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Autore: danyazzurra    17/09/2020    13 recensioni
E se Lily e Scorpius, per caso, tornassero indietro nel tempo? E se tornassero al quinto anno dei loro genitori? E se volessero cercare di cambiare le cose? Ennesima Lily/ Scorpius... ennesima idea che mi è balzata in testa!! spero che leggerete e mi farete sapere!!
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Harry/Ginny, Lily/Scorpius
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Nuova generazione
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Per Lily quella giornata si prospettava complicata e infinita.
Complicata perché sapeva di avere pozioni e cura delle creature magiche con i Serpeverde e per quanto si fosse ripromessa di star lontana da Scorpius, il suo cuore e il suo cervello non erano d’accordo facendola restare in ansia all’idea di un nuovo incontro tra Scorpius e Draco.
Poi avrebbero avuto difesa contro le arti oscure e Lily aveva la sensazione che suo padre non ne sarebbe uscito indenne e lei odiava vederlo soffrire.
Senza contare che quella mattina a colazione la McGranitt aveva comunicato a lei e Scorpius che quella sera avrebbero scontato la punizione per il duello del giorno prima e avrebbero dovuto pulire tutta la sala dei trofei senza bacchetta. E quello la rendeva infinita.
Era una sala enorme e piena di trofei inutili. Ci avrebbero messo ore.
Quindi, quando le cose iniziarono con un Accettabile in pozioni, Lily capì che le cose sarebbero andate esattamente come aveva previsto.
Lei non era mai stata accettabile in pozioni, il suo voto minimo era stata una O, come era possibile che adesso fosse peggiorata in quel modo.
Osservò Piton e lo vide guardarla con quel suo sguardo che era un misto di rabbia e disgusto.
La stava punendo per essere una Potter?
Guardò verso Scorpius per sbirciare il suo voto, ma lui lo teneva ben nascosto e non si degnava neanche di guardarla.
Sentì Piton infamare chi avesse preso i voti più bassi e si sentì sempre peggio, soprattutto notando la fiera E che svettava nel compito di sua zia.
“Non preoccuparti posso aiutarti io” si offrì e Lily dovette mordersi la lingua per non rispondere a tono.
Doveva ricordarsi che lei non era sua nipote in quell’epoca e si sarebbe potuta offendere, anzi, sicuramente si sarebbe offesa.
Vide suo padre nascondere il suo compito e capì di non essere l’unica ad essere andata male, il fatto era però, che lei era brava in pozioni.
Nella sua epoca almeno.
Aveva deciso, avrebbe affrontato Piton. Lei odiava le ingiustizie.
Si attardò nel rimettere a posto i libri nella sua borsa e si avvicinò alla cattedra.
“Può dirmi sinceramente che il mio compito meritasse una A?” domandò diretta e Piton alzò gli occhi su di lei “non è mia abitudine dare un voto che uno studente non merita, signorina Prewett” le rispose con sufficienza.
Lily scosse la testa e vide Piton seguire con gli occhi i suoi capelli rossi che Lily sapeva essere dello stesso colore di sua nonna.
Si sentì invadere dalla rabbia. Era una cosa personale.
Maledetto Silente, era lui che le aveva modificato il colore dei capelli e Lily sapeva perché l’aveva fatto.
Ormai dai racconti di suo padre aveva imparato ad inquadrare Silente. Un uomo buono e giusto, ma che manipolava le persone per ottenere ciò che gli serviva nella strada per il bene superiore.
E quello sicuramente era un promemoria per Piton, per quello che avrebbe fatto Harry se lui l’avesse protetto.
L’aveva usata per ricordare a Piton in quale nome proteggeva Harry Potter, solo che questo feriva il suo insegnante talmente tanto da non riuscire quasi a guardarla.
“E il mio cognome non c’entra niente? O il fatto che somigli così tanto a mia nonna?” domandò con sfida.
Gli occhi di Piton già scuri sembrarono diventare ancora più ombrosi.
Era abituato a spaventare gli studenti con un solo sguardo, ma lei no, lei era cresciuta con i suoi racconti.
“Signorina Prewett…”
“No” lo interruppe e prima di potersene pentire riprese “Silente ha scelto il colore dei miei capelli… non è colpa mia per cui non mi punisca”.
