-Non dormi?- gli chiese John avvicinandosi nel letto fino ad abbracciarlo da dietro ed Harry sentì la tensione iniziare a sciogliersi tra le braccia del suo ragazzo. Appena un po'. 
-Bho, non mi viene- rispose il moro. 
John si premette di più con il petto sulla sua schiena e avvicinò le labbra all'orecchio del ragazzo in un piccolo bacio. -Vuoi un pompino?- mormorò. 
Harry restò un attimo senza parole, poi ridacchiò: -cosa?! 
-Be' cerco di distrarti- replicò John, ancora con le labbra sulla sua pelle -con me funzionerebbe.
-Non ne dubito- rise ancora Harry. 
-O posso scoparti se preferisci…
-Sei proprio un maniaco! 
-Sempre…- ghignò John. Lo stava ancora abbracciando stretto, Harry sentiva il seno di lui premuto sulla schiena, le sue braccia forti che lo avvolgevano, le mani stavano infilandoglisi sotto la maglietta del pigiama.
Si agitò un attimo perché la carezza sui fianchi gli faceva il solletico, ma questo sembrò sortire l'effetto opposto: John dovette farsi venire in mente l'idea e le sue dita iniziarono a muoversi ritmicamente aumentando apposta la sensazione. 
-Dai!- disse Harry ridendo e agitandosi. Si voltò, cercando di fronteggiare il ragazzo, di bloccarne i movimenti, ma era confuso dalle proprie stesse risate e John era più robusto di lui e per giunta si era sollevato, così Harry dovette soccombere sotto le sue mani implacabili, ridendo fino a non avere più aria nei polmoni. 
-Basta! Basta! No, ti prego!- gridava, quando riusciva a mettere insieme delle sillabe, e le sue mani continuavano a cercare di bloccare quelle dell'altro, di stringersi sui suoi polsi e trattenerli lontano, ma John si liberava subito e ricominciava a infilare le sue dita crudeli in tutte le pieghe più sensibili del corpo di Harry. 
-Ti prego! No! John non ce la faccio più! Ah! No! No! Basta! 
Il rosso non si lasciò impietosire finché non lo vide annaspare in cerca di aria. Solo allora rallentò i movimenti, le sue mani si strinsero intorno al suo ragazzo con una presa ferma, stringendolo. Harry si tenne la pancia, poi sollevò gli occhi, sorrideva, la bocca ancora semi aperta, il respiro spezzato. 
-Grazie. 
John gli sorrise a propria volta, gli occhi nocciola pieni di dolcezza:
-Sei un ragazzo strano Harry Potter, ancora non mi capacito di come tu possa preferire il solletico ai pompini. 
-Non lo preferisco!- si difese l'altro -solo per distrarmi… 
-Ah, sì- commentò il rosso in tono per nulla convinto -deve essere quello… 
Si chinò a baciarlo e Harry sospirò.
-Mi piace ridere tra le tue braccia, ecco tutto, mi fa sentire sereno. 
John lo baciò ancora un po' in quella posizione  quindi si distese meglio al suo fianco. Un braccio intorno le spalle del moro.
-Fai tu il cucchiaio piccolo sta sera?
-Yup!- commentò Harry, girandosi di spalle e accoccolandosi di nuovo tra le braccia dell'altro. Con una mano gli accarezzò pigramente un bicipite, il fiato di John gli muoveva i capelli corti sulla nuca. Tutto era soffice e tiepido e non c'era più alcuno spazio per gli incubi del suo passato.