Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Exentia_dream2    12/08/2020    1 recensioni
Rose Weasley è la classica ragazza intelligente che non impegna ma che, se si impegnasse, sarebbe capace di raggiungere ottimi risultati o traguardi importanti.
O, forse, rovinerebbe tutto comunque, pur impegnandosi.
E, a diciotto anni, convinta che il mondo sia un parco giochi, non sa ancora cosa fare da grande.
Si troverà impreparata ad affrontare le responsabilità che nascono dopo l'abbandono della scuola e finira a friggere patatine e cuocere hamburger.
Riuscirà a diventare grande e a conoscere, o riconoscere, l'amore?
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Scoperte e offerte di lavoro. 



Durante il primo viaggio da Londra a Hogwarts e viceversa avevo imparato due lezioni importanti per la mia incolumità e per la mia sopravvivenza. 

La prima era quella di non restare svegli a sognare ad occhi aperti le aspettative che avevo sull'anno che sarebbe iniziato alla scuola di magia e stregoneria, onde evitare di addormentarsi durante lo smistamento e sentire il proprio nome urlato con un megafono magico. Immaginavo che anche mamma e papà lo avessero sentito. 

La seconda era quella non addormentarsi in compagnia della maggior parte dei componenti della famiglia Weasley, pena: trovarsi in faccia il disegno di una mano chiusa, in cui il naso rappresentava il dito medio. 

Non ero molto contenta di quello scherzo visto che l'inchiostro non era venuto via con un fazzoletto impregnato di saliva - un trucco di nonna Molly che aveva miseramente fallito. 

E non esisteva nessuna via di mezzo: non potevo di certo stare con un occhio aperto e uno chiuso - e no, non ero capace di far addormentare mezza me e lasciare l'altra metà a conversare e ridere amabilmente con i presenti. 

Non potevo nemmeno sonnecchiare in realtà, dato che in quel caso l'unica cosa che sarebbe cambiata, forse, sarebbe stato il fatto di non avere la bava alla bocca o di non russare come un trattore. 

In una situazione peggiore della mia, comunque, si era trovata Lily, povera Lily, che sulla faccia, durante il secondo anno, aveva cenato con il disegno di una carota - o forse era un pene- ed aveva dovuto sopportare le risate e le battute a doppio senso di Albus, lurido e sporco Serpeverde, traditore della famiglia. 

Quindi, di quel primo viaggio a Hogwarts mi era rimasta la consapevolezza che tutto era o bianco o nero, che una qualsiasi cosa o si poteva fare o non si poteva fare, che una persona o mi piaceva tutta o non mi piaceva per niente. 

E a me Scorpius Malfoy non piaceva per niente. Nemmeno un po', nemmeno un po' tanto forse.



°°° °°° °°° 



Nonostante avessi abbandonato da un po' lo studio e l'attuazione del piano OMT, quella mattina mi ero tristemente resa conto che ero stata l'unica a sotterrare l'ascia di guerra perché, sicuramente con la magia, mamma aveva sfornato e lasciato sul tavolo una torta a tre strati farcita di Nutella e mascarpone. 

L'idea che l'avesse preparata per chiedere scusa a papà era decisamente meno forte della constatazione che, a differenza del mio, il suo piano ROM era ad un passo dalla riuscita. 

<< Buongiorno, Rose. >> aveva detto tutta pimpante ed allegra. 

Era probabile - se non del tutto certo- che lei e papà avessero passato la notte a discutere facendo del buono e sano sesso riparatore e questo me l'aveva fatta odiare un pochino di più: insomma, aveva quasi cinquant'anni e una vita sessuale migliore della mia, poteva almeno lasciarmi morire  pelle e ossa? 

Avevo risposto al suo colpo di tosse con un'occhiataccia alla quale, di conseguenza, lei aveva risposto con un'occhiataccia mille volte più cattiva. << Devo ricordarti cosa è successo ieri? >> Oh, no: ha scoperto che papà ha insultato un elfo. << Ero davvero affezionata a quella biscottiera. >>

<< Era brutta, mamma. Ho fatto un piacere a tutta l'umanità e ho reso questo posto molto più bello e raffinato. >>

La scarpe sparse per il salone e i vestiti accatastati sull'appendiabiti erano dei piccolissimi dettagli trascurabili. 

