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Autore: Exentia_dream2    16/12/2020    0 recensioni
Rose Weasley è la classica ragazza intelligente che non impegna ma che, se si impegnasse, sarebbe capace di raggiungere ottimi risultati o traguardi importanti.
O, forse, rovinerebbe tutto comunque, pur impegnandosi.
E, a diciotto anni, convinta che il mondo sia un parco giochi, non sa ancora cosa fare da grande.
Si troverà impreparata ad affrontare le responsabilità che nascono dopo l'abbandono della scuola e finira a friggere patatine e cuocere hamburger.
Riuscirà a diventare grande e a conoscere, o riconoscere, l'amore?
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Il discorso:

Quello che non avrei mai voluto affrontare erano i discorsi di mamma sul prepararsi ad affrontare i momenti importanti della vita.

E, sottolineo, erano situazioni in cui non volevo trovarmi con mamma.

Papà aveva il suo modo di parlarne e lo apprezzavo molto di più, infatti, la maggior parte dei consigli che seguivo erano i suoi, come quando, prima di partire per la prima volta per il mio primo anno a Hogwarts, mi aveva detto:《 Emh, Rose, questo treno ti porterà a Hogwarts, lo sai, vero? 》avevo annuito e lui aveva continuato:《 Bene. Comportati bene, divertiti e, soprattutto, non fare amicizia con il figlio di Malfoy. 》

Insomma, erano consigli che avevo seguito quasi alla lettera: comportati bene- infatti incassavo le lavate di testa e le punizioni senza opporre resistenza-, divertiti- lo aveva fatto egregiamente e ci tengo a dire che questo è stato uno dei consigli che ho seguito con maggior piacere-, non fare amicizia con il figlio di Malfoy - e, infatti, non avevo fatto amicizia con il figlio di Malfoy, perché siamo passati dallo scagliarci contro fatture e maledizioni a provare a centrare bersagli e liberare basilischi da tenere a bada a suon di carezze e a lanciarci di nuovo contro maledizioni e fatture, senza mai aver fatto davvero amicizia.

Mamma, invece, aveva un modo tutto suo -contorto e imbarazzante- di affrontare i discorsi.

Ma, soprattutto, aveva un modo tutto suo di affrontare il discorso.

E me ne ha dato prova il giorno del mio quindicesimo compleanno.

Aveva preparato in giardino un piccolo angolino da tè, con biscotti e dolcetti- con il senno di poi, mi sono resa conto che il suo piano ROM era già in atto da tempo. 

Comunque, mi aveva fatto sedere e aveva parlato del più e del meno per almeno venti minuti, mentre il mio cranio rischiava di prendere fuoco sotto il sole di agosto.

《 Rose, stai crescendo, stai diventando grande e… ci sono cose che devi sapere. Non che io muoia dalla voglia di fartele sapere, eh… ma… devi saperle. 》

Sì, beh, in fretta madre, sto rischiando la combustione. 

《 Vedi, gli essere umani sono un po' come gli animali: noi donne siamo farfalle delicatissime e gli uomini, ovviamente, sono elefanti. E… 》aveva le guance appena arrossate, mentre io ero diventata un tutt'uno con i capelli e le lentiggini. 

《 … gli elefanti hanno la proboscide, questo lo sai, no? Sai com'è fatta una proboscide? 》

Sì, mamma, so com'è una proboscide e so anche com'è fatto il serpentone di carne di Scorpius, per restare in tema animali. 

《 Sì, mamma. 》

《 Ecco. Con quella proboscide loro cercheranno di… no, aspetta, ricominciamo. Noi donne siamo fiori bellissimi. Tu sei un fiore ancora schiuso, non sei ancora nel periodo della fioritura, anzi, forse sei ancora un piccolo semino… 》quando aveva tossito, avevo sperato vivamente che si strozzasse e smettesse quella lenta agonia 《 Quindi, noi siamo fiori e gli uomini sono elefanti. Sì, così va decisamente meglio. 》

Mamma continuava a parlare e io continuavo ad andare a fuoco, non solo per il caldo ovviamente.

