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Autore: Iaiasdream    26/07/2020    0 recensioni
Andrea Coreno, da tutti conosciuto come Sky Coreno è un attore-modello, amato dalle teenagers.
Stanco della sua vita oppressa da ciò che comporta l'essere famoso, decide di allontanarsi per un po'. Acquista una villa di campagna e tra i vasti campi di lavanda che adornano il paesaggio conosce Chloe Merisi, una giovane erborista.
Sky viene subito colpito dall'aria misteriosa che avvolge la ragazza, ma il carattere che lei svela non appaga le aspettative dell'attore.
La loro sembra essere una relazione senza capo nè coda, formata solo da dispetti e incomprensioni, ma c'è anche attrazione e, quel forte sentimento non riusciranno a ignorarlo.
Gli strani comportamenti della ragazza altro non sono che la conseguenza del suo passato.
Sky l'ama ma sarà disposto a rinunciare alla cosa più importante?
Chloe crede di ricambiare quel sentimento, ma ha paura di quella che sembra essere una seconda possibilità offertale dal destino. Quest'ultimo, però, ha qualcosa di diverso in serbo per loro poichè i suoi fili sono infinti.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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SETTIMA PARTE
 
Anche se il farmacista non l’aveva vista passare, Chloe si affrettò ad aprire l’erboristeria per entrare. Non era da lei comportarsi in quella maniera, ma non aveva dimenticato in che modo l’aveva fatto nei confronti di Sergio, quel fatidico giorno.
Non si era presentata all’appuntamento, dopo l’incontro con Sky, e quando il giovane aveva provato a contattarla, aveva fatto rispondere Samantha al suo posto obbligandola a inventarsi una scusa, e fino ad allora non si era più recata in paese per aprire il negozio.
Si era comportata da perfetta codarda, e quel suo rimorso l’aveva fatta agire in maniera assurda.
Possibile che quel ragazzo così estraneo al suo mondo fosse riuscito a stravolgerle la vita?
Dopo quello che era accaduto con Angelo, dopo il pianto tra i fiori di lavanda si era ripromessa che avrebbe continuato la giornata con tranquillità, ma mille domande iniziarono ad assillarla: forse sarebbe dovuta andare a scusarsi col farmacista, o forse no? Prima, però che potesse prendere la decisione giusta, Sergio entrò nella bottega.
Quando lo vide, Chloe rimase di ghiaccio, non sapeva più come reagire, era come se il giovane si fosse accorto della sua reazione, giacché le sorrise forse per spezzare il momento d’imbarazzo.
-È da molto che non ci vediamo! – esordì lui.
-Già, a proposito di questo… -  tentò la ragazza di scusarsi prendendo la palla al balzo, ma l’amico la fermò rassicurandola dicendo che aveva compreso perfettamente. – Forse ho insistito troppo – aggiunse massaggiandosi la nuca.
-Ti prego, non dire così. Non è colpa tua. – ribatté Chloe abbassando lo sguardo. – Ero troppo impegnata a pensare a me stessa.
-Mettiamoci una pietra sopra. – concluse Sergio col solito sorriso.
Non sapendo più cosa dire, che l’aria s’era fatta pesante, la ragazza gli chiese se desiderasse bere una tazza di tè, ma il ragazzo si scusò dicendo che doveva ritornare al suo lavoro. Prima di uscire provò ancora una volta a invitarla a cena.
-Va bene dopodomani sera? – chiese l’erborista sorridendo.
Il giovane accettò felice, avvisandola che sarebbe passato a prenderla dopo il lavoro.
Quando rimase sola, altri pensieri si fecero strada nella sua mente.
In realtà non avrebbe voluto accettare, ma era anche vero che non voleva ferire l’amico d’infanzia.
Fece un lungo sospiro, si massaggiò le tempie e cercò qualcosa che potesse distrarla da quei pensieri. Ad aiutarla ci pensarono alcuni clienti che entrarono in quel momento.
All’ora di pranzo decise di mangiare nella trattoria della piazzetta. Ad accoglierla fu la figlia del proprietario la quale, felice di vederla, le si avvicinò saltellando e facendo rimbalzare le trecce fulve.
-Chloe! Da quanto tempo! – esclamò abbracciandola e baciandola sulle guance.
Chloe ricambiò quel saluto che solo quella ragazzina osava in tutto il paese. – Ciao, Mara. Sono venuta ad occupare il mio solito posto.
-Accomodati allora. Papà lo conserva esclusivamente per te.
-Ringrazialo da parte mia. – e si andò a sedere.
Nell’attesa che le fosse portato il suo piatto preferito, volse lo sguardo verso la finestra posta proprio accanto al tavolo e a quel punto i suoi pensieri la riportarono a quella lontana sera di un mese fa, in cui, seduta sempre lì, si era accorta dell’entrata di un giovane sconosciuto. Rammentò di avergli dato un’occhiata senza interesse ed era ritornata a guardare la piazzetta e solo in quel momento si rese conto che il ragazzo altro non era che l’attore Sky Coreno.