<< Certo, da rivista. >>

<< Esatto. >> 

Mamma aveva continuato a parlare per dieci minuti buoni; io ero ancora convinta di star stesa a letto, perciò mi era venuto naturale chiederle come facesse ad avere tutta quell'energia e quella voglia di dialogare alle cinque del mattino. 

<< Oh. >> aveva risposto ed era arrossita. 

Nessun dubbio: una lunga, lunghissima sessione di sesso riparatore.

Odiosa madre, pervertita e per niente  posseditrice di intimo sexy. 

Per evitare il mio sguardo indagatore, mamma aveva deciso di andare in cucina e tornare con due tazze di caffè, una per me e una per lei.

Per un motivo del tutto sconosciuto, alla vista del cucchiaino, l'immagine di Scorpius mi aveva riempito la mente e lo avevo imitato leccando l'asticella di metallo proprio come aveva fatto lui.

Avevo quasi dimenticato di essere seduta in cucina con una fetta di torta a tre strati di fronte e il caffè sotto il naso: sembrava tutto sparito, quasi come fossi altrove ed avvertivo soltanto la sensazione che mi aveva riempito lo stomaco al Calaluna, prima di diventare parte integrante della pedana del retrobanco e rialzarmi truccata e vestita di panna. 

Il motivo del tutto sconosciuto, alla fine, aveva assunto le sembianze di un tentato suicidio visto che stavo per strozzarmi dopo aver quasi reciso l'ugola e mamma, dopo aver urlato ed aver sfiorato il principio di un pianto isterico, mi aveva praticamente sfondato la schiena nel suo tentativo violento di salvarmi la vita. 

<< Non vorrei vederti morire così, Rose, per favore. >>

Sono troppo magra, vero? Non hai ancora raggiunto il tuo obiettivo, giusto? 

<< Sono troppo giovane per morire, mamma, perciò mi auguro che il tuo piano sia lungo qualche anno. >>

<< Il mio piano? >>

Sapeva fingere di non aver delineato per fila e per segno, nei minimi dettagli, il suo ROM, con quella sua aria da donna buona ed innocente… Ottima interpretazione, complimenti. << Non far finta di non sapere di cosa parlo. >>

<< Non faccio finta. Semplicemente, non lo so. >> e aveva sorriso dolcemente.

Stavo quasi per farmi fregare, poi ero tornata in me e il cucchiaino ormai giaceva accanto alla tazza. 

<< Ora devo proprio andare. >> e mi ero trovata un attimo dopo tra le strade addormentate di Diagon Alley.

Luna era già lì, con il cappello e la cravatta multicolore addosso, l'aria sempre sognante e distratta che nessuno dei due gemelli aveva acquisito e mi chiesi com'era essere Luna Lovegood in una famiglia di uomini sempre troppo seri e ligi al dovere. 

<< Ciao Rose. >> e aveva già sistemato la mia colazione sul tavolo a cui era seduta. << Come stai? >>

<< Oh, no, grazie. Mamma ha preparato una torta a tre piani. >>

<< Beh, mangiare ancora non ti farà male. >>

Il pensiero di volere Luna e non Hermione come madre fu subito sostituito dal pensiero che, probabilmente, anche la mia datrice di lavoro aveva preso parte al piano ROM e non si preoccupava minimamente di nasconderlo: se ne stava lì, seduta, con il sorriso innocente di chi non avrebbe fatto del male ad una mosca.

Fatto stava, che sconvolta o no da quella scoperta,avevo appena finito di ingurgitare un piccolo dolce ricoperto di glassa alle ciliegie.

<< Allora, >> Luna, invece, stava bevendo una tazza di tè. << sono venuti a ritirare la torta? >>

<< Mh, sì. >>

<< Com'è andata? >>

<< A meraviglia. È filato tutto liscio, come l'olio. >>

<< A proposito, ho fatto riparare il foro del retro. >> 

La voragine, non il foro. << Bene. >>

Anche se avrei voluto dirle che avrebbe potuto far riparare quel maledetto buco prima che Scorpius venisse a ritirare la torta per il suo compleanno e se ne andasse poi con in mano un vassoio di dolci.