《 Dicevo, con quella proboscide, loro cercheranno di entrare nella nostra corolla… e non è assolutamente una brutta cosa, anzi, è anche bello quando la proboscide entra nella corolla, cioè… 》

《 Va bene, mamma. Il concetto è chiaro. 》

《 Davvero? 》

《 Chiarissimo. Cristallino. 》

《 Beh, rimanda a quanto più tardi è possibile la fioritura, allora. 》

Quel giorno- dopo aver riportato grossi traumi infantili e adolescenziali, di cui tutt'ora si notano i postumi-, ho promesso che io non avrei mai fatto il discorso. A nessuno.

•●•

Non avevo ancora detto a nessuno che Luna mi aveva licenziata, perciò ogni mattina mi svegliavo alle cinque, mi vestito e mi smaterializzavo a Diagon Alley.

Passavo ore a guardare il Calaluna da lontano, come fosse un fidanzato che mi aveva lasciato all'apice del nostro amore, sull'altare, in balia a un pianto disperato.

Insomma, quello era stato il posto in cui avevo iniziato a sgobbare, il primo lavoro che è un po' come il primo amore, no?

Quando la strada cominciava a popolarsi di gente che avrebbe potuto compromettere il mio ruolo di finta lavoratrice, prendevo le scale per fare compagnia a Scorpius.

Che la mia compagnia, poi, non fosse desiderata era un piccolo particolare di cui non volevo tener conto, perché, andiamo, era chiaro che il suo rifiuto e il suo fastidio palese fosse solo un modo per farmi capire quanto in realtà lui adorasse il fatto che io spostassi ogni documento, ogni cartellina o ogni altra cosa importante.

Da quando due giorni prima avevo pensato che Scorpius potesse essere il mio bello e io la sua bestia, comunque, non era più capitato che ci avvicinassimo più del consentito né che lui mi dicesse qualcosa di carino, anzi.

《 Ma brutta testa rossa  metti giù quel documento 》stava urlando in quel momento.

Lo avevo guardato solo per poi far finta di indossare un paio di occhiali da vista inesistenti e iniziare a leggere, ma poi mica ci capivo qualcosa.

Insomma, cos'è un'amnistia? avrei voluto chiedergli, ma, invece, continuavo a fingere interesse per quei paroloni difficilissimi.

Fino a quando, ovviamente, Scorpius non mi aveva strappato letteralmente il foglio dalle mani.

Me ne stavo rendendo conto soltanto in quel momento, forse, ma la sua pelle aveva un odore particolarissimo che mi ricordava i biscotti che nonna Molly preparava a Natale.

E aveva una camicia stirata alla perfezione, così tesa sul petto e, soprattutto, aveva un culo capace di parlare: mi sembrava quasi di sentirlo supplicare di essere toccato.

Stavo per allungare la mano quando, purtroppo, il proprietario di quel bel popò mi spinse più lontana. 

《 Ecco, guarda cosa che guaio hai combinato, stupida Grifondoro! 》

《 Tecnicamente, lo hai combinato tu, il guaio. 》e poi non siamo più a scuola, cretino di un Serpeverde.《 Reparo. 》

Dovevo farlo: in qualche modo, dovevo dimostrare di essere la degna figlia di mia madre e non solo di mio padre.

Scorpius avrebbe voluto fulminarmi e, se fosse stato possibile lanciare Avada Kedavra con gli occhi, sicuramente a quell'ora sarei stata stesa a terra senza vita e troppe persone sarebbero state a piangere la mia morte.

Forse, proprio per non avere sulla coscienza la mia dipartita, alla fine, disse soltanto una parola:《 Assolta. 》

Beh, grazie! È una cosa buona, sì? 

Quando Scorpius andò a sedersi dall'altra parte della scrivania, io misi i piedi sulla poltrona che aveva affianco.

Probabilmente stava studiando un modo per cacciarmi via e, visto che Scorpius aveva gli occhi più trasparenti del mondo, capii immediatamente che i piedi sulla poltrona non gli piacevano.

