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Autore: JennyPotter99    22/12/2020    1 recensioni
Storia basata sulla fotografia “Bacio di Times Square” di Alfred Einsenstaedt
La fotografia più famosa di Alfred Eisenstaedt rappresenta un marinaio americano che bacia una giovane donna, il 14 agosto 1945, a Times Square. Poiché Eisenstaedt scattò numerose fotografie durante le celebrazioni del V-J Day, non ebbe la possibilità di dare un nome e di fornire dettagli su questa foto, il che ha portato a una serie di voci incompatibili. Inoltre, siccome in questa foto non si riesce a capire con esattezza chi siano i due personaggi che si baciano dato che hanno il viso parzialmente coperto, per molto tempo coppie di persone si sono presentate alla redazione del Life rivendicando di essere loro i protagonisti del bacio. Almeno tre uomini e due donne divennero famosi nel corso della storia come i protagonisti del bacio, ma nel 2012, dopo molte bufale, studi più o meno campati in aria e controlli sulle altre foto scattate, pare che finalmente si sappia in definitiva chi fossero i due nella foto: tali George Mendonça e Greta Zimmer Friedman, in realtà nemmeno un'infermiera, ma un'igienista dentale.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopoguerra
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Presente
 
Mara vide una lacrima cadere dall’occhio di Ron e gliel’asciugò prima che arrivasse al labbro.
Non si aspettava che si commuovesse, non dal tono duro che aveva usato precedentemente.
Ron le sorrise appena e guardò l’ora, si erano fatte le 22 e il suo albergo non lo aveva lontanamente visto da due giorni. -Sarà meglio che vada.-
-Sì…- mormorò Mara, abbassando lo sguardo.
La camera da letto era piena di fogli, cartacce dei fast-food e bicchieri mezzi vuoti di gin.
Ron si mise la giacca e prese la sua valigia, avviandosi verso la porta. -Rimane una delle mie storie preferite, se non l’unica.- commentò.
Mara gli sorrise.- Sì, anche la mia.-
Mara e Ron si stavano separando come se fossero stati due estranei che avevano preso un caffè.
Che, effettivamente, era quello che sarebbe dovuto succedere.
Invece, avevano trovato particolare piacere nel parlare e tra loro era scattato qualcosa che Mara non sapeva bene ancora cosa fosse.
-Sai, non era una cattiva idea quella di farli rivedere. Posso chiedere a Sharon di accompagnare mio padre in treno fin qui.- continuò Ron.
Mara non vedeva l’ora, strepitava all’idea.- Davvero? Penso che lei sarebbe felicissima di rivederlo.-
-Bene, allora ci aggiorniamo.- affermò, sulla soglia della porta.
Da una parte, Mara non voleva lasciarlo andare, avrebbe parlato con lui per ore ed ore.
Però aveva anche bisogno di riflettere, per capire quello che c’era stato.
-Certo, chiamami quando vuoi.-
Ci fu un certo imbarazzo quando Ron le baciò goffamente la guancia e poi se ne andò.
Magari non era come nelle favole o in quella storia che si erano raccontati per giorni: forse non succedeva così nel mondo vero, non era possibile che Ron e Mara avessero semplicemente avuto un colpo di fulmine.
Mara ci avrebbe dormito su e l’indomani, avrebbe chiamato sua madre per darle la notizia.
***
 