<< Oggi sarò via per un po'. >>

<< Dov'è che vai? >>

Nel momento in cui Luna posò la tazza sul tavolo, mi resi conto che le sue occhiate minacciose erano peggio di quelle di mamma, perché mi sentivo letteralmente trafitta da quello sguardo e pensai a tutte le persone che se l'erano trovate davanti durante la guerra, inmaginai i loro sorrisi di fronte alla sua aria svagata e il terrore subito dopo di vederla come la stavo vedendo io in quel momento. << Non sono affari tuoi, Rose. >>

Mamma al confronto mi sembrava un angelo della pace.

<< Scusami. I-io vado a prepararmi. >>

<< Bene. >>

<< Bene. >>

E mentre lei riprendeva la sua colazione, io continuavo a stare ferma e a dondolarmi sui talloni. << Luna… mi dispiace davvero. >>

<< È tutto passato. >> e mi rivolse il sorriso più dolce del suo repertorio.

Le cose erano due: o Luna era bipolare o era stata impossessata da un demone che la rendeva a tratti spaventosa. 

°°° °°° 

<< Un caffè doppio. >>

<< Potrei avere un po' di latte. >>

<< Scusi, dov'è il mio cappuccino? >>

<< Avevo chiesto una cioccolata calda, non una tazza di brodo. >>

Insomma, la mattina non era stata per niente tranquilla e, nonostante fossero le quattro del pomeriggio, continuavo a chiedermi come quella grassona avesse avuto il coraggio di ordinare una cioccolata calda in piena estate.

<< Ehm, salve… siete aperti, vero? >>

<< Si, prego. Benvenuto al Calaluna. >>

Il ragazzo che avevo di fronte aveva più o meno la mia età, un bellissimo paio di occhi blu e il sorriso mozzafiato. << Ciao. >>

<< Ciao. >> avevo la mano aperta accanto alla faccia in segno di saluto.

<< Avete prodotti vegani? >>

<< Vegani? >>

<< Sì. >>

<< Io n-non credo. >>

<< Ah, beh, fa niente. Purtroppo sono intollerante a specifici ingredienti e posso mangiare solo cibi che non li contengono. Comunque è stato un piacere conoscerti… >>

<< Rose. >>

<< Bene, Rose. Io sono Dave. >>

<< Dave. >> annuì come facevo a Hogwarts quando dovevo far capire alla Mcgranitt che il concetto che mi stava spiegando fosse chiaro.

<< Ci si vede, allora. >>

<< Certo, sì. >> e per uno strano motivo, nella mia mente, Dave cominciò a slacciarsi la camicia ondeggiando i fianchi come un ballerino pronto ad uno strip tease dedicato solo a me.

Sentivo il bisogno improvviso di sapere cosa significasse essere vegani perché no, non lo sapevo e perché non ero mai stata intollerante a nessun alimento.

Forse solo a mamma, ma probabilmente non era la stessa cosa, perciò mentre Dave era intollerante, io ero diventata Hermionellante o mammalante.

Poi, quando Scorpius era nel locale, non si era preso nemmeno la briga di salutare prima di scoppiare a ridermi in faccia ed io avevo alzato un sopracciglio con la speranza di avere un'espressione scettica. 

<< Allora, cos'è successo di così eclatante da farti venire la bava alla bocca? >> aveva quel sorriso storto che avrei volentieri preso a pugni, come avevo fatto quella volta in cui mi aveva messo lo sgambetto e mi aveva fatto cadere con il sedere per terra sul campo da Quidditch.

Lui aveva passato la giornata in infermeria e i Grifondoro avevano vinto la partita contro i Serpeverde, Albus non mi aveva rivolto la parola per una settimana intera ed aveva urlato nei corridoi che Scorpius non era più il suo migliore amico.

Solo dopo quella confessione eclatante avevo capito che era stato lui il mandante di quel mancato attentanto alla mia vita, perciò avevo provato a chiedere scusa a Scorpius più o meno dandogli un bacio a fior di labbra.

Era il periodo in cui si diceva in giro che fossimo una coppia ed era vero. Malassortita, con più litigate che baci, con pochissima esperienza nel movimento delle mani ed eravamo durati insieme si e no un paio di mesi, ma eravamo comunque una coppia.