“Signorina Prewett, la prego di sottoporre i suoi ragionamenti da ragazzina ai suoi compagni di casa e…”
“Ragionamenti da ragazzina?” chiese arrabbiata “non può mentire con me” gli disse ed era sicura che il suo volto fosse divenuto rosso come i suoi capelli “io so chi è lei e so com’è… mi dispiace se mia nonna l’ha rifiutata, ma lei ha fatto una cosa orribile per cui mio padre ha pagato per tutta la vita…”
“LILY!”
La voce di Scorpius la interruppe e Lily si accorse di essere partita e che non sapeva dove sarebbe arrivata.
Nonostante suo padre avesse perdonato Piton, avesse compreso quello che lui aveva fatto per salvarlo, lei non era mai riuscita a comprenderlo del tutto.
Forse erano i suoi quindici anni a non farglielo capire, ma Lily non riusciva a comprendere come avesse sperato che sua nonna avrebbe potuto perdonarlo dopo aver rivelato a Voldemort della profezia.
“Signorina Prewett” la voce di Piton era così fredda e gelida che la fece quasi rabbrividire “non so come usino le cose nella sua scuola, ma qua non possiamo rivolgerci ad un insegnante come ha fatto lei” s’interruppe e le sue labbra si serrarono per un attimo in un’unica linea come se non fosse sicuro di quello che stava per dire “penso che una settima di punizione con me sia sufficiente” spostò gli occhi su Scorpius “e penso che dovrebbe seguire le orme del signor Jones… lui ha preso una E” le spiegò.
Lily contrasse la mascella così forte che i suoi denti scricchiolarono.
Era troppo educata per opporsi alla punizione, ma non era giusto, per cui lo guardò con rabbia ancora un secondo, poi afferrò la borsa ed uscì dalla stanza senza curarsi di Scorpius.
Aveva fatto neanche una decina di passi che lui la raggiunse.
“Già, mi chiedo perché non prenda lezioni da te per gestire la rabbia” la prese in giro.
“Non hai bisogno di lezioni, fai già schifo” commentò lei aggiustandosi il laccio della borsa.
“Per lo meno io non mi metto ad offendere un professore”.
“E’ un idiota”.
“Tuo padre ha dato il suo nome a tuo fratello”.
“E’ uno stupido. E’ un uomo pieno di pregiudizi e se lui non avesse fatto quello che ha fatto…” disse guardandosi intorno “i miei nonni sarebbero vivi”.
“Non puoi saperlo”.
Lily si fermò e lo guardò negli occhi. Avrebbe tanto voluto vedere il grigio confortante e che amava invece di quell’azzurro sconosciuto.
“Sì che posso”.
“No che non puoi” ribattè ancora lui “Merlino, Lily, devo spiegarti io la storia della tua famiglia e del topo infame che ha spifferato tutto?”
Lily strinse i pugni e aprì la bocca come per replicare, ma si fermò.
Non poteva replicare a quello. Era vero. Peter Minus e la sua codardia avevano ucciso i suoi nonni, ma lei continuava a pensare che anche lo zampino di Piton avesse influito.
E se amava sua nonna quanto affermava non avrebbe dovuto farlo.
Il silenzio scese su di loro mentre attraversavano la porta per uscire nel giardino e recarsi a cura delle creature magiche, ma non durò molto perché Lily si sentiva ribollire il sangue nelle vene.
“E comunque ha dei pregiudizi”.
“Lily…”
“Godric!” Lily si fermò sul posto e il suo corpo sembrava vibrare di rabbia “puoi smetterla di fare così?” si arrabbiò.
“Lui mi ha dato una A perché sono una Potter, perché grazie a Silente ho i capelli di mia nonna e perché ancora gli fa male essere stato rifiutato da lei per mio nonno…”
Scorpius si guardò intorno. Lily aveva usato il suo cognome.
Sembravano soli per cui riprese “magari il tuo compito era semplicemente da A”.
“E magari mio nonno era un trattore… io in pozioni sono bravissima”.
“Aldor non è Piton”.
“Lo vedo anche da sola… tanto per iniziare Aldor si lava”.
Scorpius trattenne una risatina “Lily, devi controllarti o la settimana di punizione sarà…”
“Senti chi parla di controllo” lo interruppe.
Scorpius si passò una mano tra i capelli imbarazzato “ti pare la stessa cosa?”
“Perché, a te no?”
