedere quel marchio deturpare quella bella pelle chiara. Il desiderio di baciarlo. Doveva spiegargli quanto avrebbe voluto stringerlo a se nelle notti fredde in cui era rimasto da solo e quanto il lupo avesse pianto nelle notti di luna piena, senza il suo compagno, il suo unico vero compagno. Voleva dirgli tutto questo ed altro ancora per tenerlo radicato a terra, per chiedergli di vivere per entrambi perché lui non poteva, non più. Non mentre vedeva il raggio della morte arrivargli addosso senza potersi scansare. Troppo lento. Almeno sarebbe voluto morire al suo fianco o fra le sue braccia, per poterlo ricordare meglio mentre lo aspettava.

   
 
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