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Autore: Sia_    11/06/2020    5 recensioni
"Fred e George ci hanno offerto di provare il loro nuovo prodotto una mezz’oretta fa e abbiamo accettato tutti, però ci sembrava brutto lasciarti fuori dai giochi." dice Harry, confondendo le sue parole in un rumoroso sbadiglio.
"E cosa farebbe esattamente questa caramella?"
"Non lo sappiamo." si affretta a dire Ginny, innocentemente.
"Mi state dicendo che voi tre, coscientemente, avete ingerito un loro prodotto senza controllare cosa fosse o cosa facesse?" chiede a questo, tremendamente preoccupata, "Voi siete pazzi."
"Hermione, siamo grati del fatto che ritieni le nostre invenzioni prive di pericolo." commenta ironicamente George, passandosi una mano tra i capelli.
"Ma per provare che è tutto completamente sicuro… " Fred apre la bocca, facendo cadere velocemente una caramella in bocca e, tanto velocemente, la manda giù verso lo stomaco, "Abbiamo deciso di prenderla anche noi."
La sicurezza dei movimenti di Fred la stupisce e una piccola vocina nella parte più recondita del suo cervello comincia a dirle che forse, ma solamente forse, non è una cosa così… pericolosa.
La vista di Fred viene oscurata dalla mano di George, che le offre la stessa caramella di prima con un sorriso a trentadue denti, "Cosa ne dici allora?"
Oh, al diavolo.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Angelina/George, Draco/Hermione, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, Lavanda/Ron
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fred/Hermione ❤'
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Oh, al diavolo - Capitolo ventitré
 

Hermione non dà peso alle chiacchiere che aumentano gradualmente in Sala Grande, in fondo è colazione. La gente, si è sempre trovata a pensare, ha un sacco di cose da raccontare la mattina presto. Cerca di concentrarsi al meglio sull'ultimo articolo della Gazzetta del Profeta, quando qualcuno le tocca le spalle con una leggera pressione: Draco Malfoy la sta guardando dall’alto, "Congratulazioni."

"Per cosa, esattamente?" chiede, abbassando la pagina del giornale. 

Il Serpeverde alza il sopracciglio verso l’alto confuso, "Per il Weasley."

"Non ti seguo." Draco sbatte gli occhi un paio di volte, grattandosi poi il capo: come fa a non saperlo, proprio lei? Apre la bocca, ma poi la richiude in fretta perchè non sa proprio come dirglielo, "Granger, dovresti saperlo che mi infastidisci quando parliamo per più di un minuto e, soprattutto, quando cominci a fare domande."

"Io non ti sto facendo domande." Hermione incrocia le braccia al petto indispettita. 

"Non ancora, ma hai la faccia di una che vuole fare domande e io non ho voglia di darti delle risposte." Draco la saluta velocemente con la mano, raggiungendo i suoi compagni al tavolo dei Serpeverdi, lasciandola senza parole. Hermione odia sapere di non sapere, per questo uno strano sentimento le attorciglia lo stomaco e il suo viso assume la stessa sfumatura delle mele che sono sul tavolo davanti a lei. 

Non fa in tempo a scuotere il capo con incredulità, che Ginny le si piazza davanti con un sorriso a trentadue denti, "Congratulazioni!" Hermione sbatte gli occhi: è entrata una specie di sonno? Va bene che non ha chiuso occhio un minuto quella notte, ma da lì ad immaginarsi qualcosa di così reale ce ne vuole: che anche Fred fosse stato un sogno? 

"Per cosa, esattamente?" si trova a ripetere a distanza di pochi minuti. 

"Per Fred." Ginny le risponde con una scrollata di spalle, servendosi due fette tostate di pane nel piatto, "L’hanno visto entrare in pigiama in Sala Comune questa mattina, si vocifera che abbia passato la notte fuori con qualcuno." la giovane Weasley, al silenzio dell’amica, alza finalmente gli occhi su di lei, distogliendo l’attenzione dal suo piatto, "Ho solo pensato che, vista la situazione, avesse passato la notte fuori con te e ora chiaramente non vorrei essere qui." scandisce l’ultima della parte della frase con più calma, estrema calma e prudenza: allontana le mani del cibo che si sta servendo e cerca lo sguardo dell'altra per una reazione.

