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Autore: LadyPalma    30/12/2020    7 recensioni
Prima classificata al Contest “Torneo Tremaghi” indetto da Artnifa sul forum di EFP.
Tra lo stupore generale, Narcissa Black è stata scelta per partecipare al Torneo Tremaghi. Riuscirà a superare le tre prove e vincere il Torneo?
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Famiglia Black, Narcissa Malfoy, Sorelle Black, Xenophilius Lovegood
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Il ricordo non previsto





 
 
 
“Hai provato a mettere la profezia sul fuoco?”
Narcissa si fermò in mezzo al corridoio e sollevò le sopracciglia, trovandosi di fronte il tipo più strambo della scuola.
“Come hai detto, Lovegood?”
“La profezia che ti hanno dato come indizio per la seconda prova. Dovesti metterla sul fuoco…”
Lei scosse la testa, fissandolo scettica. “Perché dovrei?”
Lui sorrideva semplicemente, con aria convinta. “Perché non dovresti?”



 
**
 
 
 
Era iniziata così la preparazione per la seconda prova: da un’imbeccata di Xenophilius Lovegood che si era rivelata corretta (“Come facevi a saperlo? Te lo ha suggerito qualche folle creatura che conosci solo tu, i Bargilli tipo?” “Nargili, Narcissa, hanno lo stesso inizio del tuo nome, curioso, vero? Comunque no, ho soltanto visto il campione di Durmstrang farlo!”); e poi era proseguita in un inaspettato allenamento nella Stanza delle Necessità per due mesi interi (“È stata un’ottima idea sfruttare questa stanza, Narcissa, così nessuno potrà spifferare in giro sui tuoi progressi!” “…E anche così nessuno vede me e te fraternizzare, Lovegood”).
Eppure aver decifrato la prova – i Dissennatori – e aver provato più e più volte una soluzione – l’Incanto Patronum – non le serviva a nulla adesso, sulle sponde del Lago Nero, dove tutto il paesaggio famigliare sembrava all’improvviso essersi trasformato per cospirare contro di lei. Perché non si era mai trovata di fronte un Dissennatore e forse aveva sottovalutato le sensazioni che la sua presenza poteva suscitare. Si era procurata una scorta di ricordi felici, o così credeva, eppure a ogni passo di quella creatura si dileguavano all’improvviso uno dopo l’altro e a lei sembrava non restare altro che un profondo senso di angoscia e la voglia insana di lasciarsi cadere a terra e non rialzarsi più.
Le serate trascorse a chiacchierare con le sue sorelle – come non pensare che adesso quelle confidenze non esistevano più?
Il primo bacio con Lucius, il suo promesso sposo – come non ricordare anche che lo stesso Lucius l’aveva piantata in asso al Ballo del Ceppo per cercare Andromeda?
Il momento in cui il Calice aveva sorteggiato il suo nome – come non immaginare adesso che, fallita quella prova, avrebbe dovuto abbandonare il Torneo?
Tutti i ricordi felici si erano disintegrati e, peggio ancora, le sembrava che non potessero esserci per lei momenti felici neanche nel futuro. La sensazione che aveva provato di fronte al Molliccio tornava ora potenziata: era sola, inutile, ridicola. Tutto intorno a lei era grigio, e dentro pure. Dove trovare un po’ di colore? Una figura avvolta nei colori più assurdi le venne in mente in modo del tutto inaspettato e lei, forse proprio per la sorpresa, si ritrovò a dispetto di tutto a sorridere. Possibile che…? Tenne a mente quel volto insieme alla sensazione di gioia che riusciva a trasmetterle e si decise finalmente a levare in alto la bacchetta, proprio quando il Dissennatore era ormai giunto con la sua mano scheletrica esattamente di fronte a lei.
“EXPECTO PATRONUM!” urlò, e dalla punta della sua bacchetta scaturì una luce argentea che investì il Dissennatore in pieno. Era molto più forte dei flebili sbuffi di magia che aveva generato nella Stanza delle Necessità, eppure non aveva assunto neanche questa volta una forma.
Non importava, però, fintanto che aveva sconfitto il Dissennatore. Così come non importava il pensiero felice che aveva fatto, perché su quello avrebbe mentito se glielo avessero chiesto. Il suo ricordo felice alla fine era stato l’unico che non aveva mai sperimentato nella Stanza delle Necessità, semplicemente perché fino ad allora non era esistito: a venirle in mente erano stati, infatti, proprio quegli stessi allenamenti, in cui si era sentita determinata, piena di speranza e davvero supportata da qualcuno.
Aveva pensato a Lovegood – il ragazzo con cui si confidava adesso al posto delle sue sorelle, il ragazzo che le aveva salvato la serata del Ballo del Ceppo mettendosi a ballare in un modo assurdo e facendola ridere di cuore, il ragazzo che aveva creduto per davvero nella sua vittoria nella seconda prova.
Aveva pensato a Xenophilius – un vero amico, forse l’unico che avesse mai avuto.



 
**
 
 
“Non capisco perché tutti dicono che il tuo Patronum è incorporeo, Narcissa”.
“Perché non ha la forma di nessun animale, suppongo”.
“Ma non è vero! Hai evocato palesemente un Nargillo!”
Se non fosse stata beneducata, Narcissa si sarebbe soffocata col pezzetto di cioccolata che stava mangiando. Invece, da beneducata qual era, si limitò a tossicchiare leggermente e a voltare il viso per nascondere il lieve rossore.
“Sei proprio un pazzo, Lovegood!”
 
 










 

NDA: Eccoci alla seconda prova: affrontare un Dissennatore!
So di avere molto da dire su questo colpo di testa. Per me il ricordo felice di Narcissa è legato a Draco, ma dovendola immaginare da giovane ovviamente ho dovuto escludere questa pista. Non la shippo con Lucius e penso che il suo legame con le sorelle sia in una fase “traballante” anche in virtù della prima prova, quindi ho deciso di puntare su qualcosa di diverso: l’amicizia. La scelta è ricaduta su Xenophilius Lovegood perché è all’incirca un suo coetaneo, oltre che una persona “stramba”, particolare eppure autentica (un po’ come sua figlia) e quindi capace di creare un’opposizione interessante con Narcissa, che invece immagino essere ben poco “divergente”. Ho tentato quindi di gettare qualche piccola scia della loro amicizia: il suggerimento dato, gli allenamenti per evocare il patronum, il momento di risata al ballo del Ceppo (perché Xenophilius deve ballare da idiota anche da giovane, per forza!).
La cosa che forse, però, dovrei spiegare di più è il finale. I nargilli sono animali nella cui esistenza sembrano credere solo i Lovegood, quindi diciamo che la conversazione finale può essere letta in due modi:
  • I nargilli non esistono, Xenophilius ha creduto di vedere un nargillo, e il patronum di Narcissa è incorporeo.
  • I nargilli esistono, ma solo Xenophilius lo vede e quindi è l’unico a capire che il patronum di Narcissa non è incorporeo. In questo caso, la scelta cadrebbe sul nargillo per via del legame con Xenophilius, ma allo stesso tempo anche perché il nargillo è simbolo di invisibilità – e la mia Narcissa si sente un po’ invisibile rispetto agli altri.
A voi la scelta, spero di avervi strappato almeno una risata!
   
 
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