Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
Segui la storia  |       
Autore: evil 65    30/09/2020    13 recensioni
È passato un anno da quando i Guardiani hanno sconfitto Pitch Black.
Jack Frost è ormai una Leggenda a tutti gli effetti, e cerca di bilanciare la sua nuova posizione di Guardiano del Divertimento con la vita di tutti i giorni.
Tuttavia, l’improvvisa apparizione di un vecchio che afferma di essere Padre Tempo segnerà una brusca e inattesa interruzione dal periodo di tranquillità: secondo l'uomo, Pitch Black sta costruendo un’arma abbastanza potente da far sprofondare l’intero universo in una nuova Dark Age.
C’è solo un piccolo dettaglio: Pitch Black è ancora intrappolato nel suo regno…
(Crossover tra Le 5 Leggende, Frozen, Dragon Trainer, Ribelle - The Brave e altre opere)
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'The War of Ice and Nightmares'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Eccoci tornati con un aggiornamento mastodontico!
Questo è stato sicuramente il capitolo più difficile da scrivere, quindi speriamo che ne sia valsa la pena.
E ora, senza ulteriori indugi…vi auguriamo una buona lettura!

 
 

 
Capitolo 22 – The Final Fight

119235733-1846381078835962-3932670774074111035-n
 
I tried so hard
And got so far
But in the end
It doesn't even matter
I had to fall
To lose it all
But in the end
It doesn't even matter

Tommee Profitt - In The End Cinematic Cover
 
 
Elsa rimase completamente immobile, mentre il tempo attorno a lei pareva bloccarsi.
Vide il corpo di Jack scivolare lungo la lama della falce che gli sporgeva dallo stomaco e ricadere a terra con un tonfo, sollevando sbuffi di neve e polvere.
Fu proprio il rumore provocato dallo spirito che toccava il suolo a risvegliarla da quell'incubo ad occhi aperti.
<< Jack! >>
Si lanciò subito verso di lui e gli afferrò la testa, prima che potesse sbattere contro la nuda roccia: gli occhi del Guardiano erano vuoti, spenti, provi della scintilla che li aveva caratterizzati fino a quel momento.
Il cuore del Quinto Spirito mancò un battito.
<< Jack... >> piagnucolò, incapace di trattenere un moto di disperazione << no… no, ti prego… Jack! >>
Ma l’eterno adolescente non rispose, mentre fiotti di sangue rosso cominciarono a sporcare il candido vestito della giovane donna.
Elsa abbassò subito le mani sulla ferita, nel tentativo di frenare l’emorragia, ma ecco che vide qualcosa che la costrinse a fermarsi: un grumolo di viticci neri aveva iniziato a propagarsi dal punto in cui la falce di Pitch lo aveva colpito.
<< Be’… questa è senz'altro un'inaspettata svolta degli eventi >> commentò una voce che le fece fremere di rabbia.
Si voltò di scatto e i suoi occhi del colore del cielo incontrarono quelli dorati del Re degli Incubi in persona.
<< Ma certamente non sgradita >> continuò l’oscuro spirito, sorridendole malignamente.
Lei gli rifilò uno sguardo sprezzante, nel vano tentativo di nascondere l'orrore e la disperazione che l'avevano invasa. << Che cosa gli hai fatto!? >>
Pitch si limitò a scrollare le spalle.
<< La stessa cosa che avevo cercato di fare a te, caro il mio piccolo spirito. L'unica differenza? Questa volta non potrete contare sull'aiuto della mia controparte per impedirlo! >>
Se possibile, il suo sorriso si fece ancora più predatorio. << Puoi urlare, se vuoi. Non mi turbano le grida disperate… >>
Un poderoso pugno metallico lo centrò al mento, impedendogli di completare la frase.
Pitch arricciò il volto in una smorfia stizzita, mentre Anna si preparava a colpirlo di nuovo.
Questa volta, però, l’Uomo Nero fu rapido a intercettare la mano della rossa.
<< I bambini non dovrebbero giocare con certe cose >> commentò con voce sprezzante. E prima che l’ex regina di Arandelle potesse rendersi conto di quello che stava per succedere…l’Uomo Nero tirò con forza e le spezzò il braccio.
La donna urlò per il dolore, rapidamente seguita da un grido disperato ad opera di Elsa.
Ignorando entrambe, Pitch fece scattare la mano destra in avanti e penetrò il petto dell’armatura Dijin come se fosse burro, aprendo un profondo squarcio nel metallo. Fatto questo, infilò anche quella sinistra e scaraventò a terra il costrutto.
Poi, facendo pressione con ambe le mani, allargò lo squarcio quel tanto che bastava per afferrare Anna per il collo, scaraventandola ai piedi della sorella.
La rossa gemette e sputò un rivolo di sangue, mentre Elsa le fece subito da scudo con il proprio corpo, sfidando l’Uomo Nero a compiere anche un solo passo verso di loro.
Questi, tuttavia, incontrò lo sguardo del Quinto Spirito con il suo sorriso divertito.
<< Aaaaah, l’amore familiare. Davvero un’orrenda invenzione >> commentò malignamente << Così puro…e facile da rinnegare! Io ne so qualcosa, credetemi. >>
Richiamò a sé la sua fidata falce e si preparò a colpirle entrambe nello stesso momento.
E fu allora…che una luce abbagliante lo investì in pieno, accompagnata da una risata gioviale.
 
                                                                                                                              * * *
 
Ombric roteò il suo bastone con forza, abbattendo l’ennesimo Fearling.
Quando una delle creature provò ad attaccarlo da dietro, si girò di scatto e vi lanciò contro un proiettile di pura energia magica, riducendolo ad una massa informe di granelli.
Lo spirito gemette per il dolore e si accasciò a terra, sopraffatto dalla stanchezza.
Era sfinito, e dubitava seriamente che sarebbe riuscito a combattere ancora lungo. Se non fosse stato per l’assistenza fornitagli dagli alberi di Madre Natura e dai mostri creati da Jack ed Elsa, probabilmente sarebbe ormai morto da diversi minuti.
Ma non poteva arrendersi ora. Non quando i l resto dei guardiani aveva ancora bisogno del suo aiuto.
Non finchè Pitch, colui che aveva distrutto il suo mondo…non sarebbe stato sconfitto.
Ma potevano davvero vincere contro un avversario così ostico? Qualcuno che era riuscito a sconfiggere centinaia di versioni delle stesse persone che stava combattendo al momento?
 Padre Tempo cominciava seriamente a dubitarne. Ma non per questo si sarebbe lasciato sopraffare dalla disperazione.
Aveva ancora un’ultima carta da giocare. Un incantesimo che aveva tenuto da parte per i momenti di crisi…e che avrebbe richiesto un prezzo molto alto.
Sfortunatamente, era anche la loro migliore chance di eliminare il loro acerrimo nemico una volta per tutte.
Ma affinchè funzionasse, avrebbero dovuto cogliere Pitch di sorpresa. L’Uomo Nero, un guerriero rinomato che aveva speso millenni a combattere, sviluppando una sentinella della sopravvivenza a dir poco infallibile.
Cosa mai avrebbe potuto distogliere la sua attenzione dalla guerra in corso?
La risposta non tardò a farsi sentire.
All’improvviso, un lampo di luce illuminò l’intera Rift Valley, venendo presto seguito da un pallido raggio che s’innalzò verso il cielo, superando perfino le nubi color pece che sovrastavano il campo di battaglia.
Ombric osservò il fenomeno con occhi carichi di sorpresa e meraviglia, mentre il suo corpo veniva inondato da una sensazione di pace e serenità.
Pochi secondi dopo, una figura si materializzò al centro di quella luce…e il vecchio mago si ritrovò incapace di trattenere un sorriso.
<< Fianlmente…c’è speranza >> sussurrò, mentre calde lacrime iniziarono a raccogliersi attorno ai suoi occhi.
Centinaia di metri più in là, al di sopra del campo di battaglia, Cold volse lo sguardo in direzione del raggio bianco.
<< …ok, questo è barare >> borbottò incredulo, incapace di credere alla vista di colui che aveva appena fatto la sua entrata in scena nella Rift Valley. Qualcuno di cui Pitch gli aveva raccontato più volte. Qualcuno e che lo spirito invernale avrebbe potuto riconoscere all’istante.
Il Re degli Incubi gli aveva mostrato i ricordi della loro battaglia, per cimentare ulteriormente la sua fedeltà. Per dare prova del potere di cui era capace. 
E l’individuo che attualmente spiccava in mezzo a quella luce…era l’unica persona in tutta l’esistenza che era riuscita a combattere L’Uomo Nero quando era al pieno della sua forza.
Nighlight. La Stella Vivente. Il Guardiano dell’Uomo della Luna.
E per qualche ragione…aveva la stessa firma magica di Jack Frost.
<< …MI STATE PRENDENDO IN GIRO?! >>
 