Sorrisi un po' prima di mettere su un'aria fintamente imbronciata. << Cosa vuoi? >>

<< Niente che tu non possa darmi. >>

<< E sarebbe? >>

Avevo poggiato i gomiti sul bancone, si era sporto un po' oltre e potevo sentire il suo respiro addosso, perciò avevo fatto un passo indietro e lui aveva sorriso di nuovo. << Un caffè, Rose. Solo questo. >>

<< Uhm, sì, caffè. >> mi ero ritrovata a ridere istericamente. << Che altro, altrimenti. >>

I dieci secondi in cui il caffè riempì la tazza di vetro di Scorpius -vetro, sì, perché la ceramica non gli piaceva- sembravano aver stemperato un po' l'imbarazzo che si era creato precedentemente. 

In realtà, dopo esserci lasciati, l'imbarazzo tra me e lui non era mai andato via completamente e, anzi, sembrava essere diventato più pesante, molto più di come lo era stato ogni volta che avevamo provato a fare sesso e Scorpius non sapeva dove mettere le mani.

Chissà se Dave… poi, scossi la testa e posai la tazza sul bancone.

<< Non sei cambiata per niente, Rose. >>

Se aveva provato a farmi un complimento, non ci era riuscito per niente, ma lo presi come tale e non dissi niente.

Di nuovo, lui stava leccando il cucchiaino e mentre mi chiedevo quando avesse imparato ad usare la lingua così bene, lo spogliarellista nella mia testa aveva preso le sue sembianze. Mi trovai a stringere le cosce.

E, come una benedizione scesa in terra -o come un segno che non dovessi saltare addosso a Scorpius e chiedergli di far finta che io fossi un cucchiaino- Luna entrò saltellando. << Oh, ciao Scorpius. Come va? Come procedono i lavori? >>

<< Alla grande. Per ottobre dovremmo essere pronti. >>

<< Che bella notizia. >>

<< Sì, finalmente. >>

Scoprii soltanto in quel momento che Scorpius aveva frequentato la Magiuniversità e si era laureato in tempi record come magiavvocato e avrebbe avuto lo studio praticamente sopra il Calaluna. 

Lo guardavo un po' come avrei guardato uno degli animali fantastici che aveva studiato mamma durante il periodo in cui aveva lavorato al Ministero nella sezione a loro dedicata e mi resi conto che Scorpius non avrebbe potuto fare altro se non il magiavvocato, perché con le parole era davvero bravo e mi ricordai di quella volta in cui mi aveva evitato una punizione che meritavo davvero soltanto dicendo che avevo un problema di sonnambulismo e presentato le prove alla Preside.

Non lo ero, non lo ero mai stata sonnambula, ma lui era comunque riuscito a convincere quella vecchia bacucca.

Anche se, il mio scetticismo non nasceva sul fatto che si fosse laureato in così poco tempo perché non avevo alcun dubbio sulla sua secchionaggine, ma sul fatto che nonostante avesse passato giorni interi sui libri, avesse comunque imparato a muovere la lingua in quel modo.

<<... sarebbe davvero un peccato. >>

<< Troverai sicuramente qualcuno, tranquillo. E poi, Rose a Settembre finisce qui, magari potrebbe aiutarti, almeno all'inizio e finché non trovi qualcuno con le competenze che cerchi. >>

<< Cosa? >> mi ero persa gran parte del loro discorso, ma il richiamo del mio nome mi aveva fatto aprire le orecchie. 

<< Stavo dicendo a Luna che avrei bisogno di una segretaria. >>

<< Ed io ho proposto te, perché sei in gamba. >>

<< Oh, no. No, non esiste. >>

<< Ma dai, Rose. Il fatto che siate stati fidanzati non significa che non potete tornare ad essere amici, no? >>

In quel momento, dopo quella frase, avevo capito che avrei dovuto lavorare sodo e modo più velocemente al piano OTM e far chiudere una volta e per sempre per forno che mamma si ritrovava al posto della bocca.

