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Autore: ArrowVI    05/08/2020    0 recensioni
Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 10-11: Prova di Forza





Bastarono il sorriso di Asteroth e lo sguardo affamato di Nergal a terrorizzare i presenti; persino Helena e Mikoto non poterono fare a meno di non riconoscere quanto pericolosa fosse la situazione in cui erano improvvisamente finite. 

Nonostante fosse considerato il "più debole tra i Dodici Generali", Asteroth rimaneva comunque una minaccia che nemmeno Arthur avrebbe preso alla leggera: nessuno, in quella stanza, sarebbe sopravvissuto al suo assalto se colti alla sprovvista... E il demone che l'accompagnava era altrettanto pericoloso. Helena lo sapeva perfettamente: lo incontrò cinque anni prima durante una missione di soccorso e fu a malapena in grado di rallentare Nergal fino all'arrivo dei soccorsi, per conto suo.
Era migliorata, con gli anni... Sapeva che stavolta sarebbe andata diversamente, specialmente grazie all'aiuto di Mikoto e del generale.


Gli unici che sembrarono mantenere la loro compostezza furono Xernes, Neptune e Tesla.
Quest'ultimo si allontanò lentamente dal gruppo senza farsi notare dai suoi compagni: c'era qualcosa di molto importante che doveva risolvere, e non poteva permettersi di venir fermato da Xane.



<< Asteroth... Ho fatto la scelta giusta a non fidarmi ciecamente delle parole di Arthur, dopo quello che è successo. >>
Disse il Gran Generale, senza distogliere lo sguardo dal suo avversario e preparandosi a sguainare la sua lama, per contrattaccare in qualsiasi momento.
Non avrebbe mai attaccato un demone di quel livello faccia a faccia, sarebbe stato un suicidio. Doveva evitare i suoi attacchi e aspettare un'apertura per passare al contrattacco.

<< Il Gran Generale, suppongo? >>
Il fatto che Asteroth fosse a conoscenza del suo nome, colse l'uomo alla sprovvista.

<< La mia fama mi precede? >>
Domandò al demone, senza abbassare la guardia.

<< Normalmente risponderei di esserne onorato, ma considerando chi sei, non credo di volerlo fare. >>
Continuò subito dopo, facendo ridere Asteroth con gusto.


<< Cosa c'è di divertente? >>
Ringhiò Xernes, infastidito dalla risposta del demone.

<< Non montarti la testa, vecchio. Se non fosse per gli umani che ho incontrato qualche minuto fa, non saprei neanche chi tu sia. >>
Rispose Asteroth, voltandosi poi verso suo fratello e facendogli un cenno con la testa.

<< Va', divertiti pure. >>
Sentendo quelle parole, Nergal sembrò entrare in uno stato di estasi.
Cominciò a ridere intensamente, facendo dondolare la sua lunga lingua da una parte all'altra mentre si leccava le labbra, fissando il gruppo di ragazzini davanti a se con uno sguardo affamato.

Poi cominciò a muoversi lentamente verso di loro facendo tremare il terreno con ogni suo passo.



Xernes sapeva che non fossero abbastanza per occuparsi sia di Nergal che di Asteroth.
Insieme a Neptune, Helena e Mikoto probabilmente sarebbe riuscito a sconfiggere Asteroth, ma questo avrebbe lasciato Nergal completamente incontrollato.
Una sua eventuale interferenza avrebbe potuto mandare tutto all'aria, o avrebbe potuto attaccare i ragazzini... Non poteva permettersi di lasciare quel demone da solo.


<< Dobbiamo dividerci. >>
L'ordine del Gran Generale lasciò i presenti senza parole.

Neptune non sembrò sorpreso dalle sue parole.

<< D-Di cosa sta parlando, signore?! >>
Esclamò Helena, incredula.

Xernes posò il suo sguardo cupo sulla sua subordinata, cercando di mascherare la sua preoccupazione.
Con Helena e Mikoto a fare da supporto a lui e Neptune non aveva dubbi che sarebbe riuscito a sconfiggere Asteroth, prima o poi... Senza loro due, però, era tutt'altro discorso.


<< Helena. Tu e Mikoto occupatevi di Nergal. Quei ragazzini non devono finire nelle loro mani. >>
Ordinò alle due donne.

<< E, nonostante quello che ho detto ad Arthur, non ho intenzione di permettere a quei ragazzini di prendere parte allo scontro. >>
Continuò subito dopo, sotto voce.


Helena, titubante, non poté fare altro che accettare l'ordine del suo comandante.
L'unica cosa che poteva fare, era sbarazzarsi rapidamente di quella minaccia per poi correre il prima possibile in suo soccorso insieme a Mikoto.


Sfortunatamente per lei, le cose non sarebbero state così facili.


