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Autore: Spensieratezza    05/03/2021    3 recensioni
Albus Severus Potter guarda suo fratello pensando che James è come una falena. Bellissimo e luminescente, glorioso. I suoi occhi brillano come lucciole e le sue mani..oh, potesse perdersi in quelle specie di serpenti ammalianti e incantatori che sono quelle mani, ma non può permetterselo, James non dovrà mai sapere che si infiamma se anche solo lo sfiora per sbaglio.
- il titolo della storia è questo e sarà questo definitivamente per un sacco di motivi, che spiegherò
-revisione della storia completata
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Harry Potter, James Sirius Potter, Ron Weasley
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Riportami all'inizio'
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“Damian!” Albus era andato subito ad abbracciarlo in sala comune e a osservare l’ematoma sul suo viso.
“Devi andare da madama chips!”

“No! Non voglio passare la notte in infermeria, per un pugno, sto bene così, grazie.”
“Lascia, faccio io.” Disse Albus, prendendogli il ghiaccio dalle mani.
Damian sbuffò.

“Che cos’hai, perché non mi guardi? Ohh, che sciocco, è chiaro il perché.” sorrise.
“Molto divertente.”
“Davvero, Damian, non avercela con me, per favore.”
“E perché dovrei avercela con te? Tu sei una vittima, no?” lo squadrò con attenzione.

“SIAMO. James la deve smettere, se dovesse rifarlo, io..io scriverò una lettera ai nostri genitori. Sono davvero, davvero sconvolto per quello che è successo oggi, non avrei mai creduto che James..”
Ci fu silenzio per qualche minuto, dopodiché Damian si rivolse a lui.
“Come si rivolge a te..è terribile. Crede di avere del potere su di te.”

“James è solo..” scosse la testa senza andare avanti.
“Continua, è solo..”
“Lascia perdere.”

“No, Al, non è giusto! Perché devi continuare a giustificarlo dopo quello che ha fatto oggi?? Ci ha attaccati senza alcuna ragione, noi ce ne stavamo per i fatti nostri e lui è arrivato e ha cominciato a fare lo spaccone! Quindi vorrei sapere cosa stavi per dire!”

“Stavo per dire che è il suo modo di attirare l’attenzione. Probabilmente ha fatto così solo perché negli ultimi tempi non lo stavo più calcolando.”
Damian lo fissò sbigottito.
“Questo sarebbe un BEL modo di attirare l’attenzione, la TUA attenzione?”

“Senti, lo so che non sembra, ma lui mi vuole bene e..”
“Non posso crederci!! Quello per te è affetto?? Ma hai visto COSA ha fatto??”
“Damian, non..ti prego..non davanti a tutti.”

Damian lo fissò scocciato, poi decise di andare nel suo dormitorio senza più rivolgergli la parola.
“Damian!! Non è colpa mia!!”
“Non ne sono così sicuro, Al! Buonanotte!!”
 
 


*

Durante i giorni seguenti, sembrava che qualcosa si fosse rotto progressivamente tra Damian e Albus. Il primo per ben tre giorni gli rivolgeva a stento la parola, poi decise si cercare di farsi perdonare  e gli propose una passeggiata vicino al lago, Albus annuì felice, ma poco dopo videro James che si baciava con un ragazzo e Albus gli chiese di tornare indietro.

“Ma che stai dicendo? PER LUI? Andiamo, Albus, almeno adesso che anche lui ha un ragazzo, non ci romperà più le scatole, andiamo..”
“No! Tu..vuoi solo fargli un dispetto! Non ci casco!” poi lo guardò rabbioso. “Non litigherò più con mio fratello a causa tua.”

Damian lo fissò sbalordito, poi il suo sguardo divenne triste.
“Capisco, dunque era per lui che eri triste in questi giorni, e io che mi sono illuso che era per me.”

“Ma che stai dicendo, Damian? Ti rendi conto, ti stai mettendo a paragone con mio fratello, MIO FRATELLO! Non so se sai cosa significa avere dei fratelli, io..”

