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Autore: Spensieratezza    20/10/2020    3 recensioni
Albus Severus Potter guarda suo fratello pensando che James è come una falena. Bellissimo e luminescente, glorioso. I suoi occhi brillano come lucciole e le sue mani..oh, potesse perdersi in quelle specie di serpenti ammalianti e incantatori che sono quelle mani, ma non può permetterselo, James non dovrà mai sapere che si infiamma se anche solo lo sfiora per sbaglio.
- il titolo della storia è questo e sarà questo definitivamente per un sacco di motivi, che spiegherò
-revisione della storia completata
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Harry Potter, James Sirius Potter, Ron Weasley
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Riportami all'inizio'
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Avviso: ho deciso di riunire tutti i capitoli che parlavano di questa minitrama (l'incantesimo di lily) perchè era l'unica maniera che ho trovato per rendere la storia ordinata, dopo varie opzioni scelte, una peggio dell'altra, questa era la meno peggio, quindi mi dispiace per il capitolo lunghissimo ma credetemi, le altre opzioni (dalla storia mini long a parte, ai capitoli singoli in questa stessa storia) si sono rivelate delle scelte sbagliatissime. Non si capiva più qual era il passato, quale il presente, si perdeva di vista la cronologia degli avvenimenti e quindi ho deciso così :)







“Quando è stata la prima volta che ti sei innamorato di nostro fratello?” diceva la voce femminile di Lily Luna.

Gli teneva la testa tra le mani e Albus gliene era grato. In quel momento si sentiva come un fragilissimo vaso di cristallo tenuto insieme con lo scotch, un vaso patetico che sarebbe potuto andare in mille pezzi, se solo lei avesse abbandonato la sua presa sulle sue guance.
Non riusciva a sfuggire alla costrizione magica di Lily e del suo incantesimo. Anzi no, era peggio.

NON VOLEVA fuggire, sì perché dopotutto tutto quello, quell’incantesimo particolare, lo aveva chiesto LUI a lei, dopo che lei li aveva sorpresi in quel modo così patetico in infermeria dopo il suo incidente.
Lui e James si stavano baciando e loro sorella aveva assistito.
Ma il destino non si era accontentato di tale umiliazione, no, ora Lily gli chiedeva perfino di strapparsi il cuore, sì, perché altro non avrebbe saputo come definire quella sua richiesta. Aveva solo una folle , vaga idea di cosa gli stava chiedendo? Ok, lo faceva per l’incantesimo ma probabilmente lei neanche capiva quanto gli costava non solo rispondere a una domanda del genere, ma quanto era indice di sofferenza anche solo PENSARCI. Così tante volte nel corso degli anni, si era imposto di dimenticare, di pregare che almeno non lo amasse…
Che almeno non sia amore…se è solo desiderio posso sopportarlo..se è solo sesso..ma se è amore..posso anche morire…
E ora addirittura Lily gli CHIEDEVA di pensare alla prima volta che lui si era scoperto innamorato di lui. E chi cazzo se lo ricorda? Chi cazzo avrebbe voluto RICORDARLO?

“Al..ascoltami bene, so che per te è una cosa davvero difficile, ma per me lo è ancora di più, forse..sono tua sorella, sono sorella anche di quel deficiente e quello che mi hai chiesto, non ci sono parole…vuoi che ti faccio dimenticare di AMARLO..e oltre a scadere quasi nella magia nera, non sono sicura che è quello che vorrebbe LUI..sto facendo una cosa così grave senza neanche consultarlo, sto SCEGLIENDO TE, razza di cretino, lo capisci? Capisci cosa sto facendo?”
“Sì…” disse Al tra i singhiozzi.

“Bene, ti rendi conto della gravità della cosa…è già qualcosa..non vanificare tutti i miei sforzi, aiutami anche te…”
“Ti ho già detto quando secondo me mi sono reso conto di amarlo..”
Lily però scosse la testa.

“La candela trema, non divampa, questo vuol dire che non è quella la prima volta, e d’altronde confesso che se la candela avesse detto il contrario, non le avrei mai creduto e l’avrei gettata via, perché è chiaro che se soffri così tanto, è un sentimento da ricercare da più indietro..”
“Cazzo, Lily..”

“Prova a pensarci, ti supplico..io ti aiuterò con la mia magia, ma anche tu devi aiutarmi. Concentrati, pensa alla prima volta che tu hai pensato che fossi innamorato di lui..magari dopo un gesto che ha fatto..un sorriso gentile..o una risposta che non ti saresti mai aspettato..”
Lily lascia perdere la candela rossa e soffia sull'altra, una candela rosa e che sa di lavanda e Al viene inghiottito dall’oscurità, e non può fare a meno di pensare che la crudeltà ha il colore dell’amore romantico, ROSA. La crudeltà ha il profumo della lavanda.

Mentre un altro ricordo riaffiora prepotentemente nelle sue fauci.
 
 
 
 
*

 

Lo smistamento


Era il primo giorno in cui Al era arrivato a scuola ed era stato smistato a SERPEVERDE.
Aveva cercato di cullarsi nelle rassicurazioni che suo padre gli aveva fatto, quando gli aveva detto che non c’era niente di male, perché due dei presidi della sua scuola più importanti e buoni del mondo, portavano il suo nome e uno di essi era stato a Serpeverde.

Sì, peccato fosse anche stato un mangiamorte, voleva farsi la nonna ed è stato la causa principale per cui mio padre è stato orfano.
Ma Al si sforzava di non pensarci, aveva cercato di fidarsi delle parole di suo padre, VOLEVA FARLO.
E poi desiderava COSÌ TANTO discostarsi dall’immagine di copia sputata di suo padre.

Non gli piaceva assomigliargli così tanto, malgrado fosse biondo e con gli occhi azzurri, da essere comunemente accomunato a lui, per tutto, nonostante fosse James quello ad avere i capelli corvini come i suoi.

Ma lui, lui aveva gli occhi di Lily, come si ostinava a ripetergli sempre.
Al non avrebbe mai creduto possibile che suo padre un giorno avrebbe potuto fare al suo stesso figlio quello che lui aveva subito per anni, per colpa dei suoi maledettissimi OCCHI.

Ma forse è proprio vero che quando cresci, dimentichi cosa vuol dire essere bambino, e ripeti gli stessi errori su qualcun altro.
Semplicemente dimentichi, o forse è il karma, chi lo sa.

Fatto sta che anche lui ora pagava pegno, solo per degli stupidi OCCHI.
In realtà non potrebbe essere più diverso da Harry Potter, non è stato neanche in grado di andare a Grifondoro.
Ma forse l’ha fatto di proposito per discostarsi in realtà da un’aspettativa che sapeva già che non avrebbe potuto mai soddisfare?
Insomma, non era come Harry.

Lui si è affacciato al mondo della magia, senza sapere NULLA e aveva il terrore della magia oscura, di diventare un mago oscuro, aveva quindi PREGATO di non andare li ed era stato accontentato.
Ma Al, come James e come Lily, erano cresciuti nel mondo della magia, erano stati cresciuti sentendosi dire che anche chi va in Serpeverde può essere buono. Come Draco Mallfoy che si era ravveduto, come lo stesso Piton.

Insomma, il tempo di queste sorta di razzismo tra case se non era già finito, stava per tramontare.
Non era più come una volta.
E lo stesso Al, non voleva essere una copia sputata di suo padre voleva essere speciale, originale, DIVERSO.

Voleva essere a Serpeverde per scoprire sempre di più la conoscenza, spingersi al limite di essa, certo senza diventare un mago oscuro ma nemmeno un mollaccione.
 
Eppure, provò una sorta di brivido di senso di colpa, quando incrociò lo sguardo glaciale di suo fratello, quando si sedette alla tavolata.

Perdonami… pensava pieno di sensi di colpa.
 
 
Dopo la cena, si sentì afferrare da un braccio e quasi gridò.
“Te ne vai senza neanche un saluto della buonanotte?”
“James??? Che stai facendo? Lasciami!! Sei impazzito!”

“Io?? Direi che TU sei impazzito!! Scegliere quella casa! Puah!”
“Ma che stai dicendo, sai benissimo che è il cappello a..”
“Non mi prendere per il culo, Al. Sai che non mi piace essere scurrile ma tu sembri far di tutto per tirare fuori questo di me, ho solo una domanda da farti, sei contento ora, che non saremo nella stessa casa? Che non ci sveglieremo mai insieme e..”

“Oh, fammi il favore!! Sembri un ragazzino piagnucoloso!” disse Al, sforzandosi di non piangere. “Insieme? Ma se a malapena mi guardi quando sei a casa.”
“Questo non è vero..” digrignò James a denti stretti.
“Si può sapere cosa vuoi da me? è stato il cappello a scegliere, fine della storia! Saremo comunque sotto lo stesso tetto e sempre che non mi consideri ormai un cane rognoso, puoi sempre venirmi a trovare!!”
James si paralizza a quella risposta.
“Oh, sempre se il grande James Sirius Potter non è così superiore da non volersi mischiare a un branco di schifosi Serpeverde, è questo che pensi vero? Ti fanno schifo e ora ti faccio schifo anche io, beh, non mi stai mostrando nulla di nuovo, come se ti fossi mai realmente piaciuto, poi..”
“Non dire amenità!!”

“Non le sto dicendo! Tu non fai altro che prendermi in giro, anche prima di essere smistato, sapevo già che non avrei dato lustro al buon nome dei Potter, non è così? Oh, proprio tu che ci tieni così tanto alle tradizioni, lo sai, vero, te lo RICORDI che porti il NOME di uno cui tutta la tua famiglia è stata a Serpeverde? “
“Ma lui è stato a Grifondoro, ma non nominarmi Sirius, adesso, che c’entra, non è questo il discorso..”

“Insomma, che cazzo vuoi da me, James, si può sapere!! Non resterò un secondo di più a farmi insultare da te, non ho bisogno di sapere che ti ho deluso, come probabilmente ho deluso papà e tutta la nostra famiglia perché non sono stato smistato a Grifondoro! Chi cazzo se ne frega!!”
James fece una faccia mortuaria.

“Io avrei voluto fare questo percorso insieme a mio fratello..ma vedo che hai preferito un’altra scelta..beh, fa niente. Cullati pure in questa casa, che ti fa sentire LIBERO..vedremo come sarà, ma non venire poi a lamentarti da me, se ci allontaneremo, è quello che hai voluto tu.”
Ma ti senti quello che dici?? Solo perché sarò in un’altra casa?? È ancora James che sta parlando o forse è Sirius?”
James impallidì a quel nome.

“Ti sei almeno reso conto che gli somigli sempre di più? Anche lui ha cominciato a odiare suo fratello perché era a Serpeverde! L’ha odiato fin quando lui..è morto. E anche DOPO.”
“Io..Albus, dove vai, Non ho ancora finito!”
Albus però era già corso via.
 
 
Nei giorni seguenti, James continuava a stuzzicare Albus, quando era con i suoi amici, magari lo salutava con “Hello, piccola serpe.” O gli lanciava pezzetti di carta, quando erano in classe insieme o gli faceva trovare serpenti di gomma quand’erano in sala grande e Albus con la magia glieli rispediva indietro, scatenando le risatine generali tra le case, una volta decise di incantare il piatto di James, in modo che quando si sarebbe preparato a mangiare, un grosso ruggito di leone, lo avrebbe assordato.

James si spaventò così tanto che cadde all’indietro dalla sedia, poi si voltò verso Al, che lo guardava con un sorrisino, colpevole, un po' preoccupato, non si aspettava che cadesse e sperava non si fosse fatto male, ma il senso di colpa, durò poco, visto che lui con la sua bacchetta magica lo aveva di riflesso fatto cadere di conseguenza.
Albus cadde con un capitombolo e ormai tutti gli studenti stavano guardando loro, ridendo e confabulando, e applaudendo, richiedendo altri round.
Ma la Mc Granitt si seccò.

“ADESSO BASTA! SMETTETELA DI FARE TUTTO QUESTO CASINO. NON SIAMO IN UN ASILO BABBANO.”
Poi la Mc Granitt aveva visto i due Potter a terra e aveva sospirato.
“Due Potter. Avrei dovuto aspettarmelo. Le vostre generazioni mi perseguiteranno in eterno e benché siete una ottima distrazione nei momenti di noia, dovreste davvero darvi una calmata e smetterla di comportarvi come due cuccioli di gazzelle non addomesticati.”

James e Albus arrossirono al richiamo, anche perché tutti stavano ridendo, ma Al cercò lo sguardo di James come per ringraziarlo.
Sapeva , aveva capito che quegli scherzi, erano un modo per dirgli che non lo odiava per il fatto che era a Serpeverde. Era fatto così suo fratello, James, era incapace di eccessivi sentimentalismi, ma ti faceva capire che ti voleva bene e ti considerava a modo suo.

E in quel momento una scintilla profonda di amore, divampò in lui.
 
 
Fu quando si allontanò nei corridoi, che arrivò il dramma.
Albus percepì distintamente due di Serpeverde e un altro di Tassorosso che parlavano di lui.

Non riusciva ad afferrare le sue parole correttamente, ma stavano parlando dello spettacolo che aveva dato in classe.
Dicevano che lui era davvero un mollaccione perché si faceva fare tutto da suo fratello, ogni scherzo, senza reagire mai.
E allora ecco che erano subentrate battutine stupide.
“In fin dei conti si chiama Severus, sarà il suo karma che anela nel prenderle.”
Al cominciò a tremare di rabbia. Una volta di più odiò il suo nome.

