Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: veronica85    29/06/2020    2 recensioni
Si pensa a volte, erroneamente, che un bacio sia solo un bacio. Ma un bacio può, in realtà, comunicare mille messaggi diversi a seconda della persona che lo da, di quella che lo riceve, del punto in cui viene dato e delle circostanze che concorrono affinché diventi reale. In questa raccolta vedremo tantissimi baci, dati e ricevuti da chiunque o solo ipotizzati.
P:S: Se volete proporre coppie e situazioni accomodatevi, possibilmente senza andare a pescare personaggi che si vedono per mezza riga, non sono così ferrata xd.
Il primo capitolo è stato scritto per la WordWar del Giardino di EFP e con il resto della raccolta partecipa alla Flash Challenge: Bacio, dello stesso gruppo.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Narcissa Malfoy, Severus Piton | Coppie: Severus/Narcissa
Note: OOC, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ed eccomi col terzo capitolo di questa raccolta. Cos’è che dicevo? Non proponete pairing improbabilissimi? Infatti non avete proposto niente, direttamente, ma qualcuno mi ha traviato talmente che, alla fine, uno dei prompt mi ha fatto pensare ad una coppia su cui mai avrei pensato di scrivere. Ebbene, vi presento la mia primissima Dolastor, dedicata a Martina, LadyPalma. iI prompt è: "Cos'hai mangiato?", "Perché?", "Voglio baciarti, ma non senza sapere cos'hai messo in bocca prima di me!" Buona lettura.
 
 
L’aveva intravista spesso aggirarsi per gli uffici, trotterellando appresso a qualche capoufficio o segretario e ogni volta il suo occhio buono e quello magico si soffermavano su di lei qualche istante in più. E così, se la prima volta l’aveva snobbata come la classica dipendente anonima, entrata solo grazie ad uno scambio di favori, col tempo era diventato sempre più curioso e aveva lasciato che l’occhio magico, discreto ma implacabile, gli rivelasse tutto ciò che lei non aveva il coraggio di mostrare. Ed era stato così che aveva conosciuto i suoi tic (quello all’occhio sinistro, quando qualcosa la sorprendeva, quello al piede destro, quando era irritata o nervosa), e le sue più grandi passioni: i gatti e lo sherry. Sì, c’era anche il rosa, ma quella non era un segreto per nessuno, quindi non contava. Aveva anche scoperto che, pur essendo sempre in compagnia di qualcuno, il momento del pranzo lo trascorreva sempre sola, il che gli aveva dato la certezza che non avesse nessuno di troppo importante nella sua vita. E si era ritrovato a chiedersi, con una punta di tenerezza (che lui stesso non sapeva spiegarsi) se questo non le pesasse, se non avesse mai desiderato qualcuno che la stringesse a sé sussurrandole parole dolci. Poi, però, un giorno l’aveva vista mangiare e allora aveva capito: no, lei non avrebbe mai potuto avere pensieri simili, nessuna che si abbuffasse in quel modo avrebbe potuto averne. O chissà, magari ne aveva e si abbuffava proprio per tenerli a bada. Non l’avrebbe mai saputo: il suo occhio magico non poteva sondare le menti e non avrebbe certo corso il rischio di farsi scoprire… anche se farla arrabbiare e scatenare in lei una reazione diversa dall’adorazione avrebbe potuto essere interessante. E a quel pensiero, qualcosa scattò nella sua mente, facendolo ghignare sadicamente.
Dovettero passare due settimane prima che l’occasione giusta si presentasse. Fu quando la vide tornare da un pranzo di lavoro con il suo capo e altri colleghi, tre passi indietro rispetto a loro, ignorata dagli altri e caracollante sulle gambe tozze che decise di agire. Attese che gli altri se ne andassero, quindi le si avvicinò:
«Ehi, Dolly, tutto bene a pranzo? Cos’hai mangiato?»
Lei sollevò entrambe le sopracciglia fino all’attaccatura dei capelli «Lei…lei come si permette di storpiare il mio nome…e poi non sono affari suoi!» lo sapeva bene, lei: chiunque le rivolgesse parola, lo faceva soltanto allo scopo di prenderla in giro e non meritava la minima attenzione.
«Ti sbagli, invece, lo sono eccome» ribatté lui serissimo.
«Ah sì? E perché mai, di grazia?» la voce stridula di lei si alzò di un’ottava, mandando in visibilio il suo interlocutore: aveva quasi raggiunto il suo scopo…
«Perché voglio baciarti, ma non senza sapere cos'hai messo in bocca prima di me!»
«E cosa le fa credere che io lo voglia?» sibilò lei, enfatizzando il pronome personale ed allontanandosi sussiegosamente.
La risata di Alastor echeggiò nel corridoio per l’ora successiva: quello era solo l’inizio, si ripromise. L’avrebbe fatta cedere.

 
 
E anche questa flash è finita. Mi raccomando, sono curiosissima di sapere cosa ne pensate.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: veronica85