                                                                                                                               * * *
 
Gli occhi di Pitch si spalancarono per la pura incredulità.
<< No >> sussurrò, incapace di credere a ciò a cui aveva appena assistito << Questo… questo è impossibile! Tu… tu non puoi essere qui! >>
Al contempo, Elsa volse alla misteriosa figura uno sguardo al limite tra speranzoso e scioccato.
<< J-Jack? >> chiese con evidente esitazione, quasi avesse paura di ricevere una risposta negativa.
Nightlight le rivolse un sorriso caldo e rassicurante,  e annuì.
Le afferrò delicatamente una mano per aiutarla a rialzarsi, e poi le sfiorò il dorso con le labbra, facendola arrossire.
Quindi si voltò verso l’Uomo Nero, e da caldo il suo sorriso divenne ancora più dolce e amichevole... un’azione che si rivelò piuttosto inquietante, considerato a chi lo stava rivolgendo.
<< Anche per me è un piacere rivederti, Black. Ne è passato di tempo >> disse con una voce quasi melodica.
Pitch compì un passo all'indietro, come se fosse stato appena schiaffeggiato.
<< Come? COME puoi essere qui?! Tu sei morto! MORTO! Io ti ho visto morire… me ne sono assicurato >> ringhiò attraverso i denti, mentre sollevava la sua fidata falce ancora una volta.
<< Hai fatto male i conti, mio antico nemico >> ribatté la stella vivente << La morte per me non è stata la fine, ma una rinascita. Ora albergo in questo corpo... e sono pronto a portare a termine quello che avrei dovuto fare eoni fa. >>
A quelle parole, il mantello di Pitch sembrò prendere vita e cominciò a fremere, mentre gli occhi del Re degli Incubi s'illuminarono di luce propria.
<< No… no, no, no, no, NO!>> borbottò con voce febbrile << Questo è il MIO mondo! >>
Scattò in avanti, il volto contratto in una smorfia grottesca e la falce sollevata in aria.
La lama cozzò contro la lancia di Nightlight, generando un'onda d'urto talmente potente da incrinare il suolo sotto la coppia di avversari.
<< No >> replicò questi, il volto privo di qualunque segno di paura << questo è il tuo requiem. >>
La lancia si illuminò di luce e liberò un potentissimo fascio di energia.
Pitch ebbe appena il tempo di spalancare gli occhi. Poi, il suo corpo venne scaraventato a velocità supersonica ad almeno due chilometri dal campo di battaglia, generando un’esplosione di rocce e detriti che si proietto per centinaia di metri al di sopra della Rift Valley.
Nightlight si girò verso il Quinto Spirito e le prese le mani fra le proprie.
<< Mia signora >> disse << ti chiedo di allontanarti da qui assieme a tua sorella. Altrove ci sarà sicuramente bisogno di voi. Io devo occuparmi di Pitch. >>
Elsa aprì la bocca per protestare… ma si bloccò, perché constatò con riluttanza che aveva ragione. Non avrebbe potuto aiutarlo, gli sarebbe stata solo d’intralcio, ma poteva ancora rendersi utile.
Prese un respiro profondo e strinse le dita del Guardiano.
<< Non provare a farti uccidere, ci siamo capiti? >> disse con un tono che non ammetteva repliche, pur ostentando un piccolo sorriso.
La Stella Vivente ridacchiò. << Questo, mia signora... vale anche per te. >>
Si piegò su di lei e le poggiò un dolce bacio sulla fronte. La bionda ebbe appena il tempo di sbattere le palpebre, e l’eterno adolescente sparì in un lampo di luce.
Elsa arrossì copiosamente e si portò una mano nel punto in cui le labbra del Guardiano l'avevano toccata. Con la coda dell'occhio, vide Anna che le inviava un sorriso sornione e dovette fare appello a tutta la forza di autocontrollo che aveva in corpo per non gemere seduta stante.
<< Non una parola >> le intimò freddamente, mentre si apprestava ad aiutare la sorella.
Anna si limitò a rivolgerle un'occhiata innocente. << Io non ho detto niente. Ma ora che me lo fai notare, penso che voi due siate una coppia adorabi-...>>
<< È importante per il tuo futuro che tu non finisca quella frase >> borbottò l'ex regina di Arendelle, ricevendo in cambio una risata cristallina << Ora vediamo di levarci di qui, prima che arrivino altri Fearlings. >>
<< Temo che questo non sia possibile >> disse una voce che fece rizzare i capelli di entrambe le sorelle.
Si voltarono all'unisono…e i loro occhi incontrarono quelli freddi e glaciali di Mr Cold.
L'oscuro spirito volse loro il suo classico sorriso. << Dopotutto… non ho ancora avuto modo di giocare con voi! Abbiamo molto tempo da recuperare. >>
Elsa si sentì percorrere da un brivido di fredda anticipazione e compì un passo all’indietro.
Ignorando quella sensazione agghiacciante, volse rapidamente lo sguardo verso la sorella.
<< Anna…devi andartene subito >> le ordinò con un tono di voce che non ammetteva repliche.
Gli occhi della rossa si spalancarono per la sorpresa.
<< Cosa? No! >> protestò con fervore << Andiamo, pensavo che avessi ormai superato questo tuo atteggiamento da martire solitaria! >>
<< Non sto cercando di fare la martire! >> ribattè duramente l’altra, mentre le afferrava il volto con ambe le mani << Ti sto dicendo che se rimani qui…morirai. E non è una semplice possibilità, ma un dato di fatto! Lui ti ucciderà…e riderà nel farlo, solo per farmi uno scherzo. >>
A quelle parole, l’espressione sul volto di Anna si fece improvvisamente testa.
Lanciò una rapida occhiata nei confronti di Cold e questi si limitò a scrollare le spalle con aria disinvolta, come se la dichiarazione del Quinto Spirito non lo avesse disturbato nel minimo.
La regina di Arendelle eglutì a fatica e prese un respiro profondo.
<< Ve bene. Io…cercherò un riparo >> sussurrò, per poi abbracciare la sorella con forza, nonostante la frattura << Prendilo a calci nel sedere per tutte e due. >>
<< Contaci >> ridacchio Elsa, sebbene quelle parole suonassero piuttosto costrette.
Sapeva di essere potente… ma Mr Cold era su un livello completamente diverso dal suo.  Era la personificazione stessa dell’Inverno…unita alla magia di Pitch Black.
Dubitava seriamente che sarebbe riuscita a sconfiggerlo, ma questo Anna non aveva bisogno di saperlo.
Le offrì un ultimo sorriso incoraggiante e volse la sua più totale attenzione nei confronti dell’avversario, il quale si limitò a sorriderle.
Anna rimase immobile per qualche altro secondo. Poi, quando milioni di fiocchi di neve cominciarono a raccogliersi attorno alla coppia di spiriti, prese a correre nella direzione opposta.
Nel mente, Cold compì alcuni passi verso Elsa e roteò il bastone tra le mani.
<< Sai, fin da quando ti ho incontrata…mi sono chiesto chi tra noi due avrebbe avuto la meglio in uno scontro >> commentò con quel suo ghigno intramontabile.<< Beh…ora avremo la possibilità di scoprirlo! >>
Allargò ambe le braccia a mò di presentare, come se stesse per fare un grande annuncio. << La Regina delle Nevi…contro lo Spirito dell’inverno! Cavoli, sembra quasi il titolo di un film a basso budjet…oppure il sogno bagnato di un gelataio che segue Death Battle. >>
<< Non sono più una regina da molto tempo >> replicò Elsa, stringendo ambe le mani in pugni serrati e carichi di magia invernale << Sono il Quinto Spirito della Foresta Incantata. >>
Cold si portò un dito al mento e cominciò a picchiettarselo, mentre tastava il titolo enunciato dalla donna.
<< Uhmmm...nah, non suona altrettanto bene >> disse con tono sprezzante << Regina delle Nevi ti dona molto di più! Nel mio mondo c'è pure una fiaba con questo titolo, sai? A quanto ricordo, aveva una trama piuttosto divertente. Bambini rapiti, inverno eterno, roba piuttosto eccitan-... >>
Non finì mai la frase, poichè venne prontamente interrotto da un fiotto glaciale scaturito direttamente dalle mani tese di Elsa.
Non doveva lasciargli il tempo di reagire. Quando lo vide cadere a terra, pestò con forza il piede sul terreno e generò centinaia di spuntoni di ghiaccio che si protrassero dal suolo.
Con un’agilità disarmante, Cold si rimise subito in piedi e ne evitò la maggior parte, sollevandosi poi in aria per evitare gli ultimi.
<< Non ti hanno mai detto che non bisogna mai interrompere un cattivo durante il suo monologo? >> domandò con tono di rimprovero << È sintomo di cattiva educazione! >>
Detto questo, compì un rapido arco con il bastone e i granelli di ghiaccio sparsi ai loro piedi cominciarono a volteggiare attorno a lui, accompagnati da un forte vento.
Elsa fu costretta a portarsi un braccio davanti agli occhi per mantenerli aperti, mentre una coppia di tornado fatti di nevischio si materializzavano affianco all’oscuro spirito.
Questi si limitò a sorriderle e porse la mano libera in avanti.
Le due trombe d’aria partirono spedite verso di lei, sollevando rocce e detriti al loro passaggio.
Elsa rotolò di lato per evitare il primo, ma si ritrovò intrappolata dalle raffiche del secondo.
Venne sollevata da terra con forza e sparata verso il cielo.
Ben presto, il mondo attorno a lei divenne un vorticare di ghiaccio e polveri.
Sentì la testa che le girava, mentre pezzi di roccia e rami secchi le graffiavano la pelle.
Strinse i denti e porse ambe le mani in avanti, sprigionando un denso fiotto di magia invernale. Il contraccolpo conseguente le diede abbastanza spinta da sfuggire alla presa del tornado.
L’aria fresca mista a cenere le invase i polmoni ancora una volta.
Rotolò di schiena sul suolo arido della Rift Valley e cominciò a guardarsi rapidamente attorno. Mr Cold sembrava essere svanito nel nulla.
All’improvviso, un vento familiare le accarezzò i capelli.
Senza perdere tempo, evocò una spada di ghiaccio nella mano destra e si voltò di scattò, incontrando la punta ricurva del bastone dell’oscuro spirito.
<< Suppongo che un invito a cena sia fuori questione >> commentò Cold, senza mai perdere quel suo sorriso impertinente.
Elsa strinse gli occhi e fece un passo all’indietro, tenendo la spada alta.
<< Perché fai questo? Cosa ti ho mai fatto per meritare il tuo odio? >> domandò freddamente.
Gli occhi dello spirito invernale si spalancarono in apparente sorpresa.
<< Odio? >> ripetè incredulo << Io non ti odio, principessa. Al contrario, ti ammiro! >>
Elsa inarcò un sopracciglio, visibilmente confusa. << Tu mi…ammiri? >>
<< Oh, assolutamente! >> confermò Cold, annuendo energicamente con la testa << I tuoi poteri, il tuo spirito indomito, la tua forza d’animo…sono tutte ottime qualità, sai? Specialmente per un sostenitore dell’emancipazione femminile come me. Girl power e tutto il resto, sai com’è? >>
La giovane donna strabuzzò gli occhi. << C-cosa? >>
<< Non preoccuparti, tra qualche centinaio di anni ti sarà tutto chiaro >> ribattè l’altro, agitando la mano libera con fare sprezzante.
Si fermò di colpo. << …scusa, pessima battuta, visto che sarai morta entro i prossimi minuti. >>
I muscoli del Quinto Spirito si tesero all’istante.
<< Se davvero non mi odi…perché stai cercando di uccidermi? >> chiese con voce neutrale, mentre cercava di trovare qualunque cosa che potesse fornirle un vantaggio nello scontro imminente << Avresti potuto combattere contro chiunque altro. Invece sei venuto a cercare proprio me. Perché? >>
Mr Cold la fissò impassibile per qualche secondo.
<< Perché lo rendi felice >> rispose freddamente, sorprendendo la bionda << L’ho capito nel momento in cui vi ho visti assieme. Tu gli piaci…e non intendo in un modo platonico, o qualche altra stupidaggine riguardante l’amicizia. Gli piaci davvero! >>
Si portò una mano al volto e abbaiò una risata beffarda.
<< Chi l’avrebbe mai detto? Jack Frost, l’eterno adolescente, il ragazzo che non può fare a meno di correre dalle sue responsabilità…innamorato! >> esclamò con voce quasi euforica, come se il concetto stesso lo divertisse molto << Ho visitato centinaia di mondi, ma questa è stata la prima volta in cui mi sono imbattuto in una cosa tanto assurda. >>
Elsa deglutì a fatica. << Stai delirando. >>
<< E tu stai negando l’evidenza >> ribattè Cold con una scrollata di spalle << Ma non importa quello che credi. Io so di avere ragione. >>
Sollevò il suo fidato bastone e sorrise in modo predatorio. << Ecco perché ti ucciderò…semplicemente per vedere lo sguardo disperato nei suoi occhi, quando si renderà conto di aver perso una parte di sé. Proprio come feci io, molti anni fa! >>
Scattò in avanti ed Elsa alzò la spada, incontrando la punta ricurva del bastone.
L’onda d’urto generata dall’attacco sprigionò neve e spuntoni di ghiaccio attorno a loro, mentre l’oscuro spirito faceva pressione sulla propria arma per far indietreggiare l’avversaria.
Elsa strinse i denti e cercò di contrastare la forza di Cold, ma ecco che una mano di ghiaccio fuoriuscì dal suolo e la colpì da dietro, mandandola a rotolare.
Elsa gemette per il dolore e si rialzò appena in tempo per evitare un affondo ad opera dell’avversario. Poi, entrambi cominciarono a scambiarsi colpi, mentre il panorama attorno a loro diventava una distesa di ghiaccio.
 