"Ginevra Weasley, ti sembro il tipo da passare la notte in giro con tuo fratello?" chiede con il volto arrossato, abbassando la voce per non essere osservata troppo dagli altri studenti. 

"No, ma Fred mi sembra un tipo convincente."

Hermione scrolla il volto, "Non è un tipo convincente." si trova a dire veloce, "Ha delle pessime e stupide idee, chi potrebbe mai convincere?"

"Sei salita sulla sua scopa." Ginny si sente in dovere di puntualizzare, appoggiando il volto al palmo della mano. 

"Solo una volta." spiega la maggiore con superiorità, "Per pietà."

"Hai presto la sua caramella."

Le labbra di Hermione si fanno piccole piccole, stringe i denti, mentre abbassa il giornale ancora una volta e incontra lo sguardo vittorioso della amica, "Non mi avrebbe mai convinto ad uscire tutta la notte, ho ancora una certa dignità."

"Certo, ovviamente." Ginny annuisce, mordendo una fetta di pane spalmata di marmellata, "Quindi tu non eri in giro nei corridoi con lui?"

"Per tua informazione, l’ho trovato nell’ala ovest del castello questa mattina e l’ho accompagnato in Sala Comune, niente di più." Hermione arrossisce pesantemente sulle guance, tornando a nascondersi dietro il giornale. La risata dell’amica la raggiunge presto e lei si trova a maledire Merlino per la seconda volta in una mattinata: probabilmente Fred sarebbe sempre riuscita a convincerla. 

 

 

Quando Fred scende in Sala Comune per la prima volta, quella mattina, la gente lo sta palesemente guardando. Sorride con poco interesse, perdendosi in una conversazione con George: pensa – e spera – di riuscire a scampare alle domande insistenti di tutti gli altri studenti, se lo vedono impegnato. Ma chi avrebbe il coraggio di fare un interrogatorio ad uno dei gemelli di prima mattina? Lo sanno, che Fred e George hanno in testa tanti di quegli stupidi incantesimi che non è il caso di infastidire uno dei due. Solo Ron ci casca, seguito a ruota da Harry, sbadigliando assonnato, che non approva per niente la scelta del migliore amico.

"Con chi eri?" chiede con evidente interesse, sistemandosi la tracolla sulla spalla. Ci ha pensato per dieci minuti ininterrotti seduto sulla poltrona davanti al fuoco, ma alla fine ha ricostruito i fatti della notte prima: Fred ed Hermione non sono andati a dormire come ha suggerito. E lui, proprio Ron Weasley, conosce la verità.

"Non ero con nessuno, non lo sai che sono entrato da solo in Sala Comune?" Fred scrolla le spalle, cercando di sistemarsi il ciuffo di capelli che quel giorno gli ricade sugli occhi. 

"Quindi eri in giro con il pigiama per il castello da solo?" Ron non demorde, vuole davvero sapere se l’amica è riuscita finalmente a rivelare i suoi sentimenti. E vuole capire se Fred, uno dei suoi fratelli preferiti, prova le stesse cose: li vede bene insieme, non è l’unico a pensarlo.

"Volevo sgranchirmi le gambe, non credo sia un crimine." George, ben al corrente di tutti i dettagli di quella mattinata, non riesce a trattenere un ghigno malandrino. Per questo si gira da un’altra parte, evitando di essere scoperto da Ron. Entrano in gruppo in Sala Grande, sedendosi a fianco a Ginny e Hermione, che adesso sono impegnate in una fitta conversazione sul Ministero. 

"Dove sei andato a sgranchirti le gambe?" Ron alza un sopracciglio, sinceramente colpito: davvero nessun professore si è accorto della sua presenza? E soprattutto, davvero Hermione non ha intenzione di rimproverarlo? La giovane strega, ben consapevole che Fred le si è seduto accanto, non accenna ad abbassare la Gazzetta del Profeta e si nasconde dietro i fogli del giornale. 

"Nell’ala ovest del castello, se vuoi poi ti ci porto e possiamo ripercorrere ogni mio passo." gli dice calmo, facendo comparire un enorme sorriso sul volto. 

Ginny alza un sopracciglio, "Nell’ala ovest? Deve essere stata trafficata questa mattina." sussurra e costringe finalmente Hermione ad abbassare la Gazzetta e a guardarla con due occhi di fuoco. 