Scorpius scosse la testa “è mio padre ed è…”
“Dietro di te” affermò Lily e Scorpius si fermò in tempo per vedere Draco Malfoy passare con Pansy Parkinson sotto braccio e guardarlo con una risatina.
“Come va, Jones? Sei pronto per la lezione?” lo sfottè “sono sempre pronto per tutto” replicò Scorpius stringendo la mascella.
“Già, mi chiedo perché non prenda lezioni da te” lo prese in giro ripetendo le sue parole e raggiungendo gli altri a lezione.
***
“Mamma mia, oggi Harry è nero” affermò Ginny sedendosi vicino a lei.
Erano appena finite le lezioni e suo padre si era preso anche il rimprovero del capitano della sua squadra, dato che avrebbe dovuto saltare anche gli allenamenti di quel giorno per l’ennesima sfuriata contro la Umbridge.
Senza contare che la McGranitt attirata dalle urla era accorsa da loro e gli aveva tolto punti a sua volta affermando che le punizioni non servivano con lui.
Lily avrebbe voluto urlarle di guardare la sua mano per vedere quanto servivano, ma poi si trattenne, aveva già urlato con un professore quel giorno e poteva bastare per cui si rimise a capo basso sui libri ed era così che l’aveva trovata sua madre.
“Sì, problemi con la Umbridge” le disse “tu che hai fatto finora? Eri in biblioteca?”
Ginny arrossì visibilmente e guardò per un secondo verso Harry prima di riportare gli occhi su di lei.
“Ero con Micheal”.
“Micheal?” chiese Lily con un pessimo presentimento.
Ricordava che sua madre, la sua mamma della sua epoca, le aveva parlato dei suoi precedenti ragazzi, tra cui Micheal Corner, un bellissimo ragazzo di Corvonero, ma non sapeva quando sarebbe successo e a quanto pare era quello il momento.
“Sì, Micheal Corner” confermò lei infatti e Lily sentì il sorriso scivolarle dal viso, ma lo riprese subito.
“State insieme? Mi sembrava che fossi innamorata di Harry”.
“Lily” la riprese Ginny in un sussurro e guardandola allarmata.
Quando vide che Harry non guardava verso di loro sospirò “amerò sempre Harry, ma non posso aspettarlo per tutta la vita…”
“Certo che puoi, lui si accorgerà di te”.
“Davvero? Puoi assicurarmelo?”
Lily stava per dirle che poteva eccome e che lei ne era la prova vivente, ma Ginny riprese a parlare e la delusione che sentì nella sua voce le fece male e la bloccò per un attimo.
“Non fino a quando avrà Cho e potrebbe essere per tutta la vita”.
Quando vide gli occhi lucidi di Ginny, Lily si riprese e scosse la testa “non è la ragazza per lui”.
Ginny sorrise “ti ringrazio, ma in realtà lei è dolce e lui la guarda…” si fermò per un attimo “la guarda come vorrei guardasse me” confessò “invece Micheal non mi vede come una ragazzina…” riprese “Già immagino” sussurrò Lily e poi pensò a quanto sua madre avesse ragione.
Alla prima occasione ci avrebbe pensato lei ad insinuare in suo padre un po’ di tarlo della gelosia. Era sicura che ci fosse già.
“Ginny, Lily che ne dite di provare questa merendina?”
Fred arrivò e si sedette davanti a loro raggiunto immediatamente da George.
“E cosa dovrebbe fare?” chiese Lily.
“Pasticcini svenevoli…” iniziò a spiegare George.
“Siamo sicuri che non siano pericolosi?” lo interruppe Ginny e Fred e George esibirono una delle loro più credibili facce scandalizzate.
“Ci offendi, sorellina” iniziò Fred “mi domando se ti sentisse mamma che direbbe” continuò George e Ginny rise “mamma non ve li farebbe fare” li rimbrottò e i gemelli risero.
Lily rimase a ridere e scherzare con loro fino a quando non fu l’ora di andare alla punizione della McGranitt.
Vide Scorpius alzarsi dal fianco di Romilda e si alzò a sua volta.
Raggiunsero la sala dei trofei in silenzio.
Non si erano più rivolti parola da quella mattina e anche nei piccoli sguardi che si davano c’era sempre qualcosa di non detto.
Di sospeso.