<< No, non è questo. E poi, puf, fidanzati è un parolone: era una cosa da bambini, niente di che. >> Scorpius sorrise e mi guardò allo stesso modo di come mi aveva guardato poco prima lo spogliarellista nella mia testa. << Solo, io non capisco nulla di leggi e cose varie. >>

<< Beh, >> rispose lui << non c'è bisogno che tu ne capisca qualcosa, perché dovrai solo gestire i miei appuntamenti. >>

<< E cosa ti fa pensare che io ne sia capace. >>

<< Nulla. Dovrei metterti alla prova prima di assumerti. >>

<< Mi stai dando dell'imbecille, Malfoy? Davvero credi che non sia capace di segnare un appuntamento su un calendario? >>

<< Non ho detto questo, Rose. Ti ho solo fatto un'offerta di lavoro. Pensaci su. >> si era alzato per avvicinarsi al bancone e pagare, ma Luna gli disse che avrebbe offerto la casa, così lui aveva ringraziato ed era uscito.

Tornai a guardare Luna e mi tornarono in mente le parole che aveva detto poco prima sul nostro fidanzamento. << Quindi, lo sai anche tu? >>

<< Credo lo sappia tutta Diagon Alley. Tuo padre ha dato di matto l'altro giorno: ha rincorso Scorpius e lo ha minacciato di morte se avesse provato di nuovo ad avvicinarsi a te. >>

<< E tu vuoi che io lavori con lui? >>

<< Sarebbe fantastico. >>

<< Mi stai mettendo alla gogna. >>

<< No. Io e Hermione vogliamo solo far capire a tuo padre che è inutile avere ancora preguidizi sui Malfoy. >>

Perciò, oltre al piano OMT avrei dovuto studiare anche un piano per far in modo che papà non attentasse alla vita di Scorpius dopo aver saputo della sua offerta di lavoro. 

Al nome del piano avrei pensato poi.

°°° °°° 

Vedere mamma mezza nuda e papà che la teneva per i fianchi era stato uno shock dal quale non mi ero ancora ripresa.

Quando ero tornata a casa dopo l'offerta di lavoro di Scorpius, avevo pensato subito che ci fosse troppo silenzio, perciò ero salita al piano superiore ed ero entrata in camera da letto solo perché la porta era aperta.

Li avevo guardati soltanto un secondo e avevo subito richiuso la porta, con il peso della mascella sui piedi.

Un paio di minuti dopo, papà mi aveva chiamata: << Vieni, Rose. >>

<< Vieni prima tu. >> gli avevo risposto e solo dopo mi ero veramente resa conto di quello che avevo detto.

Avrei preferito essere divorata dalla piovra del Lago Nero piuttosto che vedere quella scena. 

Non che non sapessi che mamma e papà… oh, insomma! 

Avrebbero almeno potuto chiudere la porta e lanciare un Muffliato, no?

Comunque, avevo abbandonato l'idea di chiedere a mamma cosa significasse la parola vegano e mi ero messa al ricerca di uno dei suoi libri babbani convinta di poter trovare lì la risposta alla mia domanda.

Non l'avevo sentita arrivare e, in ogni caso, non mi sarei girata a guardarla. 

<< Cosa cerchi? >> aveva la voce imbarazzata di chi era stata colta in flagrante, cosa che era effettivamente successa.

<< Rose… >> continuava a chiamarmi, come faceva quando da piccola faceva qualcosa che mi faceva mettere il broncio. << Rose, quello che hai visto... >>

<< So cosa ho visto, mamma. Esistono tanti modi per non farsi sentire o vedere: usateli la prossima volta. >>

<< Sì, vostro onore. >>

Dopo quella frase, la richiesta di Scorpius non mi sembrava poi tanto assurda.

<< E, comunque, mi dispiace aver interrotto. >>

<>

<< Ah, perché? Avete continuato? >> avevo le orecchie in fiamme, probabilmente ero più rossa dei miei capelli.

<< Non cambiare argomento, Rose. Cosa cerchi? >>

<< Il significato di una parola. >>

<< Allora dovresti consultare un dizionario. >>

<< Lo so. >> le avevo detto assumendo la sua stessa aria saccente, mentre tenevo in mano un libro di storia medioevale.

Non avevo nessun disegno sconcio in faccia, ma avevo sicuramente l'espressione di una cretina.



Angolo Autrice:

Eccomi qui, sono tornata.

Mi sono iscritta a millemila contest, ma avendo un po' di tempo, ho deciso di pubblicare un capitolo che proprio non voleva saperne di venire giù. 

È molto meno corposo rispetto agli altri, ma mi dispiaceva davvero abbandonare del tutto chi segue questa storia e, perciò, pure se piccolo, ho preferito pubblicare.

A presto. 





   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Exentia_dream2