"Eri con lei?" Ron scruta il volto del gemello, leggendoci quello che leggono tutti gli altri da chissà quanto tempo. Ci leggono rispetto, ci leggono divertimento e quella goccia che assomiglia tanto ad amore. Rimane zitto, a fissare quegli occhi così veri, talmente veri che non crede di averli mai visti così trasparenti.

"Non era con me, ci siamo incontrati per puro caso." si affretta a spiegare la riccia, chiudendo definitivamente il giornale, per occuparsi della colazione.

"Che ci facevi in giro?" è Harry che parla, finalmente ha ritrovato la parola. 

"Lavanda russa." risponde Fred, servendo ad Hermione un bicchiere di succo di zucca, "Mi dispiace, Ronnino." lancia un veloce occhiolino alla ragazza, facendola arrossire. 

"L’hai finalmente lasciato senza parole." si intromette George con divertimento, passando una mano davanti agli occhi del fratello più piccolo. 

"Beh, è come se gli dicessi che Hermione russa." Ron si mette sulle difensive, senza rendersi conto di averla sparata troppo grossa quella volta. Harry smette di bere il suo caffè, a Ginny va di traverso il pane, George stringe le labbra l’una con l’altra. Solo Hermione e Fred sembrano essere rimasti normali, ma per la prima è solo finzione, dentro sta prendendo fuoco. 

Ron si rende conto solo dopo di quello che ha fatto: ha davvero appena reso palesi i già palesi sentimenti del gemello in sua presenza? Deglutisce, cercando lo sguardo del gemello che è colmo di malizia: la vendetta, lo sa già, arriverà molto presto. 

"Ho il sonno pesante." dice infine Fred, facendo scoppiare a ridere il gemello e la sorella. La tensione piano piano sembra scendere, Hermione ci mette davvero poco a rimproverare Ron per le sue uscite prive di tatto, ricordandogli che la mattina bisogna connettere il cervello. Mentre lo dice però, lo sguardo le cade nell’angolo buio degli occhi, cercando di scrutare l’espressione del ragazzo che ha accanto senza essere palese: perchè si è preso la briga di rispondere a quel commento? 

 

 

Hermione quel pomeriggio preferirebbe rimanere nel suo letto a dormire, ha una stanchezza addosso che crede di aver provato solo durante il suo terzo anno. Fred Weasley la sta facendo diventare pazza e i suoi amici si divertono con quella pazzia. È forse per questo che Ginny la sta trascinando di peso verso il campo da Quidditch, dove la squadra di Grifondoro sta facendo gli allenamenti settimanali. 

"Voglio dormire." sottolinea nauseata, mentre l’amica la costringe a sedersi sugli spalti. Hermione si perde a pensare che non ha senso osservare delle scopi voltani e quattro palle lanciate da una parte all’altra: viene già alle partite, si sforza di arrivare puntuale a quelle partite, di capirci perfino qualcosa, ma assistere agli allenamenti è davvero troppo, è davvero fare il passo più lungo della gamba. 

"Dimmi che non ti sei portata un libro." commenta Ginny sfregandosi le mani per scaldarle, quando la riccia si piega per recuperare celere il libro di Pozioni che ha nella tracolla. 

"Mi sembrava il minimo."

"Hermione, pensi davvero di poter studiare con le oche della prima fila che urlano ogni volta che Fred tocca palla?" Ginny è palesemente divertita dall’espressione dell’amica, che è sia confusa che infastidita. 

"Perché dovrebbero urlare solo con lui?"

"Il Fanclub di Harry beh… Dopo le ultime notizie del Ministero si è sciolto, quello di George è stato chiuso da Angelina, pena la morte."

"Perché lo ha fatto chiudere?" Hermione, al primo urlo che esce dalle labbra di una delle ragazze, chiude il libro e lo rimette nella borsa con tristezza: non c'è niente da fare, non ha modo di potersi concentrare con quei suoni squillanti. 

"Perché il rumore la disconcentrava." Ginny scrolla le spalle, tirando fuori un pacchetto di dolci dalla tracolla e offrendo una caramella alla zucca ad Hermione. 

"Mi sembra che ci sia tanto rumore lo stesso." dice pratica, anche se nella voce è chiara quella punta di fastidio: da quanto Fred ha un Fanclub? Perché nessuno gliel’ha mai detto? Quante cose non sa del gemello?