Poi loro proseguirono, dicevano che Al era un mollaccione, che James era uno tosto, che tutti ammiravano, ma Al era troppo molle, non stava bene neanche a Serpeverde, non faceva che fare figuracce, non dava prestigio alla sua casa e aveva fatto sfigurare tutti nella sua famiglia, i Potter, andando a Serpeverde.
Ridevano.
E Al sentì gli occhi gonfiarsi di lacrime.

Un conto era se JAMES lo prendeva in giro, ma loro..
Un rumore e dei tonfi sul pavimento, lo obbligarono a girarsi.
JAMES.
 
Li aveva stesi a terra con un pugno, mentre li guardava con un’espressione glaciale che gli fece accapponare la pelle.
“JAMES. MA CHE FAI.”
James sembrò non averlo sentito.

“A parte il fatto che L’UNICO che si può permettere di prendere per il culo mio fratello perché sta in quella casa di sfigati, SONO IO, ma tu devi essere un Serpeverde, non è vero? Vergognati! Parlare alle spalle, neanche in quella casa fetida sarebbero contenti di avere uno sfigato cagasotto e coniglio come te. Fossi in te, io chiederei asilo in casa di quest’altro stronzo. Tasso, non è vero? I tassi sono animali UTILI, scavano le buche, si nascondono, ma non sono così biechi da parlare male di un Serpeverde con un altro Serpeverde. Non so chi dei due mi fa più vergogna, non siete degni di appartenere alle vostre case, io istituirei un’altra casa, la chiamerei la casa della vergogna e metterei voi due come primi abitanti.”
Era incredibile che gli avessero lasciato finire tutto il discorso, ma era così suo fratello, ipnotizzante, ma ben presto si svegliarono da quel torpore e lo attaccarono. Al scattò subito i avanti.

“No, no, lasciatelo stare! Siete in due contro uno! James, smettila!” disse tirandolo indietro ma James senza guardarlo, lo spinse via.
“No..” Al riprovò ad alzarsi mentre qualcuno guardava e chiamava i professori, altri si godevano lo spettacolo.
Al si beccò un pugno da parte del Serpeverde che voleva colpire invece James.

Quest’ultimo  a quella scena, digrignò ancora di più i denti e gliene restituì tre, prima di acchiappare suo fratello e trascinarlo lontano, per la felpa.
Al avvampò, mentre lui gli si faceva vicinissimo con il viso.

“Pessima mossa, scricciolo, ora invece di farmi una settimana di punizione, me ne farò due. Sappi che questo è perché non ti sei fatto gli affari tuoi. Dovevi restarne fuori. Ehi, conigli, dove scappate?”
Per fortuna, i professori arrivarono in tempo per scongiurare altre botte.
James stava per dirigersi nel suo dormitorio ma Al lo bloccò e gli mise una mano sul viso.

“Lasciami stare, vattene!” disse James allontanandosi da lui.
Al lo guardò scioccato.
“Volevo solo vedere come…”
COME STO? Vuoi vedere l’operato del tuo lavoro? Beh, è grazie a te che sto così, questi pugni li ho presi per colpa tua! Dovrei solo restituirteli con gli interessi!”

“Io..io non ho fatto niente..” disse Al con le lacrime agli occhi.
“Come no! Credi che io sia scemo! Pensi che non sappia che li hai sentiti benissimo? Ma hai tirato dritto, e hai quindi costretto me a difendere il tuo..l’onore della nostra famiglia! Quei bastardi non hanno insultato solo te, lo sai? Ma hanno deriso anche papà, mamma, anche me! Sì, perché sono comunque tuo fratello, razza di cretino!”
“Ma che pensavi che dovessi fare!! Io..”

“Magari rispondergli! Non farti calpestare come un sacco di boxe? Non hai idea della rabbia che mi fai, rispondi solo a me e poi ti fai prendere per il culo da due sacchi di merda così..questa rissa l’hai voluta tu!”
“Sei ingiusto. Non ti ho chiesto di difendermi..”
James lo guarda, strabuzza gli occhi e poi lo spinge per terra.

“Non so perché spreco il mio tempo a difendere uno come te. Non sei neanche capace di reagire, sei solo un..”
SCIAFF.
James si toccò la guancia con una mano e un sorriso un po' triste e un po' sarcastico affiorò alle sue labbra.

“Beh, niente male, fratellino. Una reazione! Un gesto! Di irriconoscenza, certo. Ma almeno è qualcosa. Sono contento, perché hai finalmente dimostrato che hai una qualità che hanno tutti i Serpeverde, e non è neanche l’irriconoscenza, Oh, adesso ho la tua attenzione? Ma dovrai crogiolarti nel cercarla, e forse solo allora, CRESCERAI, Albus. Anche se gli avvenimenti di questa giornata mi danno dei dubbi sul fatto che questo si realizzerà mai.”

Fece per alzarsi, Albus cercò di posargli una mano sulla guancia, ma James si scostò con la testa.
“Adesso che fai? Non essere ridicolo.”
“James, ti preg..AHHHH.”
Erano ancora tutti e due  a terra e James si stava per alzare da terra, quando Al cercò di mettergli di nuovo la mano sulla guancia, ma James gli spostò la mano tenendogli il polso stretto nella sua mano.
“James!!! Mi fai male!!”

“Non provare più a toccarmi con le tue manacce o sarà peggio per te, hai visto cosa ho fatto.”

“Perché mi tratti così? Cosa ti ho fatto? Hai picchiato quei ragazzi per difendermi, non puoi negarlo e ora..”
“Certo, l’ho fatto. E ancora una volta ho pagato il prezzo di essere tuo fratello. Se solo non fossi così vigliacco, Albus..non mi metteresti in queste condizioni, non mi faresti fare queste figure..io che sono sempre ammirato da tutti, l’esempio della mia casa, devo ridurmi a un pestaggio becero che non fa altro che…”

“È solo questo che ti importa! Essere ammirato e amato dalla tua casa? Sei solo un presuntuoso, James! Non te ne frega niente di me! Volevi solo fare bella figura con i tuoi compagni e io che ho pensato che ti importasse di me! Beh puoi smetterla con la recita! Non hai bisogno del fratellino da difendere e proteggere , sappiamo tutti e due che non te ne frega nulla. Per te io sono morto quando mi hanno smistato a Grifondoro, tutti gli scherzi che mi hai fatto, erano solo per fare spettacolo, per farti bello agli occhi degli altri..a spese mie!!!”

Per qualche secondo gli occhi di James si sgranarono, sembrò colpito da quello che Al aveva detto, poi gli lasciò lentamente il polso e si alzò, squadrandolo.
“Quegli scherzi crudeli come li definisci tu, Albus, ti hanno reso più interessante, dovresti ringraziarmi.”
“Vai..all’inferno..”
James ridacchiò.

“Sai, Albus..è buffo che porti il nome di un uomo che considerava il fatto di esternare sentimenti e portare il proprio cuore sul bavero con orgoglio, come fonte di vergogna.“
Al fece per alzarsi, ma James lo trattenne con un braccio.
“BASTA. COSA VUOI ANCORA??? LASCIAMI, NON TI BASTA QUELLO CHE..”
“Non-piangere.”

Al si sbarrò come succedeva sempre quando James dava degli ordini. Non poteva fare a meno di obbedirgli.
“Non permettere mai a NESSUNO di ferirti, anche se quel qualcuno è qualcuno che tu chiami FAMIGLIA, anche se quel qualcuno sono io.”

“James..” disse Al strabiliato, pieni di stupore.
“Le parole sono solo parole, muoiono e si riformano, si trasformano e nascondono molto altro di quello che sembra in apparenza, una mente che si lascia distrarre o ferire da cose così effimere, è una mente DEBOLE, e una mente debole..è una mente che può diventare crudele..come l’uomo di cui porti il nome..”
Gli fece una gelida carezza che gli fece tremare il cuore.

“Se non impari a costruirti una corazza in modo che nessuno abbia il potere di ferirti, prima o poi permetterai all’odio di dominarti..”
Fece per alzarsi, Al cercò di aggrapparsi alla sua mano.
“James, perdonami.”
Ma James lo spiazzò.
“NO.”

“Mi chiedi di perdonare la tua debolezza, ma la debolezza di un uomo che un giorno si vantava di essere amico di mio nonno, gli è stata fatale. Quell’uomo si chiamava Peter. Per questa debolezza, mio nonno è morto. Non chiedermi di perdonare le debolezze.”
“Jamie..sono tuo fratello..” disse Al supplicante.
James sorrise teneramente.
“Quando ti fa comodo.”

“Non essere ingiusto! Io ti voglio bene! Lo sai..!”
“Se è vero quello che dici, rispondi a una domanda, se mi vuoi bene come credi, dimmi adesso cosa mi ha spinto a farti tutti questi scherzi, a prenderti in giro fino adesso.”
Al guardò in basso.
“Tu volevi che io diventassi più forte..l’hai fatto affinchè io sapessi difendermi..me l’hai detto ma io non l’ho capito..”

James lo fissò duramente.
“Non hai capito la domanda.”
“Allora rifammela! Non ho capito!”
“Avevi solo una possibilità!”

“PIANTALA, SONO STUFO DEI TUOI SCHERZI, E DEI TUOI INDOVINELLI! DIMMELO TU SE CI TIENI TANTO!”
James lo fissò con un lampo d’ira.
“Volevi dare una lezione a tutti..a me! Volevi che mi ribellassi! Che fossi degno della mia casa.” riprovò Al.

“Quando arriverai a questa soluzione, un giorno, forse capirai anche in cosa hai peccato oggi. Una cosa imperdonabile e che porta quasi sempre alla morte. E non è la debolezza.”
James fece per andarsene ma Al gli gridò contro.
 
CREDI DI ESSERE TANTO FURBO, E INTELLIGENTE, UN UOMO TUTTO D’UN PEZZO E INVECE SEI SOLO UN GRAN SBRUFFONE. MI HAI DIFESO SOLO PER UMILIARMI. IO TI ODIO, JAMES, HAI CAPITO, TI ODIO! VAI ALL’INFERNO!”
 
 
 
Lily aveva gli occhi pieni di lacrime mentre ascoltava il ricordo dettato da uno sfiancato Albus.
“E questo per te sarebbe un..ricordo FELICE?” chiese Lily con una vocetta piccola piccola.

“Sì…” disse Albus, pieno di vergogna. “Questo ricordo mi ha perseguitato per un sacco di tempo, Lily, quando io finalmente HO CAPITO..quello che James voleva dirmi, ma io ero troppo stupido e orgoglioso per capirlo..”
Lily aspettò che lui continuasse.

“Sì, ero troppo CIECO per capire, che la risposta alla sua domanda era che mi voleva BENE! Ecco perché mi faceva tutti quegli scherzi. James soffriva come e più di me per la nostra separazione, ha sofferto dal primo giorno perché ha visto che ho preferito la diversità, una strada diversa, che non coincideva con lui, E lui era così tanto terrorizzato da PERDERMI, ha cercato di farmi sentire la sua vicinanza nonostante questo, nonostante io l’avessi TRADITO, i suoi scherzi erano un suo modo di dirmi che mi amava. Era come dirmi ci sono qua , sono sempre con te, Al, non è cambiato nulla. E quando mi ha detto che mi ha reso più INTERESSANTE..era vero sai? Io l’ho presa come un insulto, ma lui con quei siparietti mi ha reso più divertente agli occhi degli altri ed ecco che anche chi si era fatto l’idea che io fossi un tipo insignificante, ora si adoperava per volermi conoscere, per scoprire il VERO Albus..e lui quindi ha pensato che tutto questo era almeno servito a non farmi terra bruciata intorno, ma poi quello che è successo durante la lotta..ha visto la mia debolezza..ancora una volta lui ha dovuto fare qualcosa per me che io non ero in grado di fare da solo, e nonostante questo..mi ha comunque dato una possibilità di riscattarmi, dovevo solo rispondere a una domanda, dovevo rispondere che lui ha fatto tutto questo..perché mi VUOLE BENE..e invece..ho dato la risposta SBAGLIATA..” si coprì il volto con le mani. "L'IGNORANZA, Lily. è questa l'altra cosa che dovevo sapere, la qualità che avevo imparato in Serpeverde, la cosa che voleva che io capissi..io quel giorno, fui IGNORANTE..soprattutto quando ho continuato a gridargli contro fino a quando non se n'è andato."

Lily lo prese tra le braccia e lo consolò mentre singhiozzava.
“Capisci, Lily? Ho dato la risposta sbagliata! Dopo tutto il discorso che mi ha fatto, dopo che mi ha parlato con il cuore, io l’ho deluso un’altra volta, ho calpestato i suoi sentimenti. Come ho potuto.”

“Oh, adesso basta con il dramma, Al.” Disse Lily accarezzandogli una ciocca di capelli. “Sai, io penso che dopotutto tu abbia un po' idealizzato nostro fratello. Ok, magari hai ragione su alcuni punti, ma non su tutto..in fin dei conti, lui anche se è vero quello che dici, non si è fatto scrupoli a ferirti per farti capire delle cose e tu lo giustifichi..sai in fin dei conti, non è il santo perfetto che credi..nonostante sia anche MIO fratello e gli voglio bene..ma capisco che tu provi qualcosa di diverso da quello che provo io e questo ti impedisce di vedere la cosa in maniera obiettiva eh?” gli asciugò una piccola lacrima.