Asteroth rimase in silenzio a fissare le due donne correre verso Nergal con la coda dell'occhio, mentre bloccarono ben presto la sua avanzata preparandosi a combatterlo, senza muovere neanche un muscolo.


<< Xernes. >>
Lo chiamò, Neptune.
Il suo sguardo era cupo, sembrava quasi infastidito.
Il Gran Generale non lo degnò neanche di uno sguardo.

<< Ci ammazzerà. >>
Continuò subito dopo.

<< Allora ti conviene dare il massimo fin dall'inizio. >>
Gli rispose Xernes.

<< E non chiamarmi per nome, portami rispetto ragazzino. >>
Ringhiò subito dopo.

Neptune sbuffò, senza rispondere nulla.

<< Che bella famigliola disfunzionale. >>
Ridacchiò Asteroth.

Poi il suo volto si fece rapidamente più serio.

<< Fin troppo familiare per i miei gusti. >>
Aggiunse poco dopo.

<< Non penserete davvero di essere in grado di sconfiggermi da soli? >>
Domandò subito dopo ai due umani davanti a se.

<< Sconfiggerti? >>
Ripeté Xernes, sguainando lentamente la lama dal fodero che aveva legato nella sua cinta.
Era poco più lunga dello stocco di Sarah, più grossa e leggermente ricurva, simile a una sciabola. Il manico era avvolto da pelle nera, mentre la lama era ricoperte da svariati disegni circolari e cromatici. 

Nell'elsa, inoltre, era stata inciso con il fuoco lo stemma di Avalon.

<< Non penso di sconfiggerti. >>
Continuò subito dopo, rivolgendo la punta della sua lama verso il demone.

<< Ti taglierò la testa e la infilzerò in un palo davanti al castello dei tuoi compagni, un promemoria di cosa succede ai loro amici che osano mettersi contro di me. >>
Lo minacciò.

Asteroth non fece neanche caso alle minacce di quell'umano. Al contrario, però, fu una di quelle parole ad attirare la sua attenzione.

<< "Amici", eh? >>
Disse, con una voce quasi malinconica, chiudendo gli occhi e abbassando lo sguardo per un istante.

<< Rimarresti deluso dal risultato. >>
Aggiunse subito dopo.




Prima che potesse raggiungere i suoi bersagli, Nergal venne rapidamente intercettato da un calcio dietro la nuca da Mikoto, che rimbalzò successivamente sulla sua testa per atterrare nel terreno, evitando di essere afferrata dal gigantesco demone come se fosse un fastidioso insetto.

Nergal si voltò rapidamente verso di lei, sbavando e mugugnando.

<< Prima volta che affronto un bestione come te, ciccione bastardo. >>
Lo insultò Mikoto, scrocchiando le dita delle mani, preparandosi allo scontro con quel massiccio demone di Classe A.
Helena la raggiunse subito dopo, mettendosi tra il demone e il gruppo di ragazzini.

<< State indietro! >>
Ordinò loro l'Ammiraglio, sguainando anche lei la sua spada e puntandola verso Nergal, dando le spalle al gruppo di ragazzi.

<< Possiamo aiutare, permettetecelo! >>
Rispose Michael, venendo però rapidamente bloccato dalla donna.

<< Assolutamente no. >>
Controbatté, causando rapidamente una reazione contrariata in Michael.

<< 
Siete i loro bersagli, non possiamo permetterci che mettano le mani su di voi. >>
Aggiunse subito dopo.


Quella risposta non andò a genio al ragazzo che abbassò lo sguardo e strinse i pugni.

<< Voglio essere utile, non rimanere qui a guardare...! >>
Disse il ragazzo, a nessuno.
In quell'istante Xane gli toccò la spalla con una mano, attirando la sua attenzione.

<< Ha ragione Helena. Quando hanno attaccato l'istituto Star, sicuramente non ci stavano prendendo sul serio. Non abbiamo idea di quanto siano pericolosi, in realtà... Dobbiamo fare attenzione. >>
Gli disse, posando poi il suo sguardo sull'ammiraglio.

<< Ammiraglio Helena, che ne dice se vi dessimo supporto dalle retrovie? >>
Domandò il ragazzo.

<< Non c'è problema. Assicuratevi semplicemente di non avvicinarvi troppo. >>
Rispose la donna, rapidamente.


<< Quindi faremo così. >>
Disse Xane, voltandosi poi verso Jessica.

<< Assicurati di supportarle con le tue barriere, Jessica. Sono resistenti, hanno salvato Seryu dall'attacco di Nergal, quella volta, sono sicuro che Helena e Mikoto sapranno farne buon uso. >>
Sentendo le parole del suo compagno, la ragazza gli rispose semplicemente con un cenno positivo del capo.