Li stavo abbassando lentamente, quando li bloccai a mezz'aria.

《 Cos'hai detto? 》

《 Ti ho chiesto se davvero ti piace quel tipo del bar. 》

《 Mh, sì. È carino. 》

Carino è un eufemismo, perché Dave è un gran pezzo di Manzo allevato in Irlanda, mica un agnellino inglese? Forse, anche lui ha un culo parlante.

《 Se ti piace davvero e se hai intenzione di conquistarlo, beh… potrei aiutarti. 》

《 E in che modo? Continuando a chiamarmi tesoro mio in pubblico e lanciandomi bestemmie in privato? 》

《 No. Ho un piano. 》

•●•

Albus ci guardava come se fossimo impazziti: camminava avanti e indietro per lo studio, tornava a guardarci, scuoteva la testa e riprendeva la sua passeggiata antistress.

《 No, davvero, non possiamo farlo. 》

Ovviamente, Albus doveva partecipare obbligatoriamente a ogni piano, missione o rapina in cui ci fossi pure io, anche se il resto del clan Weasley- Potter era in vacanza con le natiche abbronzate.

《 Rose 》si era inginocchiato per guardarmi.

Forse dovrei mettere un cuscino davanti a miei piedi, tutta queste gente che si inginocchia per me mi fa quasi tenerezza.

《 Rose 》aveva ripetuto.《 ti rendi conto che non è giusto? Non sarebbe reale e non credi di meritare un amore sincero? 》aveva guardato nella direzione di Scorpius che, intanto, guardava fuori dalla finestra.

Ovviamente, Albus non si era fermato e aveva continuato la sua predica all'infinito, tirando in ballo la lealtà, Voldemort e sua madre, nonno Arthur e la sua paperella di gomma di cui ancora non aveva capito l'uso e l'utilità.

Sì, mi stava facendo una predica con i fiocchi,  ma d'altronde, cosa potevamo aspettarci da uno che si chiama Albus Severus Potter

Quasi nulla di quello che ci saremmo potuti aspettare da James che- andiamo, si chiama James Sirius!

Insomma, mio cugino, nonchè mio migliore amico, era una di quelle persone che io definivo scomposte, nel senso che aveva un nome per ogni sua personalità: quando si sentiva buono e misericordioso, di solito, emergeva il suo lato Albus; quando, invece, doveva inveire contro i Grifondoro e tutta la cricca, veniva fuori il suo lato Severus… il lato Potter, beh, si evidenziava tutte le volte in cui saltellava allegramente andando incontro alla morte.

Noi, però, avevamo deciso di comune accordo di chiamarlo Al per pura comodità: mica potevamo consumare l'aria nei polmoni solo per dire il suo nome di battesimo?

Doveva aver capito che avevo smesso di ascoltarlo da un pezzo, perché adesso se ne stava a guardarmi storto con le braccia incrociate sul petto. 

《 Sì, me ne rendo conto, Al, ma è soltanto un modo per accelerare le cose… 》

E, nel nostro discorso tra cugini, Scorpius si intromise senza preavviso:《 Pranza tutti i giorni ai Tre manici di scopa, tra una mezz'ora dovrebbe essere lì, si siede al secondo tavolo a sinistra, subito dopo l'entrata. Ci faremo trovare già lì, in modo che tu possa richiamare la sua attenzione e, dopo un po', farai finta di voler fumare una sigaretta. 》

《 Io non fumo, Malfoy. 》

《 Allora, inventa un'altra scusa, che ne so? Voler guardare gli uccelli che volano, pisciare fuori dal pub, insomma, qualsiasi cosa. E, mentre voi siete fuori, noi faremo il lavoro sporco. 》

《 Io non alcuna intenzione di partecipare a questo piano 》aveva detto Albus.

《 Oh, sì che lo farai. 》

Scorpius aveva gli occhi talmente stretti che mi chiesi se davvero riuscisse a vedere, ma poi, cosa m'importava?

L'importante era che il nostro piano riuscisse alla perfezione e io avrei potuto vivere la mia bellissima storia d'amore con Dave, no?