La McGranitt li aspettava all’entrata, ritirò le loro bacchette e gli disse che sarebbe tornata alle undici e che tutto sarebbe dovuto essere pulito.
Lily afferrò uno strofinaccio ed un prodotto ed iniziò a lucidare il primo trofeo.
Guardò Scorpius e lo vide leggere le istruzioni del detersivo.
“Per un purosangue come te deve essere arabo” lo prese in giro senza riuscire a contenersi e lui la guardò in tralice.
“Sai, sono stufo di questa storia” le disse stringendo lo strofinaccio con forza “sai di essere una purosangue anche te, vero?”
“Io…”
“Già, vedi? Nel nostro mondo per fortuna non frega più niente praticamente a nessuno, ma per essere dei Purosangue basta avere tutti i nonni maghi ed…ops guarda chi è appena entrata a far parte del club?”.
Cavoli non ci aveva pensato. E ora come poteva prenderlo in giro.
“Già, ma io non sono Purosangue da mille generazioni, tu sei un appartenente alle sacre ventotto” lo prese in giro e Scorpius alzò gli occhi al cielo “già e guarda che fortuna” commentò strusciando lo strofinaccio con più vigore.
Lily sorrise. Vederlo così arrabbiato le faceva tenerezza.
“Ti fa onore, sai?” gli disse e lui si voltò di scatto verso di lei che scosse le spalle “il fatto che tu voglia così tanto prendere le distanze da quel ragazzino viziato che è tuo padre”.
Sentì l’intensità dello sguardo di Scorpius e un brivido le si propagò dalla spina dorsale.
Perché i suoi occhi dovevano attrarla così tanto? E perché a volte sembrava che il suo colore originario tornasse nelle sue iridi?
Fu solo un secondo però perché lui spostò di nuovo lo sguardo sui trofei.
Li guardò senza muoversi poi appoggiò le mani sulla mensola davanti a lui “da qualche parte c’è il trofeo vinto dal mio bisnonno per meriti scolastici” disse semplicemente “meriti completamente inventati dato che l’unico merito fu la donazione del mio trisavolo”.
Lily emise una piccola risata “vuoi prenderti la colpa anche della spocchiosità del tuo trisavolo?” chiese ironica “non ti sembra un po’ troppo?”
Scorpius si voltò verso di lei e si ritrovò a sorridere per l’espressione sorpresa che aveva Lily nel volto.
Era così bella e spontanea che l’avrebbe baciata lì e subito.
“Non essere sarcastica, Potter” ribattè invece “non voglio prendermi nessuna colpa gratuita, intendo solo che la mia famiglia ha sempre avuto tutto con i soldi invece che con i meriti… da quando esiste la famiglia Malfoy, persino mio padre si è comprato l’ammissione alla squadra di Quidditch comprando una scopa a tutti i componenti…”
“Ma cosa c’entra con te… aspetta…” si portò le mani alla bocca fingendo un’espressione scandalizzata “ecco perché non prendi mai un boccino, hai comprato anche tu…”
“Ti piacerebbe, Potter” la interruppe tirandole un colpetto con lo strofinaccio “e se fosse stato così facile battermi, non avresti provato a fare la felix felicis” sollevò un angolo delle labbra “e a proposito di questo, hai ancora il coraggio di dire che sei brava in pozioni?”
“Avrei fatto una perfetta felix se tu…”
“Allora lo ammetti?” la provocò abbassando gli occhi per puntarli dritti nei suoi.
Lily si morse il labbro. Miseriaccia si era tradita.
Mai cercare di battere in astuzia un Serpeverde, suo fratello lo diceva sempre.
“Non ammetto proprio un bel niente” si oppose lei tornando a spolverare.
Per un po’ lo fecero in silenzio. Fianco a fianco, ognuno perso nei suoi pensieri.
“E comunque stai deviando il discorso” riprese d’un tratto Lily.
Scorpius sospirò “Perché non c’è più niente di cui parlare”.
Lily lo guardò in tralice “c’è eccome” ribattè “siamo qua da quanto? Due settimane? e ti sei scontrato con tuo padre tante volte…”
“Due volte” la interruppe sentendo la rabbia crescere.
“Sono già due di troppo”.
“Ma perché ti interessa?” si impuntò Scorpius voltandosi verso di lei “non sono il tuo caso pietoso e, nonostante quello che dici, non sono uno dei tuoi fratelli”.