<< Seryu, conosci qualche tecnica a lungo raggio? >>
Domandò subito dopo, al suo compagno.

<< Ne conosco alcune, ma non sarebbero sicuramente efficaci contro un demone come Nergal... Sono più esperto nel corpo a corpo. >>
Gli rispose Seryu.

Xane sbuffò, ma non si diede per vinto.

<< Va bene... Stai pronto in qualunque momento, allora: se Nergal dovesse avvicinarsi troppo, conto su di te per calciarlo via. >>
Gli disse.

<< D'accordo. >>
Rispose rapidamente, Seryu, mentre i suoi occhi s'illuminarono di quel verde intenso.

A quel punto, era il turno di Michael.
Non sapeva se avesse imparato a controllare le fiamme di Phoenix, ma valeva comunque la pena provare.

<< Puoi colpirlo da qui con le fiamme di Vermilion? >>
Gli domandò.
Michael sembrò esitare per qualche secondo.

Evitò lo sguardo del suo compagno, per poi balbettare.

<< Io... Ecco... Non lo so. Credo? Non ne sono sicuro... >>
Gli rispose.

<< Non preoccuparti, continua a provarci finché non ci riesci, in caso. >>
Provò a calmarlo Xane, senza risultato.

<< Quindi abbiamo un piano... Seryu ci farà da guardia del corpo se Nergal dovesse avvicinarsi troppo, Jessica farà da supporto a Helena e Mikoto. Io, Michael e Tesla attaccheremo Nergal dalla distanza. Se lavoriamo insieme, ce la faremo. >>
Non appena disse quelle parole, notò finalmente l'assenza di Tesla.

Si guardò intorno, pallido in volto, chiamando il suo compagno e facendo realizzare anche agli altri ragazzi che Tesla si fosse allontanato senza che loro se ne accorgessero.

<< Dov'è andato Tesla? >>
Domandò Xane, con fare preoccupato.

<< Non lo so.. Ero troppo distratto da Nergal e Asteroth per rendermi conto che si fosse allontanato... >>
Rispose Seryu.
In quell'istante, i presenti notarono finalmente dove fosse andato il loro compagno, e impallidirono.

<< Oh, maledizione Tesla... >>
Borbottò Xane.



Divorato dal suo rancore e dalla sua rabbia, Tesla si fece lentamente strada verso Asteroth con tutta l'intenzione di vendicarsi per l'offesa che gli era stata fatta.
Tutti loro mettevano in dubbio le sue capacità, e quello non faceva altro che mandarlo sempre più in bestia.

"
Credi di essere più forte di quanto tu sia realmente."
Non riuscì a dimenticare le parole di Xane... Non poteva accettarle.
Lavorò così duramente per raggiungere quel livello, e per cosa? Gli venne ordinato di trattenersi. Continuarono a guardarlo come se la sua forza non fosse altro che il risultato del lavoro di suo fratello, come se lui non valesse nulla. Era stufo di quel trattamento.

Voleva dimostrare quanto si sbagliassero, voleva prendere a calci Asteroth per dimostrargli quanto fosse forte, realmente.
Per questo non lo attaccò di sorpresa.


Non appena raggiunse Neptune, Xernes e Asteroth, chiamò il demone per norme, attirando la sua attenzione.
Il demone, all'inizio confuso, si voltò verso la persona che urlò il suo nome, all'inizio senza riconoscerlo.


<< Chi diavolo sei? >>
Gli domandò, senza capire chi fosse.
Quella domanda fece imbestialire Tesla ancora di più.

<< Sono qui per chiudere i conti, stronzo! >>
Ringhiò il ragazzo, mentre delle intense scariche elettriche cominciarono a rivestire il suo corpo.

Xernes, realizzando che il ragazzino avesse intenzione di sfidare il demone, rivolse il suo sguardo verso di lui, ruggendo nella sua direzione e ordinandogli di andarsene.

<< Heiner, cosa stai facendo!? Allontanati, subito! >>
Ordinò il Gran Generale, ma Tesla non ascoltò le sue parole.

<< Non prendo ordini da te, Ravier. >>
Controbatté il ragazzo, infastidendo il Gran Generale.


Fu in quel preciso istante che Asteroth realizzò chi fosse il ragazzino davanti a se.
All'inizio, una espressione sorpresa apparve nel suo volto, ma venne ben presto sostituita da un ghigno divertito.

<< Oh, ora ti riconosco. Scusami, non avevo capito che fossi tu. >>
Cominciò a ridere il demone, sfottendo il ragazzino davanti a se.

<< Come va la tua spalla, ragazzino? >>
Gli domandò, continuando a sfotterlo.

Tesla non mosse neanche un muscolo. Continuò a fissare con uno sguardo colmo d'ira il demone a qualche metro di distanza da se, ringhiando.