“Beh, comunque questo è il momento in cui ho compreso quanto io lo ami!! Certo in ritardo, ma poi ogni volta che ci ripensai, credo fosse stato il primo momento che ho compreso davvero quanto è capace di stravolgermi.”
Lily scosse la testa.
“Non è neanche questo.”
“CHE COSA???”

“Al…questo è un ricordo INFELICE, che tu poi hai ridimensionato e hai trasformato in un ricordo felice, ma più avanti. Noi stiamo cercando la prima volta che tu ti sei sentito di amarlo, ma stiamo cercando un sentimento potente di assoluta gioia, che ti faccia battere il cuore e ti faccia sentire…innamorato. Non stravolto. Dubito che ci si possa innamorare per via di un ricordo, se fosse stato così, avresti dovuto innamorarti quel giorno stesso…piuttosto ora che sai perché James ha agito così, senti di amarlo ancora di più, ma non è stato quello a farti innamorare di lui, altrimenti..sarebbe successo quel giorno stesso.”

Albus si tenne la testa tra le mani, confuso.
“Quello che dici sembra avere senso, in un certo senso..ma mi sembra anche una cosa estremamente contorta.”
Lily sorrise.
“Facciamo una prova.”
Accese di nuovo la candela, e quella tremolò.

“Era come pensavi. “ disse Al rammaricandosi.
“Riproviamo. “ disse decisa Lily.



 

Litigare per i nomi



Ma Al non poteva fare a meno di ripensare ancora a quell’episodio e forse fu per questo che alle soglie del terzo anno, successe una sfuriata, per via di una lezione su Storia della Magia in cui si era parlato dell’importanza di avere dei nomi uguali a quelli di maghi che hanno fatto la Storia del Mondo.
Ricordò tutto Al, come James si era pavoneggiato dicendo di avere due grandi nomi importanti, maghi che avevano sfidato VOLDEMORT, che avevano partecipato alla grande guerra, allora poi si era arrivati a ridacchiare sul fatto che sia Lily sia James portavano entrambi i nomi dei genitori di Harry.

“Siete così tanto fieri di portare i nomi di una coppia che stava insieme? Non è che magari ora vi mettete anche a pastrugnarvi in pubblico per dare spettacolo?? Dovesse succedere, avvisate, almeno scappo prima che mi venga da vomitare!”
Avevano tutti guardato Al che aveva fatto un sorrisino diabolico e poi aveva ricambiato il gestaccio che gli aveva fatto James, andandosene via dall'aula.
Ma James ancora una volta gli venne dietro.
Al era andato in bagno, James cercò di seguirlo e Al cercò di chiudergli la porta in faccia, cercando il possibile di sbatterlo fuori.

“VATTENE. DEVI SEMPRE INSEGUIRMI, COSA HO FATTO DI MALE PER AVERE UNA PIAGA COME TE!”
“Me lo chiedo sempre anche io di te. Ora mi dirai cosa abbiamo detto di male per meritarci un simile veleno. Almeno se non vuoi chiedere scusa a me, fallo a Lily. Lei ci è rimasta male del tuo atteggiamento.”
Al si mise a ridere.
“Sei venuto qua per lei? Ma certo, dovevo immaginarlo. Sempre tutto per Lily, non è vero?”

James lo fissò basito.
“Ma qual è il tuo problema?”
“Io? Io non ho nessun problema!! Siete voi che vi montate la testa, quanto vi esaltate perché avete i nomi della COPPIA PERFETTA per antonomasia! La vostra presunzione mi da il voltastomaco!”
Per un attimo James sembrò li li per decidere di dargli un pugno o andarsene, ma poi un sorriso da schiaffi aleggiò sul suo volto.

“Oh cavolo..Al potevi dirmelo subito..”
“C-che cosa?”
“Tu sei..sei..GELOSO!!”
“CHE COSA?? SEI..SEI UN IDIOTA!”

“Dai ti capisco, ti sei sentito escluso, ma non devi! Anche se i nostri nomi sono un’alchimia magica per eccellenza, non potrei mai scordare mio fratello..volevi sentirti anche tu al centro della scena, non è vero? Ma noi ti consideriamo già.hai il nome di due dei presidi più….”
“IDIOTA, NON CAPISCI NIENTE!!!”

La rabbia e l’umiliazione diedero ad Albus una forza sorprendente ed ecco che riuscì praticamente a colpire James con la porta e guadagnar tempo in modo da riuscire a correre per il bagno e chiudersi in una delle toilette.
“M-maledetto pazzo..” disse James tenendosi la guancia ed entrando.
“AL. TORNA SUBITO QUI E CHIEDIMI SCUSA. SE MI COSTRINGI A VENIRE A PRENDERTI,SARà PEGGIO PER TE!” ma poi si bloccò.
 
“Al?? Che diavolo fai? Stai..piangendo?? Al! Apri questa porta!! Al. TI PREGO.” sussurrò poi.
 
 
 
Mi sento morire.

Voglio scomparire. Diventare una macchia di vuoto nell’Universo, nel cosmo.
James ha scoperto proprio quello che temevo avrebbe scoperto! Sì, sono geloso.
Lo vorrei gridare all’infinito, oltre l’universo.

Sono geloso, perché James era il ragazzo che era pazzo di Lily Evans a scuola e il fatto che Jamie porta uno dei due nomi di uno che era pazzo d’amore per una ragazza che aveva lo stesso nome di mia sorella mi fa infiammare, mi fa bruciare dalla gelosia! Loro hanno un’alchimia che io non potrò mai SOGNARE di avere con lui..Jamie stravede per lei..che illuso che sono..Jamie non mi ricambierà mai e poi se anche decidesse di andare oltre l’incesto, perché dovrebbe desiderare una nullità come me, un MASCHIO? Gli farei più schifo dello schifo ma va tutto bene, almeno che non devo sorbirmi questa umiliazione a scuola, no, questo è insopportabile, loro che si vantano davanti a tutta la classe della loro unione..e poi quando mi ha detto che sono GELOSO..mi sono sentito la faccia infiammare..voglio morire..lui ora sa..SA.
 
 
“Al, avanti, apri questa porta..giuro che non ti faccio niente..potrei anche, oh, cazzo, Al, se mi apri, ti permetto anche di abbracciarmi! E di chiedermi scusa, va bene così??”

Al riconosceva in quella richiesta assurda, una richiesta di perdono, conosceva ormai troppo bene suo fratello, ma non era abbastanza e allora cominciò a singhiozzare.

Non capisci niente..non capisci perché papà vi ha dato i nomi di due persone che lui amava più di ogni altro..non capisci che può farmi soffrire a me, il fatto che lui abbia dato invece A ME, il nome di una persona che lui ha odiato a morte quando ha compreso che lo ha solo usato per sei anni? E che porto il nome dell’uomo che se fosse riuscito a conquistare sua madre, lui non sarebbe neanche nato? “
“AlBUS!!”
È scosso, lo so, ma me ne strafrego e vado avanti.

“Porto il nome di un uomo che lui ha odiato per sette anni!! è facile per voi..siete fieri dei vostri nomi..papà ha dato a voi dei nomi di persone che amava, a me invece quella di un uomo che odiava, forse due! E infatti proprio per questo non faccio che essere una delusione per lui. Non sono io a chiamarmi James, in fondo, il nome del padre che tanto amava.” mettere in mezzo due morti pur di non far capire a mio fratello che sono geloso di lui, mi fa ribrezzo. Non è tutto falso quello che dico ma mi faccio schifo comunque. Con quale coraggio potrò ancora guardarmi allo specchio? Non c'è dunque limite a quanto in basso si può scendere per conservare un minimo di dignità? Non c'è limite all'inferno sulla terra?

“Al..apri la porta..non mi piace parlare a una porta chiusa.” Disse dolcemente e qualcosa nel tono di James lo convinse ad aprire.
 
“Jamie..”
“Sei uno stupido, lo sai?”
Abbasso lo sguardo, mi vergogno un po'.

“Sei uno stupido perché papà non amava da impazzire James, anzi, l’ha odiato quando ha saputo quello che ha fatto a Piton. Ne è rimasto deluso, ma poi lui..l’ha perdonato, perché ha capito che le persone cambiano e a volte in meglio. Ha odiato anche Sirius perché credeva avesse ammazzato James, ma poi l’ha amato..ha odiato Piton perché lui l’ha odiato a sua volta e gli è costato tanto, tanto tanto, cambiare idea su di lui, ammettere di essersi sbagliato alla fine, papà che si è sempre vantato di non sbagliarsi mai.”

Non riesco  resistere, mi getto tra le sue braccia.
“Ha odiato Silente, perché credeva che non gli volesse bene, che non gliene ha mai voluto..ma si sbagliava.”
Lascio che mi accarezzi i capelli. Sembro un bambino piccolo, ma non importa, avrò tempo di vergognarmi dopo.

“Così come ti sbagli su di me…è vero, forse a volte ti odio..non lo negherò..ma ti voglio anche tanto bene.” mi asciuga una lacrima.
“N-non dovresti odiarmi..sono tuo fratello..”
“Forse è proprio questo.”
“Cosa??”

“Forse a volte odio che tu lo sia. Il fatto che tu sia mio fratello..crea in me un’aspettativa..che tu sappia riconoscere sempre e comunque quello che ho nel cuore..come se fosse una cosa dovuta, ma io a volte ci ho sperato..altre volte invece ne sono stato terrorizzato dall’idea che tu potessi riuscirci..nessuno dovrebbe avere questo potere,..sapere cosa si agita nel cuore di un uomo.”
Mi da un bacio sulla fronte e io vorrei davvero morire.

Perché gli ho mentito, insomma, è stata una bugia  a metà, non è stato per quello che io me la sono presa tanto.
“Jamie..questa scenata che ho fatto..io..”
“Non dirlo. Non voglio saperlo.”
Lo guardo terrorizzato. Che abbia capito?

“Non voglio sapere se quello che mi hai detto è la verità, se è tutto qui o è solo il preludio ad altre tempeste che ti porti dentro. Credo che preferirei..non sapere. Per adesso.”
“Ma..ma..perché?”
Jamie sorride ed è un sorriso dolcissimo.

“Forse perché anche se faccio tanto il gradasso, a volte sono terrorizzato anch’io..quello che abbiamo condiviso è stato di un livello di intimità tale che non avevamo mai toccato prima per due fratelli come noi, sempre distanti, abbiamo solo tu tredici e io quattordici anni, non chiediamo troppo al destino, per ora.”
“Va bene..Jamie..d’accordo..” lo stringo a me,teneramente come se qualcuno potesse portarmelo via.

Ringrazio che non c’è nessuno a vederci in questo momento. Neanche Lily.
“Come sei sdolcinato, fratellino. Quasi non ti riconosco. In momenti come questo penso che hai sbagliato smistamento.”
“Cretino!” gli dico dandogli un pugno sul braccio.
“Ahio.” Grida ma ride. “Adesso si che ti riconosco.”
 
 
 
“Credo sia questo.” disse Al convinto.

Lily fece una smorfia scettica ma non disse niente, pensierosa.
“OIh, insomma, non credi mai a niente!” disse Al.
“No no…proviamo..”
La candela stavolta si spense proprio.

“Ok, ammetto che stavolta ero dubbiosa..ma niente da fare. Sono emozioni intensissime, le riconosco, ma ancora non ci siamo, sulla strada buona, però..lo conferma la candela.”
“Ma si è spenta!” protestò Al.
“Appunto, mio sagace fratello, significa che siamo vicini alla verità!”

 
  Scorpius

Ho 15 anni e finalmente la mia prima esperienza con l’amore.
Scelsi un ragazzo. Si chiamava Damian ed era bello, con quei capelli neri e lisci, mi ricordava tanto mio fratello, anche se aveva gli occhi verdi. Mi girava intorno da un po', un Corvonero.
Era gentile, sfacciato, ma non strafottente come James, quindi mi metteva meno in soggezione di lui.
 Sapevo di piacergli. Continuava a chiedermi di studiare insieme in biblioteca. Mi diceva che ero il più bravo del mio corso in incantesimi, che mi stimava, che avrebbe voluto che lo andassi a trovare.
Scoprii una certa tensione in me, avevo solo 15 anni, non sapevo ancora cosa fosse il sesso e cosa significasse, ma..dentro di me mi ritrovai a scoprire il desiderio.
Forse davvero in fin dei conti l’attrazione che sentivo di avere per mio fratello, era una specie di capriccio se bastava così poco per annullarla.
Poi lo vidi passare con due ragazze al fianco aggrappate a lui che ridevano a qualcosa di divertente detto da lui.
Sentii lo stomaco in fiamme come in seguito a una brutta infiammazione.
L’amore fa soffrire, pensai, è una lunga e triste agonia.
Svanite le farfalle, che cosa rimane?
 
 
Baciarlo è quasi troppo semplice. Rimaniamo da soli in biblioteca, solo io e lui e io lo trattengo per un braccio.
“Che c’è? Devi dirmi qualcosa?”
Un sorriso timido.
“Sì. Questo.”
Lo bacio. Un bacio lieve, accennato. Lui mi guarda, imbarazzato.
“Oh cavolo..” dice lui e io mi sento quasi morire.
Vorrei chiedergli scusa, vorrei dirgli di dimenticare tutto, ma..
Lui mi prende e mi bacia.
Stavolta il bacio è più marcato, ma meno intenso comunque di quello che mi ero immaginato.
Apro la bocca, cerco di forzare un minimo di attrazione, di sentimento, alla fine qualcosa sento, funziona.
“Sai, pensavo che non l’avresti più fatto..ero convinto di non piacerti.”
Usciamo dalla biblioteca, anche se trasalisco, sentendo il rumore di qualcosa che cade, qualche libro, mi guardo intorno, non c’è nessuno. Gli studenti che studiano fanno sempre un mucchio di rumore.
Torniamo ai nostri dormitori in silenzio, non ci teniamo neanche per mano.
 
