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Autore: Valerie    24/08/2020    2 recensioni
Susan Sanders ha undici anni, un padre molto impegnato, forse troppo, un affascinante fratello più grande alle prese con una cotta adolescenziale, le farfalle nello stomaco, la prospettiva di un inizio importante nella tanto famigerata Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts e tutta una vita davanti.
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Pronta per un nuovo viaggio, ho deciso di accompagnare Susan in questo percorso così importante per lei.
Sarà una strada lunga, a tratti faticosa, ma anche tanto emozionante e ricca di eventi, imprevisti piacevoli e non.
Spero che alcuni di voi vorranno intraprendere questo cammino insieme a noi.
_Valérie_
Genere: Azione, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cedric Diggory, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Appuntamento col corriere


-Non hai fame? - le chiese Adia, seduta accanto a sé.
Susan deglutì appena, distogliendo lo sguardo dalle uova che aveva finito di strapazzare nel suo piatto.
Aveva dormito pochissimo, lei e la sua compagna di stanza si erano raccontate più e più volte, fino a tarda notte, gli innumerevoli dettagli di quello che avevano vissuto la sera prima.  La mattina si era svegliata con un fastidiosissimo senso di intontimento e una leggera inquietudine che le aveva pervaso lo stomaco, smorzandole l’appetito.
Avrebbe dovuto essere felice, eppure, provava un profondo timore.
Cedric non era ancora entrato nella Sala Grande, con lui anche Eric mancava all’appello per la colazione.
Dopo l’ennesima occhiata nervosa che le vide rivolgere verso l’entrata, Adia si decise a parlare.
-Ok, spiegami che ti succede- le chiese costringendola a guardarla tirandola per un braccio -Ma fa che non siano paranoie ingiustificate, sennò ti infilo la testa nel piatto- la avvertì.
Susan prese un profondo respiro -…non so di preciso, credo di sentirmi imbarazzata all’idea di incrociare il suo sguardo, dopo ieri sera- disse infine.
-Va bene, evito di infilarti la testa nel piatto solo perché ormai sono abituata alla tua elevata sensibilità- fece la bionda stringendole il braccio in modo affettuoso e strizzandole l’occhio.
Susan sorrise di rimando. Benché fossero incredibilmente diverse, Adia stava imparando a non assolutizzare il suo dinamismo e a contrattare molto di più con il carattere quieto e impacciato dell’amica.
Non era poi così raro che Susan si ritrovasse a somatizzare tensioni o ansie. Quella non era certo una brutta circostanza, ma essendo la prima esperienza con un ragazzo, e non uno qualsiasi, la cosa le metteva addosso una certa agitazione. Una lieve insicurezza soffiava su quelle braci di inquietudine.
-Ok, va tutto bene. Sono qui con te- Adia le mise improvvisamente una mano sulla gamba, facendo una leggera pressione sul ginocchio dell’amica.
Susan non ebbe bisogno di chiedere spiegazioni per capire che Cedric aveva appena fatto il suo ingresso in Sala Grande.
-Buongiorno! – Eric, seguito poco dopo dall’amico, esordì con un caloroso saluto non appena arrivò al loro tavolo.
Adia rispose sorridente, mentre Susan accennava un impercettibile ‘ciao’, guardandoli di sfuggita.
La colazione risultò molto silenziosa, interrotta solamente da qualche sbadiglio di troppo di Eric o da qualche frase di circostanza di Adia, intenta a smorzare tutto quell’imbarazzo.
Cedric, dal canto suo, non faceva che bersagliare Susan con delle occhiate brevi ma intense, deciso a captare anche un solo suo sguardo.
Se aveva imparato a conoscerla un minimo, immaginava che in quel momento si vergognasse come una ladra.
Sorrise fra sé, mentre portava la tazza alle labbra, nascondendo il ghigno sornione che gli si era formato sul viso.
Susan, invece, iniziava a sentirsi terribilmente stupida. Solo la sera prima si era ritrovata stretta fra le braccia di quel ragazzo, che per ben due volte l’aveva baciata, e ora faticava anche a guardarlo negli occhi.
Non osava immaginare cosa stesse pensando lui.
Il senso di inadeguatezza che provava si tramutò in panico quando, in brevissimo tempo, Adia ed Eric si dileguarono dal loro tavolo, l’uno con l’intento di raggiungere Vivian e l’altra con la scusa di andare a cercare Fred.
La castana pregò silenziosamente Adia di non lasciarla da sola, ma la bionda, strizzandole l’occhio, si allontanò inesorabilmente da lei.
Continuò a guardare il punto in cui l’amica era sparita, oltre l’ingresso della sala, fino a quando uno spostamento d’aria, accanto a sé, non la riportò alla realtà.
Una leggera pressione fra i suoi capelli, vicino la tempia, la fece sussultare.
-Buongiorno- si sentì sussurrare a fior di pelle, mentre un braccio le cingeva la vita.
Strabuzzò gli occhi dalla sorpresa.
-Buo…buongior…- cercò di rispondere, prima che Cedric le stampasse un bacio sulle labbra schiuse.
-Ti accompagno a lezione, ti va? – le chiese tornando a guardarla e spostandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
La ragazza annuì appena.
-Giuro che i miei neuroni torneranno presto a funzionare- disse ad un certo punto, cercando di giustificare il suo fare molto impacciato.
Si sentiva un’emerita beota a comportarsi in quel modo.
Cedric rise di gusto a quell’affermazione.
-Sei incredibilmente tenera- fece lui, alzandosi dal suo posto e porgendole la mano.
 
