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Autore: Matteo Cassano    21/12/2020    0 recensioni
Nel magico e millenario Regno di Adengate la vita è ancora tranquilla, gestita dalle caste dei cacciatori, stregoni e cavalieri. L’interesse per la magia sta scomparendo e nuove minacce si profilano all’orrizzonte
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Presentazione 

 

La nostra storia inizia da qui, da dove nessuno se lo sarebbe aspettato, dalla più umile bottega di un artigiano di un villaggio dal nome strano: Alonville. 

Mai qualcuno si sarebbe aspettato che storia tanto rivoluzionaria per le prossime sei ere potesse derivare dalla più umile delle caste del Regno di Adengate.

Storie di Draghi, Zulin e Orchi iniziavano sempre dalle sontuose dimore degli stregoni o dei cavalieri, a volte anche dalle modeste case dei cacciatori. 

Vi starete chiedendo cosa diamine siano gli Zulin, ma andiamo con ordine.

 

Timotus era un artigiano da molte generazioni, suo nonno, Morty il Gentile, era stato l'inventore della Maximatur, poderosa spada di diamante, che solo i cavalieri più temprati vantavano di poter maneggiare. Arma ingegnosa, portatrice di morte per gli oscuri nemici che avevano osato attaccare il Regno di Adengate.

Eppure, Morty il Gentile, si era sempre considerato come un artigiano umile e modesto, sempre Placido e lento alla rabbia.

Suo nipote Timotus si diceva fosse identico al nonno, sempre rintanato nella sua bottega, fabbricava di tutto: ciotole di legno, ruote per carri, selle di cuoio, scarpe di Coniglio delle Montagne Nevose e...armi.

Le caste di cavalieri e cacciatori non potevano sussistere senza le armi che per loro erano fabbricate dagli artigiani, casta che comunque veniva disprezzata dal popolo, a causa di quanto accadde tre ere fa...

Ma per non perderci in inutili e dolorosi tranelli, continuiamo con la nostra storia.

 

La mattina in cui la nostra avventura ha inizio era imbiancata da una soffice neve che, calpestata, portava quasi allegria agli abitanti di Alonville. 

Timotus trovò difficoltà ad aprire la porta di legno della sua bottega a causa dell'alta neve. Sua moglie quella mattina all'alba gli aveva consigliato di non andare a lavoro, per timore che potesse scivolare e rompersi la testa per la strada. Di certo non avrebbero trovato nessuno stregone disposto a praticargli una magia di riparazione, visto il particolare periodo dell'anno. Infatti il villaggio si stava preparando alla Festa dell'Oclum, tradizione millenaria del Regno di Adengate, inaugurata dal Re in persona.

 

"Sciocchezze" si mise a sussurrare  Timotus dopo aver finito di spalare la neve davanti alla porta della sua bottega. Timotus era stato sempre dell'idea che la Festa dell'oclum fosse un grande evento con nessun altro scopo se non quello di aumentare la disparità tra le caste dei cacciatori, cavalieri, stregoni e artigiani. Solo una cosa lo rendeva felice e cioè che la magia non venisse più praticata come un tempo, questo ad opera del Regio Istruttorato degli Stregoni, i quali ne avevano disposto l'uso solo in caso di necessità e urgenza. 

E poi a dirla tutta, non era d'accordo neanche con il principio posto alla base della festa dell'Oclum.

Questa festa si celebrava una volta all'anno, all'inizio del periodo delle nevi e permetteva ai partecipanti, tra i sedici e i venti anni, i quali venivano scelti tra le caste degli stregoni, cavalieri e cacciatori, di catturare l'Oclum, poderosa creatura, alta il doppio di un uomo di alta statura, dotata di due enormi zampe di drago e di una terrificante testa di leone delle nevi. In sostanza appariva come una creatura dalla testa bianca come la neve e le zampe nere come le nuvole che portano tempesta nei giorni del periodo delle piogge. 

"Sciocchezze" continuava a ripetere Timotus, che nel frattempo, era entrato nella sua gelida e disordinata bottega, cercando di accendere il fuoco nel suo antichissimo camino. 

All'improvviso un rumore lo fece trasalire, veniva dalla porta di legno e intravide la pallida figura di suo figlio, nella cui faccia era stampato un sorriso che gli solcava la faccia da un orecchio all'altro, i riccioli neri erano imperlati di fiocchi di neve che ricominciava a cadere. Non appena fu entrato Alfredus, il figlio maggiore di Timotus si mise ad urlare e vi posso assicurare che quel grido fosse di pura gioia, perché nel frangente stesso in cui ebbe finito di emettere il suo grido alzò le braccia verso il soffitto di legno della bottega, stringendo a due mani una lettera di pergamena, che prontamente arrivò tra le mani fredde e raggrinzite del padre, che quasi tremante iniziò a leggere, già sapendo di cosa si trattasse.

 

"Umile signorino Alfredus Goratus;

Il Regio Istruttorato degli Stregoni di Adengate è lieto di annunciare la novità per quest'anno prevista. 

Da ora in poi, in deroga all'articolo 7 del "Comandamento delle feste e eventi del Regno" è ammessa la presenza dei membri della Casta degli Artigiani del Regno alla Festa dell'Oclum e siamo altresì orgogliosi di comunicarle che lei è ammesso a parteciparvi.

Cordiali saluti e Buona Fortuna!

Sir Ronald Herald Fringus, Stregone Capo del Regno

Anno 1906 della Quarta Era di Adengate, Capitonlindon."

   
 
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