Dieci minuti dopo, insieme ad Al e il suo muso lungo e contrariato, eravamo seduti al secondo tavolo a sinistra dei Tre manici di Scopa.

《 Come fai a sapere tutte queste cose? 》avevo chiesto a Scorpius che, ovviamente non mi aveva degnato di uno sguardo.

《 Davvero, perché stai facendo tutto questo per me? 》

Albus finalmente aveva rialzato gli occhi, li aveva fissato sul suo migliore amico come se si aspettasse una dichiarazione d'amore plateale e del tutto fuori luogo e, forse, me l'aspettavo anche io dopo tutto quello che mi aveva detto due giorni prima- non avevo del tutto abbandonato l'idea di essere la sua bestia.

《 In realtà 》aveva cominciato a dire Scorpius con la sua voce che mi faceva il solletico per quanto era morbida.《 lo sto facendo per me: forse, questo è l'unico modo per lavorare in pace e non essere rotto il cazzo. 》

A tratti, sembrava che i ruoli tra me e lui si invertissero: io diventavo la bella e lui la bestia, anche se io non avrei mai spiaccicato il naso sui libri e non sarei andata in giro a cantare la canzone del buongiorno.

《 Se ti dà così tanto fastid- 》

Mi ero interrotta perché in quel preciso istante, Dave stava facendo il suo ingresso trionfale.

E perché Scorpius mi aveva dato una gomitata ben assestata nelle costole.

《 Rose, ciao 》Dave aveva cominciato ad avvicinarsi e io a sorridere.

Non per il suo saluto, sia chiaro, ma perché Al aveva rischiato prima di spezzarsi il collo per girarsi a guardarlo e poi di perdere le palle degli occhi mentre mi chiedeva se fosse proprio lui la nostra vittima.

《 Che ci fa qui? 》

《 Oh, un pranzo in famiglia. Loro sono i miei cugini, Albus e Scorpius. 》

Dave si massaggiò la fronte, era palesemente in difficoltà e, infatti, quando tornò a parlare, il suo tono di voce risultò un tantino incerto:《Quindi, anche lui, eh? E io che credevo fosse il tuo ragazzo. 》

Sputare mezzo boccale di burrobirra sui pantaloni di Scorpius non era stata un'idea brillante, ma sicuramente migliore rispetto a quella di sputare mezzo boccale di burrobirra in faccia a Dave.

《 Ti va di sederti con noi? 》chiese Al, forse, solo per distogliere la mia attenzione dalle cosce del suo migliore amico.

《 Ma certo! Insomma, adesso che non rischio di essere Schiantato da un probabile fidanzato geloso… Voi cugini non siete gelosi, vero? 》

Albus si stampò sulla bocca il suo sorriso più falso, Scorpius emise una specie di grugnito.

Oh, insomma, gli faceva così tanto schifo essere mio cugino? Eppure, eravamo così carini tutti e tre, sembravamo quasi le Superchicche.

《 Vuoi una burrobirra? 》

《 Preferirei un idromele, come quello di Scarabeo. 》

《 Scorpius 》lo corresse lui.

《 Oh, beh, è uguale. 》

Mi stavo davvero  trattenendo, ma non potevo ridergli in faccia: gli avevo già sputato sui pantaloni. E poi ero contenta che le sue occhiate omicide non fossero rivolte a me per una volta.

Chissà cosa avrebbe detto al Wizengamot se davvero avesse ucciso Dave. Me lo immaginavo mentre urlava gran voce la sua innocenza e presentava le prove per non finire in galera.

È stata legittima difesa, vostro onore. Sì, sarebbe stato proprio da lui dire una cosa del genere.

《 Dave? Ti andrebbe di accompagnarmi fuori? 》

《 Certo. 》

Perciò, ci alzammo e uscimmo nell'afa africana che in quel momento creava una cappa soffocante su Diagon Alley.

Non aveva mai fatto così caldo a Londra e in tutta l'Inghilterra.

《 Fumi? 》mi chiese Dave.