Ritornò alla realtà e i suoi occhi erano fissi sullo stesso tavolino. Sbuffò esausta, si alzò e si recò all’uscita.
Mara, dietro al bancone del bar, accortasi di lei la raggiunse chiedendole perché stesse andando via.
-Scusami, ma m’è passato l’appetito. – rispose estraendo un portafogli dalla tracolla e porgendole una banconota da cinque euro.
-Ma che fai? Non devi pagarmi. Non hai toccato niente! – la respinse gentilmente la ragazzina – Dimmi la verità, cosa ti succede?
-Mi sento stanca.
-Vuoi che ti porti qualcosa in negozio?
-No. Non preoccuparti. Mi preparerò una tisana – e salutandola se ne andò.
Ritornò all’erboristeria, si chiuse la porta alle spalle e rimase lì ferma per un bel po’. Fissava il pavimento con sguardo assente; per l’ennesima volta si era persa nei suoi pensieri dove Sky Coreno ne faceva da protagonista.
Percepì ancora l’irrefrenabile bisogno di vederlo. Ma il ricordo della sua immagine chiese ricorso a quello della sua voce e come un sibilo, risentì: - Sono curioso di te!
In quel momento il cuore iniziò a palpitare con più frenesia e per un istante credette di ritrovarselo fra le mani. Provò a chiudere gli occhi, ma nell’oscurità rivide quelli dell’attore, come se tutto di lui la stesse perseguitando. Allora scosse energicamente il capo, sbuffò rumorosamente e decise che si sarebbe fatta una doppia tisana.
Malgrado tutto, il pomeriggio passò velocemente. Quando il tramonto annunciò l’uscita di scena del sole, si presentò Mara con un fagotto in mano.
-Ti ho portato qualcosa da mangiare. – sorrise sollevando l’oggetto.
-Ti ringrazio, cara. Ma non dovevi disturbarti.
-È stato mio padre ad insistere. Accetta senza fare storie. – disse la cameriera appoggiando il pacco sul bancone, poi si avvicinò allo scaffale delle saponette accortasi con felicità che c’erano le sue preferite. – Finalmente! – esclamò eccitata – le aspettavo con impazienza!
-Le ho ordinate apposta per te. – disse Chloe prendendo qualcosa da un cassetto del banco che porse subito all’amica. Si trattava di una confezione fatta a mano, - Da’ questo a tuo padre, è un olio di lavanda. L’ho preparato per i suoi soliti dolori alla spalla.
Mara l’abbracciò stampandole un bacio e, dopo averla ringraziata, se ne andò.
Chloe ritornò al suo posto curiosa di scoprire cosa contenesse il fagotto. La pizza di patate e la pasta al forno con le polpettine le illuminarono gli occhi e destarono un languorino.
-Gennaro conosce me come nessun’altra. – sorrise e iniziò a mangiare. Dopo aver finito e rimesso tutto in ordine, diede un’occhiata all’orologio, accorgendosi che si era fatto tardi. Doveva chiudere la bottega, ma non volle ritornare a casa, così decise che avrebbe continuato a produrre i suoi oli essenziali. Passati alcuni minuti, qualcuno entrò nella bottega e la giovane si chiese chi mai poteva essere a quell’ora tarda. Uscì dal retro e, non appena alzò lo sguardo, trasalì sentendosi le gambe tremare e dovette mantenersi al bancone per non cadere.
L’oggetto dei suoi pensieri, che non l’aveva abbandonata per un istante, lo stesso che da quella mattina aveva sentito il bisogno di incontrare, era proprio lì, davanti a lei con quegli occhi neri e ben delineati che la guardavano rendendole impossibile anche il minimo movimento.
Fu il ragazzo a parlare per primo, salutandola con un buonasera, mentre lei si limitò solo ad abbassare lo sguardo e a rispondere a malapena.
-Passavo da queste parti e ho notato che solo il tuo negozio era aperto. – riprese lui con tono indifferente.
Agli occhi della ragazza, Sky parve freddo e lei stessa non riusciva a capirne il motivo.
Che cosa ti aspettavi? Si disse all’improvviso, conscia che quel ragazzo era abituato a comportarsi in quella maniera. Era un personaggio famoso, avvezzo ad avere tutto quello che voleva e a stancarsi facilmente.
Che cosa ne aveva fatto di quel pensiero su di lei? Forse Chloe, non avrebbe dovuto illudersi. L’espressione del suo volto mutò, diventando sempre più cupo.
-Il negozio non è aperto – rispose con voce ferma e decisa. – Se non hai bisogno di niente, sei pregato di uscire. – continuò bruscamente, dandogli le spalle.