Camminavano mano nella mano per i corridoi della scuola e nessuno sembrava farci caso, mentre a Susan pareva di essere al centro del mondo.
Quella stretta, delicata ma decisa, attorno alle sue dita era l’unica cosa che le impediva di sollevarsi a mezzo metro da terra, ne era sicura.
Arrivati nei pressi dell’aula di Incantesimi, Cedric si fermò, tenendo ancora la mano di Sue nella sua.
-Susan Sanders- esordì lui, guardandola negli occhi -Le ricordo che è in debito con me di un appuntamento- le disse, portando le sue braccia attorno alla propria vita.
-Temo di non averlo dimenticato- rispose lei, sorridendo in modo imbarazzato.
-17.30 all’ingresso? – incalzò.
-Va be…-
-Signorina…- la voce del professor Vitious li raggiunse da poco distante.
Susan si staccò improvvisamente dal ragazzo che aveva di fronte, per poi assumere un colorito acceso sulle guance.
-S-sì professore…? – chiese, lisciandosi nervosamente le pieghe della gonna della divisa.
-Se vuole entrare, stiamo per iniziare la lezione…- continuò il minuto docente, agitando la bacchetta per chiudere la porta dell’aula.
-C-certo…arrivo- disse repentinamente Susan, girandosi quel tanto che bastava per fare un cenno di saluto a Cedric, prima di entrare in classe.
Il giovane Tassorosso rimase a guardare la porta chiudersi alle spalle della ragazza fino a che non gli fu più visibile.
-Bel casino eh, Diggory? –
Cedric si girò quel tanto che bastava per focalizzare l’immagine di uno dei gemelli Weasley poco lontano.
-Queste ragazze che ci fanno perdere la testa, oltre che i punti delle case. A forza di arrivare tardi a lezione…- spiegò il rosso.
-Fred? – chiese l’altro per conferma.
-Già, vecchio mio. Io vado ad Erbologia, tu? – rispose affiancandolo.
-Cura delle Creature Magiche-
-Allora facciamo un tratto di strada insieme-
 
***
 
Cedric dovette fare appello a tutta la sua continenza, pur di non spiattellare in faccia all’amico la verità, quando Eric iniziò a fargli una serie di domande sul dove si fosse cacciato e sul perché fosse arrivato in ritardo a lezione.
-Sono stato trattenuto dal professor Vitious- aveva detto, cercando di conciliare il più possibile la scusa con la verità, non volendo mentire spudoratamente al suo più caro compagno di scuola.
Aveva poi sospirato di sollievo, quando Hagrid catturò l’attenzione degli studenti, quella di Eric compresa.
Non voleva tenere nascosta la frequentazione con Susan, tantomeno a lui.
Al rientro dall’appuntamento ad Hogsmeade gliene avrebbe parlato. Aveva deciso.
 