                                                                                                                            * * *

( Track 15: https://www.youtube.com/watch?v=PM6jIxTboV8&t=366s )

Pitch “Prime” Black si sollevò lentamente da terra, cercando di ignorare le fitte di dolore occasionali.
Aveva quasi dimenticato quanto gli attacchi di Nightlight potessero essere pericolosi per un'entità come lui.
La luce generata dalla Stella Vivente era permeata della speranza e dei sogni di milioni di bambini, ed era forse la cosa più nociva e dannosa per qualunque creatura o spirito facesse uso della magia oscura.
Mentre si rispolverava le vesti dalla sabbia, vide la figura del Guardiano atterrare proprio di fronte a lui.
Volse all'eterno adolescente un espressione visibilmente infastidita. << E io che pensavo che non potessi diventare più irritante, Frost. >>
<< Come ti ho già spiegato, mio antico nemico… >> il sorriso di Nightlight si sporcò della malizia e dell'irriverenza tipiche dello spirito invernale << hai fatto male i tuoi cont-… >>
FOOSH!
Pitch scattò in avanti, la falce sollevata, e incontrò ancora una volta la lancia avversaria.
Entrambe le lame cozzarono l’una contro l’altra, sprigionando scintille e lampi di natura apparentemente elettrica.
Pezzi di roccia e polveri cominciarono a volteggiare attorno alla coppia di spiriti, mentre il paesaggio attorno a loro mutava sotto la pressione di quell’unico colpo.
Per un attimo, la gravità e l’aria stessa vennero sostituite da un vuoto e la terra sotto i piedi dei due combattenti s’incrinò fino al mantello solido del pianeta.
Perché questa era la portata dei due essere che si stavano scontrando nelle piane della Rift Valley. Individui che al massimo del loro potere erano riusciti a scuotere la galassia stessa, consumando interi mondi sotto la forza dei loro colpi.
Dopo quel breve momento di stallo, in cui le rispettive armi rimasero come sospese nel tempo, entrambi gli spiriti tentarono un secondo assalto.
Questa volta, quando la falce e la lancia cozzarono, uno squarciò si aprì sotto la coppia di guerrieri, dando origine ad un crepaccio che tagliò la valle in due.
Pitch e Nighlight rimasero sospesi nel vuoto, i volti adornati da espressioni assolutamente neutrali.
Ma sebbene il Re degli Incubi stesse facendo del suo meglio per non darlo a vedere, internante era a dir poco furioso.
Proprio ora, nel momento del suo trionfo, il fato aveva scelto di ostacolarlo ancora una volta, prendendo la forma del suo più vecchio e ostico nemico.
Stringendo i denti per la furia a mala pena contenuta, schizzò in avanti con un grido, mentre Nighlight faceva lo stesso.
I due spiriti s’incontrarono a mezz’aria, e lo spostamento di pressione improvviso provocato dallo scontro delle loro armi fu talmente forte da intaccare perfino il paesaggio sottostante, generando una nuvola di polvere che si proiettò da terra per diverse centinaia di metri.
L’ex guardia del corpo di Manny si tese all’istante e cominciò a guardarsi attorno con occhi febbrili, consapevole che il suo avversario si sarebbe materializzato da quella coltre da un momento all’altro. E così avvenne.
Pitch lo attaccò di lato e lo spirito ebbe appena il tempo di evitare la sua temibile falce, perdendo un ciuffo di capelli nel processo.
Il Re degli Incubi non perse tempo e roterò subito l’arma, che Nighlight fu costretto a parare con il manico della lancia.
Le scintille causate dalla lama avversaria che intaccava il metallo lunare li avvolsero come una pioggia di fuoco.  Al contempo, viticci color notte si protrassero dal mantello di Black, sparando dritti contro lo Stalla Vivente.
Nightlight fu lesto ad evitarne la maggior parte, mentre riuscì a liberarsi del resto facendo uso della sua fidata lancia. Poi partì al contrattacco, e compì un rapido affondo con l’arma.
Pittch riuscì a pararlo, ma il contraccolpo provocato dall’impatto lo fece indietreggiare di diversi metri.
Prima che potesse riprendersi, Nightlight si lanciò contro di lui ad una velocità impossibile da seguire per l’occhio di un mortale, e afferrò il volto dell’Uomo Nero. Fatto questo, procedette a scaraventarlo con violenza verso terra.
Il corpo di Pitch incontrò ancora una volta la crosta terrestre, generando un profondo cratere. Nello stesso istante, Nighlight puntò la lancia verso il luogo in cui era avvenuto l’impatto.
La sua candida figura cominciò a brillare e un alone di luce azzurra iniziò a protrarsi dal suo corpo, scivolando sul manico dell’arma fino alla punta della lama. Scintille e polvere di stelle rimasero sospese attorno allo spirito, e nell’aria sembrò riecheggiare la risata di milioni di bambini.
Pochi secondi dopo, una raggio di pura energia scaturì dalla lancia del guerriero, abbattendosi sul cratere generato dallo schianto di Pitch.
L’attacco proiettò diverse tonnellate di roccia e detriti nell’atmosfera, ma Nighlight non ne fu affatto influenzato. Tutti i massi che rischiarono di colpirlo si trasformarono in una miriade di granelli splendenti, come a contatto con una sorta di campo di forza invisibile.
Lo spirito rimase lì, sospeso nel vuoto, lo sguardo fisso in direzione del punto in cui aveva riversato la sua luce.
Appena un paio di secondi dopo… qualcosa fuoriuscì dal terreno, schizzando proprio dietro alla Stella Vivente.
Il tempo parve rallentare, mentre l’oscura figura di Pitch Black prendeva forma alle spalle dello spirito.
Con la coda dell’occhio, Nightlight lo vide muovere la falce dal basso verso l’alto e si preparò a intercettarla.
Le due lame si scontrarono ancora una volta, ma in questo caso fu il Re degli Incubi ad avere la meglio.
Mise in quel colpo tutta la forza di cui era capace, e a nulla valsero i tentativi dell’avversario di contrastarla.
Il suo esile corpo venne spedito a velocità supersonica oltre l’atmosfera terrestre e finì violentemente contro un satellite.
Una delle ultime reminiscenze degli umani che un tempo abitavano quella versione della Terra, la macchina venne squarciata in due e i suoi pezzi cominciarono a precipitare verso la Rift Valley, attirati dalla forza di gravità.
Nightlight gemette per il dolore, ma non ebbe certo la possibilità di rilassarsi.
Dapprima, vide solo un minuscolo puntino nero risalire verso di lui a grande velocità. Quella macchia cominciò man mano a prendere forma, rivelando le fattezze di Pitch Black.
Lo spirito spalancò gli occhi per la sorpresa e abbassò la lancia, incontrando la falce del suo aguzzino.
Il rumore dell’impatto si perse nel vuoto dello spazio, ma nessuno dei due guerrieri sembrò farci caso. Avevano ormai perso da tempo il bisogno di respirare ossigeno, e il freddo del nulla cosmico non poteva influenzarli.
Ben presto, entrambi cominciarono a menare colpi d’arma ad una velocità impressionante, come se ormai non potessero più fare altro.
Pitch compì un rapido affondo con la falce, pronto a perforare la testa di Nightlight. Questi inclinò il capo verso destra, evitando la punta dell’arma.
A rigor di ciò, il tutto non  impedì all’Uomo Nero di compiere una rapida rotazione su se stesso, protraendo la sua arma una seconda volta.
La Stella Vivente schivò il colpo, perdendo un’altro ciuffo di capelli nel processo.
Ancora e ancora, Pitch puntò l’arma in un rapido affondo, aumentandone l’intensità di ogni colpo man mano che Nightlight riusciva ad intercettarli.
Con un grido di rabbia, l’eterno adolescente roteò la lancia,  spingendo l’arma avversaria verso destra, prima di contrattaccare.
La lama venne prontamente intercettata dalla falce del nemico, e il contraccolpo li allontanò di alcuni metri.
Prima che Nightlight potesse riprendersi, Pitch  oscillò  la sua arma con rinnovato fervore, sbalzandolo verso la luna che orbitava attorno al pianeta.
La potenza dell’assalto, unità alla forza di gravità del satellite, attirarono lo spirito verso il suolo ricolmo di crateri.
Nightlight si schiantò contrò l’ammasso di roccia, sollevando una densa nube di polvere bianca.
Mentre si rimetteva in piedi, Pitch atterrò proprio di fronte a lui e menò un altro fendente della falce, ma questa volta la Stella Vivente riuscì a intercettarlo e il mondo attorno a loro divenne una nuvola pallida come neve appena caduta.
I due avversari ripresero a combattere, senza nemmeno concedersi un secondo di riposo.
Il paesaggio lunare cominciò a cambiare, mentre esplosioni di detriti e polveri si protrassero verso l’alto, spargendo rocce e detriti al di fuori del campo gravitazionale del satellite.
Quella non era più una semplice battaglia tra spiriti, ma un vero e proprio scontro tra due delle divinità più potenti della Golden Age. Il Re degli Incubi e la Stella Vivente si stavano affrontando proprio come millenni orsono e la galassia della Via Lattea era diventato il loro personale campo da gioco.
Sotto la potenza dei loro assalti, la superficie della Luna cominciò a inclinarsi. Quella stessa luna che poco tempo prima aveva ospitato una delle varie versioni di Manny, ma che ora non era altro che un guscio vuoto e senza vita, ultima reminiscenza di colui che aveva tentato di proteggere la Terra dagli oscuri propositi di Pitch.
A un certo punto, entrambi gli avversari schizzarono verso l’alto e fuoriuscirono dalla portata del suo campo gravitazionale, per poi ricominciare a scambiarsi colpi nel vuoto dello spazio.
Diversi chilometri sotto di loro…la battaglia per il Crogiolo stava per raggiungere il suo apice.
 