 
È solo quando le nostre strade si dividono, che realizzo che una lacrima mi sta scendendo da un occhio.
Cazzo.
Era questa dunque la sensazione che ho sentito, durante il mio PRIMO BACIO? L’urgenza di piangere?
Mi sento sprofondare ma continuo a camminare, incurante, lessi da qualche parte, che bisogna procedere comunque, nonostante come ci si sente, come da copione. (L'acchiappasogni - Stephen King )
Fino a quando qualcuno non mi afferra per un braccio.
 
“SCORPIUS?”
“Pensavi fossi qualcun altro? O forse lo speravi?”
Sbatto gli occhi e mi scosto da lui. Ci mancava solo lui e la sua capacità di leggermi dentro.
“Tieni questo! Asciugati.”
“Cosa?? NO.” respingo il fazzoletto che mi offre. “Usalo te. Io non ne ho bisogno. “
“Sei in lacrime.”
“Cosa? Non essere ridicolo.” Mi sento sull’orlo di una crisi di nervi, in quanti altri si sono accorti che sono così? Se ne sarà accorto anche Damian? Oddio, no.
Scorpius mi guarda con un’occhiata penetrante.
“Vieni con me.”
 
Mi spinge in un’aula vuota e mi scruta.
“Tu non stai bene, Al.”
“Cosa?? Ma che stai dicendo?? Guarda che..che ti sbagli, io sto benissimo!! Questo..non è niente. Una allergia che io..”
“Basta con le balle!! Ascolta, io non ne so molto di questione di baci, ma sono abbastanza certo che non si piange dopo che baci qualcuno per la prima volta! A meno che…non era quello che volevi, o a meno che il bacio non faccia così tanto schifo!”
Avvampo, sento tutta la mia faccia scaldarsi e cerco di fuggire via.
“Alohomora!” disse lui.
“Oh, seriamente? Come se non potessi scardinarla, se volessi!”
“Certo che puoi, ma non lo farai. Parla con me, Al!”
“Non c’è niente di cui parlare. Ascolta, Scorpius, io non so cosa tu abbia visto, ma..” mi spettino i capelli.
“Ti ho visto baciarti con Damian Scorne. In biblioteca.”
Mi accascio alla sedia.
“Maledizione, ero convinto non ci fosse nessuno, li.”
Pausa.
Scorpius sembra prendere una decisione.
“Non sono l’unico ad averti visto li, Al.”
Non ho il coraggio di guardarlo, quindi guardo un punto dell’angolo della stanza, lontano.
“Jamie.” Risponde lui per me,
Chiudo gli occhi e poi me li copro con le mani.
 
“Era lui allora che ha fatto quel rumore.”
“Già. Ha fatto cadere tutti i libri che aveva in braccio. Beh, se volevi scioccarlo ci sei riuscito.”
“La mia vita sentimentale non è affar suo.”
“Al, che cosa succede davvero tra voi due? È da parecchio che sembra che il vostro rapporto..sia peggiorato..non siete mai andati poi molto d’accordo ma ultimamente..sembrate più lontani che mai..”
“Beh, niente di particolare..ognuno si fa la sua vita..lui ha tante ragazze che..gli fanno la corte..è sempre circondato da qualche oca che gli si sta aggrappato..”
Sorride.
“Sì, è stato sempre un po' farfallone. A te disturba? È per questo che hai baciato quello? Per fargli vedere che anche tu..”
“HO BACIATO DAMIAN PERCHÈ MI ANDAVA DI FARLO! SONO STUFO CHE OGNI COSA CHE FACCIO DEBBA ESSERE COLPA DI JAMIE! HO ANCHE IO UNA VITA, UNA PERSONALITÀ ! CAPITO!”
Silenzio.
HO DIRITTO ANCHE IO DI FARMI QUALCUNO O LUI È L’UNICO PER CASO??”
“Sai, Al, è strano che tu dica che non tutto gira attorno a tuo fratello, perché a me..sembra vero il contrario..o osi perfino negare che ultimamente per te non esisto neanche più io?”
Impallidisco. Quello che dice mi fa più male di quello che pensavo.
“Ma cosa stai dicendo..certo che esisti..sei il mio migliore amico!!”
“Ma non sembra, sai!!” sbotta lui. “Te lo dico chiaramente, Al! Ultimamente la tua vita sembra un grande gigantesco teen drama e io, scusami se te lo dico, non ho nessuna parte in questo teen, se questo fosse un teen drama, io non esisterei.”
“Questo non è assolutamente…”
“Ma dai! Perché non mi ricordi allora l’ultima volta che siamo andati in un’aula insieme? O l’ultima volta che mi hai confidato la cosa che ti ha fatto soffrire? O che ti sei lamentato con me per l’ultima verifica che ci ha dato il prof?”
Rimango zitto, sento ancora qualcosa dentro di me. Il peso della vergogna.
“Cazzo, non sapevo neanche che uscivi con Damian! Mi avevi solo accennato che ti piacevano i ragazzi ma non che volessi uscire con uno di loro. Ti ho semplicemente VISTO..e ora sono qui a farti una sceneggiata come se fossi una comparsa qualunque in questo psicodramma, non il tuo migliore amico, a cui un tempo dicevi tutto!”
“Io…”
“Non parli più con me! Ti ho detto in faccia che hai pianto durante un bacio ma tu, tu non hai negato, non ti giustifichi, non hai fiducia in me.”
“Perdonami.” Sbotto alla fine. “Hai ragione, hai ragione su tutto, ma sono stato così male in questi tempi..non era mia intenzione allontanarti, è solo che io..hai ragione, ho pianto. Io..non lo controllo..”
“Va  bene, va bene, adesso vieni qui.”
Allarga le braccia e io rimango così sconvolto dal suo perdono così veloce che mi sbrigo ad accogliere il suo invito prima che ci ripensi.


“Perdonami..sei il mio migliore amico e io non avevo intenzione di..trattarti male o di allontanarti!
“Lo so, Al, lo so, ma mi hai spaventato a morte in questi mesi..”
“Addirittura? Non pensavo di fare così paura..”
“No? Sei sempre con lo sguardo perso nel vuoto, apatico, e ora ti becco a baciare un ragazzo e a piangere subito dopo. Che succede, Al? Quel ragazzo ti da problemi? È un tipo già impegnato? Parla con me. Lo sai che per me non fa alcuna differenza che a te piacciano i ragazzi.”
Tiro un sospiro.
“Ho pianto perché...stavo pensando ad un'altra persona...”
Scorpius sospira ma non sembra sorpreso.
“L’avevi capito?”
“Non posso dire di non averlo sospettato ma volevo sentirlo da te. Chi è?”
Rifuggo il suo sguardo.
Cerco il modo di parlare ma non ci riesco.
“Cazzo, l’unico in grado di farti stare così a pezzi è tuo fratello, ma non può essere per forza di cose lui, quindi chi cazzo può essere?”
Lo guardo sbarrando gli occhi, lui se ne accorge.
“Cazzo, è davvero lui? Che ti ha detto per farti stare così? Non vuole che tu frequenti i ragazzi? Ha qualcosa in contrario con lui? Al, aspetta!”
Sciolgo subito l’incantesimo, ma lui fa per bloccarmi.
“Al, non costringermi ad andare da lui a schiantarlo.”
“Non oseresti…”
“Allora parla chiaro. Lui cosa ti ha detto?”
“Niente! Non lo sa nemmeno, almeno fino ad adesso. Cazzo, ha visto il bacio..io..”
“Al, stop! Smettila di essere così spaventato, è tuo fratello ma non ha diritto sulla tua vita, se a lui non garberà che baci un ragazzo, chissenefrega, se ne farà una ragione.”
Sospiro.
“Sì, forse hai ragione..Scorpius, perdonami se ti ho fatto preoccupare..e ti giuro che non ti allontanerò più, mai più.”
Lo abbraccio.
“Sarà meglio per te, testa di legna.” Mi dice.
 
 
 
 
*
Prosegue così, anche se nascosta, la mia relazione con Damian, ci baciamo quando sappiamo che non siamo visti, un po' dappertutto all’interno del castello. Vedo le occhiate di mio fratello. disgustate, nei corridoi quando siamo vicini, ma le ignoro.
Lui quando mi passa vicino, mi spintona.
“Ops! Scusa, ti ho fatto cadere,. Ho interrotto la passeggiata romantica dei piccioncini.”
“Via dalla mia strada, colombelle.”
“Sai, mi chiedo chi dei due faccia la parte della femmina, tra voi due, io parteggio per Al.”
 
Un giorno, lo affronto, tirandolo fuori da un’aula e spingendolo in bagno.
“Che irruenza, Al. È la stessa irruenza che usi in camera da letto?”
“Adesso ascoltami bene, sono stanco delle tue prese in giro. Non mi importa se ce l’hai con me perché hai scoperto che mi piacciono i ragazzi, ma non..”
“Non dire un’altra parola! Se hai intenzione di parlare con me di questa..porcheria..fai bene a risparmiare il fiato!”
Tiro su con il naso.
“E quindi..oltre che spaccone, arrogante e bullo, sei pure omofobo!”
Un pugno si schianta sul muro facendomi arretrare.
“Non ti azzardare..ho sempre rispettato tutti, ma c’è una cosa che non rispetterò mai. E sono i codardi. Sono dovuto venire a scoprire per caso che a mio fratello piace il cazzo. Ma non ti vergogni della tua vigliaccheria?”
Ridacchio e rischio seriamente di prendermi una sberla da lui.
“Ho fatto bene a non dirtelo, se queste sono le reazioni. E poi a te che te ne frega eh? Io non vengo a farti la morale per quante sciacquette ti scopi.”
James ridacchia.
“Credi di essere migliore di me? Almeno io sono questo, alla luce del sole...non mi nascondo come fai tu, tu invece…il santo, l’angioletto..quanti altri scheletri hai nell'armadio, Al? Questo è solo il primo, ce ne sono altri?”
“A te non ne deve fregare niente. VIA DALLA MIA STRADA.” dico spintonandolo e fuggendolo via, sentendo la sua risata.
 
 
 

La rissa di James e Damian

 Qualche sera dopo, Damian aveva insistito per vederci in biblioteca, mi stava parlando a bassa voce, mentre ero appoggiato a un muro.
Io lo stavo supplicando di andare via.
“Damian..per favore..c’è mio fratello..ti sta guardando..”
“Lascia che guardi..non preoccuparti..”
“Non ce la faccio.”
“Perché non andate a farle in bagno le vostre porcherie? Qui c’è gente che vuole studiare e non assistere a un porno amatoriale.” La voce di mio fratello mi stordisce e tutti ci guardano.
Che vergogna!
Ma io l’avevo detto a Damian che era una pessima idea venire qui.
Esplodo e gli vado sotto, faccia faccia.
 
“Hai finito di fare il cretino e infastidire tutti con le tue battute del cazzo? Non fanno neanche ridere.”
“Ma davvero? A me risulta invece che sono MOLTO divertente, certo magari meglio io che faccio ridere, che tu che fai piangere con i tuoi patetici approcci da quinta elementare?”
Avvampo. La vergogna mi sale fino alle guance.
“Stavamo solo PARLANDO. Non sono tutti depravati come te, lo sai?”
“Lo so, qui superare la mia bravura è difficile.” Si volta verso il mio amico a distanza. “Riesce almeno a farti eccitare, quando ti bacia? O non è capace di fare neanche quello, quella mezza sega?”
Lo guardo stupefatto. Chi si guarda intorno, chi ride.
“Sei un idiota, ora mi hai stanc..-“ ma mio fratello guarda un punto davanti di me, e si illumina.
 
“Oh, mezza sega ha deciso di farsi vedere, finalmente. Come va?"
“Prima che arrivassi tu a rompere, molto meglio. Hai finito di infastidire Al?”
James fa un gesto teatrale con le mani.
“Ma io sono qui. Mi risulta che questo è un luogo pubblico e con tutto lo spazio che c’è, a quanto pare mio fratello non riesce proprio a trovarne uno più appartato, magari non ci tiene poi così tanto a restare in intimità con te, può essere che non lo ecciti ABBASTANZA “ disse con un ghigno crudele.
Sprofondo sempre di più, guardo Damian con un’occhiata di scuse.
“Non ascoltarlo, Damian. Tu smettila e pensa alle tue troie invece di guardare cosa faccio io.”
James sembra illuminarsi a quella mia sparata.
“Ohhh ti piacerebbe vero, essere eccitante come me, Al? Puoi solo sognarlo.”
Ora mi sento davvero come se fossi nelle sabbie mobili.
Damian gli va di nuovo davanti.
“Si può sapere quale è il tuo problema? Sei un omofobo per caso?”
“Omofobo? Ma non farmi ridere. Solo perché non mi piace vedere mio fratello che si pastrugna una mezza sega come te, e finge pure che riesci ad eccitarlo?”
“ADESSO BASTA.” Grido io. “Damian, aspettarmi fuori, nella sala comune di Serpeverde.“
“Non ti lascio solo con questo.”
James scoppia a ridere.
“Questo è mio fratello.” gli ricordo io. “E so come gestirlo, va, per favore. Non diamo spettacolo.”
Damian mi accontenta a malincuore, glielo vedo nello sguardo, poi quando se ne va guardo James esasperato.
 