***
 
-Bene, io vado! – sentenziò Susan, dopo essersi guardata un’ultima volta allo specchio, mentre il suo piccolo Crup le gironzolava fra i piedi.
-Loki, vieni qui- lo richiamò Adia sdraiata sul letto.
-Potrei portarlo con noi- il viso di Susan si illuminò improvvisamente, guardando il cucciolo con un interesse tutto nuovo.
-Non se ne parla! Loki rimane con me! – scattò in piedi l’altra -Fred ha gli allenamenti oggi pomeriggio e io non ho nulla da fare- puntualizzò prendendo in braccio l’animaletto -Tu non avrai sicuramente di che annoiarti-
Susan non poté fare a meno di sorridere.
Nonostante le risultasse ancora tutto molto surreale, lo scorrere del tempo sembrava andare lentamente normalizzando quella situazione.
A pranzo, lei e Adia erano state al tavolo con altri compagni del loro anno, mentre Eric e Cedric si erano seduti qualche posto più in là. Il ragazzo non aveva evitato di rivolgerle più di uno sguardo.
Susan lo aveva sorpreso spesso a guardarla, per poi vederlo sorridere e distogliere lo sguardo imbarazzato.
Faceva ancora fatica a credere che stesse realmente accadendo a lei.
-Farai tardi se continui a fissare il muro così- l’amica la richiamò dai suoi pensieri.
Susan scosse la testa, per poi sospirare un ‘Hai ragione’ a mo’ di scusa.
-Ci vediamo più tardi- disse procedendo verso la porta.
-Mi raccomando, NON fate i bravi- incalzò l’altra, riservandole un’eloquente espressione maliziosa.
-Addio! – fece finta di ignorarla Susan, uscendo velocemente dal dormitorio.
 
***
 
Era arrivato sul posto prefissato una decina di minuti in anticipo. Finite le lezioni si era fiondato in dormitorio giusto il tempo di darsi una rinfrescata e cambiarsi.
Mentre aspettava, Cedric vide un’altra coppia di ragazzi, un Corvonero e una Grifondoro, uscire dal castello, fianco a fianco. Forse anche per loro era il primo appuntamento.
Si rese conto di aver fatto un po’ di testa propria fino a quel momento. Non era stato in grado di aspettare per dare a Susan il loro primo bacio. Forse avrebbe dovuto prima chiederle di uscire, per dare modo ad entrambi anche solo di abituarsi all’idea. L’aveva vista così imbarazzata quella mattina e, benché la trovasse tenera e buffa, capiva che per lei era una situazione completamente nuova.
-Ehi…- talmente preso dalle sue riflessioni, non fece minimamente caso all’avvicinarsi della ragazza in questione.
-Ehi! - scattò in avanti lui, staccandosi dal muro di pietra cui era poggiato -Scusa, ero sovrappensiero, non ti ho sentita arrivare- aggiunse passandosi velocemente una mano fra i capelli.
-Non preoccuparti, non è un problema- rispose Susan, sorridendogli incoraggiante.
Cedric le sorrise di rimando.
Guardando le sue labbra curvate all’insù non poté fare a meno di pensare che no, non ci sarebbe mai stato momento più giusto di quello che aveva scelto per darle il primo bacio.
 
