Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: CedroContento    06/08/2020    1 recensioni
Come ogni storia di Re e Principesse che si rispetti anche questa comincia, come molte altre, con "C'era una volta..."
Quindi, c'era una volta una terra lontana lontana chiamata Avior.
A sud di questo paese altri Cinque Regni più piccoli vivevano in pace sotto la protezione del Re di Avior, Re Karl.
Il giorno in cui il sovrano di Avior dovette decidersi a prender moglie scelse di ospitare a palazzo le principesse in età da marito provenienti dai Cinque Regni, in modo da poter scegliere tra queste la sua sposa.
Astoria, principessa di Tabita, viene così strappata alla sua tranquilla esistenza e catapultata tra gli intrighi di corte, sarà lei a conquistare l'enigmatico Re?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Storico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Capitolo 4

Karl

Scartoffie. Da quella mattina era letteralmente sommerso dalle scartoffie, non vedeva il piano della scrivania tanti erano i documenti accumulati che aspettavano di essere esaminati, bollati, firmati...
Posò il verbale che aveva in mano e si massaggiò la fronte con le dita, inutile continuare gli si incrociavano gli occhi.
Era ormai quasi il tramonto, il suo stomaco brontolò, aveva saltato il pranzo anche quel giorno. Si alzò e andò alla grande finestra aperta del suo studio da dove entrava la dolce luce del tardo pomeriggio, l'aria cominciava a tingersi di rosa. Ancora, il suo pensiero andò alla principessa di Tabita, di lei non c'era nessuna traccia, né del suo seguito. Contrariato pensò che avrebbe dovuto giungere lì la sera prima o al più tardi quel mattino ma nulla, detestava quando le cose non andavano secondo i suoi piani.
La principessa Astoria era l'ultima a mancare, ormai le altre dame erano giunte da più di una settimana e lui aveva già trascorso almeno mezza giornata con ognuna di loro, forse era proprio questo il motivo per cui era rimasto tanto indietro con i suoi compiti pensò scocciato, non aveva proprio voglia di perdere tempo con quella faccenda del matrimonio.
Qualcuno bussò interrompendo il filo dei suoi pensieri “Avanti...”.
Una giovane guardia si inchinò “Maestà è arrivata la carrozza da Tabita” disse il giovane zelante dai capelli rossicci.
“Era ora, avvisatemi quando arriverà ai cancelli”.
“In realtà Altezza...” esitò il ragazzo.
“Si?” disse volgendosi infine verso di lui con le sopracciglia alzate, incalzandolo a finire di dirgli ciò che doveva, la guardia esitò ancora, il giovane era nuovo.
“Si trova già all'entrata della dependance” riuscì a dire velocemente tutto d’un fiato, il Re si erse in tutta la sua statura.
“Come sarebbe a dire?! E perché diavolo non mi avete avvisato prima?!”
Karl si diresse con passo svelto e deciso alla porta e poi fuori, la guardia cercò di tenergli dietro, il Re era alto e ogni suo passo corrispondeva ad almeno due dei suoi.
“Non avevano riconosciuto la carrozza mio signore, si sono accorti solo all'ultimo di chi si trattava...” cercò di spiegargli arrancandogli alle spalle.
“Non riconoscete più una delle carrozze di corte quando le vedete?” non aspettò la risposta perché la guardia era ormai rimasta troppo indietro.
Aveva voluto accogliere personalmente ogni principessa al suo arrivo, in segno di rispetto non solo verso di loro ma soprattutto verso le loro famiglie, non essere riuscito nel suo intento proprio all'ultimo lo riempì di fastidio. Una volta all'aria aperta l'aria fresca lo rinvigorì dopo tanto tempo chiuso nel suo studio.
Si diresse verso l'edificio secondario che lui stesso aveva deciso di adibire interamente al soggiorno delle principesse, anche se non mancavano certo eleganti stanze nell'immenso blocco principale del palazzo, in realtà lì avrebbe potuto dedicare loro un'intera ala volendo. L'edificio secondario generalmente veniva utilizzato per ospiti meno importanti e, nonostante non si potesse certo dire una sistemazione modesta, non poteva competere con lo sfarzo di corte. Karl aveva voluto mettere subito alla prova le giovani aristocratiche. Alloggiandole lì voleva vedere di che pasta erano fatte, era curioso di sapere se qualcuna si sarebbe sentita oltraggiata e se in quel caso avrebbe avuto il coraggio di lamentarsi per la sistemazione o se al contrario in realtà non importasse loro poi molto. Proprio quando cominciava a chiedersi se il suo intento non fosse stato troppo palese, la principessa Iris di Errai era caduta nel tranello. Iris infatti non faceva certo mistero di essere molto contrariata di essere stata sistemata in “quella stalla per domestici” come l’aveva definita in una giornata in cui era particolarmente nervosa, una delle tante, visto che lo ripeteva in continuazione a corte, ma quando lui un pomeriggio passeggiando le aveva chiesto come si trovava lei non aveva certo avuto il coraggio di lamentarsi davanti a lui e questo aveva detto molto al Re di Avior di lei.
Giunse al grande portone di legno della dependance che in quel momento era spalancato sull'ampio atrio per permettere ai domestici di scaricare le valigie della principessa. Suo fratello che evidentemente era nei paraggi lo aveva preceduto e ora lo guardava avvicinarsi sorridendo.
Karl vide la carrozza e ora capiva perché era passata inosservata, quella era decisamente più semplice e modesta di quelle di corte, si chiese che fine avesse fatto quella che era partita da lì quasi due settimane prima.