"Angelina non esce con Fred." le fa notare Ginny con un semplice sorriso, "Dovevi vedere come gongolava George, a vedere la sua ragazza tutta gelosa."

Hermione commenta con un semplice accenno del volto, fermando gli occhi sulla fila di ragazze un paio di scalini più in giù: ridacchiano, si perdono ad annotare qualcosa e poi urlano quando Fred, in volo sulla sua Scopalinda, allontana un Bolide. Non capisce esattamente il perché di quelle grida: il gemello sta solo facendo quello che deve fare. È a metà dell’allenamento che alla fine si convince a guardare verso di lui e un po’ le comprende quelle grida: Fred, con il vento che gli muove i capelli, con quel sorriso che si allarga sul volto quando respinge un Bolide, è bello. È arrossita di nuovo, Ginny lo nota qualche secondo dopo, seguendo poi la direzione del suo sguardo.

"Che vi siete detti questa mattina?" si ritrova a chiedere, mentre l’ennesimo urlo disturba la loro chiacchierata. 

"Ha detto che gli piace quando mi tiro su i capelli." sussurra appena, cercandolo di nuovo con lo sguardo, "Ho sempre pensato che gli piacessero i capelli sciolti invece."

"Vuoi che te li raccolga in una crocchia?" le chiede Ginny un po’ sovrappensiero, indicando l’ammasso di capelli ricci dell’amica. 

Oh, al diavolo, Hermione accetta con un breve movimento della testa, sistemandosi al meglio davanti all’amica, continuando a spostare – forse ignara lei stessa di quella azione – lo sguardo dalle ragazzine a Fred. Si sta sentendo un po’ come loro, con il solo privilegio di sapere che al gemello piace vederla con i capelli raccolti. E loro, al contrario, li tengono sciolti lungo le spalle. 

Appena i giocatori toccano terra, Ginny si fionda verso il campo, alla ricerca disperata di Harry: si annoia troppo quando lui è in giro a volare e lei lo può osservare solo dagli spalti. Hermione, issando sulla spalla la tracolla, la segue più lentamente, perdendosi a studiare le increspature del legno degli scalini. 

"Questa è una novità." una voce la raggiunge quando ancora deve scendere gli ultimi due e, quando guarda verso l’alto, incontra presto Fred Weasley, appoggiato alla sua amata scopa, "Hermione Granger in un campo di Quidditch."

"Non sono ancora nel campo da Quidditch, mi hai fermato prima che potessi anche solo metterci piede." gli fa notare con un breve sorriso soddisfatto. 

Fred alza gli occhi al cielo e scuote il capo, "Sei proprio impossibile tu."

Hermione gli sorride ed è un sorriso che vale da risposta, rimane sul volto anche mentre lei scende gli ultimi scalini e atterra sull'erba morbida, "Non sapevo avessi un Fanclub." gli dice tranquillamente, stringendo la tracolla nella mano. 

"Vuoi entrare a farne parte? So che si incontrano tutti i mercoledì pomeriggio alle tre." Fred ghigna, "Avresti le capacità di diventarne il capo."

"Da quando hai un fanclub?" 

"Dal tre maggio di due anni fa." le dice con calma, accarezzando il bastone della sua scopa. 

"Sai a memoria la data?" Hermione alza un sopracciglio meravigliata, a tratti di nuovo infastidita. Non riesce a frenare le sue parole, escono dalla bocca senza il suo permesso, ma lei vuole, deve sapere. Non può vivere senza conoscere tutto il mondo del gemello, non è uno stile che le si addice. 

"Ce l’hanno scritto sulle spille, è per quello che lo so." scrolla le spalle con poco interesse, "Le hanno introdotte dopo che mi hanno sentito parlare delle tue tempo fa."

"Le mie?" Hermione sbatte gli occhi imbarazzata: com’è che il gemello è attento ad ogni minimo dettaglio e lei sembra essere quella che cade dal pero? Come fa ad essere sempre un passo avanti a lei? Deglutisce, rimanendo a guardarlo per qualche secondo, aspettandosi una risposta. 

"Si, le tue." conferma il giovane con un sorriso, "Te l’ho già detto che sono incredibili, no? In effetti, tutto quello che fai è incredibile."