《 No. 》

In quel momento, forse, avevo le guance rossissime per l'imbarazzo e mi ritrovai a pensare che avrei preferito restare dentro con Scorpius piuttosto che stare fuori a sciogliermi per il caldo e a non sapere cosa dire.

《 Tu fumi? 》

《 Si. 》

《 Non ti ho vista al bar questa mattina. 》

《 In realtà, non ci lavoro più. 》

《 Bene. 》

《 Bene. 》

Questa sì che è una chiacchierata profonda fatta per conoscerci meglio e buttare giù idee per il nostro matrimonio. E, per la cronaca, il tuo sedere è meno chiacchierone di quello di Malfoy.

Nel frattempo, Al si stava sbracciando per chiamarci.

Quello sarebbe dovuto essere il segno pacato e che doveva passare del tutto inosservato per farmi capire che la prima fase del nostro piano era stata attuato.

Il piano consisteva nel far beve Dave il suo idromele corretto dal barista con un filtro d'amore che Scorpius si era premurato di portare da casa.

Peccato che, nei dieci minuti in cui io e Dave eravamo stati fuori, Scorpius aveva bevuto quattro burrobirre e sei bicchieri di idromele.

E, ovviamente, aveva tracannato anche l'idromele corretto di Dave non appena Madama Rosmerta lo aveva poggiato sul tavolo.

Pensai che la fortuna quel giorno doveva essere dalla nostra parte, perché non appena Scorpius ingoiò l'ultima goccia dell'arma del delitto, arrivò il Patronus di zio Harry a richiamare Al, perché:《 Tua madre è in piena crisi isterica preciclo, muovi il culo e vieni a salvarmi! 》

Non c'è nemmeno bisogno che avevo colto la palla al balzo per dire a Dave che dovevo assolutamente andare a calmare zia Ginny e mi ero dileguata insieme ai miei due accompagnatori, lasciando lui come un allocco.

Mi chiedevo se l'avessi rivisto o se Dave avesse deciso di scappare in Turkmenistan per far perdere le sue tracce, cambiare identità e non farsi cercare mai più. 

Immaginavo che questa fosse l'unica cosa da fare dopo un'esperienza del genere.

Quello che era successo dopo che Al aveva lasciato me e Scorpius da soli nel suo studio, poi, avrei preferito dimenticarlo e cancellarlo dalla mia mente con un Oblivion, uno di quelli belli potenti.

•●•

La porta di casa, quella sera, somigliava tantissimo alla porta del Paradiso e, quando la varcai, mamma mi sorrise e mi chiese com'era andata la giornata al lavoro.

《 Molto bene, sono un po' stanca 》le avevo detto perché, comunque, lei non sapeva nulla del fatto che Luna mi avesse licenziata dandomi della combina guai buona a nulla.

Sono sconvolta, me lo si legge in faccia.

《 A proposito… hai visite. 》

Il suo tono di voce mi fece subito pensare a una visita interessante, chessò, un bel ragazzo muscoloso con un perizoma di pelle di serpente.

Invece, ero rimasta profondamente delusa quando avevo visto Lily seduta sul mio letto.

Mi ero appuntata mentalmente di non dare mai peso al tono di voce e alle espressioni facciali di mamma, perché poteva tranquillamente spacciare una caramella inventata per farmi venire un attacco di diarrea per una caramella agli agrumi.

Mi tornò in mente la serata trascorsa al San Mungo e mi sembrò quasi di sentire la pancia fare versi strani.

Alla fine, tornai a guardare mia cugina.

《 È davvero importante, Rose, non sarei venuta, altrimenti. 》

Lily Luna Potter aveva i capelli rossi- come tutti i Weasley-, gli occhi castani e il sorriso innocente, un'intelligenza fuori dal comune e un senso dell'umorismo un po' triste; era stata una bimbetta capricciosa e antipatica, viziata all'inverosimile, ma con il tempo aveva tirato fuori un aspetto di se stessa che era diventata la sua arma di seduzione, perché Lily era quella che, a differenza di tutti i Weasley, sapeva essere sensibile: riusciva a comprendere le persone solo guardandole, aveva sempre una parola di conforto per tutti e sapeva dare consigli che nove volte su dieci si rivelavano giusti.