Lily aprì e chiuse le labbra. Davvero non capiva?
“Sei davvero uno stupido, Scorpius Malfoy” gli disse “non voglio aiutarti perché sei il mio caso pietoso né tantomeno perché ti considero un fratello, ma perché mi fa male vederti così” gli confessò, poi scosse la testa e si allontanò per resistere alla tentazione di prenderlo a schiaffi.
Si era mossa solo di un paio di passi però quando si sentì afferrare per un braccio e voltare su se stessa.
Le sue labbra si aprirono per urlargli contro, ma prima che potesse dire qualsiasi cosa lui la prese per le guance e l’attirò a sé baciandola.
Lily era preparata a tutto, ma non a quello.
Il suo cervello andò in panne immediatamente e il suo cuore cominciò a premerle nel petto come se stesse bussando sempre più forte per farle capire che voleva uscire.
Per un attimo la sensazione delle sue labbra e il profumo della sua pelle la inebriarono talmente tanto che gli occhi le si chiusero automaticamente e una mano si poggiò sul suo braccio, ma fu solo un secondo.
Un secondo prima che il suo cervello tornasse a funzionare, prima che lei tornasse ad essere se stessa e che quel briciolo di razionalità che le era rimasta prendesse il sopravvento.
Si staccò di colpo e lo spinse via con una tale forza che lui barcollò per un attimo.
“Mi hai baciato?” domandò sottolineando l’ovvio.
La rabbia l’assalì e lo spinse di nuovo, ma questa volta lui non si mosse “mi hai baciato?” ripetè spingendolo ancora “mi hai…”
Questa volta si fermò a mezza frase perché lui le afferrò i polsi impedendole di spingerlo un’altra volta.
“Non sta bene rispondere ad un bacio con la violenza” la prese in giro e Lily assottigliò gli occhi per impedire che la furia potesse uscire da essi come se fosse una presenza fisica dentro di lei che stava lottando per essere liberata.
“Sai cosa non sta bene?” gli chiese strattonando le braccia verso il basso per liberarsi “baciare una ragazza quando stai con un’altra”.
“Se è solo questo che ti infastidisce, sappi che…”
“Infastidisce?”
La domanda di Lily uscì con una voce talmente stridula che Scorpius avrebbe voluto tapparsi le orecchie.
“Certo che mi disturba perché io non frego il fidanzato a nessuna” chiarì “ma no, Scorpius Malfoy, non è solo quello che mi infastidisce” aggiunse e la sua voce era piena di rabbia.
Lei sapeva perché lo aveva fatto e quello la faceva imbestialire.
“Merda!” imprecò sbattendo un piede per terra come una bambina “vorrei aprirti la testa e guardarci dentro per capire cosa non funziona”.
Lui sorrise ma non disse niente.
“So perché mi hai baciata” riprese “il tuo bacio urla gratitudine da tutti i lati” gli spiegò “tu hai visto una spalla in me perché ti ho detto che sei diverso dalla tua famiglia, tu hai visto Albus in me…”
“Io non bacio tuo fratello” la interruppe alzando gli occhi al cielo.
Perché doveva essere così testona e fraintendere tutto?
Non poteva semplicemente aver voglia di baciarla?
Proprio come l’aveva in quel momento.
Con quegli occhi castani brucianti di rabbia aveva una dannata voglia di prenderla tra le braccia e dimostrarle qual era un vero bacio e che quello di prima era stato a malapena un assaggio.
“Hai finito di fare la matta?” le chiese “puoi ascoltarmi per un minuto?” domandò e lei chiuse gli occhi come se volesse riprendere il controllo di sé.
“Ti ho baciato perché volevo baciarti… volevo baciare Lily Potter e non Albus Potter” disse semplicemente “non c’è niente di psicologico dietro, tranne pura e semplice alchimia”.
La vide diventare rossa, ma non gli sembrò un rossore che prometteva qualcosa di buono, anzi sembrava sempre più furente.
“Sai che ti dico? L’Alchimia puoi infilartela…” ma Lily non finì la frase perché sentirono un rumore sordo, come qualcosa che si rompeva.
Si guardarono per un secondo allarmati e poi si affacciarono al corridoio immediatamente, ma non videro nessuno.