“Senti, non voglio litigare con te, voglio solo essere lasciato in pace..è chiedere troppo? Dici che non sei omofobo ma..”
“Non riesco a credere che ti piaccia uno così.”
Lo guardo allibito.
“Come fai a sapere i tipi che piacciono a me?”
“Non lo so, ma sono di certo sicuro che uno così..non può eccitare nessuno.”
“Questa che hai detto è una gran fesseria..Damian è bello, bellissimo..oh, ma perché diavolo sto facendo questo discorso con te. È folle.”
James ridacchia e fa per venirmi più vicino.
Arretro, deglutendo. Cosa vuole fare?


“Non – ti – eccita.”
“Non mi fai il lavaggio del cervello, Jamie. Lo so che prendermi in giro ti diverte un mucchio ma stavolta stai proprio toppando.”
“Ascoltami, ora sto parlando seriamente..questo tuo tentativo..puerile..di scoprire la sessualità..lo capisco sai..ma lui non è il tipo giusto..non ti piace nemmeno..”
Rido.
“È folle! Come fai a dirlo?”

“Ti ho GUARDATO, AL.” E un brivido mi viene fuori a quella cosa. Quando mi ha guardato?
“Perché io ti osservo, anche se tu pensi di no. So come sei fatto..e..so che..i tipi come lui non possono piacerti. Sai da un lato mi delude che la tua prima esperienza gay, deve essere con un tipo così scialbo, uno così non è capace di eccitare nessuno..te l’ha mai fatto avere almeno un vero orgasmo?”

“J-Jamie..ma che stai dicendo..non ti rispondo..sei impazzito..”
Il muro cozza contro di me, mi sento in trappola.
Lui si avvicina sempre di più.
“Siccome mi sento BUONO, mi va di darti qualche CONSIGLIO, che puoi girare a lui, quando ti sentirai morire dalla noia, con lui,.”

Mi è quasi appiccicato, non riesco nemmeno a mandarlo via. La mia salivazione è a zero. Dio ti prego fa che non si accorga che mi è venuto duro solo a vederlo così vicino a me.
Si avvicina al mio orecchio.

“Puoi dirgli di sussurrarti sconcezze all’orecchio, con fare sensuale, e poi di leccartelo.”
James lo fa, mi da un assaggio della sua lingua nell’orecchio e gemo in un modo che spero scambi per sorpresa.

“FAI SCHIFO.” Dico, spingendolo via, sperando di togliermelo di torno, lui sorride ma non si scompone. Ma come fa? Mi ha solo sfiorato e mi tremano le gambe.

“Poi regola numero due. Non è necessario spogliarsi, basta creare il giusto attrito e la giusta anticipazione! Non è necessario fare sesso per godere, Perché è l’attesa di quel che sarà..essa stessa il SESSO. ” Fa infatti per posare le mani sui miei fianchi e io perdo il respiro.
HA RAGIONE!

"Ma non mi illudo che uno come lui sappia cosa sia la PASSIONE."Si mette più vicino a me, i suoi jeans appiccicati ai miei, appena un movimento, mi sfiora a malapena, ma non so se è la soggezione o no, ma io brucio come se stesse facendo l’amore con me. poi appiccica il suo petto contro il mio, le sue gambe mi sfiorano appena, ma le nostre virilità neanche si toccano, e quanto vorrei che invece succedesse.
“Allontanati da lui, sporco pervertito.”
 
La voce di Damian! Non se n’era andato come speravo, e in questo momento vorrei proprio ucciderlo.
James alza gli occhi al cielo e lo fronteggia.
“Ecco perché mi hai mandato via allora. Per potergli mettere le mani addosso? Ma che razza di porco pervertito sei? Al, vieni qui.”
Non mi muovo. Se non lo uccide James, giuro che lo faccio io.
“Sì, Al! Vai dal tuo padroncino, bau bau! Senti, idiota, sono tante cose,ma dell’incestuoso non me l‘ha mai dato nessuno e non me lo faccio dare da un idiota come te. Stavo solo dando dei consigli al mio innocuo fratellino su come deve consigliarti per farlo eccitare! Perché perdonami ma se continui su questa strada, si stancherà presto di te, se non si è già stancato.”
“Certo! E ho bisogno di te, non è vero? Beh di certo per esperienza ne hai alle spalle, anche con i maschi! Ti soprannominano o no la puttana della scuola?”
James una furia rovente, mi guarda terrorizzato, mentre le parole "puttana della scuola" mi rimbombano nel cervello. Dunque James è bisessuale come me? Non so se voglio uccidere lui o Damian perchè ha pensato non dovessi saperlo.
“Jamie..” dico io, stupito.
“Non te l’ha detto eh? Si fa chiamare il DIO del sesso quest’arrogante, e poi pretende di fare la morale agli altri.”
“Ti piacerebbe essere come sono me, vero? Chissà quanto sei invidioso, e quanto ti gasi di esserti preso mio fratello, non ti montare la testa, lui sta solo facendo della beneficienza a venire a letto con te, certo sempre se sei riuscito a portartelo a letto. Ne dubito fortemente. Ci sei andato , Al?”
Dovrei dire di no, con tutte le mie forze, essere sincero, ma il mostro dentro di me non mi ascolta.
Il mostro continua a ripetermi alle orecchie con quanto schifo avesse detto la parola incestuoso, come un insulto. Il pensiero che attraversa ogni mia notte, come un sogno, impossibile ma bellissimo, che non mi fa dormire la notte e lui invece prova SCHIFO.
“Sì.” Dico con furia soddisfazione. “E sapessi quanto ho goduto. Magari Damian a parole non ci sa fare molto bene, ma in quanto a usare la LINGUA..oh quanto è bravo..”
SCIAFF.

Lo schiaffo è così forte che mi fa crollare a terra contro la libreria assieme ai libri che c'erano sopra.
Ancora prima di girarmi, sento un rumore di colluttazione.
Damian gli è saltato addosso e ora i due si stanno prendendo a pugni.
 
Quando arrivano a dividerli, l’odio di mio fratello è glaciale e mi prende per le spalle.
Fai schifo, Al. Fai schifo. Questa è l’ultima volta che faccio a botte per una schifezza come te, hai capito? Fatti sbattere pure da mezzi uomini così, perché è quello che sei tu. Un mezzo uomo.”
Gli do una spinta e riesco a uscire a perdifiato per il corridoio ma sento comunque l’ultima cosa che mi urla dietro.
“QUESTA è L’ULTIMA CHE MI FAI, HAI CAPITO AL? PER ME SEI MOORTO. MORTO!”
 
 
 
Mi chiudo in bagno disperato, il casino che è successo in libreria mi soffoca a tal punto che rimango senza fiato.
Cosa era quello che era appena successo?
James era forse geloso?
No, non può essere, lui mi odia e quando Damian lo ha accusato di volerci provare con me…lui..ha fatto una faccia disgustata.
Oh, quanto vorrei che Damian non lo avesse fermato, che non ci avesse spiati.
Quella di James era chiaramente una provocazione ma..cosa sarebbe successo se non fossimo stati interrotti?
Provo  a immaginarmi la scena.

James si mette di più addosso a me, aderisce con il suo corpo contro il mio, mandandomi scariche elettrostatiche direttamente al cervello e in un altro posto che non oso dire.
Con il suo bacino, si muove sensualmente contro di me e mi dice:
“Ti piace, Al? Sei eccitato? Oddio, Al, sei così duro! Scommetto che quella mezza sega non te lo fa venire così duro in pochi secondi..”
“NO.” ansimo io, reclinando la testa all’indietro.
“Dio..come sei bello..voglio toccarti.”
Mi guarda come a chiedermi il permesso, io gli poso le mani sul mio membro e lui sorrise,.
“Guarda il verginello, mmm..sei così insoddisfatto..il tuo ragazzo non ci sa proprio fare ma adesso ci penso io..”
Mi mette una mano in mezzo alle mutande e mi accarezza sensuale.
“Così duro per me, Al..ci voleva tanto per ammetterlo? Lasciati andare, io sono qui..lasciati andare pensando che sono qui io a farti questo, a farti godere..”
“Jam..”
“Quanto lo volevi, Al? Mh? Quanto MI volevi?”
Mi lecca di nuovo l’orecchio e io mi aggrappo alla sua schiena.
“JAMES!”
 
“Ahhhh….ahhhh…” sono vicino, così vicino.
Scoppio in un orgasmo silenzioso nella cabina del bagno, per non farmi sentire.
Eppure nella mia immaginazione non lascio andare l’allucinazione. Non voglio.
Mi accascio al pavimento.
Sto immaginando di dirgli:
Voglio farlo con te. Adesso.
“Cazzo, fratellino..non ti facevo così insaziabile..e sia, io non mi tiro certo indietro.”
Si slaccia i pantaloni ma mi dice:
“Aspetta..non è che l’hai fatto anche con lui, vero?”
Scuoto la testa con un sorriso e lo bacio.
Lui geme nel mio bacio e mi accarezza i capelli.
Mi dice che mi ama.
Con il cuore che scoppia di felicità, mi abbasso sul suo membro, glielo prendo in bocca e gioco stuzzicandolo con la lingua, uscendo e tornando dentro a ripetizione.
“Oddio, basta..mi..fai morire…”
Esplode in un orgasmo violento, un po' del suo liquido mi va in bocca, altro addosso sul collo.
Lui mi ripulisce con la sua maglia, gli dico di no, che è rischioso ma lui mi bacia.
“Per il mio fratellino farei di tutto, soprattutto dopo quello che hai fatto.”
Non mi sono mai sentito tanto felice in vita mia.
 
 
Ma è tutta una fantasia e io piangente e disperato, esco dal bagno.
 


È la mia maglia quella che indossi?

 

Io e Damian ci siamo lasciati, l’incidente con la rissa con James ha lasciato dei solchi su di noi. Lui mi ha accusato di essere la puttana di mio fratello, intendeva che mi faccio sottomettere da lui, io mi sono morso la lingua per non dire che avrei tanto desiderato che le sue parole fossero vere e che avrei voluto mi sottomettesse di più di come fa attualmente ma in un altro senso. Ma anche se non sembra, ho una dignità, e quindi abbiamo litigato , a dire la verità quello che mi ha fatto scattare definitivamente è che non sopportavo le cattiverie che dicesse di lui. Era sempre mio fratello in fondo anche se stronzo e non doveva permettersi.
Io e James abbiamo smesso di parlarci, ma non mi ricordavo più quasi che la squadra Grifondoro contro Serpeverde era vicina, così una settimana dopo, mentre mi dirigevo alla mia sala comune, sento James sghignazzare con gli altri suoi amichetti.
“Corri e vai a dormire presto, ora che non c’è più il tuo moro dagli occhi blu a farti perdere il sonno, puoi farti il riposino così ti straccerò meglio, domani. “
Ridono, ma io non ho la forza di arrabbiarmi, stavolta.
“Beh, non dici niente?” mi sfida lui.
“Non ne ho voglia. “ dico sorpassandolo.
Lui neanche a dirlo, mi attacca al muro.
“Lasciami andare, James, non ho voglia oggi.” E arrossisco rendendomi conto subito del doppiosenso.
“Non intendevo..” tossisco, James sembra imbarazzato come me, ma si riprende subito.
“Certo, un lussurioso come te…ti hanno scaricato le batterie, eh?”
Sbuffo.
“James, sei noioso, te ne rendi conto vero?”
“Comunque dov’è la mezza sega con cui stai? Viaggia con la scorta eh? Troppo terrorizzato dal nostro ultimo incontro? Ha paura di prenderle ancora eh?”
Continua a ridere, poi si blocca.
“Beh, che c’è?”
“Io e Damian ci siamo lasciati!”
Riesco a stordirlo per un po', prima che dica:
“Beh, era ora! Se vuoi il mio parere secondo me è durata anche troppo! Ci avevo capito bene che era un coniglio.  Ma che fai..piangi per QUELLO Li?”
James sembra di nuovo furibondo.
Gli grido addosso.
“Non è per lui che piango, sciocco cretino! E adesso vattene!”
Lui sembra come se lo avesse colpito un fulmine, forse si sente un po' in colpa o forse no, ma si riprende subito.
“Mi sembrava di averti già detto che nessun uomo vale le tue lacrime.”
“Ma a te che te ne frega..tanto hai detto che sono morto per te, no? Quindi Addio!”
James mi ferma per un braccio e lo sento sfiorare il mio collo con un dito, facendomi rabbrividire.
Mi strattona, quasi subito, facendomi urlare.
“JAMES, CHE VUOI, VAT…”
È la mia maglia quella che indossi?”

Sprofondo mille leghe sotto i mari.
Mi ha scoperto. Mi ha scoperto e io sono fottuto. Ma non posso dirgli che dopo la fantasia in bagno sono corso il giorno dopo a rubargliela, rischiando anche di farmi scoprire dai suoi compagni.
“N-non è più tua..da un pezzo..tu..l’avevi data a me, non ricordi? Poi te la sei ripresa, ma era comunque mia!”

"Temo di non ricordare nulla del genere!" Mio fratello ovviamente non si lascia incantare. “Te l’ho data o te la sei presa?”
Impallidisco. Non rispondo.

“Quello che vuoi te, sei capace di prenderlo senza chiederlo, eh?”
“Ma..che vuoi dire con questo..se proprio ci tieni.”
“No, lascia stare.” Mi blocca il polso per impedirmi di toglierla. “Solo che stavo pensando…è davvero buffo che dici di odiarmi,ma corri a rubarmi vestiti che hanno ancora il mio profumo addosso.”
Mi lascia il polso lentamente, poi se ne va via.
Non l’ho mai odiato così tanto.
Né l’ho mai amato così tanto disperatamente.
 
