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Autore: Asmodeus    30/12/2020    7 recensioni
[What if?| Canon Divergence | Triwizard Tournament!AU - 1898 | accenni Grindeldore]
Istituto Durmstrang, 1898: una nuova edizione del Torneo Tremaghi è iniziata!
Albus Silente è stato scelto come Campione di Hogwarts, ed è pronto a dimostrare a tutto il mondo magico le sue già straordinarie capacità vincendo la Coppa Tremaghi. Ma il Torneo è più di un semplice pavoneggiarsi, e anche uno studente brillante come lui avrà le sue difficoltà...
• Prima Prova | The Fear Within: Mentre si addentrava nella piccola stanza l’oggetto cominciò a tremare, sempre più forte. Sentì la serratura della porta chiudersi, e in quel momento l’armadio si spalancò.
• Seconda Prova | Long-lasting Happiness: Sembrava fossero passate ore di attesa quando finalmente li sentì.
Era impossibile udire i loro movimenti o distinguere le loro sagome nere in mezzo a quell’oscurità pressoché totale, eppure sapeva che stavano arrivando.

• Terza Prova | The Need to Trust:«Ti fidi troppo di lui», continuò lei. [...] «Arriverà» la interruppe asciutto. «Gellert rispetterà il piano. È l’unico modo che abbiamo per farcela, lo sa anche lui».
~ Questa raccolta partecipa al Contest “Torneo Tremaghi” indetto da Artnifa sul forum di EFP, dove si è classificata terza.
Genere: Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Silente, Gellert Grindelwald | Coppie: Albus/Gellert
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Disclaimer: i personaggi di questa fanfiction e tutto ciò che fa parte del loro universo sono di proprietà di J.K. Rowling.


TORNEO TREMAGHI - ALBUS

2- Long-lasting Happiness


 

Il sole era ormai calato oltre le vette che circondavano il castello quando il preside Black entrò nella tenda dei Campioni.
«È ora. Sei pronto?», domandò secco, gli occhi scuri che lo squadravano crudeli.
A differenza dei suoi avversari, lui non aveva ottenuto nessun aiuto dall’uomo che presiedeva la sua scuola: il preside Black era famoso per non fare alcun favoritismo, e il fatto che lui fosse il Campione di Hogwarts evidentemente non cambiava nulla.
Lui annuì deciso, e l’altro gli rivolse soltanto un ghigno divertito mentre scostava il lembo della tenda rivelando il buio all’esterno,
Black non si degnò di comunicargli la sorte dei suoi avversari prima di sparire, e lui si trovò semplicemente a sperare in cuor suo che fossero sopravvissuti alla prova – trattandosi di affrontare dei Dissennatori, la morte non era una sorte così improbabile ormai. Aveva scoperto cosa li attendeva interpretando i pochi indizi disponibili insieme al campione di Durmstrang, Gellert Occhi-di-ghiaccio, e avrebbe preferito evitare di dover già dire addio a quel ragazzo con cui aveva legato tanto e che trovava decisamente interessante per troppi motivi.
Quando uscì dalla tenda le rive dell’immenso lago erano già avvolte dall’oscurità. Le acque oscure riflettevano le timide torce poste a illuminare e difendere gli spalti del pubblico, ma per il resto davanti a lui era il buio più totale.
Essere arrivato primo alla prova precedente non lo aveva avvantaggiato, anzi. I giudici avevano deciso che i vincitori delle varie prove avrebbero dovuto dimostrare ancora di più il proprio valore nelle sfide successive: lui avrebbe dovuto pertanto svolgere la seconda prova nell’oscurità quasi completa, rischiando più degli altri la vita.
Si strinse nel pesante mantello invernale e serrò meglio la presa delle mani guantate sulla bacchetta, per poi avviarsi con passo deciso verso le acque oscure e mortali.

Sembrava fossero passate ore di attesa quando finalmente li sentì.
Era impossibile udire i loro movimenti o distinguere le loro sagome nere in mezzo a quell’oscurità pressoché totale, eppure sapeva che stavano arrivando. L’aria intorno a lui si era fatta ancora più gelida e pungente, e i riflessi delle torce sull’acqua erano svaniti in quella che pareva una nebbia sottile e mortale.
Fedele alla strategia che aveva ideato per vincere la prova, roteò fluido la bacchetta alta sulla testa: un cerchio di fiamme crepitanti si materializzò intorno alla sua persona, circondandolo a pochi passi di distanza e fornendogli un po’ di luce e calore. Rassicurato e protetto da quei piccoli scudi fiammeggianti allegri, si concentrò per evocare il proprio Patronus: era un incantesimo difensivo complesso, che non veniva insegnato a scuola. Aveva imparato a padroneggiarlo in linea sperimentale l’anno precedente, suscitando l’ammirazione della professoressa Merrythought, ma quella era la prima volta che lo utilizzava in battaglia.
Ripensò ai momenti felici insieme ai suoi compagni di Casata mentre si divertivano ad Hogwarts, ed agitò la bacchetta pronunciando la formula dell’incantesimo.
Qualcosa, però, andò storto: la bacchetta non emise nessun incantesimo, e i suoi piccoli scudi fiammeggianti si spensero di colpo. Varie figure oscure apparvero nel suo campo visivo, mentre un gelo disumano lo avvolse in un abbraccio mortale.
Improvvisamente delle urla atroci esplosero nella sua testa, mentre una fortissima fitta di dolore lo colpiva al cuore.
Ariana!
La vista gli si offuscò in pochi attimi, e lui sentì le gambe cedergli. Cadde a terra, il gelo che prendeva possesso del suo corpo semicosciente e l’oscurità che spegneva la luce nei suoi occhi.