“Certo che lo so! Ho una SORELLA anche io, ma non la tratto di merda come lui fa con te, non mi intrometto nella sua vita privata e…non la TOCCO come fa lui con te.”
“Come???” chiese Albus attonito.

“Il modo in cui ti tocca, il modo in cui ti parla, come se fossi di SUA proprietà! Quello che è accaduto quel giorno è stato DISGUSTOSO, “Controllati. È sempre mio fratello, ricordatelo, non ti permetto di insultarlo.”

“Andiamo, Al, se non si trattasse di tuo fratello, penserei che..ti voglia solo per lui, che sia innamorato di te!”

“Stai sragionando, ti consiglio di smetterla.” Disse Albus, mentre il suo cuore contrariamente a ogni logica minacciava di scoppiargli dalla felicità.”Forse mi vorrà anche per sé, ma non in quel modo. Lui è molto possessivo e..”

“Non ci credo Lo difendi ancora dopo tutto?? Ho visto come si è avvicinato a te, le porcate che ha detto quando presuntuosamente credeva di poterti insegnare com’è stare con un VERO UOMO..”

“Non ci posso credere!! Si tratta infine solo di questo allora? Ti senti ferito nel tuo orgoglio da macho?? Sai una cosa? Forse infine James aveva ragione! Credevo vi somigliaste ma mi sbagliavo anche in questo! James BRILLA, è un leader NATO, la gente lo segue, va da lui per chiedergli consigli, è vero, si è cucito addosso questa parte da bullo che gli piace troppo, ma è anche una persona buona, però sai una cosa? Non è MAI, MAI stato invidioso di nessuno! Tu invece sei..GELOSO che io possa pensare che lui sia migliore di te?? Tranquillo, l’ho già capito, perché indipendentemente da tutto, chi è invidioso di qualcun altro è SEMPRE perdente!

Per lunghi dolorosi istanti, vigeva il silenzio. Al con le lacrime agli occhi farfugliò.
“Io..io n-non..non volevo..Damian, scus..”

“No, tranquillo, non mi aspettavo certo niente di diverso, ma dimmi una cosa, Albus, sentirlo dalle ragazzette sciocche non è la stessa cosa, offrimi tu un altro parere, cosa si prova a essere la puttana di tuo fratello?

Albus per qualche secondo pensò non fosse vero, non poteva aver davvero detto quello che aveva appena detto, ma lo aveva fatto invece.

Lo schiaffo fu rumoroso, ma era Albus quello che soffriva di più in quel momento.

Dopodichè Albus scappò dentro al castello, senza farsi vedere.
James aveva seguito la scena a distanza, ma non disse niente.
 
 
 
*

James da un lato si stupiva di sé stesso, erano passati i giorni e non aveva fatto proprio NIENTE. Era rimasto fermo, immobile, a lasciare andare le cose come volevano. Non aveva più preso in giro Albus o Damian, non cercava più il suo sguardo. Non aveva fatto niente neanche quando aveva visto Albus schiaffeggiarlo, non era da lui, tanto che un suo amico di Casa gli chiese addirittura “Non vai a picchiarlo?”

“No!” aveva risposto lui fingendo indifferenza. Quella domanda gli fece capire che aveva dato spettacolo quel giorno e ora tutti si aspettavano un James sempre pronto ad alzare le mani, per far capire che doveva essere rispettato.

A dire la verità,  James non aveva neanche ricevuto nessuna ramanzina per lo spettacolino che aveva dato quel giorno, i suoi amici lo giustificavano con frasi del tipo “Albus è suo fratello e quel tipo ha cercato di fargli il lavaggio del cervello! È giusto che James difende suo fratello, ha solo quindici anni!” Oppure “Ha fatto bene, quel Lepriwalsky è davvero un maleducato ed un arrogante, in fin dei conti quello è sempre suo fratello e James è protettivo, anzi Jamie è stato fin troppi paziente con lui. Sempre a provocare ogni volta che vedeva James. È in competizione con lui.” o ancora “Per colpa sua i fratelli Potter non si parlavano più, Lepriwalsky lo costringeva a non parlare più con il fratello.” Molte, come l’ultima chiacchiera, erano chiaramente favole, ma non importava, si sapeva che come capitava spesso, certe cose venivano ingigantite.