6 settembre 2016
 
Mara decise di tenere Greta all’oscuro di tutto e con Ron decisero di farli incontrare a Central Park.
Greta e sua figlia si sedettero su una panchina, in una fresca giornata di sole.
I capelli rossi di Greta stavano lentamente diventando bianchi: li aveva raccolti in una coda, adagiandola sulla spalla per scoprire i lobi delle orecchie sopra i quali c’erano dei pendenti azzurri.
-Mi piace tanto questo parco.- commentò la donna.
-Non ti ricorda mai Han?- le chiese Mara.
-Certo, ed è anche per questo che mi piace…Qui ci siamo baciati per la prima volta.- spiegò Greta.
Mara vide le sue mani tremare per quell’improvviso ricordo e gliele strinse.
-Sto bene, cara, non ti preoccupare.- le disse sorridendo. -Ma perché mi hai portato qui?-
Mara era così eccitata che le venne la pelle d’oca.- Dobbiamo incontrare delle persone.-
La madre si accigliò.- Delle persone? E le conosco?-
-Sì, mamma…Le conosci benissimo.-
-Ehi!-
A quel punto, una voce maschile gridò da qualche metro più in là.
Ron alzò la mano in cielo e Mara fece la stessa cosa, per fargli capire che erano sedute lì.
La prima cosa che Mara notò, però, fu che era da solo.
Forse George non aveva accettato o non si sentiva bene.
-Ciao.- le disse Ron, piegandosi su di lei per baciarle entrambe le guance.
Nello stesso istante, Greta sgranò gli occhi e balzò in piedi.- Oh mio Dio!- esclamò, mettendosi le mani ai lati delle labbra.
-Salve Greta.- aggiunse Ron, sorridendole.
Ci fu un attimo di silenzio, in cui Greta gli accarezzò tutto il viso, mentre le si inumidirono gli occhi.
-Sei uguale a lui…- sussurrò.
Esattamente la stessa cosa che aveva pensato Mara la prima volta che lo aveva visto.
Probabilmente, in Greta, quel viso così familiare, scaturì mille emozioni.
-E’ davvero un piacere conoscerla, mi chiamo Ron Mendonsa.- si presentò, baciandole la mano.
-Dov’è tuo padre?- gli chiese Mara.
-Ha detto che qui fanno i migliori Hot Dog del mondo, così si è fermato al chiosco.- rispose Ron. -Il solito ghiottone.-
-Hai portato George?!- esclamò Greta.- No! No! Voi siete impazziti! Mi farete venire un infarto! No, no, non voglio vederlo!-
Greta iniziò ad urlare e a gesticolare, allontanandosi.
Mara la seguì.- Mamma, mamma ascolta…Lo so che è difficile…-
-No, tu non lo sai! 41 anni Mara…Sono passati 41 anni…- balbettò Greta, sull’orlo del pianto.
-Sì che lo so, mamma!- replicò Mara. -So che sai quanti anni sono passati, perché tieni sempre il conto. So che da quando è morto papà, la sera, che ti metti in ginocchio davanti al letto per pregare, io so che preghi anche per George.-
Greta si mise una mano sugli occhi, tremando.
-Andrà tutto bene, sono qui con te.- replicò Mara.
Non appena Greta si tolse la mano dagli occhi, vide alle spalle di sua figlia un uomo dai capelli grigi, un accenno di barba e un paio di occhi verdi.
George le sorrise con gli occhi lucidi.- Ciao Greta.-
L’anziana si sistemò i capelli, avvicinandosi lentamente.- Ciao George.-
-Sei bellissima.-
Greta incrociò le braccia, voltando lo sguardo.- Oh, ti prego, sono vecchia, ho le rughe.-
-Beh, vorrei poterti dare i miei occhi per farti vedere…-
L’altra assottigliò gli occhi.- Oh, ti prego! E questa dove l’hai letta?!-
Mara sospirò.- Mamma!-
-Mara, tutto questo è ridicolo!- borbottò, sedendosi sulla panchina.
George si grattò la testa, arrossendo.- Sei arrabbiata…-
-Arrabbiata è una briciola in mezzo al mare, in questo caso.-
-Non credo di capire…- intervenne Ron, confuso.
-Io ti ho aspettato!- singhiozzò Greta, guardando in cielo per non far cadere le lacrime.- Ti ho aspettato per un interminabile minuto: quando il prete ha chiesto se c’era qualcuno contrario al mio matrimonio, mi aspettavo che avresti spalancato le porte della chiesa e che mi saresti venuta a prendere.- spiegò, con voce spezzata.- Ma non l’hai fatto.-
George rimase in silenzio per un po' e poi la guardò di lato.- Eri bellissima…Con i tuoi capelli mossi e quel vestito bianco panna: lo sapevo che avresti usato uno strascico così lungo. Era talmente lungo che avevi due damigelle a tenertelo.-
Greta si voltò verso di lui lentamente, confusa.- E tu come lo sai?-
L’altro abbassò lo sguardo, come se si vergognasse.- Perché io ero lì.- mormorò, chiudendo gli occhi e ricordando quella scena nella sua mente. -Ho pensato centinaia di volte di venire da te, ma non ne ho mai avuto il coraggio…Sembravi così felice.-
-Ero felice perché non mi hai lasciato scelta.- replicò Greta, avvicinandosi a lui col busto.
George non seppe cosa dire, così intervenne Ron.- Quello che George cerca di dire è che probabilmente aveva paura.- aggiunse, posando lo sguardo su Mara. -Non aveva mai provato niente di simile per nessuno nella sua vita.-
Mara capì subito che non si stesse riferendo affatto a suo padre, ma a se stesso.
-E nemmeno lei…Probabilmente avrà pensato che non se lo meritasse nemmeno.- gli disse, guardandolo negli occhi.
A quel punto, George mise una mano su quella di Greta.- Sono passati così tanti anni e non so ancora quanto ci resta da vivere…-
-Parla per te!- borbottò Greta, facendo scoppiare a ridere tutti.
-Ti va di passare il tempo che ci rimane con me? So che non potrà mai sostituire tutta la vita, ma…-
-Sì.- lo bloccò subito Greta, annuendo più volte. -Mi farebbe molto piacere.-
I due si guardarono negli occhi e in un secondo rivissero la loro vita.
Mara capì che a sua madre avesse ricominciato a battere forte il cuore ed era tutto quello che desiderava per lei. -Va bene, allora vi lasciamo da soli.-
Ron annuì e le porse la mano, che lei prese sorridendo.
Iniziarono a passeggiare per Central Park come due neofidanzati.
-Mi dispiace tanto per quello che ho detto a casa tua, non lo pensavo davvero.- esordì Ron.
Mara osservò i suoi occhi azzurri e si morse un labbro: come poteva dire di no?- Scuse accettate.- rispose, poggiando la fronte sulla sua.- Perciò…Ti va di avere paura insieme?- gli sussurrò.
Ron sorrise appena.- Oh, mi va tantissimo.-
Lei ridacchiò prima che Ron la baciasse dolcemente e l’afferrasse per i fianchi.
Dalla sua stretta, Mara capì che sarebbe andato tutto bene e che era ora di godersi ciò che il destino le aveva preparato.
Di scatto, Ron le fece fare un casquet, baciandola davanti tutta Central Park.
E come 71 anni prima, non tanto lontano da lì, dove una coppia di estranei si stava scambiando il suo primo vero bacio, Ron e Mara esternarono la loro leggenda.
Una posa che non si è mai persa nel tempo, di un bacio inaspettato in un giorno di gioia.
Un bacio che cambiò la vita di due persone.
Un bacio che rimarrà eterno.
 