Sky che in quel momento stava osservando delle boccettine di profumo poste su uno dei tanti scaffali, nel sentire quelle taglienti parole, trasalì immaginandosele addosso come frustate. Pian piano volse lo sguardo verso quella ragazza la quale aveva alzato la tenda per ritornare nel retro e, colto da un’irrefrenabile voglia di fermarla, esclamò: - Hai ragione! Non sono venuto per comprare.
Chloe si fermò reggendo il tessuto: - E allora cosa vuoi? – chiese bruscamente senza voltarsi.
-Il mio amico Angelo mi ha raccontato cosa è successo stamani, volevo ringraziarti.
-L’ha già fatto lui.
Sky sorrise a quella risposta, che ancora una volta lo colpì nel suo ego, - Ma non è solo questo – aggiunse avvicinandosi lentamente – volevo chiederti se avessi bisogno di un passaggio.
-Ho la mia bici – balbettò la ragazza sentendosi avvampare le guance.
-Lo so, ma cercavo un modo per scusarmi di come mi sono comportato.
-Non farlo! – esclamò decisa.
Sky trasalì, - perché? – chiese allibito.
-Se ti scusi, dovrei farlo anch’io, e non ne ho l’intenzione.
Coreno si sentì gelare le viscere. Quella ragazza era davvero imbattibile, ma lui era un osso duro, non demorse e tantomeno volle dargliela vinta.
-Allora, pensa al mio passaggio come a un appuntamento. –, la vide trasalire. – perché? – la udì balbettare.
-Te l’ho già detto, no? Sono curioso di te. – rispose sincero.
A quel punto Chloe si volse e, con sua sorpresa si rese conto che l’attore gli stava a pochi passi, senza che lei se ne fosse accorta. Lasciò la tenda e lo guardò negli occhi. – Perché sei tanto curioso di me?
-Se ti dicessi che mi piaci, ci crederesti? – domandò tutto d’un fiato.
Chloe sentì il cuore mancare un palpito, ma si riprese subito e, abbassando lo sguardo sbottò in una fragorosa risata, lasciando il ragazzo allibito che sentendosi un perfetto idiota poggiò con forza una mano sull’infisso a pochi centimetri dal volto della giovane la quale si bloccò all’istante, sorpresa.
-Ti sembra tanto divertente? – esclamò arrabbiato.
-Hai intenzione di demolirmi il negozio? – ribatté lei reggendo quello sguardo.
-Ti ho fatta una domanda seria.
-E con la mia risata ti ho risposto seriamente!
-Mi prendi in giro?
-Sei tu che hai iniziato a farlo.
-Quindi se io ti dico che mi piaci, per te è una presa in giro?!
-Certo! – rispose secca la ragazza che si apprestò a ritornare nel retro.
-Angelo si sbagliava. – sbottò Coreno – Non hai niente di angelico. Sei solo una viziata.
Quelle parole le fecero ribollire il sangue, tant’è che si voltò perdendo le staffe e iniziò a urlare: - Che diavolo ne puoi sapere tu di me?! Chi ti dà il diritto di parlare in questo modo? – quelle parole rimbombarono nell’aria.
I due si guardarono per qualche istante, poi Chloe si girò ancora, strinse i pugni e con voce sommessa disse: - Cercavi una risposta? Bene… ormai non credo più a nulla e nemmeno a ciò che mi hai detto.
Fece per allontanarsi, ma ancora una volta Sky la fermò con un gesto che lei non si sarebbe mai aspettata.
Il ragazzo l’aveva afferrata per un braccio voltandola e tirandola a sé, non ebbe nemmeno il tempo di vedere la sua reazione che socchiuse gli occhi e poggiò con fermezza le labbra sulle sue.
La sentì fremere sotto il suo tatto, e fu contento di vedere che lei non lo respingeva, dischiuse le labbra tentando di ampliare quel bacio e con la punta della lingua si fece spazio tra quei petali freschi e profumati, nemmeno allora trovò ostacoli, così scese con le mani verso i fianchi avvicinandola più a sé. Anche lei parve reagire: accolse la sua lingua bollente e gli avvinghiò le spalle, poi sentì quel calore farsi più fievole. Senza aprire gli occhi si accorse che si era allontanato e che dopo averla lasciata le disse sicuro di sé: - Adesso mi crederai. – poi si accorse di essere rimasta sola.
Sentiva le labbra palpitare ancora bollenti e il volto andarle in fiamme, gettando all’aria un respiro profondo scivolò sul pavimento a causa delle gambe che non avevano finito di tremolare come in preda al gelo.
Ciò che stava provando in quel momento fu incomprensibile anche per lei, l’unica cosa che continuava a ripetersi era la consapevolezza che Sky l’aveva baciata.
Abbracciò le gambe, poggiò la fronte sulle ginocchia e pianse senza capirne il motivo.

 
   
 
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