-Hai in mente una meta in particolare? - Le chiese Cedric scendendo dal treno una volta arrivati alla stazione di Hogsmeade.
-Non una in particolare, ma prima di rientrare vorrei passare alla Cartoleria Scrivenshaft- rispose Susan.
-Sarà fatto, milady- le disse -Però prima avevo in mente di fare tappa da Madama Piediburro-
Madama Piediburro, la romanticissima sala da tè frequentata prevalentemente da coppie di giovani innamorati.
Le farfalle nello stomaco di Susan presero a svolazzare ovunque.
Dopo aver acconsentito con un cenno del capo, Cedric la guidò per High Street tenendole la mano, fino ad imboccare una stradina secondaria.
Sulla sinistra si presentava un piccolo locale dall’insegna rosa pastello che recitava per l’appunto ‘Madame Piediburro’.
Un tintinnio cristallino annunciò alla proprietaria l’ingresso dei due giovani.
-Oh, ma che piacere avervi qui, fanciulli cari, volete sedervi? – chiese loro andandogli incontro quella che, constatò Susan, era una donna dalla stazza davvero imponente.
-Volentieri- rispose cortesemente Cedric.
Sue non poté fare a meno di fissare la proprietaria del locale mentre faticava a passare fra un tavolo e l’altro, stretta nella sua gonna a tubino bianca, lunga fino al ginocchio.
Una coppia di ragazzi seduti in un angolo della sala rise sotto i baffi a quella vista.
Susan li guardò intensamente, trovando terribilmente sconveniente e poco piacevole la loro reazione.
-Perché quell’espressione contrariata? – le chiese Cedric, dopo che Madama Piediburro aveva lasciato sul piccolo tavolo circolare i menù con la lista di bevande e dolciumi.
-No…per nulla…è solo che trovo altamente offensivo e irriverente l’atteggiamento di alcune persone- rispose distrattamente lei, continuando a guardare la coppietta poco distante da loro.
Cedric si voltò appena per seguire il suo sguardo, mantenendo un sopracciglio alzato con fare interrogativo.
-Sono degli idioti- aggiunse Sue voltandosi a guardare il ragazzo che aveva di fronte -Non si prende in giro una persona, solamente per il suo aspetto fisico! – disse in modo piccato, accennando alla donna dietro il bancone. La cosa la infastidiva alquanto.
-È una vera indelicatezza- concordò Cedric allungando la mano sul tavolo e invitando Sue a poggiarvi la sua.
-Lo so, sono troppo sensibile- sbuffò lei assecondando quel gesto.
-Oh no, non è questione di estrema sensibilità. Credo piuttosto sia questione di rispetto, è questo che ti fa infuriare di fronte ad una scena del genere-
-La trovo una cosa immensamente infantile e ingiusta- aggiunse lei, corrugando la fronte -Ma pensiamo a cosa ordinare- disse prendendo il menù con fare nervoso -Credo che opterò per del tè alla rosa con abbondante miele- sentenziò alla fine.
-Io credo che sceglierò una fetta di cheesecake e del Rooibos- disse invece Cedric senza neanche aprire la brochure.
-Rooibos…? – chiese confusa Susan
-Sì, il Rooibos. Viene comunemente chiamato tè rosso, anche se non fa propriamente parte della famiglia delle piante del tè. Tendenzialmente è più dolciastro, ma ha comunque proprietà energizzanti- spiegò lui.
-Direi che ti meriti un Eccezionale in Erbologia- affermò la ragazza, piacevolmente colpita.
-Diciamo che me la cavo. Il mio sogno nel cassetto, però, è diventare un membro del Wizengamot –
-Wow, è una grande ambizione – Susan continuava a stupirsi – Non è da tutti avere un desiderio come questo-
-Non amo il politicamente scorretto. In realtà non amo le scorrettezze in generale, forse è per questo che mi preme così tanto- continuò il giovane Tassorosso -A tempo perso, invece, giocherei a Quidditch-
-Ti vedrei bene anche come cercatore dei Cannoni di Chadley, in effetti- concordò la castana.
-Invece tu? – le chiese d’un tratto lui -Qual è il tuo sogno nel cassetto? –
Susan sembrò pensarci un po’ su.
-Io amo molto scrivere- disse avvolgendosi una ciocca di capelli ondulata attorno ad un indice -Forse mi piacerebbe fare la scrittrice, un giorno-
-Davvero? – chiese Cedric, più incuriosito che stupito -Voglio assolutamente leggere qualcosa di tuo-
Susan scosse la testa contrariata. Mai nessuna delle persone che conosceva aveva letto mezza frase scritta da lei, men che meno avrebbe permesso a lui di leggere le storie che partoriva la sua mente.
-Scordatelo- gli intimò più che convinta.
-Oh dai, per favore! – la supplicò lui.
-No, mai. Puoi chiedermelo in ginocchio da qui all’eternità- continuò imperterrita la ragazza.
Cedric la guardava speranzoso, mentre Susan continuava ad accennare dei silenziosi ‘no’ con la testa.
-Troverò il modo di convincerti- sentenziò lui prima di voltarsi a chiamare Madama Piediburro per l’ordinazione, evitando a Sue qualsiasi obiezione possibile.
 