FINE.
 
  • George Mendonsa e Greta Zimmer non si conoscevano all’epoca del bacio. Greta affermò che quello non era stato un evento romantico, ma un ringraziamento a Dio per la guerra che era finita. I due si sono rivisti per la seconda ed ultima volta il 4 Luglio 2009, in onore della festa di indipendenza.
  • Greta Zimmer sposò il militare Mischa Friedman ed ebbero 2 figli: Mara e Joshua. Al contrario di come si potrebbe pensare vedendo la foto, Greta non era un’infermiera, ma un’assistente alla poltrona. La donna morì l’8 Settembre 2016 all’età di 92 anni.
  • George Mendonsa era fidanzato all’epoca del bacio con la sua futura moglie Rita Petry. Afferma che fosse ubriaco, già nel pieno dei festeggiamenti per la fine della guerra e che stesse baciando tutte le ragazze che incontrava per strada. Con Rita ebbe 2 figli: Sharon e Ron. Morì il 17 Febbraio 2019 all’età di 94 anni.
  • Nguyen Hu’u An è stato un generale vietnamita che ha combattuto numerose battaglie nella Seconda guerra mondiale. È morto nel 1995, a 68 anni.
  • La prigione Hoa Lo, chiamata dagli americani Hanoi Hilton, fu bruciata negli anni ’90, adesso è diventata un museo.
  • James Stockdale fu un aviatore durante la guerra del Vietnam: il suo aereo fu abbattuto nel nord e fu imprigionato ad Hoa Lo per 7 anni.
  • Il 2 Dicembre 1959 la diga di Malpassent, in Francia, crollò e l’acqua raggiunse la cittadina di Frejus, uccidendo 421 persone.
  • La guerra finì completamente il 30 Aprile 1975 e, nel Gennaio del 1973, tre aerei da trasporto vennero mandati in Vietnam per liberare gli americani dalle prigioni: ciò rese possibile il rimpatrio di 591 prigionieri. Tuttavia, i soldati statunitensi uccisi in Vietnam sono stati circa 58 mila, mentre il Vietnam registrò almeno 1 milione di morti.
 
 
 
Salve a tutti, spero davvero che questa storia vi sia piaciuta, quasi farina del mio sacco! Grazie a tutti quelli che hanno letto 😊
   
 
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