 
 
 
 
*
Il giorno dopo, il giorno della partita, non riesco a levargli lo sguardo di dosso.
Devo cercare il boccino ,ma è più forte di me, ho gli occhi incollati ai suoi.
Lui mi guarda, sembra dirmi qualcosa con lo sguardo.
Che cosa vuoi dirmi, Jamie? Parlami.
Ma che sto facendo. Devo giocare- La partita. Il boccino.
Quando realizzo che un bolide mi sta venendo addosso, è già troppo tardi.
E James si è lanciato davanti a me, per impedirgli di colpirmi.
Si schianta al suolo, davanti ai miei occhi che rimango agghiacciato con un grido muto a fare da cornice.
Jamie. Oddio. Che cosa hai fatto.
 

James nell'infermeria

Al non si è mai sentito tanto imbarazzato in vita sua. Dover ripercorrere quei ricordi, nascondendo alla sua stessa sorella i dettagli più scabrosi, quando si masturbava in bagno pensando a loro fratello e cosa desiderava che lui facesse, cosa ci ha fatto davvero con quella maglia , era..non ci sono parole, ma era necessario.
Nel frattempo ripercorreva cosa era successo quando James si era fatto colpire da un bolide, pur di proteggere Al.
 
Mi sento morire…è questo dunque che ha provato mio padre quando è successo a lui? E i suoi amici si sono sentiti morire dentro in questo modo vedendolo crollare dalla scopa? Hanno sentito scoppiare il cuore, gli è sembrato che gli venisse strappato via dal petto? Hanno smesso momentaneamente di respirare?
Dimentico il boccino ancora in aria, mi dimentico di TUTTO.
Corro da mio fratello, mi rannicchio vicino a lui. Sento le grida attorno a me, me ne frego, ma mi dispiace per il mio povero fratello. Tutto questo casino non gli fa bene, state zitti, non vedete che sta male?
“Al..”
“Schhh..va tutto bene. Starai bene. Ignorali, non ascoltarli. Sei stato..bravissimo..”
“Certo…un bravissimo coglione.” Ride e tossisce sangue e io mi sento morire.
“Ma l’ho fatto per te..tu..stai bene?”
Non riesco a rispondere perché me lo portano via. Me lo strappano di dosso. Io urlo come un animale ferito, braccato, mi sento braccato VERAMENTE, nel momento in cui sento delle braccia avvolgermi.
Quando mi accorgo che è ROSE e che a poca distanza da lei c’è Hugo, mi stringo tra le sue braccia., singhiozzando.
“Al..Jamie starà bene, tranquillo..lo stanno portando in infermeria..non è il primo giocatore che cade dalla scopa colpito da uno di quelli.”
“Ma lui si è gettato in mezzo per DIFENDERE ME!” grido, attirando ancora di più l’attenzione.
Percepisco Rose a disagio, poi delle braccia mi strappano da lei.
Braccia forti, da maschio.
SCORPIUS.
Il mio migliore amico mi abbraccia così stretto come se volesse inglobarsi a me e io provo l’ebbrezza di stringermi a qualcuno senza malizia, solo per consolare e essere consolato.
“Scorpius…devi sostituirmi come Cercatore..”
Lo vedo impallidire.
“Hai battuto la testa anche tu? Io non ho mai giocato..Al..devi riprendere il  tuo posto.”
Mi dibatto come un isterico.
“IL mio posto è con mio fratello. Voglio andare da lui.”
“Al..non me lo permetteranno mai.”
“E quando mai hai avuto bisogno di permesso per fare qualcosa?” mi sfilo la mia divisa. “Vai. Ti prego.”
Sento Rose dirgli di non permettersi e poi lui gridare alla platea.
Prendo il posto di Al Severus Potter e ora saranno cavoli amari PER VOI.”
Un frastuono di proteste arrivano da entrambe le squadre, ma io continuo a correre.
Magari mi odieranno tutti dopo questa sparata ma non mi importa.

Ovviamente non me lo fanno vedere subito, ma non mi importa.
Dopo 40 minuti restati a tormentarmi fuori dalla infermeria, Madama Chips mi fa entrare ma facendomi promettere di non disturbarlo, visto che sta dormendo.
“Glielo prometto, Madama.”

Lei continua a borbottare sull’inutilità di restare accanto a un paziente che dorme, in fondo ha ragione ma sento che non riuscirei comunque a stare da nessun’altra parte. Giocare nientedimeno, dormire non se ne parla.
Resto li per un tempo interminabile, poi mi assopisco, non mi accorgo che passano ben 5 ore.
Mi sveglio per via di un fruscio.
“E io che pensavo..saresti stato sul mio capezzale a vegliarmi per tutto il tempo..”

Sprofondo un’altra volta. Mi sono addormentato su uno dei letti dell’infermeria. Che vergogna.
“Scusami..” dico subito. “Ma la poltrona era scomoda..e non volevo disturbarti, sdraiandomi nel tuo letto.” la sola idea di sfiorarlo mentre dormiva, mi sembrava così sbagliata.
James sorride. Ha un sorriso così luminoso, nonostante ha una benda che gli circonda il cranio e un braccio fasciato.

Delle ciocche gli incorniciano la fronte come una frangia, è così bello nonostante sta a pezzi e sento l’impulso di scostargliele, anche solo per accarezzarlo, ma mi trattengo.
I suoi occhi non hanno mai brillato così tanto.
“Hai..un aspetto orribile, Al..sembra quasi che tu abbia fatto a pugni con un bolide.”

Scoppio subito in singhiozzi a quelle parole. Il sorriso di mio fratello si spegne, e io sento l’impulso di chiedergli scusa, per questo, per tutto.
“Andiamo, adesso piantala di scusarti..e poi scusarti perché? Perché per una volta mi comporto come un vero fratello?” dice lui accarezzandomi la testa che ho messo sulle sue gambe. Percepisco dell'amarezza da lui ma cerco di sviarla, non voglio pensare che ora senta anche dei sensi di colpa nei miei riguardi dopo tutto quello che gli combino sempre.

"Non avresti dovuto metterti tra me e il bolide..è colpa mia."
“Non me l’hai mica detto tu di fare da bersaglio a un bolide spericolato.”

“Ma se IO non fossi rimasto incantato a guardare da tutt’altra parte come uno scemo, invece di stare attento a cosa succedeva intorno a me…tu non saresti finito nella sua traiettoria..” alzo lo sguardo su di lui. “L’hai fatto apposta, non è vero? Per non far colpire me.”
James deglutisce, una cosa che gli ho visto fare poche volte.
“Tu stai bene? Ti ha anche solo graffiato?”
“Cosa? NO.”

“E allora almeno la mia mossa è servita a qualcosa.” sorride.
Lo guardo sbalordito.
“Non avresti dovuto farlo. Guarda come ti sei ridotto..” gli prendo la mano, me la porto alle labbra. Senza malizia, per una buona volta. È MIO FRATELLO quello che ha rischiato di morire, per colpa mia. Non riesco a fare a meno di pensarci. Quand’è stata l’ultima volta che ho provato un sentimento d’amore fraterno smaliziato in questo modo?

Lui sgrana gli occhi ma non molla la mano e mi sorprendo a pensare che è il momento più intimo che abbiamo mai avuto.
“Non potevo rischiare che avessimo un altro Potter che chiamassero lo sfregiato.” Sorride malizioso.
“Ora forse chiameranno te così. Almeno non hai una cicatrice in fronte.” Gli sfioro la fronte con le dita.
James sorride di nuovo, poi mi toglie il dito dalla fronte per stringermi la mano nella sua.

Rimango abbagliato per qualche secondo dall’intensità del suo sguardo.
“Ti sei buttato tra un bolide e me..nonostante tutte le brutte parole che ti ho detto..” sono ancora lacrimante e brucio dai sensi di colpi.
James mi sorride di nuovo.

“Possiamo litigare, odiarci, ma morirei per proteggerti. Tu sei il mio fratellino, anche se a volte..lo dimentico. Dimentico che il mio primo istinto primario sarebbe quello di preservarti, per fortuna questo istinto torna fuori quando è necessario che lo faccia.”
Rimango in silenzio.
“Jamie..”
“Al..non pensare mai, nonostante i nostri litigi, e le nostre incomprensioni, che ti abbandonerò o che non ci sarò quando ti troverai in pericolo, ci sarò SEMPRE quando avrai bisogno di me..perché tu sei mio fratello…non scordare mai queste parole.
 “Jamie..”
“PROMETTIMELO, AL.”
Annuisco. Gli prometterei tutto in questo momento. Scoppio di nuovo a piangere e lo abbraccio, ficcando la testa sul suo petto.

Lui mi accarezza i capelli, con una dolcezza che non avrei mai immaginato che possedesse.
C’era così TANTO AMORE in quei tocchi, ho lasciato che questa dolcezza mi cullasse come quella di un bambino.
Quello che ha fatto James, mi è piombato all’improvviso addosso, come un fulmine e un tuono.

Abbiamo discusso fino alla sera prima, mi ha preso in giro, umiliato, eppure non ha mai smesso di volermi bene, solo qualche ora dopo è stato pronto a gettarsi addosso un bolide, per me!
Che pessimo fratello sono! James mi ama di un amore disinteressato, generoso nella maniera più pura e io quante volte l’ho rinnegato solo perché non ha ceduto ai miei desideri oscuri. Non merito di essere chiamato FRATELLO da lui, non merito di avere questo onore, ma mai come oggi, ne sono così grato.

Ha ragione lui, ha sempre avuto ragione. Ho lasciato che i pregiudizi e la superficialità mi contaminassero il cuore come un veleno, ho dato peso alle sue parole ma… avrei dovuto guardare ALTRO.
“Stai tremando, scricciolo.” Dice lui, abbracciandomi e accarezzandomi le spalle.
Oh, sapesse che in realtà non tremo per il freddo!
“Non è vero..”

“Sì, invece, cosa ti è saltato in mente di venire qui in maglietta?”
“Io..non ho avuto il tempo di cambiarmi.” Confesso.
Lui mi guarda con un sorriso di rimprovero che mi fa rabbrividire.
 
“Oh, il nostro paziente si è svegliato. Bene, Al adesso devi andare, sei stato abbastanza non credi? Adesso devo visitare tuo fratello e credo non voglia nessun visitatore ad assisterlo. Deve farsi anche un bagno rigenerante e gli ho preparato la vasca.”
Faccio di tutto per non pensare a James nudo nella vasca, lui ridacchia.
“Ancora due minuti e poi Al se ne va, ce li concedi, Madama?”

Io tento di fare un verso permaloso e allo stesso tempo di non concentrarmi sul fatto che a James, probabilmente, nessuno gli negherebbe niente.
Lei infatti con una faccia leziosa, acconsente, dicendo solo: non più di CINQUE.
 
“Se vuoi che me ne vada, posso andare anche adesso..non hai bisogno di 5 minuti.” Dico con il tono da bambino piccolo.
“Volevo chiederti una cosa..non mi hai detto chi ha vinto..”
Io sprofondo. A dire la verità ho sentito che abbiamo vinto noi, Scorpius ha preso il boccino, l’ho sentito perché lo gridavano dal giardino.
“Serpeverde.”

Appare stupito, ma contento.
“Quindi hai preso il boccino?”
“SCORPIUS.”
Sgrana la bocca stupito.

“Ma lui..non è un giocatore..e sei tu il cercatore”
“Gli ho chiesto di sostituirmi come favore personale.”
Tento di districarmi da lui, con orrore mi sono accorto che mi tiene ancora stretto, ma lui rinsalda la presa.
“Al!! Sei rimasto qui tutto il tempo?”

“Perdonami..io..quando ho visto che sei caduto..io non ho capito più niente..James, non prendertela con me, per favore!!”
Lui sospira.
“Sono troppo stanco per arrabbiarmi.” Mi abbraccia di nuovo. “E chi ha sostituito me?”
“Non lo so. Io sono rimasto qui.”
James sospira di nuovo.

“I minuti stanno scadendo e tu continui a tremare.”
Mi accorgo con orrore che mi teneva stretto a lui per scaldarmi.
“Adesso vado su così mi metto qualcosa di più..”
Ma James si sta già levando il suo maglione nero, sgrano la bocca allibito.
“Jamie, cosa stai..”

“Sapevi già che dormire con i maglioni indosso, specie se pesanti, è scomodissimo?”
“Jam! Non pensarci nemmeno. Serve a te e..”
“In realtà non mi serve qui dentro, ho il sangue bollente, a differenza tua che sei un ghiacciolo, come adesso, non voglio averti sulla mia coscienza se ti becchi un raffreddore..”

“Jamie, ho detto di n…”
“Schhh non fare i capricci.”
Ma non mi infila il maglione, me lo passa sulle spalle e me lo annoda davanti con un nodo come un fiocco, come fosse una sciarpa.
“Se non vuoi indossarlo, almeno lascia che ti copra il collo e le spalle. E poi sei carino così.”

Arrossisco, non posso farne a meno. Mi immagino il suo maglione nero, dalla stoffa così morbido, avvolto al mio collo, come un fiocco regalo.