Mentre sorseggiavano i loro tè, Cedric apprese che Susan non fosse per nulla amante delle scope. Sembrava cavarsela nel volo, ma non aveva mai preso parte attiva ad una partita di Quidditch, motivo per cui propose di darle qualche lezione privata in merito.
-Non sperare di riuscire nell’impresa- lo avvertì lei, ma lui non sembrava affatto farsi scoraggiare.
-Susan? Susan Sanders? – una voce maschile, a seguito dell’ormai familiare tintinnio che accompagnava l’apertura della porta del locale, giunse alle loro orecchie.
Susan si voltò perplessa verso l’entrata della sala da tè. Un ragazzo alto, moro e con gli occhi scuri, la guardava sorpreso.
-Tom Caddinton?! – chiese lei esterrefatta riconoscendo il ragazzo del campeggio che aveva incontrato l’estate prima.
Susan lo guardò dalla testa ai piedi: indossava quella che aveva tutta l’aria di essere una divisa, grigia a righe gialle, e portava in mano un grosso e pesante pacco.
-C…che ci fai qui? – gli chiese, in preda ad un profondissimo imbarazzo.
In risposta, il ragazzo poggiò lo scatolone su di un tavolo lì accanto, per poi avvicinarsi a lei e Cedric.
-Consegno la posta che i gufi non riescono a portare- spiegò indicando il grosso pacco -Lavoro all’Ufficio Postale qui ad Hogsmeade- aggiunse.
Le gote di Sue si tinsero di un rosso acceso quando il ragazzo si chinò a baciarle le guance.
-Piacere, io sono Cedric, il fidanzato di Susan- il cercatore Tassorosso si era alzato in piedi e aveva teso la mano verso Tom.
Susan strabuzzò gli occhi a quell’affermazione. Se non fosse morta quel giorno, probabilmente non sarebbe morta mai più.
Guardò in silenzio i due ragazzi che aveva di fronte: Cedric sfoggiava un ghigno molto simile ad un sorriso, mentre Tom cercava di mantenere un’aria serafica ed indifferente.
-Piacere mio. Io sono Tom, un amico- rispose l’altro, stringendogli la mano.
-Ah! Tom caro, mi hai portato le conserve che avevo ordinato- lo scambio venne interrotto dall’intervento di Madama Piediburro, uscita in quel momento dal retro del locale -Vieni, puoi portare il pacco nello sgabuzzino? –
-Scusate, devo lasciarvi, buon proseguimento- si congedò il corriere, facendo un cenno con la testa ad entrambi.
Susan sarebbe stata grata alla proprietaria della sala da tè per molto tempo. Se avesse potuto, avrebbe pagato il conto e si sarebbe volatilizzata nel nulla.
-Quindi lui è il famoso Tom Caddinton? – chiese Cedric a Susan seguendo il ragazzo con lo sguardo, fino a vederlo scomparire nel retro della bottega - Il tipo del bacio del campeggio? -
Sue fece un profondo respiro.
-Già…- ammise in un sussurro, prendendo a guardare i petali di rosa che magicamente intatti vorticavano nel tè, mossi dal suo girare nervosamente il cucchiaino nella tazza bassa e larga.
-Se ripassa posso fargli presente che invece io sono riuscito a darti un bacio vero e proprio? – le chiese voltandosi verso di lei.
-No! – lo ammonì Susan.
-Ok, ok, sto scherzando! Non lo farei mai- si affrettò ad aggiungere, vedendo l’espressione corrucciata sul viso di Susan.
-Scusa, è stato così imbarazzante- spiegò la ragazza, portandosi le mani sugli occhi.
Cedric rise di gusto a quella reazione.
Sue lo guardò di bieco, lamentandosi del suo ridere delle proprie disgrazie.
-Però devo dire che è stato soddisfacente- aggiunse lui, una volta che Tom Caddinton fu uscito dal locale e che loro presero la strada per la stazione.
-Cosa? – chiese lei curiosa.
-Dire che sei la mia fidanzata- le rispose con ovvietà prima di allungarsi a darle un bacio a fior di labbra.
 