《 Sei sola? 》

《 Mi ha accompagnata Al. 》

《 Dov'è, quel maledetto? 》

Probabilmente, Albus aveva sentito il mio richiamo agli ultrasuoni, perché un attimo dopo, era fermo davanti alla porta e portava il peso da un piede all'altro.

Ho sempre creduto che in una vita precedente, io e Al eravamo stati due balene, perché non era possibile che me lo trovassi di fianco ogni volta che facevo il suo nome.

Tranne quando la sua presenza era di vitale importanza, perché, nemmeno a dirlo, in quei casi, diventava sordo e paralitico.

《 Tu 》gli puntai il dito al centro del petto e mi sollevai sulle punte giusto per risultare vagamente minacciosa.《 Come hai osato lasciarmi da sola con lui? 》

《 È andata davvero così male? 》

《 È andata male? Ha bevuto un filtro d'amore, razza di idiota! Non faceva altro che abbracciarmi, dirmi che mi amava e che mi avrebbe sposata! 》

《 E tu cos'hai fatto? 》

Non sapevo se raccontargli del modo in cui avevo reagito alla dichiarazione d'amore di Scorpius, perché la predica che mi aveva fatto quella mattina mi risuonava ancora nelle orecchie, ma sapevo che se non l'avessi fatto io stessa, il suo migliore amico avrebbe ingigantito tutto e io sarei passata dalla parte del torto. Come sempre, tra l'altro.

《 L'ho schiantato, è ovvio. E poi l'ho lasciato da solo a morire. 》

Non era andata proprio così, nel senso che avevo preso la bacchetta prima ancora che il filtro d'amore mostrasse i sintomi su Scorpius e, per essere del tutto sicura di essere in vantaggio, gli avevo dato un paio di calci stile kung fu negli stinchi, ma non potevo di certo dirlo a mio cugino.

《 Ma sei impazzita, Rose? E se fosse morto davvero? 》

《 Mi sono premurata di fargli sbattere la testa sul divano accanto alla scrivania. 》

《 Ti rendi conto di quanto è grave la situazione? 》

《 Fammi capire, Al: ti stai schierando dalla sua parte? 》

《 Ma certo che mi schiero dalla sua parte: Scorpius è un ragazzo fragile, indifeso, che non farebbe del male a una mosca. 》

《 Indifeso? Quello sembrava un cazzo di ninja, Al! 》

Credevo che, finalmente, avrei ricevuto delle scuse e, invece, mio cugino si era limitato a una scrollata di spalle e si era seduto accanto a sua sorella.

《 Bene. Perché siamo qui, Lily? 》

《 Perché dovrei parlare con Rose di una cosa privata e molto intima, Al. 》

《 Oh, sì. Rose è la migliore quando si tratta di dover affrontare il discorso. 》

No, no e no. Io non ho intenzione di fare il discorso a nessuno! 

《 Davvero sei ancora vergine? 》

《 Non è di me che stiamo parlando, ma di lei. 》

《 Oh, beh... oh! Davvero sei ancora vergine, Lily? 》

《 Preferirei non parlarne in sua presenza. 》

《 Sparisci traditore. 》

Al camminava al rallentatore quasi come stesse camminando sulla luna e, più lui camminava a quel modo, più le mie orecchie diventavano rosse e pronte a lanciare fumo.

A volte mi chiedevo se lo facesse apposta per farmi innervosire o se fosse soltanto scemo e basta. Sceglievo quasi sempre la seconda opzione, perché era vero che si chiamava Albus Severus, ma era anche vero che era il fratello di James e i fratelli di James non potevano essere del tutto stabili mentalmente.

《 Ah, Rose 》parlava nello stesso modo in cui camminava.《 Hai mai pensato che a Scorpius il filtro d'amore potesse non fare effetto? 》

Era stata Lily a risolvere la situazione, alzandosi e dandogli un calcio nel sedere- lei che, per quanto sensibile, aveva ereditato da James la voglia di far male fisicamente chiunque disturbasse la sua persona e il suo spazio vitale.