Perdita – suo padre portato via dagli Auror dopo l’attacco a quei giovani Babbani.
Sofferenza – il corpicino della sua sorellina ricoperto di ematomi e tagli.
Dolore – Ariana contorta sul pavimento della sua stanza che urlava disumana.
Perdita, sofferenza, dolore: la sua percezione della realtà era ridotta soltanto a queste tre sensazioni.
Si sforzò di ricordare altro, qualcosa che lo potesse salvare da quel vortice di oscurità e gelo: ma continuava a vedere soltanto Ariana stesa a terra, urlante e sofferente.
D’un tratto, però, la udì gridare il suo nome: Ariana ora era su un prato, e stava ridendo felice mentre giocavano insieme e lui evocava per lei piccole bolle di sapone colorate e scintillanti.
Quel piccolo ricordo felice era solo una flebile fiammella in tutta quell’oscurità e quel gelo, ma lui vi si aggrappò come un naufrago nella tempesta.
«Expecto Patronum!» urlò, focalizzandosi soltanto sul viso sorridente di Ariana.
Si sentì improvvisamente meglio, mentre un possente uccello scintillante abbandonava la sua bacchetta e cominciava a volteggiare intorno alla sua persona, allontanando le nere figure e respingendole verso il lago.
Alcune figure accorsero verso di lui dagli spalti, ma lui crollò a terra mentre la vista lo abbandonava di nuovo.
L’ultima cosa che vide prima del buio completo fu una fenice scintillante che si librava sopra a una bambina sorridente, per un’ultima volta ancora felice.

[797 w.]



Note dell'Autore

Bentrovati a tutti a questa seconda prova del Torneo Tremaghi! Alla fine la mia storia ha passato la prima selezione, ed ora si entra nel vivo del torneo: se con la prima prova i nostri personaggi hanno dovuto affrontare la loro paura più grande, stavolta hanno dovuto sconfiggere la tristezza e il dolore più atroci che hanno sperimentato nella loro vita. Per quel che riguarda Albus, tali sensazioni sono invariabilmente legate alla tragica storia di sua sorella Ariana: ancora prima della sua morte, difatti, sono certo che Albus abbia sofferto incredibilmente per la violenza subita dalla sorella, per il suo perdere completamente il sennò nonché il controllo sui proprio poteri, e pure per il triste destino occorso al padre nel tentativo di proteggere la sua bambina. Ma anche i suoi ricordi più belli, quelli davvero indistruttibili e sufficientemente forti da evocare un Patronus, a mio parere sono legati ad Ariana: a quei pochi momenti di felicità e dolcezza che i fratelli Silente hanno potuto condividere insieme, quando tutto era semplice, prima della violenza e dell'abisso.

Ho anche scelto di inserire due nuovi personaggi all'interno di questo capitolo. Innanzitutto Gellert Grindelwald, che mi immagino come unico Campione possibile per Durmstrang in questa realtà alternativa: ho pensato che una collaborazione tra lui e Albus fosse naturale nonostante l'essere avversari nel Torneo, sia per l'attrazione reciproca che per una volontà di dimostrare di essere i migliori non attraverso la penalizzazione dell'altro bensì tramite uno sfoggio delle proprie abilità partendo da una base di partenza comune. Forse sono troppo dolce nell'immaginarmi un Grindelwald dedito al fair-play (almeno nei confronti del solo Silente), ma considerato che avrebbe condiviso volentieri la ricerca dei Doni della Morte con lui credo che tale caratterizzazione del personaggio risulti comunque corretta. L'altro personaggio aggiunto è il preside di Hogwarts, Phineas Nigellus Black. Non abbiamo la certezza che fosse lui il Preside effettivo durante la carriera scolastica di Silente, ma considerato il periodo storico in cui è vissuto ciò è altamente probabile. Da più parti è ribadito inoltre come Black si sentisse superiore a chiunque, odiasse i bambini e i ragazzini, nonchè quanto disprezzasse Silente come successore: perciò me lo sono immaginato come un giudice del Torneo assolutamente imparziale e per nulla interessato ad aiutare il campione della sua stessa scuola, considerato per di più il fatto che Silente sia un Mezzosangue mentre Black un sostenitore della purezza di sangue.

Spero che questo secondo capitolo vi sia piaciuto, e che possa guadagnarmi anche l'accesso alla terza prova del Torneo. A prescindere da tutto ciò, auguro un grosso in bocca al lupo ai miei avversari, vi ringrazio per aver letto fino a qui e visto il periodo, auguro a tutti delle buone feste e un felice anno nuovo. A presto!

   
 
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