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Autore: Hikari_1997    21/10/2020    1 recensioni
La relazione tra Sesshomaru e Rin nel corso degli anni, i loro pensieri e l'evolversi dei loro sentimenti.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Rin era tornata sana e salva, dopo lo scontro con Takemaru Setsuna dove aveva collaborato con Inuyasha per sigillare definitivamente Sou’nga.
Quel fantoccio di carne aveva addirittura osato violare il riposo del padre per recuperare il suo braccio mozzato dalla lama di Tessaiga, aveva messo in pericolo Rin e la compagna sacerdotessa del fratello col rischio di far emergere il mondo dei morti.
Ma quello che, ora, lo spingeva a riflettere sulle sue azioni, erano state le parole pronunciate dallo spirito della spada.
“Queste femmine, sono della stessa risma di Izayoi; Sesshomaru e Inuyasha soffriranno molto se le uccidi”
Sesshomaru digrignò i denti stringendo il pugno.
-Sesshomaru-sama? –
Mosse le iridi verso destra, notando Rin a poca distanza da lui –Oggi non andate a controllare la zona? –
Era solito controllare ogni notte che nessun demone si avvicinasse alla radura dove Rin, Jaken e Ah Un riposavano, ma –per quanto odiasse ammetterlo- quella battaglia lo aveva sfinito.
Aveva colto la preoccupazione sugli occhi di Jaken quando lo aveva visto in ginocchio, stremato a causa del combattimento contro la spada demoniaca.
Rin sembrava aver capito le ragioni, gli occhi scuri erano fissi su di lui, le sopracciglia piegate in una preoccupata espressione.
-No- si limitò a rispondere secco.
Rin sorrise, come al solito il signor Sesshomaru era di poche parole, ma lei riusciva a capire che con quel semplice “no” intendeva cercare di nascondere i suoi pensieri, non voleva mostrarsi stanco di fronte a loro.
Si inginocchiò vicino a lui, chiedendo –Posso restare qui vicino a voi? –
Sesshomaru alzò curioso un sopracciglio, ma non la fermò.
Rin captò il silenzioso consenso, accucciandosi meglio al suo lato destro, vicino alla morbida coda.
Jaken le avrebbe dato della sfacciata senza ombra di dubbio, ragion per cui aveva aspettato che il Kappa dormisse per sgattaiolare vicino al demone.
Erano poche le notti che passava con loro, e lei adorava passare del tempo con lui.
Amava scrutarlo, osservare i suoi lineamenti, captare tutte le differenze che distinguevano il nobile Sesshomaru dagli esseri umani.
I suoi genitori e i suoi fratelli erano stati brutalmente uccisi da dei banditi, e gli abitanti del villaggio la maltrattavano sempre.
Era stato lui il primo, un demone, a chiederle una sua opinione, a domandarle perché aveva evidenti lividi sul corpo, involontariamente sorrise.
Lo sentì sospirare –Perché sorridi? –
Non era la prima volta che le porgeva quella domanda, ma lei non sapeva mai come rispondergli, quindi sorrise nuovamente, spostando poi gli occhi sull’unico braccio del demone.
-Sesshomaru-sama … le vostre ferite non sono ancora guarite giusto? –
Per essere una bambina umana era sveglia, a volte fin troppo.
Sussultò, percependo le minute mani di Rin sfiorargli la cute della mano, accarezzando le bruciature rimaste per aver impugnato Tessaiga, l’arma che desiderava dal profondo dell’orgoglio e che la sua stessa natura di Yokai gli impediva di brandirla.
Ritrasse l’arto.
-Oh, mi scusi … l’ho toccata senza chiederle il permesso-
-Non sarebbe la prima volta- pensò Sesshomaru, osservando la triste espressione apparsa sul suo viso.
Lo irritava vederla così.
Sospirò.
-Evita di toccare le unghie e le mie zanne, posso inavvertitamente rilasciare del miasma-
Gli occhi di Rin iniziarono a brillare di luce propria, quello che Sesshomaru non si aspettava, fu la presenza dell’indice sinistro della piccola sulla sua fronte, ripassando il contorno della luna viola.
-è bella- sussurrò.
Sesshomaru inclinò il volto con fare interrogativo, azione che venne copiata dalla ragazzina perché, per qualche strana ragione, si divertiva a replicare i suoi movimenti.
-Rin! Dove sei? Rin! –
Rin mostrò una smorfia, adocchiando alla sua sinistra per notare la presenza di un apprensivo Jaken che la chiamava a squarciagola.
Evidentemente si era svegliato e, non vedendo la bambina di fianco a lui, era entrato nel panico.
-Rin do- OH! Padron Sesshomaru-
Il Kappa pietrificò notando la bambina in braccio al potente Yokai –Piccola sfrontata- pensò lui, limitandosi però a inchinarsi e ritornare a dormire.
Aveva la vaga impressione che il padrone non avrebbe tollerato ulteriormente la sua presenza in quel momento.
   
 
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