                                                                                                                                   * * *
 
La tartaruga si sabbia dorata colpì l’enorme scarabeo Fearling direttamente sul muso, facendolo incespicare all’indietro.
La creatura utilizzò le zampe posteriori per mantenersi in equilibrio e ruggì contro l’avversario, facendo scattare le sue forcipule. Poi, il lungo corno della bestia si aprì in due e scariche di natura elettrica cominciarono a protrarsi dall’organo sottostante.
Prima che Sandy potesse allontanare la sua creazione, il Fearling rilasciò un potente raggio di energia contro la tartaruga, trapassandola da parte a parte.
Densi fiotti di sabbia dorata fuoriuscirono dalla ferita aperta, ma la creatura non mostrò alcun segno di dolore. Questo perché - a differenza del mostro che aveva di fronte - si trattava di un semplice costrutto fabbricato dall’Omino dei Sogni, e non di una bestia generata attraverso la corruzione di un’anima.
Sandy schioccò le fruste e la tartaruga scattò in avanti, afferrando ambe le estremità del corno del Fearling.
Sorpreso, l’incubo vivente cominciò ad agitare la testa per liberarsi, ma i suoi tentativi si rivelarono vani.
Con un salto piuttosto agile per un esserino della sua corporatura, Sandy atterrò sulla testa dello scarabeo e materializzò una lancia di sabbia dorata nella mani.
Sotto di lui, il Fearling continuò ad agitarsi e spinse le zampe anteriori in avanti, conficcandole nel ventre della tartaruga.
Il costrutto cominciò man mano ad assumere una colorazione nera, mentre l’essenza stessa dell’incubo si faceva strada dentro di esso.
L’Omino del Sogno strinse ambe le palpebre in un paio di linee sottili, consapevole che non poteva esitare.
Cercando di rimanere in equilibrio, calò fino all’occhio destro del Fearling, l’unica parte del mostro che non era corazzata…e gli conficcò dentro la lancia.
Lo scarabeo abbandonò la presa sulla tartaruga, che si dissolse in una pioggia di granelli dorati.
Volse la testa al cielo e lanciò un grido di rabbia e  disperazione che riecheggiò come un tuono per tutta la valle.
Sandy per poco non perse l’equilibrio, ma la sua forza di volontà riuscì ad avere la meglio sui tentativi del Fearling di scrollarselo di dosso.
La magia del Guardiano penetrò nel corpo dell’incubo vivente e cominciò lentamente ad infettarlo, mutando la sua pelle color pece in un giallo oro brillante.
E dopo quello che sembrò un tempo interminabile…lo scarabeo gigante esplose in una miriade di granelli dorati, lanciando un ultimo urlo disperato.
Sandy creò subito una nuvola di sabbia per sostenersi e rimase sospeso al di sopra del campo di battaglia.
Poi, scese in picchiata per offrire man forte al resto dei suoi alleati.
 
                                                                                                                         * * *

Il Generale Fearling sollevò in alto le mani, intrecciandole a pugno, e abbattè il colpo nell’esatto punto in cui si trovavano Rapunzel e Jack O’ Lantern.
Questi fecero appena in tempo a scartare di lato per schivare, ma l’impatto risultante fu abbastanza forte da generare un enorme cratere nel terreno, presto seguito  da un’onda d’urto che li sbalzò entrambi in direzioni diverse.
Lo Spirito di Halloween si slanciò verso l’alto e tese le braccia, spingendo le proprie catene ad attorcigliarsi attorno al collo della bestia; dal basso, Rapunzel scattò in piedi e usò i capelli per intrappolargli le caviglie.
<< Pensate davvero che simili trucchi funzioneranno una seconda volta? >> ringhiò il Fearling, utilizzando una voce ancora più profonda e cavernosa.
Agguantò le catene nella mano – ignorando il calore ardente - e tirò Skellington verso di sé, per poi afferrarlo con la mano destra. Al contempo, tirò uno strattone con la caviglia per attirare la principessa sotto di sé, con tutta l’intenzione di spiaccicarla con la pianta del piede.
Rapunzel evocò subito una trincea di rocce lunari. Queste crebbero in altezza nella frazione di pochi secondi, fino a conficcarsi dritte nella pelle nera del mostro, bloccando il suo gesto sul nascere e sbilanciandolo.
Jack ne approfittò per poggiare le falangi sulle dita che lo tenevano intrappolato, e l’oscurità di cui era composto il suo mantello circondò il polso della creatura, per poi mutare in lame taglienti che lo tranciarono di netto, liberando il loro creatore.
Atterrò con un balzo di fianco alla principessa perduta e osservò l’avversario, constatando con orrore che i loro attacchi non erano praticamente valsi a nulla, poiché i granelli di sabbia dell’oscuro essere l’avevano prontamente rigenerato.
<< Eh eh…posso sentire la vostra paura >> sogghignò l’essere, mentre posava i suoi ardenti occhi rossi sulla coppia di avversari << Avete finalmente compreso, guerrieri della luce? Non siete altro che parassiti al cospetto di un gigante. Epurarmi con la vostra magia, mettermi contro il potere della luna stessa…non servirà a niente! Quando la polvere si sarà levata, l’unica cosa rimasta su questa valle…saremo noi! >>
Allargò ambe le braccia, e i Fearling attorno a loro ruggirono all’unisono verso la volta celeste, rendendo quell’oscura profezia ancora più agghiacciante.
Al che, il Generale Fearling vibrò semplicemente un manrovescio con la grossa mano e li scagliò via, a cozzare entrambi sul terreno. Poi, spalancò il palmo…e da esso fuoriuscì una pioggia di nere frecce che spararono dritte contro di loro.
Rapunzel fu la meno fortunata: alcuni proiettili andarono a segno, ferendole - seppur di striscio -gambe e caviglie, prima che potesse utilizzare i capelli per farsi scuro.
Jack, al contario, innalzò le fiamme sulla propria testa in un’alta colonna, liquidando alcune delle frecce, mentre le altre vennero assorbite dal suo mantello.
Con un gesto lo spalancò di nuovo e rispedì i dardi contro l’avversario, solo per vederle ridursi in polvere a pochi centimetri dal corpo del Fearling.
<< Sciocchi! >> tuonò quest’ultimo << Credevate davvero di poter utilizzare le mie stesse armi per combattermi?! >>
La sua mano destra mutò in un ascia.
Attaccò di nuovo, inarrestabile, mirando alla principessa perduta, sulla quale calò l’arto trasfigurato: Rapunzel sì racchiuse all’istante nel suo bozzolo di capelli, e l’impatto della lama che colpiva la chioma risuonò in tutto il suo corpo.
A quanto pare, la forza del Fearling era aumentata al punto di poter recare danno perfino alle magiche ciocche, pur essendo esse dure quanto le rocce lunari che era in grado di evocare.
La ragazza udì la pressione allontanarsi e allo stesso tempo il rumore dello spostamento dell’aria proveniente da fuori, segno che il mostro stava per riprovarci ancora: probabilmente aveva intenzione di colpirla finché la sua protezione non avrebbe ceduto.
Anche Skellington lo capì, e dunque intervenne, concentrando il fuoco nelle falangi e scagliandolo addosso al Generale Fearling. Quest’ultimo si limitò a tendere l’altra mano e a creare un fiotto di tenebra che si scontrò contro il vortice di fiamme in un gioco di forze.
Lo scheletro serrò i denti e piantò i piedi per terra, cercando di sopraffare l’attacco avversario, ma il mostro mantenne la sua posizione senza apparente sforzo. Al contempo, continuò a inveire su Rapunzel.
“Di questo passo finirà per prendermi” pensò la principessa, disperata “Devo togliermi da qui!”
Serrò la mascella al sentire l’ennesimo colpo centrare la sua protezione, e subito ne approfittò per sciogliere i capelli e sgusciare via, rotolando di lato per evitare il prossimo, finendo di fianco a Jack.
Quest’ultimo era in ben evidente difficoltà. Retrocedeva lentamente a causa della pressione esercitata dall’oscura magia del Fearling: Rapunzel strinse i pugni e subito i suoi capelli si illuminarono d’oro, avviluppandosi e contorcendosi come serpi e sferrando frustate di luce contro la mano del Generale, supportando lo Spirito di Halloween.
Luce e fuoco centrarono in pieno il braccio della creatura, riuscendo a tranciarglielo. Ma ecco che, come toccò terra, l’arto si trasformò in una valanga di granelli di sabbia… e sparò dritta verso di loro, imponente e minacciosa.
Prima che potessero anche solo reagire, li avvolse tutti e due come una coperta senziente e cominciò a stritolarli.
Rapunzel urlò dal dolore, mentre Skellington semplicemente serrò i denti al sentire i suoi arti avvinti nella sabbia che cercava di strapparli via ad uno ad uno.
Allora lanciò un ululato agghiacciante, e le fiamme sul suo teschio si innalzarono e si diffusero in tutto il suo corpo, incendiando e incenerendo i granelli che intrappolavano lui e la principessa perduta.
Con un guizzo l’afferrò in braccio e con un altro balzo svicolò via dalla mortale trappola.
Atterrò a qualche metro dal  Generale e adagiò la ragazza a terra, mentre dietro di loro il Fearling riassumeva la sua forma corporea, pronto ancora una volta ad attaccare.
<< Jack… >> Rapunzel si tenne la spalla e si sollevò sulle ginocchia << non resisteremo a lungo. Dobbiamo farla finita in fretta. >>
<< Suppongo tu abbia un piano, principessa >> replicò Jack Skellington.
<< Ho un ultimo asso nella manica. Avrei preferito usarlo contro Pitch, ma temo di non avere più molta scelta >> disse con voce strozzata << Purtroppo, l’unico modo che ho per lanciare questo attacco...è recitare un incanto, per il quale devo concentrarmi intensamente. Mi serve che tu lo distragga finché non lo attivo. >>
<< Quanto tempo ti serve? >>
<< Quanto più puoi darmene. >>
A dispetto dell’intera situazione, lo Spirito di Halloween le regalò un ghigno. << In questo caso, Flagello dei Fearlings… auguro buona fortuna a tutti e due! >>
Dopodiché piegò i femori e spiccò un balzo contro il Fearling, ridendo sguaiato.
Rapunzel evocò le rocce lunari e queste andarono a circondarla, creando una cupola rocciosa all’interno della quale la ragazza sarebbe stata al sicuro dalla battaglia. Almeno per il momento.
Chiuse gli occhi, prese un respiro profondo…e cantò:
<< Potere del sole, regalami la tua luce… >>
I capelli cominciarono a illuminarsi di luce propria, splendente come il sole stesso, mentre le parole magiche le fluivano dalla bocca rapide e dirette.
<< Brilla nell’oscurità, rischiara la nostra vista… >>
L’aura dorata si trasferì dai capelli al resto del corpo, riempiendo la cupola di un bagliore accecante.
<< Sorgi all’alba, fiammeggiante luminosa stella… >>
La cupola esplose in mille pezzi, attirando l’attenzione del Fearling e dello Spirito di Halloween. Una colonna di luce si sprigionò da essa, insieme alla voce di Rapunzel, all’improvviso divenuta possente e tonante.
<< Brucia il conflitto e lascia che la mia speranza divampi! >>
<< Che diavoleria è mai questa? >> sibilò il Generale, percependo l’enorme quantità di potere magico proveniente dalla giovane donna. Era a dir poco travolgente, più di quando avesse mai sperimentato dalla sua trasformazione per mano di Pitch.
Sentì i granelli del suo corpo fremere per l’anticipazione e si ritrovò a compiere un inconscio passo all’indietro.
“Cos’è…cos’è questa sensazione?” fu il primo pensiero che attraversò la sua mente depravata “ è…paura? Io…sono spaventato?! Impossibile!”
Da qualche parte, nei recessi più reconditi della sua stessa essenza, ciò che rimaneva dell’anima di Jamie Bennett provò gioia e sollievo per la prima volta da innumerevoli decenni. Al contempo, ogni Fearling nel raggio di cento metri sembrò dissolversi come polvere al vento.
Rapunzel fuoriuscì da vortice di luce, completamente sfigurata. Gli occhi aperti erano due fiaccole ardenti, i capelli lunghi illuminati d’oro vorticavano sospesi sopra la sua testa, e sospesa era lei stessa diversi metri da terra, completamente imbevuta di luce.
<< LASCIA CHE LA SPERANZA DIVAMPI! >>
Rapunzel tese le braccia…e due possenti fiotti di pura energia solare si sprigionarono dai suoi palmi, investendo il Generale Fearling in un attacco diretto, continuo, e a dir poco impetuoso.
La creatura urlò per la sorpresa e il dolore, mentre il suo intero corpo veniva inglobato in una bolla di pura luce.
<< No! Impossibile! Nessun mortale può uccidermi! Nessun mortale possiede un simile pote…>>
La sua imponente figura esplose in una nuvola di nabbia nera, prima che potesse terminare la frase.
Granelli color pece si sparsero un po’ ovunque, per poi dissolversi come polvere al vento.
Il Generale Fearling, creato dall’anima di  colui che in innumerevoli universi aveva interpretato il ruolo di “Ultima Luce”, esalò il suo ultimo respiro.
Jack osservò il tutto con orbite cariche di meraviglia e arricciò la mascella in un sorriso raggiante.
<< Rapunzel, ce l’hai fatta!>> esclamò, mentre si voltava in direzione della bionda.
La sua espressione felice mutò in orrore nel momento esatto in cui vide la giovane donna accasciarsi a terra.
Balzò subito verso di lei e la prese tra le braccia prima che potesse toccare il suolo.
<< Rapunzel? >>chiese con preoccupazione, vedendo che la principessa aveva chiuso gli occhi.
Un’analisi più attenta delle sue condizioni lo rassicurò del fatto che era solo svenuta, probabilmente a causa dell’immensa quantità di energia utilizzata per il suo ultimo attacco.
Skellington le sorrise dolcemente.
<< Riposati, bambina. Hai fatto la tua parte >> disse mentre la riponeva comodamente contro una roccia.
Poi, volse lo sguardo verso il campo di battaglia.
<< Io, al contrario, ho ancora un conto in sospeso da saldare… >>
 