***
 
Nel breve viaggio che li separava da Hogwarts, Susan tenne la testa sulla spalla di Cedric, gli occhi chiusi, e il respiro profondo, intento a recepire quel singolare profumo di Alysso che tanto caratterizzava la pelle del ragazzo. Accoccolata nell’incavo del suo collo, e cullata dal dondolio della carrozza del treno rischiava quasi di addormentarsi, se non fosse stato per quelle parole che continuavano a ronzarle nelle orecchie.
‘Io sono Cedric, il fidanzato di Susan’
-Quindi è così? – si ritrovò a chiedergli, seguendo la linea dei suoi pensieri e continuando a tenere gli occhi chiusi.
Cedric si girò verso di lei, le posò un bacio fra i capelli e le chiese a cosa si riferisse.
-Sono davvero la tua fidanzata? – incalzò, accoccolandosi timidamente ancor di più a lui, affondando il viso nelle pieghe del suo mantello.
Il ragazzo rimase a fissarla qualche secondo in silenzio, secondi che a Susan parvero anni.
La vide nascondersi nel nero del soprabito che gli copriva le spalle, imbarazzata dalla sua stessa domanda.
Avrebbe voluto chiederle di guardarlo negli occhi mentre le dava la risposta decisa che cercava, ma capì che dare voce a quel dubbio le era costata molta fatica.
-Sì- disse con fare deciso -È stata una sorpresa, inizialmente, scoprire che pensarti con qualcun altro mi desse incredibilmente fastidio - aggiunse poi, costringendo Susan ad alzare lo sguardo su di lui.
Cedric poté notare l’espressione sorpresa della ragazza incontrando i suoi occhi.
-Sapere di Caddinton fu a dir poco sconvolgente per me- le spiegò -Poi ho odiato George Weasley-
-George? – chiese perplessa Susan.
-Sì, George, ma non ti spiegherò perché- disse, riportando alla memoria la scena della gonna troppo corta e delle occhiate del rosso alle gambe della ragazza.
-Comunque- riprese il giovane Tassorosso -Non è per sola gelosia che vorrei che tu fossi la mia ragazza- le disse ancora -Anche perché io davvero lo vorrei tanto, ma ancora non te l’ho chiesto, o quantomeno tu non hai espresso una preferenza a riguardo…-
Quella volta fu Susan ad interrompere l’incessante e imbarazzato parlare di Cedric con un semplice bacio.
Era la prima volta che prendeva iniziativa.
-Sì, Cedric Diggory- sussurrò poi sulle sue labbra -Voglio essere la tua fidanzata-
Allora fu lui a baciarla di nuovo, con intenso trasporto, prendendole il viso fra le mani.
 
-Oh no! – esclamò Susan una volta scesa dall’espresso che li aveva riportati nei pressi del castello -Abbiamo dimenticato di passare da Scrivenshaft – disse fermandosi di colpo sulla banchina.
L’episodio di Tom Caddinton l’aveva leggermente confusa.
-Ah già- le fece eco Cedric, con aria dispiaciuta -Possiamo passarci il prossimo fine settimana però. Cosa ti serviva? – le chiese poi.
-Volevo comprare un quaderno su cui scrivere- gli spiegò lei, riprendendo a camminare verso la scuola -Ma non fa niente, per ora posso arrangiarmi con le pergamene –
-Ci passeremo sabato prossimo- promise il ragazzo.
 
Poco prima di rientrare nella Sala Comune i due decisero di fare il loro ingresso a poca distanza l’uno dall’altra.
-Vorrei prima parlare con Eric- le aveva spiegato Cedric e lei non aveva controbattuto. Avrebbe voluto essere presente, in realtà, ma il ragazzo aggiunse che voleva essere lui per primo a parlare con il suo migliore amico.
Susan non avanzò altre obiezioni di sorta, trovando giusto che se la vedessero fra loro. Lei avrebbe trovato sicuramente un altro modo e un altro momento per parlare con suo fratello.
Se non lo avesse fatto lei, l’avrebbe sicuramente cercato lui.
 
 
 
 
Capitolo-8-Seven-Years  
 
 
 

 

 














Angolo dell’autrice
Salve a tutti carissimi lettori e scusate per la lunga attesa.
Chiedo umilmente perdono!
Spero che questo nuovo chap vi sia piaciuto (fluff ovunque). Sappiate che io inizio ad innamorarmi di Cedric e che voglio un uomo così nella mia vita!
Volevo ringraziare tutti coloro che leggono e che seguono la storia, coloro che l’hanno inserita fra le preferite e coloro che la recensiscono, in particolar modo grazie a Wall_Hellsong, Zia Alex, Max85, flysun91, Nebula216, Fjorleif, WiseGirl, blackjessamine, LadyPalma, Zukiworld, Itachiforever, nique_j, MusicAddicted, Pin, Shyliss, e _only_hope_.
 
Prima di lasciarvi, volevo informarvi che dovrò effettuare dei cambiamenti riguardo alla trama, più che altro riguardo a piccoli dettagli da sistemare: mi sono accorta che quanto ho scritto per i riferimenti temporali non coincide con la story line della narrazione principale. Di fatto Se Cedric frequenta il quinto anno, Harry, Ron ed Hermione frequentano il terzo e non il secondo come credevo io.
Quindi dovrò cambiare alcune cose, ma sono marginali rispetto alla storia di Sue e Ced.
 
Dette questo spero di leggere ancora i vostri commenti <3
Vi abbraccio tutti.
Spero di risentirci presto!
Un bacio,
_Val_
   
 
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