Faccio fatica a ragionare, perché vengo avvolto subito dal suo profumo così buono, speziato, sa di cose buone, cucinate, sa di spezzatino, di brodo, di legno buono, con un retrogusto di muschio bianco di bosco.Mi inebria i sensi, vengo invaso da una scarica d’amore così intensa che mi fa tremare le gambe. E dopo averlo così tanto desiderato nel contatto fisico, nel PECCATO, vengo sovrastato dall’amore di James, in quel singolo odore e mi rendo conto di quanto mi ami! Di quanto IO lo ami.

Poi mio fratello mi dice una cosa che mi strazia il cuore.
“Perlomeno questo incidente ha portato una cosa buona.. adesso posso..ho potuto averti un po' con me senza che fuggi via come una saponetta appena mi avvicino.."
Mi sovviene in mente una frase che lessi nel libro del piccolo principe. Lo guardo sconvolto, mentre mi sovviene quella frase.

Lo guardo sconvolto e tutto a un tratto una realizzazione così accecante da offuscarmi la vista.

Non ho saputo capire niente allora! Avrei dovuto giudicarlo dagli atti, non dalle parole. Mi profumava e mi illuminava. Non avrei mai dovuto venirmene via! Avrei dovuto indovinare la sua tenerezza dietro le piccole astuzie. I fiori sono così contraddittori! Ma ero troppo giovane per saperlo amare.

“Adesso vai.” Dice, è autoritario, ma dolce, mentre la citazione commovente del piccolo principe mi stordisce ancora la testa. Sembra non rendersi conto di quanto mi ha stravolto. Andare? Ma se mi tremano le gambe.
“Ma..è il tuo maglione.” Provo ancora a protestare.
“Lo so. Ma perlomeno questo è un MIO regalo. Vai, scricciolo.”  Mi fa una fuggevole carezza
“O.ok..”
Sto per andare via, ma mi sporgo per dargli uno scioccante bacio sulla guancia, a occhi chiusi, per salutarlo.
Lui non dice una parola, sembra momentaneamente senza parole, così ne approfitto per fuggire via.
 
 
*
Corro quasi per il corridoio in preda a una specie di febbre, brucio, brucio, brucio, ricordando a scatti, cosa era successo davvero, con L’ALTRA MAGLIA di James.
 
 
 
*

Ero entrato nel dormitorio di James, approfittando di dover chiedere una cosa a Rose.
Guardo nel suo baule. All’inizio non trovo quello che cerco e subito mi agito. Che non sia qui? Ma poi mi ricordo di avergliela visto indosso in quei giorni, tanto che ho fatto quel sogno che lui ce l'aveva indosso..ma..oddio, e se l’avesse messa a lavare e ora era stesa? Nonostante siamo dei maghi, lasciamo che i nostri indumenti si asciughino come i babbani, per sfruttare l'energia e la pulizia dell'acqua.
Ma poi la trovo! Per fortuna non la stava indossando! La sua stupenda felpa azzurra. Nella mia fantasia., lui mi aveva PULITO con quella..e so che sembro un depravato..ma..non posso farci niente..averla con me..è come se rendesse quel sogno più reale..
La annuso disperatamente, immergo la mia faccia sulla sua felpa.
Perdonami, James..perdonatemi tutti se potete..ma mi restano solo le fantasie..
 
 
Quella notte stessa, vado di soppiatto nella sala comune, mentre tutti dormono, e comincio a darmi piacere, accarezzandomi, sospirando, pensando che era James a toccarmi.
Poi stendo la sua maglia sul divano, comincio a baciarla, ad accarezzarla, immaginando che è lui , gli do teneri baci, mi soffermo sulla stoffa, vezzeggiandola. Sento il suo odore addosso.
Oddio.
È così bello. Mi struscio sul divano, ma non mi basta.
Ho bisogno di più.
Creo dal nulla un manichino, lascio che la maglia aderisca perfettamente al manichino ma non lo rendo vivo.
Mi sento già abbastanza in colpa.
Allora comincio a baciare quell'illusione di un corpo, ma non tolgo mai via la maglia, è l’unica illusione che mi rimane di lui.
Mi spoglio, resto in mutande e comincio a strusciarmi sul manichino. Sulla maglia. Poi la lascio e mi concentro sul manichino.
La tentazione di avere un orgasmo sulla SUA MAGLIA è così forte..ma non posso..
Già mi sento in colpa così..mi sembrerebbe di violentare mio fratello
E non posso fargli questo.
Ed ecco così che vengo sul divano con un sospiro strozzato.
 
 
 
 
Mentre penso a tutte queste cose, penso che NULLA, nulla è paragonabile a quello che mi è successo oggi. Un suo regalo dato spontaneamente non vale tutte le fantasie di questo mondo.
Non vale neanche aver scoperto finalmente dopo tanto tempo
CHE IO LO AMO.
Ne avevo il sospetto ma oggi, OGGI è stato il giorno che mi sono sentito di amarlo profondamente.
Questa maglia è come una reliquia per me, è il simbolo dell’amore di mio fratello, non voglio sporcarlo, voglio tenerlo con me, respirare il suo odore, il suo AMORE.
 
 
Mando una lettera ai miei genitori, racconto loro che MIO FRATELLO si è messo in mezzo per proteggermi e che mi ha donato la sua maglia perché sentivo freddo. Mia madre è commossa da quel gesto gentile e ciò mi riscalda il cuore, anche se lo liquida con una frase di circostanza "che cosa tenera!!" mentre io vorrei parlarne per ore, ma fa niente, so che è normale, non possono capire lo stravolgimento che mi ha dato un gesto apparentemente normale, ma è giusto così, è comunque così bello far vedere a tutti che abbiamo anche noi un legame di amore fraterno normale. è bello. più bello di quello che mi sarei mai aspettato, per una volta sento che tutto questo potrebbe bastarmi.  
 
 
 
*Presente*  
 
Lily era commossa. Un sorriso dolce le era affiorato alle labbra.
La fiamma della candela divampò.
“L’abbiamo trovato, Al. È questo.” disse guardando la fiamma divampare.
“Questo è stato il momento in cui io mi sono innamorato?” disse lui timidamente.
“Non so..” riflettè Lily. “ L'innamoramento è fatto di tanti piccoli pezzi graduali, tanti step che uniti insieme formano L'AMORE." con la sua bacchetta traccia un cuore di nuvola e rimango incantato a guardarlo. " Forse è stato un percorso graduale, un cammino a piccoli passi e solo in quel momento hai accumulato l'ultimo step, l'ultimo step che da infatuazione è divampato in un sentimento più intenso, anche se a mio avviso ti stavi cuocendo a fuoco lento già da un bel pezzo.” Ridacchiò, ma smise subito all’espressione dell'altro.
“Al?”
“Lily..io..perdonami..che razza di fratello che hai..come fai a non vergognarti di me?”
“Oh, Al..smettila di dire castronerie. Io non mi vergogno di te.” Lo abbracciò. “Piuttosto sei proprio sicuro di voler..andare avanti?”
Esito. Non ne sono più così sicuro.
“Sai, c’è un altro ricordo che mi tormenta..prima di prendere una decisione, io vorrei..condividerlo con te.”
“Beh, abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno. Qual è, Al?”
IL ballo del ceppo.”





Il ballo del ceppo

Avevo sempre 15 anni, questa cosa è successa l’anno scorso, pochi mesi dopo l'incidente a Quidditch. L’anno scorso che c’è stato il Ballo del Ceppo.
Io ballai con mia cugina Rose, in amicizia, James invece ballava con una ragazza che non conoscevo, non sapevo neanche di quale casa fosse.
La ragazza aveva capelli ricci e neri ondulati fin sulle spalle, fisico armonico, la tipica ragazza che sembrava perfetta per James.
Odiavo queste festività, o meglio, io mi illudevo di poterle amare, quando stavano per arrivare mi sentivo quasi come un ragazzo, un adolescente normale, ma poi quando era il giorno, mi riscoprivo annoiato, tenendo in mano un bicchiere di aranciata, mentre anelavo solo la compagnia di mio fratello James.
Per fortuna c’era Lily a tenermi compagnia in momenti come questi, ma quel giorno era sparita e quindi mi rimaneva solo la mia adorabile cuginetta, Rose.
Almeno lei non mi lasciava solo.
Per ringraziarla, la invitai a ballare e la feci ridere, facendole fare delle piroette niente male.
Era stupenda Rose, con quell’abito arancione, sembrava una dama d’altri tempi, avrebbe potuto piacermi..se non avessi preferito i maschi..e mio fratello.
E poi lei aveva il cuore impegnato, avevo sospettato già da tempo che aveva un debole per il mio migliore amico, ma avevo tenuto la bocca chiusa, e quanto male mi faceva.
Ma se Scorpius mi avesse detto che non provava sentimenti per mia cugina, la nostra amicizia sarebbe sopravvissuta? Non volevo saperlo e Rose mi aveva chiesto di mantenere il segreto.
Era stupita che la comprendessi tanto, oh mia ingenua cugina, se sapessi come faccio a capirti, probabilmente mi odieresti.
È meglio che tu non sappia.
Mi scopro a cercare lo sguardo di mio fratello nel ballo, ma lui non guarda me.
Mi scopro a desiderare che lui distolga lo sguardo da LEI e mi conceda un’occhiata, solamente una.
Me ne basterebbe solo una, per essere felice, per considerare che dopotutto un mio sguardo possa infiammargli qualcosa.
Non pretendo mi ricambi, ma se anche solo cercasse i miei occhi io sarei felice.
Quanto si può essere bambini a volte! Quanto intensamente si può desiderare uno sguardo, proprio come dei fanciulli. (NDR: i dolori del giovane Werther )
Ma James non mi guarda mai.
E poi scompare.
Lasciandomi un’altra volta solo.
Solo e disperato.
Ma cosa mi aspettavo? Che cosa volevo?
Oh dio, perché fa così male?
Uccidetemi..
Lo so, sono patetico, sono disperato e sono stupido.
Però uccidetemi, qualcuno mi ammazzi.
Non voglio sentire più nulla.
Voglio mio fratello.
Non mi importa che mi baci, o che mi scopi.
Voglio solo che mi tenga stretto.
Lo voglio disperatamente.
Forse potrei abbracciarlo, a tradimento, così, non me lo negherebbe un abbraccio.
Ma che figura gli farei fare, davanti a tutti?
 
 
 
 
*
Quando oramai ero così disperato da non pensare più a dove era andato James, lo trovai mentre ero uscito a prendere una boccata d’aria nel fresco della notte, nel parco del castello.
Era seduto su un muretto, con una sigaretta tra le mani, tenendola tra le dita come un poeta maledetto.
Un poeta maledetto, un musicista disperato.
Tutta la mia ragione mi diceva di scappare da quella ennesima visione di felicità delirante, ma il mio cuore mi spingeva con tutte le mie forze invece da quella parte.
“Al, vieni.” Perentorio. Un ordine.
La canaglia che si era impossessata del mio cuore da anni, mi stava ordinando di andare da lei.
E io non sono mai stato bravo a sottrarmi al mio carnefice.
Mi avvicino ed è..

È ancora peggio, guardandolo da vicino.
James è stupendo, i capelli neri lucidi come quelli di un corvo, più neri che mai, e più lunghi che ma, nonostante non superino la lunghezza delle spalle!
Gli ricadono elegantemente sulle spalle in morbide onde voluttuose e capricciose, ma setose, tutto di lui è armonico, perfino i suoi occhi di nero liquido. E pensare che una volta credevo che gli occhi azzurri fossero il meglio a cui si poteva anelare.
Il suo viso ricalca i dipinti degli angeli, è così bello mio fratello che meriterebbe di essere dipinto, altro che il ritratto di Dorian Grey. La natura è stata generosa con lui, con me invece ha fatto schifo dandomi la sfiga di avere un simile capolavoro per fratello.
James mi guarda con un’occhiata di rimprovero. “Vieni.” Ripete e so che è già impaziente. Non è abituato a ripetere per la seconda volta un ordine.
 
Ubbidisco come uno stoccafisso, qualcosa mi urla che c’è qualcosa che non va. James non ha l’aria scanzonata che ha sempre. È successo qualcosa, me lo sento.
“Dov’è andata a finire la tua bella?” chiedo.
Dentro di me spero che mi dica “a fanculo.”
Ma James è James. Non risponderebbe mai così.
“Via.”
“Uhh il grande James che non conclude in una serata romantica come questa? Mi deludi.”
“Anch’io mi deludo da solo.” Sospira gettando un’altra boccata di fumo.
“Jamie..che succede? Hai una faccia..” evito di terminare dicendo “che vorrei rovinare a suon di morsi e baci.”
“Devo prenderti con le tenaglie per farti avvicinare?” quasi ringhia.
Mi sento scuotere da un brivido. Vorrei quasi sfidarlo a provarci, giusto per sapere come si sente a essere sbattuti dal grande James, mica per altro. Per conoscere la sensazione, ecco.
Ma non ho voglia di provocarlo di più.
 
Mi siedo sul muretto, davanti di lui.
Qualcosa mi ha urlato di fare così e di non sederglisi al fianco.
Studio la sua espressione ma lui non protesta, evidentemente ho fatto la scelta giusta.
“Allora, James..che ci fai qui?”
Mi sta spaventando, devo ammetterlo.

Lui fa un sospiro che potrebbe dissimulare una risatina e si avvicina a me.
TROPPO velocemente.
Mi fa prendere quasi un infarto.
Ma lui non voleva baciarmi, ma solo avvicinare la sua fronte alla mia.