                                                                                                                            * * *
 
A qualche centinaio di metri dalla battaglia, Pitch Black camminò con passo lento e marcato fino alla base del Crogiolo.
L’improvvisa trasformazione di Jack nel suo più antico nemico lo aveva decisamente colto di sorpresa, ma al momento aveva ben altre questioni di cui preoccuparsi.
Di fronte a lui si ergeva alta e imponente una manifestazione fisica dell’immenso potere raggiunto dalla sua controparte.
Ogni granello che componeva la struttura conteneva una piccola parte dell’energia prodotta dal Re degli Incubi. E proprio come l’essenza che Pitch aveva estratto dal corpo di Elsa…l’Uomo Nero poteva assorbirla.
Già riusciva pregustare la forza che avrebbe acquisito dopo una simile impresa. Forse sarebbe pure riuscito ad eguagliare la sua contropoarte…oppure a superarla.
Non era certo l’unica ragione per cui aveva scelto di partecipare a questa crociata, ma Pitch Black era sempre stato quel tipo di spirito capace di scovare una buona opportunità anche nei momenti più impensabili.
Scariche nere come la notte cominciarono a protrarsi dalla torre, segno che fosse ormai sul punto di attivarsi e perpetrare gli oscuri propositi del suo padrone.
Pitch sorrise diabolicamente e allungò una mano, pronto ad assorbire il Crogiolo nella sua interezza.
Ma prima che potesse farlo, percepì uno spostamento d’aria alle sue spalle.
Si voltò di scatto e la sua falce incontrò una delle spade di Nicholas Nord.
Il primo Guardiano aveva il vestito quasi completamento ricoperto di tagli e sabbia nera, ma sembrava ancora perfettamente in grado di combattere. Venne presto affiancato dall’inconfondibile figura di Calmoniglio, il quale discese sull’Uomo Nero con un grido di battaglia.
Pitch evitò i suoi boomerang per un soffio e compì un balzo lontano dalla coppia.
<< Certo che siete proprio testardi >> borbottò stizzito, mentre i due Guardiani si frapponevano fra lui e il Crogiolo.
Il Coniglietto di Pasqua strinse ambe gli occhi in un paio di linee sottili.
<< Pensavi davvero che ti poterci tradire e farla franca?  >> domandò sarcastico, mentre sguainava le sue fidate armi ancora una volta.
Pitch fece lo stesso con la propria. << L’idea mi aveva accarezzato la mente,sì. >>
I tre spiriti si tesero nello stesso istante, preparandosi allo scontro imminente.
<< Sarà un vero piacere uccidervi entrambi >> ringhiò l’Uomo Nero, per poi puntare la coppia di avversari con la falce.
Nord strinse la presa sulle spade.
<< Oggi morte non verrà per noi, mio vecchio nemico >> ribattè freddamente.
Appena un secondo dopo, caricò in avanti con tutta l’intenzione di affrontare l’oscuro spirito.
 
