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Autore: Soul Mancini    11/11/2020    13 recensioni
[Per chi segue la mia serie "Needles": preparatevi a rimanere scioccati :P]
Aveva imparato a cullarla per placare i suoi pianti.
Aveva imparato a leggere il suo sguardo, il suo sorriso, i suoi gesti.
Aveva imparato a lasciare quelle carezze delicate che non aveva mai ricevuto.
Aveva imparato perfino ad amare quei momenti in cui lei si stringeva al suo corpo, in cerca di quella sicurezza e quel conforto che solo lui poteva offrirle.
- Partecipa alla sfida "Prompts, our Wires" indetta da me qui su EFP.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Needles'
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Mirror
Mirror
 
 
 
 
Un tuo sguardo, una tua sola parola, mi dice più di tutta la saggezza di questo mondo.
[Johann Wolfgang von Goethe]
 
 
 
 
Le stava seduta sulle ginocchia, si guardava intorno con quel fare curioso e meravigliato che appartiene solo all’infanzia e giocherellava con la zip della sua giacchetta blu notte.
Lui fece scorrere le dita tra i suoi capelli biondo cenere, soffici e profumati d’innocenza, e si domandò se si potesse provare davvero un amore così grande verso qualcuno.
Da quando quella creatura gli aveva sconvolto la vita, durante un’afosa giornata d’estate di tre anni prima, aveva dovuto imparare tante cose che prima non aveva mai preso in considerazione.
Aveva imparato a cullarla per placare i suoi pianti.
Aveva imparato a leggere il suo sguardo, il suo sorriso, i suoi gesti.
Aveva imparato a lasciare quelle carezze delicate che non aveva mai ricevuto.
Aveva imparato perfino ad amare quei momenti in cui lei si stringeva al suo corpo, in cerca di quella sicurezza e quel conforto che solo lui poteva offrirle.
Ethan aveva dovuto ricominciare tutto daccapo, con una nuova dolcezza nel cuore. E per la prima volta si era sentito davvero fragile, davanti a una bambina che forse lo era più di lui.
Liberandosi dal suo abbraccio, lei scivolò giù dalle sue gambe e si diresse saltellando verso l’enorme specchio posto all’altra estremità della stanza. Ethan rimase sulla poltrona; la tenne d’occhio mentre lei ridacchiava e si esibiva in buffe smorfie, osservando l’immagine del suo stesso volto. Era così piena di vita, quella piccola creatura che aveva il sapore del miracolo incastrato sulla pelle chiara.
L'infinito dei suoi occhi – neri, grandi, così simili a quelli di Ethan – si riflesse nello specchio, e lo specchio si animò; schegge di luce dorata del tardo pomeriggio le danzavano attorno al visetto e sembravano parlare di quei sogni magici che ogni bambino porta con sé. Il suo sorriso si accentuò.
Ethan si domandò quanti paesaggi, quanti volti, quanti universi e quante gioie avrebbero attraversato quelle iridi scure, che non sembravano mai sazie di nuove scoperte; si chiese quante volte quelle labbra sottili e rosate si sarebbero increspate in un sorriso genuino, in quanti si sarebbero potuti beare di quella vaporosa gentilezza.
La osservava attraverso lo specchio bagnato dal tramonto e pensò che, di quei sorrisi e di quelle emozioni, non se ne sarebbe voluto perdere nemmeno uno.
Sorrise anche lui, perché lei glielo aveva insegnato.
La bimba sfiorò per un istante l’immagine riflessa sul vetro, poi si voltò con un gridolino di gioia e, fissandolo dritto negli occhi, gli lanciò un bacio con la mano.
Ethan non ci avrebbe mai fatto l’abitudine, rude e goffo com’era sempre stato: per lui, riempirsi lo sguardo e il cuore di quella tenerezza sarebbe stata sempre la più grande delle emozioni.
E si sentiva così inadeguato certe volte, così sbagliato, ma sapeva di amarla come non era possibile amare qualcuno.
Amava quella creatura che lo chiamava papà.
Amava quella creatura che lui chiamava figlia.
 
 
 
 

 
 
No, non sto per scoppiare a piangere. Macché. La lacrimuccia è perché mi è entrato qualcosa nell’occhio (?)…
Scrivere questa flashfic è stato uno dei momenti più belli della mia intera carriera da scrittrice. Non riesco nemmeno a esprimere la gioia che provo per il mio Ethan in questo momento.
Non volevo spoilerare così, brutalmente, il fatto che diventerà padre, ma questo è un passaggio della serie che ho in mente da un sacco di tempo e non sono più riuscita a trattenermi; soprattutto perché il BELLISSIMO prompt fornitomi da Zappa per questa sfida mi ha condotto qui e non ci ho potuto fare niente.
E a proposito, eccolo qui: «L'infinito dei suoi occhi si riflesse nello specchio e lo specchio si animò».
Adoro questa frase alla follia, ma l’ho trovata anche molto complicata da sviluppare. Spero di non aver deluso le aspettative ^^
So che è un momentino davvero banale e anche piuttosto sconclusionato, ma ho avuto il magone per tutto il tempo in cui lo scrivevo e il mio cuore e il mio cervello si erano sciolti, cercate di capirmi. Ho letto e riletto, pensato a come mettere ordine in questo flusso insensato, ma non sono riuscita a conferirgli una forma decente, perdonatemi XD
E, per chi segue la serie: VI HO SCONVOLTI, EH???? Adesso ci sono un saaaacco di cose da scoprire e passaggi della vita di Ethan da esplorare… pensavate forse che fosse tutto qui? ;)
Che altro aggiungere? Grazie di cuore a chiunque si sia fermato a dare una lettura, grazie infinite a Zappa per lo stupendo spunto e GRAZIE DI CUORE a tutti i partecipanti alla mia sfida! Vi sono infinitamente grata per assecondare i deliri di questa povera pazza :P *_____________*
Alla prossimaaaaa!!
 
 
   
 
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