“Mi godo la frescura della nottata, fratellino.”
“Jamie..” dico, anche se vorrei strapparmi la lingua per non parlare in un momento come quello.
Ho paura che se parlerò, rovinerò la magia e Jamie interromperà il contatto.
Ma è pur sempre mio fratello e io non posso fare a meno di preoccuparmi per lui.
“Mi preoccupi..cos’è successo? Sei..ubriaco..” gli prendo il viso tra le mani, per una volta la mia preoccupazione vince il mio imbarazzo, ma lui si divincola quasi altrettanto velocemente.

Non è abituato a contatti così spudorati.
“Ubriaco? No, vorrei esserlo. Anche se non ho bisogno di esserlo, per rovinare tutto ciò che tocco.”
“Jamie, ma che cazzo..”

“Sono un disastro, Al…so che tu mi ammiri, e che pensi probabilmente che io sia perfetto in tutto ma non è così…cazzo, non ti accorgi neanche di quanto cazzo io sia imperfetto..”
“Forse me ne accorgerei se tu me ne parlassi, Jamie! Ma tu..non parli con me. Tu..ti nascondi dietro il sesso..occasionale..e non..non parli.”
Abbasso lo sguardo. Ma cosa faccio? Lo rimprovero? Quanto faccio schifo?

Jamie sorride, si lecca il labbro e io abbasso lo sguardo.

“Il sesso è quello che riesco a fare meglio..non sono bravo a parlare..sono bravo a fare i fatti..ma non sempre posso..quindi..”
Il cuore mi si ferma. Di quali fatti sta parlando?

“Oh, andiamo, piantala. Tu sei James Sirius Potter. Non c’è niente che non puoi fare, mi hai capito? Qual è il problema, Jamie? Qualcuna ti ha dato buca? Qualcuno?” rincaro la dose sapendo che l’avrebbe fatto ridere e infatti così fu.
“Il fatto è che questa serata è un tale disastro..è anche noiosa.”
“Credevo ti piacesse in realtà.”

“Forse perché volevo che sembrasse che mi piacesse. Oh, Al..sono un tale disastro.” Disse poggiando la sua fronte ancora sulla mia.
Sento il cuore accelerarmi i battiti e al contempo stringermisi al petto, una scarica d’amore così forte da incendiarmi il petto, era così bello perfino mentre soffriva e forse ancora di più, oh lo amavo così tanto, desideravo così tanto abbracciarlo, far andare via quella patina di dolore dal suo cuore, James era come un animale ferito, io desideravo solo cancellare tutto quel dolore.

“Sono qui per questo, no? Oh, Jamie..confidati con me. Per favore.”
“Non posso.”
“Sì, che puoi, per favore.” Gli prendo il viso tra le mani ma lui si discosta lontano da me.
“Dovresti sapere che io non sono un tipo di parole, Al. Non posso esprimere quello che ho dentro, anche se vorrei condividerlo. Vorrei davvero che tu potessi condividerlo con me.”
“La canna aiuta a esprimerlo?”
James mi guardò stranito e un po' turbato.
“A volte.” Espirò il fumo nella notte.
“Allora..lascia che provi anche io.”
“Cosa?”

“Se è l’unico modo per condividere le tue emozioni..voglio farlo. Chissà magari riuscirà ad arrivarmi un po' della tua disperazione e riuscirò a capirti.” Faccio un sorriso timido cercando di non soccombere al suo sguardo.
“Non sai quello che dici..fumare una canna non è condividere..”
“Ma io voglio fumare LA TUA, chissà magari in qualche modo condivideremmo qualcosa, se non vuoi parlare..è il minimo che ..JAMIE.” James mi aveva bloccato il polso.
Mi stava guardando con uno sguardo penetrante.
“E va bene, Al, ma si fa a modo mio. “
Mi tremano le gambe, cosa vuole dire?
“Apri – la bocca.”
Ora le mie gambe sono come gelatina, ma non riesco a disubbidirgli, non ci sono mai riuscito.
“Tienila aperta.” Dice e poi aspira dalla sigaretta.
Si avvicina a me con uno scatto felino. Non spiega, non ne ha bisogno, è così mio fratello.
Ma non è impetuoso, ora che è vicino a me si muove lentamente, quasi come se avesse timore di spaventarmi.
Mi appoggia una mano sulla nuca, e si china sulla mia bocca ma senza sfiorarla, solo due centimetri separano le nostre labbra, mi respira addosso , gettandomi il fumo all'interno della mia bocca.
Non mi bacia neanche ma la sensazione è talmente intossicante, il suo respiro, lo sento anche attraverso il fumo e non mi sento più le gambe.
È così sexy e sensuale mentre mi respira nella bocca.
Quasi non sento il fumo.
Non sono sicuro che è esso che mi arriva nei polmoni.
Secondo me è il fiato di James.
 
Mi accorgo a malapena di aver tossito, quando si stacca infine da me. Lo guardo e sembra turbato.
“Stai bene?”
Quand’è stato che è venuto così vicino?
“Sì. Voglio..rifarlo..”
Mi aggrappo a lui. Lo sento quasi tremare.
È soggezione?
“No..no..una volta è abbastanza.”
“Andiamo, non sono stato bravo? Ti ho deluso forse?”
“No, ma..non mi va. Non voglio che stai male. Ehi! Al, molla quella sigaretta, ti ho detto.”
Riconosco l’espressione di mio fratello. è terrorizzato.
Aspiro la sigaretta, lui mi guarda a occhi sgranati.
Non capisco perché. Non sto facendo niente che lui non abbia già fatto.
Lo attiro a me prendendolo per la felpa, mi sono dimenticato di dirgli di aprire la bocca e per un attimo temo che lui non lo farà, che mi farà ingoiare come uno stoccafisso, ma lui apre di riflsso la bocca e faccio a quel punto con lui come lui aveva già fatto con me.
 
La sensazione è meravigliosa, ma del tutto diversa da prima. Prima era un subire, passivamente, adesso mentre gli respiro nella bocca, sento la sensazione intossicante di avere il potere. Il potere di sconvolgerlo, il potere di averlo nelle sue mani, di intimidirlo, quello di impormi, è un’accettazione da parte sua.
Lui ha la testa all’indietro e ansima in una maniera che è quasi erotica.
Mi gira la testa, forse sarà la canna, o forse sarà che è stato quasi come baciarlo sul serio.
 
Quasi barcolla lui, questa volta è preda di uno sconvolgimento tale che quasi temo mi metterà le mani addosso.
Però almeno l’ho strappato dalla sua depressione.
Faccio per scappare ma lui mi agguanta mantenendomi al mio posto.
“Senti, io..mi disp..”
Ma lui appoggia la sua fronte alla mia, di nuovo, senza però più traccia della depressione amareggiata di prima.
È disperato si, ma è quasi una disperazione che lo fa sentire VIVO.
“Grazie.” Mi dice e a me sembra il più bel suono che ho mai sentito.   Una volta finito il racconto, Al si voltò verso Lily, ma lei si era rabbuiata.
“Beh, che cosa ne pensi?”
“Che dovrei pensare?”
Al si mostrò stranito davanti a quella strana reazione.
“Beh, non ti è sembrato come un…quasi bacio?” disse Al timidamente.
“Ah sì? Bo, forse. Comunque qui abbiamo finito, possiamo andare.”
Al rimase tanto sconvolto che non la seguì.
“Al?? Che fai ancora li? Vuoi dormire qui?” disse Lily prendendo le sue candele.
“Non posso crederci..hai fatto tutte queste storie per sapere e ora…mi liquidi così? Non ci posso credere.”
“Al?”
“Non dovevo fidarmi! Hai detto che mi capivi e invece la tua è tutta falsità! Non vedi l’ora di allontanarti da me e dalle mie depravazioni, non è vero?”
“Adesso basta, sono stufa! Sei così preso da te e dai tuoi tormenti da non esserti chiesto nemmeno dov’ero io quel giorno, vero?”
Al la guardò con stupore.
“Come dov’eri? Eri alla festa, come tutti gli altri.”
“Ah sì, eh? Beh, magari non eri il solo a soffrire quella sera. “
Al la guardò stupefatto.
“Non ti sei chiesto come mai ero sparita eh?”
Un flashback potente sommerse Al.
 
 
“OPs! Scusami tanto. Lily??” disse Al appena si rese conto chi aveva urtato.
“Ciao Al. Una bella festa, vero?”
Lily, splendida nel suo abito blu notte e il fiocco sulla testa, a malapena lo guardava.
“Sì-sì. Credo. Che fai qui?”
“Io..sono andata a prendere da bere. Ma credo..credo che andrò a letto.”
“Di già? Ma sono appena le dieci!”
“Non mi sento bene. Buonanotte Al.”
 
“Mah..che stranezza..” pensò Al, tornando in sala grande, non guardava dove stava andando e si scontrò direttamente con Hugo Weasley.
“Ehi!!”
“Guarda dove cammini, Al!”
“Scusa, non l’ho fatto apposta.”
“Questa è già una serata del cazzo. Mancavi solo tu.” Disse sgarbato, guardandosi il vestito bagnato di aranciata. “Ha visto Lily?”
“Andava a dormire. Ha detto di non sentirsi bene.”
Lui annuì cupo.
“Credo seguirò il suo esempio.”
 
 
 
Al rimise insieme tutti i pezzi poco alla volta.
“Oh, cazzo…tu e Hugo…avete litigato quella sera, vero?”
“Pero!! Sei un genio!! Ci hai messo un bel po.”
“Sei ingiusta, io..”
“Tu,..avevi altro a cui pensare. Lo so, lo capisco..non è mica la prima volta..che tutti sono così impegnati da non accorgersi della tempesta che mi agita dentro.”
“Lily…mi stai spaventando. Cosa ti ha fatto Hugo?”
“NIENTE!” strillò lei, sull’orlo delle lacrime. “Ed è proprio questo il bello. Niente!! Prima eravamo inseparabili..e ora? Non mi guarda nemmeno, non mi parla. Non mi parla più come una volta. Non è più il mio migliore amico..e io sciocca che mi ero pure..” si mise le mani sul viso.
Al gliele tolse delicatamente.
La guardò in viso e un lampo di comprensione si agitò in lui.
“Io lo ammazzo.”
“NO.” disse lei bloccandogli il braccio. “Si può sapere che diavolo pensi di fare? Pensa ai tuoi di problemi e poi non hai idea di cosa..”
“Riconosco quello sguardo, Lily. Voglio solo una conferma: tu..lo ami? Sei innamorata di nostro cugino, vero?”
Lily gli lasciò il braccio.
“Io non sono come te e James.”
“Io..non volevo offenderti..”
“No. Non capisci. Volevo dire che…James ti ricambia, forse ti ha sempre RICAMBIATO..ma Hugo..sono sempre stata solo un’amica per lui, poteva invitarmi al ballo, sai? Come hai fatto tu con Rose, ma lui..non voleva. Non ci ha minimamente pensato. Io..sono così stupida. “
“Lily…magari è timido..o magari..è un idiota. Beh, magari il fatto di essere tuo cugino, lo frena..lo so che io sono l’ultimo che può giudicare..”
Lily gli si gettò tra le braccia singhiozzando.
“Lily.”
“Non pensare a me. Non dovevo neanche dirtelo. Hai già abbastanza problemi con nostro fratello. Io dovevo stare zitta. Non avrei mai dovuto innamorarmi di lui e dare ancora più problemi alla nostra famiglia.”
“Schhhh zitta, non è colpa tua, ma solo sua.” Al stentava a credere ai suoi occhi, Hugo sembrava impazzire per Lily, fin da quando erano bambini, poi ci fu un momento in cui i Weasley si trasferirono lontani e quindi per 5/6 anni , non si erano più frequentati con loro, per poi conoscersi meglio a Hogwarts, Hugo era schivo, e Lily lo ha aiutato a ambientarsi, avevano riscoperto la loro amicizia in chiave mano a mano più profonda ed erano diventati inseparabili, aveva notato un suo allontanamento poi durante il terzo anno, ma non credeva fosse grave, ne che Lily stesse così male, che razza di fratello era? Tutto preso dal suo tormento non aveva guardato quello di Lily.
“Lily..tesoro..ecco perché riuscivi a capire quello che stavo passando.." gli mise le mani sul viso.
“Sì..perchè anche a me è capitato di innamorarmi di un membro della nostra famiglia. Oh, Al, perché a noi? Perché abbiamo dovuto avere questa maledizione?”
“Oh, Lily..tesoro, una relazione tra cugini è accettata..ma diversamente, una tra fratelli getterebbe il disonore sulla nostra famiglia..noi non abbiamo futuro, ma forse tu e lui..”
Lily scuoteva energicamente la testa.
“Non credo che Hugo mi voglia, è diverso, James invece ti vuole. E io sono così felice di aver assistito a un vostro bacio.” Disse facendogli una carezza. “Al, sei così sicuro di volerlo fare? Dimenticare di tutto proprio adesso che..lui finalmente ti ricambia, come sognavi da sempre? Hugo non mi bacerà mai..ma dovesse farlo, io non mi sognerei mai di scordarlo.”

"Lily..ormai abbiamo cominciato.."

"Prenditi del tempo, pensaci bene, l'incantesimo non è ancora finito, se ci ripenserai, si può ancora annullare, prenditi dei giorni per pensarci bene e poi fammi sapere. Io non vado da nessuna parte."
Al chiuse gli occhi e annuì. Era così indeciso.

 





















nel pezzo dedicato alla gelosia di James, Al racconta sempre tutto a Lily ma evita di raccontargli le sue fantasie sessuali, sarebbe troppo imbarazzante xd  

Il pezzo sul ballo del ceppo non vuole assolutamente incoraggiare l'uso di droga o similia
   
 
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