                                                                                                                              * * *
 
Il corpo di Elsa si schiantò violentemente contro una delle numerose rocce che costituivano i resti del promontorio. Era ricoperta di lividi dalla testa ai piedi e aveva gli strascichi dell’abito stracciati in vari punti.
Gemette per il dolore, mentre la sua spada le scivolava tra le dita e si frantumava a terra in mille pezzi.
Cercò di rialzarsi, ma ecco che delle lingue di ghiaccio fuoriuscirono dalla roccia, inchiodandola al suolo e impedendole di muoversi.
Mr Cold discese fino al Quinto Spirito con aria disinvolta, fermandosi proprio di fronte a lei, per poi sollevarle il mento con la punta del bastone.
<< Sai… in altre circostanze questa sarebbe un'ottima scena di apertura per un film vietato ai minori >> commentò con il suo solito sorriso.
Malgrado la situazione, Elsa strinse i pugni e gli rifilò uno sguardo sdegnato e altero, scostandosi da quel tocco.
<< Una simile sciocchezza dovrebbe spaventarmi? >>
<< In realtà doveva essere uno scherzo >> borbottò l'oscuro spirito, imbronciato << Ma suppongo che l'umorismo moderno sia un po' sprecato con le regine vecchio stampo. Poco male. >>
La punta del suo bastone cominciò a illuminarsi e il sorriso di Cold si fece molto più affilato.
<< Addio, Regina delle Nevi... >>
<< Se mi uccidi, non farai altro che perdere l’occasione di fermare tutto questo! >>
Cold si fermò di colpo.
La punta del bastone rimase sospesa a pochi centimetri dal volto di Elsa, e per la prima volta in tutta la sua vita… la giovane donna sentì il freddo creato dall'oscuro spirito, colui che era una delle varie incarnazioni dell'Inverno sparse per il multiverso.
Tuttavia, si costrinse a mantenere uno sguardo fermo e fissò l'eterno adolescente dritto nei suoi occhi verdi.
Questi inarcò un sopracciglio, con aria apparentemente incuriosita.
<< E perché diamine dovrebbe fregarmene qualcosa di fermare tutto questo? >> domandò freddamente.
Elsa sbatté le palpebre, incredula che quanto avesse appena detto - uscitole dalla bocca senza alcun senso logico - l'avesse sul serio frenato.
Prese un respiro profondo, cercando di riordinare le idee.
<< Intendi davvero realizzare quello che vuole Pitch Prime? Sii sincero. Se davvero sto per morire…mi devi almeno una risposta. >>
Cold rimase in silenzio per circa una decina di secondi.
<< ...non proprio, no >> ripose con tono indifferente << L'idea di passare il resto dei miei giorni nel mondo ideale della Famiglia Addams non mi entusiasma più di tanto. Ma... >>
La punta del bastone tornò a illuminarsi.
<< Nemmeno l'idea di combattere Pitch. Sarebbe un suicidio, sai? E quello preferirei tenermelo per dopo, quando mi sarò finalmente vendicato di questo schifoso multiverso… >>
Il Quinto Spirito fece per aprire bocca, pronta a riversargli addosso tutto il suo sdegno per un simile egoismo... ma poi si bloccò.
Un'idea folle le balenò nella mente, al pari di un fulmine.
<< Quindi mi stai dicendo che a te non dispiacerebbe affatto se Pitch venisse sconfitto. Non batteresti ciglio se, ora come ora… Nightlight riuscisse ad ucciderlo. >>
Gli occhi di Cold si spalancarono in maniera impercettibile.
<< No... non verserei una sola lacrima >> rispose, dopo qualche attimo di silenzio.
<< Allora lascia stare questa stupida crociata! >> esclamò lei << Dovresti stare dalla nostra parte! Non hai fatto che aiutarlo per tutto questo tempo… e per cosa? >>
L’oscuro spirito invernale non rispose, e allora Elsa procedette spedita.
<< Guardati intorno! Guarda come stiamo cercando di contrastarlo, tutti insieme! Vuoi esattamente quello che vogliamo noi! Che senso ha combatterci!? >>
<< Credi che la rossa non mi abbia già fatto il tuo piccolo discorsetto motivazionale, mentre era prigioniera qui? >>
Cold chinò in avanti, fino a quando il Quinto Spirito non riuscì a sentire il suo freddo respiro che le accarezzava il volto.
<< Pensi davvero che questo attacco cambierà le cose? Che il tuo prezioso Jack in armatura ce la possa fare, laddove così tanti altri hanno fallito? >>
<< È forte... è molto più forte, lo sta mettendo in seria difficoltà... ma non basta, ha bisogno di noi >> replicò la donna << Siamo tutti qui riuniti per una ragione, ed è proprio quella di sconfiggerlo e fermare i suoi propositi. Se davvero vuoi liberarti dalle sue catene, non ha senso che tu rimanga dalla sua parte! >>
<< Non hai idea di cosa sia capace. La tua piccola avventura Fearling non ti ha insegnato proprio niente? >>
<< Sei un codardo e uno stolto! >> ribattè Elsa, implacabile << Pensi davvero che ti permetterà di abbandonarlo così, quando tutto questa sarà finito?! Non ti concederà la pace della morte! Ti trasformerà in uno dei suoi burattini, costringendoti a servirlo fino alla fine dei suoi giorni! Non ti lascerà mai andare! Nightlight sta facendo quello che tu non hai avuto il coraggio di fare per anni… e ha buone possibilità di vittoria, lo hai visto anche tu! Perché perdere una simile occasione!? >>
Cold rimase nuovamente in silenzio, a contemplare le parole dell'ex regina di Arendelle.
Dopo ciò che a cui aveva assistito, valeva sicuramente la pena valutare la sua proposta, perché per la prima volta in decenni...aveva effettivamente visto qualcuno capace di contrastare Pitch Black in una battaglia.
E se la ragazza stesse dicendo la verità? Se aveva davvero una possibilità di uccidere colui che aveva distrutto la sua vita più di chiunque altro… non avrebbe dovuto coglierla al volo?Il gioco valeva la candela?
Aprì la bocca per dare la sua risposta… e fu allora che notò qualcosa di bianco discendere a gran velocità verso il suolo.
 
                                                                                                                            * * *
 
Il corpo di Nightlight cadde come un proiettile verso la Rift Valley, attirato dalla forza gravitazionale del pianeta. Quando raggiunse il suolo, aveva toccato una velocità di quasi 3 chilometri al secondo.
L'impattò della sua esile figura schiantata a terra risuonò per tutta la valle e generò un'onda d'urto abbastanza forte da destabilizzare ogni combattimento.
Il suono del contraccolpo arrivò con la stessa intensità di una bomba atomica e fu seguita da tonnellate di roccia e sabbia sparate verso l'alto sotto forma di un fungo di detriti.
La battaglia che si stava svolgendo nella valle sembrò fermarsi e il tempo parve rallentare. Spiriti, umani e Fearlings allo stesso modo...tutti loro volsero lo sguardo in direzione del punto d'impatto.
Per un attimo, la nuvola di sabbia rimase sospesa nel vuoto, facendo calare sulla Rift Valley una cupa oscurità. Quando cominciò a diradarsi, la figura di Nightlight arrancò al di là della coltre, reggendosi sulla propria lancia: la sua armatura era ammaccata in diversi punti, e aveva una sontuosa ferita sulla fronte.
Tossì un rivolo di sangue misto a terra e si rimise in piedi, proprio mentre Pitch Prime discendeva con grazia e atterrava proprio di fronte a lui.
Lo spirito lunare cercò di alzare la sua arma, ma ecco che si ritrovò bloccato da un bozzolo di sabbia nera che gli impedì di compiere anche il più piccolo movimento.
Pitch lo fissò con uno sguardo impassibile. Anche il suo corpo era visibilmente martoriato, e aveva l'armatura squarciata in vari punti.
Compì alcuni passi in avanti, fino a quando non fu a solo un paio di metri dall'avversario.
<< Sarai anche la reincarnazione di Nightlight… ma non hai ancora raggiunto la sua forza >> dichiarò freddamente << Io, al contrario, ho avuto anni per abituarmi al mio nuovo potere. >>
Sollevò la mano destra e la strinse in un pugno. Nello stesso istante, il bozzolo cominciò a stritolare lo spirito lunare.
<< E ora, mio vecchio e fastidioso nemico… tu morirai. >>
All'improvviso, tuttavia, l'Uomo Nero si ritrovò il polso e la caviglia stretti nella morsa bruciante di due catene infuocate: di fronte a lui si era appena palesato Jack O' Lantern al pieno del suo potere, deciso ad intervenire.
Il Re degli Incubi ringhiò attraverso i denti. << Sembra che il detto sia vero. Se vuoi un lavoro fatto bene... >>
Afferrò la catene di pura fiamma e tirò con forza, trascinando lo Spirito di Halloween verso di sé.
Una volta di fronte a lui, lo prese per il cranio e lo sbatté violentemente al suolo, ignorando l'intenso calore generato dallo scheletro.
Questi tentò di rialzarsi, ma ecco che l'Uomo Nero lo inchiodò a terra con il piede.
<< …fattelo da solo >> terminò, mentre radici di sabbia nera cominciarono ad avvolgere Skellington, tenendolo bloccato.
Approfittando dell'attimo di distrazione del Re degli Incui, Sandman piombò giù dal cielo, trasformando le proprie fruste in due lance con cui infilzò lo spirito su entrambe le spalle.
Pitch urlò per la sorpresa e il dolore, ma riuscì comunque a rimanere in piedi nonostante l'attacco appena subito.
Una massa nera schizzò dalla sua schiena, avvolgendo il corpo minuto del Guardiano.
Sandy tentò di liberarsi, ma ecco che l'agglomerato di sabbia mutò in un gigantesco braccio e lo sbatté violentemente contro una roccia, per poi cominciare a stringere.
Sia l'Omino del Sonno che Skellington iniziarono ad emettere gemiti strozzati, mentre sentivano le loro ossa rompersi sotto la presa avversaria.
Pitch sogghignò di puro piacere perverso. << Mi ero quasi dimenticato quanto fosse divertente uccidere voi due! >>
Ma il suo ghigno si spense presto, quando, in un lampo e in un guizzo, i lacci di sabbia nera furono brutalmente tranciati e si dissolsero nell'aria.
Poi, una figura ronzante  attaccò ripetutamente l'Uomo Nero, infliggendogli varie ferite da lama. Allo spirito non servì identificare il suo assalitore per sapere che si trattava di Dentolina.
Grugnì per il fastidio, mentre i suoi occhi cercavano di seguire i rapidi movimenti della Fata del Dentino.
Dopo un altro paio di fendenti ad opera dell'avversaria, evocò una spada di sabbia nera nella mano destra e riuscì a intercettare l'ultimo colpo.
La lama di granelli si scontrò con quella di Dentolina, sprigionando scintille e costringendo la Quarta Guardiana a retrocedere. L'Uomo Nero sorrise ferocemente e porse l'arto libero in avanti, investendola con un denso fiotto di sabbia e scaraventandola a diversi metri dallo scontro.
Skellington e Sandy, finalmente liberi, scagliarono all’unisono catene infuocate e fruste dorate, puntando alla schiena del Signore Oscuro. Ma poco prima che gli attacchi potessero andare a buon fine, Pitch evocò dal nulla un muro di sabbia, intercettandoli.
Poi, la protezione appena creata sparò in avanti, sommergendo la coppia di spiriti e intrappolandoli in un bozzolo proprio come Nightlight.
<< COWABUNGAAAAAAAH! >>
Attirato da quell’esclamazione l'Uomo Nero sollevò lo sguardo.
Maui il semidio, trasportato dalle zampe di Tempestosa e Sdentato con i cavalieri in sella, si scagliò dal cielo contro di lui, l'amo teso e pronto a vibrare un violento colpo.
A supportarlo c'erano gli stessi draghi, che al comando di Hiccup e Astrid sputarono fuoco contro l'oscuro spirito, accompagnati dalle fiamme di Merida.
Pitch sollevò la sua spada e incontrò l'arma avversaria, mentre la forza del contraccolpo lo spingeva verso il basso, inclinando il suolo sotto di lui. Al contempo, spinse la mano liberà in avanti, sprigionando un torrente di sabbia nera che riuscì a intercettare gli attacchi avversari.
Ringhiò, per poi sollevare il polso.
Subito dopo, artigli color pece fuoriuscirono dalla terra, avvinghiandosi attorno al corpo di Maui e sbattendolo violentemente al suolo.
Il Re degli Incubi ripetè l’azione una seconda volta. E poi una terza.
Alla quarta, scaraventò il polinesiano dritto contro Dentolina, che era appena riuscita a riprendersi dall’attacco precedente.
Entrambi i combattenti si ritrovarono intrappolati in una gabbia nera, con sbarre irte di spuntoni acuminati, impossibilitati a fuggire.
Intanto, la principessa scozzese e i due compagni vichinghi erano riusciti ad avvicinarsi a Pitch quel tanto che bastava per poterlo attaccare.
Hiccup si portò sulla sinistra del Signore Oscuro, colpendo lungo il fianco con la spada di fuoco; Astrid lo attaccò da destra, calando un affondo diretto alla sua schiena, e infine Merida gli si piazzò di fronte e lo investì con un torrente di fiamme turchesi.
Lo centrarono il pieno, ma la reazione dell’Uomo Nero fu più di fastidio che di vero dolore.
Gli bastò menare un fendente di striscio con la falce, la cui onda d’urto li allontanò con violenza.
Sdentato e Tempestosa si lanciarono contro l’oscuro spirito per vendicare gli sforzi dei loro cavalieri, ma un agglomerato di viticci impedì loro di proseguire oltre.
<< Dannati insetti >> borbottò Pitch, mentre ancora una volta si preparava ad infliggere il colpo di grazia a Nightlight. Ma anche in questo caso…non ne ebbe la possibilità.
Un vortice di vento lo avvolse e lo trascinò lontano dalla Stella Vivente, schiacciandolo sul terreno. E prima che potesse rialzarsi, ecco che il suolo sembrò animarsi e lo sollevò a mezz’aria, intrappolandolo in una coperta di terriccio e di robuste, nodose radici.
Dinnanzi a lui si materializzò Madre Natura, la quale agitò le mani, scagliandogli contro una vampata di fuoco da un pugno e una potente scarica elettrica convergente dalle dita dell’altra mano.
Pitch venne colpito in pieno e gridò per il dolore, mentre il suo corpo sembrò illuminarsi di luce propria.
Quando Emily Jane abbassò le mani, si sollevò a fatica da terra, tossendo rivoli di fumo.
Una volta in piedi, abbaiò una risata bassa e gutturale, incontrando gli occhi dello spirito con i propri.
<< Emily…? Emily! Oh, sono un po’ sorpreso di vederti… assieme ai Guardiani. Non pensavo fossero il tuo tipo di compagnia. >>
<< Le cose sono diverse da quando hai deciso di minacciare l’intero creato, padre >> sibilò lei con, mentre i suoi pugni serrati risplendevano della luce del sole, pronti a scagliare un secondo attacco << Puoi aver ingannato gli altri con i tuoi propositi di conquista…ma ormai l’ho capito. Questa follia non è altro che la lettera di un suicida, la più lunga della storia! Sei morto nell’esatto momento in cui hai pensato lo fossi anch’io. >>
Non c’era rammarico o dolore in quelle parole. C’era solo amara constatazione, rassegnazione, sdegno e pietà.
Lo sguardo di Pitch si fece improvvisamente vuoto, segno che da qualche parte, con quelle parole… Madre Natura aveva colpito nel profondo.
<< Allora... muori per davvero >> sibilò l’oscuro spirito, mentre viticci di sabbia nera sbucarono improvvisamente dal terreno, avvolgendo la donna in un abbraccio mortale.
Emily cercò di contrattaccare, ma i filamenti di sabbia la inchiodarono al suolo, impedendole di muovere le braccia.
Poi, iniziarono a conficcarsi nelle sua carni, strappandole strazianti grida di dolore.
Osservando quel macabro spettacolo, Pitch si avvicinò lentamente a lei, con la sua fidata falce stretta tra le mani.
<< Ma guarda… questo mi ricorda qualcosa, hmmm… dov’è che ho già visto questa scena? >> domandò quasi a se stesso, per poi arricciare le labbra in un sorriso predatorio << Oh, sì, adesso me lo ricordo! La mia Emily aveva la tua stessa espressione, quando l’ho trasformata nel pezzo forte del mio esercito! Un peccato che Sandman l’abbia fatta fuori, avevamo condiviso così tante battaglie assieme… >>
Attraverso la sofferenza che le veniva inflitta, tutto quello che Madre Natura riuscì a fare fu sgranare gli occhi per la comprensione.
Lo scarabeo Fearling…la stessa creatura che aveva affrontato il suo più vecchio amico…era in origine una sua controparte?
Questa versione di Pitch…aveva davvero costretto sua figlia ad un simile destino? A diventare lo stesso tipo di creatura che aveva ucciso sua madre?
Ancora intrappolato nel suo bozzolo, Sandy si ritrovò incapace di trattenere un’espressione orripilata a sua volta, mentre la consapevolezza di aver ucciso una versione alternativa della sua protetta si fece lentamente strada dentro di lui, aumentando la forza dell’oscuro potere che lo intrappolava.
<< Ma ora che non avrò più bisogno di un’armata… penso che ti ucciderò e basta >> sogghignò l’Uomo Nero, mentre si preparava a tagliare la testa della figlia.
 