James non aveva chiesto di essere difeso o giustificato e si rifiutò fin da subito di commentare quello che era successo in quella biblioteca, ma ciò non impedì comunque a tutti di prendere le sue parti. James non era un ragazzo che cercava consensi o lottava per difendere le sue idee, forse era per questo che era stimato da tutti. Se mettevi in dubbio i suoi valori, lottava per difenderle, ma diversamente non sentiva il bisogno del consenso generale ed era per quello che molti lo consideravano un leader naturale.

Lepriwalsky dal canto suo non aveva fatto parola di quello che era accaduto davvero in biblioteca o di quello che aveva creduto di vedere, un po' perché gliel’aveva chiesto Albus e lui sperava ancora di riconquistarlo come suo ragazzo, dall’altra parte, perché ancora voleva rifiutare quell’idea.
 
Da quando Albus lo aveva schiaffeggiato, si era pentito delle sue parole e gli aveva scritto subito una lettera di scuse.

Albus perdonami, mi sono reso conto che ho sbagliato clamorosamente con te, quelle parole non te le meriti e non le penso davvero, credimi! Credo che tu sia una persona speciale e io sono uno stupido! È stata solo la grande paura che avevo di perderti a farmi agire così, ti prego, perdonami e ricominciamo tutto da capo, io..credo di amarti, sono innamorato di te!
 
Albus non aveva risposto alla lettera e Damian aveva continuato.
 
Non mi credi, Albus? Sono sincero, tutto questo l’ho fatto solo perché ormai credo di essere innamorato di te, ho sbagliato clamorosamente anche con James! Lui è un fratello fantastico, se mi accompagni, io sono disposto anche a chiedergli scusa, perché sono io che ho sbagliato, potevo essere più gentile con lui e invece la mia gelosia mi ha accecato, mi sono comportato come uno stupido, dammi modo di farmi perdonare, Albus.
 
Nessuna risposta, ogni lettera che Albus riceveva, la stracciava dopo averla letta.
 
Albus, insultami, prendimi a male parole, dammi anche un altro schiaffo, se vuoi, ma parlami, dimmi qualsiasi cosa, non sopporto questo silenzio, io ci tengo davvero a te e non so più come fare per chiederti scusa.
 
A quelle parole, Albus gli scrisse solo:

Parliamo nei sotterranei, oggi pomeriggio alle 16:00
 
Albus non aveva nessuna voglia di parlare con Damian, ma credeva di doverglielo. Non si lascia una persona con una lettera, gli doveva almeno questo.

Nonostante ciò, vederlo con le lacrime agli occhi, mentre aveva già capito dal suo sguardo quello che voleva dirgli, fu straziante in un modo che per poco Albus voleva quasi ritornare sui suoi passi.
“Vuoi lasciarmi?”
“Damian..”
“Andiamo da James! Gli chiederò scusa, farò tutto quello che vuoi..”
“No, no..”

“Ti dimostrerò che  è stato solo un caso isolato!” continuava Damian, poi gli prese le mani.
“Non sono sempre così.”
“Lo so.”
“E allora dammi l’occasione di dimostrarlo.”
“Non so se ne ho voglia..”
Gelo.
“C-come?”
“Damian..questa relazione tra noi, me l’ero immaginata come spensierata, leggera..tu mi hai..affascinato per questo, perché non c’erano problemi ad impensierirmi.”
“E non ci saranno! Io sono così, Albus, posso dimostrartelo. Quello che è successo con tuo fratello non ricapiterà più.”
Albus scrollò il capo.

