Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: AlfoPec95    08/02/2021    14 recensioni
Racconto in chiave comica di una serata con i personaggi del crudele mondo di AoT
Genere: Comico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Prologo

Quanti di noi, almeno una volta, hanno sognato di poter incontrare ed interagire faccia a faccia con i personaggi preferiti di una serie tv o di un anime?

Il mondo reale non ci permette di certo una cosa simile, ma per fortuna l'immaginazione è il biglietto di sola andata per vivere, anche solo per gioco, anche le situazioni più paradossali e fuori da ogni logica.

 

Ho pianto, mi sono emozionato, ho avuto febbre di hype e di spasmodica attesa per quell'episodio o per quell'altro capitolo; e se l'immaginazione può scherzare così facilmente anche ciò che è reale, mi ci fionderò a modo mio.

 

In questa serata, noiosa per via del coprifuoco, farò un salto nel crudele mondo di Attack on Titan portando una ventata di relax e regalando ai personaggi, sia pure solo il tempo di una cena, qualche risata sparsa qua e là che faccia mettere da parte le reciproche divergenze.

 

Racconto di una serata

Non avevo mai visitato Shiganshina: quel tripudio di casupole e di stradine così pittoresche e labirintiche non sembravano avere niente di speciale; invece, addentrandomi qui e là, mi sembra di percepire tutta la giovialità e l'accoglienza di una cittadina a tratti industriale, ma travolta dalla bellezza della natura.

Devo camminare ancora per 10 minuti, alla fine dei quali mi attende un esercito di alberi alti 80 metri che mi scrutano dall'alto in basso: se già essere alto 1,66 fa schifo, immaginate che soggezione di fronte a questi pilastri naturali; là, in mezzo a quella selva nota meta turistica, mi aspetta un compito non facile.

La serata è piacevole, la brezza scivola leggera accarezzandomi la barba e la testa rasata e spezza un po' quella che altrimenti, a dispetto del periodo primaverile, sarebbe una torrida notte estiva; forse ho sbagliato a mettere la mia giacchetta scamosciata, ma poco importa: sembro ancora presentabile.

Alzo lo sguardo verso le chiome ondeggianti, ma non sono le fronde a rubarmi il fiato: il cielo si apre stellato al punto tale da instillarmi una sensazione di impotenza e al contempo di curiosità.

Talmente limpido da permettermi di riconoscere l'Orsa Maggiore, mi chiedo dinanzi a tale maestosità se davvero l'essere umano è libero... No, non ci pensare, non è il momento adatto; e poi, se ti sentisse un certo qualcuno, sono certo che attaccherebbe anche il firmamento sbraitando di essere nato libero in questo mondo...

Eccomi, ancora pochi metri e dinanzi a me si mostrerà un'immensa tavolata abbondante, dove cibi di ogni tipo si intersecano in un'orgia di sapori e di odori, alla quale si accompagna il vino con la sua celata gogliardia... E lasciatemelo dire, per un pugliese come me questo assomiglia al Paradis... Già, in effetti siamo su Paradis.

 

Qualche braciere sparso qua e là rilascia una luce rossastra tanto fioca quanto sufficiente a garantire sprazzi di luminosità; qualcuno è già seduto, qualcun altro è in ritardo, altri mi guardano straniti accorgendosi del fatto che i miei tratti somatici non siano disegnati; non una situazione che mette a proprio agio ma si sa, in un mondo sconosciuto non potrebbe essere diversamente.

 

La tentazione di afferrare qualcosa dal tavolo è forte, ma stringo i denti e mi limito a chiedere solo un calice di vino rosso; buono eh, mi ricorda davvero quello prodotto dalle mie parti e, se ne condivide gli effetti, allora è solo questione di minuti prima che la mia timidezza introversa lasci spazio ad una molestia estroversa.

 

Ci sono tutti, finalmente ho davanti i personaggi che avrei sempre voluto incontrare; ci sono davvero molte ragazze carine, non vedo l'ora di beccarmi un due di picche da ciascuna di loro.

 

''Buonasera a tutti''; la mia voce esplode all'improvviso, quasi senza lasciare al mio cervello l'onere di rilasciare l'input oratorio.

''Questa sera sono qui a sorpresa per esibirmi in una messa alla berlina; molti di voi mi guardano straniti, questo perchè provengo da un mondo ancora più esterno rispetto al vostro''.

 

''SUPER DEMONE'', si eleva da alcuni posti a sedere; si, direi che l'accoglienza non è stata delle migliori... Ma ormai sono in ballo, e quindi balliamo.

 

Da chi potrei cominciare? Non c'è tempo per pensare, chiunque andrà bene...

''Dunque, Mikasa (cazzo, sono fottuto)... Ora, non voglio dire che Mikasa sia sempre appiccicata ad Eren, ma l'ultima volta che ho visto Eren aveva in mano un flacone di Vinavil e non ho notato alcuna differenza''...

Silenzio così glaciale da far sembrare l'Antartide il deserto del Sahara.

 

''Non so cosa mi stia passando per la mente, ma qualsiasi cosa sia, calmati!'' ripeto tra me e me; ''hai un pozzo chilometrico di fantasia da cui attingere, sii naturale e non cercare di strafare''.

 

Lo sguardo dei conviviali mi lacera come una motosega che fa a pezzi della legna, eppure qualcuno di loro, più che scrutarmi con aria di disprezzo, mi lancia occhiate di curiosità e di timido incoraggiamento; in loro forse c'è davvero tanta voglia di ridere e di distrarsi anche solo per un istante da quell'esistenza fatta di troppe rinunce e di troppi affetti persi prima del tempo, di amori mai sbocciati e di sentimenti repressi.

 

Prendo coraggio: se mi lascio intimidire da qualche spettatore, cosa farò se dovesse apparire un gigante?

 

''Ricordate la battaglia a Troest? Il piano di Armin fu davvero geniale, anche se con qualche imprevisto; in particolare Sasha che, in preda al panico, dimenticò persino come parlare; forse aveva così tanta fame da mangiarsi anche le parole?''...

Un frammento che si congela nel tempo come un fiocco di neve nel momento in cui tocca il suolo, poi... BOOM! Risata fragorosa che rieccheggia come un inno di vittoria nella foresta; persino la ragazza patata, dopo un iniziale arrossamento delle guance in preda ad un po' di vergogna, non potè che scoppiare in una risatina prima stridula, poi man mano sempre più sguaiata ma dolce... Dio che carina, mi piacerebbe andare a cena con l... Forse meglio di no!

''LEVI, LEVI, LEVI!''...

Un coro impietoso si eleva a chiedermi uno sketch sul capitano...

Che sia arrivata la mia fine?

 

   
 
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