                                                                                                                             * * *
 
Poco lontano, la controparte di Pitch Prime era riuscita a mettere fuori gioco il Primo e il Secondo Guardiano, intrappolandoli in reti vischiose di sabbia nera.
I due spiriti lo fissarono con occhi carichi di sfida e disprezzo, cosa che sembrò divertirlo particolarmente.
<< Sembra che sia giunto il momento di fare quello che avrei dovuto fare nella Città di Halloween >> dichiarò con un tono di voce a dir poco estatico << Ciao ciao, miei cari! >>
Ma prima che Calmoniglio potesse pensare di rifilargli uno dei suoi insulti brevettati, l’attenzione del Pooka venne attirata da un urlo straziante che lo costrinse istintivamente a voltarsi, seguito da Nord.
Pitch impallidì, colto di sorpresa, e alzò lo sguardo, giusto in tempo per vedere Emily Jane costretta a terra dai viticci neri di Prime, mentre il loro padrone avanzava verso di lei con ben evidenti intenzioni omicide.
<< È questo ciò che vuoi davvero, Pitch? >> domandò la voce strozzata di Claus, attirando l'attenzione dell’Uomo Nero << Perdere tua figlia ancora una volta? E per cosa? Più potere?! >>
Il Coniglietto di Pasqua avrebbe voluto gridare a Nord che era pazzo se pensava di poter ragionare con lui, eppure... si trattenne quando vide l'espressione sul viso di Pitch: un’espressione che il Pooka non gli aveva mai visto fare.
Era forse... tormento? Indecisione? Rimorso? Esitazione?
Anche Babbo Natale se ne accorse, e i suoi occhi sembrarono addolcirsi.
<< Abbiamo combattuto molti secoli, Pitch. Io visto te compiere atti orribili, cose che ancora oggi farebbero venire incubi a qualunque mortale! >> esclamò a gran voce, mentre la sua espressione agguerrita mutava lentamente in una di supplica << Ma solo per questa volta… sii solo buon padre che Emily credeva tu essere. Non per noi… ma per lei. >>
Pitch spostò di nuovo lo sguardo innanzi a sé.
Prime aveva raggiunto Emily e sollevato l’arma, un ghigno diabolico ben stampato in volto. Fu come guardarsi allo specchio… e non fu piacevole.
Il mondo intero dell’oscuro spirito parve scuotersi... e prima che Nord potesse solo battere ciglio, l’Uomo Nero era sparito dalla visuale.
 
                                                                                                                 * * * 
 
( Track 15 – 1:06 : https://www.youtube.com/watch?v=jPcPusaB6hw )
 