Arrossisce sulle guance, stringendola nella mano la tracolla, "Le tue lusinghe sono un becero tentativo di nascondermi qualche cosa o vuoi semplicemente ricevere un complimento anche da parte mia?"

Fred ride, "Sono solo sincero, ma non dispiacerebbe qualche complimento ogni tanto, ne ricevo così pochi e sono tanto, tanto solo."

Hermione incrocia le braccia al petto, mentre sente le ragazzine sugli spalti raccogliere le proprie cose e scendere le scale. George, che ha finito di parlare con Angelina, si avvicina ai due con un sorriso a trentadue denti sul viso, osservandoli come se sapesse. Hermione però non capisce esattamente cosa dovrebbe sapere che lei non sappia già.  

"Vado a studiare." se ne esce a quel punto, quando il rumore dagli spalti diventa sempre più forte, che è un fattore naturale, visto che adesso i due gemelli sono uno accanto all’altro. 

"Hermione." la voce di Fred è bassa, ben attento a non tirare troppo l’attenzione delle ragazze che stanno scendendo dagli spalti per venire a scambiare quattro chiacchiere, "I capelli, ti stanno bene."

La giovane arrossisce, allontanandosi di qualche passo per evitare di essere investita dalle ragazze del terzo e quarto anno, "Hai giocato bene." riesce a dire, cercando lo sguardo del gemello che è una esplosione insensata di felicità. Come risposta riceve quel bel sorriso che l’ha fatta innamorare, è quel sorriso che ha imparato a conoscere con gli anni: non è quel tipo di sorriso che fa per necessità, ma è quello che proviene da dentro, che nasce da talmente lontano che ha una forza dirompente sul volto. Fa qualche passo verso la scuola, ma il suono della risata di Fred le risuona nella mente e la fossetta torna davanti ai suoi occhi come un sogno reale. Oh, al diavolo.

Torna indietro, passi veloci e scanditi, la tracolla che ormai non ha più ossigeno da quanto la stringe nella mano. Si fa spazio attraverso le ragazze sedute prima sugli spalti in cerca di un autografo: Hermione ci pensa, quante firme devono aver bisogno per essere soddisfatte? Perché, certamente, non è la prima volta che fanno una richiesta simile. Mentre cerca di trovare una risposta sensata a quella domanda, si ricorda le sette copie deillo stesso libro firmato da Allock nella sua libreria e maledice sé stessa per essere non altro che una come tutte le altre. George fa presto a notarla, perché è l’unica che non strilla e che non ha degli occhi che luccicano d’amore: potrebbe, senza esitazione, tirare fuori la bacchetta e schiantare tutti quanti. 

"Hermione, sei pazza?" le chiede, prendendole la mano e tirandola verso di loro, "Da quando ti infili nella mischia?"

"Hai deciso finalmente di entrare a far parte del Fanclub?" Fred, che è di spalle, si gira di qualche grado per guardarla con un ghigno divertito, mentre la sua mano si muove velocemente e le sposta la ciocca di capelli che le cade sul volto dietro un orecchio.

"Io non… " Hermione cerca di riprendere il fiato, provando a ricordare che cosa l’abbia portata a tornare indietro, perché non può davvero averlo fatto per quel ghigno e per quella stupida, stupida domanda. 

"Hermione non potrebbe mai entrarci." Angelina arriva da dietro, la scopa che impugna tra le mani fa rabbrividire un po’ tutti, tranne il suo fidanzato che sorride di gusto, "Ti avevo detto di scioglierlo."

"Oh no, è il Fanclub di Fred questo, io non centro." George cerca di tirarsi fuori dai guai, la sua mano che fa un movimento circolare sulle teste delle ragazze che tutto ad un tratto si sono fatte completamente silenziose, "Beh, non è colpa mia se le fanciulle che hai cacciato dagli spalti settimana scorsa sono entrate a far parte di quello del mio gemello." 

Angelina alza un sopracciglio contrariata, mentre George sorride sornione, "È che siamo troppo belli, non lo pensi anche tu Hermione che siamo troppo belli?" le ragazzine, infilando gli autografi nelle loro borse si defilano in fretta, lasciando i quattro da soli vicino alle scale degli spalti. 

"Incantevoli." la più giovane del gruppo stringe le labbra, le parole escono quasi a forza dalla bocca. Fred lo capisce che è una presa in giro, da quel suo tono piatto, infastidito e per questo si lascia scappare una risata contenuta. 