Ovviamente, il suo piede era spesso indirizzato a suo fratello e, a volte, a Louis o a Lucy, perché loro davvero meritavano calci dovunque con quell'aria da snob perfettini e la puzza sotto il naso.

《 Davvero sei ancora vergine? 》chiesi per la terza volta: mi sembrava strano e impossibile che lo fosse davvero, per questo la fissavo con gli occhi fuori dalle orbite e la bocca atteggiata in una smorfia strana, degna di una persona che si è appena slogata la mascella.

《 Sì. 》

Cioè, Lily, la dolce e sensibile Lily, quella che prendeva le persone a calci in culo e un attimo dopo le consolava, non aveva ancora fatto sesso?

Non potevo crederci: anche io ero riuscita ad andare a letto con qualcuno, com'era possibile che non ci fosse riuscita lei?

《 Ma, come? 》

Quando era imbarazzata, Lily abbassava lo sguardo e si arrotolava una ciocca di capelli tra le dita e, ovviamente, diventava rossa come un pomodoro.

E io ero ancora sconvolta per tutte le scoperte che avevo fatto in troppo poco tempo: Victorie lesbica che veniva invitata dalla sua fidanzata Sarah, o Sharon, in una mega villa nel Sussex, Lily vergine e l'insinuazione di Al secondo la quale Scorpius non aveva bisogno di un filtro d'amore per innamorarsi di me- anche se credevo fortemente che l'ultima, tra tutte le scoperte che avevo fatto, fosse quella meno reale.

《 È che non so come si fa… 》aveva detto Lily, muovendo i suoi minuscoli piedini nel vuoto.

Oh, no. No, no, no, no, no.

《 È facile. 》

《 Davvero? 》

《 Sì. 》

《 E come funziona? 》

《 Beh, basta aprire le gambe e aspettare che lui metta il caz- 》

《 Rose! 》

《 Lily! 》

《 Rose! 》

No, quella che mi aveva chiamato non era per niente la voce di Lily.

Forse, io ero un pomodoro più maturo rispetto a Lily… ero quasi pronta per diventare sugo ed era quello che sarei diventata di lì a breve visto lo sguardo bellico e per niente pacifista che mi stava indirizzando Hermione.

E pensai che dove aveva fallito Scorpius, avrebbe sicuramente vinto lei e, infatti, mi immaginavo già in una bella tomba circondata da corone di fiore e persone che piangevano per me, tranne una, ovvero, colei che mi aveva uccisa.

《 Non è come sembra, mamma! 》

《 Ah, no? E com'è, allora? 》

Se fossi stata una persona per bene, sarei rimasta accanto a mia cugina, ma il ricordo di quello che era successo durante il pomeriggio del mio quindicesimo compleanno aveva fatto emergere la parte codarda e meschina di me.

La parte razionale del mio cervello mi diceva di restare, l'altra- che poi era quella a cui davo più ascolto- mi suggeriva di darmela a gambe levate e magari lasciare dietro di me qualche nuvoletta di fumo come quelle nei cartoni animati.

Alla fine, avevo deciso di scegliere la via del mezzo che non era mai sbagliata: avevo preso mamma per un braccio e l'avevo trascinata nella mia camera, avevo detto a lei e a Lily che loro sì che si sarebbero capite e me n'ero andata sventolando la mano in aria come la regina Elisabetta. 

Questo faceva di me una cattiva persona, lo sapevo bene, ma almeno stavo dimostrando tutta la mia coerenza: anni fa avevo fatto una promessa a me stessa ed ero intenzionata a mantenerla per tutta la vita, perché io non avrei mai fatto il discorso. A nessuno.

Angolo Autrice:

Eccomi qui, con un altro capitolo. 

Spero che nessuna di voi si sia trovata nella stessa situazione di Rose… insomma, il discorso di Hermione non è certo dei migliori.

E, ovviamente, spero che il capitolo vi sia piaciuto.

A presto.

   
 
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