I viticci avevano smesso di infliggerle dolore: adesso si limitavano a tenerla bloccata, lasciandola inerme innanzi al loro padrone.
La falce di Pitch calò verso il basso, dritta contro di lei: Madre Natura chiuse gli occhi, preparandosi al dolore imminente.
Ma questo non arrivò mai.
La donna udì un forte clangore risuonarle nelle orecchie come un colpo di pistola. Spalancò lentamente le palpebre… e il suo sguardo si posò su una scena a dir poco scioccante.
Suo padre era comparso proprio di fronte a lei e aveva intaccato la falce della sua versione alternativa con la propria.
<< P-padre... >> sussurrò, incapace di credere a ciò a cui stava assistendo.
Al contempo, gli occhi di Pitch Prime si spalancarono per la sorpresa a mala pena contenuta.
<< Tu... >>
<< Io! >> esclamò l’altro Pitch << O meglio... tu? Noi? Oh, ma che importa. >>
Approfittò del proprio teatrino imbarazzante per vibrare un colpo della sua fidata arma.
Prime indietreggiò di alcuni passi e fissò la sua controparte con uno sguardo sprezzante.
<< Pensi davvero di avere qualche speranza di sconfiggermi? >> domandò beffardo << Sei solo un modello obsoleto. L'ultimo di una lunga serie di folli che hanno cercato di soppiantarmi. E vuoi sapere cosa è successo a tutti loro? >>
Con il suo ghigno malevolo sempre stampato in volto, slacciò appena l'armatura al livello del petto, quel tanto che bastava per rivelare la carne sottostante.
Sotto il duro metallo…gli occhi di Pitch si posarono su volti apparentemente umani incastonati nella pelle del Re degli Incubi, bloccati in un grido senza fine. Volti che sembravano la copia esatta del suo.
<< La stessa cosa che presto accadrà anche a te >> terminò Prime, mentre issava la falce con fare minaccioso.
Di fronte a quel grottesco raccapricciante spettacolo, anche Pitch, accompagnato dalla figlia dovette arrendersi al mostrare un'espressione orripilata.
Sollevò la falce, assottigliando lo sguardo. << Lo ammetto, ragazzo, hai stile... ma per quanto riguarda il buon gusto... hai perso in partenza >> dichiarò, prima di passare all'attacco.
Prime incontrò l'arma della controparte con la propria.
<< Parole forti per qualcuno che gira ancora con una tonaca >> ribatté sarcastico, mentre faceva pressione sul manico della falce.
L’altro Pitch cercò di fare appello a tutta la forza che aveva in corpo per contrastarlo, ma presto si ritrovò a indietreggiare. Nello stesso istante, un viticcio nero scaturì dal mantello di Prime e andò ad avvolgersi attorno alle sua gambe.
Prima che l'oscuro spirito avesse la possibilità di liberarsi, il Re degli Incubi cominciò a trascinarlo violentemente verso di sé, con la ben evidente intenzione di assorbirlo…proprio come aveva fatto con tutti i Pitch che avevano cercato di opporsi al suo disegno.  
Ma poi, contro ogni previsione, Black vide i propri tentativi di dimenarsi funzionare, perché la sua avanzata si arrestò di colpo.
Udì dei versi strozzati e una pozza di sangue gli si allargò davanti ai piedi.
Sollevò lo sguardo, sbigottito.
Pitch Prime era piegato in avanti, la bocca sporca di rivoli scarlatti che colavano dal mento e dal petto, trafitto da decine di spuntoni di ghiaccio. Alle sue spalle era schierato Mr Cold, il bastone glaciale teso a dimostrazione del colpo che aveva appena scagliato.
Di fianco a lui si materializzò Elsa, la quale corse subito fino a Nightlight per prestargli man forte.
Una volta di fronte alla Stella Vivente, cercò di congelare e distruggere la rete che lo imprigionava, ma senza molto successo.
<< Aiutami! >> gridò all'Uomo Nero steso per terra, che la osservava impalato.
Come ripresosi da un sogno ad occhi aperti, Pitch si alzò subito e corse fino a lei.
A qualche metro di distanza, Prime scivolò lentamente lungo gli spuntoni di ghiaccio e volse in direzione di Cold uno sguardo assolutamente furente.
<< Dopo tutti questi anni di massacri… passati a diffondere paura, dolore e disperazione... >> sibilò minacciosamente << Dopo tutto ciò che abbiamo fatto insieme… le vite che abbiamo distrutto… i mondi che abbiamo conquistato… scegli di tradirmi proprio ora, quando il nostro trionfo è a portata di mano?! >>
<< ... sì >> dichiarò l'oscuro spirito invernale, in un tono talmente tranquillo da apparire spiazzante << Oh, andiamo, Black, non guardarmi così! Ti aspetti davvero che faccia il discorsone stupido e strappalacrime su come ho aperto gli occhi e ho deciso di fare la cosa giusta all'ultimo istante? Ho sempre voluto spassarmela sul tuo cadavere alla prima occasione. Eri solo più forte di me, abbastanza da impedirmi di riprovarci. Non mi interessa cosa vuoi fare di questo mondo e non mi interessa quello che abbiamo costruito insieme... non mi è mai importato. Io…ti odio. >>
Pitch arricciò il volto in una smorfia grottesca, mentre viticci neri cominciarono a fremere attorno a lui, segno di quanto le parole dello spirito invernale avessero colpito nel segno.
<< E con tale convinzione dirai addio a questo mondo! >>
<< Oh, non preoccuparti, lo farò. >>
Un sorriso disturbante arricciò le labbra del Frost malvagio << Ma non prima di averti fatto fare la stessa fine! >>
Gli spuntoni di ghiaccio tornarono all’attacco, trafiggendolo ancora e ancora.
Densi fiotti di sabbia nera cominciarono a fuoriuscire dai punti in cui l'Uomo Nero era stato colpito, ma questi si limitò a ringhiare con evidente fastidio.
Allungò una mano verso Cold, sprigionando un denso fiotto di magia oscura contro lo spirito.
Quest'ultimo portò la punta ricurva del bastone innanzi a sé e lo intercettò, ma indietreggiò considerevolmente, strusciando dolorosamente i palmi dei piedi sul terreno e stringendo i denti con forza.
Sorridendo perfidamente, Pitch allargò la mano: la sabbia nera reagì all'istante, creando una sorta di barriera attorno all'oscuro spirito.
Poi, l'Uomo Nero strinse con forza le dita, ed ecco che il cumulo di granelli lo seguì a ruota, intrappolando Cold in una presa ferrea.
Lo spirito invernale si divincolò animatamente, ma più lo faceva, più la sabbia lo stringeva e gli precludeva qualsiasi movimento, impedendogli di concentrare il suo potere.
<< Povero stolto >> sogghignò Pitch, mentre gli si avvicinava << Solo ora, di fronte all'inevitabile, capisci davvero la follia delle tue azioni. >>
Sollevò alta la falce, mentre Cold lo fissava con aria di sfida.
<< E così come ho ucciso la tua controparte millenni orsono… ora farò lo stesso con te, mettendo per sempre la parola "fine" al Nightlight del mio mondo! >>
<< No >> arrivò una voce familiare alle spalle dell'Uomo Nero.
Questi si voltò di scatto… e i suoi occhi dorati si posarono sull'inconfondibile figura di Ombric Shalazar.
Il vecchio mago lo fissò con uno sguardo impassibile.
<< Non lo farai >> continuò freddamente, per poi avvolgere il polso libero di Pitch con la mano destra.
Meno di una frazione di secondo dopo, una luce abbagliante avvolse la coppia di spiriti.
Allora Pitch Prime sgranò gli occhi…solo per rendersi conto di non poterlo fare.
Ogni muscolo del suo corpo era completamente immobile, bloccato contro la sua volontà nella posizione di tenere alta la falce. Sotto di lui, Mr Cold sembrava avvolto dallo stesso misterioso incantesimo, dato che non sembrava capace di fare altro se non fissarlo con uno sguardo sprezzante.
<< Il solito vecchio Pitch >> disse Ombric, con un sorriso consapevole << Hai occhi dappertutto… eppure non riesci mai a notare le cose più ovvie. >>
Le pupille dell'Uomo Nero si allargarono in maniera impercettibile. Quelle parole… erano le stesse esatte parole che il mago gli aveva rivolto durante la loro ultima battaglia, proprio su questa stessa valle.
Si sentì invadere da una rabbia incontrollabile e cercò di fare appello a tutto il potere che aveva in corpo: la mano che reggeva la falce cominciò lentamente a muoversi, ma sembrò discendere come a rallentatore.
Al contempo, la figura di Ombric cominciò a dissolversi sotto forma di piccoli granelli azzurri.
<< Vedi… >> cominciò lo spirito << l'unico modo che ho per tenerti in questo stato… è quello di sacrificare ogni oncia di energia temporale che mi è rimasta in corpo. Avrei preferito evitarlo… ma sembra che non abbia più molta scelta. Non fa niente, ho vissuto una bella vita. >>
Fu allora che Pitch comprese davvero cosa stesse succedendo. Ombric…stava sacrificando la propria essenza vitale per contenerlo in un blocco temporale!
<< E se l'unico modo che ho per sconfiggerti è quello di morire con te... >> proseguì Padre Tempo, con tono implacabile << accetterò con gioia questo destino. >>
Il suo sorriso si fece molto più malinconico. << Jack… fallo ora ! >>
Come dal nulla, ecco che dal cielo - in uno scintillio di pura luce - si materializzò la figura di Nightlight, con la sua fidata lancia in tesa.
Senza nessuna esitazione né nel volto né nella postura... egli calò sulla figura dell'Uomo Nero, e colpì, rapido e preciso.
La lama trafisse il costato dello spirito e poi si conficcò verso l'altro, trapassando cuore e polmoni.
Per un attimo… non accadde niente.
Gli ultimi rimasugli di Ombric si dissolsero nell’aria, accompagnati dal fantasma del suo sorriso. Poi, il tempo attorno a Pitch e Cold ricominciò a muoversi.
E fu allora che la realtà di ciò che era appena successo colpì l’Uomo Nero con la stessa intensità di un sole in esplosione.
Abbassò lo sguardo e vide la lancia di Nightlight conficcata nel suo corpo. L'arma che racchiudeva in sé la luce delle milioni di anime che millenni di anni prima avevano benedetto la nascita della Stella Vivente.
Un’arma capace di annientare l’oscurità stessa.
Pitch urlò. Urlò come non aveva mai urlato in tutta la sua vita, mentre il mondo attorno a lui esplose in un groviglio di sabbia nera e detriti volanti.
La forza dell’onda d’urto risultante fu talmente forte da costringere Nightlight a fare appello a tutta la forza che aveva in corpo per rimanere piantato a terra.
<< No... >> sussurrò l’Uomo Nero, mentre rivoli di sangue color pece gli fuoriuscivano dalla bocca << Questo… questo non può essere… io sono l’Uomo Nero! Il Re… ugh… il Re degli Incubi! Non posso essere VINTO! >>
<< No, Pitch >> dichiarò Nightlight, con una pacatezza disarmante << Non hai più nulla…Non sei nulla. Mi dispiace. >>
La lancia si illuminò di luce pura e lo irradiò da capo a piedi. Il Re degli Incubi lanciò un secondo urlo, così potente da far trasalire ogni persona presente sul campo di battaglia.
I pochi Fearlings sopravvissuti allo scontro si dissolsero, e quando la luce si diradò… ecco che di fronte a Nightlight comparve qualcuno che la Stella Vivente non si sarebbe mai aspettato di rivedere.
Aveva gli stessi lineamenti di Pitch… ma la sua pelle non era di un grigio cenere, bensì rosa come quella di un normale essere umano. E andati erano gli occhi dorati del Re degli Incubi, sostituiti da calde pupille castane.
Kozmotis Pitchiner alzò lo sguardo e incontrò quello incredulo e sbalordito di Nightlight, arricciando ambe le labbra in un placido sorriso.
<< Grazie >> sussurrò con voce flebile.
La stella vivente lo fissò.
Un lampo di comprensione attraversò il suo sguardo.
Poi, socchiuse appena le labbra in un sorriso altrettanto caldo…e fece un cenno col capo.
Appena un secondo dopo, il corpo dell'uomo si dissolse come sabbia al vento, scomparendo dalla Rift Valley.
Pitch “Prime” Black, il flagello del Multiverso… era morto.
A questa consapevolezza, seguì la caduta del Crogiolo, accompagnata da una potente esplosione.


 


E così si conclude la guerra contro Pitch “Prime” Black, e non senza sacrifici. Ma c’era d’aspettarselo, considerata la portata del nemico di questa storia.
Spero abbiate apprezzato lo scontro tra lui e Nightlight, la “redenzione” di Pitch Movie e Mr Cold, e il modo con cui abbia scelto di mettere fine al big bad. Volevamo che il tutto risultasse plausibile, e non il risultato di un qualche deus ex machina.
Inoltre, avete apprezzato Pitch Prime come villain di questa storia? Siamo riusciti a renderlo una minaccia temibile e coinvolgente al tempo stesso?
L’incanto che Rapunzel esegue è nominato Quarto Incanto (o più precisamente, Incanto Finale) ed è il più potente fra gli incanti della serie di Rapunzel, poiché sprigiona una potenza pari a quella del sole stesso. Non essendovi presente la traduzione italiana ufficiale, abbiamo scelto di adattarla traducendola il più fedelmente possibile. Questa è la versione originale:
 
Power of the sun
Gift me with your light
Shine into the dark
Restore our fading sight
Rise into the dawn
Blazing star so bright
Burn away the strife
Let my hope ignite
Let hope ignite.”
 
Anche quando Rapunzel crea la cupola di rocce lunari per difendersi sta usando quello che è chiamato il Terzo Incanto, che permette di manipolare una vastissima quantità di rocce lunari nello stesso istante al punto da potervi dare una forma precisa (ad esempio, viene utilizzato da Cassandra nella serie tv per creare una torre e delle prigioni). In questo caso però abbiamo scelto di non farle recitare le parole, poiché Rapunzel è sempre stata esclusivamente la detentrice del potere del sole prima di acquisire entrambi i poteri, e quindi abbiamo scelto di dare più importanza all’incanto del sole.
 
Il prossimo capitolo sarà l’ultimo…e ci auguriamo di regalarvi un finale degno.
  
Leggi le 13 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio / Vai alla pagina dell'autore: evil 65