"Non dovresti montargli la testa, sai come diventano poi." il capitano della squadra di Grifondoro l'ammonisce, scrollando il capo con qualche movimento veloce: se sono vere le voci che stanno correndo da qualche ora, Hermione avrà bisogno di una mano per sopravvivere a quei due tornadi rossi dei gemelli. 

"Irresistibili." George sogghigna, facendo qualche passo a ritroso verso la propria ragazza e lanciando alla più giovane un veloce occhiolino. Prima che Angelina possa commentare ancora una volta, viene rubata per la mano e tirata verso gli spogliatoi della squadra. 

"Due complimenti in una sola giornata, anche il tuo è un becero tentativo di nascondermi qualcosa?" Fred irrompe nei pensieri di Hermione come un fiume che rompe una diga. Alza gli occhi su di lui e improvvisamente si ricorda perché ha percorso il campo di Quidditch a passi larghi. 

"Per la verità, ci sono delle cose che non ti ho mai detto e che sento di doverti confessare." prende fiato di nuovo, "A dieci anni ho fatto esplodere la marmitta della macchina della maestra perchè mi ha dato distinto invece che ottimo ad un compito, tre anni fa ho comprato sette copie autografate di un libro di Allok e le ho lette tutte quante due volte, mi hanno dato una giratempo durante il terzo anno per seguire tutte le lezioni, sono stata io che ho rotto il prezioso vaso di fiori di tua mamma e… "

"E?" Fred ha di nuovo quella espressione compiaciuta sul volto, ma la sta ascoltando bene: ogni parola che esce dalle labbra della ragazza si stampa nella mente del giovane come un marchio indelebile e proprio non vuole andarsene. Inscatola quelle informazioni in una parte precisa della memoria, sicuro di poterle usare un giorno per prendersi gioco di quella che, spera, sarà la sua fidanzata. 

Sono innamorata di te. 

Hermione è rossa in volto per il solo pensiero, "E mi piace mangiare il gelato con le patatine fritte." ha talmente tanta ansia che non si accorge nemmeno di avergli confessato quella cosa che si è ripromessa di portar nella tomba. 

Fred non sa bene che fare a questo punto, muove la testa di qualche grado insicuro della sua prossima mossa, cercando di leggere qualcosa sul volto della strega, ma questo è una lastra di marmo, "Hermione… "

"Fai finta di nulla, fai finta di nulla." si affretta lei a dire, cercando di andarsene il più in fretta possibile, ma la mano del gemello la ferma per il braccio e non riesce a non cercare il suo sguardo: è come una calamita, un desiderio incontrollato che non riesce e non vuole più respingere. Ha bisogno di quegli occhi, di quelle pupille che raccontano un mondo anche con il solo colore. 

"Ho incantato cinquantadue gabinetti nella mia vita, è una lunga lista, venduto almeno duecentoquarantasette Merendine Marinare, ho intenzione di aprire un negozio di scherzi con George quest’anno, Gazza deve avere un diario da qualche parte con il mio nome scritto con il sangue, detengo la lista più lunga di punizioni dopo Sirius Black e James Potter di tutta la scuola e ho una strana voglia di provare il gelato con le patatine fritte."

"Fred… " Hermione scuote il capo e si trova a sorridere, "Ti avevo detto di far finta di niente."

"Non mi va più di far finta di niente."
 



Ci siamo quasi, siamo talmente vicini che posso già vedere la scritta "Completa" che accompagna questa storia. Fa un po' male al cuore, ma sono felice di essere stata costante fino ad adesso, nonostante tutti gli impegni. Lasciare questi Fred ed Hermione sarà per me devastante, ma al di là di quello, lasciare tutti voi sarà ancora ancora peggio. Settimana prossima avrò un esame importante, non so quanto e come sarò in grado di aggiornare, spero di non fare ritardi: l'idea sarebbe presentarmi qui giovedì prossimo, ma potrebbe prolungarsi un po'. Scusatemi davvero. 
Ringrazio chi è arrivato fin qui, chi davvero ci sta mettendo il cuore in questa storia: ogni vostro commento, ogni vostra parola mi riempie il cuore di una gioia insesata. Grazie, grazie, grazie. 
A presto, 
Sia ❤

 
 
   
 
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