“Forse non ricapiterà più, ma ha lasciato un segno su di me.”
Damian lo fissava attonito.
“È importante per me, mio fratello, non posso sostenere che lui non mi parli…tu dici che non ci saranno più problemi, ma ce n’è uno grosso ora, per me e non riesco a fare finta di niente.”

“A tuo fratello passerà, lo convinceremo, io ti aiuterò.”
Albus scrollava la testa.
“Non ho l’energia..per pensare alla nostra relazione, fare pace con Jamie e studiare anche. Non posso pensare a tutte queste cose insieme.”
“Capisco e quindi scegli di liberartene almeno di una, cioè me.”
“Mi dispiace.” Albus con espressione triste fece per andarsene via, ma Damian lo fermò per un braccio.
“Aspetta, solo altre due domande: tu..non mi ami, vero?”
Silenzio.
“Alla lettera..quando ti ho detto che sono innamorato di te, non hai risposto.”

Albus lo guardò con sguardo smarrito e pieno di sensi di colpa, ma non rispose.
“Okay..un’ultima sola domanda, quando tu hai detto che hai fatto l’amore con me..è stato solo per farlo arrabbiare? O..o l’hai detto anche..per altri motivi?”
Albus lo guardò, uno sguardo fiammeggiante che a Damian ricordava la fenice dei Grifondoro.

“L’ho detto anche perché…per un qualche attimo, avrei voluto fosse stato vero. Per qualche attimo avrei voluto provare..quelle sensazioni.”
Damian annuì.
“Grazie per essere stato sincero.”

Albus andò da lui e lo abbracciò.
“Perdonami.” Disse Albus.

“No, che c’è da perdonare? A volte le persone si incontrano, non sono eterni questi incontri ma rimangono compagni di strada, ti ringrazio per avermi permesso di fare un pezzetto di strada assieme per un po' e perdonami anche tu, se sono stato così..”
“Sei molto altro, lo so, il fatto che assieme non abbiamo funzionato non significa che siamo rotti. Ricordalo, fammi questo piacere.”
“Ci proverò, posso..darti un ultimo bacio?”

Albus sorrise e lasciò che Damian gli diede un bacio sentito, per trenta secondi. Nessuno dei due approfondì il bacio, forse Damian ci sperava un po', ma Albus non se la sentiva. Avrebbe potuto, se avesse voluto..sarebbe stato solo un bacio, ma anche un bacio devi darlo se il tuo cuore non duole e in quel momento il suo cuore soffriva per qualcun altro.
Si staccarono, sorridendo, poi andarono via insieme





















Note dell'autrice: Il titolo di questo capitolo l'ho presa dalla canzone Just give me a reason, ovviamente dandogli un altro significato! Ragazzi! Lasciate che vi dia un retroscena di questo capitolo! All'inizio io volevo intitolarlo qualcosa come "Albus e Damian si lasciano" o qualcosa del genere, pensate che all'inizio volevo mettere il capitolo anche assieme alla scena dopo di Albus e la maglia di James (chi ricorderà il terzo capitolo sa a cosa mi riferisco ) ma poi ho pensato che Damian e Albus meritassero perlomeno di avere un capitolo sulla fine della loro relazione, poveracci ahha xd poveraccio lui soprattutto xd e il finale poetico del capitolo, mi ha ispirato, non mi sentivo romantica da tanto tempo e non sapete quanto mi sento felice! Ho voluto dare valore a Damian, che era arrivato solo per fare da terzo incomodo ma poi mi sono sentita male a sfuttarlo così  volevo dargli una fine un po' dignitosa LOL sapete che per decidere se mettere il capitolo insieme all'altra scena di Albus e la maglia di James o lasciarlo diviso, ho dovuto lanciare la monetina? ahhaha e come oramai faccio sempre per decidere, se il risultato della monetina mi soddisfa, voleva dire che è la scelta corretta invece scelgo l'opposto e la monetina ha scelto tre volte per il capitolo diviso xd io non avevo nulla da dire xd a bene così poi anche per il fatto che il capitolo se no stava diventando troppo lungo!
   
 
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