“Merda! Non posso crederci” affermò Scorpius stringendo i pugni “non era un rumore a caso…qualcuno ci ha visti e sentiti e poi è scappato”.
“Hai paura che questo qualcuno lo dica a Romilda?” chiese Lily e la domanda voleva essere ironica, ma si rese conto che era così infastidita che in realtà venne fuori acida.
“Ma ragioni un minimo, Prewett?” le chiese innervosito “è da quando è iniziata la punizione che usiamo i nostri cognomi e che raccontiamo i fatti delle nostre famiglie”.
Lily spalancò gli occhi. Cosa avevano fatto?
“Dobbiamo andare da Silente, subito!” disse Scorpius concitato, ma Lily scosse il braccio “magari non era niente di che… magari era solo un compagno che ha visto che ci baciavamo e… insomma io non credo che…”
S’interruppe quando Scorpius l’afferrò per le braccia, non aveva la dolcezza di prima nello sguardo, ma la paura.
“Vuoi rischiare?” le chiese “Ti rendi conto di chi sei tu e in quale epoca siamo finiti?” le domandò, poi la guardò deciso facendo scivolare le mani dalle sue braccia “dobbiamo andare da Silente subito” affermò e questa volta Lily non riuscì a replicare.
Aveva ragione.

COMMENTO: OK VI HO FATTI ASPETTARE MA FINALMENTE ARRIVO ANCHE CON QUESTA STORIA!! ALLORA PRIMA DI TUTTO PRIMA DI TUTTO VI AVVERTO CHE MI AVETE FATTO VENIRE L’ANSIA DA PRESTAZIONE :D:D:D PERCHE’ NELLA MAGGIOR PARTE DELLE VOSTRE RECENSIONI DELLO SCORSO CAPITOLO MI DICEVATE CHE NON VEDETE L’ORA DI VEDERE SCORPIUS E LILY CON SIRIUS…MI AVETE TERRORIZZATO :P CHIARAMENTE SCHERZO, SPERO SOLO DI NON DELUDERVI: )) ORA TORNIAMO AL PRESENTE : ))  SPERO CHE IL CAPITOLO VI SIA PIACIUTO!! MI DISPIACE PER CHI AMA PITON, MA IO NON L’HO MAI AMATO TANTO E NON SONO MAI RIUSCITA A PERDONARGLI CHE ABBIA FATTO IL BULLO CON DEI RAGAZZINI APPROFITTANDOSI DELLA SUA POSIZIONE E SOLO PERCHE’ HARRY GLI RICORDAVA TROPPO JAMES…CMQ SPERO CHE CHI LO AMA NON SE LA PRENDA TROPPO E NON MI ARRIVINO UN MILIONE DI RECENSIONI NEGATIVE PER QUELLO, VI ASSICURO CHE AVRA’ ANCHE UNA SUA REDENZIONE : )) PER QUANTO RIGUARDA MICHEAL E GINNY MI SONO ACCORTA RILEGGENDO IL LIBRO CHE GINNY STAVA CON LUI DA FINE DEL QUARTO LIBRO PER CUI HO FATTO UN PICCOLO ERRORE SPERO MI PERDONERETE : )) PER ULTIMI I NOSTRI AMATI… SI SONO BACIATI, SCORPIUS NON CE L’HA FATTA PIU’ MA COME SAPETE LA MIA LILY NON E’ UN’OCHETTA E COME AVETE NOTATO PER ORA LA SITUAZIONE NON E’ MIGLIORATA, ANZI E INFINE…LA FINE (SCUSATE IL GIOCO DI PAROLE) SECONDO VOI DAVVERO QUALCUNO LI HA SENTITI? E SE ANCHE FOSSE CHI E’ STATO? E C’è DAVVERO DA PREOCCUPARSI? SONO DAVVERO CURIOSA DI SAPERE LE VOSTRE OPINIONI!! PER ORA RINGRAZIO TANTISSIMO CHI MI HA FATTO SAPERE LO SCORSO CAPITOLO, OVVERO: ICEPRINCESS / ARYELLE / DREAMER IMPERFECT / LUISA 21 / FEDELA WATSON / LAPACECHENONHO / MISS WENDY / BOOW 95 / HUNTER/ GAIAPAOLA 94 E KETTY!! GRAZIE DAVVERO DI CUORE!! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE /SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO!! UN BACIONE!!
   
 
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