<< Meglio. >>
Gli rispose, senza perdere la sua smorfia infastidita.

<< Come sta il braccio di tuo fratello? >>
In quell'istante, Asteroth smise di ridere.

<< Stupido ragazzino... >>
Ringhiò Asteroth, infastidito dalla provocazione di quel marmocchio.

<< Credi di essere così forte, eh? Oh, adorerò strapparti gli arti uno ad uno... Mi chiedo per quanto tempo riuscirai a mantenere quella maschera da duro, prima di strillare dal dolore e a chiedere aiuto. >>
Continuò il demone.

La risposta di Tesla non si fece attendere.

<< Mettimi alla prova, allora, o hai intenzione di attaccarmi di sorpresa anche stavolta? Hai davvero così paura di me, stronzo? >>
Sentendo quelle parole, Asteroth riprese a ridere.

<< Io? Paura di te? Non farmi ridere, ragazzino. >>
Gli rispose.


Le parole di Xane tornarono a riecheggiare ancora una volta nella sua mente.

"
Se tu fossi davvero così forte da sconfiggere quei demoni per conto tuo, allora per quale motivo non sono già stati sconfitti?"
Perché mi credono tutti così debole?!

"
Arthur è più forte di tuo fratello, e non è da solo li fuori. Credi di essere migliore di loro? Sei davvero così stupido?"
Perché mi comparate tutti a mio fratello? Perché devo continuare a vivere nascosto nella sua ombra?! 

Non lo capisco... Non vi capisco...
Non lo sopporto!



Tesla cominciò improvvisamente a ringhiare.

<< Perché non mi metti alla prova, eh, bastardo? >>
Ruggì verso il demone.
Asteroth non gli rispose.

<< Sei pieno di te. >>
Disse, finalmente, Asteroth.

<< Mi fai ribrezzo. Sei anche peggio di Belzebub. >>
Continuò subito dopo.


Ne aveva avuto abbastanza di non poter dimostrare quale fossero le sue abilità.
Ne aveva avuto abbastanza di vivere perennemente nell'ombra di suo padre e di suo fratello.


Fu in quel preciso momento, che le scariche elettriche intorno al corpo di Tesla si fecero improvvisamente più intense.

Un incredibile e inusuale quantitativo di energia cominciò ben presto a circolare nelle sue vene, mentre il suo battito cardiaco si fece man mano sempre più veloce. Sapeva di avere un limite di tempo, quindi non poteva assolutamente permettersi di sprecarne neanche un secondo. 
Le scariche cambiarono rapidamente colore, passando gradualmente dal classico giallo a un intenso azzurro elettrico, quando raggiunsero il loro massimo potenziale.

Neptune e Seryu furono gli unici a rendersi conto di quanto rapidamente e intensamente l'energia di Tesla stesse aumentando, in quei secondi, e rimasero in silenzio a osservare quella scena, increduli.

Improvvisamente, Tesla esclamò un semplice nome, simile al modo con cui Vermilion era solita evocare il suo Spirito...


<< Byakko! >>
Una potentissima onda elettrica si generò dal suo corpo non appena pronunciò quel nome, devastando persino il terreno rinforzato ai suoi piedi, cogliendo tutti i presenti alla sprovvista, specialmente Asteroth.

Poi scattò in avanti, lasciando un gigantesco cratere ai suoi piedi e muovendosi con una velocità spaventosa verso il demone che ebbe a malapena il tempo di realizzare cosa fosse appena successo.

Bastò un semplice pugno nel volto per scagliare il demone a metri di distanza, facendolo rimbalzare nel terreno più volte fino a quando non collise con il muro della stanza, mandandolo completamente in frantumi.
Quando Asteroth si rialzò dal terreno, spostando le macerie, ancora incredulo e confuso da cosa fosse appena successo, si toccò il labbro con una mano, realizzando che stesse sanguinando. 

Non riuscì a credere di essere stato atterrato con così tanta facilità.
Ringhiò dalla rabbia, ma quando alzò lo sguardo si ritrovò Tesla ancora una volta davanti a se, pronto ad attaccare.
Neanche stavolta fu in grado di rispondere in tempo, e venne calciato dall'altro lato della stanza con un calcio nel collo, un attacco che avrebbe sicuramente causato danni pesanti anche a un demone resistente come lui.


Fu in quell'istante che Xane realizzò che la differenza tra lui e Tesla era molto più grande di quanto avesse mai immaginato...
L'unico motivo per cui, durante l'esame di ammissione, impedirono a Tesla di giocare tutte le sue carte, era per evitare che potesse accidentalmente uccidere i suoi avversari.


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Fine del capitolo 10-11, grazie di avermi seguito e alla prossima!




 

   
 
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