Si avvicinò a Nicolas che lo guardava ancora sorridendo, anzi ora sembrava proprio si stesse trattenendo dallo scoppiare a ridere “Beh?! Dov'è?!” gli chiese già spazientito dalla piega che aveva preso la serata.
“Ci sei appena passato accanto” rispose Nicolas a bassa voce e non riuscì proprio più a soffocare la risata, almeno ebbe il buon senso di essere discreto.
Karl si girò perplesso nella direzione da cui era venuto, non aveva proprio notato la giovane donna dai lunghi capelli castani che in quel momento si stava rivolgendo al cocchiere pronto a ripartire, eppure era vero ci era passato proprio vicino.
Astoria indossava abiti così poco vistosi che per poco non l'aveva scambiata per una ragazza di servizio.
“Ha detto di volerlo ringraziare” gli spiegò il fratello, che almeno aveva smesso di ridere di lui.
“Ringraziare? E per cosa?” quello in risposta alzò le spalle ma prima che potesse aggiungere altro videro che il cocchiere stava infine ripartendo e Astoria girandosi sussultò per la sorpresa quando si accorse della presenza di Karl.
Si ricompose subito e lo salutò inchinandosi aggraziatamente “Vostra Altezza” disse con voce dolce una volta che si fu avvicinata. Karl si inchinò a sua volta senza distogliere lo sguardo dalla ragazza.
Due caldi occhi scuri incorniciati da lunghe ciglia nere lo guardavano in attesa che dicesse qualcosa, ma instupidito riusciva a pensare solo una cosa. Era spettinata.
La povera Anna in realtà aveva cercato di sistemare come meglio poteva i capelli della principessa, una volta riuscita a convincerla a tornare a sedersi, ma quelli non ne volevano sapere e ora delicati riccioli sfuggivano da tutte le parti. Non aveva per niente l'aspetto che ci si aspettava dovesse avere una donna del suo rango.
Alla fine almeno una di loro lo aveva spiazzato, se positivamente o negativamente era ancora da decidersi.
Karl si ricompose “Benvenuta principessa Astoria. Sono contento siate infine riuscita ad arrivare. Com' è andato il viaggio?” le chiese con gentilezza.
Astoria fece un piccolo sospiro pensando a quanto era accaduto e a come scegliere le parole giuste “È stato molto avventuroso devo dire!” rivelò alla fine con un sorriso che le illuminò il viso. “Siamo stati assaliti da alcuni malviventi” aggiunse poi vedendo l'espressione perplessa dei due uomini.
“Malviventi! Pensa te! Vi sarete spaventata…” Nicolas era entusiasta, era chiaramente molto divertito dall'arrivo di Astoria, durante le formalità generalmente si annoiava a morte.
Karl gli scoccò un'occhiataccia, ma prima che avesse modo di intervenire Astoria rispose.
“In realtà non li ho neanche visti, quasi non abbiamo avuto tempo di spaventarci che già i cavalieri che ci accompagnavano li avevano sconfitti! E anche il cocchiere, anche lui è stato molto coraggioso, per questo tenevo a salutarlo e ringraziarlo” raccontò. “I vostri uomini sono veramente valorosi e premurosi, dovete esserne fiero” aggiunse poi guardando Karl che la ascoltava con le sopracciglia aggrottate intento a valutare ciò che aveva appena sentito, non ovviamente riguardo le sue guardie di cui si fidava ciecamente, ma riguardo a quell'agguato. Cercò però di sorridere quando Astoria lo guardò “Ed è così. Ma sarete stanca dopo tutte queste emozioni, congediamoci Nicolas lasciamo che la principessa si sistemi e si riposi. Buona serata lady Astoria è un piacere avervi conosciuta e avervi qui” fece per baciarle la mano ma Nicolas si frapponendosi tra loro.
“Si anche per me! Appena ne avremo l'occasione voglio sapere i dettagli della vostra disavventura!” si intromise il fratello del Re facendole il baciamano per primo, e facendo ridere Astoria con la sua spigliatezza.
Appena furono abbastanza lontani Nicolas non perse tempo a metterlo a parte delle sue impressioni “La adoro! Ed è pure graziosa, sei proprio fregato!”.
Karl lo guardò storto con la coda dell'occhio, mentre un sorriso però gli arrivò alle labbra, non sarebbe mai riuscito ad avere un discorso serio con suo fratello “Diciamo pure che è bella...” concesse.
“Bella sì, ma non quanto Diana. Diana è la più splendida, divina, dolce dama che io abbia mai visto!” lo interruppe Nicolas fingendo di struggersi per amore. Karl scosse la testa rassegnato.
“Buffone” commentò accelerando l'andatura, Nicolas aveva gambe lunghe quanto le sue quindi non ebbe difficoltà a tenere il passo. “Voglio vedere immediatamente la scorta di lady Astoria, devo vederci chiaro” spiegò “Hanno assaltato una carrozza reale nonostante le mie guardie ben armate, o sono briganti folli per attirare la mia attenzione in questo modo o non sono semplici briganti, non avranno veramente pensato che la corona lasci correre un simile affronto e trovo difficile immaginare che non abbiano notato lo stemma reale” disse con la mente che cercava di elaborare l’accaduto, Nicolas fattosi serio annuì “Ah e ovviamente devo vedere Anna” toccò a Nicolas ora scuotere la testa.
“Non è così che si fa però!”
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: CedroContento